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Realizzazione di una protesi totale mobile

La protesi totale mobile un presidio protesico afisiologico destinato a


ripristinare le caratteristiche masticatorie,fonetiche ed estetiche di arcate
completamente edentule. Una prolungata edentulia del paziente non influisce
soltanto sul apparato stomatognatico,danneggiandone la funzionalit e
lesteticit,ma si si ripercuote sia sulla psiche del paziente ,sia sullapparato
digerente. La scelta della protesi totale mobile in pi dei casi dettata dalla
condizione economica del paziente,che non ha la possibilit di prediligire
una protesi fissa.
Questo tipo di protesi trasmette i carichi masticatori alle strutture
osteomucose ma non dispone di nessun attacco rigido,ecco perch la sua
stabilit affidata alle strutture osteomucose del cavo orale. Perci
importante individuare la congruenza dellappoggio protesico e rispettare le
dinamiche funzionali. Convenzionalmente la protesi viene suddivisa in 3
aree: - appoggio mucoso;
-superficie lucida;
-montaggio;
Lappoggio mucoso la superficie della protesi che appoggia sulla zona
rilevata dallimpronta. Questa superficie prevvede una base ed un bordo
periferico. La superficie lucida corrisponde alla flangia,ossia alla
riproduzione dei tesssuti gengivali. Il montaggio invece rappresenta la parte
con i denti. Ognuna di queste parti deve risultare aderente e di forma
complementare alle strutture anatomiche con cui sono a contatto. Ser la
protesi rispetta questi requisiti tra la superficie di appoggio e la mucosa
sottostante si crea un effetto chiamato sussione, in cui la pressione permette
una perfetta adesione alla mucosa,elimanando laria. Evidentemente
imprecisioni nei bordi, contrasti tra le dinamiche muscolari e la protesi
possono compromettere la ritenzione della protesi. La stabilit della protesi
determinata anche dalla muscolarura ,dai tessuti molli e dal contatto tra le
due arcate dentarie. importante perci avere una protesi che rispetti i
movimenti funzionali e compensi le forze che tenderebbero a dislocarla.
Per la realizzazione di una protesi di successo occorre analizzare:
- lanatomia del cavo orale;
- le inserzioni muscolari;
- la classe scheletrica.
Nella realizzazione di questa protesi totale mobile verr utilizzata una resina
acrilica termopolimerizzabile perche presenta caratteristiche adeguate per
questa lavorazione. Essa presenta unottima biocompatibilit, una bassa
conducibilit termica che costituisce un vantaggio in quanto non trasmette

eccessivo calore ai tessuti sottostanti. In questo caso il coefficiente di


conducibilit termica non dovrebbe essere troppo basso,per permettere al
paziente di avvertire lassunzione di cibi troppo caldi. Il basso peso specifico
contribuisce ad ottenere una buona ritenzione in situ specialmente per
protesi superiori,inoltre il costo direttamente proporzionale al suo peso. La
buona durezza fa s che il manufatto abbia una buona resistenza ai carichi
masticatori. La buona lavorabilit rende pi semplici le operazioni di
rifinitura e lucidatura.Nonstante il ciclo termico questa resina garantisce
buone caratteristiche meccaniche ed estetiche. Per quanto riguarda i denti
necessario ricreare lequilibro estetico che ridia larmonia del viso del
paziente. A questo avviso,per quanto riguarda i denti superiori, si esegue un
esame extraorale del paziente in cui si rilevano alcune misure e si osserva la
forma del suo viso,in quanto ne determina la forma del dente e la
dimensione. I parametri rilevati vengono divisi per 16 e si otterr quindi
laltezza e la larghezza coronale. La scelta del colore risulta alquanto
semplce perch non si deve uniformare il colore a nessuna dentatura residua.
Generalmente si cerca si indivduare i toni pi dominanti di pelle e di capelli
cercando di intonare il colore di denti pi adatto. Invece per individuare i
denti anteriori inferiori si deve determinare la classe Ackermann a cui
appartiene il caso.
La prima impronta che il clinico rileva registrata utilizzando un portaimpronte standard
per bocche edentule e un materiale mucostatico,ad esempio lalginato. Il materiale
mucostatico ha la funzione di rilevare la forma dei tessuti osteomucosi senza causarne la
compressione. Dallmpronta dapprima disinfettata e sviluppata con gesso di tipo 3,gesso
duro si ottengono i modelli di analisi.
Essi permettono la rilevazione dei particolari anatomici e il disegno dei limiti per la
realizzazione del portaimpronte individuale in resina fotopolimerizzante,con cui viene
rilevata una seconda impronta non pi mucostatica, perch riporta un disegno dinamico
sia delle componenti anatomiche quali il fornice,le inserzioni, i frenuli e il post-dam,sia
dei muscoli che compongono la mimica facciale. Successivamente al bordaggio delle
impronte con bastoncini di cera 5-6mm avviene il loro sviluppo. Sui modelli di lavoro si
individuano i punti di repere (frenuli,fornice,papilla incisiva,linea di post-dam,tuberi
retromolari,fovee palatine,trigoni,centro cresta) che permettono la realizzazione dei valli
occlusali.
Questultimi sono realizzati con fogli di cera precedentemente riscaldati e fatti aderire ai
modelli per prenderne la forma. La cera in eccesso viene tagliata e i bordi vengono
uniformizzati e rifiniti con lo spatolino,in questo modo si ottengono due placche in cera
su cui vengono posizionati i masticoni che riproducono i denti. I valli di registrazione
hanno altezze prestabilite,il vallo superiore anteriormenente deve avere 22 mm di altezza
e posteriormente 20 mm ; il vallo inferiore invece deve presentare anteriormente 18 mm e
posteriormente 16mm,quindi entrambi presentano uno spessore anteriore di 3 mm ,

posteriore di 6-7 mm e uninclinazione postero-anteriore. Essi permettono al clinico di


eseguire le prove fonetiche,di rilevare la posizione del mascellare superiore,la posizione
di relazione centrica,il piano occlusale e la dimensione verticale.
Per determinare il piano occlusale sono state elaborate varie teorie molto differenti tra di
loro: Ismail e Bowman avevano teorizzato che il piano occlusale andasse dal terzo
superiore del trigono al margine incisale del primo incisivo centrale; Pound invece che
che andasse dalla base del trigono retromolare al bordo dei denti anteriori superiori; era
molto diffuso considerarlo come la linea che partiva dal margine incisale dei denti
anteriori e arrivava al trigono in modo da rimanere parallela al piano di Camper,una linea
immaginaria che congiunge il tragus e il punto subnasale. Se il vallo superiore non
risulta parallelo alla line bipupillare o al piano di Camper il clinico apporta le apposite
modifiche. I valli di registrazione devono ridare la dimensione verticale del cavo orale
precedente al trauma. Eseguire le prove fonetiche un metodo per verificare la
correttezza dei rapporti intermascellari. Successivamente alle valutazioni
precedentemente ennunciate si prosegue con il montaggio dei modelli nellarticolatore. I
valli vengono prima fissati sui modelli tramite cera. Il vallo superiore viene posizionato
sul piano occlusale e bloccato con cera. Sullo zoccolo si spalma la massa di gesso tipo 2 e
si rifinisce uniformizzando. Dopo lindurimento del gesso si mettono in articolazione i
due modelli e si prosegue con il montaggio del modello inferiore. In seguito alla
rimozione dei valli dai modelli si prosegue con la realizzazione dei valli senza per i
masticoni,in quanto dovranno accogliere i denti..
Per cui si avr una prima classe in cui la papilla incisiva superiore cade
perpendicolarmente al fornice inferiore;una seconda classe in cui la papilla incisiva cade
vestibolarmente al fornice inferiore e una terza classe in cui la papilla incisva cade sul
centro cresta o nella zona del frenulo linguale.
Quindi dopo aver i denti si pu iniziare il montaggio mediante il piano occlusale,partendo
dal modello superiore. La linea mediana tracciata sul modello far da guida insieme alla
linea di centro cresta evidenziata dallo spatolino sulla cera. Dopo aver ammorbidito la
cera della zona che accoglier il dente, si fissano i primi incisivi centrali superiori in
modo da essere inclinati in senso postero-anteriore e da appoggiare con il bordo incisale
sul piano occlusale. I laterali invece devono distare di 1mm dal piano. I canini vengono
montati con lasse perpendicolare al piano. I primi premolari superiori vengono fissati in
modo che la loro cuspide vestibolare tocchi il piano,al contrario i secondi premolari
devono toccare anche con la cuspide palatale. Il primi molari devono toccare con la
cuspide mesio-palatale ,invece la cuspide disto-vestibolare dovr risultare pi bassa
rispetto la mesio-vestibolare. Con il montaggio del settimi si completa larcata. Si ricorda
che i denti diatorici sostano sulla curva di Spee. Si pu procedere con il montaggio dei
denti inferiori partendo dal gruppo degli incisivi e proseguire con i canini e premolari,
che devono articolare con i loro antagonisti. Per rispettare la chiave di Angle,che
determinata dal rapporto statico tra le due arcate,la cuspide mesio-vestibolare del primo
molare superiore dovrebbe ingranare nel solco mesio-vestibolare del primo molare

inferiore. In fine viene montato anche i settimi per completare anche larcata inferiore.
Mediante una cartina articolare si verifica larticolazione tra le arcate e successivamente
si rifinisce la flangia con la cera,dando la forma delle radici inserite nellosso alveolare e
si realizzano i colletti dei denti. Loperazione successiva la messa in muffola,dopo aver
precedentemente fissato bene le protesi ai modelli. Quindi si preparano le muffole, che si
spalmano con vaselina si in modo che il gesso possa essere rimosso facilmente alla fine.
Si prepara la massa di gesso miscelando met gesso tenero e met gesso duro per ridurre
le relative espansioni con 60 ml di acqua. Si deve ottenere abbastanza denso con cui si
riempie la muffola femmina e in cui si posiziona il modello isolato con unifol. Si ricorda
che la protesi deve essere inclinata in modo tale che i denti anteriori non creino
sottosquadri,per cui il gesso viene rifinito per eliminare eventuali sottosquadri. Il gesso
indurito viene isolato per permettere lapertura delle due parti della muffola.
Successivamente viene miscelato e applicato gesso tipo 4 sulla superficie dea
protesi,controllando che non interferica nella chiusura del controstampo e che lascia uno
spazio utile per la colatura del gesso finale. Si prepara una nuova massa gessosa met
tenera e met durae si riempe il controstampo. Tutto avviene sul vibratore per evitare la
formazione di bolle. Si lascia indurire il gesso. Si porta a ebollizione una pentola con
acqua,in cui simmerge la muffola per 5-6 minuti,in modo da eliminare la cera. In seguito
si dividono le due parti della muffola e si vaporizzano. Dopo aver sgrassato e pulito le
due parti,con una fresa si irruvidiscono i talloni dei denti e si realizzano piccole cavit
ritentive, in questo modo la resina avr una maggiore adesione. Sulla parte in gesso
vengono realizzati dei canali che favoriranno luscita della resina. Ultimata questa
operazione si isola il controstampo con isolante gesso-resina e sulle superfici dei denti si
applica una piccola quantit di liquido di resina. Si miscela la resina termopilimerizzante
e si attende che vengano eliminate le inclusioni daria e il liquidon in eccesso. La giusta
consistenza della resina si ha quando non si presenta pi filante. Quindi si pu iniziare la
procedura della zeppatura. Si divide la resina in due parti ,si posiziona nel controstampo e
si preme sopra si applica un foglio di polietilene,per impedire che la resina aderisca alla
base. Si chiude e si mette sotto pressa idraulica a circa 180 bar. Vengono eliminati gli
eccessi di resina e si rimette la muffola sotto pressa per circa 30 minuti. La cottura della
muffola avviene in pentola,in seguito alla sua inserzione in una staffa. Ha inizio il ciclo
termico che prevede un riscaldamento per 30 minuti a circa 70-75C,temperatura a cui si
mantiene la muffola per 30 minuti e un riscaldamento a 100C in circa 15 minuti e
mantenimento a tale temperatura per 30-60 minuti. Alla fine del ciclo di cottura si lascia
raffreddare la muffola a temperatura ambiente e si apre la mattina successiva.
Allapertura della muffola si rimuove il gesso,per estrarre il modello e la protesi. Si pu
quindi iniziare la fase di rifinitura con le frese,in cui si presta particolare attenzione ai
bordi che devono presentarsi esenti di spigoli,che potrebbero danneggiare la mucosa. Con
una fresa a punta invece si possono rifare i colletti dei denti e i frenuli. Dopo aver
verificato che la protesi calza sul modello si pu passare la pomice,un minerale di origine

vulcanica,fornito in polvere che si mescola con acqua. Successivamente per fornire


lucentezza e brilantezza al manufatto in resina si passa una pasta chiamata bianchetto.
In fine il lavoro viene mandato al clinico.

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