Sei sulla pagina 1di 13

Lettera Aperta

Alla Cortese Attenzione de

IL PRESIDENTE
del CONSIGLIO
On. Romano PRODI

SEDE ISTITUZIONALE

Palazzo Chigi
R O M A RM

da Ciancarella Mario
Cittadino ed ex Capitano A.M.I.

Egregio Signor Primo Ministro,

Le scrivo per esprimerLe comprensione, prima ancora che


solidarieta, per la azione giudiziaria intrapresa contro Lei ed uno dei Suoi Ministri dal Generale
GdF Speciale. Ma dovro anche dirLe che, analizzando i meccanismi di tale azione (sempreche
essa venga formalmente avviata e non solo annunciata), sara necessario esprimere un ragionamento
critico nei confronti dei metodi ordinariamente adottati dalla Politica e dal Governo per rapportarsi
al mondo dei cittadini con le stellette. Metodi segnati da quelli che in una democrazia sostanziale e
compiuta sarebbero solo dei gravissimi errori di prospettiva; ma in quelli di una mera gestione del
potere sarebbero invece delle patologie gravissime del sistema. Una deriva avviata dallavvento
berlusconiano sulla scena politica e che consiste nello scontro sordo tra funzioni e poteri (con la
demonizzazione dei competitori o degli apparati non allineati a linee politiche personalistiche ed

interessate) senza alcun rispetto di forme e di procedure, ed alla quale sembra qualcuno voglia
assolutamente che il Popolo sovrano debba comunque adeguarsi.
Non sara uno scritto breve, come e nelle caratteristiche dei miei documenti inviati alle Autorita
competenti. Anche perche, a partire dalla vicenda Speciale, dovro ripercorrere alcune vicende
criminali di cui sono stato diretto testimone e che ancora giacciono nella indifferenza delle
istituzioni. E parlo della vicenda stragista negata del Monte Serra, della vicenda Ustica su tutte, e
poi degli omicidi del T.Col. Alessandro Marcucci e del paracadutista Emanuele Scieri. Tutte
vicende che gridano vendetta al cospetto del Diritto costituzionale e invocano Giustizia e Verita dai
livelli Istituzionali, che invece se ne rimangono silenti ed inerti.
E da qui nasce il sostanziale motivo ed obiettivo della presente: chiedere e cercare di sapere se e
quanto questo Governo intenda fare per dare segnali di discontinuita con la complicita diretta o
indiretta alla impunita che viene pretesa, in simili tragiche e scellerate circostanze, dai responsabili
politici e militari, dispositivi ed esecutivi dei delitti.
Questo rendera forse improbabile che Lei possa e voglia realmente avere modo e tempo di leggere
questo scritto. Ancor meno che intenda dare segni di risposta.
Ma a volte e sufficiente, a chi come me insegue da anni le istituzioni ed i suoi rappresentanti protempore perche rispondano pienamente alla loro vocazione costituzionale e a chi come me ne
conosce i tradimenti a volte volgari e comunque sempre ignobili -, avere una documentazione che
attesti di aver in qualche modo tentato di catturare lattenzione del potere e sperato di determinarne
degli interventi efficaci e significativi. Che non si limitino cioe solo a schiaffeggiare, umiliare o
eliminare i fastidiosi bambini rei di aver gridato il Re e nudo.
E un grave segnale la vicenda Speciale, una vicenda che evidenzia con quale tipo di cultura e con
quale tipo di in-docilita alcuni settori militari ed alcuni uomini della Forze Armate intendono
relazionarsi con i referenti politici che dovrebbero essere sentiti invece come prevalenti negli
indirizzi e nei poteri di controllo e di sanzione: Una insopportabile arroganza ed una presunzione di
impunita ed insindacabilita che mal si conciliano con le regole della Democrazia ed in genere con
il funzionamento di qualsivoglia regime di Stato e di Governo.
Una arroganza tuttavia che e stata coltivata e permessa proprio da una classe politica
spesso prona ed incomprensibilmente rispettosa del mondo militare, quasi che esso
fosse dotato di una sua specie di sovranita propria ed altra rispetto alle ordinarie regole
costituzionali, e con cui sia necessario rapportarsi adottando i criteri ordinari (ed il
referente ossequio) della diplomazia internazionale e non con la consapevole
autorevolezza e fermezza che ogni governo dovrebbe avere (pretendendo con severita
ladeguamento alle proprie linee di indirizzo, laddove esse non siano palesemente in
contrasto con la legalita democratica e costituzionale) da qualsiasi apparato dello Stato.
Valga, per tutte, ricordarLe qui la sconcertante audizione in Commissione Difesa (del Senato, se ben
ricordo e nel 1995) del Generale Corcione, nominato da un Governo di Centrosinistra primo
militare ad esserlo nella storia della Repubblica quale responsabile del dicastero per la Difesa.

Egli era chiamato a dare conto di una turpe e diffusa attitudine truffaldina di militari professionisti.
Una vasta attivita criminosa realizzata da moltissimi Ufficiali e Sottufficiali sulle competenze di
missione, e rivelata da faticose indagini di un serio Magistrato della Giustizia Militare. Ebbene il
Ministro ritenne di poter affermare senza che cio innescasse alcuna reazione politico-istituzionale
- che:
"(...) si tratta di episodi che, per quanto eclatanti e vistosi, interessano un numero
limitato di persone e che, seppure dolorosamente indicativi dell'esistenza di fenomeni
di corruzione anche nelle Forze Armate, non possono essere considerati tali da
giustificare generalizzazioni. Essi costituiscono sintomo evidente del malessere
che percorre la Societ Civile, rispetto al quale difficile pensare che le F.A.
possano mantenersi del tutto estranee.
E ben facile intuire la natura inaccettabile e destabilizzante di un simile pensiero. Poiche
infatti la condizione di ordinaria cittadinanza si ottiene per nascita ed e solo nella
evoluzione successiva dei soggetti che potra individuarsi ed evidenziarsi una eventale
propensione a delinquere, innescata ed alimentata spesso da condizioni economiche e
sociali inadeguate alle garanzie ed ai diritti costituzionali tutelati (lavoro, casa, istruzione,
sanita ed ogni altro diritto originario e prevalente della nostra cultura democratica).
Ma la cittadinanza militare si ottiene per selezione, e viene mantenuta attraverso
continui controlli e costanti verifiche di perdurante rispondenza del soggetto selezionato ai
requisiti ordinariamente previsti di capacita ed intenzionalita del rispetto e della tutela
della legalita; e questo avviene allinterno di un sistema sociale fortemente garantito
(come possono esserlo le Forze Armate) e predisposto a perseguire la illegalita piuttosto
che assecondarla e favorirla.
Ed e ancora piu evidente come la individuazione nella Societa Civile di devianze e di
patologie con tendenza a delinquere, non possa comunque giustificare per questo (e per
quanto vasta sia lincidenza del fenomeno deviante) linerzia o il giustificazionismo sulla
base di condizioni sempre piu diffuse di criminalita, ne questa individuazione potra
offendere il corpo sociale in cui tali patologie emergono o ne ostacolera la persecuzione
repressiva. Sono proprio tali devianze piuttosto che attentano alla normalita della
convivenza civile di quel gruppo sociale (come una patologia tumorale che per quanto
diffusa rimarrebbe un attentato alla salute ordinaria dei cittadini e non potrebbe mai
rinunciare a interventi terapeutici incisivi). Ed e per questo che diviene necessario
predisporre sistemi ed apparati di prevenzione, riduzione e repressione dei fenomeni
devianti, secondo precisi indirizzi delle funzioni politiche, i quali ovviamente non potranno
essere comuni - quanto a precedenze, priorita ed obiettivi - nelle diverse culture che
animano opposti schieramenti politici, ma che debbono mantenere comunque il medesimo
riferimento alla cultura del Diritto e della Legalita Democratica.
Se dunque nella Societa Civile non puo valere il criterio della ordinarieta patologica
fatalisticamente subita, a maggior ragione questo criterio non puo avere cittadinanza in
una realta sociale fortemente selezionata e costantemente monitorata.
Anche i numeri che il Ministro Generale offriva a supporto delle sue dichiarazioni

smentivano le sue stesse affermazioni. Tali numeri indicavano piuttosto che a fronte di una
incidenza dei cittadini ordinari organizzati a delinquere - ed inquisiti nello stesso periodo
della emersione dei fenomeni di truffa allinterno delle Forze Armate - e per reati similari di
corruzione e truffa (circa 9000, corrispondenti ad una percentuale dello 0,015% sul totale
del popolo italiano, considerandolo pari a circa 60 milioni di cittadini) - nelle pur
selezionatissime Forze Armate, e per la sola (a quel tempo) componente volontaria, gli
inquisiti risultavano pari a circa il 6,7% di quel totale della categoria criminogena.
Pur volendo allora assecondare il gia improprio ragionamento del generale (e dunque
volendo accettare che si possa stabilire una specie di parita di condizioni sociali e
conseguentemente di identico potenziale nella tendenza a delinquere che le Forze Armate
avrebbero assimilato dalla societa civile), poiche le Forze Armate corrispondono a loro
volta allo 0,2% di quel corpo sociale che e il popolo italiano, e' dunque questa la
percentuale (lo 0,2% di quello 0,015%) che avremmo dovuto attenderci fosse, al massimo,
la incidenza degli indagati militari rispetto al totale degli inquisiti. Essa era invece del 6.7%.
E questo dice che la tendenza criminale conclamata in un corpo, che dovrebbe essere un
apparato di elite, appariva invece di 33 volte superiore a quella della realt sociale da cui
quel corpo traeva i propri esponenti selezionandoli con procedure estremamente severe.
Ed ancora che la sua potenzialit criminogena era di 33 volte superiore rispetto alla piu
vasta realta della societa nazionale, anche all'interno della sua stessa specifica identit
militare. Infatti i militari indagati per quei crimini risultavano essere lo 0,5% del personale
volontario a fronte dello 0,015% degli indagati civili rispetto al corpo sociale nazionale di
riferimento.
Ma il generale ministro, insofferente a qualsiasi razionalita e buon senso, continuava ad affermare:
D'altra parte il sistema di controlli, la disciplina e, in generale, il modo di essere
[quale? ndr], tendono a contenere il fenomeno a livelli tali da non intaccare in alcun
modo l'integrit complessiva dell'istituzione. (...)
La valutazione tratta dalla Amm.ne (...) che in molti casi il fatto di esigere dallo
Stato prestazioni sentite comunque come dovute, ma giustificate da falsa
documentazione, ha creato la mancanza di una chiara percezione della gravit di
quanto si stava commettendo, che solo la condanna e la sanzione hanno
evocato."
Per pura puntualizzazione si cita la circostanza che molti degli imputati di quelle attivita
truffaldine, condannati con rito abbreviato per patteggiamento, sono poi tornati
tranquillamente a comandare le proprie truppe, declamando certamente quei valori,
superiori ed altri (??) rispetto a quelli costituzionali, in virtu dei quali i quali il GeneraleMinistro ammoniva come fosse necessario non esercitare una umiliante persecuzione dei
responsabili di crimini eclatanti e infamanti.
Ma daltra parte cio e tornato a ripetersi anche per i livelli inferiori della gerarchia militare
laddove (si veda al riguardo un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera si,

lo stesso autore de La Casta che tanto ha scosso il mondo istituzionale in cui si


riferivano nomi e circostanze) militari in prolungate assenze per la malattie piu varie,
certificate da medici compiacenti, e stato accertato che svolgessero tutti al tempo stesso
altre e diverse attivita lavorative e finalizzate a privatistico lucro (ovviamente evadendo
obblighi di regolarita e trasparenza finanziaria), fino a spacciare droga, in un caso, a 1200
kilometri dalla propria abitazione.
Ebbene, riferiva il cronista citandoli nominalmente, essi tutti sono risultati prosciolti dalle
contestate accuse di assenza illecita o comunque puniti con pene irrisorie (senza entrare
nel merito delle insorgenti altre illegalita consumate), ma soprattutto essi sono stati posti
subito dopo automaticamente in pensione. Quelle baby-pensioni che ormai resistono
solo per il mondo militare e per quello parlamentare.
Ora, tornando alla audizione del Generale-Ministro Corcione, e davvero singolare che
possa essere sentita dai responsabili e definita da un Ministro della Repubblica come
comunque dovuta una prestazione economica dello Stato che per sua natura ha
bisogno di documentazione idonea e legittima per essere riconosciuta e corrisposta, e che
invece veniva necessariamente corredata (per costituire truffa) da una falsa
documentazione. Non Le pare Sig. Presidente? E come se un qualsiasi cittadino
truffaldino o estortore sostenesse di aver realizzato i suoi crimini per un suo presunto
diritto ad ottenere un arricchimento di qualsivoglia importo, e che nellimpossibilita di
ottenere legittimamente la pretsa dovuta prestazione sia stato costretto ad utilizzare
forme, documentazioni e strumenti falsi e criminosi! Eppure nessuno tra i Parlamentari
ebbe cuore e motivazione per replicare con durezza ad una simile affermazione.
Ma al Generale questo non bastava, poiche egli prosegui (e si tratta di brani estratti dai
resoconti parlamentari)
"Se il mondo militare non viene trattato con quella cura particolare che esso richiede;
se come spesso accade si tende a ricondurne i valori specifici a quelli
sicuramente onorevoli ma affatto diversi da quelli, pur nobili, del mondo civile;
se, come altrettanto spesso accade, si tende a svuotare di contenuto questo mondo
militare, allora esso non pu che diventare un mondo fatto di persone come tutte, e
allora non ci si deve assolutamente meravigliare che in questo mondo divenuto
uguale al resto accadano le stesse cose, che nel resto del mondo esterno. (...) Se il
fenomeno della corruzione nel mondo militare esiste a livelli ancora inferiori al
mondo esterno (la sottolineatura e mia per evidenziare quanto detto poco prima
sulla erronea valutazione dei dati che lo stesso Generale aveva prodotto) questo
proprio in virt della persistenza di quei valori che negli ultimi anni sono stati
forse eccessivamente erosi."
Ora forse qualcuno ai livelli politici istituzionali, presenti a tali dichiarazioni o comunque
necessariamente informati, avrebbe dovuto e potuto chiedere al Generale a quali mai
altri valori che non quelli della legalita democratica e costituzionale possano riferire
gli uomini delle Forze Armate, e quali sarebbero stati dunque tali supposti valori militari
affatto diversi da quelli pur nobili del mondo civile. Invece un silenzio tombale sul
merito di tali affermazione ed un ossequioso ringraziamento per le dichiarazioni rese fu la
risposta di ignobilta dei parlamentari presenti, offensiva della dignita della Istituzione che

avrebbero dovuto rappresentare: il Popolo Sovrano nella sua espressione Parlamentare.


Ma al Generale-Ministro era stato gia consentito qualcosa di peggiore: il disprezzo della
cultura del diritto positivo e dei pronunciamenti della Magistratura. Infatti nellincipit del suo
decreto sulla secretazione delle informazioni relative al mondo militare (che blindavano
oltre ogni comprensibile necessita tutte le possibili informazioni relative ad uomini ed
apparati in armi - persino i numeri telefonici privati dei militari venivano blindati per
cinquantanni!! -), il ministro-generale dava atto del parere negativo pronunciato dal
Consiglio di Stato sulla struttura del decreto, con riferimento alle Leggi ordinarie
sullaccesso e la trasparenza; ma sentenziava lapidariamente e senza altre
argomentazioni ritenuto di non poter aderire a tale parere (perche?, non risultava
alcuna esplicitazione. NdR), si emana. Grande dimostrazione di spirito democratico e
di docilita costituzionale!
Dunque non puo sorprendere oggi la reazione del Gen. Speciale ad una pubblica
sconfessione politica dei suoi comportamenti nel rapporto con il Governo, quando egli era
abituato a vedere altri e diversi atteggiamenti di acquiescenza governativa e parlamentare
a comportamenti scellerati di suoi colleghi generali o comunque militari.
Si vedano ancora al proposito le scuse che il Parlamento ritenne di formulare alla Folgore,
visitata in delegazione ufficiale al fine di dare grande rilievo alla circostanza, sulle torture in
Somalia e sulla vicenda Scieri Vicenda, questultima, per la quale nessuna sanzione si
ritenne di infliggere al Generale Celentano per il suo squallido e criminogeno Zibaldone,
ne tantomeno si ritenne di analizzare con una doverosa Commissione di Inchiesta, dotata
dei poteri della Magistratura, le stranezze e le storture dellavvenimento delittuoso contro
lo Scieri (avvenimenti e circostanze pur come riferiti dal medesimo Generale e che ne
avrebbero dovuto fare uno dei possibili, e piu che potenziali, sospetti di essere il
mandatario della azione punitiva trasformatasi in tragedia) o quella ignobile conclusione
delle indagini, redatta da un Procuratore improbabile se non pavido, assolutoria di
qualsivoglia responsabilita ambientale nellomicidio del giovane siracusano.
O ancora si osservi il grandissimo ritardo opposto dal governo alla richiesta iniziale del
giudice Priore (1992) perche il Ministro per la difesa si costituisse parte civile nella vicenda
stragista di Ustica. Sicche, con tale rifiuto, e stato reso possibile confermare a lungo i
responsabili stragisti nelle loro posizioni funzionali e nella loro certezza di impunita, e
consentire la sistematica distruzione delle prove e la rimozione fisica di pericolosi
personaggi investigatori o di complici non piu affidabili. Per poi arrivare ad una tardiva
costituzione di parte civile del Ministero, in giudizio, ma in un processo ormai alterato dalla
costante ostruzione opposta alla ricerca investigativa del Magistrato e dalla induzione del
medesimo a non dissipare anche il velo delle corresponsabilita politico-militari nella
strage. Tanto che il metodo ed il percorso seguiti per tale costituzione di parte civile e
sembrato che costituissero uno scaltro e raffinatissimo atto di mimetizzazione della
politica, piuttosto che una consapevole e responsabile presa di posizione.
E cosi e accaduto anche nella vicenda Speciale, per la quale dobbiamo registrare un
comportamento della politica che ha esibito la medesima arroganza usatale dal mondo
militare. Una arroganza di cui le telefonate del Sottosegretario sono, quantomeno,
testimonianza di assoluta inopportunita.

Vorrei allora ricordarLe qui come si comporto invece quel campione della Democrazia che
fu il Presidente Pertini, quando, dopo lincontro con la nostra delegazione della
Aeronautica (formata dal T. Col. Alessandro Marcucci ucciso poi per le sue indagini
legate alla vicenda Ustica -, dal Serg. Magg. Pasquale Totano e dallo scrivente al tempo
Capitano), egli volle intervenire per lincrescioso modo di gestire la 46^AB, di Pisa da parte
del Generale Zeno Tascio.
Egli non alzo cornette per chiedere rimozioni arroganti e supponenti, ma convoco, molto
semplicemente, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Cavaliera, al quale chiese una
seria ispezione alla base pisana della Aeronautica ed una esauriente relazione sui risultati.
Il Generale venne a Pisa, ascolto con molta attenzione chiunque del personale intendesse
colloquiare con lui ed esporre problematiche, e concluse la sua ispezione con un ordine
del giorno in cui si imponeva al Comando di segnalare lapprezzamento del CSMD per
lalto senso di responsabilita e di coscienza militare e sociale dimostrate dal personale
tutto. Un atto che smentiva clamorosamente la politica del Generale Tascio tesa a
demonizzare e criminalizzare quel personale coinvolto ormai da anni in una lotta per la
democratizzazione delle Forze Armate. La destituzione dal Comando del Gen.Tascio,
seguita immediatamente alla ispezione, aveva dunque una caratteristica ed un crisma
militari che avrebbero assolutamente impedito allinteressato ogni atto di ritorsione contro il
potere politico esercitato, correttamente, dal Presidente.
Cosa impediva, mi dica, un comportamento altrettanto rispettoso delle regole e dei ruoli,
nella vicenda del Comandante della Guardia di Finanza? Nulla se non la ambigua pratica
di commistione di interessi e di poteri, del tutto estranea ad una limpida modalita
democratica di gestione delle funzioni e dei poteri ad esse correlati. Nulla se non la
presunzione del potere che ritiene di poter disporre dei propri uffici ed apparati senza
dover seguire alcuna prassi rispettosa delle regole democratiche e della natura degli stessi
apparati. Nessuna differenza da quei generali che contrastarono la nostra azione
democratizzatrice e moralizzatrice e ci hanno qualificati ufficialmente come figli delle
Brigate Rosse.
Ed e strano che in questi giorni cosi caldi sulla vicenda Speciale nessuno degli esponenti
governativi abbia voluto ricordare che non e possibile confondere una esigenza politicoistituzionale (quale la docilita degli apparati agli orientamenti ed agli indirizzi dettati dal
Governo, salvo che in caso di ordini illegittimi e contrari alla legalita democratica) con un
supposto e lamentato (dalla destra di opposizione allattuale Governo) disprezzo della
struttura della Guardia di finanza che sarebbe stato praticato ed ostentato dal Governo,
ovvero spacciare la necessaria stigmatizzazione da parte delle funzioni politiche dei
comportamenti istituzionali del Comandante di quel Corpo Armato con un supposto (dalla
destra becera berlusconiana) disprezzo del Governo per tutti gli uomini dellArma (che altri
invece cercavano di pagare e corrompere e pubblicamente dileggiare quando indagini
fiscali si addensavano sulle proprie attivita imprenditoriali).
Cosi come non si e sostenuto che mai nessun rappresentante politico, del governo o
della opposizione del tempo, intese confondere i crimini perpetrati dai Generali Giudice e
Lo Prete nella vergognosa vicenda dello scandalo petroli, con la ordinaria fedelta ai

compiti di Istituto e della Legalita Democratica degli uomini delle Fiamme Gialle, ai quali
anzi va riconosciuto, e fu riconosciuto, il merito di aver voluto essi stessi mettere le
manette ai loro superiori fedifraghi e cialtroni.
Quando manca tutto questo lo scontro in atto rassomiglia sempre piu al conflitto che si
instaurava nella Roma imperiale tra il potere politico e gli apparati dei pretoriani, che
spesso diventavano cosi arbitri di una successione al trono con personaggi ancor piu
ambigui, squallidi e corrotti dei precedenti.
Sarebbe necessario allora, Signor Presidente, un taglio netto con pratiche e modalita
collusive che nulla hanno a che dividere con la natura democratica di questo Paese, a
partire da una seria e severa rivisitazione di tutte le circostanze stragiste o rimaste avvolte
nellombra dellimperscrutabilita o della soluzione spudoratamente artefatta.
Nessuna ulteriore garanzia e copertura andrebbero allora offerte ad apparati che hanno
organizzato lo spionaggio e la schedatura sistematica dei Cittadini, che hanno spiato a fine
di condizionarne la attivita Magistrati e Politici (e Le ricordo appena che gli apparati militari
dei servizi non sono mai e comunque autocefali, perche comunque rispondono ad un
livello politico sentito come lAutorita, sia esso nazionale con buona pace delle
smentite dellon Berlusconi o peggio una volonta extranazionale).
E tantomeno dovrebbe insistersi allora nella opposizione di un inaudito segreto di Stato
per attivita contrarie alla Costituzione, sia che si tratti di violazione dei Diritti Umani, come
nel caso di Abu Omar, sia che si tratti di accordi internazionali, come quelli sulla base di
Vicenza, che violano la sovranita nazionale e le garanzie costituzionali (sullambiente, sul
nucleare del nostro Paese e che oltretutto non avevano lavallo neppure del Congresso
statunitense. Puo essere utile allora rileggersi quel numero della rivista Limes LAmerica
e noi, in cui ad un Veltroni estasiato dallalleato statunitense, il cinico Luttwak rispondeva,
citando un altro accordo illegale, come lui stesso diceva, relativo allacquisto di missili,
poteva dire:
Tutto questo un problema di sostanza, non di immagine: o quella prostituta del
Governo italiano lascia il marciapiedi e si mette a fare la persona seria [cio si
dovrebbe decidere ad esautorare il Parlamento? ndr] oppure non c' sforzo di
relazioni pubbliche che possa risolvere la questione."
Vede, signor Presidente, io esco appena dallultima vicenda giudiziaria per una querela
formulata dal Generale Tascio, e quasi sicuramente la mia lettera, a lui indirizzata in esito
positivo di questa vicenda, mi procurera altri pregiudizi. Sono io daltra parte che da tempo
sfido il Generale a costruire condizioni giudiziarie in cui si possa finalmente discutere dei
fatti reali in cui io lo ritengo coinvolto, e dunque non mi spaventa questa prospettiva.
Ma quello che mi preoccupa e che in questo benedetto Paese per snidare i truci artefici di
crimini commessi allombra delle funzioni statali ci sia sempre bisogno del donchisciotte di
turno che si perita di porre scomodi interrogativi, di formulare accuse precise quanto
rischiose (perche ovviamente non supportate dai necessari riscontri che solo una

ordinaria indagine giudiziaria dovrebbe e potrebbe accertare con estrema facilita), di


offrire spunti di riflessione politica che andrebbero raccolti senza esitazioni se non si fosse
condizionati da incomprensibile servilismo a potenti e potentati nazionali ed esteri, e cosi
via dicendo, fino alla necessita che tale donchisciotte accetti di mettere a rischio la propria
vita, la propria serenita familiare, la sicurezza dei propri figli per un giuramento di fedelta
che nulla potrebbe scuotere o vanificare, ma che da altri livelli politici pretenderebbe la
medesima determinazione e disponibilita.
Se da un verso e giusto pagare il prezzo della propria fedelta allo Stato ed ai suoi valori,
dallaltro appare del tutto disumano e sconcertante che sia proprio lo Stato a farsi complice
e garante dei criminali e dei persecutori. Perche, al contrario dei donchisciotte, troppi
uomini della politica declamano valori e formulano affermazioni che non si preoccupano di
smentire pochi passi piu avanti.
Quanti dei Parlamentari presenti al dibattito su Scieri e lo Zibaldone si dissero indignati ed
impegnati in maniera assoluta per laccertamento della verita e la affermazione della
giustizia su quello scellerato delitto? Molti, ma nessuno di loro si straccio le vesti ne disse
pio quando sentenze ignobili pronunciarono il non expedit nelle indagini assolutorie del
mondo militare.
Ministri della giustizia cosi ferocemente attenti alle fastidiose rivelazioni degli operatori
della pubblica informazione e pronti a condizionarne la professionalita e possibilita di
relazionare puntualmente la pubblica opinione, ovvero cosi attenti alle marachelle di
scomodi magistrati intenti a sbirciare eccessivamente nei vasi di Pandora dellintreccio tra
politica e malaffare, Ministri sempre pronti ad inviare ad ogni pie sospinto ispettori in
quelle Procure ed Uffici Giudiziari e solo in quelli, si ritrassero invece ed inopinatamente
nella vicenda Scieri, nel dichiarato assoluto rispetto degli esiti giudiziari pur essendo
posti di fronte alle scandalose dichiarazioni di resa al delitto perfetto. E si
accontentavano delle sconce soluzioni preconfezionate dagli interessati responsabili di
quel crimine per qualsiasi pericolosa (per quei colpevoli) circostanza sia emersa nella pur
sconcertante modalita affossatrice dellinchiesta.
E si dice qui delle telefonate indirizzate alla abitazione del Generale Cementano, come
delle ispezioni dallo stesso effettuate presuntivamente su tutto il territorio toscano nella
notte fra il 14 ed il 15 Agosto 1999, e di altre varie amenita, come si dice che, dalle
contraddizioni tra presenti ed assenti formalmente dichiarati e quelli effettivi quella Procura
ed il relativo Ufficio di Polizia giudiziaria potessero trarre solo ragione per ampliare
vergognosamente la indagine ad oltre 700 paracadutisti, anche congedati e che dunque
nulla potevano apportare alla indagine, se non costi assurdi e dilatazione di polveroni
finalizzati allesclusivo intorbidamento delle indagini.
E La prego, signor Presidente del Consiglio, guardi ancora un solo momento la foto che
allego: e quella del cadavere carbonizzato di Sandro Marcucci. Una foto che attesta come
lincendio fosse avvenuto in volo piuttosto che dopo limpatto al suolo come sostiene la
perizia passivamente assunta per buona dal Magistrato Puzone.
Un incendio sicuramente determinato dalla esplosione di una bomba al fosforo posta

dietro il cruscotto il quale, esplodendo, ha creato schegge che hanno reciso mani e piedi di
quelluomo e gli hanno asportato un brano di osso temporale sinistro causando un
profondo e visibilissimo trauma (successivamente accertato e dichiarato anche da un
medico consultato inopinatamente da periti improbabili quanto approssimativi).
Una foto che certifica come il cadavere arso di quelluomo, senza mani e senza piedi e
con quel profondo trauma cranico per asportazione e non per sfondamento (come ci si
sarebbe dovuto aspettare invece per un normale incidente), giaccia ai piedi di un albero
resinoso che non reca segni ne di fumo ne tracce di incendio benche quel corpo abbia
potuto ardere fino a ridursi un tizzone; come a pochi centimetri dal suo moncherino destro
sia visibile un serbatoio alare con ancora dentro 25 litri di benzina avio (come avrebbe
dovuto accertare, suo malgrado, la stessa commissione peritale) dallaltissimo potere
detonante e che pure non sarebbe esploso mentre il fuoco, sviluppatosi a terra dopo
limpatto nella novellazione dei periti, divampava a poca distanza ed avrebbe ridotto
quelluomo cadavere ad un tizzone; come a meno di quaranta centimetri dal torace della
vittima sia visibilissimo il cuscino in gomma e gommapiuma che era sul sedile sotto le
gambe di quelluomo, un cuscino ancora intatto (e visibile persino la linguetta dello
chiusura lampo) e che appare inattaccato dal fuoco che pure si vuole si sia consumato a
pochi centimetri; come la spalliera del passeggero alloggiato posteriormente al seggiolino
del pilota (per la configurazione in tandem dei posti di quel velivolo) appaia incastrata sotto
il corpo delluomo tizzone, e dunque come cio attesti inequivocabilmente che quel
passeggero fosse stato sbalzato via dal velivolo prima dellimpatto finale. Eppure quel
passeggero fu poi ritrovato a svariati metri dai rottami con ustioni sull80 % del corpo,
mentre il fuoco avrebbe dovuto svilupparsi nella fantasiosa ipotesi dei periti solo dopo
limpatto al suolo.
Le sembra corretto che di fronte ad una simile serie di circostanze che evidenziano una
chiara azione omicidiaria ed una inaccettabile sciatteria peritale, un Magistrato
evidentemente poco curioso, se non colluso o corrotto, abbia potuto concludere
impunemente le sue indagini attribuendo al pilota (cioe a quel tizzone umano) la
responsabilita dellincidente, senza alcuna curiosita per quanto emergeva con
sconcertante evidenza anche agli occhi di un qualsiasi profano?
E la identica condizione per la quale si e definita compatibile con la probabile dinamica
della caduta la posizione finale del corpo di Emanuele Scieri, il quale pero avrebbe
dovuto effettuare uno stranissimo avvitamento innaturale per finire con la testa e parte del
torace sotto il cumulo di tavoli sotto i quali e stato rinvenuto e senza lasciare tracce sulla
irta palizzata costituita dai gambi degli stessi tavoli impilati sottosopra, e mantenendo
intatta tutta la forza della caduta per schiantare il proprio cranio al suolo in quellamgusto
andito di una quarantina di centimetri nel quale era raccolto il suo capo con forza tale da
determinarne lo sfondamento.
Ecco, provi a chiedersi allora, Sig. Presidente, cosa possa far sentire cosi sfacciatamente
sicuro il Gen. Speciale nel ricorrere ad una formale querela (se mai poi la presentera
realmente, nonostante lannuncio del funzionalissimo senatore De Gregorio), e cerchi di
chiedersi se cio non dipenda da una complicita tacita che la politica ha sempre e fin qui
richiesto e promesso ad un mondo delicatissimo come quello dei Cittadini in Armi, ai quali
e necessario imporre invece e costantemente una vera abitudine ed educazione alla
prassi democratica, se non si vuol rischiare che essi devino verso forme di

autodeterminazione o di sposalizio con altre sovranita illecite, pericolosissime per i


processi di una normale democrazia.
Certo, se un Primo Ministro negli anni 90 nel suo discorso alla Camera dei Deputati
poteva affermare: quando sara conclusa lesperienza di questo Governo, tra unora,
tra un giorno o tra un anno, sara conclusa per sempre lesperienza politica di
questo Presidente del Consiglio, e se poi quel personaggio ha continuato imperterrito a
vivere la sua lunga esperienza politica tanto da dirigere oggi, senza soluzione di continuita
con prestigiosi incarichi politici nazionali ed europei, il Suo Ministero degli Interni, non ce
da meravigliarsi che egli abbia poi potuto assumere come suo capo di gabinetto quello
stesso funzionario di Polizia che la Magistratura aveva appena indiziato per induzione alla
falsa testimonianza relativamente alla mattanza di Genova 2001.
Ma tutto questo mi ricorda sinistramente il percorso del Generale Tascio che, dimesso
dalla combinata autorita politico-militare dal suo comando alla 46^ AB, veniva
immediatamente insediato, per unaltra e diversa sensibilita e volonta politico-militare, al
Comando del SIOS Aeronautica dove avrebbe dovuto organizzare la infernale trappola
contro Gheddafi che si aveva necessita di realizzare per ordire lorrida strage di Ustica.
E cio ricorda ancora sinistramente la condizione del Gen. Celentano, responsabile della
Folgore al tempo dellomicidio Scieri, il quale dopo essere stato allontanato dai ruoli dei
paracadutisti per la violenza con cui esercitava il suo comando e ruolo di Ufficiale, fu
sollecitamente incaricato di altre e diverse alte responsabilita ministeriali durante la
operazione Somalia e poi conseguentemente reintegrato al piu alto comando del Reparto
Folgore dove avrebbe vissuto senza traumi le scelleratezze Somale del suo sottoposto
Ercole, lomicidio del suo sottoposto Mandolini, e consentito, se non disposto, la punizione
rivelatasi omicidiaria contro il giovane Scieri.
Ma fin quando delle Forze Armate potra scriversi impunemente che esse fossero una
beata insula incontaminata dal contagio costituzionale (si veda la prima relazione di
apertura dellanno giudiziario della Magistratura militare del 2000, in virtu del singolare
riconoscimento di assoluta alterita che le fu conferito da un governo di Centrosinistra) tutto
questo e ben peggio potra accaderci.
Allora, se non muta la consapevolezza politica sul rapporto con le strutture armate dello
Stato, signor Presidente, tutto puo tornare ad accaderci, specie se come sta accadendo
un dominus internazionale insofferente ad ogni defezione dei re clienti dovesse voler
tornare ad impartire al popolo italiano una di quelle punizioni che venivano citate dal Sig.
Luttwak nel suo libro La grande strategia dellimpero Romano, idonee a far comprendere
il vantaggio e lutilita della passiva obbedienza rispetto al costo che sarebbe pagato alla
sua eventuale aspirazione di indipendenza piena e di sovrana autodeterminazione. Una
nuova strage, oltre le tante - comunque impunite - di cui e disseminata la nostra storia
recente.
E possibile tuttavia cambiare la storia ed il destino del nostro Paese; ma ci vuole una
volonta politica precisa che non ha neppure bisogno di qualificarsi come di destra o di
sinistra, quanto come rivendicazione di una sovranita popolare da sempre offesa ed

umiliata da una commistione disgustosa tra poteri e potentati, internazionali o mafiosi poco
importava pur di mantenere il potere delegato di re-cliente, in danno della nostra
popolazione.
Vede, io non so se per me contrariamente a Sandro Marcucci varra ancora la
condanna a vivere ed a vivere male (tra querele, discredito costante, e attiva e
sistematica distruzione dei miei rapporti affettivi e familiari), o se la mia costante
provocazione orientera infine i miei avversari alla soluzione definitiva di eliminarmi
fisicamente. So pero che non temo le loro soluzioni perche ormai proprio essi mi hanno
addestrato a mettere in conto qualsiasi possibilita ed essere pronto a pagarne il costo
portandone (non sopportandone) con fierezza e dignita il peso.
Ma cio che vorrei sperare e che questo Governo, tanto atteso ed augurato dopo gli
avvilenti anni del berlusconismo galoppante eppure tanto deludente su quasi tutta la linea
delle aspettative del suo bacino naturale di consenso, trovasse modo e ragione per offrire
alle giovani generazioni, prima della sua scadenza naturale o del suo prematuro
esaurimento dovuto solo a beghe di potere o a tradimenti dei suoi impegni programmatici,
motivi di fiducia in un assetto costituzionale e democratico pagato dal sangue di quei
cittadini e cittadine meravigliosi che diedero vita alla stagione della Resistenza e della
Lotta di Liberazione dal Nazifascismo. Tutta unaltra cosa, non me ne voglia ne Lei signor
Presidente ne lon Violante, dagli uomini e dalle donne della Repubblica di Salo e dei
disvalori per i quali si battevano, per quanto si voglia riconoscere loro una qualche buona
fede.
Non sarebbe poca cosa in tempi di revisionismo storico e di revanscismo fascista perche
come scriveva sulle mura di via Tasso uno dei miei riferimenti storico valoriali, il Generale
della Aeronautica Martelli Castaldi, "Quando il tuo corpo non sar pi, il tuo spirito
sar ancora pi vivo nel ricordo di chi resta. Fa che possa essere sempre di
esempio."
E, o potra apparirLe, forse una aspirazione carica di retorica delleroismo, ma e solo la
serena consapevolezza di chi e stato educato ad agire sapendo che Abbiamo una o
due volte nella vita loccasione di essere eroi. Ma tutti i giorni abbiamo lopportunita
di non essere vigliacchi, e dunque non teme la solitudine, senza con questo ambire ad
un indesiderato ed indesiderabile martirio.
Daltra parte la condizione di dover essere ripetutamente chiamato al banco degli imputati
o dover essere carcerato e violentato, essendo incolpevole dei reati contestati se non di
quello (taciuto) di disturbatore del potere e dei potenti, mi creda a volte non e meno
scomoda e pesante di colui che sia costretto a misurarsi una volta per tutte con la
dinamica della propria morte corporale.
E daltra parte il potere di una funzione politica che non sappia misurarsi con il compito
della Verita e della Giustizia dimostrerebbe indubitabilmente la propria collusione
funzionale con la devianza antidemocratica, come ha scritto Vaclav Havel, un indiscusso
campione della Liberta e della Democrazia. Egli scriveva

Il potere e costretto a falsare la Verita perche prigioniero delle proprie menzogne. Il


potere falsa il passato, il presente ed il futuro [] Falsa i dati statistici. Finge di non
avere un onnipotente apparato di Polizia capace di qualsiasi azione, finge di rispettare i
Diritti dellUomo, finge di non perseguitare nessuno, finge di non avere paura, finge di
non fingere.
E ancora:
La Verita si apre la strada tra i conflitti. Vivere nella Verita non significa raggiungere
una condizione ideale. Cio che essa ci chiede e un costante processo di ricerca. Poiche
nel sistema post-totalitario il vivere nella verita si e trasformato nel terreno di coltura
principale di ogni politica indipendente e alternativa, qualunque riflessione sul carattere
e sulle prospettive di una tale politica deve necessariamente rispecchiare anche questa
sua dimensione morale, in quanto essa diviene fenomeno politico.
Se avra potuto dedicare una qualche attenzione a questo scritto, ne saro felice. Perche,
come Cittadino Sovrano e per sempre servo della sua sovranita e sicurezza democratica
in virtu del giuramento di fedelta contratto come Ufficiale di questo Paese, non di inutili
risposte formali ho bisogno, ne di riconoscimenti personali, ma solo di atteggiamenti
concreti di mutazione virtuosa delle Istituzioni verso il pieno rispetto e la piena
applicazione della legalita costituzionale, fondata sulla consapevolezza e la responsabilita
dei rappresentanti Istituzionali, sulla forza del diritto e non sul diritto della forza, sulla
Verita e la Giustizia piuttosto che sulla menzogna.
Abbia coraggio, Signor Presidente, combattere per la Verita e la Giustizia, per garantire e
tutelare il Popolo e non solo per il piacere personalistico di governarlo, Le assicuro che da
una profonda soddisfazione ed una serenita assoluta.
Saluti di rispetto istituzionale.
Mario Ciancarella

Potrebbero piacerti anche