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URBINO E PROVINCIA 33

MARTED 18 NOVEMBRE 2014

UNIVERSIT

Lanno accademico
si inaugura
con il professor
Nuccio Ordine

LUNIVERSIT deve
riappropriarsi della sua prerogativa di ente per la formazione ed educazione dei
giovani: per questo ho invitato una figura di primo piano come Nuccio Ordine per
l inaugurazione dell anno
accademico. Il rettore
dell Universit degli studi
di Urbino Vilberto Stocchi
spiega l impatto che la lectio magistralis del professor
Ordine, ordinario di letteratura italiana nell Universit
della Calabria, potr avere
durante la cerimonia di gioved 27 novembre, alle 11
nell aula magna dell Area
Volponi (via Saffi, 15). Urbino celebrer cos il 509 anno dalla sua fondazione, parlando de L utilit dei saperi inutili con una figura
che di primissimo piano
continua Stocchi . Nuccio
Ordine stato invitato in
qualit di Visiting Professor in diversi istituti di ricerca e universit negli Stati Uniti e in Europa e al
Max Planbc Institut ha tenuto una lezione sullo stesso argomento. La scelta di
individuare una persona
dell area umanistica era un
atto di attenzione e rispetto
per questo settore della conoscenza. Inoltre la sua lectio sar uno stimolo per evidenziare come la formazione del carattere di un giovane passa attraverso tutti i saperi. L evento sar introdotto dal rettore e prevede gli
interventi dei rappresentanti degli studenti e del personale Tecnico-Amministrativo, con il Coro universitario 1506 che eseguir il Gaudeamus Igitur a chiusura
della cerimonia.
l. o.

Diteci che fine far


la Montefeltro Salute
Foschi (FI): Importante capirne il ruolo

CHE FINE far Montefeltro Salute, la societ pubblico-privata che


offre prestazioni sanitarie a Sassocorvaro ma anche a Urbino? Una
delibera della giunta regionale
del 10 novembre scorso nomina
una commissione per valutare la
qualit e l utilit di questo ente e
decidere poi se implementare i
servizi o farli cessare: la prima
volta che accade una cosa del genere dalla creazione di Montefeltro Salute nel 2003: ora diventa
ancor pi impellente capire il ruolo che essa avr alla luce del riordino delle reti cliniche e il rapporto
con l ospedale di Urbino, la riflessione del consigliere regionale

di ortopedia venisse potenziato in


modo che le protesi potessero essere maggiormente effettuate e
non indirizzate verso la Montefeltro. Ricordavo come la Montefeltro Salute fosse nata per evitare la
chiusura dell ospedale di Sassocorvaro e per aumentare la mobilit attiva, non certo per ridurre l attivit propria di Urbino. Ora, la
Regione con propria delibera decide di creare una commissione ad
hoc per valutare l utilit economica e funzionale delle prestazioni
della Montefeltro Salute e per decidere la sua prosecuzione o la sua
cessazione. Mi sembra un fatto
importante, dopo oltre 10 anni di

REGIONE
Accerta lutilit delle
prestazioni e dei servizi
offerti dallazienda

LA CONSIGLIERA
Si vuole rafforzare la
sanit pubblica o si lasciano
margini alla Montefeltro?

Elisabetta Foschi. La delibera


1250 del 10 novembre scorso (con
la giunta al completo, assente l assessore Mezzolani), oltre a costituire una commissione composta
da n.3 soggetti, anche esterni
all amministrazione regionale,
con riconosciuta competenza, stabilisce di voler accertare l utilit,
sotto il profilo della convenienza
e della qualit dei servizi, delle
prestazioni sanitarie offerte dalla
Montefeltro Salute presso la sede
ospedaliera di Sassocorvaro, nel
contesto della riorganizzazione
della complessiva offerta sanitaria
conseguente alle deliberazioni,
che riguardano il riordino delle reti cliniche, e poi individuare i
percorsi e le soluzioni giuridicamente valide per l inserimento a
regime ordinario delle attivit previste nella sperimentazione della
stessa Montefeltro Salute nel sistema dell offerta sanitaria regionale, ovvero per disporre la cessazio-

BATTAGLIA La consigliera
regionale Elisabetta Foschi

ne delle attivit. Nel corso del


consiglio comunale sulla sanit
ho sottolineato alcune delle criticit dell Ospedale di Urbino e mi
sono soffermata molto sulla necessit di chiarire i rapporti e le posizioni tra la Montefeltro Salute e l
Asur spiega il consigliere di Forza Italia Foschi In particolare
chiedevo chiarezza su quali compiti dovesse svolgere la Montefeltro Salute e precisavo come ritenessi assolutamente improprio
che in alcuni reparti del nostro
ospedale, unico nosocomio di rete della nostra provincia, operassero soggetti privati. Chiedevo che
in oculistica si mettesse fine alla
convivenza pubblico-privato e
che il reparto, fornito di medici e
attrezzature adeguate, venisse da
subito messo in condizione di effettuare interventi senza che gli
stessi venissero indirizzati verso
la Montefeltro Salute. Chiedevo
che si lavorasse affinch il reparto

attivit. Montefeltro Salute era


infatti nata nel 2003 come societ
mista a capitale pubblico-privato:
il soggetto privato, detentore del
40 % del capitale, era stato individuato nella Sma (Servizi Medici
Avanzati la cui attivit la vendita all ingrosso di prodotti dermocosmetici e di integratori alimentari). Dopo una fase sperimentale,
la societ si inserita con proprie
attivit anche presso l ospedale di
Cagli e quello di Urbino. In particolare le attivit del nosocomio urbinate e quelle della Montefeltro
salute si sono intrecciate al punto
tale che a presiedere l ospedale di
Urbino e la Montefeltro risulta essere la stessa persona. Credo che
fare chiarezza sia ormai necessario. La Regione deve decidere se
rafforzare la sanit pubblica e con
essa l ospedale di Urbino o lasciare ancora pi margini alla Montefeltro, conclude Foschi.
Lara Ottaviani

COLDIRETTI

Fanno troppi danni:


ridurre il numero
dei cinghiali

UN PATTO con la Provincia per ridurre il numero


dei cinghiali sul territorio e
togliere cos spazio e opportunit al verificarsi di comportamenti criminali. il risultato dell incontro tra i
vertici della Coldiretti con
il neopresidente dell ente
provinciale, Daniele Tagliolini, per fare il punto della
situazione sull emergenza
selvatici. Nei primi dieci
mesi del 2014 il conto dei
danni nel Pesarese salito a
629mila euro, contro i
579mila euro complessivi
dello scorso anno. Non
possibile che il costo economico e sociale della tutela
della fauna selvatica ricada
sugli imprenditori agricoli
ha sottolineato il presidente Tommaso Di Sante , e
siamo molto soddisfatti che
il presidente della Provincia abbia garantito il suo pieno impegno su tale problematica. Il paradosso che
ad essere stati ridotti non sono stati i cinghiali ma gli indennizzi dei danni causati
agli agricoltori. Da qui Coldiretti ha chiesto alla Provincia anche di introdurre
specifiche responsabilit,
anche di tipo economico,
per le squadre di cacciatori
che non ridurranno il numero dei cinghiali nelle zone loro assegnate.

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