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Guida turistica edita dal VI Municipio di Roma in collaborazione con l'Ass. Pro Loco Roma 6 e il circolo Città Futura di Legambiente. Il documento è un agile percorso grafico e testuale nel grandioso patrimonio archeologico di questo municipio, il cui territorio corrisponde all'antico fundus imperiale "Ad Duas Lauros" che gli storici collocano fra la Porta Sessoriana (Porta Maggiore), il Pianoro di Centocelle, l'antica Via Labicana (attuale Casilina) e la Via Prenestina. Qui, si trovano numerose testimonianze dell'archeologia pagana e paleo-cristiana: Porta Maggiore, Tomba di Eurisace, Basilica Neopitagorica, il Torrione e il Colombario al prenestino, la Basilica Costantiniana, la Necropoli degli Equites Singulares, le Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, il Mausoleo di S. Elena e l'inclusa canonica settecentesca, la Villa dei Gordiani e l'Acquedotto Alessandrino.
Anche in una città come Roma, il contributo storico ed evocativo di questi monumenti è unico ed irripetibile perchè documenta in modo massivo un periodo cruciale della storia di Roma e del mondo: il trapasso dal morente impero romano al nascente Cristianesimo (II - IV sec. d.C.).
Guida turistica edita dal VI Municipio di Roma in collaborazione con l'Ass. Pro Loco Roma 6 e il circolo Città Futura di Legambiente. Il documento è un agile percorso grafico e testuale nel grandioso patrimonio archeologico di questo municipio, il cui territorio corrisponde all'antico fundus imperiale "Ad Duas Lauros" che gli storici collocano fra la Porta Sessoriana (Porta Maggiore), il Pianoro di Centocelle, l'antica Via Labicana (attuale Casilina) e la Via Prenestina. Qui, si trovano numerose testimonianze dell'archeologia pagana e paleo-cristiana: Porta Maggiore, Tomba di Eurisace, Basilica Neopitagorica, il Torrione e il Colombario al prenestino, la Basilica Costantiniana, la Necropoli degli Equites Singulares, le Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, il Mausoleo di S. Elena e l'inclusa canonica settecentesca, la Villa dei Gordiani e l'Acquedotto Alessandrino.
Anche in una città come Roma, il contributo storico ed evocativo di questi monumenti è unico ed irripetibile perchè documenta in modo massivo un periodo cruciale della storia di Roma e del mondo: il trapasso dal morente impero romano al nascente Cristianesimo (II - IV sec. d.C.).
Guida turistica edita dal VI Municipio di Roma in collaborazione con l'Ass. Pro Loco Roma 6 e il circolo Città Futura di Legambiente. Il documento è un agile percorso grafico e testuale nel grandioso patrimonio archeologico di questo municipio, il cui territorio corrisponde all'antico fundus imperiale "Ad Duas Lauros" che gli storici collocano fra la Porta Sessoriana (Porta Maggiore), il Pianoro di Centocelle, l'antica Via Labicana (attuale Casilina) e la Via Prenestina. Qui, si trovano numerose testimonianze dell'archeologia pagana e paleo-cristiana: Porta Maggiore, Tomba di Eurisace, Basilica Neopitagorica, il Torrione e il Colombario al prenestino, la Basilica Costantiniana, la Necropoli degli Equites Singulares, le Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, il Mausoleo di S. Elena e l'inclusa canonica settecentesca, la Villa dei Gordiani e l'Acquedotto Alessandrino.
Anche in una città come Roma, il contributo storico ed evocativo di questi monumenti è unico ed irripetibile perchè documenta in modo massivo un periodo cruciale della storia di Roma e del mondo: il trapasso dal morente impero romano al nascente Cristianesimo (II - IV sec. d.C.).
ROMA
NU Nel Om @nuIAN
MUNICIPIO ROMA 6
OUARTIERT NTS Vil= Vill XX1
GUIDA TURISTICAPresentazione
Questa guida, agile ed essenciale, ai siti pit importanti del
‘Municipio Roma 6, promossa da aleuni consiglieri e realiz=
zata con il contriburo fondamentale di alcuni appassionart
di archeologia e di storia del territorio, si rivolge soprattut-
10 ai turisti che, non accontentandosi di conoscere la
Capitate con le necessarie e doverose visite al Centro stort
co, vogliono allargare le loro conoscenze anche al di la
delle Mura Aureliane, nella zona che separa la citta storica
dall’estrema periferia. Anche in questa fascia, e in partico-
lare nel nostro territorio municipale, sono presenti emer-
genze archeologiche di primaria importanza, alcune anco-
ra oggetto di campagne di scavo che vedono impegnati stu-
diosi di chiara fama, nazionali ¢ internacionali. Tra i pit
importanti monumenti che ospita il nostro territorio e che,
da qualche anno, si contendono il rwolo di “immagine-sim-
bolo” sulle copertine delle varie pubblicazion’ dedicate
alla storia e alle memorie dei nostri quartieri, vorrei ricor-
dare il Mausoleo di Sant’Elena, il Mausoleo di Villa
Gordiani (detto anche il “panettone”), UAcquedotto
Alessandrino, il Torrione, le stupende e poco note
Catacombe dei Santi Marcellino ¢ Pietro, e altri ancora
sliatt all’estremo limite del territorio, come ta Basilica
neo-pitagorica e la stessa Porta Maggiore con il Sepolero
del fornaio Eurisace. Ognuno di essi contiene in sé una sto-
ria (sociale, civile, culturale, religiosa) che merita di es
re indagata e resa nota a tutti. Non solo i turisti, quindi
sono destinatari di questa pubblicacione, ma anche gli stes-
si cittadini del nostro Municipio (ma anche dellintera
citta), a partire dai giovani e dai giovanissimi. fo spero che
questa guida sia ta prima di una serie di pubblicazioni.
anche di carattere monografico, volte ad approfondire la
ricerca relativa alle diverse emergenze archeologiche, ma
anche destinate alla storia pitt generale del territorio, dal-
Vantichita fino ai nostri giorni. Certo, non si parte da zero,
altre pubblicazioni sono apparse in passato (anche nel
recente passato), ma é a tutti noto come la ricerca storica
‘sia un processo allinfinito, un cammino sempre pit appros-
simato alla certezza, ma mai coneluso una volta per tutte.
Il Presidente del Municipio Roma 6
Teodoro Giannini
Questa guida, grafica-
mente e con fa fantasia, é
Un viaggio nelle grandiose
memorie storiche e
archeologiche del VI
Municipio di Roma. Un
territotio urbano compre-
: so tra l'antica via Labicana
= lodierna Casitina - e la
Via Prenestina, coinciden-
Villa dei Gordiani - Caffi te con la proprieta impe-
riale Ad Duas Lauros, 0
‘Sub Augusta, gia citata da Tertulliano (160 - 220 d.C.)
e nel Liber Pontificalis (314-315) che ne attesta lappar-
tenenza imperiale e i confini tra la Porta Sessoriana
(Porta Maggiore) fino alla via Latina e a sud fino a monte
Cayo. Il contesto storico in cul ci si muove & molto ampi
(III - V sec. d.C.) con prevalenze monumentali dell'eta
Costantiniana. Tra le memorie storiche pili eminenti qui
i, accanto al tratto pit! elevato dell’Acquedotto
Alessandrino (IV sec. d.C.), cé 'area archeologica Ad
Duas Lauros, nei pressi di Villa De Sanctis, ritenuta di
"enorme interesse storico... per il riferimento storico-cul-
turale, colte da studiosi e da artisti e del massimo inte-
resse_ storico-archeologico" (Cons.Stato, sez. VI,
4429/2002), tra cui due grandi del Settecento: Giovanni
Battista Piranesi e Giuseppe Vasi. I complessi monumen-
tali testimoniano quindi il trapasso fra la Roma imperiale
€ quella paleo-cristiana, con limponente Mausoleo S.
Elena, madre dellmperatore Costantino, del III sec.
d.C, e le annesse Catacombe SS. Marcelino e
Pietro, terze per estensione fra le 35 di Roma con 18
Km. di tracciato, autentica pinacoteca sotterranea dell'ar-
te pittorica romana e cristiana. Di non minore rilevanza
archeologica la Villa dei Gordiani sulla Via Prenestina,
dello stesso periodo, con uno splendido mausoleo, este-
si resti di terme ed edifici sacri.LA VIA LABICANA E VIA PRENESTINA
Cosi detta poiché collegava
Roma con Labici (attuale
Colonna) appartiene al grup-
po delle strade pit: antiche
della citta, quelle che prendo-
1 il nome dalla localité termina
le del percorso. La via ricalca un
percorso gid esistente in eta
protostorica e arcaica poi rego-
larizzato e prolungato fino alla
confluenza con la Via Latina
nella localita ad Bivium, al XXX miglio, poco oltre Artena.
La strada usciva dal circuito delle mura repubblicane dalla
Porta Esquilina (Arco di Gallieno) e dal circuito delle Mura
Aureliane dalla Porta Maggiore; nel primo tratto oggi il per-
corso @ di fatto coincidente con quello della Via Caslina.
Tratti della pavimentazione sono stati accertati in diversi
unti a vari liveli, secondo 'andamento del terreno. Come
tutte le vie consolari essa é fiancheggiata senza soluzione
di continuita, da mausolei, monumenti funerari e catacom-
be di cui rimangono notevoli resti
Nelfimmagine qui sopra @ visibile il basolato antico della
Via Labicana, visible sotto Porta Maggiore, dove inizia
anche la Via Prenestina.
Questa strada in origine si chiamava Gabina (per Gabii),
oi Prenestina (perché portava a Praeneste), ma & noto
secondo I'Itinerarium Antonini che proseguiva fino alla sta~
to Sub Anagnia.
La strada da Palestrina consentiva accesso alle strade che
‘conducevano verso la Campania in un periodo anteriore
alla costruzione della via Appia e Latina. La strada risale
allepoca repubblicana e fu probabilmente restaurata nel II
secolo a.C. ed in epoca imperiale,
La Via Prenestina nel primo tratto era unita alla via
Labicana, ma poi uscite dalla Porta Esquilina delle mure
Serviane (Arco di Gallieno), le due strade si separavano
prima di Porta Maggiore.
Tl.suo tracciato inizia da Porta Maggiore o Porta Prenestina,
che si caratterizza per il contiguo sepolcro di Eurisace e per
il fatto che sopra passava l’Aqua Claudia e lAnio Novus.
PORTA MAGGIORE
‘Appena fuorl dal territo-
rio municipale, ma ben
visibile e connessa ai
suoi antichi acquedotti
Porta Maggiore, & la
monumentalizzazione
dell’Acquedotto Claudio
nel |uogo dove esso sor-
passava le vie Labicana
€ Prenestina. Delle tante
acque che fornivano la
vecchia citta di Roma
per qualunque uso,
sette scorrevano qui,
alcune all'aria aperta,
altre sotto terra, come
conferma il trattato di Frontino (I sec. d.C,), "De aquae-
ductibus Urbis Romae commentarius’, curatore impe-
riale delle acque. Gli acquedotti di Roma percorrevano
un tracciato particolare che permetteva loro di evitare le
opere murarie sopra terra e di tenere una pendenza
costante.
La zona dove sorge Porta Maggiore era quindi il punto
in cui convergevano quasi tutti gli acquedotti di
Roma ed era il luogo piti elevato il che rendeva pit faci-
le la distribuzione delle acque nella citta. Caligola (37-41
d.C.) e Claudio (41-54 d.C.) portarono a Roma due
Auove acque, la Claudia e 'Anio Novus (cio® Aniene
Nuovo, per distinguerlo dall’Anio Vetus), anche i loro
archi andarono a collocarsi vicino ai primi. In seguito
importanti restauri furono compiuti dagli_ imperatori
Vespasiano (69-79 dC.) e Tito (79-81 d.C.), comparve-
ro iscritte citazioni evocative accanto a quelle originali
dell’Anio novus. Coi secoli poi opera si trasformo pid
volte, fino a divenire opera di difesa militare per poi arri-
vare al'attuale configurazione.