Celebrazione eucaristica per i volontari della 35a Conferenza Animatori RnS
iniziata tra canti di gioia e un comune entusiasmo, la Celebrazione eucaristica presieduta da don Guido Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale, per i volontari del servizio del RnS.
Che bello vedere che ci sono facce nuove! Ci significa che ci sono nuovi volontari disponibili al servizio. Con queste parole illuminate dal suo sorriso paterno, il Consigliere spirituale del Rinnovamento saluta i volontari della 35 Conferenza nazionale animatori. Quella dei volontari dice don Guido -, la Messa pi bella. Il commento di don Guido Pietrogrande al vangelo di Luca (cf 6, 13-19) ricorda la scelta dei dodici e si sofferma su due apostoli. Simone, soprannominato Zelota, inizialmente rivoluzionario, contro i romani, ma poi convertito a Ges. E Giuda di Giacomo, lapostolo che un giorno rivolge a Ges una domanda sul mistero rivelato dellamore del Padre, il mistero della salvezza: Perch a noi dici tutto, e non agli altri? (cf Gv 14, 22). E Ges gli risponde: Se uno mi ama, il Padre mio lo amer e verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui (cf Gv 14, 23). In questo modo continua il Consigliere spirituale Ges ci rivela quella che linabitazione della Santissima Trinit nei battezzati. Questo anche il segreto della vita nello Spirito, quella vita interiore in cui la Santissima Trinit pone la sua dimora in noi e noi abitiamo nel suo cuore. come se il Signore dicesse: Il tuo cuore diventa la mia dimora, il tuo cuore sar la mia casa. C una reciproca inabitazione. Ecco, in cosa consiste essere salvi.
Il Celebrante spiega poi che la scelta dei dodici apostoli avviene conseguentemente a un dialogo di Ges con il Padre, dopo una preghiera. E proprio la preghiera sar il filo conduttore di questa 35 Conferenza animatori, preghiera che deve trasformarsi in azione, perch siamo sotto le mozioni dello Spirito Santo, sottolinea don Guido. Levangelizzazione che nasce dalla preghiera, e la preghiera stessa, devono scaturire da un sentimento filiale verso Dio. Non possiamo essere propagandisti di Dio ma semplicemente figli. Tutto deve avere origine proprio dalla stessa preghiera di Ges al Padre e non si pu pregare per ottenere ma si deve pregare inserendoci in quel flusso damore che c tra il Padre e il Figlio. Questo il segreto della preghiera. Solo cos, da essa pu germogliare lazione. Anche il volontariato deve fondarsi sulla preghiera e non su un semplice slancio di generosit. Questa 35 Conferenza conclude don Guido - davvero una svolta epocale per il Rinnovamento e questo non deve spaventarci perch la volont di Dio. Quando si prega, c sempre una conversione: il Rinnovamento davvero cambiato perch si converte ogni giorno. Domandiamo a Dio, che si realizzi ci che egli desidera da ognuno di noi durante queste giornate. C una missione che ci attende! Daniela Di Domenico
Una svolta epocale Il saluto di Salvatore Martinez ai volontari del servizio
La Sala Blu del Palacongressi di Rimini si va riempiendo. E si anima pian piano dei volti, dei saluti, dei sorrisi e delle voci degli oltre 250 volontari del servizio. Tutti, fratelli dei gruppi e responsabili ai diversi livelli locali e nazionali, giunti da tutta lItalia per preparare questa 35 Conferenza nazionale animatori, si raccolgono intorno a Ges per levento che, come consuetudine, d lavvio ai lavori della Conferenza: la Messa del servizio. Un grande appuntamento di preghiera, di grazia e di fraternit che raccoglie subito il senso dellEvento di queste giornate.
Ringraziamo lo Spirito Santo che ci ha portato qui per una "svolta" epocale, per una "rivolta" spirituale, dice Salvatore Martinez salutando con laffetto di sempre i fratelli intervenuti e riprendendo le parole di don Guido Pietrogrande. La preghiera azione, gi movimento, sottolinea richiamando le due parole chiave della Conferenza pregare e correre: Dopo 35 anni di Conferenze chiediamoci se questo RnS fermo, se azionato o no dalla preghiera, prosegue invitando tutti a chiedere anche a se stessi se la preghiera ha veramente cambiato la propria vita nella famiglia, sul lavoro, nella societ. San Paolo usa molto il verbo correre nelle sue Lettere ricorda il Presidente , ma questo un verbo che oggi sentiamo anche noi con maggiore forza perch il Papa ci chiede un nuovo impegno per una nuova evangelizzazione. E noi continua Martinez quanto pi preghiamo, tanto pi sentiamo lurgenza di fare nuovi cristiani, di salvare questo mondo dalla deriva nichilista, la preghiera infatti non disincarnazione, ma azione. Unazione che deve cominciare, in primo luogo, da noi stessi, unazione che deve dissodare prima di tutto il nostro cuore.
Salvatore ricorda anche il cammino ricco di grazia, lopera dello Spirito nel Rinnovamento, in questo anno che si va concludendo: lIncontro con il Papa per la nuova evangelizzazione, e prima ancora il Pellegrinaggio delle famiglie ad Ancona, e ancora prima la GMG di Madrid e la Formazione estiva e la passata Convocazione: quanta grazia aggiunge per vedere come questo Rinnovamento deve correre. Abbiamo bisogno di essere uniti, dice concludendo il suo intervento, e invita tutti i responsabili del servizio ad avvicinarsi per invocare su loro e insieme a loro lo Spirito Santo perch ci dinamizzi. Una sola lode, un solo cuore si alza verso Dio e la Parola dalla Seconda lettera di san Paolo ai Corinzi (13, 5 ss.) scende come profezia a rafforzare tutti. Ci si saluta con il bacio santo, come san Paolo raccomanda ai fratelli della Chiesa di Corinto, pronti a vivere i giorni della Conferenza, a pregare e a correre per e nel nome di Ges e nella sua benedizione: La grazia del Signore Ges Cristo, lamore di Dio e la comunione dello Spirito siano con tutti voi. Elena Dreoni
I saluti del card. Rylko e di Mons. Crociata
Agli oltre 4 mila animatori e responsabili, provenienti da tutta Italia e dai Gruppi italiani presenti in Svizzera e Germania, sono arrivati i saluti e gli auguri del card. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici; e di mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei.
Le parole chiave di questa vostra Conferenza scrive il card. Rylko sono preghiera, Parola di Dio e nuova evangelizzazione, un percorso naturale, perch chi nutre la propria relazione con Dio tramite la preghiera e la sua Parola, non pu fare a meno di evangelizzare.
Inoltre, il Cardinale augura che: Che lesperienza della Pentecoste, da cui nata la Chiesa e ogni comunit cristiana, vi spinga a curare sempre meglio questo aspetto dellamicizia, del camminare insieme, per essere accanto alluomo di oggi, cos bisognoso di Cristo.
Mons. Crociata, invece, nella sua lettera dice: Questo importante appuntamento annuale vi vede radunati in docile ascolto della Parola, nella certezza, sostenuta dalla fede, che la preghiera la motivazione profonda del nostro agire, perch fa di noi quel terreno fecondo in cui essa pu radicarsi, quale seme di un frutto immeritato, che si propagher sino agli estremi confini della terra.
E conclude: Grato dellattenzione al Magistero episcopale, so che la Conferenza di Rimini segna linizio del quadriennio di servizio degli organismi pastorali dellAssociazione: auspico che quanti sono stati chiamati a tanta responsabilit esercitino con generosit e dedizione il proprio ministero.
La 35 Conferenza Nazionale Animatori inizia a correre 29 ottobre 2011 Accoglienza e intronizzazione della Parola
Mario Landi, coordinatore nazionale del RnS, ad accogliere e a dare il benvenuto a responsabili, animatori e anziani convocati alloramai consueto appuntamento con la Conferenza nazionale che li chiama ogni anno a Rimini e che questanno li raduna attorno al tema: Pregate perch la Parola del Signore corra (2 Ts 3, 1).
Ed la Parola di Dio che prende possesso della Conferenza giungendo in processione solenne per essere intronizzata sul palco. Al suo seguito i giovani, i membri di CNS, di Consiglio nazionale e i coordinatori regionali. I giovani con in mano alcuni striscioni chiusi si fermano sotto il palco. Don Guido Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale, annuncia cinque Parole scelte perch considerate fondamentali, invita lassemblea a porvi unattenzione particolare perch queste devono raggiungere il cuore di tutti i presenti e, man mano che vengono proclamate, gli striscioni si aprono svelando i passi della Sacra Scrittura: In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi (Ef 6, 18). Sedutosi, chiam i Dodici e disse loro: "Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti (Mc 9, 35). Guai a me se non annuncio il Vangelo! (I Cor 9, 16). Dio ama chi dona con gioia (II Cor 9, 7). Ora voi siete corpo di Cristo ( I Cor 12,27)
Alla fine della proclamazione delle Parole, alcuni fratelli e sorelle raggiungono tutti i settori della sala distribuendo dei bigliettini che le contengono. Subito dopo don Guido invita tutti i fratelli che hanno ricevuto la stessa Parola a proclamarla insieme a voce alta. Segno di un impegno comune che si alza verso Dio.
Il canto dellAlleluja chiude il momento dellintronizzazione. Ora che attraverso la sua Parola il Signore ha preso possesso del cuore dellassemblea la 35 Conferenza animatori pu avere inizio. Francesco Storino
Nella sottomissione a Ges la dignit di figli di Dio Preghiera comunitaria carismatica
il Comitato Nazionale di Servizio che anima la preghiera in apertura della 35 Conferenza nazionale animatori. Lesortazione iniziale allaccoglienza reciproca: Sii benvenuto nel nome del Signore, il saluto che si scambiano tutti gli animatori presenti. La preghiera prosegue nel ringraziamento al Signore per essere stati chiamati singolarmente, per essere stati accolti dalla sua Parola e per la grande famiglia del Rinnovamento.
Affinch la Parola ricevuta possa agire nella vita di ciascuno e trasformare ogni cosa necessario il dono dello Spirito che lassemblea invoca con fede. La parola profetica proclamata nel corso della preghiera un invito a donare al Signore quanto si ha di pi prezioso: Mentre Ges si trovava a Betnia, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicin una donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo vers sul capo mentre stava a mensa. (Mt 26, 6-7). a questo punto che don Guido Pietrogrande invita lassemblea a inginocchiarsi davanti a Ges per sottomettersi alla sua signoria. Questo gesto accompagnato dalle parole adoranti di Mario Landi: Tu sei il Re. Aiutami a sottometterti tutto a cominciare dalla mia sofferenza e dalla mia fragilit. Dalla sottomissione a Cristo nasce la riscoperta della dignit dei figli di Dio che porta alla gioia con cui i presenti innalzano canti di gloria al Signore.
A conclusione della preghiera Marcella Reni, richiamando il tema della Conferenza, sottolinea che limperativo di questi giorni Pregate!!. Pi preghiamo e pi diamo forza allo Spirito Santo, aggiunge Salvatore Martinez, il quale ricorda che lo Spirito corre, ha fretta, e richiamando i principali eventi che hanno caratterizzato la vita del Movimento in questi ultimi mesi, definisce questi giorni di Rimini come una breve sosta, per riprendere poi il cammino con una visione unitaria, e correre di nuovo anche noi verso una nuova missione, una nuova evangelizzazione. Anna Pugliese e Sandro Gallo
Le sfide della nuova evangelizzazione Sintesi dell'introduzione di Mario Landi, coordinatore nazionale RnS
La 35 Conferenza nazionale animatori del Rinnovamento nello Spirito Santo: unoccasione per ridare al Movimento un nuovo slancio di fede carismatica ma anche unopportunit per rileggere le sfide del passato nellottica di una nuova evangelizzazione. stato Mario Landi, coordinatore nazionale del Rinnovamento, a proporre unintroduzione tematica della Conferenza presentando in sintesi il cammino del passato quadriennio, il tema di queste giornate e le attese per il futuro. Idee chiare e punti di riferimento essenziali hanno introdotto i migliaia di animatori presenti nello spirito dellincontro: Pregate perch la Parola del Signore corra (cf 2Ts 3,1).
Uno dei problemi del Rinnovamento ha spiegato Mario Landi la sindrome dellanno zero, ossia concepire limpegno pastorale solo a partire dalla propria elezione. Ma il Rinnovamento ha aggiunto ci precede nei contenuti e proseguir anche dopo di noi. Nel servizio dobbiamo donare la nostra vita soprattutto nel momento in cui lo Spirito Santo decide che parte della nostra esistenza deve essere dedicato a un servizio. Il cammino fatto con le ultime quattro Conferenze nazionali animatori, in particolare, ha portato a riflessioni e ragionamenti importanti sulla potenza della Parola (Eb 1, 3), sulla forza di Cristo che riveste dellarmatura di Dio (Ef 6, 10.11) e sul servizio con i fratelli (Ap 19, 10a). Cos siamo stati rafforzati nella fede ha detto il Coordinatore per fare della nostra vita unofferta, costruita sui fondamenti essenziali del Rinnovamento che ci ha preceduto. I frutti sono i testi come Serviamo in Comunione, Abbiamo bisogno di questo Rinnovamento e la novit del 2011 che il Vademecum, strumenti indispensabili per mettersi alla scuola di Ges. A consuntivo del quadriennio ha proseguito Landi possiamo dire che c stata una tensione verso le quattro priorit spirituali e pastorali indicate nel 2007, ossia lesistenza di unesperienza comunitaria, il risveglio e la pratica dei carismi, la diffusione della spiritualit carismatica e del Progetto Unitario di Formazione. Il filo conduttore stata una oggettivizzazione del cammino di fede ma anche delle relazioni pastorali. In particolare, il livello diocesano ci ha qualificati maggiormente sul piano ecclesiale e nella relazione con i Vescovi. C stato poi il Patto dAmore che ha consentito di sovvenire concretamente e materialmente alla vita della comunit del Rinnovamento, anche se oggi si registra unesiguit delle risorse economiche. Ancora, i Ministeri e gli ambiti di evangelizzazione che ci hanno visto sempre pi impegnati a livello ecclesiale e poi la Pastoralit come progetto di vita. Alla fine il ci impegniamo come responsabili e animatori di fronte a Dio. Ora attendiamo risposte e profezie e il fondamento della vita del Rinnovamento rimane la preghiera. Preghiera come fatto e non come semplice atto di culto consumistico. Chi prega nei gruppi non rinuncia alla propria vita ma lassume in maniera sempre pi forte. una preghiera che ci evangelizza per mezzo della Parola che ci raggiunge. E quando siamo evangelizzati non possiamo che evangelizzare. Evangelizzati, evangelizziamo e questo lo facciamo in comunione.
Un nuovo slancio missionario, quindi, che voluto anche dalla Chiesa e dal Papa Benedetto XVI che ha costituto appositamente un nuovo Dicastero per levangelizzazione con il documento di costituzione Ubicunque et semper, sempre e dovunque abbiamo il dovere di annunciare il Vangelo di Ges come risposta alla nuova crisi spirituale, ha sottolineato Mario Landi. A conclusione sono stati presentati i diversi ambiti di evangelizzazione: cultura, migrazioni, comunicazione, famiglia, liturgia, politica e pastorale ordinaria nelle parrocchie. Un quadro ideale ha denunciato Landi - che si scontra per con un quadro reale dove si identificano ancora gruppi autonomi dal Movimento o gruppi che hanno la pretesa di sostituire la Pentecoste con Babele, dove ciascuno cerca di farsi un nome. Oppure gruppi che si riducono numericamente, che invecchiano o che diventano di tipo devozionale. Non manca poi la diffusione della spiritualit carismatica improvvisata, senza una riflessione comunitaria adeguata. Oggi ha annunciato c bisogno di essere rievangelizzati attraverso la preghiera carismatica, i Seminari di vita nuova, rievangelizzati dai giovani e dalle famiglie. Dobbiamo diventare lopera dello Spirito Santo attraverso la preghiera che la forza profonda del nostro agire. Dopo trentacinque anni lo Spirito Santo non si stancato di noi, per questo il Rinnovamento pu solo continuare a correre!. Laura Gigliarelli
Un pasto di vita eterna Sintesi dell'omelia di S.E. Mons. Ambrogio Spreafico
Unomelia ricca di riflessioni e insegnamenti, che si inserisce perfettamente nel nostro tempo di crisi, quella di mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, nella prima Celebrazione eucaristica della Conferenza.
Nella sua omelia mons. Ambrogio Spreafico approfondisce il valore e i significati del tema della Conferenza: la relazione tra preghiera ed evangelizzazione. Linvito del presidente Martinez a partecipare allIncontro di Rimini loccasione per il Vescovo di gridare forte il profondo bisogno che c nel mondo di pregare. Questi difficili tempi di crisi, che molti vogliono far credere essere solo di natura economica e finanziaria, sono soprattutto tempi di crisi spirituale. Senza Spirito ha ricordato il Vescovo non c vita e la forza spirituale si riceve e si rafforza solo nella preghiera, in quel colloquio damore tra luomo e Dio, attraverso cui noi impariamo a vedere e a pensare come il Signore. Anche il Santo Padre Benedetto XVI ha sottolineato, nelle sue ultime catechesi, lattuale urgenza di rinforzare il rapporto con il Signore attraverso una scuola che insegni a pregare, la Scuola di Ges che per primo stato esempio di autentica preghiera. Ogni cristiano che prega ha continuato mons. Spreafico per sua natura un missionario perch la forza spirituale che ha dentro di s diventa comunicativa. Anche la Chiesa sta perdendo il suo spirito missionario poich ha perso di vista il senso di Dio che solo nella preghiera e nelle Scritture pu essere riscoperto e pu liberare luomo da inutili egoismi e false necessit. Il Vangelo di questa giornata (Lc 14, 1- 11) si colloca subito prima della parabola degli invitati al banchetto di nozze. Ges osserva come gli invitati scelgono i primi posti, una consuetudine comune anche oggi. Invitati tutti a un banchetto speciale manifestano il desiderio di predominare, lossessione per false ricchezze ed egoismo. Oggi pi che mai anche la nostra societ manca di senso di umilt, di solidariet verso chi meno fortunato. Ma proprio in questo brano del Vangelo troviamo la risposta a tali comportamenti contrari alla dottrina cristiana: chi si esalta sar umiliato, e chi si umilia sar esaltato. Dunque conclude il Vescovo di Frosinone Dio ha il grande desiderio di incontrare tutti gli uomini per far gustare loro il Cibo delizioso, la sua Parola di vita eterna. Ancora una volta linvito a ognuno di noi a essere umili annunciatori del Vangelo cosicch i nostri cuori possano essere guariti dallorgoglio e dallegoismo per poter gustare la gioia e la bellezza della vita con Ges. Anche Salvatore Martinez, nel salutare mons. Spreafico, ha ricordato la crisi spirituale del secolo appena trascorso, un secolo buio ha detto ma anche di risveglio dello Spirito Santo. Il Rinnovamento, ha aggiunto, un segno della nuova Pentecoste della Chiesa. Riflettiamo affinch questa Cultura di Pentecoste prenda forma. Quindi, il dono al Vescovo, come ormai consuetudine, frutto del lavoro dei detenuti del Fondo Sturzo di Caltagirone. Daniela Di Domenico
Cercare Ges, il Nazareno 30 ottobre 2011 Preghiera comunitaria carismatica
Gli animatori del Rinnovamento iniziano la preghiera del mattino della domenica esprimendo a Dio la grande gioia di essere figli amati e il desiderio di indossare labito nuovo per far festa con lui. La proclamazione della parola apre il cuore a una speranza nuova che guida a riscoprire la propria vita: il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredit fra i santi e qual la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi (Ef 1, 17b- 19a). Lequipe di animazione della preghiera dal palco invita i presenti, sotto la potenza dello Spirito Santo, a voltare le spalle a quelle cisterne piene di crepe (cf Ger 2,13) dove si cerca acqua inutilmente, per volgersi definitivamente verso la vera sorgente di acqua viva che Ges. lui che rigenera la vita riversando nei cuori la sua acqua nuova. Occorre cercarlo come gli apostoli Giovanni e Andrea: desiderosi di conoscere dove abita per seguirlo nella sua casa. La parola profetica interroga i presenti: Chi cercate?". Gli risposero: "Ges, il Nazareno". Disse loro Ges: "Sono io!" (Gv 18, 5).
solo Cristo la risposta alle attese di ciascuno, perci don Guido esorta i presenti a chiedersi se veramente lo hanno trovato, a cercarlo nuovamente con tutto il cuore e a testimoniarlo con la propria vita. Anna Pugliese e Sandro Gallo
Questa la giovent del Papa Le testimonianze dei giovani del RnS che hanno partecipato alla GMG di Madrid.
Sara stata per me unesperienza faticosa, sia fisicamente che spiritualmente. Con queste parole esordisce Sara che dona la prima testimonianza dei giovani del RnS che hanno partecipato alla Giornata mondiale della giovent, lo scorso agosto a Madrid. Non era la prima volta che Sara incontrava il Signore perch aveva gi iniziato il suo cammino di fede e le sue aspettative nei confronti dellesperienza che stata per vivere erano altissime. Sembrava per che il Signore, gi dal viaggio di andata, trascorso per buona parte nel nervosismo e nella delusione, non volesse soddisfarle. Poi, attraverso le parole di un sacerdote, ricevute durante la confessione, si era resa conto che stava cercando la GMG perfetta, la fine di un cammino, mentre in realt questa esperienza lavrebbe portata a scoprire linizio di un nuovo cammino.
E proprio in un momento di deserto, vissuto in quelle giornate, che Sara riuscita a percepire come in realt stava cercando affannosamente Ges solo teoricamente, attraverso insegnamenti, catechesi, formazione che potessero convincerla della fede mentalmente mentre in realt la conoscenza pi pura dellamore di Dio passava attraverso i fratelli, da un semplice gesto di affetto, da un sorriso. Nonostante questo, accecata dai suoi desideri e dai suoi problemi, non riuscita a vivere pienamente il momento della veglia con il Santo Padre a Cuatro Vientos. stata la Messa con il Pontefice, il giorno dopo, a purificare il suo cuore e a trasformare la sua tristezza in una gioia comunitaria. La Messa ha rappresentato per lei il momento pi importante dellintera GMG. Voglio ringraziare il Signore per avermi messo alla prova, per avermi dato la forza di superarla, per avermi fatto capire che lui c, nella mia vita quando tutto va bene e quando tutto va male e per questo io voglio dirgli il mio s affinch ogni persona che conosco possa non sentirsi mai sola, ha detto Sara e ha concluso la sua testimonianza con unesortazione di Benedetto XVI: Non possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi non conservate Cristo per voi stessi. Grazia La seconda testimonianza viene resa da Grazia, 22 anni. Visto il costo oneroso, per potere partecipare alla GMG, lei e il suo gruppo hanno preparato varie iniziative tra cui un musical, che li ha aiutati a raccogliere fondi, ma soprattutto a raccordare i loro cuori e ad evangelizzare prima di tutto se stessi. La giovane ha voluto ringraziare il Signore per le tante grazie ricevute nei giorni della GMG, ma in particolare per averle dato la possibilit di vivere questa esperienza con il suo fidanzato che non fa un cammino di fede. Le difficolt di tipo logistico: mancanza di alloggi certi e comodi, pochi bagni, ritrovarsi a dormire sotto un porticato, non hanno impedito a lei e ai suoi compagni di vivere alla grande la GMG. Anzi, proprio queste situazioni - testimonia Grazia - ci hanno permesso di condividere maggiormente le nostre esperienze e stringerci in un unico abbraccio in Cristo.
Il momento che le rimasto pi impresso nel cuore e nella mente stato quello della Veglia con il Santo Padre. Nonostante il diluvio, la pioggia, i tuoni e i lampi noi siamo rimasti l, in quella spianata insieme ad altri due milioni di giovani, mettendo veramente in pratica il tema della GMG: Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede. Il Signore ha fatto comprendere a Grazia limportanza del suo amore universale e quanto lui possa essere vicino a ognuno: Ho incontrato tante persone diverse ma bastava guardarle negli occhi per capire che ad accomunarci era un unico Dio. Infine la giovane racconta come pochi giorni fa, andando alluniversit in autobus, ha incontrato un ragazzo con la borsa della GMG e come questo episodio le abbia fatto rivivere ancora una volta lemozione di quellevento. Esta es la juventud del Papa! gridano infine gioiosamente i giovani della GMG e se ne vanno salutando gli animatori con lInno di quelle giornate. Francesco Storino
Abbiamo bisogno di nuovi profeti Sintesi della relazione di S.E. Mons. Rino Fisichella
Araldi del Vangelo, nuovi profeti - come furono Ezechiele, Geremia, Isaia - capaci di rialzare un popolo a terra, rinnovati evangelizzatori guidati dallo Spirito Santo, che non certo unappendice al mistero della fede cristiana, ma, al contrario, il suo centro. Questo il compito, la vocazione del cristiano; questa la missione del Rinnovamento nello Spirito. Alla Conferenza nazionale di Rimini interviene mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Levangelizzazione non sar mai possibile senza lazione dello Spirito. Questo il tema, tratto dalla Lettera di Paolo VI Evangelii Nuntiandi. Mons. Fisichella esordisce ricordando le parole di Benedetto XVI allincontro con i nuovi evangelizzatori di sabato 15 e domenica 16 ottobre: La parola di Dio sempre viva, in ogni momento della storia, fino ai nostri giorni perch la forza della Parola non dipende anzitutto dalla nostra azione, ma da Dio. lo Spirito Santo il cuore dellintervento a Rimini di mons. Rino Fisichella. Uno Spirito da riconoscere, da cogliere, da diffondere, dal quale lasciarsi trasformare e a cui obbedire. Spirito Santo che il protagonista dellevangelizzazione e che, diceva Giovanni Paolo II, precede i missionari, li accompagna nella predicazione, li segue nella missione. Ognuno di noi continua Fisichella - deve divenire un profeta; cio possesso dello Spirito e bocca mediante la quale Dio fa udire la sua voce. I Padri della Chiesa parlavano dello Spirito, infatti, come della bocca di Dio: Questo essere bocca dello Spirito ci riporta al giorno di Pentecoste, dove gli apostoli hanno la forza di porsi nel mondo come testimoni della risurrezione del Signore. Pentecoste e segni dei tempi. Dobbiamo essere capaci dice con forza il Presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione - di guardare i segni dei tempi nuovi che vengono messi dinanzi a noi per leggere la presenza sempre nuova dello Spirito che rinnova e che provoca a una sempre pi ampia Pentecoste perch la bella notizia del vangelo di Cristo raggiunga ogni persona fino agli estremi confini della terra. Uno dei segni dei tempi proprio la nuova evangelizzazione, frutto pi maturo del Concilio vaticano II. Se noi credenti per primi non comprendessimo che lazione dello Spirito ci invia di nuovo nel mondo, in primo luogo verso i fratelli e le sorelle che condividono lo stesso battesimo, per scuotere lovviet che li avvolge in modo mortifero, allora dovremmo dedurre che siamo dinanzi a una fede debole. Noi non siamo dei nostalgici n degli utopici, ma cristiani che vivono loggi della fede, certi che oggi la salvezza si attua. Riprendendo unimmagine del filosofo danese Kierkegaard, Fisichella invita a uscire dal Cenacolo: Non possiamo starcene seduti tranquilli nelle nostre chiese mentre fuori di quelle mura ben solide che spesso non lasciano entrare il rumore esterno, gli uomini sono confusi, paurosi. Ma dobbiamo spalancare le porte e andare nelle piazze, l dove luomo vive, per dire con coraggio e franchezza che Cristo risorto!.
Una missione, quella della nuova evangelizzazione, in cui necessario dice riprendendo le parole del vescovo Fausto (V secolo) - fare ininterrottamente memoria degli apostoli e dei vangeli. La fede, ci che d senso alla nostra vita, va studiata giorno dopo giorno. La nuova evangelizzazione, nella quale tutti siamo inseriti, obbliga a ritrovare non solo un linguaggio accessibile al nostro contemporaneo, ma anche nuove forme di evangelizzazione che permettano la conoscenza e laccredito dei contenuti della fede. Mons. Fisichella richiama alla preghiera e sottolinea il senso della liturgia, spazio privilegiato a cui ritornare per vedere in atto la presenza efficace dello Spirito e nutrire la nostra vocazione allevangelizzazione. Infine ricorda che essere nuovi evangelizzatori significa essere testimoni di speranza in un mondo che lha persa, in una societ vecchia, in cui la seconda causa di morte tra i giovani il suicidio. Sperare contro ogni speranza la sfida della fede. Lucia Romiti
Testimoniate la passione per il Vangelo! Sintesi dell'omelia di S.E. Mons. Rino Fisichella
Fratelli e sorelle, ogni volta che nella santa Liturgia si legge la Parola di Dio, Dio stesso che parla. Cos mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, si rivolto durante lomelia ai migliaia di fedeli del Rinnovamento spiritualmente uniti nel giorno del Signore. Ges ci rivolge ancora il suo insegnamento e ci ripete lo stesso avvertimento: state attenti perch non siate come quelle persone che dicono e non fanno. E noi a chi apparteniamo, a quelle stesse persone? ha chiesto provocatoriamente il Vescovo - Qual la nostra condizione? Di quelli che dicono e non fanno? Di quelli che annunciano e non testimoniano con la vita? La fede ha esortato la vita che noi siamo chiamati a porre in essere. Testimoniare vuol dire annunciare e vivere. Commentando il Vangelo di Matteo e le letture del giorno, Fisichella ha messo in evidenza, in particolare, due elementi fondamentali e non trascurabili. Voi non ascoltate il primo rimprovero di Ges, seguito da un altro importante ammonimento, avete vissuto parzialit nel vostro insegnamento. Troppe volte ha spiegato impediamo a noi stessi di essere la bocca dello Spirito. Se luomo pieno di s lo Spirito non riesce a entrare. Al contrario, il cuore deve essere vuoto per riempirsi della Parola di Dio. soprattutto il peccato di ipocrisia, evidenziato nel Vangelo di Matteo, il rischio di oggi. Falsi! Non siete voi stessi quando annunciate, cambiando continuamente il vostro volto. Ma se non poniamo ascolto alla Parola, come potremo annunciare? La fede viene dallascolto e proprio questo porta allobbedienza della fede, che la prima dimensione. Diversamente la conseguenza sarebbe drammatica: usare parzialit nellinsegnamento. Dov la radicalit della Parola di Dio che viene annunciata? Non siamo noi forse incapaci di dare a questa radicalit tutto il suo peso e tutto il suo valore? Guai a noi ha proseguito Fisichella - se dovessimo cadere nella stessa ipocrisia degli antichi. La Parola di Dio non pu essere amputata. su questa Parola che noi saremo realmente giudicati. E proprio perch si tratta di una Parola di misericordia e di amore radicale e non conosce tramonto. Amare dare tutto se stessi. Allora chi di voi si esalter sar umiliato e chi si umilier sar esaltato. Lascolto richiede lumiliazione, cio riconoscere lazione di Dio.
Un compito difficile ma che si ispira allesempio della Vergine Maria ha aggiunto il Vescovo - in lei che riconosciamo la realt della promessa fatta da Cristo. Maria ha accolto nella sua vita la propria vocazione: diventare madre, donando tutta se stessa senza alcuna resistenza. poi lapostolo Paolo a ricordare limpegno, il duro lavoro e la fatica a cui siamo chiamati: annunciare il Vangelo di Dio. La parola fatica ha spiegato Fisichella - nella lingua latina si traduce anche con la passione. Ecco, noi dobbiamo perseguire la passione per il Vangelo in modo da portare a ogni creatura la Parola di salvezza. Questo sar lindice della nostra credibilit. Infine lultimo invito: abbiamo bisogno ha concluso il Vescovo di uomini e di donne con la mente illuminata dalla Parola di Dio e con il cuore aperto alla grazia che trasforma. Solo cos Dio potr di nuovo tornare in mezzo agli uomini del nostro tempo che lo hanno dimenticato. Possa la giornata di oggi diventare per ognuno di noi un rinnovato annuncio dellamore del Padre!. Laura Gigliarelli
TESTIMONIANZE A conclusione della Messa
Rosario
Una storia di riconciliazione e guarigione quella di Rosario. Prima la strada poi la camorra dove entra a far parte in modo organico a soli 17 anni nel 1978. Lo status di camorrista e gli apparenti privilegi di cui godeva lo portavano a credere, illudendosi, di essere uscito finalmente dalla sua emarginazione e di avercela fatta. Avrebbe difeso questo status a ogni costo, anche uccidendo. Nel 1991, dopo alcuni anni, che lui definisce vissuti in totale follia, lultimo arresto e, con esso, anche un grande vuoto da colmare e un silenzio assordante a cui dare voce. stato lamore per la mia famiglia a salvarmi, racconta Rosario, che aveva compreso come tutto ci che aveva fatto lo aveva allontanato anche da suoi cari: Molto spesso ho cercato di ritrovarmi negli occhi mio padre e mia madre, ma limmagine che riflettevano non mi piaceva, ero diventato una specie di mostro e volevo farla finita . Ecco allora la decisione di prendere lunica strada percorribile: rimpadronirsi di se stesso e della sua dignit di uomo, anche se mai avrebbe immaginato quanto dolore portasse con s la strada della consapevolezza e della presa di coscienza di tutte le brutalit commesse nel passato. Quante lacrime avevo sparso intorno a me? Quanta indicibile sofferenza avevo contribuito a portare nella vita di tanti genitori, figli, fratelli e sorelle?. Queste alcune delle domande che ricorrevano in modo frequente nella mente di Rosario e che gli provocavano non poco dolore, anche fisico, attraverso forti emicranie. Il Signore aveva deciso di darmi unaltra possibilit, continua Rosario facendo riferimento allincontro con alcune persone speciali che lo hanno sostenuto e aiutato in un viaggio difficile fatto di riflessione e autocritica. Confessare i propri delitti e recidere tutti i legami con la criminalit e la sua terra di origine non sarebbero bastati a colmare la grande sete di riconciliazione che cera nel suo cuore. La svolta vera arrivata quando ha avuto la possibilit di incontrare i familiari di vittime del crimine organizzato, grazie al Progetto Sicomoro portato avanti dallorganizzazione Prison Fellowship Italia e patrocinato dal Ministero della Giustizia. Ho partecipato a otto incontri - continua Rosario tra sette detenuti e alcuni parenti di vittime di mafia con storie pesantissime alle spalle. E racconta di persone come Mario che porta il peso di un figlio ucciso dalla mafia e Nicoletta che ha subito la stessa sorte per il fratello. Eravamo gli uni davanti agli altri volontariamente, quasi come se ci stessimo cercando da tanto tempo, afferma Rosario. Nonostante la consapevolezza che erano previsti otto incontri, nei primi due non sono riuscito a parlare, ma col passare del tempo il Signore lo ha aiutato a dilatare il cuore assetato di riconciliazione e guarigione, grazie anche a un episodio successo nel corso degli incontri: una delle partecipanti, Nicoletta, non potendo intervenire a un incontro ha inviato un messaggio che ha commosso cos profondamente Rosario da consentirgli di riconciliarsi con stesso. Lello La seconda testimonianza viene resa da Lello, coordinatore del gruppo Maria di Nazareth della diocesi di Roma ovest. Il gruppo era impegnato da alcuni anni nella diffusione della cultura di Pentecoste attraverso un corso di bioetica nelle parrocchie. Un giorno padre Angelo, colpito positivamente da questa esperienza, chiese al gruppo di replicarlo anche nella sua parrocchia di Primavalle. La partecipazione di numerosi parrocchiani spinse Lello e gli altri responsabili del gruppo a proporre lesperienza del Roveto ardente notturno mensile al quale partecip con entusiasmo buona parte della comunit parrocchiale. Nonostante la non profonda simpatia da parte di padre Angelo nei confronti dei movimenti, il gruppo RnS, riconoscendo la sua profonda docilit allo Spirito, os spingersi ancora pi avanti proponendogli lesperienza del Seminario di vita nuova nello Spirito Santo.
Miracolosamente continua Lello padre Angelo accolse la proposta con tale entusiasmo da costruire lintero progetto pastorale parrocchiale attorno al Seminario, ritenendo questa proposta un valido strumento di evangelizzazione. A questo punto il gruppo Maria di Nazareth propose al parroco una vera e propria missione parrocchiale. A settembre di questanno, dopo aver ricevuto il mandato dal Vescovo, partita la missione. Linizio del Seminario stato preceduto da un Concerto di musica cristiana, Una speranza nuova, che si tenuto sul sagrato della Chiesa di Primavalle. Tra i relatori del Seminario, che ha avuto inizio il 7 ottobre scorso, il presidente Salvatore Martinez, il coordinatore nazionale Mario Landi e il direttore Marcella Reni. Gi vediamo grandi conversioni e grandi segni, afferma Lello. Il 18 dicembre prossimo si concluder questa esperienza con la preghiera di effusione su oltre duecento persone. Francesco Storino
Pomeriggio del 30 ottobre 2011 Dalla preghiera alla missione Sintesi della relazione introduttiva ai simposi sulla spiritualit carismatica del RnS
Don Guido Pietrogrande A precedere i simposi in cui si articolano i lavori pomeridiani nel secondo giorno della Conferenza prevista una relazione introduttiva. Lo scopo quello di specificare lo sguardo dinsieme con cui gli animatori del Rinnovamento sono invitati a entrare nei temi che verranno trattati subito dopo nei simposi.
La Parola guida di questa relazione pu essere sintetizzata nello spazio di un versetto: Terminata la preghiera, colmati di Spirito Santo proclamavano la Parola di Dio con franchezza (At 4, 31), ma don Guido Pietrogrande richiama tutto il passo da cui tratta (vv. 23-35) e in cui si racconta di Pietro e Giovanni, rimessi in libert a patto di non far pi correre la Parola: la prima persecuzione che incombe sulla Chiesa di Gerusalemme. Il Consigliere spirituale nazionale del RnS esamina i dettagli del brano per sottolineare lo stile che caratterizza la preghiera e il discernimento nella prima comunit cristiana. Una comunit profetica, capace di inquadrare le proprie situazioni di vita come parte della missione affidatagli da Dio. la preghiera che libera dalla paura, porta a vedere la persecuzione come continuit della Passione di Cristo, permette di discernere nuove opportunit di evangelizzazione, intercede per ottenere da Dio la franchezza necessaria per annunciare il Vangelo e attende nella comunione una rinnovata Pentecoste. Don Guido prosegue il suo intervento immaginando lapplicazione degli elementi essenziali raccontati nel passo degli Atti in situazioni che spesso capitano nella realt vissuta nei gruppi e nelle comunit del RnS. Nella preghiera che libera (cf At 16, 25-26), converte (cf. 1 Cor 14, 24-25) e invia in missione (At 13, 1-4) si diventa grembo per quel Dio a cui tutto possibile. Bruna Pernice Il Membro aggiunto del Consiglio nazionale per lambito missioni richiama gli animatori del Rinnovamento a concepire i luoghi di preghiera dei gruppi come luoghi che possano tremare della potenza dello Spirito e in cui tutti possano essere colmati di Spirito Santo. Bruna Pernice prosegue il suo intervento sottolineando come la Preghiera comunitaria carismatica sia un mezzo privilegiato di evangelizzazione nel Rinnovamento: La Parola di Dio, proclamata sotto la guida profetica dello Spirito, opera nella vita e cambia la storia. Io sono convinta che lincontro di preghiera carismatica o questo o non !.
Giovanni Paolo II nella Novo millennio ineunte richiama la Chiesa a scrutare questo segno dei tempi: C una diffusa esigenza di spiritualit un rinnovato bisogno di preghiera (n. 33). Con cinque parole chiave invita poi gli animatori a riflettere sulle opportunit di nuova evangelizzazione a disposizione del RnS. Aprire i nostri cenacoli, ricordandosi che lunit la strada maestra sulla quale la Parola corre. Osare, ma senza improvvisare, non ci sono ambienti o situazioni precluse al Vangelo. Questa lora della famiglia, c un corredo carismatico ricevuto con il sacramento del matrimonio attraverso il quale la famiglia deve continuare ad essere veicolo di diffusione del Rinnovamento. I giovani per i giovani, discepoli e missionari di Cristo, per gli ultimi, per i poveri, per la salvaguardia del creato, per la giustizia. Accendere il fuoco della missione. Il mondo in fiamme, diceva S. Teresa DAvila, non possiamo sprecare il tempo. Sandro Gallo
Amare il matrimonio per servire Dio Simposio su:Le famiglie rievangelizzano il RnS e lo diffondono
La storia delle nostra salvezza cominciata con un s detto incondizionatamente da Maria a Dio. Con queste parole, Amabile Guzzo, membro del Comitato nazionale di servizio, apre i lavori del simposio di approfondimento sulla spiritualit carismatica della famiglia. Filippa Passarello, gi delegata nazionale dellambito Famiglia, e Maria Tortonese, delegata nazionale del ministero di Intercessione per i sofferenti, raccontano le loro esperienze maturate nellambito dei corsi dedicati alle coppie e alle relazioni famigliari.
Filippa Passarello ricorda le tappe principali che hanno segnato la nascita e la diffusione degli incontri rivolti alle famiglie, e lo fa partendo proprio dallesperienza personale maturata con suo marito Gino. Da subito racconta Gino e io abbiamo capito che Dio avrebbe realizzato qualcosa di grande per noi. Abbiamo preso consapevolezza che anche nel sacramento del matrimonio c un potenziale di grazia straordinario. Il Signore sempre stato con noi lasciandoci scoprire pian piano che il matrimonio una Pentecoste permanente. Ed proprio attraverso il matrimonio che il Signore li ha chiamati a svolgere la loro missione di evangelizzazione e di fede. La convinzione e la determinazione a servire Dio spingono Filippa e Gino a dare vita, in Sicilia, ai primi corsi del RnS per coppie. In seguito vengono chiamati dal Comitato regionale di servizio a far parte del ministero per la Famiglia. I corsi di spiritualit, da piccole presenze a livello diocesano, si arricchiscono in poco tempo del Seminario di vita nuova diffuso dalla Sicilia allEmilia Romagna e poi a livello nazionale. Questo continua Filippa era diventato per noi un imperativo: far sentire alla famiglia la buona notizia del dono ricevuto nel matrimonio e farla diventare protagonista della nuova evangelizzazione. Durante il Seminario ogni coppia chiamata a ripercorrere il proprio cammino coniugale e familiare come storia sacra, storia abitata da Dio. Vogliamo far capire ai giovani conclude Filippa che anche il fidanzamento un tempo di grazia Ogni sera preghiamo per tutte le coppie e le famiglie del mondo perch possano rinascere e ritrovare il coraggio del cammino verso la santit. Maria Tortonese condivide gli inizi della sua esperienza risalente a 30 anni fa, in parte legata a una intuizione profetica di Diana Trov, prima coordinatrice regionale del Piemonte e Valle DAosta, che fond a Torino la Comunit di Ges. Allinizio degli anni 80, laver condiviso del tempo con alcune comunit francesi, fece nascere nella Comunit, di cui anche Maria faceva parte, il bisogno di unesperienza che potesse sostenere e rivitalizzare il rapporto di coppia cos da creare famiglie cristiane capaci di sostenere se stesse e gli altri. Ma solo nel 91 si realizza la prima esperienza di formazione con insegnamenti concreti e semplici per coniugi e coppie. I Sentieri di vita nuova, da subito un successo, sono rivolti a chi, con umilt, sa comprendere il bisogno di lasciarsi aiutare nel cammino di grazia matrimoniale, anche se non del Rinnovamento o non credenti. I corsi sono un cammino di preghiera, di guarigione e di crescita; si propongono di meravigliare, stupire, far riscoprire la bellezza del matrimonio attraverso una tappa fondamentale: lincontro con Dio. Anche chi in principio venuto per pura curiosit ha concluso il cammino e alla fine ha ringraziato di questa vita nuova che iniziata.
Daniela Di Domenico
Una primavera carismatica under trenta Simposio su: I giovani rievangelizzano il Rinnovamento e lo diffondono
Un titolo accattivante quello del simposio dedicato ai ragazzi: I giovani rievangelizzano il Rinnovamento e lo diffondono. Sono stati Gianfranco Pesare, gi coordinatore regionale della Puglia e Maria Pia Candelaresi, delegata regionale Giovani del Piemonte-Valle dAosta, a guidare la riflessione sul tema. Una partecipazione massiccia nel Padiglione E che ha visto la presenza non solo dei giovani ma anche di molti pastorali e animatori spinti dallurgenza di una nuova evangelizzazione. Lo scopo di questo incontro la testimonianza - ha esordito Pesare, che ha subito aggiunto il Rinnovamento, la Chiesa e la societ ci stanno ricordando che i giovani sono una priorit. Anche il mondo di oggi vuole essere forever young, per sempre giovane, ma la fotografia attuale evidenzia tra i ragazzi un malessere dellanima. Alcol, droga, sesso sfrenato li allontanano da Dio. E il risultato sono chiese deserte, un analfabetismo biblico, meno matrimoni e meno battesimi. Se continuiamo cos ha proseguito nei prossimi trentanni lEuropa sar completamente scristianizzata. Ci devono interrogare le parole del Papa Benedetto XVI quando dice: Dio sparisce dallorizzonte degli uomini.
Una generazione senza Dio, quindi, e i segni sono evidenti. Basta guardare i giovani negli occhi ha affermato Gianfranco Pesare per vedere il loro male interiore, un malessere che ci deve spingere come sottolineano anche i Vescovi ad unemergenza educativa. Hanno bisogno di amore, di testimoni in cui riporre la propria fiducia e di un futuro pi sicuro e meno incerto. Occorre creativit e fantasia, proprio come ha fatto il Beato Wojtyla che invent lApostolato delle escursioni e le Giornate Mondiali della Giovent. Avere il coraggio di osare ha sottolineato Pesare stando con i giovani, usando il loro linguaggio, il loro modo di comunicare anche attraverso le nuove tecnologie. Non solo parole ma anche fatti come dimostra lesperienza della comunit Magnificat Dominum di Foggia. Proprio Gianfranco Pesare ha testimoniato le meraviglie che il Signore ha compiuto con suo figlio e tutti i ragazzi della sua comunit. Dovevamo trasmettere ai nostri giovani lesperienza che ci aveva cambiato la vita: lamore di Dio e leffusione dello Spirito Santo. Era giunto il momento di proporre il Seminario di vita nuova, intitolato per loccasione Sulle vie dello Spirito. Ai trentasei ragazzi della comunit se ne sono aggiunti altri, per un totale di centonovanta iscrizioni e novantasei giovani che al termine del cammino hanno ricevuto la preghiera di effusione. Una grazia che si ripetuta lanno seguente con una seconda edizione del seminario. Come Rinnovamento ha concluso Pesare abbiamo unarma potente che proprio il Seminario di vita nuova. Non dobbiamo guardare noi stessi ma alzare lo sguardo verso il Signore, restare sempre in ascolto della parola di Dio e allargare gli orizzonti senza avere paura.
E dopo la Puglia toccato a Maria Pia Candelaresi raccontare lesperienza del Piemonte-Valle dAosta. Nella veste di delegata dei giovani si fatta testimone e partecipe - come ha detto lei stessa - di una nuova primavera carismatica under trenta. Da tre anni responsabile dei giovani nelle due regioni, Maria Pia ha condiviso la grande gioia e le meraviglie della misericordia di Dio. Una grazia che non certo come la pianta di ricino cresciuta vicino a Giona dalla sera alla mattina ha sottolineato la Candelaresi - ma il frutto di tanto lavoro. Nel 2008 la precedente delegata ha ricordato Maria Pia a breve si sarebbe trasferita in Lombardia per lavoro e io umanamente ero la persona meno adatta per questa delega: superati i quarantanni, salute compromessa, marito nel Comitato regionale di servizio e tre figli adolescenti, in pi un padre gravemente malato. Ma nonostante i calcoli umani lo Spirito Santo stava gi installando in me il carisma necessario, lapplicazione delegata giovani. E di fatto arrivata la chiamata, ufficializzata dal Comitato regionale. Quando ho iniziato ha raccontato lequipe dei giovani era composta solo da tre membri che stavano tenendo acceso il fuoco dello Spirito. Ma il Signore Ges mi tranquillizzava. Mi ricordava che anche io ero stata giovane, che i tre figli adolescenti erano una fonte inesauribile dinformazioni, che la precedente delegata era a disposizione per trasmettermi la memoria storica. In sostanza, non dovevo inventarmi nulla perch esisteva gi il progetto nazionale per lAmbito Giovani, livello C del Progetto Unitario di Formazione. Ma non ultimo, conservavo tutte le esperienze sullevangelizzazione vissute e assimilate sotto lala di don Dino Foglio al Gaver. Con laiuto del Comitato regionale del Piemonte-Valle dAosta, in breve tempo, da tre membri iniziali lequipe passata a un numero di venti unit, ciascuno rappresentante una diocesi diversa. proprio vero che solo chi evangelizzato pu evangelizzare e proporre una via duscita, una scialuppa di salvataggio, come risposta alla tanta sete del mondo. I giovani ha esortato Maria Pia Candelaresi devono portare nei gruppi la loro freschezza, testimoniare agli incontri diocesani, o collaborare per momenti spirituali durante le convocazioni, regionali e nazionali. La nostra esperienza ha aggiunto ci vede oggi impegnati nella Chiesa. Siamo presenti nella Commissione regionale di Pastorale giovanile, attraverso cui il Signore ha allontanato tanti preconcetti errati nei confronti del Rinnovamento. Siamo nel mondo con iniziative varie, ad esempio il catering carismatico, a cui si invitano parenti e amici da evangelizzare. Gli invitati vengono per mangiare ma poi, senza accorgersene, si ritrovano nellabbraccio di Dio. Ora ha concluso ci prepariamo al Capodanno ad Alassio. Imprevedibile, lo Spirito Santo soffia dove vuole!. Laura Gigliarelli
Dallamore di Dio allamore dei fratelli Simposio su: La preghiera comunitaria carismatica come spiritualit missionaria
La preghiera comunitaria carismatica non come una questione ministeriale ma vista come evento da rileggere nella prospettiva dellevangelizzazione: partendo da questa considerazione, Sebastiano Fascetta ha posto un importante interrogativo, nel corso del suo intervento, sulla percezione della preghiera allinterno del Rinnovamento. Siamo consapevoli che un vero strumento di evangelizzazione? ha chiesto Fascetta agli animatori presenti in sala. Crediamo veramente di ricevere, attraverso di essa, una carica profetica per testimoniare la gioia dellincontro con Cristo risorto?. La tendenza a fare della vita delluomo un continuo contrasto dualista tra vita e fede, tra realt umana e spirituale, comporta una difficolt a comprendere il ruolo della preghiera nella vita di tutti i giorni: il Tabor non il luogo in cui godere della gloria dellunzione dello Spirito ma il punto da cui scendere per incontrare luomo.
La luce della trasfigurazione deve riflettere sul volto di ciascuno e nella vita di tutti i giorni: la preghiera, quindi, mezzo di conversione, relazione vitale da cui discendono le scelte esistenziali, il luogo in cui si fa esperienza di Dio, esperienza che deve diventare comunicazione di salvezza per gli altri. Lo scopo delleffusione dello Spirito Santo la santit di vita: se, come affermato da Giovanni Paolo II, non c santit senza preghiera, la preghiera a tutti gli effetti strumento che umanizza, educazione alla vita umana. Fascetta elenca, quindi, alcune implicazioni spirituali, comunitarie e personali che derivano dalla preghiera comunitaria carismatica, secondo la prospettiva dellevangelizzazione. I carismi: lo Spirito li elargisce e vanno accolti con gratitudine e senso di responsabilit. Essi sono dati per levangelizzazione, che a servizio della Verit. Laccoglienza: non c evangelizzazione se non con unaccoglienza senza frontiere dellumano di ciascuno. Ges vede il potenziale di bene di ciascuno ha sottolineato Fascetta. Siamo anche noi capaci di fare questo? Prima di fissare il cuore verso Cristo, abbiamo occhi per vedere le persone in mezzo a noi? La paura dellaltro sempre pi radicata.
La libert: la lode, la gestualit nella preghiera carismatica, la preghiera guidata da carismi di animazione non sono frutto di una regia ma della libert nella reciproca fiducia tra fratelli. Sappiamo annunciare questa libert? Se c libert, essa non pu essere annunciata da un popolo triste. Larte della preghiera la pi difficile ma necessaria per essere rigenerati: dobbiamo favorire un clima di libert interiore per testimoniare la forza profetica della preghiera di lode. La compassione: se la libert lode, la compassione lintercessione, il fare nostra la sofferenza degli altri, fare noi un passo per avvicinare Dio e laltro. Non dobbiamo chiudere gli occhi dinanzi allaltro e fare questo passo solo umanamente, ma anche nello Spirito. La mitezza: dinanzi allo scatenarsi della violenza nella quotidianit, nelle citt, nel linguaggio, nelle relazioni, dinanzi alla dignit delluomo, non si deve rispondere con violenza ma con mitezza. Il mite colui che combatte contro lingiustizia. Mite colui che ha una parola ferma sul male e sul peccato ma non ne fa giudizio, non fa coincidere il peccato con il peccatore, perch luomo pi grande del peccato e Dio lo salva. Al termine, la condivisione degli animatori ha fatto da risonanza a quanto emerso nel corso della relazione. Elsa De Simone
Seminario di vita nuova, una missione e unopportunit Simposio su: Il Seminario di vita nuova nello Spirito come prima evangelizzazione dei non credenti e rievangelizzazione dei credenti
Il Seminario di vita nuova come strumento di grazia, luogo di evangelizzazione, esperienza di Dio che deve farsi vita. Nel simposio dedicato a Il seminario di vita nuova nello Spirito come prima evangelizzazione dei non credenti e rievangelizzazione dei credenti, si ribadita con forza la necessit di promuovere questa realt fondante del Rinnovamento, ad intra e soprattutto ad extra; di spendere in essa il proprio tempo, le proprie energie, mente e cuore, lasciandosi guidare dalla fantasia dello Spirito. A portare la loro testimonianza, Paolo Scavolini, diacono e gi coordinatore diocesano di Pesaro, e Daniele Mezzetti, gi coordinatore regionale dellUmbria.
Scavolini ha raccontato lesperienza di Seminario di vita nuova realizzata nel 2006 nella parrocchia di S. Maria di Loreto, arcidiocesi di Pesaro. Unesperienza nata da una forte comunione tra i gruppi, dalla Parola profetica, dalle indicazioni dei vescovi e dallappello al RnS di Giovanni Paolo II: Fate conoscere e amare lo Spirito Santo. Unesperienza rivolta soprattutto a coloro che non hanno conosciuto e sperimentato lamore di Dio. 400 le adesioni raccolte, grazie anche alla collaborazione del parroco, che in occasione dellannuale benedizione pasquale ha fatto conoscere capillarmente liniziativa. Di 400, 153 erano persone non appartenenti ad alcun tipo di cammino ecclesiale. Oltre allorganizzazione pratica ha continuato Scavolini sono stati necessari tanta preghiera, adorazione eucaristica, digiuni offerti e mobilitazione, sempre nella preghiera, di tutti i monasteri dellarcidiocesi. Moltissimi i frutti raccolti, tra cui due vocazioni sacerdotali. Daniele Mezzetti ha parlato dei Seminari di vita nuova in Umbria, individuati e promossi come volano per far rifiorire tutte le realt regionali del RnS. Tanto che, in pochi anni, gruppetti di 4 o 5 persone si sono trasformati in solidi gruppi di 100 aderenti, capaci di dar vita a loro volta a Seminari di vita nuova.
E nel panorama dei Seminari umbri, brillano quelli per i giovani, promossi in collaborazione con la pastorale giovanile e allinterno dei quali i gruppi di condivisione sono condotti dai giovani stessi. Agli effusionandi dice Mezzetti noi abbiamo parlato della vita, rimandando a dopo le questioni teologiche. Il Seminario infatti prima di tutto unesperienza le catechesi stesse devono essere di natura esperienziale -, alla quale deve seguire un periodo di discepolato. Perch ha continuato Mezzetti senza discepolato la percentuale di ritenzione di un seminario del 20% circa, con un discepolato ben condotto invece del 70% e le persone che vanno via non si perdono, ma trovano altre strade. Al termine Mezzetti ha dato alcuni consigli pratici, esortando: Parlate alle persone con il cuore di quello che vi successo quando il torrente dello Spirito Santo vi ha attraversato la vita; non abbiate paura di annunciare Cristo; dimostrate il vostro amore per i fratelli curandoli durante il Seminario, entrando nelle loro vite, permettendogli, con equilibrio e delicatezza, di aprirsi, e continuate a curarli dopo, durante il discepolato. Al termine dei due interventi si sono susseguite altre testimonianze di Seminari in Italia, tutte positive e cariche di frutti. A tirare le fila del simposio, Dino De Dominicis, che ha sottolineato alcune esperienze di Seminari di vita nuova che parlano a nuove fasce: alle coppie, ai cresimandi, ai fidanzati. E ha invitato ad avere pi coraggio, pregando incessantemente per poter essere pronti a percorrere queste nuove vie aperte dal Signore. Lucia Romiti
Incontro serale 30 ottobre 2011 Insieme per il bene comune Incontro di Cultura di Pentecoste
Incontro di Cultura di Pentecoste sul tema: No, non dobbiamo affliggerci come chi non ha speranza (cf 1 Ts 4, 13): una speranza che attira dentro il presente il futuro (Spe salvi, n. 7) (Dalla prolusione del cardinale Angelo Bagnasco al Consiglio permanente della CEI; Roma 26 settembre 2011)
Lincontro di Cultura di Pentecoste ormai un appuntamento che non pu mancare durante la Conferenza animatori, anche perch d loccasione ai responsabili di altri Movimenti e personalit del mondo sociale e politico di stare insieme e mettere in comune le proprie esperienze. Alla tavola rotonda, che si tenuta in sessione serale alle ore 21.30, moderata da Umberto Folena, caporedattore centrale di Avvenire, hanno partecipato Maria Voce, presidente dei Focolari, Andrea Olivero, presidente delle Acli e Salvatore Martinez, presidente del RnS, che sono stati interpellati sul tema molto attuale della partecipazione dei cattolici alla vita sociale e politica del nostro Paese, in un tempo di profonda crisi, non solo economica, ma anche etica e sociale.
Lincontro di questanno avviene allindomani del Forum di Todi dello scorso 17 ottobre su La buona politica per il bene comune.
I cattolici protagonisti della politica italiana, un avvenimento storico nel mondo cattolico in cui si sono incontrati alcuni leader delle principali realt ecclesiali e sociali e che ha avuto una ripercussione positiva anche durante questa Conferenza; oltre agli ospiti previsti, infatti, se ne sono aggiunti altri come Raffaele Bonanni, segretario confederale della Cisl, Natale Forlani, portavoce del Forum delle associazioni cattoliche del lavoro e Franco Pasquali, coordinatore di Retinopera, che hanno portato il loro saluto e hanno testimoniato la nuova stagione di amicizia fra le varie componenti del variegato mondo cattolico. I relatori della Tavola rotonda hanno rimarcato la novit che stiamo vivendo: associazioni che sono nate con specificit e storie diverse, ritrovano oggi motivazioni per stare insieme e il linguaggio, a volte incomprensibile nel passato, diventa elemento comune di comunicazione, sia allinterno del mondo ecclesiale, che nella societ civile. il miracolo della Pentecoste, che riunisce i cuori e il linguaggio diventa comprensibile a tutti, ha sottolineato Salvatore.
Nel passato i Movimenti sono stati attivi, ma abbiamo puntato sulle nostre forze e non sono mancati i fallimenti - ha confessato Andrea nel suo intervento. Noi dobbiamo credere nella potenza di Dio e dire sempre che siamo solo servi, strumenti nelle mani di Dio, a cui appartiene la nostra vita. La profezia non un sogno, ma una visione, ha rimarcato Maria Voce, e come credenti siamo invitati a testimoniare questa visione di un mondo nuovo e di una generazione nuova, confortati dalla presenza della Madre, che genera nuovi figli. Donato Sciannameo
Luned 31 ottobre 2011 Egli tutto! Preghiera comunitaria carismatica
La terza giornata che vede il popolo degli animatori riunito a Rimini inizia con un lieto fuori programma: il saluto di Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, che ha voluto incoraggiare tutti i partecipanti a portare avanti i frutti di comunione che si sono intessuti tra i Movimenti ecclesiali, a partire dallIncontro del 1998, voluto da Giovanni Paolo II. Dobbiamo diventare un movimento di movimenti afferma con gioia - per rendere la Chiesa sempre pi bella nellunione con Dio e tra di noi.
La preghiera comunitaria carismatica che segue si apre con linvito a fare tre passi in avanti: il primo nella fede, il secondo fisicamente a significare lingresso nel territorio santo, il terzo nella preghiera, alzando una potente lode a Dio. Cos il popolo degli animatori pu essere rianimato e rafforzato, cos pu affidare ogni cosa, ogni progetto a Dio che tutto. E la Parola del Signore puntualmente risponde agli oranti invitandoli a esaltarlo attraverso in una forte preghiera di lode: "Egli tutto!". Come potremmo avere la forza per lodarlo? Egli, il Grande, al di sopra di tutte le sue opere. Il Signore terribile e molto grande,e meravigliosa la sua potenza. Nel glorificare il Signore esaltatelo quanto potete, perch ancora pi alto sar (Sir 43, 27-30). Sinvoca lo Spirito, ciascuno nella propria vita e poi anche in quella del fratello o sorella seduto accanto. Ed ecco gli si present un angelo del Signore e una luce sfolgor nella cella. Egli tocc il fianco di Pietro, lo dest e disse: "Alzati, in fretta!". E le catene gli caddero dalle mani. E l'angelo a lui: "Mettiti la cintura e legati i sandali". E cos fece. L'angelo disse: "Avvolgiti il mantello, e seguimi!". Pietro usc e prese a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realt ci che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di avere una visione. (At 12,7-9), la parola profetica che scende sullassemblea per essere pregata e meditata.
Ecco, annuncia lquipe di animazione della preghiera, questo il momento favorevole per fare un passo avanti nella nostra volont: affidarsi totalmente a Ges perch si sciolga ogni catena e paura che possa frapporsi tra noi la grazia di Dio, il momento di indossare il mantello della fede che fa sentire tutta la sua forza e la sua potenza. La preghiera si conclude con una accorata professione di fede da parte del popolo degli animatori che ripetono a gran voce: Ges, io credo in te. Francesco Storino
Con lorgoglio di essere cristiani Testimonianza delle famiglie che hanno partecipato al IV Pellegrinaggio delle famiglie per la famiglia
La famiglia viva. Evviva la famiglia!, con questo grido gioioso sale sul palco una rappresentanza delle famiglie che hanno partecipato al Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia, svoltosi questanno ad Ancona il 10 settembre scorso, nellambito del 25 Congresso eucaristico nazionale. Presentate da Marcella Reni, che accogliendole ribadisce: Una famiglia ci vuole!, portano la loro testimonianza. A prendere la parola Luca e Monica, chiamati a vivere il Pellegrinaggio di Ancona come testimoni per la regione Toscana nellambito famiglia.
Una volta arrivati subito abbiamo percepito lamore che in quel luogo era presente ha detto Luca. Siamo diventati una sola famiglia di famiglie in unione trinitaria con Cristo; Ges era (ed ) insieme a noi e con lui dopo la preghiera iniziale ci siamo incamminati dentro la citt con lorazione del Santo Rosario. Luca ha continuato a raccontare rivivendo lemozione di quellevento: Una citt intera si era bloccata e un fiume di persone lesercito di Cristo conquistava la citt e si sviscerava per la strada principale in direzione del porto come se poi da l partisse per tutto il mondo unesplosione di questa testimonianza di famiglie cristiane riunite. Un Pellegrinaggio che, come ogni anno, vuole testimoniare che la famiglia c, esiste ed presente. Che ha creato comunione fraterna anche con gli abitanti del luogo. stato emozionante continua Luca vedere come Cristo stava operando insieme a Maria Nostra Madre Celeste, stata unonda durto che la famiglia ha voluto dare per risvegliare i cuori delle persone. Particolarmente toccante il momento in cui durante la preghiera ed i canti, con la fierezza e lorgoglio di essere cristiani, venivano alzate al cielo le mani con il Rosario.
Anche a nome delle altre famiglie presenti Luca esprime la gioia con cui insieme hanno vissuto queste sensazioni che sono uniche e difficili da dover testimoniare, pertanto ha detto non possiamo far altro che invitare le famiglie a viverle in prima persona, lamore per Cristo che ci tiene uniti e suscita in noi unintesa damore e un calore coniugale. In conclusione, Marcella Reni ha dato appuntamento a Pompei per il Pellegrinaggio Famiglie 2012. Elena Dreoni
Non ci si pu chiamare da soli Sintesi della relazione di S.E. mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste
forte certamente, sia tra i genitori che tra gli insegnanti e in genere tra gli educatori, la tentazione di rinunciare, e ancor prima il rischio di non comprendere nemmeno quale sia il loro ruolo, o meglio la missione ad essi affidata (Lettera di Benedetto XVI alla diocesi di Roma, 21/01/2008). Da questa Lettera trae spunto S. E. mons. Giampaolo Crepaldi per introdurre la sua relazione, dal momento che essa rappresenta uno dei richiami allurgenza educativa ai quali hanno voluto rispondere i vescovi italiani nel 2010 tracciando gli Orientamenti pastorali dellEpiscopato italiano per il decennio 2010-2020.
Dal numero 24 di questi Orientamenti tratto il tema dellampia e dettagliata relazione del vescovo: Lo Spirito del Signore Ges suscita e alimenta le molteplici dimensioni dellazione educativa. Esse sono complessivamente quattro: la dimensione missionaria, quella ecumenica e dialogica, quella caritativa e sociale e quella escatologica. Solo in campo materiale possibile un progresso addizionabile; nellambito etico e morale ogni generazione deve sempre prendere nuovamente le sue libere decisioni. accaduto invece che unintera generazione di genitori, in Europa, non si sia sentita in dovere di educare i propri figli agli stessi valori a cui essi stessi erano stati educati. Interrompendo il dialogo tra generazioni gli uomini hanno smarrito la loro identit e hanno tentato di auto-determinarsi. Una nuova antropologia ha smesso di considerare luomo come vocazione, come relazione, come risposta a una chiamata e ha iniziato a considerarlo un prodotto di se stesso. Ma la dignit non pu essere data da se stessi, n da un qualunque soggetto collettivo; essa pu essere solo ricevuta da Dio. Non pu esserci umanesimo senza riferimento allAssoluto. A questo punto mons. Crepaldi pone alcuni interrogativi: possibile lavorare per la salvezza materiale senza prima aprirsi a una salvezza spirituale ed eterna? Ci si pu chiamare da soli? Luomo pu farsi da s?. Luomo fatto da s una storia vecchia e falsa, unambizione fallimentare che gronda sangue e va smascherata.
La principale ideologia del mondo odierno il riduzionismo conclude il vescovo essa spezzetta la realt in ambiti. La persona ridotta ai suoi soli geni e neuroni, lamore a chimica, la famiglia a un accordo, i diritti a desideri, la democrazia a una procedura, la procreazione a riproduzione in laboratorio, la scienza a esperimento, la cultura a opinioni, la verit a sensazioni, lautenticit a coerenza con la propria auto-affermazione. Tutti questi riduzionismi costituiscono le bestemmie moderne contro lo Spirito Santo. necessario far tornare a dialogare la ragione con la fede. Occorre un allargamento della ragione, che essa non pu darsi da sola. Occorre lallargamento del cuore. Anna Pugliese e Sandro Gallo
La Croce: trono di Dio Sintesi della omelia di S.E. mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste
larcivescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, a celebrare, a seguito della sua relazione, la Santa Messa nella terza giornata della Conferenza. Nel luned della 31 settimana del tempo ordinario, la Chiesa ci propone due Letture, una piuttosto complicata, dice mons. Crepaldi mettendone in rilievo i due passaggi fondamentali: la chiamata e la vocazione, che provengono direttamente dal Padre. I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili, dice lArcivescovo ricordando la Lettera ai Romani (11, 29). Nello stesso brano troviamo la giustificazione alla irrevocabilit della chiamata: Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose, anche la gloria nei secoli (cf v. 36). Per Cristo tutto stato creato. La nostra vita stessa iscritta in Cristo e per questo porta al Padre che, per sua straordinaria misericordia, perdona i peccati degli uomini.
Sentirsi oggi, in questa santa Eucaristia ha continuato mons. Crepaldi -, oggetti della misericordia del Padre, associati a Cristo, che il principio di tutto e anche della nostra esistenza, ci fa capire come questa vocazione alimentata dallo Spirito del Padre e del Figlio, ed allo stesso tempo la questione centrale della nostra esistenza. Se la risposta a questa chiamata sar positiva, saremo salvati. Il brano del Vangelo ricorda invece le parole di Ges sulla scelta degli invitati a un banchetto (cf Gv 14, 12-14), una logica in totale contrapposizione con quella dei nostri tempi rivolta al proprio profitto e interesse. Quella che emerge dalle parole di Giovanni la logica del Vangelo dice mons. Crepaldi la logica di Dio. Dunque, quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, i tuoi fratelli o quei ricchi vicini perch ti invitino anchessi a loro volta Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi e sarai beato perch non hanno da ricambiarti. Se Dio dovesse giudicare gli uomini dai loro meriti e ricambiarli con la stessa moneta, non potrebbero mai essere perdonati. Ma la misericordia del Padre grande e proprio questo deve essere il cuore dellannuncio gioioso dei cristiani al mondo. Solo il suo Spirito capace di aprire i cuori alla fiducia e alla speranza. Troppi spiriti contrari a Dio, oggi, stanno massacrando il cuore delluomo.
Concludendo, il Vescovo di Trieste rivolge un invito ai presenti. Come Maria dobbiamo lasciarci riempire dallo Spirito e dire a Cristo il nostro fiat. Nella Croce c il trono di Dio, e lo Spirito Santo ce lo ricorda. Il mondo produce crocifissi e la Croce libera i crocifissi del mondo. Il mondo massacra le anime e il Crocifisso le riempie del suo Spirito prima di morire. Daniela Di Domenico
Signore, tu sei la nostra salvezza Testimonianza a conclusione della Messa
A rendere testimonianza sono Fabrizio e Ilenia della comunit RnS Regina Pacis di Tolentino, sposati da 14 anni con tre figli. Ad agosto di questanno decidono di prenotarsi per partecipare alla Scuola animatori di Foligno. La mattina stessa della partenza Fabrizio viene sottoposto a una TAC e gli viene diagnosticato un tumore al rene sinistro.
Anche se con sentimenti di paura e angoscia, Fabrizio e Ilenia partono lo stesso per Foligno confidando nella parola di Dio. Durante lesperienza vissuta alla Scuola animatori Fabrizio ripete spesso le parole di esortazione ascoltate durante gli incontri: Signore, non riesco a comprendere la tua volont, ma ti ringrazio e ti lodo. Grazie alla preghiera di sostegno dei fratelli Fabrizio ha la possibilit di sperimentare una profonda pace interiore, ritrovando una rinnovata fiducia in Dio. Fabrizio e Ilenia ritornano a casa accompagnati dalle parole della Lettera ai Romani: offrite i vostri corpi come sacrificio vivente (Rm 12, 1).
Dopo aver superato positivamente lintervento chirurgico, gli sposi comprendono subito che quella sofferenza sarebbe servita per rinsaldare il loro matrimonio. Voglio spendere questa nuova chance di vita che il Signore mi ha donato per il regno e la gloria di Dio, ha affermato Fabrizio dal palco, raccontando di come il Signore abbia aperto la strada a lui e a sua moglie - alla quale era intanto stata affidata la responsabilit di delegata regionale per i giovani - di un rinnovato impegno nella comunit di appartenenza, svolto con un entusiasmo e una gioia crescenti. Con forza gridiamo al Signore hanno concluso i coniugi marchigiani -: Tu sei la nostra salvezza, Alleluja. Francesco Storino
Sessione pomeridiana del 31 ottobre 2011 Rinnovamento, opera di Dio Sintesi della relazione a cura del CNS e CN
Siamo opera sua, creati in Cristo Ges per le opere buone che Dio ha preparato, perch in esse camminassimo (Ef 2, 10). Questo il tema delle relazioni che hanno preceduto linizio dei simposi. Relatori, il coordinatore nazionale RnS Mario Landi e Angelo Civalleri, membro aggiunto del Consiglio nazionale per lAmbito progetti.
Landi ha invitato a riappropriarsi del senso di appartenenza al RnS, della consapevolezza di essere opera grande di Dio, chiamata a operare a sua volta. E ha ricordato le parole rivolte dai Papi al Movimento. Giovanni Paolo II, nel 2002, lo defin dono speciale dello Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo; ancora prima Paolo VI lo aveva detto chance per la Chiesa. In ultimo lesclamazione di Benedetto XVI: C bisogno di questo Rinnovamento!.
Mario Landi si soffermato sul modo di operare del Rinnovamento, lo stesso, ha detto, usato da Ges nel capitolo 4 del vangelo di Luca: Lo Spirito del Signore mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e la vista ai ciechi (cf vv 18-19). Questa lopera del Rinnovamento nei nostri gruppi e nelle nostre comunit. La nostra opera unopera fondata sullopera stessa di Dio. Di fronte alle povert morali, spirituali, noi dobbiamo portare il lieto annuncio: ogni uomo vale infinitamente agli occhi di Dio. Opera, sono i Seminari di vita nuova e i tanti progetti che il Rinnovamento sta coltivando; opera lo stare insieme negli organi pastorali; infatti Pentecoste ha continuato il Coordinatore nazionale non genera unesperienza dello Spirito individuale, genera invece il Corpo mistico di Ges, genera s nel Rinnovamento un cambiamento di vita personale, ma che poi trova la sua verifica nello stare insieme allinterno di un gruppo. Landi ha poi sottolineato la vocazione degli animatori e dei responsabili del Rinnovamento a farsi servi, la stessa di Ges: umilt, per, non significa irrilevanza ecclesiale, storica e sociale; Ges si fa servo non perch si sente inutile, ma perch il figlio di Dio. E ancora, Mario ha invitato alla sobriet, che non pu diventare pauperismo; si legge infatti nel vangelo di Matteo: Cos risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perch vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che nei cieli (Mt 5, 16). Le opere devono essere fatte bene e non presentate con sciatteria. Infine, il Coordinatore nazionale ha ricordato, citando le parole del cardinale Suenens, che non si entra nel Rinnovamento, ma il Rinnovamento che entra in noi. Ed elencando le realt in cui il Movimento impegnato, ha concluso: In tutte le opere del RnS, lunica nostra preoccupazione che sia glorificato il Signore. E dipende solo da noi.
Dopo Landi stata la volta di Angelo Civalleri che, in una relazione molto puntuale, ha attualizzato il passo Ef 2, 10. C un atto di libert alla base dellappartenenza al RnS: Voi non appartenete a voi stessi (cf 1 Cor 6, 19), infatti noi non ci apparteniamo poich sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore (Rm 14, 8b). Questa appartenenza divina giustifica la nostra libert, non la annulla e non la lede, perch il Signore lo Spirito e, dove c lo Spirito del Signore, c libert. Liberamente ha spiegato Civalleri abbiamo deciso di aderire al RnS; liberamente abbiamo accettato la candidatura come membri di un Organismo pastorale di servizio e la successiva elezione, per la quale abbiamo promesso priorit e impegno: aspetti che determinano la nostra identit. Civalleri ha sottolineato lurgenza dellevangelizzazione: necessario che si manifesti la bellezza della vita nuova nel far gustare la gioia di essere cristiani e il puro orgoglio di essere cattolici. Per questo lo Spirito Santo ci ha fatti eredi dellappartenenza alla Chiesa, incarnata nei suoi pastori, ma anche nel ministero servizio di noi laici. Quindi anche a noi spetta il compito di trasmettere il messaggio cristiano in un modo creativo, originale e potente, cos da diventare fermento in una societ delusa e lontana; nello stesso tempo impulso e germe di un fecondo sviluppo spirituale anche allinterno del nostro Movimento. Di qui, la necessit di una seria riflessione: C in noi lo zelo per la casa del Signore e lo slancio per lopera voluta da Dio? Oppure c trascuratezza, tiepidezza, svogliatezza? Chiediamoci se siamo fedeli leali o dei disertori. tempo di Rinnovamento, tempo di Pentecoste, tempo di maturit, ha stigmatizzato Civalleri. tempo di diventare oblativi, di donarsi, poich il non donarsi non soltanto impoverisce noi stessi ma impoverisce il nostro prossimo. Confermiamo e rinnoviamo il nostro impegno a essere servi di Cristo, a farci servi dei nostri fratelli. In questo contesto di novit e di fraternit operante possiamo immaginare il RnS come un grande cantiere aperto perch ciascuno di noi compia le opere buone che Dio ha predisposto perch noi le praticassimo (cf Ef 2, 10). A ognuno una consegna: Persevera nel tuo impegno e dedicati a esso (cf Sir 11, 20). Lucia Romiti
Duc in altum! Simposio su: Lappartenenza al RnS non cresce senza maturazione personale e comunitaria
Carla Osella, membro di CNS.
Ci troviamo in un tempo in cui, superato il tradizionalismo passivo delle ideologie, dobbiamo ricostruire gli uomini e non le strutture. Il Rinnovamento, raccogliendo lesortazione del Magistero che pi volte ha richiamato limportanza della formazione per avere cristiani pi maturi, indica la formazione al servizio ministeriale nella Chiesa e nella societ quale frutto della vita nuova nello Spirito (Statuto RnS, n. 2).
Sono numerosi gli strumenti che il Rinnovamento ha a disposizione per la formazione: il gruppo, il Seminario di vita nuova, il Progetto unitario di formazione, i ritiri, le Convocazioni, le Conferenze, le Scuole nazionali, leditoria.
A proposito del Seminario di vita nuova Carla sottolinea come questo strumento debba essere visto come uno strumento non solo ad intra ma anche ad extra, esortando i presenti a proporlo coraggiosamente nelle parrocchie e nelle diocesi. Osella prosegue il suo intervento richiamando il Progetto unitario di formazione, lo strumento formativo del Movimento. necessario che i membri del RnS realizzino una formazione permanente per poter realizzare la missione del Rinnovamento nella Chiesa e per la Chiesa e poter essere cristiani maturi in un mondo che ha sempre pi bisogno di testimoni veraci che sappiano mettersi in gioco per Cristo. Dario Sacchini, membro aggiunto del CN per lambito famiglia.
Il Rinnovamento crescer se coloro che vi sono chiamati per servire Cristo sapranno bere il calice che questo servizio richiede. Attraverso un accenno alla sua esperienza personale, Dario confida ai partecipanti al simposio come la chiamata al servizio possa far sperimentare linquietudine per la propria debolezza, possa far sentire macinati, trafitti, come tutto ci possa far aprire gli occhi sui bisogni dei fratelli, che troppo spesso ci sono passati davanti senza che ce ne accorgessimo. The day after la definizione che Sacchini propone per descrivere la Cultura di Pentecoste; non il giorno di Pentecoste, ma il giorno dopo, tutto il periodo cio che segue alla discesa dello Spirito Santo. Poi entra pi approfonditamente nel tema della maturazione personale e, citando Giovanni Paolo II, ricorda che non si pu essere veri cristiani se non si prima veri uomini. Il cristiano deve essere capace di mettere a frutto i doni ricevuti, e non perdere mai di vista limportanza di un abbraccio, di una carezza. E richiamando ancora le parole del Beato, Duc in altum!, esorta i presenti a far s che i gruppi e le comunit del RnS lascino le acque tranquille del porto per andare in mare aperto, pronti anche a farsi cogliere da qualche onda inaspettata. Il relatore ha infine consegnato ai presenti alcune esperienze concrete di Cultura di Pentecoste vissute nella diocesi di Roma, quali input da utilizzare in chiave testimoniale per mostrare che spesso ci che il Signore chiede semplicemente di utilizzare gli strumenti che lui stesso ci dona. Anna Pugliese e Sandro Gallo
Se tutti sostengono il Rinnovamento il Rinnovamento sostiene tutti Simposio su: Lappartenenza al RnS non cresce senza impegno nellunione fraterna: Il Patto damore per il RnS. Il sostegno fraterno. LEditoria
Donato Sciannameo Partendo dalla testimonianza della sua esperienza personale, Donato Sciannameo, direttore della rivista Rinnovamento nello Spirito Santo, ha voluto sottolineare limportanza della preghiera e della comunit nella vita di chi aderisce al Rinnovamento.
La preghiera: fondamentale il rapporto con Dio afferma Sciannameo , il contatto con Ges, ascoltare Ges che parla. Benedetto XVI ci ricorda che parliamo a Dio per poter parlare di Dio. Occorre fare silenzio e dare posto a lui, perch Dio ispira tutto il bene che possiamo fare. E per noi del RnS la riscoperta dello Spirito Santo nella propria vita, con tutta la sua potenzialit e creativit, non pu che arricchire la nostra testimonianza. Secondo elemento fondamentale continua la comunit o il gruppo di preghiera dove si vive lesperienza di fede: non siamo soli, Ges ce lo aveva promesso, siamo in compagnia di tanti fratelli che condividono il cammino di fede. Non ce li siamo scelti, ma li ha scelti Ges. naturale che possano nascere situazioni di incomprensioni: ogni convivenza sociale porta problemi, a maggior ragione coi fratelli che non abbiamo scelto. La preghiera fatta con tutti i fratelli del gruppo ci aiuta a sperimentare la comunione fraterna, e ci fa diventare famiglia in cui esercitare i carismi perch cresca. Se il RnS la tua famiglia chiede provocatoriamente il Direttore della Rivista , come puoi non interessarti di tutti i problemi che vive, compreso quello economico? Ogni appartenente a una famiglia deve preoccuparsi che tutti i suoi familiari abbiano il necessario per poter vivere decorosamente e dignitosamente. Oltre al proprio gruppo, c la grande famiglia del RnS a livello nazionale, a cui ciascuno di noi appartiene. Ecco allora il senso delle iniziative che vengono proposte dal Rinnovamento perch questo interesse possa esplicitarsi in iniziative concrete. Sostegno fraterno: ogni gruppo devolve una quota annuale per sostenere la vita del Movimento, facendo s che sia espressione del diretto coinvolgimento di tutti i fratelli. Donato ha ricordato la sua esperienza di devolvere lequivalente del pranzo per il RnS, il 14 marzo, in occasione della Giornata del Ringraziamento. Perch il digiuno la forma privilegiata? Perch tutti, anche i poveri nella loro condizione, possono offrire lequivalente di un pranzo. Tutti livellati dal desiderio di fare un sacrificio per uno scopo benefico. Ma il Rinnovamento da qualche anno, nella convinzione che tutti siano chiamati a contribuire al sostegno fraterno, propone un gesto di comunione fraterna, un Patto damore con il Signore, in cui ogni singolo aderente in modo diretto decide di destinare almeno l1 per cento del proprio reddito netto al sostentamento della vita del Movimento. uniniziativa precisa il Direttore personale e privata, che solo il Signore che legge nei cuori, conosce e benedice. Ma il vero patto damore, che porta poi a ciascuno a sostenere anche economicamente la vita del Movimento, quello che ciascun membro fa, nellintimo, a tu per tu con il Signore. Donato conclude il suo intervento parafrasando uno spot che va in onda in queste settimane sulle reti televisive nazionali: Se tutti sostengono il Rinnovamento, il Rinnovamento sostiene tutti.
Luciana Leone il caporedattore della Rivista Rinnovamento nello Spirito Santo e del trimestrale Alleluja a sviluppare la seconda parte di questo Simposio. Ricorda gli inizi del Movimento e i mezzi che ne hanno aiutato e spinto la diffusione; mostra con orgoglio ed emozione i primi numeri delle nostre riviste, delle audiocassette. Sottolinea limportanza dei canti che fin dalle prime musicassette tanti cuori hanno convertito a Ges. E dei cd che oggi animano le preghiere e le Sante Messe nelle parrocchie. Presenta quel lavoro, che molti non conoscono, necessario per portare nei nostri incontri nazionali e locali, dai libri ai depliant, dai cd al Sito, dalle Riviste, finanche alle lettere circolari: tutti veicoli importantissimi per far correre la parola di Dio, aiutandoci a incarnare la Cultura di Pentecoste: unespressione che non appena un motto, uno slogan, ma che indica con quale prospettiva, con quale chiave di lettura, con quali occhiali dobbiamo leggere la Storia, dice con forza Luciana Leone, sottolineando ancora che Cultura di Pentecoste cultura dello Spirito Santo, cultura dello spirituale, con la quale dobbiamo interpretare e vivere ogni ambito del reale, della vita umana, sociale, affettiva, amicale, lavorativa. Ecco perch le nostre pubblicazioni non parlano solo di spiritualit, ma anche di temi sensibili, di procreazione responsabile, di famiglia, di impegno sociale e di tanto altro ancora.
Giovanni Paolo II continua il Caporedattore nella sua ultima lettera apostolica Il rapido sviluppo, sulle comunicazioni sociali scrive: I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari e sociali. E con uno sguardo attento ai tempi che viviamo Luciana Leone aggiunge come luomo di oggi sia bombardato da informazioni di ogni tipo, spesso ingannatrici. Oggi pi che mai confondiamo la salvezza e la felicit con le opportunit materiali e pratiche che il mondo ci offre. Per combattere e contrastare tutto questo nelle nostre mani c il vaccino della parola di Dio. Allora riviste, libri e tutto il materiale prodotto, diventa un aiuto indispensabile per noi stessi e per i nostri gruppi. Esorta gli animatori presenti a sostenere questo importante lavoro, a diffondere questi strumenti importanti nel mondo sempre pi scristianizzato; a sostenere e diffondere le Riviste nei gruppi: Sono strumento di formazione e di informazione, sono appartenenza al nostro Movimento, identit di uno stesso popolo: il popolo di Dio. Donato Sciannameo e Elena Dreoni
Appartenenza partecipazione Simposio su: Lappartenenza al RnS non cresce senza esperienza e partecipazione: La Convocazione nazionale. La Conferenza nazionale animatori. LAssemblea nazionale. La Fraternit dei Comitati regionali si servizio. Le Scuole nazionali. Il Pellegrinaggio in Terra Santa
La dimensione dellappartenenza declinata nelle dinamiche dellesperienza e della partecipazione sono state al centro del simposio affidato a Dino De Dominicis e a Paolo Zunino.
Membro di Comitato nazionale di servizio e responsabile dellArea partecipativa, Dino De Dominicis ha innanzitutto sottolineato che lappartenenza al Rinnovamento ha la sua origine, la sua fonte nellappartenenza a Cristo: senza di essa non si riesce a comprendere la forza, la gioia, la bellezza di appartenere al dono dello Spirito Santo che il RnS. Leffusione dello Spirito Santo insieme alla sua accoglienza levento determinante che cambia la vita. Lappartenenza senza partecipazione attiva alla vita del RnS comporta il rischio di non cogliere le novit dello Spirito che muovono il Rinnovamento, e questo soprattutto oggi, alla luce di nuove dinamiche formative che si sono rese necessarie nel corso degli anni. Assemblea dei Comitati diocesani il livello della diffusione capillare della grazia del RnS , fraternit dei Comitati regionali, Conferenza animatori e Convocazione nazionale sono alcuni segni della lunga storia damore e di fedelt di Dio con il popolo del Rinnovamento, che si incarna anche in questi luoghi di ascolto, di verifica, di evangelizzazione. De Dominicis ha puntato, inoltre, lattenzione di tutti su una crisi della testimonianza che si esplicita soprattutto nella difficolt a riscoprire la potenza straordinaria dellopera del Signore nella propria vita. Con la Parola diciamo ma dov tuo fratello? (cf Gen 4, 9): siamo tutti corresponsabili, responsabili della crescita dei fratelli perch il Movimento cresca e il Signore manifesti la sua grazia. E concludendo il suo intervento, De Dominicis ha invitato i presenti a confidare nel Signore facendo ciascuno la propria parte: Diamo ragione della gioia che in noi: facciamo la nostra parte, fidiamoci del Signore pi di noi stessi.
Il Rinnovamento non un gruppo di preghiera, un elenco di gruppi e comunit, n il risultato della loro somma: essenzialmente una grande famiglia. Portando la testimonianza della sua diretta esperienza, Paolo Zunino ha parlato dellorganizzazione dei grandi eventi del Rinnovamento, presentandoli come occasioni imprescindibili di crescita per la grande famiglia RnS. Alla vigilia dellanno giubilare, dei quarantanni della presenza del Rinnovamento in Italia, il Presidente della Cooperativa servizi ha voluto esortare gli animatori a una partecipazione pi attiva agli eventi del RnS: A distanza di 35 anni dal raduno del 1978, durante levento di Rimini continuiamo regolarmente a rimanere stupiti davanti alla perenne novit dello Spirito. Limpressione per che ultimi anni, tuttavia, si sia andato sempre pi affievolendo limpegno a testimoniare la ricchezza e la potenza che regolarmente si sprigionano. La causa principale pu essere sintetizzata in una sola espressione: mancanza di senso di appartenenza. Di contro, Paolo Zunino ha affermato la sua soddisfazione nel riscontrare una crescita del numero dei partecipanti alla Conferenza animatori. La presentazione di tutte le fasi di organizzazione dei grandi eventi RnS e le difficolt oggettive e concrete affrontate dal Movimento sono state, successivamente, spunto di uninteressante condivisione che ha visto i due relatori impegnati a rispondere a domande che hanno evidenziato differenti problematiche. A conclusione dellincontro, tutti gli animatori si sono affidati a Maria, ponendo nelle sue mani la prossima 35 Convocazione nazionale. Elsa De Simone
Luoghi del Rinnovamento per una riscoperta identit Simposio su: Lappartenenza al Rinnovamento non cresce senza luoghi identitari
Appartenenza, crescita, identit e comunione. Sono queste le parole chiave del simposio di approfondimento suoi luoghi identitari del Rinnovamento, guidato nella sessione pomeridiana da Amabile Guzzo, membro del Comitato nazionale di Servizio e da don Fulvio Bresciani, membro aggiunto del Consiglio nazionale ambito Giovani. Nella vita del Rinnovamento la bellezza dellappartenenza segnata dallidentificazione di un punto di riferimento fisico e visibile in cui potersi riconoscere. Cos i relatori hanno presentato quelle opere buone (cf Ef 2, 10) che il Signore ha preparato dallorigine del Rinnovamento in Italia. Tutti quei luoghi che mano a mano sono stati scelti come casa e sede per i cammini di formazione ai vari livelli: la casa di Lozio aperta nel 78, le sedi nazionali e regionali, la casa di Roma o di Loreto, la Casa Paolo VI al Gaver, quella di Nazareth nel prossimo futuro, la missione e la struttura in Moldavia. Senza dimenticare che luogo identitario sono anche gli organi pastorali di servizio dei vari livelli, come ha specificato Amabile Guzzo. Con la sua testimonianza, attraverso le diverse dinamiche pastorali vissute nel gruppo, poi in diocesi, in regione e non ultimo nel Comitato nazionale, Guzzo ha spiegato come lappartenenza di ognuno al Rinnovamento nello Spirito non pu fare a meno dellidentificazione con il pastorale del gruppo o con il Comitato nazionale, con il livello diocesano e quello regionale. Siamo sicuri ha aggiunto - che lidentit si trasmette non tanto con i documenti o con gli statuti, anche se questi sono importanti, ma con lesperienza di vita fraterna e con la nostra testimonianza di fede carismatica nel Cristo Ges. Unidentit quella del Rinnovamento garantita anche dalla Chiesa, che ha compiuto il primo discernimento sulla vita del Movimento, con lapprovazione dello Statuto nel 2002, ma anche dalle scuole estive di formazione, luoghi e opportunit dove si cresce nellappartenenza, ha aggiunto Amabile Guzzo. Oggi, in particolare, dobbiamo chiederci ha continuato se i nostri amici o conoscenti nellincontro del gruppo trovano un luogo dove sperimentare laccoglienza e la fraternit. Ci che dobbiamo salvaguardare, prima di ogni altra cosa, sono la comunione e la fratellanza.
Una responsabilit e unidentit che si riflettono anche negli aspetti economici della vita del Movimento. I dati del Patto damore, ad esempio ha sottolineato il Membro del Comitato nazionale , registrano un dimezzamento delle persone che inizialmente lo hanno sostenuto. Dobbiamo crescere nel sostegno fraterno, nella fede e nelle scelte, per fare della volont di Dio ci che buono, a lui gradito e perfetto (Rm 12, 2). Unidentit che non solo pastorale ma che si identifica e trae riferimento anche dai luoghi fisici e dalle missioni. Allinizio erano le case di alcune famiglie ad ospitare lincontro di preghiera e garantire lautenticit della proposta stato ricordato durante il simposio , poi nel tempo, il grande numero di fratelli ha spinto a cercare luoghi pubblici per presentarsi e proporsi ad altri fratelli. Cos si pensato anche alla casa di via degli Olmi a Roma ha raccontato don Fulvio - come luogo di riferimento per tutto il Rinnovamento italiano. Ognuna di queste realt ha aggiunto ci definisce, ci rappresenta, come se fosse nostra e crea pi passione dentro il cuore obbligando a una riflessione: Quella la mia casa di rinnovato!. E proprio qui a Rimini e nella sua fiera, quanti ricordi ha sottolineato con nostalgia don Fulvio -, quanta disponibilit al servizio! Questa fiera era la nostra sede ufficiale per un pugno di giorni ed eravamo fieri di esserci. Dobbiamo tornare a essere Un solo Rinnovamento nello Spirito ha raccomandato mettendoci a servizio dei pi bisognosi proprio con il nostro stile carismatico. Nelle missioni come la Moldavia, ma anche in tutte le realt socio-caritative che ci vedono ormai impegnati, occasioni di crescita nel confronto con quei luoghi dove scopri che ad agire il medesimo Spirito e che anche l sei a casa, sei del Rinnovamento. Ricordiamoci ha concluso don Fulvio Bresciani che ci sono dei luoghi che ci identificano. C un modo di essere ma anche un modo di vivere. Il Rinnovamento siamo noi!. Laura Gigliarelli
Sessione conclusiva 1 novembre 2011 Uomini nuovi: questo il mandato Preghiera comunitaria carismatica
La preghiera comunitaria che apre la sessione conclusiva della 35 Conferenza nazionale animatori inizia con un richiamo alla festa di tutti i Santi. Ce festa in cielo e anche qui sulla terra. Siamo uniti alla moltitudine dei nostri omonimi che stanno in cielo e, come loro, rendiamo lode davanti al trono di Dio, annuncia festosamente lquipe di animazione della preghiera mentre sintonano canti di gloria e lode al Signore. Il primo forte invito ad aprire gli occhi del cuore, della mente e della volont perch si possa riconoscere profondamente la presenza di Ges che passa in mezzo al suo popolo. E si d gloria al nome del Signore a una sola voce, per tutti coloro che non lo invocano mai, per quelli che lo bestemmiano, per i gruppi che vivono al loro interno divisioni, per i politici e i governanti.
Gloria al tuo nome sulla terra: questo il grido di battaglia, suggerito dagli animatori della preghiera, dellesercito di Dio che avanza in mezzo al suo popolo come un prode valoroso. Ma nessuno pu invocare il nome di Ges senza laiuto dello Spirito Santo. Maranath sinvoca - sulle nostre divisioni, sul nostro consiglio e intelletto, maranath sulle nostre vite e su quelle delle nostre comunit che hanno bisogno di essere trasformate. Il Signore non si fa attendere e si manifesta attraverso la sua Parola profetica: In verit, in verit ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non pu entrare nel regno di Dio. Quel che nato dalla carne carne e quel che nato dallo Spirito Spirito (Gv 3,5-6). uno Spirito di discernimento quello che sceso in mezzo a noi. Diamo un nome a questa carne si esorta dal palco -, diamo un nome al nostro peccato, alle nostre schiavit, ai nostri troppi accomodamenti. Questa la sollecitazione, linvito a deporre ai piedi di Ges tutti i peccati e le ferite perch possano essere lavati dal suo sangue. Sinvoca il nome di Ges sui peccati di superbia, di orgoglio, di egoismo, di lussuria, sulle catene dellira, della maldicenza, dellodio e dello sdegno, per tutti i vincoli e le dipendenze, comprese quelle create con i fratelli dei gruppi, condizionandoli o bloccando la loro vita carismatica.
Oggi vogliamo dire s al Signore, non vogliamo tirarci indietro, vogliamo dare tutto per il regno di Dio. Ancora sinvoca il nome di Ges in modo che la parola di Dio inizi a correre con maggiore forza. Lassemblea ha la conferma di essere veramente unita alla Gerusalemme celeste attraverso unaltra Parola profetica: Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perch il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era pi. Vidi anche la citt santa, la nuova , scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorer tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sar il Dio-con-loro. E terger ogni lacrima dai loro occhi; non ci sar pi la morte, n lutto, n lamento, n affanno, perch le cose di prima sono passate. (Ap 21, 1-4). Uomini e donne nuovi, famiglie nuove, organismi pastorali nuovi e un Rinnovamento nello Spirito nuovo Questo il mandato che il Signore lascia a conclusione della preghiera. Francesco Storino
Nessun avaro ha in eredit il regno di Dio (cf. Ef 5, 5) Comunicazioni del direttore del RnS Marcella Reni
Come consuetudine, nel giorno conclusivo della Conferenza il Direttore del Movimento rivolge agli animatori la sua comunicazione sulle attivit del RnS.
Il primo punto trattato riguarda la missione in Moldavia dove il RnS, presente gi da un decennio nella citt di Chisinau, da pochi mesi presente anche con un secondo gruppo nella regione di Transnistria. Qui la fede di fatto perseguitata, ma nonostante le difficili condizioni ci sono uomini e donne che compiono con grande generosit opere di sostegno spirituale e materiale. Marcella Reni prosegue proiettando in sala alcune fotografie per far conoscere ai presenti i luoghi in cui ha sede lAssociazione e i volti di quanti al suo interno operano con gioia al servizio del Movimento, in modo spesso silenzioso e nascosto, ma prezioso e indispensabile. Infine il Direttore richiama limportanza del Patto dAmore, unalleanza che ciascun aderente fa con il Signore per sostenere concretamente le opere che Dio vuole compiere attraverso il RnS. Nel rispondere a chi a volte si chiede se non sia opportuno ridurre le attivit e gli impegni del Rinnovamento, Marcella afferma: Io penso che il RnS stia facendo troppo poco. Non si tratta di ridurre ma di stare nel sogno di Dio, al quale noi tutti abbiamo offerto la vita proprio attraverso il Rinnovamento. Anna Pugliese e Sandro Gallo
Un super amore il segreto della Chiesa e del Rinnovamento Sintesi della relazione conclusiva di Salvatore Martinez
Apritemi le porte della giustizia. Vi entrer per ringraziare il Signore (cf Sal 118, 19). Con questo invito, rivolto ai migliaia di animatori e responsabili radunati nellultimo giorno della 35 Conferenza nazionale Animatori, Salvatore Martinez ha esortato tutti a ringraziare il Signore per i tanti benefici ottenuti da Dio e anche per quanti, nei giorni di Rimini, sono stati preziosi strumenti, per parlare dei disegni e dei progetti di Dio.
Dalla Lettera ai Colossesi stato tratto il tema della relazione conclusiva: Pregate perch Dio apra la porta della Parola (cf Col 4, 3). Una Parola liberata dallo Spirito Santo, una Parola da accogliere, ma che si scontra ancora con la chiusura spirituale degli uomini. Richiamando lespressione di Paolo (cf 2 Cor 6, 11-13), il Presidente ha ricordato: nei nostri cuori che siamo alle strette; non possiamo essere cristiani dal cuore socchiuso. Poi lesortazione: Tutta la vita del Rinnovamento stata messa a nudo davanti a voi. Aprite il cuore per ascoltare, per aderire, con unadesione che viene da Dio per la potenza dello Spirito Santo. E se anche come lapostolo Paolo ci sentiamo in catene, facciamo s che questa sofferenza per il Vangelo ha annunciato non incateni la nostra libert. La porta della Parola come una serratura a tre mandate: c quella del cuore di Dio, quella delluomo e quella della storia. Attraverso questi tre giri di chiave ecco che Chiesa che si rinnova. Ecco il Rinnovamento nello Spirito Santo!.
Un Rinnovamento che ha una storia, una memoria, un deposito da tramandare: Ci precedono quarantanni di vita del Movimento ha ricordato Martinez ma loro del Rinnovamento deve essere ancora sottoposto al crogiolo della profezia. E il compito dei responsabili e degli animatori chiamati a diventare, dal giorno della loro elezione e prima ancora delleffusione, profeti nella Chiesa e nella storia. Una consapevolezza necessaria per affrontare lurgenza della nuova evangelizzazione. Preghiera e Parola, questi sono i fili doro che hanno intessuto i giorni della Conferenza, sui quali ritessere il RnS, nella consapevolezza che accanto allurgenza della formazione, non deve mai mancare la consapevolezza della potenza della preghiera, non una teoria, ma una forza che trasforma, una potenza che cambia la vita. A proposito del ruolo dello Spirito Santo, Martinez ricorda due importanti passaggi di Paolo VI: il primo, del 64, in cui il Pontefice invitava la Chiesa a tributare allo Spirito un culto supremo e amoroso, per svelare il mistero nascosto e il segreto della vita della Chiesa; il secondo, del 75, in cui esplicitava che tale segreto si chiama infusione (sinonimo di effusione) dello Spirito Santo, cio un dono di eccellenza del Padre, un super amore. Un super amore che deve essere reso visibile nei gruppi, nei pastorali, nelle comunit. Di fronte a questo super amore, si chiede il Presidente, quanti hanno detto di s dubitando? difficile perseverare ma dobbiamo continuare a costruire e a difendere le meraviglie di Dio, sentendoci partecipi di questo mistero. Questa ha aggiunto la nostra fede carismatica, questa la chiamata di Dio, questa la sua opera, e si chiama Rinnovamento nello Spirito Santo!.
Richiamando ancora lapostolo Paolo (cf Ef 1, 18-19), Martinez ha poi presentato alcune indicazioni fondamentali: Dobbiamo chiedere la luce del cuore per conoscere la speranza della nostra vocazione; comprendere le ricchezze di gloria che il Signore ci assegna come eredit; conoscere la potenza, lefficacia, la forza e il vigore che Dio ci d attraverso la presenza e lazione dello Spirito. Con questa straordinaria ricchezza ha raccomandato il Presidente noi possiamo vivere la realt terrena ma con gli occhi fissi al Cielo. Una vocazione e un mandato che devono essere sempre sottoposti al discernimento per non cadere in uno dei campi dazione preferiti dal maligno, quello dellerrore, invisibile, subdolo, terribile: Nella morale, nella politica, nella teologia rischiamo di mettere in svendita la nostra eredit santa. Se siamo stati chiamati ad una responsabilit ecclesiale, in un movimento ecclesiale ha detto ancora Martinez rivolgendosi a tutti i membri degli organismi pastorali il nostro impegno non deve essere secondario a quello della parrocchia o di altri incarichi. Si deve fare una scelta, come esigenza di giustizia, in nome dellelezione e della fiducia che i fratelli hanno riposto in noi!. Una responsabilit ecclesiale che verr anche sottoposta a verifica entro la fine del 2012, come indicato pi volte da Martinez e dal Comitato Nazionale di Servizio: Le omissioni e i ritardi si recuperano; ma se come responsabile non sei pronto, allora cedi il posto a chi ha la forza e la passione di servire. Dobbiamo arrivare al quarantesimo con una nuova generazione Occorre responsabilizzare i responsabili e rianimare gli animatori.
Infine, avviandosi alla conclusione, il Presidente indica alcuni elementi indispensabili al Rinnovamento: I nostri gruppi e comunit hanno bisogno di fraternit, senza la quale lappartenenza si sgretola, lamore annacquato e lautorit vissuta come una strategia umana; hanno bisogno di essere comunit vive, che favoriscano una comunione vera e attrattiva intorno allEucaristia e alla Parola; hanno bisogno di formazione, perch il Rinnovamento non sia una una generica esperienza spirituale ma un cammino di fede (cf Giuseppe Betori, approvazione dello Statuto revisionato, 2007), che sappia dare risposte concrete e sapienti alle sfide di oggi. Infine, linvito forte a spendersi per levangelizzazione, alla proposta di portare almeno una persona nuova in un anno, a fondare almeno un gruppo nuovo in ogni Diocesi, a iniziare ovunque nuovi Seminari di Vita nuova. Nel chiudere il suo intervento e nellincoraggiare i presenti, pronti a ripartire con rinnovato impegno, il Presidente Martinez non pu fare a meno di ricordare i frutti di un cammino che dura da quarantanni. Per farlo legge, commosso, alcune righe dalla lettera di Adam, un giovane immigrato di 16 anni, accolto dal RnS ad Aidone, in Sicilia: Grazie per tutto quello che fate per noi. Voi siete molto pi belli delle camere che ci avete regalato Io non potr mai capire completamente tutto il bene che riempie il mio cuore!. Laura Gigliarelli
Patto damore: siamo noi la carit di Dio Si rinnova per tutti gli animatori e i responsabili presenti il Patto damore
Lo Spirito movimento e la sala ora tutta in movimento. Animatori e responsabili, dinamizzati dalleffusione continua di queste intense, benedette, giornate vivono profondamente il momento del Patto damore.
In uno sguardo dinsieme sulla sala, sembra di vedere il popolo degli animatori che in file ordinate va, come consuetudine nel momento della Messa, a ricevere lEucaristia, ma ora non stanno andando a prendere Ges. Vanno verso di lui con un foglietto ripiegato in mano: limpegno del Patto damore, e stanno andando a dare, a contribuire, a sovvenire, come si fa in famiglia, alle necessit del Movimento.
Un patto diverso da qualunque altro, perch fatto con Dio, un Patto damore scritto con linchiostro dello Spirito come sottolinea dal palco Salvatore Martinez sulla tavola del nostro cuore. Un patto che secondo lo stile di Dio produce frutti gi nel momento in cui ci si impegna a sottoscriverlo. E mentre tutta lassemblea ordinatamente raggiunge il palco, dove possibile consegnare il Patto sottoscritto, sul palco si avvicendano fratelli che sentono lurgenza di dire il loro grazie per le meraviglie compiute da Dio. Un lavoro che da precario diventato stabile per un fratello che si era comunque impegnato nel Patto. La confessione di un altro di aver dichiarato il falso, per aver versato molto di pi di quanto il suo effettivo stipendio gli consentisse e la piacevole sorpresa di aver ricevuto, dopo un po di tempo, molto, molto di pi di quello stipendio. La gioia di un fratello che ha potuto firmare il Patto damore allindomani di un contratto a tempo indeterminato.
Infine, un gesto di ringraziamento comunitario sigilla questo momento di vita comunitaria cos importante. Lo annuncia Salvatore Martinez, mentre tutti i membri del Consiglio nazionale riempiono il palco. Don Guido Pietrogrande, a nome della Chiesa, consegna al Presidente del Rinnovamento la Parola perch possa correre nel Movimento e ad opera del Movimento. Salvatore la prende in consegna a nome del Rinnovamento: Obbediremo a questo comando, Signore. E la Parola che viva, vita, linfa di Dio, passa tra le mani dei membri del Comitato nazionale di servizio e di tutti i membri del Consiglio. Ed la stessa Parola di Dio a concludere il tempo del Patto damore con lui: Se le primizie sono sante, lo sar anche tutta la pasta; se santa la radice, lo saranno anche i rami. Se per alcuni rami sono stati tagliati e tu, essendo oleastro, sei stato innestato al loro posto, diventando cos partecipe delle radice e della linfa dolivo, non menar tanto vanto contro i rami! Se ti vuoi proprio vantare, sappi che non sei tu che porti la radice, ma la radice che porta te (Rm 11, 16-18). Ma la Parola, come annunciato dal Presidente, vuole raggiungere fin dora anche i fratelli dei nostri gruppi: Quanto a loro, se non persevereranno nellinfedelt, saranno anchessi innestati; Dio infatti ha la potenza di innestarli di nuovo!. Elena Dreoni
Santit fa rima con felicit Celebrazione eucaristica nella solennit di Ognissanti
mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, a presiedere la Celebrazione eucaristica conclusiva della 35 Conferenza nazionale animatori.
Nella giornata in cui la Chiesa festeggia la solennit di Ognissanti, il Vescovo ha ricordato che la santit ci di cui il mondo ha bisogno, eppure non siamo fedeli alla chiamata del Signore: dobbiamo accogliere il suo messaggio con umilt e semplicit di cuore. Il discorso della Montagna riportato nel brano del Vangelo (cf Mt 5, 1-12a) pone laccento sullo stato di beato, sulla santit che fa rima con felicit, come indicato da mons. Lambiasi. Il messaggio delle beatitudini sempre attuale ma complesso, perch il messaggio della santit declinato sul versante della felicit: dinanzi a questa ovviet non rischiamo il rigetto, piuttosto lassuefazione che altro non se non lanticamera del rigetto stesso, ha indicato il Vescovo di Rimini.
Per questo, per veicolare il messaggio che lega santit e felicit, lunico canale possibile quello della testimonianza, di cui anche oggi si registrano casi ed esempi di straordinaria bellezza. Due le testimonianze di vita ricordate: padre Fausto Tentorio e la giovanissima Giulia Gabrieli, esempi di vite vissute nella consapevolezza dellunico Amore a cui le loro esistenze si sono rivolte. Emblematico il testamento di p. Fausto, il missionario del Pontificio Istituto missioni estere ucciso il 17 ottobre ad Arakan, nella provincia di Nord Cotabato: Riconoscente a Dio per il grande dono della vocazione missionaria, sono cosciente che essa comporta la possibilit di trovarmi coinvolto in situazioni di grave rischio per la mia salute e incolumit personale Tutto accetto con fiducia dalle mani di Dio, e offro la mia vita per Cristo e la diffusione del suo Regno. Estremamente emozionante anche la testimonianza della piccola Giulia Gabrieli, la quattordicenne morta per una malattia incurabile lo scorso 19 agosto a Bergamo, mentre a Madrid si concludeva la Via Crucis dei giovani della GMG. Questa giovane, che pure ha accolto inizialmente la malattia con un moto di rabbia e ribellione, ha fatto dei suoi due anni di sofferenza un percorso di santit. A chi andava a salutarla ha raccontato: Ho passato il tempo a ripetere a tutti di non fare la caccia al tesoro senza il tesoro. Giulia non aveva trovato solo il tesoro, la perla preziosa del Vangelo. Lei aveva trovato nella sofferenza la mappa per il Tesoro. La testimonianza della bellezza della vita deve passare necessariamente attraverso la consapevolezza della sua essenza: Bisogna accorgersi di quanto sono importanti le cose di ogni giorno continua mons. Lambiasi. Il demone della tristezza, che complica tutto, sta facendo danni nelle nostre comunit cristiane. Preghiamo perch il Signore ci dia testimoni coraggiosi che non si facciano abbattere dal vittimismo. Al termine della Celebrazione eucaristica, il presidente Martinez ha ringraziato il Vescovo per aver mostrato esempi di una santit praticabile. Abbiamo tra noi tante anime elette e tante ne incontriamo ogni giorno. Tornando a casa, indossiamo nuovamente i calzari per andare ad annunciare che dello Spirito del Signore piena la terra. Elsa De Simone