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la questione dell'origine della vita, riguarda lo studio su come la vita sia comparsa e sviluppatasi

sulla Terra e, ipoteticamente, in altri luoghi dell'universo conosciuto a partire dal big bang, 15
miliardi di anni fa.
nessuno scienziato puo' sapere con certezza quale sia stata l'origine della vita.
a proposito sono state avanzate diverse teorie: la vita potrebbe essere nata sulla Terra stessa o
arrivata con un meteorite precipitato sulla superficie del nostro pianeta.
Su alcuni meteoriti sono state infatti trovate delle molecole organiche, ma ancora da dimostrare
che nell'universo esistano altre forme di vita.
'universo pare abbia avuto inizio 15 miliardi di anni fa, mentre la formazione della Terra
databile a !," miliardi di anni fa perch quest# l'et# attribuibile alle rocce piu' antiche.
a vita non puo' essere apparsa fin da subito sul nostro pianeta, che appena formato altro non
era che una sfera incandescente, troppo calda per qualunque forma di vita.
$ll'incirca ! miliardi di anni fa il raffreddamento della superficie permise la formazione di una
crosta solida e una volta arrivato sotto i 1%% &', il vapore acqueo, condensato e diventato liquido,
formo' un oceano molto caldo.
Dalle rocce del pianeta, ancora a tempe-
r a t u re altissime, fuoriuscivano diversi gas tra cui metano, monossido di
carbonio, anidride carbonica, ammoniaca, azoto, idrogeno, che insieme for-
marono latmosfera primordiale. In questa atmosfera mancava per ancora
lossigeno.
Le prime tracce di vita sulla Te rra risalgono a circa ,! miliardi di anni fa e
appartengono a organismi microscopici che hanno lasciato la loro impronta in
rocce australiane risalenti a quellepoca. "ench# si tratti di organismi sempli-
cissimi, si pensa che non siano i pi$ antichi esseri viventi. %li scienziati riten-
gono infatti che prima di loro ne siano esistiti altri, pi$ semplici ancora, di cui
per non sono rimaste tracce.
a teoria della generazione spontanea (modifica)
*er generazione spontanea o abiogenesi +dal greco a,bio,genesis, -origini non biologiche-. si
intende la credenza, molto diffusa dall'antichit# fino al /011 secolo, per cui la vita potrebbe
nascere in modo -spontaneo- dalla materia inerte o inanimata, tramite l' effetto di flussi vitali.
Si riteneva infatti che 2io avesse creato direttamente solo gli esseri viventi -superiori-, come
l'uomo e i grandi animali, mentre quelli inferiori, come i vermi e gli insetti, potessero nascere
spontaneamente dal fango o da carcasse in putrefazione.
$ tale riguardo il chimico 3an 4aptista van 5elmont arrivava a fornire la seguente ricetta per
-creare dei topi-: ascia una maglietta sporca o degli stracci in un contenitore, come una pentola
o un barile, aperto contenente alcuni chicchi di grano o mangime e in 61 giorni appariranno dei
topi. 0i saranno esemplari maschi e femmine adulti e in grado di accoppiarsi e riprodurre altri
topi.(7)
8uesta teoria fu confutata nel /011 secolo grazie ad alcuni esperimenti di 9rancesco :edi e di
azzaro Spallanzani.
0erso le teorie moderne (modifica)
1n una lettera a 3oseph 2alton 5oo;er del 1' febbraio 17<1, &harles 2ar=in sugger> che l'iniziale
scintilla si fosse verificata in un -piccolo e tiepido stagno, contenente ammoniaca e sali fosforici,
luce, calore, elettricit#, ecc., in modo che una proteina fosse chimicamente prodotta pronta per
subire nuovi e pi? complessi cambiamenti-. @gli proseguiva spiegando che -oggi tale materia
sarebbe stata istantaneamente divorata o assorbita, che non sarebbe stata la causa da cui le
creature viventi si sarebbero formate.- 1n altre parole, la presenza della vita stessa evita che la
generazione spontanea di semplici composti organici avvenga sulla Terra oggiA una circostanza
che rende la ricerca dell'origine della vita dipendente dalle condizioni sterili del laboratorio.
$le;sandr Bparin +a destra. nel suo laboratorio
$le;sandr Bparin +a destra. nel suo laboratorio
Cn approccio sperimentale alla questione era oltre le possibilit# della scienza di laboratorio ai
tempi di 2ar=in, e nessun progresso reale fu compiuto fino al 1D6! quando $le;sandr 1vanoviE
Bparin dimostrF che fu la carenza di ossigeno atmosferico e altre forme di vita pi? sofisticate a
precedere la catena degli eventi, la quale avrebbe condotto all'evoluzione della vita. 1n effetti,
secondo Bparin, il catalizzatore delle prime reazioni fu costituito dalla radiazione ultravioletta la
quale, in presenza di ossigeno, sarebbe stata prontamente schermata dalla formazione di ozono.
Tale meccanismo spiegato nella pubblicazione dello scienziato intitolata 'origine della vita sulla
Terra, in cui Bparin affermF che un -brodo primordiale- di molecole organiche si sarebbe creato in
un'atmosfera povera di ossigeno per azione della luce solare. 8ueste si sarebbero combinate
formando molecole sempre pi? complesse fino ad arrivare ai coacervati. 8ueste goccioline, simili
nell'aspetto alle attuali cellule, si sarebbero accresciute per fusione con altre gocce e riprodotte
attraverso la divisione in gocce figlie, ottenendo cos> un metabolismo primordiale in cui quei
fattori che promuovevano l'integrit# cellulare si mantenevano, al contrario degli altri che si
estinguevano. Golte teorie moderne sull'origine della vita mantengono l'idea di Bparin come
punto di partenza.
esperimento di miller
Lambiente primordiale era molto semplice dal punto di vista chimico: f u l m i-
ni, calore e radiazioni ultraviolette erano le sorgenti di energia disponibili.
FOCUS
Come stato possibile il passaggio dalle materie
prime semplici ai mattoni chimici che formano tutti gli
esseri viventi?
Nel 1953, in un celebre esperimento, il chimico americano
Stanley Miller prov a simulare in laboratorio lambiente pri-
mitivo, cercando di ricostru i re sia latmosfera sia loceano
primordiali (
figura 2
).
Per ripro d u rre leffetto dei fulmini, Miller utilizz unappa-
recchiatura in grado di emettere scintille. La miscela di gas
che imitava latmosfera primordiale fu quindi solcata da que-
sti fulmini artificiali. Dopo una settimana, lanalisi della
mistura che simulava loceano rivel la presenza di alcuni
aminoacidi e di altri composti che sono dei pre c u r s o r i
degli aminoacidi e degli acidi nucleici.
Lesperimento di Stanley Miller ha dimostrato
che nellambiente primitivo della Terra era possibile
la formazione di molecole organiche a partire
da materie prime inorganiche.
In seguito, lesperimento di Miller stato ripetuto con alcune modifi-
che, per esempio utilizzando come fonte di energia la luce ultravioletta,
e i risultati sono stati confermati.
Dal brodo primordiale ai primi animali
Le molecole organiche prodotte nellesperimento di Miller sono mattoni
necessari alla costruzione degli esseri viventi, ma non si possono definire
vive. I biologi pensano che a un certo punto alcune di quelle prime molecole
organiche si siano unite tra loro formando molecole pi complesse.
In seguito si sare b b e roformate delle membrane che circ o n d a rono le mole-
cole formando delle piccole sfere: da queste sare b b e ro derivate le unit stru t-
turali fondamentali degli essere viventi, cio le prime cellule.
Le prime forme di vita potre b b e roessere comparse in pozze dacqua calda ai
margini delloceano primordiale, dove era andata formandosi spontaneamen-
te una miscela ricca dei nutrienti fondamentali che hanno preceduto e re s o
possibile la vita stessa: era questo il cosiddetto brodo primordiale.
Secondo unaltra ipotesi, la vita potrebbe essere comparsa ai margini dei vul-
c a n i, che re s t a rono estremamente attivi per centinaia di milioni di anni al
principio della storia della Terra.
primi esseri viventi fossero etero-
t rofi e che si nutrissero delle sostanze accumulate in quel bro d o
primordiale (
figura 3
).
Dovunque siano comparsi, i primi organismi dove-
vano essere capaci di sopravvivere nelle condizio-
ni pi avverse. Probabilmente si trattava di orga-
nismi simili ad alcuni batteri presenti ancora
oggi, certamente di origine antichissima, che
vivono solo in assenza di ossigeno, in ambienti
del tutto proibitivi per qualsiasi altro organismo,
come fonti sulfuree, cio contenenti zolfo, o depo-
siti di sale (
figura 4
).
Compare il processo
della fotosintesi
Gli scienziati oggi ritengono che a un cert o
punto il nutrimento per i primi organismi ete-
ro t rofi abbia iniziato a scarseggiare: furo n o
cos avvantaggiate alcune cellule in grado di
utilizzare una fonte di energia alternativa alle
molecole organiche e di pro d u rre da sole il
p roprio nutrimento. La fonte di energia pi
abbondante era le n e rgia solare: compar-
v e ro cos, circa due miliardi di anni fa, i
primi o rganismi autotro f i, capaci di com-
piere il processo della fotosintesi.
3
La fotosintesi una reazione che avviene in presenza
di luce e che trasforma sostanze inorganiche,
come lanidride carbonica e lacqua, in sostanze
organiche come gli zuccheri, liberando ossigeno.
Le prime a l g h e, organismi procarioti e autotrofi, cominciarono allora a pro-
d u rre ossigeno, che pi leggero dellacqua e quindi si liber nellatmosfera.
dovuto trascorrere un tempo pari a circa un miliardo e mezzo di anni perch
la fotosintesi modificasse la c o m p o s i z i o n e dellatmosfera, immettendovi
ossigeno e riducendo la quantit di anidride carbonica.
La presenza dellossigeno diede il via alle v o l u z i o n e di organismi capaci di
sfruttare questo gas per bruciare le sostanze nutritive e ricavarne energia.
Oceani, culla della vita
Le prime fasi dellevoluzione degli organismi viventi si svolsero negli oceani
primitivi. Sempre nel mare si svilupparono i primi organismi pluricellulari,
cio formati da molte cellule, probabilmente in seguito allassemblaggio,
avvenuto per caso, di alcune cellule singole. Per molto tempo gli org a n i s m i
viventi re s t a rono legati allambiente acquatico, ma, nel frattempo, lossigeno
p rodotto dagli organismi fotosintetici continuava a liberarsi nellatmosfera.
Nei suoi strati pi alti cominci anche a formarsi lo scudo protettivo di
o z o n o, capace di assorbire gran parte della radiazione ultravioletta del Sole,
dannosa per gli organismi viventi.
FOCUS
Soltanto intorno a 400 milioni di anni fa, le piante acquatiche cominciarono a
i n v a d e re la terr a f e rma e iniziarono a colonizzare le terre emerse. Nei primi
tempi, la vita fuori dallacqua era limitata a pozze fangose lungo i margini degli
oceani; poi si diffuse sulla terraferma vera e propria.
In seguito, anche gli a n i m a l i c o m i n c i a rono ad adattarsi agli ambienti terre-
stri.
Le specie fossili e le ere geologiche
Si ritiene che il 99% delle specie vissute in passato si sia estinto, cio che quel-
le specie siano scomparse senza lasciare discendenti. I fossili rinvenuti e stu-
diati appartengono ad appena 300 000 specie diverse di piante e animali, che
sono probabilmente solo una piccolissima frazione di quelle esistite, ma che
nel loro insieme ci raccontano la storia della vita sulla Terra.
Le epoche della Te rra vengono distinte dai geologi in e re, suddivise a loro
volta in periodi.
I paleontologi suddividono gli ultimi 570 milioni di anni della storia terrestre in ere, periodi e piani.
Tutta la parte precedente di storia, dalla nascita della Terra, avvenuta circa quattro miliardi e mezzo di
anni fa, viene denominata Precambriano. La maggior parte dei fossili precambriani costituita da
tracce di semplici organismi perlopi unicellulari, muniti di esoscheletri rigidi o parti dure che si sono
conservate nel corso delle ere geologiche; la maggior parte delle forme animali precambriane pi
evolute aveva corpo molle, soggetto a rapida decomposizione, e proprio per questo non ne rimasta
traccia. Le prime forme di vita sono rappresentate da piccolissimi batteri vissuti oltre 3,4 miliardi di
anni fa; le prime vere e proprie forme animali comparvero non prima di 600 milioni di anni fa.
Lera paleozoica
Cambriano
Allinizio del Cambriano, circa 570 milioni di anni fa, le forme di vita animale erano limitate
allambiente marino; gi alla fine del periodo, tuttavia, si erano sviluppate la maggior parte delle
forme acquatiche conosciute, a eccezione dei vertebrati. Gli animali pi caratteristici del Cambriano
sono le trilobiti, forme di artropodi primitivi che raggiunsero il pieno sviluppo in questo periodo e si
estinsero verso la fine dellera paleozoica. Altri gruppi ben rappresentati erano i brachiopodi, i briozoi
e i foraminiferi; comparvero inoltre i primi molluschi. Per ci che riguarda il regno vegetale, erano
presenti alghe in ambiente marino e licheni sulla terraferma.
4.2
Ordoviciano
In questo periodo, iniziato 500 milioni di anni fa, le forme animali pi caratteristiche erano i graptoliti,
piccoli organismi coloniali di aspetto bizzarro. Comparvero inoltre i primi vertebrati, sotto forma di
pesci primitivi, e i coralli. Lanimale di dimensioni maggiori era un cefalopode dotato di conchiglia,
che raggiungeva la lunghezza di 3 m. Le forme vegetali erano simili a quelle del periodo precedente.
4.3
Siluriano
Durante questo periodo, iniziato 430 milioni di anni fa, comparvero i primi invertebrati terrestri,
capaci di respirare fuori dallacqua. Si svilupparono inoltre le piante vascolari (dotate di tessuti
specializzati nel trasporto dellacqua e delle sostanze nutritive), che erano comunque estremamente
semplici, prive di un fusto differenziato e di vere e proprie foglie.
4.4
Devoniano
Le forme animali dominanti in questo periodo, iniziato circa 395 milioni di anni fa, erano pesci
primitivi tra cui condroitti, dipnoi, placodermi corazzati e crossopterigi. Alcuni resti fossili della
Pennsylvania e della Groenlandia sembrano indicare anche la comparsa dei primi anfibi. In rocce di
et devoniana si trova il pi antico insetto conosciuto. Si svilupparono inoltre le prime piante legnose;
verso la fine del periodo le forme vegetali di terraferma comprendevano felci primitive, equiseti e
licopodi in forma arborea, che costituivano vere e proprie foreste: alcuni fusti mineralizzati di piante
del Devoniano pervenute fino a noi hanno un diametro di 60 cm.
4.5
Carbonifero
Durante la prima parte di questo periodo, iniziato circa 345 milioni di anni fa, i mari contenevano una
grande variet di echinodermi e foraminiferi, oltre alla maggior parte delle forme animali del periodo
precedente. da menzionare lampia colonizzazione della terraferma da parte degli anfibi
labirintodonti, il primo gruppo di vertebrati uscito dallambiente marino. Le flore continentali si
diversificarono particolarmente in ambiente palustre.
La seconda parte del Carbonifero vide levoluzione dei primi rettili a partire da un gruppo di anfibi.
Altri animali colonizzarono la terraferma, tra cui ragni, scorpioni, lumache, oltre 800 specie di blatte e
il pi grande insetto mai esistito: una specie simile a una libellula con apertura alare di circa 75 cm. Le
piante pi grandi erano alberi dalla corteccia embricata con tronchi di quasi 2 m di diametro e altezza
di circa 30 m. Alcune gimnosperme primitive, le cordaitali, erano pi alte e sottili. In questo periodo si
svilupparono anche le prime conifere.
Lera paleozoica, seguita al Precambriano, copre circa 345 milioni di anni e comprende sei periodi:
Cambriano, Ordoviciano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero e Permiano. I principali fossili guida
della prima met dellera sono costituiti da invertebrati come trilobiti, graptoliti e crinoidei; nella
seconda met sono presenti anche resti di piante e di vertebrati (pesci e rettili).
Lera mesozoica
Anteprima della sezione
Lera mesozoica, durata circa 160 milioni di anni, anche detta era dei rettili perch dominata da
questa classe di vertebrati. Comprende tre periodi: Triassico, Giurassico e Cretaceo. I suoi fossili
guida principali sono le ammoniti.
5.1
Triassico
Questo periodo, iniziato 225 milioni di anni fa, vide la comparsa dei primi dinosauri. Si trattava di
animali di dimensioni contenute, non ancora sviluppati quanto quelli che si sarebbero affermati nei
periodi successivi; correvano sugli arti posteriori bilanciando il corpo con pesanti code e raramente
superavano i 4,5 m di lunghezza. Accanto ai dinosauri si evolvettero altri ordini di rettili, tra cui alcuni
acquatici (ad esempio, gli ittiosauri), e altri capaci di volare (pterosauri).
Durante questo periodo fecero la loro comparsa anche i primi mammiferi; sebbene i resti fossili siano
frammentari, si pensa che questi animali fossero generalmente di piccole dimensioni e avessero un
aspetto simile a quello dei rettili. La vita vegetale marina comprendeva una grande variet di alghe.
Sulla terraferma, erano dominanti piante sempreverdi come le ginkgoali, le conifere e le palme; i
piccoli equiseti e le felci continuavano a prosperare, ma le forme pi grandi di questi gruppi erano
ormai estinte.
5.2
Giurassico
Durante il Giurassico, periodo iniziato circa 195 milioni di anni fa, i dinosauri continuarono a
evolversi in specie di forma e dimensioni svariate: da pesanti sauropodi come Apatosaurus (un tempo
noto come Brontosaurus), che camminavano su quattro zampe, a carnivori bipedi come
Tyrannosaurus, a erbivori bipedi come Trachodon e a dinosauri corazzati quadrupedi come
Stegosaurus. Anche tra i rettili alati vi erano specie estremamente piccole e altre che presentavano
aperture alari di oltre un metro. I rettili marini comprendevano i plesiosauri, animali dal corpo largo e
appiattito come quello delle testuggini, con lungo collo e grandi pinne natatorie, gli ittiosauri, che
assomigliavano a delfini, e loricati primitivi.
I mammiferi del Giurassico avevano taglia mediamente pi piccola di quella dei cani attuali. Nello
stesso periodo comparvero molti insetti degli odierni ordini, tra cui mosche, cavallette e termiti. Tra i
crostacei erano gi presenti aragoste e gamberi; tra i molluschi erano assai diffuse le ammoniti e le
belemniti, specie di calamari con conchiglia interna a forma di sigaro. La flora era dominata dalle
cicadine (vedi Cycas), che assomigliavano a palme dal fusto ispessito. Fossili della maggior parte
delle specie vegetali giurassiche sono ampiamente distribuiti in zone temperate e nelle regioni polari,
indicando come in quel periodo il clima dovesse essere piuttosto uniforme e mite.
5.3
Cretaceo
Durante il Cretaceo, iniziato circa 136 milioni di anni fa, i rettili erano ancora le forme animali
dominanti; la maggior parte di essi, tuttavia, si estinse circa 65 milioni di anni fa, alla fine del periodo.
Nel Cretaceo vissero i pi grandi pterosauri: alcuni dei loro fossili portati alla luce nel Texas
presentano unapertura alare superiore ai 15 m. Comparvero inoltre i primi serpenti e molti tipi di
uccelli; Hesperornis, ad esempio, era un uccello con ali vestigiali inadatte al volo, capace di
immergersi, come i pinguini attuali. Tra i mammiferi del Cretaceo si trovano i primi marsupiali, che
assomigliavano molto al moderno opossum, e i primi placentati insettivori.
Il pi importante avanzamento evolutivo nel regno vegetale fu lo sviluppo delle angiosperme, o piante
con fiore, i cui primi fossili appaiono in formazioni rocciose del Cretaceo inferiore. Il fico, la
magnolia e il pioppo furono tra le prime piante decidue. Verso la met del periodo comparvero faggi,
agrifogli, aceri e querce. Al termine del Cretaceo erano ormai apparse molte delle variet attuali di
alberi e piante a basso fusto.
6
Lera cenozoica
Anteprima della sezione
Il Cenozoico, iniziato 65 milioni di anni fa, anche chiamato era terziaria, o era dei mammiferi; questi
ultimi, infatti, dopo lestinzione dei dinosauri, divennero le forme di vita dominanti sul pianeta. I
fossili guida del periodo sono i minuscoli gusci dei foraminiferi e le numerose variet di pollini fossili,
utilizzati per datare gli strati rocciosi dei vari periodi dellera cenozoica: Paleocene, Eocene,
Oligocene, Miocene e Pliocene.
6.1
Paleocene
Sono noti sette gruppi di mammiferi paleocenici, che sembrano essersi sviluppati in Asia
settentrionale ed essere migrati successivamente nelle altre parti del mondo. Erano mediamente pi
piccoli di un orso moderno, erano quadrupedi e plantigradi, quasi tutti dotati di una scatola cranica
piuttosto contenuta. Le specie dominanti erano parte di gruppi oggi estinti, come creodonti e
condilartri; tra i mammiferi del paleocene rappresentati da forme viventi vi sono i marsupiali, gli
insettivori, i primati e i roditori.
6.2
Eocene
AllEocene, iniziato circa 54 milioni di anni fa, risale la comparsa di numerosi diretti antenati
evolutivi di animali attuali. I creodonti continuarono a svilupparsi, ma i condilartri si estinsero prima
del termine del periodo. Apparvero i primi mammiferi acquatici, predecessori dei moderni cetacei, e
uccelli come aquile, pellicani, quaglie e avvoltoi.
6.3
Oligocene
Durante questo periodo, iniziato circa 37 milioni di anni fa, scomparve gran parte delle forme arcaiche
dei mammiferi precedenti, creodonti compresi, via via sostituiti da un gran numero di mammiferi
attuali: ad esempio i primi veri carnivori. Risalgono allOligocene anche le prime scimmie
antropomorfe.
6.4
Miocene
Lo sviluppo dei mammiferi in epoca miocenica, iniziata circa 26 milioni di anni fa, fu influenzata da
un importante sviluppo evolutivo del regno vegetale: la comparsa delle piante erbacee, le quali, ideali
per il pascolo, incentivarono lo sviluppo di animali come cavalli, cammelli e rinoceronti. Si
evolvettero i mastodonti, predecessori degli elefanti, i carnivori, e, in Europa e in Asia, si diffuse un
primate simile al gorilla, Dryopithecus.
6.5
Pliocene
La paleontologia del Pliocene, iniziato circa 5,2 milioni di anni fa, non si discosta molto da quella
dellepoca precedente; molti zoologi, tuttavia, considerano questo periodo come lapice dellera dei
mammiferi.
7
Lera quaternaria
Anteprima della sezione
Con la fine del Pliocene, circa 1,6 milioni di anni fa, si chiude lera cenozoica e si passa allultima
suddivisione della scala dei tempi geologici: lera quaternaria o Neozoico, distinta nei due periodi
Pleistocene e Olocene. Nel primo si diffusero in Nord America e in Europa molte delle specie di
grandi mammiferi (alcune delle quali ancora rappresentate nella fauna attuale), quali bisonti, elefanti,
mammut e mastodonti. In Europa vivevano anche antilopi, leoni e ippopotami. Tra i carnivori
spiccavano il tasso, la volpe, la lince, la lontra, i puma e la moffetta, nonch specie oggi estinte, come
i felidi dai denti a sciabola. In Nord America comparvero i primi orsi, provenienti dallAsia. Fu in
questo periodo che apparvero i primi esponenti del genere Homo (vedi Evoluzione umana).
LOlocene, che si fa iniziare convenzionalmente 10.000 anni fa, lultimo periodo della storia
geologica ed quello in cui stiamo vivendo.

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