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il Ducato
P e r i o d i c o d e l l I s t i t u t o p e r l a f o r m a z i o n e a l g i o r n a l i s m o d i U r b i n o
Quindicinale - 25 gennaio 2008 - Anno 18 - Numero 2
Internet: Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo
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Dopo il Chiantishire che ha
raggiunto prezzi da capogiro le
attenzioni di molti investitori
italiani ed esteri si sono spostate
sulle colline marchigiane e in
particolare in quelle del pesare-
se . Da Lucio Dalla a Dirk Bik-
kembergs ecco chi ha scelto il
Montefeltro come luogo di resi-
denza o di villeggiatura .
a pagina 5
Il Montefeltro
come il Chianti
Tendenze
Per ripianare il debito la Carlo
Bo ha messo in vendita lo scor-
so maggio terreni e case coloni-
che per un valore di 1.350.000
euro, ma le aste erano deserte.
Ora ci riprova: lamministrazio-
ne sta trattando con alcuni sog-
getti abbattendo il prezzo del 10
per cento. Per la vendita dei col-
legi del Tridente il bilancio 2008
prevede un incasso di 20 milioni
di euro.
a pagina 12
LAteneo ritenta:
in vendita
terre e fabbricati
Universit
Il prossimo 25 aprile sar il gior-
no del secondo V-day: nel miri-
no del comico genovese c il si-
stema dellinformazione. Nelle
piazze italiane si raccoglieranno
firme per colpire quella casta
dei giornali diventata il bersa-
glio preferito degli attacchi che
Grillo pubblica sul suo blog. Gli
abbiamo chiesto cosa non fun-
ziona nella stampa italiana.
a pagina16
Beppe Grillo
contro i media
Lintervista
Pi rifiuti, meno discariche
Tutto dipende dalla raccolta differenziata. Annullato il piano porta a porta
Il Comune in preallarme. Nel 2009 alcuni siti saranno gi pieni
LEDITORIALE
N
on si offenderanno i
commercianti se ripete-
remo un luogo comune
purtroppo abbastanza vero;
cio che sono noti per lamen-
tarsi sempre. Un po' come i
contadini, che, qualunque
tempo faccia, non gli va mai
bene. Famoso il caso delle isole
pedonali; quando le autorit
comunali le propongono, il
commercio insorge compatto.
Quando poi sono diventate per
tutti una piacevole novit, guai
a toccargliele.
Per a Urbino tutti i torti non li
hanno. Entrare in citt con la
macchina problematico. I
residenti, del resto, sono rimasti
in pochi; sembra meno di mille.
Dunque sono anche pochi
coloro che fanno spesa nei
negozi del centro. Gli studenti,
di regola squattrinati, non si
comprano certo qui i loro jeans.
Basta fare qualche chilometro
ed pieno di outlet. Cos il
commercio langue, e da due o
tre anni, va sempre peggio.
Alla tendenza naturale si
aggiunge anche l'evoluzione
della realt universitaria. Con la
semestralizza-
zione dei corsi,
che ha concen-
trato la frequen-
za degli studenti
in periodi di due
o tre mesi l'an-
no, anche la
po po l a z i o ne
p r o v v i s o r i a
dell'Ateneo si va
diradando. N si
pu pensare a
un'inversione di tendenza.
Il turismo invece va meglio;
anche con l'aiuto di progetti
innovativi e di grande richiamo,
si sono registrate negli ultimi
anni, punte di presenza molto
interessanti. Ma sono ancora
troppo episodiche per influire
sull'economia del commercio.
Quali soluzioni?
Abbiamo spesso
criticato la mio-
pia che ha spin-
to ad abbando-
nare il centro
storico per farne
un grande resi-
dence studente-
sco. Del resto si
sta rivelando
anche un calco-
lo sbagliato, se
vero che sempre pi studenti
preferiscono abitare fuori citt,
perch le case, se anche non
sono pi economiche, per
sono pi comode e c' la possi-
bilit di parcheggiare la mac-
china.
Le novit previste nel medio
termine l'arrivo della Bretella,
la costruzione della funicolare
se e quando diventeranno real-
t (la prudenza non mai trop-
pa) potranno facilitare l'afflus-
so, ma baster? Forse anche la
citt si deve attrezzare in tempo
per un'offerta pi moderna e
creativa. Perch lo spopola-
mento del centro ha anche
ottenuto il risultato di impove-
rire la qualit dell'offerta. Sar
inutile disporre di nuove infra-
strutture capaci di attirare pi
turismo e per far trovare sul
piatto ai nuovi ospiti prodotti
invecchiati o banali. Evitiamo,
per, se possibile, di diventare
una di quelle citt-bazar che
purtroppo capita di vedere visi-
tando celebri centri d'arte di
cui non faremo il nome per
carit di patria.
Lacrime di coccodrillo
Limmondizia aumenta, per
le discariche diminuiscono.
Secondo il Piano provinciale
dei rifiuti, i siti strategici desti-
nati a durare nel tempo sono
quelli di Ca Lucio, Ca Asprete
e Monteschiantello. Gli altri
tre, Ca Mascio, Ca Gugliemo e
Ca Rafaneto, si esauriranno e
chiuderanno entro il 2009.
Nel frattempo, la raccolta dif-
ferenziata va al rallentatore e si
producono 740 chili di
immondizia a testa, record
regionale. Delle tre discariche
strategiche solo Ca Lucio in
regola con il piano: ha gi un
impianto di compostaggio e a
breve produrr anche il biogas.
Ma non detta lultima parola:
vista la situazione, c gi chi
pensa di prolungare la vita dei
siti ormai in via di esaurimen-
to. Lassessore provinciale
allAmbiente Sauro Capponi
cos commenta: Teniamoceli
stretti e conserviamoli come
fossero gioielli.
Intanto, la raccolta porta a
porta in alcuni quartieri di
Urbino non partita. La
Marche Multiservizi ha deciso
di rinviare lavvio del progetto
a data da destinarsi. Azienda e
Comune stanno preparando
un piano che prevede un mix
di cassonetti e raccolta casa
per casa. E c chi i rifiuti li usa
per arredare casa.
alle pagine 2-3
Meno studenti
e commercio
in crisi:
una citt
tutta
da ripensare
T
re incidenti di cui due mortali solo negli ultimi due anni. Lultima vittima: un camionista
di 50 anni, morto il 21 gennaio scorso. Quello che collega la provinciale metaurense
alla circonvallazione di Fermignano ormai considerato il ponte della morte: provenien-
do da Urbania, dopo un lungo rettilineo, c una curva strettissima e non segnalata, pro-
prio in prossimit del ponte. Le barriere di protezione sono vecchie e non a norma.
Fermignano, il ponte della morte
Nelle sale della Galleria Naziona-
le delle Marche temperature
troppo basse. Limpianto di cli-
matizzazione partir nel 2009,
ma solo per una sala. Tanti disagi
per visitatori e dipendenti, ma
soprattutto possibili rischi per le
opere darte. La Soprintendenza
non lo ritiene un grosso proble-
ma, ma il Cnr la pensa diversa-
mente.
a pagina 8
Troppo freddo:
un problema
da risolvere
Palazzo Ducale
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il Ducato
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Discariche, 3 su 6
con i mesi contati
Sempre pi comuni scaricheranno a Ca Lucio
Intanto continua ad aumentare limmondizia prodotta in provincia
D
alle tranquille
vallate del Mon-
tefeltro, i roghi di
Napoli e le mon-
tagne di immon-
dizia per le stra-
de sembravano solo una lonta-
na eco. Poi sono arrivate sei-
cento tonnellate di rifiuti cam-
pani, tante polemiche e qual-
che dato sconfortante. Il corso
degli eventi ricorda alle Mar-
che e alla provincia di Pesaro-
Urbino che con i rifiuti non si
scherza: se si abbassa la guar-
dia, i rischi sono alti. Nessun al-
larmismo: la situazione sotto
controllo, i camion della spaz-
zatura passano
regolarmente e
le sei discariche
provinciali, chi
pi chi meno,
f unzi onano a
dovere. E lim-
mediato futuro
che preoccupa.
Discariche: da
sei altre
Nella nostra pro-
vincia sono sei le
discariche che
smaltiscono i ri-
fiuti solidi urba-
ni (Rsu): Ca Lucio a Urbania,
dove finiscono anche i rifiuti di
Urbino; Ca Asprete, che ha ac-
colto i camion campani, a Ta-
vullia; Ca Mascio a Montecal-
vo in Foglia; Ca Guglielmo a
Cagli; Ca Rafaneto a Barchi e
Monteschiantello a Fano. Di
queste sei, tre sono considera-
te strategiche per il futuro e so-
no Urbania, Tavullia e Fano:
scritto nel piano Provinciale
dei Rifiuti, una specie di me-
morandum che, sulla base del
piano Regionale, traccia le li-
nee guida per gli anni a venire.
Le altre discariche, invece,
hanno un futuro breve: nel ba-
cino di Cagli e Barchi lultimo
sacchetto verr gettato rispet-
tivamente allinizio e alla fine
del 2009. Montecalvo in Foglia
un caso a parte: qui tutto di-
pende dallulteriore amplia-
mento di 100mila metri cubi
che da fine 2009 le allunghe-
rebbe la vita fino al 2014.
Gli impianti fantasma
Ma non tutto: per le tre disca-
riche strategiche, il piano pro-
vinciale prevede degli impor-
tanti adeguamenti. Tra gli altri,
la costruzione di un impianto
di compostaggio: un tratta-
mento che consente di riutiliz-
zare sotto forma di fertilizzanti
i rifiuti umidi. Un macchinario
molto costoso, che non sempre
i gestori delle discariche pos-
sono permettersi. Del resto la
Provincia, attraverso il Piano,
pu consigliare, incentivare,
ma non pu obbligare n puni-
re nessuno.
FEDERICO FORMICA
Il risultato che, oggi, solo Ca
Lucio in grado di composta-
re il suo umido. Fano e Tavul-
lia cosa fanno? il gestore del-
la discarica, non noi, a decide-
re il come e il quando, il proble-
ma principale che mancano i
soldi - spiega Sauro Capponi,
assessore provinciale allAm-
biente - e i fondi straordinari
della Campania noi mica li ab-
biamo. Ca Lucio il buon
esempio anche perch sono ar-
rivati finanziamenti nazionali
ed europei, ma non va sempre
cos.
La differenziata
Ma il tallone dAchille della no-
stra provincia quello della
raccolta differenziata. Troppo
spesso vetro, plastica, carta e
umido vengono
get t at i nel l o
stesso sacchetto.
Pesaro-Urbino
la pecora nera
del l e Marche
con solo il 20%
dei rifiuti sepa-
rati. Una cifra
bassissima, se
pensiamo che il
decreto Ronchi
prevedeva il 35%
entro il 2003.
Una raccolta dif-
ferenziata cos
misera, oltretutto, disincentiva
la costruzione di nuovi im-
pianti di compostaggio. Il per-
ch ce lo spiega ancora Cappo-
ni: Oggi come oggi un solo im-
pianto anche troppo: a Ca
Lucio arrivano molti meno ri-
fiuti umidi di quanti ne potreb-
be trattare. Con una differen-
ziata al 50%, allora s che
avremmo bisogno di tutti e tre.
Come se non bastasse, solo una
minima parte del 20% attuale
composto da rifiuti umidi, dif-
ficili da catturare se non con il
metodo del porta a porta. Me-
no mondezza si differenzia,
pi rifiuti arrivano in discarica,
prima questa si esaurisce. Le-
quazione semplice, tanto che
potrebbero cambiare le carte
in tavola. Nella fattispecie, il
Piano provinciale le cui previ-
sioni sono ormai state supera-
te dagli eventi. Non escluso,
infatti, che si debba ripensare
la chiusura di Montecalvo, Bar-
chi e Cagli. Le discariche saran-
no anche brutte a vedersi ma
svolgono ancora un ruolo vita-
le. Se nel 2009 ne dovessero
funzionare solo tre, potrebbe-
ro esaurirsi prima del previsto.
Persino la vita di Ca Lucio, che
alle attuali condizioni durer
altri ventidue anni, potrebbe
accorciarsi pericolosamente.
Costruire nuovi siti sempre
pi difficile, tanto vale tenersi
stretti quelli che abbiamo e
conservarli come gioielli, dice
ancora Sauro Capponi. Per i ri-
fiuti della provincia, quindi, il
futuro tutto da scrivere.
E io con i rifiuti riciclati ho
Parole chiave
Rifiuti solidi Urbani. Gli scarti
domestici non pericolosi
Umido. Materiale organico molto
deperibile: avanzi di frutta e ver-
dura o scarti della potatura
Compostaggio. Processo attra-
verso il quale lumido viene tra-
sformato in fertilizzante
Biogas. Miscela di gas prodotta
dai rifiuti in decomposizione
A destra,
il sito di Ca Lucio
Nei riquadri, le tre
discariche strategiche
In basso, una sedia
realizzata in cartone
riciclato dallo scultore
Piero Demitri
Lartista Piero Demitri da anni usa materiali di
S
e la provincia di Pesaro Ur-
bino allultimo posto
della classifica regionale
sulla raccolta differenziata, la
colpa non certo di Piero De-
mitri, artista e professore del-
lAccademia di Belle Arti di Ur-
bino. Lui, con i materiali di
scarto, ci ha arredato casa.
Tutto nato dice Demitri
da unesigenza pratica. Quan-
do ho finito di costruire la casa
dove abito oggi, non avevo ab-
bastanza soldi per arredarla.
Cos, ho deciso di fare tutto da
solo, recuperando i materiali
finiti nel cestino dei rifiuti. Se-
die, tavolini, cornici, lampade,
persino una fruttiera: tutto
realizzato con vecchie scatole
di cartone, tubi di rame, carta-
pesta e bottiglie di plastica e ve-
tro, in genere destinati a finire a
qualche chilometro da Urbino,
nella discarica di CaLucio.
I materiali di scarto raccon-
ta Demitri sono stati utilizza-
ti nel campo dellarte fin dagli
ultimi anni dellOttocento. Il
dadai smo, per esempi o,
estraeva dal proprio contesto
oggetti della vita quotidiana
LUCA SANTOCCHIA
A questi
ritmi
bisogner
ripensare
la chiusura
dei tre
impianti
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PRIMO PIANO
arredato la casa
Urbania
Gestita dalla C.M. dellAlto e
Medio Metauro, attiva dal
1990. Ospita 20mila tonnellate
lanno (85% Rsu) di 8 comuni tra
cui Urbino. Alle attuali condizioni
durer altri 22 anni, ma la stima
si abbasser dopo lesaurimento
delle altre discariche. E lunica
con un impianto di compostaggio
Tavullia
Gestita da Marche Multiservizi,
attiva dal 1992 e accoglie
100mila tonnellate lanno (67%
sono Rsu). Alle attuali condizioni
si esaurir a giugno 2009 ma la-
rea potrebbe ospitare altri 1,5
milioni di metri cubi. Se utilizzati,
la previsione slitterebbe al 2014.
Serve 10 comuni fra cui Pesaro
Fano
Aperta nel 1978, dal 98 gesti-
ta dalla Aset. Qui confluiscono
60mila tonnellate lanno (75%
Rsu) da 5 comuni. Chiuderebbe a
fine anno ma gi previsto un
consistente ampliamento che le
conferir altri 10 anni di attivit.
Limpianto di compostaggio in
fase progettuale
ANDREA FRANCESCHI
S
litta la raccolta diffe-
renziata porta a por-
ta. Il progetto di spe-
rimentazione nelle
frazioni di Piantata,
Piansevero Mazza-
ferro e Villa Teresa, di cui que-
sto giornale aveva dato notizia
nei mesi scorsi, avrebbe dovu-
to partire a gennaio. Ma la co-
incidenza della scadenza con
la fusione tra Megas e Aspes e la
nascita di una nuova azienda,
la Marche Multiservizi, che
dora in avanti si occuper del-
la gestione dei rifiuti, ha cam-
biato le carte in tavola. Abbia-
mo dovuto ridiscutere il pro-
getto con i vertici della nuova
societ spiega Donato Deme-
li, assessore alle attivit pro-
duttive e abbiamo scelto di
mettere da parte la sperimen-
tazione per far partire un pro-
getto su tutto il territorio co-
munale. Il motivo per cui la
nuova municipalizzata ha det-
to di no alla sperimentazione lo
spiega lamministratore dele-
gato dellazienda. Un proget-
to solo su pochi quartieri os-
serva Mauro Tiviroli - avrebbe
avuto poco senso. I costi di
uneventuale estensione su
tutto il territorio comunale
della raccolta casa per casa, sa-
rebbero stati insostenibili e
avrebbero comportato tariffe
pi alte per i cittadini.
Aumentare la raccolta diffe-
renziata in ogni caso urgente.
A Urbino si ricicla solo il 20%
del totale dei rifiuti prodotti. La
met del 40% fissato come
obiettivo dalla Finanziaria
2007 e distante anche dal 35%
previsto dal decreto Ronchi del
1997. I pur buoni risultati del
2007 (i rifiuti differenziati sono
saliti da 1265 a 1400 tonnellate)
sono stati vanificati dallau-
mento generale dellindiffe-
renziato. Un fenomeno che in-
teressa tutte le regioni dItalia e
che ha avuto conseguenze
drammatiche in Campania.
Differenziare di pi diventato
un imperativo per tutte le re-
gioni per scongiurare disastri
ambientali e malattie, che una
gestione sbagliata dei rifiuti
possono comportare. La ricet-
ta adottata dalle Marche si
chiama raccolta porta a por-
ta. Usando cassonetti e cam-
pane, si legge in un documento
della Regione, si arriverebbe
infatti a una percentuale mas-
sima del 30% di differenziata,
mentre la raccolta casa per ca-
sa potrebbe sottrarre allo smal-
timento fino al 70-80% dei ri-
fiuti. Motivo per cui, la giunta
guidata da Gianmario Spacca
ha deciso di dare incentivi ai
Comuni che avessero presen-
tato progetti in questo senso.
Come Urbino, che ha ricevuto
La battaglia
delle cifre
Pesaro-Urbino la pro-
vincia marchigiana che
produce pi rifiuti e che
fa meno raccolta differen-
ziata. la denuncia del
segretario provinciale
della Cna Camilla Fabbri
che assegna il primato
alla giunta di Palmiro
Ucchielli. La produzione
di rifiuti ha toccato punte
record di 740 kg a testa.
Dati errati secondo las-
sessore provinciale
allAmbiente Sauro
Capponi che replica: La
Cna ha preso il dato riferi-
to alla sola citt di Pesaro
scambiandolo per quello
provinciale. Le cifre a
nostra disposizione sono
le stesse dellArpam.
RIFIUTI
Insufficiente la percentuale di raccolta differenziata in citt
scarto per le sue opere
che, messi su un piedistallo, di-
ventavano opere darte. I da-
daisti, per, non ci arredavano
casa: Il mio intento, in effetti,
era quello di creare oggetti di
uso pratico: ma con una ruota
di bicicletta attaccata a uno
sgabello celebre opera di Du-
champ non puoi fare gran-
ch. Naturalmente, nella casa
del professore non mancano
oggetti pi propriamente arti-
stici: quadri e mosaici realizza-
ti con pagine di giornale e pez-
zi di vetro recuperati dalla
spiaggia abbelliscono infatti le
pareti di casa.
Per Demitri lutilizzo di questi
materiali qualcosa di pi che
un semplice passatempo. Se ne
serve da quasi ventanni e
quando trova sulle riviste foto
di oggetti uguali a quelli creati
da lui parecchi anni fa, gli scap-
pa un sorriso. E confessa di non
aver mai pensato di trasforma-
re questa sua passione in un af-
fare: Alcuni degli oggetti che
avevo creato per arredare il ne-
gozio di mia moglie sono stati
notati dai clienti, che le hanno
chiesto se fossero in vendita. La
risposta, ovviamente, stata
affermativa: quando un ogget-
to mi piace, ne realizzo tantis-
simi esemplari e ne esploro tut-
te le possibili varianti. Inoltre,
per farli, non spendo nulla. Ma
non ho mai pensato di fare di
questa attivit un business: lo
faccio perch mi diverte e mi
consente ogni volta di creare
qualcosa di diverso. Tanto che
Demitri ha iniziato a usare i
materiali di scarto anche per le
sue lezioni allAccademia, do-
ve tiene corsi di anatomia e tec-
niche per la realizzazione di
mosaici e affreschi, oltre a inse-
gnare in un laboratorio di Cat-
tolica frequentato da alcune
classi delle scuole elementari:
Di solito ai bambini vengono
messi in mano matite e penna-
relli e sono lasciati liberi di di-
segnare quello che vogliono.
Io, invece, preferisco un ap-
proccio un po pi concreto: gli
fornisco il materiale, in genere
cartone e plastica, e gli dico fin
dallinizio quello che devono
fare. Oltre a divertirsi, i bambi-
ni vengono istruiti sullimpor-
tanza del riciclaggio: Cerco di
insegnargli i possibili usi alter-
nativi dei materiali di scarto.
Anche perch, una volta torna-
ti a casa, spesso convincono i
genitori a iniziare la raccolta
differenziata.
Raccolta differenziata,
veto di Multiservizi
al piano porta a porta
Comune e azienda studiano un nuovo progetto
60 mila euro per il piano di spe-
rimentazione del porta a porta.
Soldi che, dopo il no di Marche
Multiservizi, rimarranno per il
momento congelati nelle casse
comunali, in attesa che Comu-
ne e azienda mettano a punto
un nuovo progetto. Stando alle
anticipazioni di Tiviroli, si
punter sia sul porta a porta
che sul potenziamento del si-
stema tradizionale (campane e
cassonetti). La raccolta casa
per casa su tutto il territorio co-
munale dice lingegner Leo-
nardo Tombari responsabile
per le funzioni ambientali di
Marche Multiservizi signifi-
cherebbe per noi quintuplica-
re il personale e i mezzi a nostra
disposizione. Il territorio
molto scosceso e collinare. La
soluzione pi probabile sem-
bra quindi adottare il porta a
porta in centro e i cassonetti in
periferia.
Pi che il sistema di raccolta,
per il numero uno di Marche
Multiservizi, giocher un ruolo
decisivo sensibilizzare i citta-
dini al tema. Non vero che
con i cassonetti si arriva a rici-
clare solo il 30% sostiene Tivi-
roli Ho lavorato per anni all-
Hera di Rimini e ho visto casi
come quello di Ravenna dove la
quota di differenziata ha supe-
rato il 46% del totale. E senza
porta a porta. Si pu arrivare
solo se la gente sensibe al pro-
blema della sostenibilit.
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il Ducato
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Gli espropriati:
Pronti alla guerra
Il Comune li d ormai per scontati, ma c chi agli
espropri non si vuole arrendere. O lo far solo ad
alto prezzo. Dopo la minaccia di unazione legale
da parte di Gianluigi Campagna, che (vedi Ducato
n1/2008) riteneva ingiusto lesproprio del proprio
terreno per costruire la funicolare, anche Paolo e
Gianluca Tagliatesta si dicono pronti alla guerra.
I due fratelli sono infatti i proprietari dellarea
destinata alla costruzione dellingresso stradale
del nuovo centro commerciale. Anche il nostro ter-
reno spiega Paolo Tagliatesta verr espropriato
a favore di un privato. Chiediamo almeno di essere
pagati il giusto prezzo, che non certo quello agri-
colo. In caso contrario, faremo ricorso. (e.anz.)
EX FORNACE VOLPONI
T
ermine ultimo il 30
gennaio. Entro que-
sta data i ragazzi di
terza media, do-
vranno fare la gran-
de scelta e presen-
tare la domanda di iscrizione al-
la scuola superiore. Ma a prepa-
rarsi a questo appuntamento
non sono solo gli studenti e le lo-
ro famiglie. Il numero di iscritti a
una scuola influisce anche su
una parte dei finanziamenti sta-
tali che vanno a nutrire il Fondo
di Istituto, con cui vengono sov-
venzionati i progetti di offerta
formativa. La scelta dei ragazzi
insomma non irrilevante per le
scuole e quelle di Urbino, in at-
tesa della fatidica data, non sono
state con le mani in mano. Tutte
hanno organizzato attivit per
presentarsi ai potenziali nuovi
allievi: incontri nelle scuole me-
die, open day, lezioni aperte in
cui gli studenti in visita hanno
frequentato, a piccoli gruppi,
corsi e laboratori. Operazioni al
servizio degli studenti o strate-
gie di marketing? Daniela Betti,
insegnate di lingue alla scuola
media Bramante di Fermigna-
no, nonch mamma di un ragaz-
zo di terza, d un giudizio positi-
vo delle iniziative: Non mi sono
sembrate solo tentativi di acca-
parrarsi qualche iscritto in pi,
ma incontri utili in cui le scuole
si sono presentate con onest.
Ma se le scuole ormai si fanno
concorrenza, quelle di Urbino
coshanno da offrire? Siamo an-
dati a conoscere i loro dirigenti e
a spulciare nei piani di offerta
formativa per scoprire qualcosa
di pi su questa realt cittadina.
Liceo Raffaello
Conta 556 iscritti ed una delle
istituzioni scolastiche pi anti-
che del territorio. Forse caso
unico in Italia, un liceo che of-
fre quattro indirizzi: classico,
linguistico, ragioneria e turisti-
co. Le tre sperimentazioni sono
nate trentanni fa con lo spirito
spiega il preside Bruno Papi di
licealizzare gli indirizzi tecnici,
introducendo ad esempio lo
studio della filosofia, per valo-
rizzare aspetti come la propen-
sione al pensiero astratto o alla
riflessione. Ma se gli indirizzi
professionali godono di alcuni
aspetti del liceo, nellindirizzo
classico tradizionale sono stati
introdotti aspetti pi professio-
nalizzanti, come le sperimenta-
zioni di lingua e il piano infor-
matico nazionale. Per quanto ri-
guarda le attivit integrative of-
ferta della scuola si va dalle con-
ferenze su aspetti culturali del
900, al laboratorio teatrale, ai
tornei sportivi, ai viaggi di istru-
zione, al giornale scolastico, ai
corsi di lingua certificati.
Istituto Laurana
Listituto comprende un corso di
studi scientifico, che si tiene nel-
la nuova sede di via Pacioli, e un
corso sociopsicopedagogico,
con sede in via Giro del cassero,
per un totale di 500 iscritti. Pun-
ti di forza della scuola sono, se-
condo il preside Laurino, la di-
mensione a misura di studente e
la diversificazione dellofferta:
lo scientifico presenta infatti
due piani di studio, quello ordi-
nario e quello che segue il piano
nazionale di informatica. Anche
il Laurana in quanto ad attivit
extrascolastiche non si fa man-
care nulla: teatro, tornei sporti-
vi, gemellaggi, un corso di edu-
cazione allaffettivit organiz-
zato dallAsur, sono solo alcune
delle iniziative della scuola e al-
tri 12 progetti attendono di es-
sere approvati (e finanziati) dal
Ufficio Scolastico Regionale.
Itis Enrico Mattei
Specializzazione in chimica,
meccanica, elettronica, elettro-
tecnica, informatica e un corso
professionalizzante da operato-
re meccanico della durata di tre
anni partito questanno . lof-
ferta didattica dellistituto tec-
nico urbinate, frequentato da
800 studenti. Abbiamo labora-
tori ben attrezzati e tre palestre
dicono orgogliosamente Fran-
cesco e Angelo di I B; mentre i
computer a disposizione degli
studenti sono 300. Tra le iniziati-
ve della scuola sta per partire un
laboratorio cinematografico, in
cui gli studenti realizzeranno
prodotti video. Ma tra i progetti
del preside Riccardo Rossini ce
n uno particolarmente ambi-
GIULIA FLORIS
Nella foto
grande,
la scuola
del libro
In piccolo,
il laborato-
rio di lingue
del liceo
Laurana
zioso: la casa ideale. Vogliamo
dedicare uno spazio della scuo-
la a un laboratorio speciale, che
sia anche uno spazio espositivo
per far conoscere nuove tecno-
logie, allavanguardia e rispetto-
se dellambiente, nel campo del-
le costruzioni e delle infrastrut-
ture.
Isa scuola del libro
Unistituzione della citt, lIsti-
tuto darte rappresenta un ca-
so unico in Italia secondo il vi-
cepreside Massimo Bucchi, per
la proposta a 360 nel campo
della grafica. Si spazia dallinci-
sione, al fumetto, alleditoria, al-
la pubblicit, al disegno anima-
to. Gli allievi sono 500 : arrivano
anche ragazzi da fuori regione.
Tra i corsi pomeridiani della
scuola: ceramica, fotografica,
teatro, educazione alla salute. E
un nuovo corso sullimmagine
filmica, fotografica e televisiva,
nel campo pubblicitario, partir
da questanno per attualizzare
la proposta formativa.
Scuole, conto alla rovescia
Entro il 30 gennaio gli studenti delle medie scelgono le superiori da frequentare
Incontri negli istituti, open day, lezioni aperte, corsi e laboratori: partita la gara allultimo iscritto
Ducato 4-5.qxp:ducatoultra def.qxd 23-01-2008 17:00 Pagina 4
L
a Fano-Grosseto finalmente si sta-
glia allorizzonte, completa, finita,
ma diventer unautostrada, con
tanto di caselli, in uscita e in entrata.
Scenario ancora lontano, ma per la pri-
ma volta concreto.
Dopo lincontro di qualche gior-
no fa a palazzo Chigi tra il Gover-
no e una delegazione della regio-
ne Marche, il sindaco di Urbino
Franco Corbucci e il presidente
della provincia di Pesaro-Urbino
Palmiro Ucchielli hanno annun-
ciato, con toni trionfalistici, il
raggiungimento di un accordo
per trovare i fondi necessari al
completamento della superstra-
da, opera iniziata quarantanni
fa e che da quel d aspetta di esse-
re ultimata. Hanno dimenticato
di spiegare, per, che molto pro-
babilmente bisogner pagare un
pedaggio. Il ministro delle Infra-
strutture Antonio Di Pietro, in-
fatti, insieme al presidente del
Consiglio Romano Prodi, ha fis-
sato il limite di un anno per le-
manazione di un bando di pro-
ject financing, con lo scopo di af-
fidare met della realizzazione dellopera ad una societ pri-
vata (che ne curer anche la gestione) mentre laltra met la
coprir lo stato, con una spesa di 800 milioni di euro. Di Pie-
tro - racconta Michele Altomeni, consi-
gliere regionale di Rifondazione Comu-
nista - ha confermato il progetto di una
superstrada a pagamento. Il pedaggio
riguarderebbe non solo la parte che ver-
r costruita dalla societ privata, ma an-
che il tratto a scorrimento veloce che
collega Fano ad Urbino, la principale ar-
teria di collegamento tra la costa
e lentroterra attraverso la valla-
ta del Metauro.
Gli abitanti e i lavoratori di Fos-
sombrone, Cagli, e Fano, oltre
agli studenti che ogni giorno
vanno e vengono dalla citt du-
cale, sarebbero costretti a pagare
unimposta giornaliera su una
strada esistente da decenni, co-
struita con soldi gi sborsati ne-
gli anni passati. Per evitare di ti-
rare fuori il portafoglio ogni gior-
no dovrebbero optare per la Fla-
minia, spesso invasa da un traffi-
co insostenibile, o per altre stra-
de secondarie.
La gioia per un accordo trovato
dopo tanto tempo ha messo in
secondo piano questo problema,
anche perch, senza project fi-
nancing e una societ privata che
copra la met dellopera, la E-78
sarebbe rimasta per sempre in-
completa. Rimane da capire se i sindaci e i cittadini dei co-
muni interessati, alla fine, saranno pi contenti o pi dispia-
ciuti.
5
CITT
Nel Montefeltro
il buon ritiro
che sognano i vip
Da Bikkembergs a Lucio Dalla ecco
chi ha scelto questi luoghi per riposarsi
o per costruire relais di alto livello
Boom di richieste negli ultimi anni
L
o si potrebbe defini-
re il Triangolo do-
ro dei casolari in
campagna. Arezzo,
Perugia e Pesaro-Ur-
bino. Sono queste le
localit italiane scelte da vip e
stranieri per trovare ville e te-
nute da ristrutturare e dove go-
dersi il meritato riposo. In par-
ticolare, dopo che la zona del
Chiantishire ha raggiunto
prezzi da capogiro, le attenzio-
ni di molti investitori si sono
spostate sulle colline marchi-
giane, che sono ormai entrate a
tutti gli effetti nel mercato im-
mobiliare delle case di presti-
gio.
Tra le zone pi richieste Urbi-
no, Pergola, Frontone e Serra
SantAbbondio. Alla base di
questa nuova tendenza spie-
ga Bruno Coleschi, titolare di
Apta Domus, societ immobi-
liare specializzata proprio nel-
la vendita di dimore, castelli e
borghi antichi ci sono nume-
rosi fattori. Il primo sicura-
mente il prezzo. Un casolare di
300 mq, ad esempio, se in To-
scana costa 2 milioni di euro e
in Umbria tra il milione e mez-
zo e il milione e sette di euro,
nelle Marche pu essere acqui-
stato a meno di un milione.
Non solo, anche per ristruttu-
rare limmobile, si pu rispar-
miare fino ad un 30-40%. An-
che se, in realt, proprio in
queste zone che si verificato il
maggior incremento dei prezzi
dal 1999: Le propriet che ora
valgono un milione, dieci anni
fa costavano 600 milioni di lire
spiega Fausto Belardelli, re-
sponsabile Cna costruzioni -
hanno quindi pi che triplica-
to le loro quotazioni.
Da Urbino alla provincia di Fa-
no tanti i personaggi famosi
che si possono incontrare ad
ogni angolo di strada. A partire
da Valentino Rossi, che, nato e
cresciuto a Tavullia, nella pro-
vincia di PesaroUrbino, dopo
alcuni anni vissuti a Londra ha
deciso di tornare a casa. Per
passare poi allo stilista belga
Dirk Bikkembergs che ha una
tenuta a Fossombrone. Qui ha
trasferito lazienda e aperto un
outlet, oltre a comprare la loca-
le squadra di calcio. Anche lo
stilista Piero Giudi ha scelto di
rimanere nel Montefeltro,
aprendo uno spazio darte nel
centro storico di Urbino.
E per la colonna sonora queste
vallate possono vantare il con-
tributo di Lucio Dalla che ha
casa proprio vicino alla citt
ducale e, fino a un po di anni fa,
anche dello scomparso tenore
Luciano Pavarotti.
Ma non dimentichiamo gli ar-
tisti. Sono tanti i nomi di fama
internazionale trapiantati nel-
le Marche, da Karl Nuss, sculto-
re tedesco, che tra laltro ha di-
segnato la moneta da due euro,
che abita a Cagli, a Sibylle Um-
lauf, famosa creatrice di gioiel-
li, vicina di casa di Nuss, fino
a Thomas Orthmann, pittore
tedesco che vive a San Giorgio
di Pesaro.
Un vero successo che ormai va
avanti da circa tre, quattro anni
afferma Fausto Belardelli e
che noi di Cna abbiamo cerca-
to di incentivare. Molti centri,
infatti, spinti proprio da noi,
che abbiamo sviluppato un
dialogo con le amministrazio-
ni locali, hanno fatto pianifica-
zioni territoriali, incentivato i
loro punti di forza e dato ai
nuovi acquirenti ci di cui ave-
vano bisogno. Cio pace, tran-
quillit, aria buona e stupendi
paesaggi. Non solo. Abbiamo
formato squadre di artigiani
specializzati in restauro e ri-
strutturazioni. Imprese che
dalle opere di muratura alla
tinteggiatura lavorano con
grande e riconosciuta profes-
avvocati e imprenditori inglesi
che adesso arrivano le maggio-
ri richieste. Ma il nostro sito in-
ternet preso dassalto con do-
mande provenienti da ogni
parte del mondo, dal Canada
allAustralia. In generale, gli
acquirenti sono principalmen-
te operatori del settore finan-
ziario e professionisti con un
budget medio che va dai
400mila euro al milione di euro
che cercano case coloniche
con annessi da trasformare in
relais di lusso. Ma anche i quo-
tidiani hanno dato spazio a
queste terre. Ad esempio il Ti-
mes che nel 2005 defin questo
territorio come un paradiso
sconosciuto ora riscoperto da
americani e inglesi.
Fano-Grosseto, rischio pedaggio
Met opera a una societ privata, che ne curer la gestione
ELISA ASSINI
Trovato laccordo:
ottocento milioni
a carico dello Stato
DANIELE CIM
Un casolare in campagna: la zona sempre pi ambita dagli stranieri
sionalit e che garantiscono un
deciso incremento del valore
dellimmobile. Di pi. Molte
delle nostre imprese, che han-
no partecipato alle ultime edi-
zioni del salone nazionale Re-
structura di Torino, stanno
esportando la loro professio-
nalit anche fuori provincia. Il
prossimo obiettivo? Nuovi pro-
getti di recupero dei centri sto-
rici. Sono molte le localit del-
la provincia dove si sta concen-
trando linteresse di societ
immobiliari specializzate in
restauro e ristrutturazioni.
Ma tra i comuni mortali chi
sono gli acquirenti di questi
gioielli? Gli anglosassoni ri-
sponde sicuro Bruno Coleschi
visto che proprio da medici,
Ducato 4-5.qxp:ducatoultra def.qxd 23-01-2008 17:00 Pagina 5
il Ducato
6
0
1
2
3
La fabbrica di
armi si conferma
un isola felice
D
alle canne dei fu-
cili della Benelli
spuntano (quasi)
sol tanto fiori.
Laccordo per il
rinnovo del con-
tratto dei metalmeccanici non
scuote pi di tanto una realt di
settore che si conferma di nic-
chia: vendere armi redditizio,
anche per gli operai.
La rappresentanza sindacale
unitaria dellazienda (Rsu), per
voce di quattro dei suoi cinque
membri (Maurizio Rossi, Luca
Pierucci, Walter Falleri e Stefano
Rossi), si detta felice per lac-
cordo raggiunto, quando cera il
rischio, gravissimo, che Feder-
meccanica agisse unilateral-
mente elargendo aumenti al di
fuori del contratto. Lincre-
mento di 127 euro in 30 mesi
soddisfacente, ma la conquista
pi importante riguarda lorario
di lavoro, che stato il punto cru-
ciale di tutta la trattativa. Feder-
meccanica voleva rendere fles-
sibili nel tempo le 40 ore setti-
manali. La norma non stata
modificata ed un ottimo risul-
tato. Cos come non va trascura-
ta lequiparazione tra operai e
impiegati per quanto concerne
le ferie.
Anche alla Benelli Armi si discu-
te del contratto nazionale. Non-
ostante lazienda venga descrit-
ta da tutti come una realt a s,
con un fatturato di circa 80 mi-
lioni annui, 270 dipendenti, una
media salariale degli operai di
1.200 euro (netti) e un ambiente
sereno e disteso. Il tutto grazie
alla produzione di beni di nicchia
(fucili da caccia, carabine, pistole
ad aria compressa) che hanno
fatto la fortuna della Benelli e
che trovano negli Stati Uniti la fet-
ta pi grande di clienti.
Per arrivare allaccordo - ha
proseguito il sindacato - c sta-
to un tira e molla e ci sono anche
delle perdite: le imprese, per
esempio, potranno ricorrere a 8
ore di straordinario obbligato-
rio in pi e chiedere la rinuncia
di un permesso annuo retribui-
to che potr essere recuperato dal
lavoratore lanno successivo.
Poca cosa rispetto ai vantaggi di
chi gode dei privilegi di lavorare
alla Benelli. Dagli anni 70 gli
operai dellazienda di via della
Stazione hanno dei contratti in-
tegrativi che premiano il rendi-
mento, la qualit e lefficienza
economica dei dipendenti. Il
contratto viene rinnovato ogni 4
anni, equivalente per tutti i di-
pendenti, senza distinzioni di li-
vello o mansione, e almeno fino
a dicembre 2008 prevede 2.400
euro allanno raggiungibili a se-
conda degli obiettivi realizzati.
Non solo. Dopo una lunga con-
trattazione abbiamo deciso ha
spiegato lRsu di non mettere
in atto il blocco degli straordina-
ri. Lazienda aveva delle com-
messe urgenti da completare e
in cambio della garanzia degli
straordinari abbiamo ottenuto
un ulteriore premio: un massi-
mo di 1.800 euro a seconda del-
lobiettivo raggiunto. In media,
ogni lavoratore ha guadagnato
1.500 euro extra.
Dalla prossima settimana in
azienda si terranno le assemblee
in cui verr presentato e discus-
so il nuovo contratto. Poi la ma-
no passer direttamente ai lavo-
ratori, che dovranno esprimersi
attraverso il referendum. Se son
rose come sembra alla Benel-
li lesito del voto appare sconta-
to.
Cassa integrazione
a giorni lincontro
Il giorno preciso non ancora stato fissato, ma la pros-
sima settimana avr luogo un incontro tra i rappresen-
tanti dei dipendenti della Tvs di Fermigano e la dirigen-
za, nel quale si discuter di ammortizzatori sociali e
dei rinnovo del contratto aziendale. Lazienda, che pro-
duce rivestimenti per pentole antiaderenti, sta cercan-
do di effettuare una riorganizzazione, ma dal mese di
febbraio c il forte rischio che una buona fetta dei 250
dipendenti finir in cassa integrazione. Ecco perch
limminente incontro diventa decisivo.
TVS IN FIBRILLAZIONE
EMILIANO POZZONI
La rappresentanza
sindacale
della Benelli Armi.
Da sinistra
a destra:
Luca Pierucci,
Maurizio Rossi,
Walter Falleri
e Stefano Rossi
Benelli, il contratto piace
In attesa della ratifica dellaccordo dei metalmeccanici, giudizi positivi dai sindacati
LRsu: La conquista pi importante riguarda lorario di lavoro che Federmeccanica voleva modificare
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7
ECONOMIA
Fine del boom
reggono solo
gli alimentari
Commercio equo
MAURIZIO MOLINARI
M
aglioni a met
prezzo, ma i sal-
di non centra-
no. la bottega
del mondo di
Urbino che, in
un momento di crisi anche per il
consumo critico, preferisce vende-
re i prodotti di artigianato anche ri-
mettendoci piuttosto che lasciarli
dimenticati nei magazzini.
Gli aficionados non ci tradiscono
mai racconta Miriam Mariotti,
una delle volontarie che tiene
aperto il negozio di via Veterani e
i prodotti di uso quotidiano (caff,
zucchero, cioccolato, t e tisane) si
vendono sempre molto bene. Non
c pi, per, il boom che avevamo
registrato dopo il G8 di Genova e
facciamo fatica ad allargare lo zoc-
colo duro degli interessati al com-
mercio equo. Questo nonostante,
con lEuro, la differenza di prezzo
fra i prodotti solidali e quelli tradi-
zionali si sia molto assottigliata.
Si vende meno, rispetto a qualche
anno fa, e soprattutto lartigianato
del sud del mondo.
La stagnazione dipende da pi
fattori, sostiene Francesco Serafi-
ni, uno dei soci della cooperativa
che gestisce la bottega. In primo
luogo gli studenti, con la nuova ca-
lendarizzazione delle lezioni,
stanno meno a Urbino e sono
quindi meno partecipi della vita
della citt e, di conseguenza, me-
no interessati a un consumo con-
sapevole. Poi la grande distribu-
zione ha cominciato a vendere i
prodotti del commercio equo: i su-
permercati possono permettersi
di applicare prezzi molto pi bas-
si, rinunciando al ricarico che in-
vece fondamdntale per il sosten-
tamento della bottega. A loro con-
viene, per questione di immagine,
anche vendere i prodotti solidali
sotto costo. Infine il fenomeno del
commercio equo risente di una
perdita dentusiasmo a livello na-
zionale, almeno per chi non gi
consumatore abituale. Eppure
un modo per comprare eticamen-
te e risparmiare c: una trentina di
famiglie urbinati si sono unite in
un gruppo dacquisto solidale.
Comprano generi alimentari bio-
logici da produttori locali, cos
hanno garanzie sulla genuinit dei
prodotti e spendono meno che al
supermercato.
A sinistra,
la vetrina di
un negozio
nel centro
citt tap-
pezzata di
cartelli con
la scritta
saldi
Vendite in calo. Commercio difficile senza gli studenti in citt
FILIPPO BRUNAMONTI
A
pi di venti giorni
dallinizio dei saldi
(fissato in tutta la
regione per il 5 gen-
naio) gli esercenti
levano un coro
unanime: il calo di vendite una
realt. Chi ha potere dacquisto
compra in tempi normali, anche
senza saldi. I rappresentanti che
forniscono il nostro negozio gi
chiedono lordine della prossi-
ma stagione. A Urbino, clienti di
lunga data a parte, non c pi
chi entra e compra, dicono al
negozio di abbigliamento Ro-
manetti, in via Raffaello.
I problemi della lontananza, dei
parcheggi a pagamento, dei
mezzi pubblici, dellallaccia-
mento, dello spopolamento, dei
sali e scendi, delleuro, in pochi
anni, hanno trasformato il bor-
go urbinate in una sorta di gran-
de bacile di prodotti invenduti.
Il viaggio tra i negozi di Urbino
somiglia un po al cammino di
Johnny Depp per i sentieri silen-
ziosi e spettrali di Sleepy Hollow.
E scarno il commento dei pi,
bra soppressa da tempo. Abbia-
mo pochi soldi in tasca e non
abitiamo a Urbino. La vedo dura
per i commercianti. Meglio non
investire sugli studenti, pun-
tualizza Giulia (Scienze della
Comunicazione). Proprio loro, i
clienti di Urbino universitari,
residenti, stranieri stufi della
clausura, impediti dalle barriere
di una citt affascinante e sofi-
sticata, a suo tempo commer-
ciale e turistica, insomma fati-
cosa, costosa e per dirla tutta
affetta da pendolarismo, gli stes-
si consumatori che tre o quattro
anni fa erano in fila ordinata da-
vanti ai negozi del centro, hanno
organizzato una fuga in massa
che i commercianti di Urbino
stanno scontando in un periodo
dove la parola sconto domina
in lontananza la scena, con un
gesto di antica nostalgia e sfidu-
cia che oggi sembra di sfida. Ur-
bino suona adesso il suo elabo-
ratissimo jazz, improvvisando
con rigore il marzo della ripre-
sa (come lo chiamano lEmpo-
rio Gamba e Aldo Veterani in via
Bramante) che poi il mese in
cui le vendite, di solito, impen-
nano. Di solito.
ma leffetto nel centro storico
deflagrante. E inevitabilmente
le onde telluriche si propagano
allinterno della citt universita-
ria. C ancora tempo, in fondo:
i saldi invernali si concluderan-
no il primo di marzo. Una prova
del nove per il settore, la defini-
sce la Cna Commercio. Una
bolla di sapone pronta a lique-
farsi, la ri-nomina Margherita
del Mille Idee in via Mazzini, e
aggiunge: Se non c un cliente
durante una stagione appetito-
sa come quella dei saldi significa
solo una cosa: morta, Urbino
morta!.
C ancora tempo, s. Ma, per il
moment o, cal ma pi at t a.
In Corso Garibaldi, lEmporio
Gamba ricorda i bei tempi,
quando dieci anni fa la gente po-
steggiava lungo i portici e mette-
va il disco orario, evitando di pa-
gare il parcheggio. Vendevamo
tanto. Ora diverso: gli studenti,
materia prima del campus, non
ci sono. Ci reggiamo, forse pi
degli altri, perch andiamo a
prendere i prodotti direttamen-
te nei grandi centri commerciali
allingrosso, e lo stesso sconto
applicato dal fornitore, noi lo
proponiamo al consumatore. Se
davvero cambiato latteggia-
mento allacquisto, bisogna in-
gegnarsi. Tra librerie, enoteche
e oreficerie la sensazione quel-
la dellisolamento. Vanno tutti
a comprare a Fermignano, dove
la strada piana, dove non ci so-
no parcheggi seguiti da salite
chilometriche, dove freni, scen-
di ed entri, commenta un rap-
presentante. Cos, in una citt
che ha sempre dato alla cultura
un posto importante, lora di
educazione allacquisto sem-
Negozianti pessimisti sul futuro:
I clienti non amano le salite
e vogliono parcheggi comodi
I saldi ci sono, mancano i clienti
Carnevale di Venezia 27/01/08 - pullman da Urbino - 35,00
Weekend Val di Fassa 27/02-02/03/08 - pullman da Urbino - 254,00
Pasqua sul Nilo 17-24/03/08 - crociera sul Nilo - 1,210,00
Ducato 6-7.qxp:ducatoultra def.qxd 23-01-2008 17:00 Pagina 7
il Ducato
8
Larte a Palazzo
fa venire i brividi
Temperature sottozero nella residenza del Duca
La Soprintendenza: Siamo tranquilli, le opere non rischiano
N
on ci ho
c a pi t o
mol t o,
ma ho
t r oppo
f r eddo
per fermarmi. Il primo visita-
tore della giornata a Palazzo
Ducale risponde a mezza voce
sfregandosi le braccia.
E un signore sulla sessantina
che si avvia a passo spedito ver-
so luscita. Non ha tempo per
altre impressioni sulla visita.
Dice solo che molisano e che
probabilmente andr a bersi
un t caldo prima di continua-
re la sua passeggiata. Ha infila-
to di nuovo i guanti di pelle ne-
ra dopo aver oltrepassato le
prime sale del palazzo.
In effetti, nei primi saloni del-
lantica residenza di Federico il
giubbotto sempre dobbligo
ma pu rimanere aperto con
una certa disinvoltura. Subito
dopo ecco la brutta sorpresa:
un muro daria fredda e umida
avvolge il visitatore e le opere
esposte mentre ci si avvicina
allAppartamento del Duca.
Siamo nel cuore della galleria,
che ospita non soltanto La Fla-
gellazione di Cristo e la Ma-
donna di Senigallia di Piero
della Francesca ma anche lo
Studiolo, uno spazio-pensa-
toio intagliato nel legno che
rappresenta secondo molte
guide un unicum nellarte di
tutto il mondo. Un tesoro che
insieme a La citt ideale e al Ri-
tratto di gentildonna di Raf-
faello Sanzio sono conservati
in un ambiente dannatamente
gelato dinverno e molto caldo
destate: dai cinque gradi sot-
tozero dei mesi invernali si
passa ai trenta-trentacinque
estivi. Unescursione termica
notevole, che contrasta con le
direttive del ministero dei Beni
Culturali del maggio 2001. Si
tratta di un atto di indirizzo e
non di una vera e propria legge,
ma riporta chiaramente la
temperatura a cui dovrebbero
essere conservati i dipinti su
tavola (che a Palazzo Ducale
sono molti): tra i 19 e i 24 gradi.
Ma deve essere proprio cos? La
Soprintendenza sembra tran-
quilla: I cambiamenti di tem-
peratura sono lentissimi, asse-
condano le stagioni spiega
Lorenza Mochi Onori, soprin-
tendente di Palazzo Ducale e
quindi le opere su tavola non
risentono di questo problema
perch si danneggiano solo
con un cambio di temperatura
improvviso. In pi, c una cer-
ta protezione termica perch
non apriamo le finestre per
non creare correnti daria,
unaccortezza che per cozza
con lo stato di alcune finestre
del primo piano. NellApparta-
mento della Jole, appena oltre-
CHIARA ROMANELLO
passata lAlcova del Duca, tutta
in legno e recentemente re-
staurata, basta scostare i ten-
daggi ingrigiti dalla polvere per
vedere un vistoso rattoppo con
lo scotch marrone che copre
malamente i buchi lasciati dai
vetri rotti. Spifferi.Stessa musi-
ca nellAppartamento dei Me-
laranci a pochi passi da altre
opere su tavola.
E non c ancora
la certezza asso-
luta che verran-
no sostituiti a
breve: Il mini-
stero dei Beni
Culturali ci sta
dando sempre
meno soldi per
la manutenzio-
ne racconta
Ot el l o Spara-
venti dellufficio
tecnico della So-
printendenza
noi abbiamo messo in pro-
gramma per questanno la so-
stituzione di tutti i vetri rotti,
speriamo di riuscire a farlo.
Le correnti daria possono di-
ventare un problema, soprat-
tutto perch indeboliscono la
divisione tra lambiente inter-
no ed esterno. Listituto Isac del
Cnr di Bologna tra il 2003 e il
2005 ha fatto delle ricerche al-
linterno di Palazzo Ducale per
monitorare temperatura e
umidit: Lo scambio daria
con lesterno influenza ovvia-
mente la temperatura interna
spiega il Paolo Mandrioli del
Cnr e diventa un problema
per la conservazione delle ope-
re. Laria a Palazzo Ducale entra
t r oppo f aci l -
mente dallin-
gresso, per que-
sto sarebbe utile
installare delle
doppie porte al-
lentrata e solo
pi avanti parla-
re di un impian-
to di climatizza-
zione. Invece,
della possibilit
di climatizzare
Palazzo Ducale
si sta discuten-
do, dopo una
trattativa interminabile per ot-
tenere dal ministero dei fondi.
Una prima tranche del proget-
to potrebbe gi partire a luglio:
la Soprintendenza bandir una
gara per la realizzazione di un
impianto di climatizzazione
del Salone del Trono, che ospi-
ter nel 2009 una mostra su
Raffaello.

S
iamo al punto che i turisti vanno
via dal freddo. Pensi che, una vol-
ta, addirittura una coppia di russi
ci ha chiesto come facciamo a resistere tut-
to il giorno qui dentro.
Sandro Bartolucci lavora da pi di 20 anni
a Palazzo ducale, ma non ricorda quante
volte i dipendenti, di cui oggi il respon-
sabile, abbiano fatto presente il problema
della climatizzazione della struttura. Or-
mai lo sanno tutti, soprintendenza com-
presa. E sempre stato fatto presente ma,
almeno finora, non si mosso nulla. Una
vecchia questione che sembra quasi non
appassionare pi i lavoratori. Adesso
scuote la testa Bartolucci pare che qual-
cosa si stia muovendo. Che cosa le devo di-
re? Speriamo sia la volta buona.
Nellattesa, gli ottanta dipendenti, quasi
tutti a Palazzo da almeno ventanni, si at-
trezzano come possono per far fronte alle
bizzarrie della colonnina di mercurio, ca-
pace di scendere sotto lo zero e di starci per
giorni e giorni in inverno, come di schizza-
re sopra i trentacinque gradi nei mesi esti-
vi. Uno sbalzo termico al quale va aggiun-
to un tasso di umidit tuttaltro che saluta-
re, garantito dalle pareti quattrocentesche
del palazzo che fu di Ferderico da Monte-
feltro. Basta una visita per rendersi conto
che chi deve sostare in galleria, a guardia
delle opere, non se la passa benissimo. Vi-
si arrossati semicoperti da sciarpe e cap-
pelli di lana, guanti, piumini rigorosamen-
te imbottiti, stivali al ginocchio con tanto
di doppio calzettone sotto, fa notare
qualcuno. Aria sofferente.
I rimedi contro il freddo pungente sono
quelli classici. Qualcuno se ne sta seduto
sotto uno dei cinque punti di calore sparsi
per quelle sale sconfinate, dai soffitti altis-
simi, che nemmeno si riesce ad immagi-
nare calde e accoglienti; qualcunaltro
confessa di concedersi spesso una pausa
per un t. I punti di calore, il caso di dir-
lo, lasciano un po a desiderare: vecchie
lampade capaci di riscaldare solo a distan-
za ravvicinata. Ma chi sceglie di marcare
stretto la pi vicina, va incontro ad un si-
curo mal di testa dato il conseguente e ine-
vitabile sbalzo termico che lo aspetta una
volta in galleria.
Se fare il piantone in sala, soprattutto al se-
condo piano, un po lincubo di tutti, non
certo pi piacevole il turno in bigliette-
ria. Bisogna infatti sostare lungo il corri-
doio dingresso dove la corrente daria,
fredda, pungente, non manca mai.
A palazzo ducale si lavora sei ore al giorno.
Ci si alterna tra servizio in sala, a guardia
delle opere, biglietteria, portineria e cen-
trale operativa dallarme, dalle diciannove
e trenta fino al mattino.
Ma anche sullorganizzazione dei turni il
microclima del Palazzo ad avere lultima
parola. Spiega ancora Bartolucci: Cer-
chiamo di frammentarli il pi possibile;
non si pu resistere pi di unora fermi in
galleria dinverno. Per questo, di solito,
stiamo nelle sale solo quando arrivano
gruppi di turisti, pi, naturalmente, dei gi-
ri di controllo ogni tanto.
Non che non amino il loro lavoro, tengono
a precisare allunanimit di dipendenti:
Non sarei stato qui ventanni chiude
certo, se possiamo migliorare qualcosa
meglio. Non solo nel nostro interesse, ma
anche in quello dei turisti: non si pu ve-
dere gente che rinuncia alla visita perch
fa troppo freddo. (si.pa.)
Vetri rotti
e finestre
rattoppate
con lo scotch
perch
non ci sono
i fondi
I dipendenti: Fa troppo freddo. Anche i turisti se ne vanno
Noi al lavoro con sciarpe e scarponi
Un custode al lavoro in una delle sale
Ducato 8-9.qxp:ducatoultra def.qxd 23-01-2008 17:00 Pagina 8
9
CULTURA
Nella foto grande
turisti infreddoliti
nel salone del
Trono
In alto,
particolare dello
studiolo
In basso,
visitatrice in
sosta davanti a
unopera
SILVIA PATERLINI
B
ramante hasdrual-
dinus oppure du-
rantinus? In altri
termini, di Monte
Asdrualdo, Fermi-
gnano, oppure di
Castel Durante, oggi Urbania?
Che, come vuole un vecchio
detto, tra i due litiganti sia il ter-
zo a spuntarla e il genio dellar-
chitettura quattrocentesca sia
in realt nato nelle campagne di
Acqualagna? La questione si
complica se vero che lo stori-
co del Cinquecento Fr Sabba
da Castiglione scommette sui
natali sammarinesi dellartista,
mentre la maggior parte dei do-
cumenti depoca parla di Bra-
mante come originario di Urbi-
no.
Vecchia questione storica, cer-
to. Ma la contesa sui natali del-
lartista, a secoli di distanza,
ancora capace di suscitare or-
gogliose rivendicazioni, con
punte di genuino campanili-
smo. Fermignano, data dagli
storici per favorita nella conte-
sa, si prepara alle celebrazioni
per il cinquecentenario della
morte dellartista, nel 2014, e
non vuole saperne di rimettere
in discussione la provenienza
di quello che il sindaco, Giorgio
Cancellieri, definisce senza ti-
more un nostro illustre concit-
tadino e un grande fermigna-
nese. Mentre a Fermignano
gi in corso una mostra, tributo
al Bramante di un pittore loca-
le, Urbania si attrezza per cele-
brare a sua volta lartista che,
secondo lo storico locale Corra-
do Leonardi, nellantica Castel
Durante avrebbe addirittura la-
sciato unopera, un tempietto a
pianta centrale rimasto vittima
dei bombardamenti della se-
conda guerra mondiale.
Lassessore alla Cultura del Co-
mune di Urbania, Samuele Sa-
batini, ci tiene a precisarlo: Noi
rivendica orgoglioso a diffe-
renza di Fermignano, che dice
di avere la casa dove visse Bra-
mante, abbiamo una sua opera.
Sulla questione della nascita in-
vece precisa non senza ironia
abbiamo preferito fare un pas-
so indietro per nobilt. Abbia-
mo cos tante cose qui che, con
tutto il rispetto, non ci serve
Bramante.
Piccole scaramucce storiche
che, a ben vedere, anche gli am-
ministratori pi attenti a difen-
dere memoria e tradizione lo-
cale, non tardano a stemperare.
Ci prova lassessore Sabatini:
Potremmo celebrare la ricor-
renza tutti insieme. E il sindaco
di Fermignano, fino a un certo
punto, raccoglie: Ben venga
tutto quello che faranno a Ur-
bania . Ma sulla questione stori-
ca non si torna: Bramante era di
Fermignano.
Lassessore alla Cultura del Co-
mune di Urbania, Anita Sonci-
nelli, confessa di non saperne
molto del Bramante, ma alla
domanda se sulla questione dei
natali abbiano gettato la spu-
gna, si affretta a precisare: Se
avessimo in mano dei riferi-
menti storici, di certo ci muove-
remmo anche noi.
La curisosit storica resta men-
tre le iniziative per ricordare il-
genio si moltiplicano. Una vera
e propria gara in cui anche lu-
niversit di Urbino annuncia di
voler partecipare.
A Fermignano, il 22 e 23 feb-
braio storici a convegno; in pri-
mavera, mostra di modellini in
legno originali del Bramante.
Entro il 2008 invece, un gruppo
di studiosi, coordinati da Boni-
ta Carli, docente di Storia del-
larte moderna dellateneo du-
cale, raccoglier tutti i docu-
menti sullartista conservati
nellarchivio di Stato a Urbino.
Ma quando e come, del Bra-
mante, si sono perse le tracce
nelle campagne del Montefel-
tro? Il padre, Angelo di Antonio
di Renzo, era di Castel Durante,
mentre la madre, Vittoria, era di
Camelle, Fermignano. Il nonno
materno dellartista, Antonio
Pascuccio detto Bramante, non
aveva figli maschi, cos, pare,
invit lo sposo della figlia e pa-
dre di Donato, ad abitare presso
il suo podere. Ora, questo il
punto: la coppia di sposini si
trasfer da Castel Durante a Ca-
melle, da Urbania a Fermigna-
no, prima o dopo la nascita del
piccolo Donato? Arnaldo Bru-
schi, perla di studi bramante-
schi, sembra avere le idee abba-
stanza chiare: Nacque a Fermi-
gnano, ma la sua citt di riferi-
mento Urbino. Il resto cu-
riosit storica. Il dubbio su Ac-
qual agna i nvece da
ricondurre ai numerosi terreni
che la famiglia del Bramante
possedeva in quelle campa-
gne. Come siano andate le co-
se, difficile dirlo. Anche perch
dopo la nascita , del Bramante
si perde ogni traccia. Lo si ritro-
va trentenne a Bergamo, dove
firmer la prima di una serie di
opere che lo porteranno ai ver-
tici della storia dellarte.
Donne e Islam al Leda
A Pesaro un nuovo spazio per larte
I
l rapporto tra Oriente e Occidente e la
condizione della donna nella cultura
musulmana saranno gli argomenti di
discussione del laboratorio che inaugu-
rer lattivit del Leda (Laboratorio Edu-
cational Department Accademia di Bel-
le Arti di Urbino), il nuovo spazio dedi-
cato allarte allestito allinterno del Cen-
tro Arti Visive di Pesaro.
Il nuovo progetto, voluto dell'assessora-
to alla Cultura del comune di Pesaro in
collaborazione con l'associazione cul-
turale Etra e l'Accademia di Belle Arti di
Urbino, fornir un servizio pubblico de-
dicato alla divulgazione dell'arte con-
temporanea. Lobiettivo quello di avvi-
cinare la gente al mondo dell'arte, for-
nendo gli strumenti utili per leggere e
apprezzare un'opera.
"Il Leda spiega Antonella Micaletti,
critica d'arte, docente di storia dell'arte
all'Accademia di Belle Arti di Urbino e
presidente dell'associazione etrA un
servizio di didattica museale rivolto a
tutti: non sar solo uno spazio per bam-
bini, ma organizzeremo studi, laborato-
ri e conferenze rivolti a tutte le fasce de-
t".
La prima iniziativa, l8 e il 29 febbraio,
sar realizzata in collaborazione con il
Forum delle Donne di Pesaro. Per loc-
casione sono state invitate due artiste
iraniane di fama mondiale: Azir Nafisi e
Shirin Neshat. La prima, in passato pro-
fessoressa di letteratura inglese alluni-
versit di Teheran, nota per il best sel-
ler Leggere Lolita a Teheran, opera
ispirata da una esperienza vissuta dal-
l'autrice e altre sette studentesse irania-
ne. Il libro stato scritto negli Stati Uni-
ti dove Azir vive e lavora. Shirin Neshat
invece conosciuta soprattutto per i suoi
lavori nel campo dellarte visuale, con
cui cerca di fornire una visione non ca-
nonica e stereotipata del mondo islami-
co: le sue opere analizzano la condizio-
ne sociale, politica e psicologica della
donna nei paesi musulmani, non neces-
sariamente in chiave critica.
Il nostro intento dice la Micaletti
quello di sviluppare un dibattito sulla
cultura e la societ musulmane parten-
do dallanalisi delle opere delle due arti-
ste. Ovviamente con un occhio di ri-
guardo alla condizione della donna.
Lartista e la citt invece il nome del-
la mostra in programma il prossimo 23
febbraio. Organizzata da Ludovico Pra-
tesi, direttore artistico del Centro Arti
Visive, ospiter le opere di alcuni dei
principali artisti marchigiani, tra cui
quelle di Eliseo Mattiacci, Francecsco
Gennari e Loreno Sguanci.
La casa in cui il Bramante avrebbe trascorso linfanzia
LUCA SANTOCCHIA
Seeking Martyrdom (variation nr 1),
opera delliraniana Shirin Neshat:
l8 febbraio sar ospite del Leda
Bramante, un genio conteso
Ma poi era di Fermignano?
Per i 500 anni dalla morte Montefeltro in festa. Con un dubbio
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il Ducato
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1
2
3
car
te
llo
ne
Cinema
SCUSA MA TI CHIAMO
AMORE
Cinema Nuova Luce
feriali 21.15
festivi 17.15/21.15
Federico
Moccia torna
alla regia por-
tando sullo
schermo il
suo romanzo
di successo. Raul Bova, pro-
tagonista del film, interpreta
un 37enne che perde la
testa per una 17enne
(Michela Quattrociocche).
L'attore veste i panni del
quasi quarantenne in crisi
che rinasce tra le braccia di
una ragazzina.
AMERICAN GANGSTER
Cinema Ducale, sala 1
feriali 21.00
sabato 19.00/22.00
domenica 16/19/22.00
fino al 31 gennaio
New York,
primi anni
70. Frank
Lucas ha tro-
vato un inge-
gnoso strata-
gemma per importare dal
sud-est asiatico la droga da
spacciare ad Harlem: il cari-
co viene inserito nelle bare
dei soldati morti in Vietnam.
Regia di Ridley Scott, nel
cast Denzel Washington e
Russel Crow.
COUS COUS
Cinema Ducale, sala 2
feriali 20/22.30
festivi 17/20/22.30
fino al 31 gennaio
Benji ha 60 anni, divorzia-
to e ha una nuova compa-
gna, lavora alla riparazione
delle imbarcazioni nel porto
di Ste, vicino Marsiglia.
Poco disposto alla flessibilit
che la nuova organizzazione
impone, viene
licenziato.
Ma Benji
vuole sentirsi
un uomo che
ha ancora da
dare qualcosa alla societ e
decide di realizzare un
sogno: ristrutturare una vec-
chia imbarcazione e trasfor-
marla in un ristorante in cui
proporre come piatto forte
il couscous di pesce.
Regia di Abdel Kechiche,
nel cast habib Boufares e
Hafsia Herzi.
Fiori rossi per innamorare
Il 29 e il 30 gennaio sul palcoscenico del Sanzio Due dozzine di rose scarlatte
Il regista Marco Rampoldi ha scelto Urbino per la prima assoluta dello spettacolo: una citt magica
LAURA PONZIANI
U
n salotto della
Roma degli anni
Trenta, con por-
te usate come
tavoli, sedie, di-
vani. questa
l'idea centrale della rappre-
sentazione di Due dozzine di
rose scarlatte, in scena al tea-
tro Sanzio di Urbino il 29 e il 30
gennaio. Porte al posto dei
mobili per simboleggiare la
voglia di evadere dei protago-
nisti, l'illusione di una fuga
impossibile dall'ambiente fa-
miliare. La commedia, scritta
nel 1936 da Aldo De Benedetti,
diretta da Mar-
co Rampol di ,
del Piccolo Tea-
tro di Milano.
Nella citt duca-
le andr in scena
la prima assolu-
ta della pice
real i zzata dal
Circolo cultura-
le Canora, in
collaborazione
con lAssocia-
zione marchi-
giana per le atti-
vi t t eat r al i
(Amat).
Una scelta pi che un caso.
Dopo la rappresentazione
della 'Calandria' nel 2006 -
spiega Rampoldi - nato un
rapporto di stima con lAmat, e
ora eccomi qui. Nel 2006
Rampoldi, aiuto regista del di-
rettore artistico del Piccolo di
Milano Luca Ronconi, aveva
riportato a Urbino la Calan-
dria dopo cinquecento anni
dalla sua prima rappresenta-
zione a Palazzo Ducale. stato
amore a prima vista: la citt
pi bella del mondo - dice il re-
gista - magica!. Dopo due
anni l'occasione di tornare
con una commedia che pren-
de il via da un equivoco. Una
contessa telefona per errore a
casa della famiglia Verani per
ordinare un mazzo di fiori e
parla con Alberto, il marito,
convinta che si tratti del fio-
raio. La moglie, stanca della vi-
ta coniugale, organizza una
settimana bianca. Il marito ne
approfitta per inviare due doz-
zine di rose scarlatte alla con-
tessa che aveva chiamato per
errore. Complice un amico, or-
dina le rose per farle recapita-
re con lo pseudonimo di Mi-
stero e far innamorare la don-
na. Ma il mazzo finir tra le
mani della moglie che, convin-
ta siano per lei, le nasconde e
rinuncia al viaggio. A questo
punto il marito, incuriosito,
far recapitare alla moglie,
ogni giorno, il costoso mazzo
di rose con lettere appassiona-
te e sempre firmate Mistero.
un testo che permette di
sorridere - spiega Marco Ram-
poldi - ma fra le
righe si legge
una critica alla
societ: basta
pensare che l'e-
quivoco nasce
da uno sbaglio
t e l e f o n i c o
quando il telefo-
no, nel primo
dopoguerra, era
un lusso per po-
chi. La pice,
rappresent at a
per la prima vol-
ta al teatro Ar-
gentina a Roma, fa parte delle
commedie d'evasione. il
1936 e l'Italia ha appena vinto
la guerra d'Etiopia. Nel paese
si respira un'aria di incertezza
con l'incombenza del secondo
conflitto mondiale. Si apre il
sipario e l'intimit della vita
privata fugge dalla realt del
mondo. Con leggerezza e iro-
nia si dipinge il quadro di una
coppia borghese alla ricerca di
evasione.
Due dozzine di rose scarlatte
la commedia principe del fi-
lone dei telefoni bianchi dei
primi anni Trenta, dove l'ap-
parecchio bianco, presente
solo nelle case della borghesia,
rappresenta il lusso. Nelle
scenografie - ricorda Rampol-
di - c sempre un telefono. La
pice, scritta da De Benedetti,
in tre atti, ma Rampoldi ha ri-
pensato la tradizionale divi-
sione in due tempi. Nei miei
adattamenti spiega il regista
parto sempre dal testo, per
evitare di essere influenzato
dalle altre interpretazioni. E
che interpretazioni. Nel 1940
Vittorio De Sica ne fece un
film, Rose scarlatte, da lui di-
retto e interpretato. Era la star
del momento - puntualizza
Rampoldi - cantava 'Parlami
d'amore Mari' e faceva so-
gnare l'Italia. De Sica, nei
panni del marito geloso, me-
morabile. Non ho voluto ve-
dere il film - continua il regista
- per paura di essere condizio-
nato. E spiega: Bisogna sem-
pre scegliere dove premere e
dove lasciare il pedale della co-
micit. cos che nell'adatta-
mento di Rampoldi anche la
scena pi tragica pu far sorri-
dere. Per la comicit il regista
ha un ingrediente particolare:
Alfredo Minutolo, da Zelig
Circus. Gli altri attori sono
Claudio Moneta, Roberta Pe-
trozzi e Daniela Fabello. Un
cast giovane, ma senza nomi
di particolare richiamo, spie-
ga il regista.
Aldo De Benedetti ha scritto
commedie brillanti, incentra-
te su triangoli amorosi. Per De
Benedetti era importante lo
svago - sottolinea Rampoldi - il
divertimento una forma no-
bile di spettacolo. Il regista del
Piccolo di Milano ha le idee
chiare: Il teatro non deve aver
paura di invitare il pubblico a
divertirsi, la riflessione viene
dopo. Rampoldi parla di un
teatro leggero, ma con digni-
t. Non propongo risate e gag
comiche - conclude Rampoldi
- voglio solo che i miei spetta-
tori escano con un sorriso .
La locandina della commedia degli equivoci scritta da Aldo De Benedetti e diretta da Marco
Rampoldi del Piccolo di Milano. Fra gli attori anche Alfredo Minutolo di Zelig Circus
Il teatro
non deve
aver paura
di divertire:
una forma
nobile
di spettacolo
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11
SPETTACOLI
Concerti
LHISTOIRE DU SOLDAT
Teatro Sanzio
27 gennaio
ore 17.00
Ultimo appuntamento della
stagione concertistica di
Urbino Geni e demoni. La
kermesse si chiude con un
capolavoro di Stravinsky che
prevede anche un allesti-
mento scenico. Una voce
narrante, una ballerina e
alcuni attori, accompagne-
ranno sul palco gli strumen-
tisti dellOrchestra Sinfonica
G. Rossini.
APERITIVO IN MUSICA
Bar del Parco
26 gennaio
ore 19.30
Gallo di Petriano
Aperitivo musicale con i
Canebianco, gruppo locale
di musica rock e un ricco
buffet.
RASSEGNA LIRICA
TORELLIANA
Teatro della Fortuna
Fano
dal 31 gennaio
Si apre gioved 31 gennaio
(ore 15), La Musica delle
fiabe. Le pi belle colonne
sonore dei film di Walt
Disney, interpretate dal
soprano Anna Malavasi e
dai solisti dellOrchestra
Sinfonica G. Rossini, accom-
pagneranno i bambini e le
loro famiglie nel pomeriggio
del gioved grasso. Oltre alla
musica, giochi, animazioni e
castagnole per tutti.
Teatro
TRILOGIA DELLA
VILLEGGIATURA
di Carlo Goldoni
Teatro Rossini
Pesaro
1,2 febbraio, ore 21.00
3 febbraio, ore 17.00
regia di Toni Servillo
Borghesi squattrinati e
ragazze in fiore, amori infeli-
ci e pettegolezzi, inquietudi-
ni e ordinaria infelicit nel
perenne contrasto fra vec-
chi e giovani, fra l'aspettati-
va di un mondo diverso che
non si realizzer e l'accetta-
zione pigra di un presente
senza luce. Gente sul preci-
pizio del fallimento che non
rinuncia al rito nobilistico
della villeggiatura. Servillo
parte dalla riduzione di
Giorgio Strehler che lo mise
in scena nel 1954, Ma poi
se ne allontana, scegliendo
di mettere in evidenza lin-
guaribile malinconia dei per-
sonaggi giovani che sono i
veri sconfitti di questa vicen-
da.
Tradizioni
CARNEVALE DI FANO
20 e 27 gennaio, ore 15.00
3 febbraio, ore 15.00
Bello da vedere e dolce da
gustare. Corsi mascherati e
sfilata di carri allegorici
gruppi folcloristici e lancio
di dolciumi.
Simone Zeta Cossignani e un suo collaboratore in una delle sale di regia del nuovo studio di registrazione
Il suono scopre le tre dimensioni
Le ultime tecniche di mixaggio nello studio Vibrazionisonike
Luminitza,
diario
di unebrea
Vittime della Shoa
MARIANGELA MODAFFERI
L
asciarsi prendere per
mano per essere ac-
compagnati lungo il
cammino di unani-
ma tanto giovane,
quanto sensibile e in-
quieta. Questo linvito che il
Teatro del Cartoccio propone ai
cittadini urbinati per il prossi-
mo 27 gennaio. La compagnia
di Santarcangelo di Romagna,
composta da Liana Mussoni e
Lucia Ferrini, metteranno in
scena Luminitza: una lettura
scenica del diario di Etty Hille-
sum, giovane ebrea deportata
ad Auschwitz nel 1943. La rap-
presentazione sar gratuita e si
svolger, alle 17.30, nella Sala
del Maniscalco (adiacente la
Rampa di Francesco di Gior-
gio). Io e Lucia ci siamo inna-
morate di Etty dichiara Liana
Mussoni - la prima volta che ab-
biamo letto le pagine del suo
diario. Confesso di aver pianto e
ogni volta che torniamo in sce-
na provo una grande emozio-
ne. Luminitza verr riproposta
in occasione della giornata na-
zionale della memoria delle vit-
time della Shoa. La rappresen-
tazione, della durata di unora,
unoccasione per sbirciare den-
tro luniverso di una giovane
donna che ha affrontato una
delle pagine pi nere della sto-
ria. In ogni parola di Etty c un
riflesso del dolore, delle atroci-
t e delle umiliazioni subite. Se-
guiremo il suo percorso di cre-
scita spirituale, fino al momen-
to della sua morte, avvenuta a
29 anni nel campo di Ausch-
witz. Ma Luminitza non sol-
tanto sofferenza e persecuzio-
ne. Etty ci invita a riflettere an-
che sul senso di Dio, la famiglia,
la sessualit e la solidariet. Il
percorso tracciato dalla giova-
ne ebrea tocca tematiche uni-
versali e sempre attuali e si
conclude con la sua piena ac-
cettazione della vita e dellamo-
re, nella sua pi alta e comples-
sa accezione. La scena sar de-
limitata dal filo spinato e occu-
pata esclusivamente da Liana e
Lucia e dai loro leggii. La lettura
sar accompagnata da brani di
musica klezmer, della tradizio-
ne ebraica, eseguite dal Trio
Radio, che continuer a suona-
re al termine delle letture.
S
ar completamente attivo da me-
t febbraio, linaugurazione sta-
ta per due settimane fa. Vibra-
zionisonike, il nuovo studio per
registrazioni musicali di Fermi-
gnano, voluto da Simone Zeta
Cossignani, al quale si affianca la Prodotto
non testato sugli animali Records
(P.n.t.s.a), unetichetta di produzione indi-
pendente che esiste gi da una decina
danni, nata per creare un catalogo con cui
dare visibilit ai gruppi locali. Le produzio-
ni allattivo sono una trentina e, nel tempo,
hanno inciso con la P.n.t.s.a anche gruppi
non marchigiani, come la Streap Band di
Bari.
Questo uno degli elementi che distingue
lo studio dagli altri, spiega Cossignani .
Chi viene a registrare pu scegliere di en-
trare a far parte del catalogo senza vincoli
contrattuali e senza costi aggiuntivi. La
spesa rimane dunque la stessa sostenuta
per la sola registrazione e, in base al tariffa-
rio, dipende dalle strumentazioni utilizza-
te, dal tempo necessario per completare il
lavoro e dalla presenza di un tecnico. Il
prezzo base di 23 euro lora.
Vibrazionisonike ha lobiettivo ambizioso
di affiancare le due realt maggiori della
provincia, finora punto di riferimento per
le registrazioni: la Double Arch di Pesaro e
la Track Placet Rec di Fano. Il nostro studio
sicuramente pi piccolo, ma tecnica-
mente siamo allavanguardia. C la possi-
bilit di mixare con il 5+1 che, per inten-
derci, permette la resa del dolby sound
round, l audio a 3D dei cinema multisala.
Quello che d allascoltatore limpressione
di essere avvolto dai suoni. Tra Marche ed
Emilia Romagna lunico studio con que-
sta possibilit, ed uno dei pochi in tutto il
centro Italia.
La prima produzione di Vibrazionisonike
stata una compilation realizzata il giorno
dellinaugurazione, con la registrazione in
presa diretta dei gruppi che si sono esibiti
durante la giornata. stata la prova del no-
ve racconta Massimiliano della rock band
Canebianco perch ottenere una buona
resa in quel caso non facile. Il risultato
stato ottimo. Ai ragazzi che muovono i pri-
mi passi per consiglia di fare il primo de-
mo al pc. Oggi ci sono programmi che per-
mettono di realizzare un buon lavoro. Poi
se si vede che ne vale la pena si pu investi-
re nelle case di registrazione.
Nella zona di Urbino non esistono altri stu-
di dedicati alla musica. C Media Studio:
Leonardo Fustelli, uno dei soci , per spie-
ga:Facciamo registrazioni musicali, ma
non la nostra attivit principale, ci occu-
piamo pi che altro di produzioni per siti
web e lavori multimediali.
Fino a tre anni fa, cera la sala di registra-
zione comunale, gestita dall associazione
Notturno Musicale. Avevamo ottenuto un
finanziamento dalla Provincia spiega
Aldo Bernardini, tra i membri dellassocia-
zione - e davamo la possibilit di registrare
ad un costo irrisorio, 30 euro allora. Poi per
motivi di spazio non abbiamo continuato.
E rimasta solo la sala prove allex Consor-
zio Agrario. Anche per quella per ci sono
problemi: larea stata venduta e alla fine
di marzo la sala dovr essere spostata. As-
sociazione e Comune stanno cercando una
soluzione.
Cossignani il miglior fonico nella zona,
commenta Bernardini. La nuova sala di
registrazione di Fermignano ci voleva, di-
rotto l tutti i gruppi che mi contattano. I co-
sti sono veramente bassi rispetto allattrez-
zatura e alla professionalit offerta. Una
realt che secondo Bernardini si inserisce
in un panorama abbastanza vitale. Per la
musica in citt c stato un periodo buio, la
tradizione urbinate stava scomparendo. In
sala prove si vedevano pi che altro stu-
denti che suonavano per passatempo e
trentenni nostalgici. Mai giovani realmen-
te interessati alla musica. Adesso va un po
meglio grazie anche al fatto che alcuni lo-
cali come La Stazione e il Caff del Sole
hanno ricominciato a fare musica dal vivo.
ELISA STRAINI
Ducato 10-11.qxp:ducatoultra def.qxd 23-01-2008 17:00 Pagina 11
il Ducato
12
V
entiquattro milio-
ni di euro: venti da
ricavare dalla ven-
dita del collegio
Tridente e quattro
da quella degli im-
mobili e dei terreni di propriet
delluniversit di Urbino. Que-
sta la cifra che si legge nel bilan-
cio previsionale 2008 dellate-
neo. Ma tra il dire e il fare, c di
mezzo il mercato immobilia-
re. Di certo c solo la volont di
ridurre il debito, ma sul come
ancora ci si sta lavorando: i tem-
pi per la vendita allErsu del Tri-
dente sembrano allungarsi e per
le due aste pubbliche per la ces-
sione di quattro case coloniche
stata una fumata nera.
Mappe topografiche alla mano,
provare a fare un giro per i circa
520 ettari delle propriet della-
teneo risulta davvero unimpre-
sa da super eroi. Tra i 140 ettari di
terreni coltivati dellazienda
agraria, boschi, le 22 case colo-
niche (il pi delle volte veri e
propri ruderi), immobili, fab-
bricati non residenziali (come i
collegi), le sedi istituzionali, per
non parlare poi dei due immobi-
li con 14,5 ettari di terra e una ca-
sa colonica nel comune di Ac-
qualagna, non difficile render-
si conto di quanto sia esteso il
suo patrimonio. Trovare poi
quelle propriet che luniversit
ha messo in vendita dallo scorso
maggio ancora pi complica-
to, soprattutto per chi non del-
la zona.
Quattro le tenute allasta: casa
colonica pi terreno circostante
a Ca Tomba (in localit Pallino)
e Ca Guidobaldo (a Fermigna-
no) e due lotti in localit Ca I
Frati sempre a Fermignano, per
un valore stimato di 1.350.000
euro. Si sono svolte due aste
ha spiegato Enzo Fragapane, di-
rettore amministrativo delluni-
versit purtroppo deserte. Una
a giugno e laltra a ottobre che
non hanno dato buon esito. Ini-
zialmente abbiamo ritenuto di
mantenere la trattativa privata e
ora ci sono un paio di offerenti
della zona, con cui stiamo trat-
tando. Speriamo cos che linte-
resse per queste propriet vada a
crescere, ma vista lesperienza
dello scorso anno stiamo pen-
sando di fare una gara dappalto
per individuare agenzie immo-
biliari intenzionate a occuparsi
della vendita. Un altro proble-
ma, poi, sembra essere la stima
di queste propriet per alcuni
sproporzionata. Nelle due
aste precedenti abbiamo man-
tenuto lo stesso prezzo ha pre-
cisato Fragapane mentre ora
nelle trattative che stiamo con-
ducendo abbiamo abbattuto il
prezzo del 10 per cento. I giochi,
comunque, non sembrano es-
sersi chiusi: Stiamo riflettendo
sul da farsi, per ora abbiamo
messo in vendita le case coloni-
che che ci sembravano pi ap-
petibili per il mercato, ma lin-
tenzione quella che in qualche
anno la parte relativa agli immo-
bili che luniversit non utilizza
come sedi istituzionali venga
venduta tutta.
Gli immobili gi venduti sono
quello di Ca Messere, ceduto al-
la comunit montana Alto e Me-
dio Metauro, dove ora ha sede il
centro Francesca, un appezza-
mento di terreno a Fermignano,
mentre il podere di Ca Girone,
nella zona di Pallino, stato
messo a disposizione della pro-
vincia di Pesaro Urbino che lo ha
ristrutturato per creare il Cras,
Centro di recupero per animali
selvatici. Inoltre, lamministra-
zione ha gi inoltrato alla sovrin-
tendenza la richiesta per la ven-
dita di altre quattro tenute, tutte
case pi terreno circostante. Il
direttore amministrativo conta
di arrivare, una volta cedute tut-
Vendesi propriet
lAteneo ci riprova
Terreni, fabbricati e case coloniche fra i beni
Nel bilancio 2008 previste entrate per quattro milioni di euro
THALASSA VONA
Ma lazienda agraria produce biologico
te queste propriet, a una som-
ma che si aggira intorno ai quat-
tro milioni di euro. Per ora a sal-
varsi da cessioni e aste solo la-
zienda agraria, che per adesso
non si vende.
Partita tutta da giocare con lEr-
su anche quella sul collegio del
Tridente. Dieci milioni di euro
separano la Regione dallacqui-
sto di questi beni dai quali luni-
versit spera di ricavarne alme-
no 23, secondo una stima fatta
nel 2001 (20 milioni di euro pre-
visti nel bilancio previsionale).
Qualcuno deve avere fatto male
i conti, visto che la stima dellEr-
su va da un minimo di 8 ad un
massimo di 12 milioni. Noi ab-
biamo fatto una valutazione
spiega il presidente dellErsu
Giancarlo Sacchi - detraendo le
spese necessarie per rimettere i
collegi a norma con tutti i siste-
mi di sicurezza e le opere di ma-
nutenzione necessaria per la
struttura. Lateneo vuole chiu-
dere la partita e il 10 gennaio
scorso ha chiesto allagenzia del
territorio di aggiornare la stima.
La Regione si gi resa disponi-
bile per lacquisto del Tridente
spiega Fragapane con la possi-
bilit di comprare successiva-
mente anche gli altri. Per ora non
possiamo che aspettare la nuova
stima e poi riaprire la trattativa.
Sacchi, infatti, non si tira indie-
tro e rilancia: Noi abbiamo una
soluzione alternativa: quella di
valorizzare non solo il Tridente,
ma anche gli altri collegi trovan-
do un equilibrio tra quello che
paghiamo come affitto e lacqui-
sto (con la disponibilit) di alcu-
ni collegi in comodato gratuito
per far quadrare complessiva-
mente i conti.
Un cartello nellazienda agraria di Pallino
D
ei circa 500 ettari di terra di cui
lUniversit di Urbino pro-
prietaria, solo 140 sono pro-
duttivi: sono i terreni che fanno par-
te dellazienda agraria gestita diret-
tamente dallateneo. Lazienda che
ha vita autonoma rispetto allattivit
istituzionale della Carlo Bo e ha
una contabilit speciale inserita nel
bilancio composta da 90 ettari di
terreno che si trovano a Pallino, men-
tre la parte restante alla Crocicchia.
Come gran parte delle propriet,
questi poderi sono stati ereditati dal-
luniversit nel corso dei suoi cin-
quecento anni di vita, ma sono gli
unici impiegati per lagricoltura an-
cora oggi. Abbiamo scelto di non af-
fittarli spiega Leandro Cangini, re-
sponsabile dellamministrazione
dellazienda per evitare i problemi
che sono capitati ad altri enti pubbli-
ci che, in passato, hanno avuto diffi-
colt per poter utilizzare nuovamen-
te le loro propriet. Queste terre, la-
vorate in appalto da unazienda agri-
cola in conto terzi, producono so-
prattutto cereali e foraggio e da 11
anni si usano metodi biologici. La
produzione venduta al Consorzio
Terra Bio, che si occupa della distri-
buzione di prodotti biologici nella
provincia di Pesaro Urbino. Grazie al
regime biologico lazienda riceve un
contributo che varia dai 18.000 ai
22.000 euro allanno e che va ad ag-
giungersi ai circa 45.000 che giungo-
no dai fondi europei previsti dalla
Politica agricola comune (Pac). Il vo-
lume daffari complessivo della-
zienda di circa 140.000 euro, con-
tributi inclusi, mentre lutile lordo
che deriva dalle vendite di circa
50.000 euro allanno. I terreni, alme-
no per ora, non sembrano destinati
alla vendita, anche se secondo Can-
gini il valore dei fondi coltivati in-
torno ai 15.000 euro per ettaro, men-
tre se si fa una media di tutte le tipo-
logie di terreni, inclusi quelli non
coltivabili, il valore medio tra i
3.000 e i 6.000 euro. Per il futuro, lo-
biettivo dellazienda potrebbe esse-
re nellambito della bioenergia: Ne-
gli ultimi sei mesi dice lammini-
stratore i prezzi dei cereali sono
cresciuti e gli effetti si sentono anche
qui: credo che la produzione di car-
buranti dai cereali possa essere un
buon investimento per il futuro.
CLARA ATTENE
ducato 12-13.qxp:ducatoultra def.qxd 23-01-2008 17:00 Pagina 12
13
UNIVERSIT
Nella foto grande la casa colonica di Ca Tomba in
localit Pallino, messa in vendita nel maggio 2007.
Nel riquadro a sinistra, parte dellazienda agraria
dellUniversit che comprende anche il lago di Schieti.
In alto a destra, il fabbricato in localit
Ca Guidobaldo, nel comune di Fermignano,
messo allasta nel maggio 2007.
In basso a sinistra, vista panoramica del collegio
del Tridente: lUniversit sta trattando
con la Regione Marche per la cessione
Le trasferte dei project work
se le pagano gli studenti
Il corso gi basato sul volontariato dei docenti
T
re giorni a Torino
per scansionare le
opere darte della
Biblioteca Reale, un
giorno a Roma a vi-
sitare la sede di Ra-
dioRai, un altro a Milano nella
redazione de LEuropeo per
impaginare, titolare e stampa-
re il lavoro di gruppo come se
fosse una rivista vera. Viaggio,
vitto e, quando necessario, al-
loggio: tutto pagato dagli stu-
denti.
Succede in alcuni dei project
work che gli studenti devono se-
guire, a scelta su una rosa di no-
ve proposte, al secondo anno
del corso di laurea specialistica
in Editoria, media e giornali-
smo, della facolt di Sociologia.
Un corso che conta circa 120
studenti e che questanno ha
avuto un boom di iscrizioni, con
70 immatricolati. LEMG spie-
ga la professoressa Loretta Del
Tutto, presidente del corso di lau-
rea la specialistica pi affolla-
ta, che ha portato alla facolt
unimpennata di iscritti, ma ha il
budget pi basso di tutti.
Cos esattamente un project
work? un progetto di lavoro por-
tato avanti da un piccolo gruppo
di studenti, assistiti da un profes-
sionista che fa da docente. Non le
classiche lezioni frontali, ma una
serie di incontri in cui si prepara e
poi si realizza qualcosa di prati-
co, come un catalogo digitale,
servizi giornalistici per il web o
una rivista. I project work
chiarisce la professoressa Del
Tutto sono il piatto forte del
nostro corso perch concreti e
professionalizzanti. Alcuni di
questi, per, richiedono una
trasferta, il cui costo a carico
degli studenti. Sono ad esem-
pio il project I periodici: testi e
immagini condotto dal diret-
tore de LEuropeo Daniele Prot-
ti, che racconta: Lultimo anno
si conclude con una giornata in
redazione a Milano, per confe-
zionare il lavoro come fosse
una rivista; oppure il corso
Giornalismo online, del gior-
nalista della Rai Gianni Lucari-
ni che porta gli studenti a Roma
per trascorrere una giornata in
Rai; infine il project Un libro
online del fotografo Fabrizio
Fenucci che a novembre ha
portato dieci studenti, divisi in
due turni di tre giorni ciascuno,
alla Biblioteca Reale di Torino,
per digitalizzare con scanner
del valore di migliaia di euro un
codice orientale e dei disegni di
pesci del 500, ma anche delle
opere di Van Dyck e di Rem-
brandt. Per un costo medio, tra
viaggio, vitto e alloggio, com-
preso tra i 150 e i 200 euro a te-
sta. Quando a ottobre sono co-
minciate le lezioni ho chiesto
agli studenti la disponibilit di
spostarsi e affrontare la spesa
precisa Fenucci per lavorare
su materiali e con attrezzature
di qualit. Ora cercheremo de-
gli sponsor, lavorando come
una casa editrice, per dare ai ra-
gazzi un rimborso spese, ma
non detto che li troveremo.
Gli studenti che a luglio hanno
scelto il project work e che a ot-
tobre hanno scoperto di dover-
lo svolgere, in parte, a proprie
spese e che gi pagano in media
circa mille euro lanno di tasse,
cosa ne pensano? stata une-
sperienza fantastica dice Lau-
ra, 25 anni, da Isernia abbia-
mo discusso della spesa ma
purtroppo non cera altro mo-
do, le attrezzature erano l;
Ne valsa la pena concorda
Diego, 23 anni di Pesaro non
andare non avrebbe cambiato
metro di giudizio allesame, pe-
r avremmo perso le lezioni che
ci spettavano di diritto; Si po-
teva scegliere di non andare
conferma Daniele, 26 anni da
Terni per era come saltare
delle lezioni. stata unoppor-
tunit interessante, ma anche
limitativa per chi ha scarse pos-
sibilit economiche.
LUniversit non prevede dei
fondi per coprire il costo di que-
ste trasferte, indispensabili alla
vocazione pratica dei project
work? LUniversit talmente
impegnata ad appianare i debi-
ti con i fondi del ministero, fi-
guriamoci se finanzia i corsi di
laurea o le gite degli studenti!
esclama la professoressa Del
Tutto lEMG una specialisti-
ca basata sulla buona volont
dei professori: non ha persona-
le tecnico o amministrativo e
molti docenti insegnano a tito-
lo gratuito o con contratto di
rimborso spese: sono profes-
sionisti e vengono quando so-
no liberi e per il piacere di lavo-
rare con gli studenti.
CRISTIANA SALVAGNI
Una delle opere scansionate alla Biblioteca Reale di Torino
ducato 12-13.qxp:ducatoultra def.qxd 23-01-2008 17:00 Pagina 13
il Ducato
14
Nuovi impianti e poca neve
La Regione ha investito sulle montagne del pesarese oltre 2,5 milioni di euro
La Pro Loco di Frontone: La funivia sul Catria aprir la prossima estate. Gli sciatori aspettino il 2009
U
na nuova seggio-
via triposto e una
pista illuminata
per la notte sul
Monte Carpe-
gna, sciovie rin-
novate sul Nerone e la riapertu-
ra dei vecchi impianti del Mon-
te Catria entro il prossimo in-
verno. Risorgono le piccole lo-
calit sciistiche della provincia
di Pesaro Urbino e per aiutarle a
farlo la Regione Marche, dal
2002 a oggi, ha investito oltre 2
milioni e mezzo di euro. A que-
sto si aggiunge lingegno e lo
sforzo degli abitanti della zona
per attirare i turisti sulle piste.
Non basta. Anche questanno,
manca solo una cosa. La neve.
Per la verit il periodo natalizio
ha fatto ben sperare. I fiocchi,
caduti prima di Natale, hanno
garantito numerose presenze
giornaliere fino allEpifania.
Da noi abbiamo avuto circa un
migliaio di sciatori al giorno da
Cesena a Senigallia, spiegano al
rifugio stazione Carpegna. Pi
contenute, sul centinaio al
giorno, dice unoperatrice, le
presenze durante le vacanze na-
talizie sulle due sciovie del Mon-
te Nerone, sciatori della dome-
nica da Urbino, Pergola e Fos-
sombrone, ma anche da Citt di
Castello.
Poi laumento della temperatu-
ra a gennaio e la pioggia hanno
subito attenuato le speranze dei
gestori degli impianti, con lo
spettro dei conti in rosso, pro-
prio come la scorsa stagione.
Eppure la Regione in questi ulti-
mi anni ha messo a disposizione
cifre a sei zeri per rinnovare gli
impianti e rilanciare il turismo
sportivo invernale, anche da
queste parti dove le montagne
superano a difficolt i mille e
cinquecento metri: 1,7 milioni
di euro nel dicembre 2005 per la
nuova seggiovia a tre posti Pog-
gio della Civetta di Eremo Mon-
te Carpegna (le delibere sono
consultabili sul sito www.tra-
sporti.marche.it nella sezione
Impianti a fune), cui si ag-
giungono 43.000 euro nel 2007
per acquisto materiale per la si-
MASSIMO MORICI
curezza. Per il Monte Nerone la
Regione ha assegnato circa
86.000 euro per ammodernare
le due sciovie, mentre per riatti-
vare i due impianti chiusi del
Monte Catria gli investimenti
sono stati attorno agli 800.000
euro (226 per la ricostruzione
della sciovia Le Cotaline e 563
per riaprire lex - bidonvia). Gli
impianti sono stati collaudati e
la funivia aprir la prossima
estate, mentre, neve permet-
tendo, gli sciatori potranno tor-
nare sul Catria il prossimo in-
verno, spiega unimpiegata
della Pro Loco di Frontone.
Lesempio pi evidente di rilan-
cio dello sci nel pesarese il pic-
colo comprensorio di Eremo
Montecopiolo. diviso tra la
stazione Eremo Monte Carpe-
gna e Villagrande di Monteco-
piolo. Quattro gli impianti. Fio-
re allocchiello, una nuova seg-
giovia a tre posti, realizzata gra-
zie anche al cospicuo contribu-
to regionale. stata ultimata la
scorsa estate, mentre gli abitan-
ti di Montecopiolo, per un caso
almeno curioso, firmavano in
massa il referendum per far par-
te dellEmilia Romagna.
Per attirare pi utenti aggiun-
gono al rifugio Carpegna - ab-
biamo allestito sulla pista che
costeggia la seggiovia un im-
pianto di illuminazione per
sciare di notte. Poich madre
natura di neve ne manda sem-
pre poca, stato costruito anche
un lago artificiale per raccoglie-
re lacqua da sparare con undici
cannoni sparsi lungo le piste.
Ora aspettiamo che si abbassi
la temperatura, cos possiamo
utilizzare la neve artificiale, ag-
giungono. La natura, si sa, fa
brutti scherzi. La seggiovia, an-
cora luccicante, gi ferma.
Sciare un giorno nelle piccole localit vicino Urbino
costa poco. Nel comprensorio Eremo Montecopiolo si
va dalle otto risalite (4 euro) allo skipass giornaliero
(20 euro festivo e 17 euro feriale). I bambini pagano
meno. C anche la possibilit di sciare in notturna: il
costo di 14 euro. Gli impianti sono aperti tutti i gior-
ni. In mancanza di neve, si procede con linnevamento
artificiale. Per sapere se gli impianti sono aperti si pu
consultare il sito www.eremomontecarpegna.it o telefo-
nare allo 0722/78143. Nel Monte Nerone il giornaliero
costa 18 euro, mentre le tessere punti arrivano fino
a 10 euro. Gli impianti sono aperti solo il sabato e la
domenica; nel periodo natalizio tutti i giorni. Non ci
sono cannoni per la neve artificiale. Per informazioni si
pu consultare il sito www.scioviemontenerone.it
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Ducato 14-15.qxp:ducatoultra def.qxd 23-01-2008 17:00 Pagina 14
15
SPORT
Trasferte e kimono
a spese del campione
Marc Carloni, karateka: Nelle altre universit non cos
Al Cus appena 11 mila euro, ma con la statalizzazione in arrivo nuovi fondi
S
uo padre gli ha tra-
smesso la passione
per il karate a sei anni
e da allora non ha mai
abbandonato le arti
marziali. E Marc Car-
loni, 21 anni, il ragazzo di Sini-
gallia che per due volte conse-
cutive, nel 2006 e nel 2007, si
aggiudicato i campionati ita-
liani universitari gareggiando
per il Cus di Urbino.
Un risultato che si aggiunge al
gi ricco curriculum di succes-
si che latleta marchigiano ha
collezionato in quindici anni di
attivit.La prima vittoria im-
portante arrivata sei anni fa
spiega Marc con il settimo
posto al campionato italiani
cadetti di Sassari. Da quel mo-
mento iniziata lesclatation.
Nel palmares di Carloni ci sono
il terzo posto agli italiani di Ro-
ma e ai campionati del medi-
terraneo, il primo posto al cam-
pionato europeo Goju-ryu,
uno degli stili del karate, il
quinto posto agli assoluti ita-
liani dellanno scorso e i titoli
universitari.
Il karateka, si allena a Sinigal-
lia, dove cresciuto, ma fre-
quenta lateneo urbinate e per
questo, nelle competizioni
universitarie, gareggia per il
Cus della citt ducale. E pro-
prio qui sorgono i problemi:
quando rappresenta il centro
sportivo di Urbino, Marc non
ha una divisa e deve pagarsi
viaggio e alloggio. La situazio-
ne non mi infastidisce pi di
tanto dice Carloni - lanno
scorso non ho nemmeno chie-
sto i soldi. Chi gareggia per al-
tri atenei , per, non ha sborsa-
to nulla per mangiare e dormi-
re quando era in trasferta. Le
spese erano a carico del Cus.
Marc non si lamenta e sa cche
se lo sport non diventa un me-
stiere, difficile avere a dispo-
sizione dei soldi. Ma almeno
qualche centinaia di euro per
raggiungere le localit dove si
svolgono le competizioni, sa-
rebbero dovuti. A maggior ra-
gione se si parla di qualcuno
che ottiene risultati.
Il Centro sportivo di Urbino,
per, non si trova in buone
condizioni economiche: i sol-
di sono pochissimi e una delle
conseguenze di questa scarsit
di fondi limpossibilit di ga-
rantire servizi, anche minimi,
agli atleti. Sono molto ama-
reggiato - dice Gaetano Parti-
pilo, presidente dellente - ma
ogni anno riceviamo dalluni-
versit solo 11 mila euro. Con
un budget cos risicato non
possiamo pagare viaggio e sog-
giorni a chi gareggia per noi.
Anche agli sportivi particolar-
mente meritevoli, come Carlo-
ni. Il Cus Urbino incassa una
piccola parte dei fondi che la-
teneo destina agli studenti: ap-
pena il 25 per cento, contro il 75
versato alle associazioni uni-
versitarie, 11 mila euro contro
33 mila.
La ripartizione fino a qualche
anno fa era diversa: il 50 per
cento a testa, un budget che
permetteva di sponsorizzare
meglio gli atleti particolar-
mentemeritevoli. Ecco perch
Marc Carloni gareggia con la
divisa del Karate Sinigallia, an-
che quando rappresenta la cit-
t ducale.
Partipilo, per, abbastanza
ottimista per il futuro: Abbia-
mo molte carenze, ma inutile
piangere sul latte versato. an-
cora presto per parlare di cifre
o date precise, ma nel corso del
2008 riceveremo una parte dei
fondi stanziati dal governo per
la statalizzazione dellUniver-
sit.
I cinque milioni di euro per tra-
sformare lateneo da privato a
pubblico sono gi arrivati e ci
sono tutti i numeri perch l an-
no in corso diventi quello del
cambiamento per il Cus. Pi
soldi da investire per organiz-
zare i campionati universitari e
interfacolt, per i corsi e, ma-
gari, per gestire nuove struttu-
re, come i campi da tennis che
si trovano sul colle dei Cappuc-
cini. E soprattutto per sostene-
re gli atleti migliori del vivaio
urbinate.
Forse un po tardi per Marc Car-
loni. Latleta studia farmacia a
Urbino ma si allena a Senigallia
e fare il pendolare costa fatica.
Lanno prossimo ha deciso
quindi che lascer le competi-
zioni per dedicarsi totalmente
allo studio. Il karate non il
calcio. - dice - Girano pochi sol-
di e preferisco concentrarmi
sul mio futuro.
ROBERTA CIFRA
La struttura comunale ha oltre 30 anni e i guasti sono frequenti
In piscina si nuota tra i problemi

stata chiusa per due settimane, a di-


cembre, per un guasto allimpianto di
filtrazione dellacqua. Questestate,
invece, rimasta inutilizzata per un mese
e mezzo, a causa della rottura di un tubo.
La piscina comunale Fratelli Cervi, co-
struita oltre trentanni fa, comincia a mo-
strare i suoi acciacchi.
Cambiare la pompa idraulica spiega Da-
vide Perez, allenatore e coordinatore dei
corsi allinterno della struttu-
ra - come mettere un cuore
nuovo in un corpo vecchio. La
vasca ha dei problemi struttu-
rali ed necessario un serio in-
tervento di ristrutturazione.
Le continue interruzioni alle
attivit potrebbero infatti por-
tare a un calo delle presenze.
Ma i problemi strutturali non
sono gli unici. Per ottenere
uninformazione, ad esempio,
lunico modo sembra essere
quello di andarci di persona.
Non esiste un sito internet e al
telefono, negli ultimi giorni,
risponde la voce metallica del-
la segreteria, precisando che
non c pi spazio per nuovi
messaggi.
Altre volte, invece, il controllo a essere ca-
rente. Se durante i corsi o gli allenamenti
non manca mai un assistente ai bagnanti,
negli orari dedicati esclusivamente al nuo-
to libero non sempre cos. Sabato sono
andata in piscina per farmi una nuotata
racconta Lisa, 26 anni ma il bagnino non
si visto. La legge regionale del 2006 pre-
vede per la presenza di un assistente ai
bagnanti durante tutto lorario di apertu-
ra. Carla Spinato, sorvegliante presso la pi-
scina, assicura che c sempre un bagnino
che controlla la vasca, ma ammette che
pu accadere che si assenti qualche mi-
nuto per recarsi in segreteria.
Un altro problema, che per pare supera-
to, la qualit dellacqua. Questautunno
racconta Gianluca, 21 anni, studente del-
lIsia lacqua era poco pulita e fredda. Ma,
dopo le vacanze di Natale, la situazione mi
sembra migliorata. Le analisi dellacqua,
effettuate periodicamente dallAsl, non
hanno per mai rivelato problemi. Per un
po, ho anche cambiato piscina confessa
Gianluca e sono andato a quella dellIsef.
tutta unaltra cosa ma, soprattutto per gli
studenti, costa molto di pi.
C per anche chi la piscina comunale la
frequenta da tanto ed soddisfatto. Noi
spiega Katia, madre di Erika, atleta della
squadra di preagonismo ci troviamo be-
ne. Dello stesso avviso Valentina, stu-
dentessa dellIsia: Lanno scorso ho fre-
quentato un corso di acquagym e non pos-
so lamentarmi.
Nonostante i piccoli e i grandi problemi, le
attivit nella struttura continuano a pieno
ritmo: i corsi per bambini e per adulti, le le-
zioni di acquagym e idrobike, gli allena-
menti delle squadre di agonismo, dalle
giovanili ai master. In partenza, poi, ci so-
no altri due corsi: quello per diventare as-
sistente ai bagnanti e quello per diventare
istruttore di nuoto di primo li-
vello. La societ Sport per Tut-
ti, che qui si allena, nella pas-
sata stagione ha conquistato
importanti traguardi. Lanno
scorso racconta lallenatore
Davide Perez - siamo stati am-
messi alle fasi finali del cam-
pionato regionale. Questan-
no, per, la squadra dovr sub-
ire anche la concorrenza in ca-
sa. Presso la piscina dellIsef,
hanno infatti iniziato ad alle-
narsi gli atleti della Ducato
Nuoto, la nuova associazione,
presieduta e allenata da Mi-
chele Munno, che gi conta
una ventina di iscritti, tra cui
molti universitari.
Gi, lIsef, leterna rivale. Da quando ha
aperto al pubblico spiega Antonio Ber-
nardini, presidente della Cooperativa so-
ciale Francesca, che ha in gestione la pisci-
na comunale dal 2002 gli ingressi sono
calati di circa il 30%. Ma ora si sono stabi-
lizzati. Abbiamo dei clienti affezionati e
unampia fascia oraria riservata al nuoto
libero.
ELISA ANZOLIN
In alto a sinistra Marc Carloni, sopra un allenamento di
karate. In basso la piscina comunale Fratelli Cervi di Urbino
Ducato 14-15.qxp:ducatoultra def.qxd 23-01-2008 17:00 Pagina 15
il Ducato
16
MASS MEDIA
0
1
2
3
D
opo i politici, i
g i o r n a l i s t i .
Saranno loro lo-
biettivo del
secondo v-day
(dove la v sta per
vaffa..) proclamato dal comico
genovese Beppe Grillo per il
prossimo 25 aprile. Nel giorno
della Liberazione, Grillo vor-
rebbe liberare lItalia da
uninformazione a suo parere
sempre meno libera e sempre
pi asservita al potere politico
ed economico. La casta dei
giornali (come la chiama lui
citando il titolo di un libro) da
mesi il bersaglio favorito dei
post che il comico-predicatore
pubblica sul suo seguitissimo
blog. Abbiamo intervistato
Grillo per farci spiegare questa
sua nuova crociata.
Perch questa iniziativa, cosa
non funziona nel giornalismo
italiano?
Questo un v-day con uno
scopo preciso: vogliamo arriva-
re a raccogliere le firme neces-
sarie per presentare tre referen-
dum abrogativi su tre leggi ora
in vigore. Uno per togliere il
finanziamento pubblico ai
giornali, uno per abolire
lOrdine dei giornalisti e uno
per eliminare la legge sulla
televisione (legge Gasparri),
per poterla rifare superando il
conflitto di interessi.
Vorremmo ottenere questi tre
obiettivi in un colpo solo per
aprirci a una leggera democra-
zia dellinformazione che ora
in Italia manca.
In che senso parla di casta dei
giornalisti paragonandola a
quella casta dei politici i cui
abusi sono spesso stati denun-
ciati proprio da giornalisti?
Ma io non ce lho con i giorna-
listi in s. Beh con alcuni gior-
nalisti in particolare s, tantissi-
mo. Ce lho con un sistema
dove nelle redazioni dei giorna-
li si fa la politica, con i padroni
dei giornali che sappiamo chi
sono. Ma la gente non lo sa
mica che nel consiglio di
amministrazione del Corriere
della Sera ci sono tre banche,
Della Valle, Montezemolo e
Tronchetti Provera. E allora
sono questi gruppi che attra-
verso questo tipo di stampa
fanno la politica.
Per nei giornali redazione ed
editore sono due cose distinte.
Non crede che un giornalista
possa scrivere senza pensare a
chi siede nel consiglio di
amministrazione della sua
testata?
No. Perch come vede la liber-
t di espressione di due gior-
nalisti come Stella e Rizzo (che
Grillo allattacco dei giornali
Il 25 aprile si terr il V-day bis. Destinatari del vaffa saranno i media italiani
Intervista al Ducato: I giornalisti spariranno. A fare informazione saranno i cittadini, grazie a internet
NICOL CERBONCINI
ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: GIOVANNI BOGLIOLO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo".
Vice: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l'Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIU-
SEPPE PAIONI; per l'Ordine: STEFANO FABRIZI, DARIO GATTAFONI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: PAOLA DE CRESCENTINI, SAURO BRANDONI; per
la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO
MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore: GIOVANNI MANTOVANI
IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/giornalismo; e-mail: reda-
zione.ilducato@uniurb.it Direttore responsabile: GIOVANNI MANTOVANI Stampa: Arti Grafiche STIBU - Urbania (PU) - 0722319431 Registrazione
Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
Beppe Grillo durante uno degli spettacoli che porta in scena in teatri e arene italiani
Dalle gag di Fantastico al blog
Beppe Grillo nasce a Genova nel 1948 e scopre il proprio talento comico nei locali
della sua citta'. Nel 1979 partecipa alla prima serie di Fantastico. Da l realizza diver-
se trasmissioni in Rai oltre a partecipare a varie edizioni di Sanremo. Con il tempo il
suo modo di fare spettacolo cambia e dalla satira di costume passa a quella sociale
e politica . Nel 1990 lascia la televisione e si dedica a spettacoli da portare in teatro
nei quali inizia a prendere di mira il consumismo e a parlare di temi legati allecolo-
gia. Nel 2005 Grillo apre il suo blog (www.beppegrillo.it), che diventato il sito italia-
no pi visitato in assoluto. L8 settembre scorso ha organizzato il primo v-day, contro
la casta dei politici.
LA BIOGRAFIA
Io non ce lho con i giornalisti,
ce lho con un sistema
dellinformazione controllato
da gruppi di potere che fanno
politica attraverso la stampa


denunciano gli sprechi della
politica) evita accuratamente
di dire che il Corriere della Sera
e il gruppo Rcs, nel quale lavo-
rano loro, prendono 22 milioni
di euro di finanziamento. Il
condizionamento c, insito.
Se il tuo stipendio te lo d met
lo Stato e met un inserzionista
la tua libert una libert
molto limitata.
Lei ha detto che con la diffu-
sione di internet la figura del
giornalista destinata a spari-
re, ma non crede che per avere
uninformazione di qualit sia
necessaria?
E un tipo di giornalista che
destinato a sparire. E comun-
que per fare informazione non
servir pi avere la qualifica
giornalista, ma sar un citta-
dino informato a dare le noti-
zie. Insomma la figura del gior-
nalista cos: uno che o espri-
me delle opinioni o interpreta
dei fatti o riporta delle idee
altrui. Una figura di mediazio-
ne che non servir pi.
Ma senza giornalisti chi si
dedicherebbe a trovare questi
fatti, a scovare le notizie?
Ma ormai i fatti sono a dispo-
sizione di tutti: basta un telefo-
nino per documentare un
attentato e poi metterlo in rete.
Questo pu valere per la cro-
naca, ma per il giornalismo
dinchiesta?
Certo, nel giornalismo di
inchiesta le cose devi andartele
a trovare, ma come fai a fare
uninchiesta seria, per esempio
sullenergia, quando il tuo dato-
re di lavoro un petroliere?
Lei accusato, anche attraver-
so il meccanismo del blog, di
negarsi a quel contraddittorio
che la rete secondo lei garanti-
rebbe?
Ma io ho un contraddittorio
che sono tutti gli altri mezzi di
informazione. Io con il blog ho
creato unalternativa nel pano-
rama dellinformazione.
Per spesso non risponde alle
domande dei giornalisti.
Ultimamente ha negato unin-
tervista allEspresso.
Ma chi lha detto! Io ho fatto
migliaia di interviste. Il giorna-
lista dellEspresso, mi voleva
fare unintervista che io non
avevo voglia di fare: voleva
dimostrare qualche cosa che a
me non interessava. Io con
lEspresso ho sempre avuto un
buon rapporto. Probabilmente
era un infiltrato di Panorama
che voleva farmi litigare con
lEspresso. Io ho rilasciato
interviste dalla Sentinella del
Canavese al New York Times. Il
numero del New Yorker che
esce adesso ha 14 pagine su di
me. Per non mi sento obbliga-
to a rispondere sempre e
comunque.
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