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Spesso sentiamo parlare di “Signoraggio Bancario”, ovvero della differenza fra valore nominale impresso in una moneta (banconota o moneta metallica) e il suo valore intrinseco. Anticamente – durante il Medioevo – come detto in più sedi - vedi qui Dalla Nascita della Moneta all’Inizio della Scalata Bancaria - l’aggio, o vantaggio, del signore (cui spettava l’emissione/conio della moneta) era rappresentato da una piccola quantità di oro che Questi tratteneva all’atto della stessa coniazione, sull’oro che il mercante recava, al fine della produzione della moneta utile all’economia del regno. Oggi, come detto in più sedi, non esiste più la convertibilità tra oro e banconote: pratica fraudolenta instaurata col superamento degli accordi di Bretton Woods (vedi qui – La Profezia di Thomas Jefferson). Oggi, dunque, per produrre una banconota da 100 € si dice che occorrano – secondo attendibili stime – da un minimo di 0,30 centesimi di euro ad un massimo di circa 2 € di costi vari (stampanti, inchiostro, sistemi antifalsificazione, corrente elettrica, spese di trasporto, stoccaggio, distribuzione, manutenzione e acquisto sistemi informatici, bancomat, costi del personale ecc.). Ovviamente nasce naturale effettuare delle osservazioni pratiche oltre che matematiche. Se una Banca Centrale ha il potere di emettere denaro, i costi di produzione non esistono. La gente si domanda a questo punto: ma se abbiamo detto che i costi vari sopra elencati ammonterebbero a circa 2 € (o comunque da un minimo di 0,30 centesimi ad un massimo di 2,00 euro) per ogni banconota da 100 € e considerando l’enorme numero di banconote in circolazione, come si fa ad affermare il contrario? La spiegazione è più semplice di quello che si possa immaginare, infatti chi possiede il potere di ordinare l’acquisto di un qualsiasi numero di banconote, di vario taglio, ha anche il potere di ordinarne anche l’acquisto della somma necessaria per coprire quei costi, per cui in definitiva la somma inizialmente acquisita non ha avuto costi per il committente, ovvero per la Banca Centrale.
Spesso sentiamo parlare di “Signoraggio Bancario”, ovvero della differenza fra valore nominale impresso in una moneta (banconota o moneta metallica) e il suo valore intrinseco. Anticamente – durante il Medioevo – come detto in più sedi - vedi qui Dalla Nascita della Moneta all’Inizio della Scalata Bancaria - l’aggio, o vantaggio, del signore (cui spettava l’emissione/conio della moneta) era rappresentato da una piccola quantità di oro che Questi tratteneva all’atto della stessa coniazione, sull’oro che il mercante recava, al fine della produzione della moneta utile all’economia del regno. Oggi, come detto in più sedi, non esiste più la convertibilità tra oro e banconote: pratica fraudolenta instaurata col superamento degli accordi di Bretton Woods (vedi qui – La Profezia di Thomas Jefferson). Oggi, dunque, per produrre una banconota da 100 € si dice che occorrano – secondo attendibili stime – da un minimo di 0,30 centesimi di euro ad un massimo di circa 2 € di costi vari (stampanti, inchiostro, sistemi antifalsificazione, corrente elettrica, spese di trasporto, stoccaggio, distribuzione, manutenzione e acquisto sistemi informatici, bancomat, costi del personale ecc.). Ovviamente nasce naturale effettuare delle osservazioni pratiche oltre che matematiche. Se una Banca Centrale ha il potere di emettere denaro, i costi di produzione non esistono. La gente si domanda a questo punto: ma se abbiamo detto che i costi vari sopra elencati ammonterebbero a circa 2 € (o comunque da un minimo di 0,30 centesimi ad un massimo di 2,00 euro) per ogni banconota da 100 € e considerando l’enorme numero di banconote in circolazione, come si fa ad affermare il contrario? La spiegazione è più semplice di quello che si possa immaginare, infatti chi possiede il potere di ordinare l’acquisto di un qualsiasi numero di banconote, di vario taglio, ha anche il potere di ordinarne anche l’acquisto della somma necessaria per coprire quei costi, per cui in definitiva la somma inizialmente acquisita non ha avuto costi per il committente, ovvero per la Banca Centrale.
Spesso sentiamo parlare di “Signoraggio Bancario”, ovvero della differenza fra valore nominale impresso in una moneta (banconota o moneta metallica) e il suo valore intrinseco. Anticamente – durante il Medioevo – come detto in più sedi - vedi qui Dalla Nascita della Moneta all’Inizio della Scalata Bancaria - l’aggio, o vantaggio, del signore (cui spettava l’emissione/conio della moneta) era rappresentato da una piccola quantità di oro che Questi tratteneva all’atto della stessa coniazione, sull’oro che il mercante recava, al fine della produzione della moneta utile all’economia del regno. Oggi, come detto in più sedi, non esiste più la convertibilità tra oro e banconote: pratica fraudolenta instaurata col superamento degli accordi di Bretton Woods (vedi qui – La Profezia di Thomas Jefferson). Oggi, dunque, per produrre una banconota da 100 € si dice che occorrano – secondo attendibili stime – da un minimo di 0,30 centesimi di euro ad un massimo di circa 2 € di costi vari (stampanti, inchiostro, sistemi antifalsificazione, corrente elettrica, spese di trasporto, stoccaggio, distribuzione, manutenzione e acquisto sistemi informatici, bancomat, costi del personale ecc.). Ovviamente nasce naturale effettuare delle osservazioni pratiche oltre che matematiche. Se una Banca Centrale ha il potere di emettere denaro, i costi di produzione non esistono. La gente si domanda a questo punto: ma se abbiamo detto che i costi vari sopra elencati ammonterebbero a circa 2 € (o comunque da un minimo di 0,30 centesimi ad un massimo di 2,00 euro) per ogni banconota da 100 € e considerando l’enorme numero di banconote in circolazione, come si fa ad affermare il contrario? La spiegazione è più semplice di quello che si possa immaginare, infatti chi possiede il potere di ordinare l’acquisto di un qualsiasi numero di banconote, di vario taglio, ha anche il potere di ordinarne anche l’acquisto della somma necessaria per coprire quei costi, per cui in definitiva la somma inizialmente acquisita non ha avuto costi per il committente, ovvero per la Banca Centrale.
Abbiamo il dovere di creare una contro-cultura finanziaria e storica
Lessenza della truffa monetaria da Signoraggio: Il Denaro
non ha Costi di Produzione Signoraggio Bancario Un esempio pratico della truffa dellemissione a costo nullo
di Nicola Arena e Sergio Basile Cartamoneta - Alla resa dei conti i costi di produzione non esistono Roma - di Nicola Arena - Spesso sentiamo parlare di Signoraggio Bancario, ovvero della differenza fra valore nominale impresso in una moneta (banconota o moneta metallica) e il suo valore intrinseco. Anticamente durante il Medioevo come detto in pi sedi - vedi qui Dalla Nascita della Moneta allInizio della Scalata Bancaria - laggio, o vantaggio, del signore (cui spettava lemissione/conio della moneta) era rappresentato da una piccola quantit di oro che Questi tratteneva allatto della stessa coniazione, sulloro che il mercante recava, al fine della produzione della moneta utile alleconomia del regno. Oggi, come detto in pi sedi, non esiste pi la convertibilit tra oro e banconote: pratica fraudolenta instaurata col superamento degli accordi di Bretton Woods (vedi qui La Profezia di Thomas Jefferson). Oggi, dunque, per produrre una banconota da 100 si dice che occorrano secondo attendibili stime da un minimo di 0,30 centesimi di euro ad un massimo di circa 2 di costi vari (stampanti, inchiostro, sistemi antifalsificazione, corrente elettrica, spese di trasporto, stoccaggio, distribuzione, manutenzione e acquisto sistemi informatici, bancomat, costi del personale ecc.). Ovviamente nasce naturale effettuare delle osservazioni pratiche oltre che matematiche. Se una Banca Centrale ha il potere di emettere denaro, i costi di produzione non esistono. La gente si domanda a questo punto: ma se abbiamo detto che i costi vari sopra elencati ammonterebbero a circa 2 (o comunque da un minimo di 0,30 centesimi ad un massimo di 2,00 euro) per ogni banconota da 100 e considerando lenorme numero di banconote in circolazione, come si fa ad affermare il contrario? La spiegazione pi semplice di quello che si possa immaginare, infatti chi possiede il potere di ordinare lacquisto di un qualsiasi numero di banconote, di vario taglio, ha anche il potere di ordinarne anche lacquisto della somma necessaria per coprire quei costi, per cui in definitiva la somma inizialmente acquisita non ha avuto costi per il committente, ovvero per la Banca Centrale. Un esempio pratico della truffa dellemissione a costo nullo Per comprendere meglio questo semplice trucco da prestigiatore, facciamo di seguito un esempio pratico: La Banca Centrale ordina 100 banconote da 100 del valore complessivo di 10.000 (costi di produzione vari, circa 200 , per eccesso), in questo caso la Banca Centrale avrebbe un guadagno da signoraggio di soli 9.800 , ma dimentichiamo un particolare: la B.C. ha il potere di dire alle tipografie di stamparsi quei 200 occorrenti per coprire i 10.000 prodotti, per cui ci sentiamo presi ulteriormente in giro quando ci dicono che il denaro ha un costo per Le Banche Centrali.
Accettazione Convenzionale Il valore della carta lo creiamo noi Questo esempio serve solo a confermare e a espandere la grande truffa della moneta debito. Il denaro come diceva il prof. Giacinto Auriti un simbolo di costo nullo al quale noi esseri umani vivi conferiamo il valore convenzionalmente accettato dalla comunit di cui facciamo parte. Chi crea il valore del denaro siamo noi persone, per il solo semplice fatto che ci mettiamo daccordo che lo abbia (vedi qui - Il Contenitore Una truffa oltre il dualismo lira/euro - qui Nellera della moneta-debito, tutto il male viene raccolto dentro un simbolo e qui Chi genera davvero la Ricchezza? Capirlo essenziale!). Questa sconvolgente verit non viene percepita, proprio a causa della sua semplicit. Per capire questi concetti noi consigliamo vivamente di guardare i numerosi video che il Professor Giacinto Auriti ha lasciato in dono alle generazioni presenti e future, per il benessere dellintera umanit, in piena grazia di Dio e dei principi Cristiani, nonch di approfondire la delicatissima tematica leggendo con attenzione gli articoli gi in allegato, che cercano di riprendere con fedelt, ampliare, integrare ed attualizzare con esempi moderni legati alla truffa in corso spacciata per crisi economica internazionale ben 35 anni di studi giuridici, economici, storici e monetari dello stesso professore. LA VERIT VI RENDER LIBERI: Liberi dalla schiavit del denaro e vicini allessenza benefica del nostro Creatore. Abbiamo il dovere di creare una contro-cultura finanziaria e storica Vale davvero la pena crearsi una cultura finanziaria e storica in materia, in quanto la tematica del signoraggio bancario (primario e secondario, o da riserva frazionaria) spesso volutamente non approfondita, fornisce lalibi ideologico allo stesso capitalismo ed alle medesime crisi finanziarie che di tanto in tanto scoppiano seguendo il famoso ciclo di Jefferson (vedi qui Diego Fusaro e la Cinesizzazione dei Sovranisti) . Una tematica (quella del signoraggio) che oggi n economisti, n filosofi, n storici (pi o meno legati al sistema)denunciano in maniera netta e chiara, contribuendo, loro malgrado, a disinformare e ad indurre il vasto pubblico a perdersi in vani e fuorvianti ragionamenti, nonch in astruse formule economiche o ideologiche atte proprio a non far capire la semplicit del problema (vedi qui un esempio Diego Fusaro e la Cinesizzazione dei Sovranisti)
Nicola Arena, Sergio Basile (Copyright 2014 Qui Europa) Partecipa al pubblico dibattito infounicz.europa@gmail.com