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Sete di Parola

a cura di www.qumran2.net

Lampada per i miei passi la tua parola, luce sul mio cammino
Salmo 118

23/3/2014 29/3/2014 III Domenica di Quaresima Anno A

an!elo del !iorno, commento e pre!"iera

Domenica 23 marzo 2014


# $al an!elo secondo %io&anni 4,5-42
Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.
'n (uel tempo, %es) !iunse a una citt* della Samar+a c"iamata Sicar, &icina al terreno c"e %iaco,,e a&e&a dato a %iuseppe suo -i!lio. (ui c/era un po00o di %iaco,,e1 %es) dun(ue, a--aticato per il &ia!!io, sede&a presso il po00o1 2ra circa me00o!iorno1 %iun!e una donna samaritana ad attin!ere ac(ua1 Le dice %es). $ammi da ,ere1 ' suoi discepoli erano andati in citt* a -are pro&&ista di ci,i1 Allora la donna samaritana !li dice. 3ome mai tu, c"e sei !iudeo, c"iedi da ,ere a me, c"e sono una donna samaritana41 ' %iudei in-atti non "anno rapporti con i Samaritani1 %es) le risponde. Se tu conoscessi il dono di $io e c"i colui c"e ti dice. 5$ammi da ,ere67, tu a&resti c"iesto a lui ed e!li ti a&re,,e dato ac(ua &i&a1 %li dice la donna. Si!nore, non "ai un secc"io e il po00o pro-ondo8 da do&e prendi dun(ue (uest/ac(ua &i&a4 Sei tu -orse pi) !rande del nostro padre %iaco,,e, c"e ci diede il po00o e ne ,e&&e lui con i suoi -i!li e il suo ,estiame41 %es) le risponde. 3"iun(ue ,e&e di (uest/ac(ua a&r* di nuo&o sete8 ma c"i ,err* dell/ac(ua c"e io !li dar9, non a&r* pi) sete in eterno1 An0i, l/ac(ua c"e io !li dar9 di&enter* in lui una sor!ente d/ac(ua c"e 0ampilla per la &ita eterna1 Si!nore !li dice la donna , dammi (uest/ac(ua, perc": io non a,,ia pi) sete e non continui a &enire (ui ad attin!ere ac(ua1 Le dice. a/ a c"iamare tuo marito e ritorna (ui1 %li risponde la donna. 'o non "o marito1 Le dice %es). ;ai detto ,ene. 5'o non "o marito71 'n-atti "ai a&uto cin(ue mariti e (uello c"e "ai ora non tuo marito8 in (uesto "ai detto il &ero1 %li replica la donna. Si!nore, &edo c"e tu sei un pro-eta6 ' nostri padri "anno adorato su (uesto monte8 &oi in&ece dite c"e a %erusalemme il luo!o in cui ,iso!na adorare1 %es) le dice. 3redimi, donna, &iene l/ora in cui n: su (uesto monte n: a %erusalemme adorerete il <adre1 oi adorate ci9 c"e non conoscete, noi adoriamo ci9 c"e conosciamo, perc": la sal&e00a &iene dai %iudei1 =a &iene l/ora ed (uesta in cui i &eri adoratori adoreranno il <adre in spirito e &erit*. cos+ in-atti il <adre &uole c"e siano (uelli c"e lo adorano1 $io spirito, e (uelli c"e lo adorano de&ono adorare in spirito e &erit*1 %li rispose la donna. So c"e de&e &enire il =essia, c"iamato 3risto. (uando e!li &err*, ci annuncer* o!ni cosa1 Le dice %es). Sono io, c"e parlo con te1 'n (uel momento !iunsero i suoi discepoli e si mera&i!lia&ano c"e parlasse con una donna1 >essuno tutta&ia disse. 3"e cosa cerc"i4, o. $i c"e cosa parli con lei41 La donna intanto lasci9 la sua an-ora, and9 in citt* e disse alla !ente. enite a &edere un uomo c"e mi "a detto tutto (uello c"e "o -atto1

3"e sia lui il 3risto41 ?scirono dalla citt* e anda&ano da lui1 'ntanto i discepoli lo pre!a&ano. @a,,+, man!ia1 =a e!li rispose loro. 'o "o da man!iare un ci,o c"e &oi non conoscete1 2 i discepoli si domanda&ano l/un l/altro. Aualcuno !li "a -orse portato da man!iare41 %es) disse loro. 'l mio ci,o -are la &olont* di colui c"e mi "a mandato e compiere la sua opera1 oi non dite -orse. ancora (uattro mesi e poi &iene la mietitura4 2cco, io &i dico. al0ate i &ostri occ"i e !uardate i campi c"e !i* ,ionde!!iano per la mietitura1 3"i miete rice&e il salario e racco!lie -rutto per la &ita eterna, perc": c"i semina !ioisca insieme a c"i miete1 'n (uesto in-atti si dimostra &ero il pro&er,io. uno semina e l/altro miete1 'o &i "o mandati a mietere ci9 per cui non a&ete -aticato8 altri "anno -aticato e &oi siete su,entrati nella loro -atica1 =olti Samaritani di (uella citt* credettero in lui per la parola della donna, c"e testimonia&a. =i "a detto tutto (uello c"e "o -atto1 2 (uando i Samaritani !iunsero da lui, lo pre!a&ano di rimanere da loro ed e!li rimase l* due !iorni1 =olti di pi) credettero per la sua parola e alla donna dice&ano. >on pi) per i tuoi discorsi c"e noi crediamo, ma perc": noi stessi a,,iamo udito e sappiamo c"e (uesti &eramente il sal&atore del mondo1

SPUNTI DI RIFLESSIONE
<randiC

Bdon =auri0io

Tre sono le immagini simboliche che, a partire da oggi, ci accompagneranno in queste domeniche di quaresima: l'acqua, la luce, la vita. Credo di poter interpretare cos l'acqua della quale prima lettura e vangelo di questa terza domenica sottolineano l'importanza: l'acqua della relazione... l'acqua sono le relazioni che viviamo nelle nostre giornate: la relazione con !io e con le persone che stanno al nostro "ianco o che incontriamo, pi# o meno casualmente. $na relazione combattuta quella del popolo d'%sraele nel deserto... una di""icile relazione con !io, continuamente messo alla prova dalla incredulit& di chi, comunque pressato dalle di""icolt&, non riusciva a riconoscere la presenza di !io. 'i piace questa +

continua domanda che chi cammina nel deserto si pone: Dio in mezzo a noi oppure no? Tutto sommato dietro a questa domanda sento un desiderio, da parte del popolo d'%sraele, non di un !io che risolva situazioni, ma di un !io che condivida, non di un !io che da risposte ma di un !io che sta, che "a compagnia. (o lego alla richiesta che mi ha "atto ieri )ngelica, la mamma di 'aria )ngel, che dopo una lunga malattia ha visto la "iglia morire... la mamma, anziana, in una stanza e nella stanza a "ianco la "iglia... la mamma a custodire, a vegliare dal suo letto e la "iglia nel suo letto a lottare contro il male. * quando la malattia ieri ha vinto, solo una richiesta da parte della mamma: in questo mio dolore, in questo mio deserto, non lasciatemi sola,

aiutatemi... anche questa donna, oramai molto anziana, si sentita abbandonata "pur non avendo mai fatto nulla di male" dice... ha chiesto l'acqua della relazione, della vicinanza, della compagnia, dell'amicizia. %n questa pagina del libro dell'*sodo mi pare che !io senta tutta la debolezza, tutta la "ragilit& dei suoi "igli, credo che la veri"ica della presenza di !io sia una tentazione che accompagna la "ede e credo anche che la "atica, le di""icolt& possono indurire il cuore ed per questo che !io, ancora una volta mostra il suo amore, la sua misericordia e si "a roccia... roccia che si "a colpire, "erire... si "a sorgente d'acqua. -ensando alla richiesta di questa donna anziana allora mi viene da dire che ognuno di noi pu. diventare roccia e sorgente d'acqua per i "ratelli e sorelle che gridano la loro di""icolt&. )nche la seconda lettura ci parla della misericordia di !io con gli uomini, perch/, ci dice san -aolo, che nonostante il nostro peccato 0es# dona la sua vita per noi... nonostante le nostre distanze, le nostre debolezze, indecisioni. )nche qui !io si rivela come qualcuno che comprende e che si china sulle nostre "ragilit& quando eravamo ancora deboli... la "ede ci permette cos di riconoscere il vero volto di !io: non qualcuno che ci rimprovera ma qualcuno sempre disposto a venirci incontro, con amore e benevolenza per darci la "orza necessaria ad assumerci le nostre responsabilit&. 1gnuno di noi, nella sua debolezza e nella sua "ragilit& sperimenta il trovarsi di "ronte a 0es# morto per lui... senza nessun valido se non per l'assoluta gratuit& dell'amore... Solo 6

l'amore spiega la causa della morte di Cristo per noi 2don 0iovanni 3icolini4. !i questo testo mi piace molto anche il carattere per cos dire... liturgico. 0es# e la nostra "ede ci permettono "l'accesso" alla grazia... questo termine, accesso, nell')T ha un valore liturgico e indica 2nel suo corrispondente verbo4 l'accesso dei sacri"ici, portati presso !io all'altare e alla Tenda. %noltre indica l'accedere dei sacerdoti consacrati da 'os alla Tenda. 'i piace questo perch/ la relazione con !io allora, lo stare in pace con (ui e mantenere viva la speranza avvengono all'interno di una 5celebrazione della vita5 nella quale sperimentiamo, non le nostre capacit&, ma la gratuit& dei doni di !io. %n"ine il passaggio di vangelo, cos bello, cos ricco... nelle nostre comunit& lo abbiamo drammatizzato, con l'aiuto dei bimbi, presso il "onte battesimale... 0es# e la donna samaritana a dialogare al pozzo 2il "onte battesimale appunto4... e abbiamo sottolineato il signi"icato del pozzo che nell')T signi"ica la torah, la legge, che in modo solenne viene oggi sostituita da 0es#, seduto appunto sul 2e non a "ianco come alcuni traducono...4 pozzo ed luogo di appuntamenti amorosi: al pozzo i ragazzi andavano per conoscere le ragazze che tutti i giorni attingevano acqua. Che bello questo !io che in 0es# d& appuntamento alla donna samaritana e a ciascuno di noi che, carico delle sue "atiche e debolezze cerca, in "ondo in "ondo di incontrare chi pu. placare la propria sete. )nche 0es# ha bisogno di acqua, ovvero di relazione... il vangelo allora ci interpella io credo sulle nostre 5seti5, ovvero sui nostri desideri La nostra

sete profonda sete di incontro e di relazione scrive *nzo 7ianchi e oggi ci viene detto c e l'incontro comincia quando si a il coraggio di farsi mendicanti presentandosi all'altro nella propria povert!... ecco c e la donna, c iedendo l'acqua c e "es# le pu$ dare condivide la sua povert!, la sua necessit!. %uesta povert! condivisa diventa la base dell'incontro nella verit!. Ci. che disseta veramente l'incontro: leggendo bene ci rendiamo conto che la donna non attinger& acqua e 0es# non berr&. )l pozzo, 2immagino io...4 la donna ci era andata nell'ora pi# calda, probabilmente perch/ non voleva incontrare nessuno... perch/ gi& troppi l'avevano additata, giudicata, per quella sua storia che non vuole raccontare "ino in "ondo &non o marito...'. )l pozzo ha incontrato chi non la giudica, c i non la aggredisce c i non la umilia in una descrizione imbarazzante del suo peccato, della sua storia di tanti amori cercati e traditi 2mons. 8. -aglia4. -ensando al modo che ho di relazionarmi con le persone, mi viene in mente questo: a volte, quando devo dirne quattro a qualcuno dico: !evo leggergli la vita la vita a quello9 0es# ancora una volta mi sorprende, perch/ 0es# le spiega, con sensibilit&, tutta la sua vita e questo colpisce la donna di Samaria( essere conosciuta ed essere amata, cos) com'* +on un giudizio, non una legge quella c e cambia i cuori, ma il lungo, insistente incontro con quell'uomo c e parla con libert! e amore 2mons. 8. -aglia4. Che bello se la chiesa "osse questo

pozzo sul quale 0es# sta seduto... c e tutti, ma proprio tutti potessimo avvicinarci per attingere l'acqua della consolazione, dell'amore, del perdono. Sia cos) anc e per i nostri cuori, possessivi e peccatori, ma conosciuti, amati e perdonati dal Signore, uomo assetato c e cammina e c iede amore. ,l Signore ci insegni ad essere fonte d'amore, servendo c i a sete, trovando cos) l'amore c e non finisce e c e estingue la nostra sete 2mons. 8. -aglia4 :crive, a questo proposito, don 0iovanni 3icolini: -roprio perc . la nostra giustizia non il risultato di una nostra opera, non un nostro merito o l'esito di un nostro sforzo e impegno, proprio per questo "siamo in pace con Dio" &alla lettera "abbiamo pace verso Dio"'. ,l rigore con il quale l'/postolo ci a portato a considerare e a analizzare l'atto e la realt! della fede ora ci consente e, mi sembra, in certo modo esige, di considerare la pace nella quale la totale gratuit! del dono di Dio ci pone. Se fosse opera nostra non ci potrebbe lasciare per un istante l'ansia di perdere quello c e abbiamo ottenuto0 ma siccome tutto quello c e abbiamo e siamo viene da Dio, il vero impegno sar! nel custodire e nell'incessante accogliere il dono della fede. ,n tutto questo, ma lo vedremo pi# profondamente nel seguito, abbiamo contemplato l'autore della nostra fede e della nostra salvezza0 dice infatti "per mezzo del Signore nostro "es# Cristo"*

PER LA PREGHIERA
Auaranta !iorni per riscoprire un e(uili,rio nuo&o nella &ita e s,ara00arci di tanta 0a&orra c"e in!om,ra e impedisce di camminare, per a&&ertire la -ame di un ci,o capace di cam,iare lDanima e dissetarsi alla sor!ente della &ita1 Auaranta !iorni per condi&idere una pre!"iera costante, una -raternit* rinno&ata, una <arola &i&a ed e--icace1 Auaranta !iorni per cam,iare e cele,rare la tua <as(ua6

B@o,erto LauritaC

Luned 24 marzo 2014


# $al an!elo secondo Luca 4,24-30
Ges come Ela ed Eliso mandato non per i soli Giudei.
'n (uel tempo, %es) Ecominci9 a dire nella sina!o!a a >*0aret.F 'n &erit* io &i dico. nessun pro-eta ,ene accetto nella sua patria1 An0i, in &erit* io &i dico. c/erano molte &edo&e in 'sraele al tempo di 2l+a, (uando il cielo -u c"iuso per tre anni e sei mesi e ci -u una !rande carestia in tutto il paese8 ma a nessuna di esse -u mandato 2l+a, se non a una &edo&a a Sarpta di SidGne1 3/erano molti le,,rosi in 'sraele al tempo del pro-eta 2liso8 ma nessuno di loro -u puri-icato, se non >aam*n, il Siro1 All/udire (ueste cose, tutti nella sina!o!a si riempirono di sde!no1 Si al0arono e lo cacciarono -uori della citt* e lo condussero -in sul ci!lio del monte, sul (uale era costruita la loro citt*, per !ettarlo !i)1 =a e!li, passando in me00o a loro, si mise in cammino1

SPUNTI DI RIFLESSIONE
<

B<aolo 3urta0C

=uanto ha ragione il :ignore9 3essun pro"eta bene accetto in patria ed elenca i casi in cui, nella storia di %sraele, un pro"eta davvero non stato accolto. * ancora oggi accade cos: crediamo di conoscere le persone, siamo colpiti dalle loro parole ma ne smorziamo la "orza perch/ le giudichiamo a partire dalla loro vita. Come pu. il "alegname di 3azareth parlare come un rabbino> Come pu. presentarsi come un pro"eta se tutti sanno da dove viene> =uante volte impediamo alle parole del :ignore giungere al nostro cuore perch/ ci "ermiamo all'apparenza di chi le pronuncia9 * questa

a""ermazione scomoda: accampiamo mille scuse pur di non ammettere questa disarmante verit&. (asciamoci provocare dal :ignore, individuiamo la sua presenza anche quando si nasconde nel volto poco trasparente del prete scontroso, della suora antipatica, del vicino pedante. (a -arola si "a strada attraverso le nostre parole, senza perdere di e""icacia, convertendo i cuori di chi la accoglie con umilt&. 3essun pro"eta riconosciuto, in patria, per una volta cerchiamo noi di essere l'eccezione che con"erma la regola9

PER LA PREGHIERA

BHruno IorteC

Ascolta la &oce del Suo Silen0io1 Ascolta la Sua <arola di &ita. apri la Hi,,ia, meditala con amore, lascia c"e la parola di %es) parli al cuore del tuo cuore8 le!!i i Salmi, do&e tro&erai espresso tutto ci9 c"e &orresti dire a $io8 ascolta !li apostoli e i pro-eti8 innamorati delle storie dei <atriarc"i e del popolo eletto e della c"iesa nascente, do&e incontrerai lDesperien0a della &ita &issuta nellDori00onte dellDallean0a con $io1 2 (uando a&rai ascoltato la <arola di $io, cammina ancora a lun!o nei sentieri del silen0io, lasciando c"e sia lo Spirito a unirti a 3risto, <arola eterna del <adre1 Lascia c"e sia $io <adre a plasmarti con tutte e due le Sue mani, il er,o e lo Spirito Santo1

Annuncia0ione del Si!nore

Marted 25 marzo 2014


# $al an!elo secondo Luca 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce. ?

'n (uel tempo, l/an!elo %a,riele -u mandato da $io in una citt* della %alilea, c"iamata >*0aret, a una &er!ine, promessa sposa di un uomo della casa di $a&ide, di nome %iuseppe1 La &er!ine si c"iama&a =aria1 2ntrando da lei, disse. @all:!rati, piena di !ra0ia. il Si!nore con te1 A (ueste parole ella -u molto tur,ata e si domanda&a c"e senso a&esse un saluto come (uesto1 L/an!elo le disse. >on temere, =aria, perc": "ai tro&ato !ra0ia presso $io1 2d ecco, concepirai un -i!lio, lo darai alla luce e lo c"iamerai %es)1 Sar* !rande e &err* c"iamato Ii!lio dell/Altissimo8 il Si!nore $io !li dar* il trono di $a&ide suo padre e re!ner* per sempre sulla casa di %iaco,,e e il suo re!no non a&r* -ine1 Allora =aria disse all/an!elo. 3ome a&&err* (uesto, poic": non conosco uomo41 Le rispose l/an!elo. Lo Spirito Santo scender* su di te e la poten0a dell/Altissimo ti coprir* con la sua om,ra1 <erci9 colui c"e nascer* sar* santo e sar* c"iamato Ii!lio di $io1 2d ecco, 2lisa,etta, tua parente, nella sua &ecc"iaia "a concepito anc"/essa un -i!lio e (uesto il sesto mese per lei, c"e era detta sterile. nulla impossi,ile a $io1 Allora =aria disse. 2cco la ser&a del Si!nore. a&&en!a per me secondo la tua parola1 2 l/an!elo si allontan9 da lei1

SPUNTI DI RIFLESSIONE
:iamo nell'ora pi# solenne della storia: !io, nella persona del 8erbo, sta per "are irruzione in essa. =uale luogo sar& degno di ospitarlo> @oma estende ovunque il suo potere, )tene un ra""inato centro culturale, 0erusalemme la citt& santa... * !io posa lo sguardo su un'oscura borgata della 0alilea: 3azaret.!ue localit& che, all'epoca, se avevano una qualche risonanza era in negativo. 7asta ricordare la sprezzante considerazione di 3atanaele: 5!a 3azaret pu. venire qualcosa di buono>5 20v A,+;4, e la drastica conclusione dei "arisei: 5:tudia, e vedrai che dalla 0alilea non sorge pro"eta9520v <,624.0alilea, 3azaret sono dunque l'emblema non solo di ci. che non conta, ma di ci. che merita solo disprezzo. %l messaggero celeste poi si rivolge a una 5vergine5, titolo che oggi si ammanta di venerazione proprio per il suo C

B2remo san Hia!ioC

ri"erimento alla madre di 0es#. 'a anche sotto questo termine l'indicazione di una situazione di povert& esistenziale: la donna contava nella misura in cui era "econda, cio era madre9 * l'insigni"icanza ra""orzata dal "atto che solo alla "ine ne compare il nome: una delle tante.)ncora un elemento sconcertante: (uca ha appena narrato l'annuncio rivolto a Baccaria, di cui ha sottolineato il rango sacerdotale, in un contesto pi# che solenne. * qui tutto lascia supporre l'ordinariet& di un modesto quotidiano.'a proprio qui la stravolgente novit& del rivelarsi di un volto inedito, impensabili di !io: *gli amore, cio vicinanza. *gli vuole abitare la nostra storia, vuole "arsi pellegrino con noi, vuole che impariamo a cercarlo e a trovarlo l dove si snoda la nostra esistenza. =uesti primi versetti, allora, ci svelano una cosa grandiosa: in quel piccolo

"rammento di tempo che vivo, in quella sperduta localit& dove si svolge la mia esistenza, !io mi raggiunge, oggi, con il suo annuncio. :, oggi, sono io quella vergine a cui !io chiede di "ar spazio per tornare a incarnarsi. %o sono chiamato a dargli un volto. Ti ringrazio, :ignore, per il

dono del mio essere esistenzialmente povero, perch/ grazie a questa povert& che posso avere la gioia di condividere con te il mio oggi nel tempo e la tua eternit& per sempre.

PER LA PREGHIERA
LoJolaC

BSant/'!na0io di

A!isci con la mi!liore competen0a e dili!en0a, come se tutto dipendesse da te1 =a insieme con-ida nella -or0a e nellDaiuto di $io, sapendo c"e tutto ti donato da lui1

Mercoled 26 marzo 2014


# $al an!elo secondo =atteo 5,17-19
Chi insegner e osserver i precetti, sar considerato grande nel regno dei cieli.
'n (uel tempo, %es) disse ai suoi discepoli. >on crediate c"e io sia &enuto ad a,olire la Le!!e o i <ro-eti8 non sono &enuto ad a,olire, ma a dare pieno compimento1 'n &erit* io &i dico. -inc": non siano passati il cielo e la terra, non passer* un solo iota o un solo trattino della Le!!e, sen0a c"e tutto sia a&&enuto1 3"i dun(ue tras!redir* uno solo di (uesti minimi precetti e inse!ner* a!li altri a -are altrettanto, sar* considerato minimo nel re!no dei cieli1 3"i in&ece li osser&er* e li inse!ner*, sar* considerato !rande nel re!no dei cieli1

SPUNTI DI RIFLESSIONE
AD

Bpadre Lino <edronC

0es# adempie le :critture realizzando nella sua persona ci. che esse dicevano di lui. ('adempimento della (egge da parte di 0es# non di ordine puramente dottrinale: l'impegno stesso della sua vita e della sua morte. *gli non venuto per "rustrare le attese dell')ntico Testamento, ma per realizzarle: non vuota la (egge del suo contenuto, ma la riempie "ino all'ultimo livello, portandola "ino alla sua pi# alta espressione. 0es# non un avversario di 'os , ma non nemmeno un suo discepolo, al contrario il vero legislatore che !io ha inviato agli uomini di tutti i tempi, di cui 'os era solo un precursore. )lla venuta del 'essia, 'os invitato a scomparire 2c"r 't A<,?4. (a (egge era incompleta non perch/ non esprimesse la volont& di !io, ma perch/ la esprimeva in un modo imper"etto e inadeguato. )nche i

minimi dettagli della (egge conservano il loro eterno valore, soprattutto se la (egge quella rinnovata da Cristo 2v. A?4. 0es# compie la (egge, che mani"esta la volont& del -adre, amando i "ratelli. ('amore non trascura neanche un minimo dettaglio, anzi mani"esta la propria grandezza nelle attenzioni minime. (e realt& pi# solide, il cielo e la terra, potranno cadere ma non cadr& un iota, cio la particella pi# piccola della (egge, "inch/ non sia attuata. 3on si tratta di salvaguardare l'adempimento del codice "in nelle sue minime prescrizioni, ma di comprenderne il pro"ondo contenuto che sopravvive nel 8angelo: l'amore. Con la proclamazione del 8angelo l')ntico Testamento non "inisce, ma si attua nel 3uovo.

PER LA PREGHIERA

BKonino HelloC

3arissimi, cenere in testa e ac(ua sui piedi1 ?na strada, apparentemente, poco meno di due metri1 =a, in &erit*, molto pi) lun!a e -aticosa1 <erc": si tratta di partire dalla propria testa per arri&are ai piedi de!li altri1 A percorrerla non ,astano i (uaranta !iorni c"e &anno dal mercoled+ delle ceneri al !io&ed+ santo1 Lccorre tutta una &ita, di cui il tempo (uaresimale &uole essere la ridu0ione in scala1 <entimento e ser&i0io1 Sono le due !randi predic"e c"e la 3"iesa a--ida alla cenere e allDac(ua, pi) c"e alle parole1 >on cD credente c"e non &en!a sedotto dal -ascino di (ueste due predic"e1 Le altre, (uelle -atte dai pulpiti, -orse si dimenticano su,ito1 Aueste, in&ece, no. perc": espresse con i sim,oli, c"e parlano un Mlin!ua!!io a lun!a conser&a0ioneM1

AA

Gio ed 27 marzo 2014


# $al an!elo secondo Luca
Chi non con me contro di me.
'n (uel tempo, %es) disse ai suoi discepoli. 3"iedete e &i sar* dato8 cercate e tro&erete, ,ussate e &i sar* aperto1 <erc": c"iun(ue c"iede rice&e, e c"i cerca tro&a, e a c"i ,ussa sar* aperto1 3"i di &oi, al -i!lio c"e !li c"iede un pane, dar* una pietra4 2 se !li c"iede un pesce, !li dar* una serpe4 Se &oi, dun(ue, c"e siete catti&i, sapete dare cose ,uone ai &ostri -i!li, (uanto pi) il <adre &ostro c"e nei cieli dar* cose ,uone a (uelli c"e !liele c"iedono6 Kutto (uanto &olete c"e !li uomini -acciano a &oi, anc"e &oi -atelo a loro. (uesta in-atti la Le!!e e i <ro-eti1

11, 14-23

SPUNTI DI RIFLESSIONE
%n molti parlano a vanvera, "anno promesse che poi non mantengono, giurano eterno amore e dopo un po' si lasciano. * certamente non una cosa che non va bene, ma solitamente ogni opposto errato, cos anche il silenzio, il non parlare, il non dire mai 5ho sbagliato5 per orgoglio, il non intervenire quando si vede che una cosa non va bene, il non dialogo con i propri "igli in crescita un qualcosa che pu. "are grande danno. 3el 8angelo si narra che 0es# ha scacciato un 5demonio che era muto5 come a voler dire che il restare in silenzio, il non esporre la propria idea anche se scomoda o dolorosa ad altri comunque un peccato che possiamo scon"iggere chiedendo aiuto al :ignore con la preghiera, magari a""inch/ ci mandi qualcuno che ci solleciti a parlare. $na volta scon"itto questo male sar& bello condividere con gli altri ci. che A2

B@iccardo @ipoliC

proviamo. %n molte riunioni ci sono persone che parlano, ed altri che stanno in silenzio. ) volte bene ascoltare, ma non sempre, non ad ogni riunione. )nche coloro che parlano tanto hanno bisogno di ricevere una parola, un po' di considerazione, un pensiero dall'esterno, "osse anche un dubbio, una domanda perch/, come diceva (acordaire 5Ci. che veramente mi importa non convincere di errore chi la pensa diversamente da me. =uanto unirmi a lui in una verit& pi# alta5. 3el dialogo dobbiamo imparare ad usare mitezza e rispetto per l'altro. :e uno ci dice una cosa che non ci piace l'errore pi# grande che si possa "are quello di arrabbiarsi perch/ si allontana da noi quella persona, rinunciando di "atto ad uno scambio che potrebbe portare ad una crescita, ad un miglioramento personale e del gruppo di cui si "a parte. )scoltare

non signi"ica accettare passivamente ma cercare di interpretare le parole dell'altro guardando la realt& dal suo punto di vista, altrimenti ci chiudiamo in noi stessi, creiamo le nostre verit& e godiamo della nostra insicurezza scambiandola per "orza. (a vera "orza quella che si mette nel cercare di migliorarsi e questo pu. passare attraverso un dolore, un momento di di""icolt&, ma poi ci render& gioiosi e consapevoli di un miglioramento. =uando i ragazzi che sono passati da casa nostra, ormai uomini e donne, vengono a trovarci e vedono il nostro comportamento con i ragazzi di oggi ci dicono 5con noi eravate molto pi# severi5. :e abbiamo cambiato comportamento "rutto di un cammino lungo, lento e a volte doloroso legato al dialogo tra noi e con altri, all'ascolto di critiche e apprezzamenti, allo scambio di opinioni con altre realt&. *' chiaro che se una persona ha una "erita e non la cura questa "ar& in"ezione ed ogni tanto uscir& da essa un bel po' di marcio, che poi pian piano si ri"ormer&. :e arriva un amico e cerca di curarla, appena l'avr& toccata

provocher& dolore. (e alternative sono due, o si lascia che la "erita continui ad in"ettarsi con grave danno per l'incolumit& propria e di chi ci vicino impedendo a chiunque di curarci, oppure si accetta che un amico ci "accia del male con l'intento di sanare la "erita. (a prima soluzione da codardi ed orgogliosi e non porta a nulla di buono, solo ad una sempre maggior in"ezione e dolore, la seconda certamente dolorosa perch/ si va a toccare la carne viva, l'anima di una persona, ma con il tempo ci liberer& da un dolore e da una preoccupazione, magari salvandoci la vita. 3on smetter. mai di dire la mia e cercher. di "arlo sempre con mitezza e rispetto, e spero di avere sempre attorno persone che non si stanchino dei miei errori e mi critichino, purch/ lo "acciano con mitezza e rispetto, senza puntare il dito giudicandomi, pur giudicando gli errori commessi. 8oglio crescere e per "arlo ho bisogno anche di coloro che hanno dubbi su di me. 3on che i complimenti non "acciano piacere, ma le critiche sono pi# costruttive.
B2rnesto Lli&eroC

PER LA PREGHIERA
'o non capisco come non ti stanc"i di me1 Ku sei continuamente alla mia presen0a ed io ti !uardo solo per (ualc"e tratto, poi scappo e riprendo la mia li,ert*, perc": credo c"e solo cos+ sono me stesso1 A3

'o non capisco perc": tu non ti stanc"i di me e non mi lasci al mio destino, ma poi so c"e solo tu sei il mio destino, solo in te mi posso rispecc"iare, solo in te sono me stesso1 Solo in te posso riposare, solo in te posso crescere1 Sen0a di te posso solo seccare1

!enerd 28 marzo 2014


# $al an!elo secondo =arco
l Signore nostro !io l"unico Signore# lo amerai.
'n (uel tempo, si a&&icin9 a %es) uno de!li scri,i e !li domand9. Aual il primo di tutti i comandamenti41 %es) rispose. 'l primo . 5Ascolta, 'sraele6 'l Si!nore nostro $io l/unico Si!nore8 amerai il Si!nore tuo $io con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua -or0a71 'l secondo (uesto. 5Amerai il tuo prossimo come te stesso71 >on c/ altro comandamento pi) !rande di (uesti1 Lo scri,a !li disse. ;ai detto ,ene, =aestro, e secondo &erit*, c"e 2!li unico e non &i altri all/in-uori di lui8 amarlo con tutto il cuore, con tutta l/intelli!en0a e con tutta la -or0a e amare il prossimo come se stesso &ale pi) di tutti !li oloc*usti e i sacri-ici1 edendo c"e e!li a&e&a risposto sa!!iamente, %es) !li disse. >on sei lontano dal re!no di $io1 2 nessuno a&e&a pi) il cora!!io di interro!arlo1

12,28-34

SPUNTI DI RIFLESSIONE
@ileggiamo oggi le bellissime parole di 0es#, che costituiscono la de"inizione di tutto il 8angelo. :i tratta di una interrogazione "atta a 0es# da un !ottore della (egge, in merito ad A+

B=onaci Henedettini Sil&estriniC

una graduatoria dei precetti elencati dalla (egge. $na richiesta necessaria e sincera per il gran numero di leggi che preoccupava la sua mente e la mente di tanti altri dottori e scribi, al

quale 0es# risponde garbatamente, elogiando, poi il breve commento che il dottore stesso ne "a. (a risposta di 0es# non di per s/ sconosciuta, cita lo :hem& Eisrael, 5)scolta, %sraele5, il credo del pio israelita, tratto dal !euteron.mio, ripetuto, ancora oggi, tre volte al giorno. ) questo primo comandamento segue, quasi come conseguenza naturale: 5amerai il prossimo tuo come te stesso5, tratto dal (evitico. Con questa risposta, 0es# vuole riassumere i comandamenti delle due tavole della (egge, quelli della prima tavola con l'amore assoluto a !io con tutte le potenze dell'uomo: cuore, anima, intelligenza e "orze, quelli della seconda tavola con l'amore anch'esso assoluto e disinteressato verso il

prossimo. *' chiaro che con 0es# il collegamento "ra i due precetti viene posto per la prima volta nel senso che essi compendiano tutto il rapporto umano con !io, e che il signi"icato di 5prossimo5 viene allargato al massimo "ino a comprendere ogni uomo. 51gni volta che avete "atto queste cose a uno solo di questi miei "ratelli pi# piccoli, l'avete "atto a me5, una con"erma che ci viene data dal 8angelo nel giudizio "inale. *' anche la con"essione di "ede, che ne "a il dottore, dei due precetti dell'amore verso !io e verso il prossimo, inclusi in uno solo, che 5vale pi# di tutti gli olocausti e i sacri"ici5. ('amore verso i "ratelli il vero sacri"icio che giunge gradito a !io.
B3at"erine de ;uecN $o"ertJ C

PER LA PREGHIERA

Se siete stati nutriti da $io nella pre!"iera, do&reste essere in !rado di dare lDolio della tenere00a e il &ino della compassione a tutti (uelli c"e incontrate1

"a#ato 29 marzo 2014


# $al an!elo secondo Luca 18,9-14
l pu$$licano torn% a casa giustificato, a differenza del fariseo.
'n (uel tempo, %es) disse ancora (uesta para,ola per alcuni c"e a&e&ano l/intima presun0ione di essere !iusti e dispre00a&ano !li altri. $ue uomini salirono al tempio

A6

a pre!are. uno era -ariseo e l/altro pu,,licano1 'l -ariseo, stando in piedi, pre!a&a cos+ tra s:. 5L $io, ti rin!ra0io perc": non sono come !li altri uomini, ladri, in!iusti, ad)lteri, e neppure come (uesto pu,,licano1 $i!iuno due &olte alla settimana e pa!o le decime di tutto (uello c"e possiedo71 'l pu,,licano in&ece, -ermatosi a distan0a, non osa&a nemmeno al0are !li occ"i al cielo, ma si ,atte&a il petto dicendo. 5L $io, a,,i piet* di me peccatore71 'o &i dico. (uesti, a di--eren0a dell/altro, torn9 a casa sua !iusti-icato, perc": c"iun(ue si esalta sar* umiliato, c"i in&ece si umilia sar* esaltato1

SPUNTI DI RIFLESSIONE
3el 8angelo di oggi, 0es# racconta la parabola del "ariseo e del pubblicano per insegnarci a pregare. 0es# ha un modo diverso di vedere le cose. (ui vedeva qualcosa di positivo nel pubblicano, di cui tutti dicevano: 53on sa pregare95 0es# viveva cos unito al -adre per mezzo della preghiera, che tutto diventava per lui espressione di preghiera. %l modo di presentare la parabola molto didattico. (uca d& una breve introduzione che serve da chiave di lettura. -oi 0es# racconta la parabola ed alla "ine 0es# stesso applica la parabola alla vita.('introduzione. (a parabola viene presentata dalla "rase seguente: 50es# disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri95 (a "rase di (uca. :i ri"erisce al tempo di 0es#. 'a si ri"erisce anche al nostro tempo. Ci sono sempre persone e gruppi di persone che si considerano giusti e "edeli e che disprezzano gli altri, considerandoli ignoranti ed in"edeli. (a parabola. !ue uomini vanno al tempio a pregare: un "ariseo ed un pubblicano. :econdo l'opinione della gente d'allora, i pubblicani non erano assolutamente considerati e non potevano rivolgersi a !io, perch/ A;

Ba cura dei 3armelitaniC

erano persone impure. 3ella parabola, il "ariseo ringrazia !io perch/ migliore degli altri. (a sua preghiera non altro che un elogio di se stesso, un' esaltazione delle sue buone qualit& ed un disprezzo per gli altri e per il pubblicano. %l pubblicano non alza neanche gli occhi, ma si batte il petto dicendo: 5!io mio, abbi piet& di me che sono un peccatore95 :i mette a posto suo davanti a !io. ('applicazione. :e 0es# avesse lasciato esprimere la sua opinione per dire chi dei due ritorn. giusti"icato verso casa, tutti avrebbero risposto: 5%l "ariseo95 -oich/ era questa l'opinione comune a quel tempo. 0es# pensa in modo diverso. -er lui, chi ritorna giusti"icato a casa, in buoni rapporti con !io, non il "ariseo, bens il pubblicano. 0es# gira tutto al rovescio. )lle autorit& religiose dell'epoca certamente non piaciuta l'applicazione che lui "a di questa parabola. :oprattutto (uca ci in"orma sulla vita della preghiera di 0es#. -resenta 0es# in preghiera costante. *cco un elenco di testi del vangelo di (uca, in cui 0es# appare in preghiera: (c 2,+;F6D, 3,2A: +,AFA2, +,A;, 6,A;, ;,A2, C,A;.A?.2?, AD,2A, AA,A, 22,32, 22,<FA+, 22,+DF+;, 23,3+, 23,+;, 2+,3D. (eggendo il vangelo di

(uca, tu potrai trovare altri testi che parlano della preghiera di 0es#. 0es# viveva in contatto con il -adre. (a respirazione della sua vita era "are la volont& del -adre 20v 6,AC4. 0es# pregava molto ed insisteva, a""inch/ la gente ed i suoi discepoli "acessero lo stesso, poich/ nel contatto con !io nasce la verit& e la persona si incontra con se stessa, in tutta la sua realt& ed umilt&. %n 0es#, la preghiera era intimamente legata ai "atti concreti della vita ed alle decisioni che doveva prendere. -er poter essere "edele al

progetto del -adre, cercava di rimanere da solo con (ui per ascoltarlo. 0es# pregava i :almi. Come qualsiasi altro giudeo pio, li conosceva a memoria. 0es# giunse a comporre il suo proprio salmo. *' il -adre 3ostro. (a sua vita era una preghiera permanente: 53on pu. "are nulla se non ci. che vede "are dal -adre95 20v 6,AC.3D4. ) lui si applica ci. che dice il :almo: 5%o sono in preghiera95 2:al ADC,+4.
Bpre!"iera litur!icaC

PER LA PREGHIERA

;o ,iso!no, o!ni !iorno e tutto il !iorno, della tua piet* perc": non muoia nei miei peccati ma cam,i &ita e dire0ione di cammino e &i&a1 <er (uesto, -aD c"e partecipi alla <as(ua del tuo di&in Ii!lio %es) e con lui io risor!a. almeno da una mia pi!ri0ia e iner0ia costante, almeno da un mio rimando ricorrente, almeno da un mio ritardo a,ituale, almeno da una mia omissione comoda, almeno da una mia indecisione irresponsa,ili00ante, almeno da una mia trascurate00a danne!!iante1 'nse!nami a camminare sulla tua strada e per la tua strada con pensieri e a0ioni con-ormi alla tua &olont*1 Ascolta, per intercessione di =aria, la mia pre!"iera di supplica e custodiscimi nella -edelt* al mio unico Sal&atore e al suo an!elo1 Amen1

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