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Principi basilari di sicurezza nella realizzazione a norma degli impianti: applicazione pratica nel piccolo terziario
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Indice
Corso base
BTICINO s.p.a. - Febbraio 1996
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Premessa
Nell'ampio scenario, dispiegato dalla costituzione del Mercato Unico Europeo, in cui siamo entrati dal 1 gennaio 1993, va collocato il grande fermento di questi ultimi anni, che ha determinato una forte accelerazione nell'affrontare problematiche e situazioni penalizzanti per il nostro Paese troppo a lungo disattese e non pi rinviabili. In tale contesto generale di grande cambiamento, due sono gli avvenimenti importanti nel settore impiantistico italiano. - L'emanazione della nuova disciplina introdotta dalla Legge 5.3.90, n.46 "Norme per la sicurezza degli impianti", dal Regolamento di attuazione DPR 6.12.91, n.447/91 in vigore dal febbraio 1992 e dai relativi Decreti del Ministero dell'Industria, Commercio e Artigianato. - La pubblicazione della quarta edizione della Norma CEI 648, che rappresenta la norma quadro fondamentale per tutti gli impianti utilizzatori nei settori civile, terziario ed industriale per i sistemi elettrici di categoria 0 e di I categoria. Eventi entrambi determinati dall'urgenza di uniformare a livello europeo le disposizioni relative alla regolamentazione del comparto impiantistico; in particolare di quello elettrico, la cui trascuratezza e improvvisazione hanno relegato il nostro Paese all'ultimo posto in Europa nella scala della sicurezza. La Legge 46/90 e la nuova normativa tecnica sugli impianti utilizzatori di bassa tensione sono strettamente legate ad una visione comune dei problemi impiantistici in ordine alla sicurezza e alla professionalit, costituendo entrambe un passo significativo di integrazione del settore a standard internazionali. La presente memoria sviluppa, in modo schematico e operativo, un progetto tipo d'impianto elettrico in un'officina di superficie non superiore a 200 m2, la cui ideazione e realizzazione totalmente a carico dell'installatore ai sensi della legge 46/90 e relativo Regolamento di attuazione. Tale progetto servir come percorso didattico per trattare, con un caso reale le principali problematiche regolamentate dalla nuova Norma CEI 64-8, 35024/1 (sulla portata dei cavi) e nuova tabella CEI-UNEL a cui si far riferimento inerentemente alle soluzioni adottate.
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Definizioni e classificazioni
Impianto utilizzatore complesso di tutti i componenti a valle del gruppo di misura fino alle prese a spina Art. 21-1 CEI 64-8 rete distribuzione pubblica
circuito di distribuzione circuito che alimenta un quadro di distribuzione Art. 25-2 CEI 64-8
circuito terminale circuito direttamente collegato agli apparecchi utilizzatori o alle prese a spina Art. 25-3 CEI 64-8
Limpianto elettrico utilizzatore L'argomento di questo corso limpianto elettrico utilizzatore in bassa tensione che ha origine dai morsetti di uscita della tavoletta porta contatore. Fanno parte dellimpianto anche gli apparecchi utilizzatori fissi o quelli alimentati attraverso prese a spina destinate unicamente alla alimentazione dello stesso utilizzatore. Linstallatore deve perci tener conto delle caratteristiche elettriche degli utilizzatori suddetti per la scelta ed il dimensionamento delle linee ma non responsabile del loro buon funzionamento n della loro protezione contro le sovracorrenti, salvo specifico incarico o normative speciali (per esempio per ordine del committente oppure per esigenze di sicurezza). Non fanno parte dellimpianto elettrico utilizzatore gli apparecchi trasportabili, mobili o portatili alimentati tramite prese a spina non predestinate; linstallatore non conosce le caratteristiche elettriche di questi utilizzatori e neppure pu prevedere la sezione e la lunghezza dei cavi flessibili di allacciamento. Egli unicamente responsabile dellimpianto fisso fino alla presa a spina che deve essere alimentata da conduttori di sezione adeguata alla corrente nominale. Salvo casi particolari (locali di pubblico spettacolo o nei cantieri) non obbligatorio proteggere la singola presa a spina contro prelievi di corrente superiore alla corrente normale. Pur nei limiti di responsabilit suddetti linstallatore, chiamato ad eseguire un impianto elettrico utilizzatore, deve acquisire le indispensabili informazioni sia sulle caratteristiche della rete di distribuzione (tensione, sistema, corrente di corto circuito al contatore) che degli utilizzatori sia fissi che mobili previsti o prevedibili. Di particolare importanza la conoscenza della destinazione duso del locale perch influisce in modo determinante sia sui criteri esecutivi dellimpianto che sulle competenze progettuali.
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Definizioni e classificazioni
TT
massa collegamento a terra dell'alimentazione
PE
L1 L2 L3 N
collegamento a terra dell'utilizzatore
TN
massa collegamento a terra dell'alimentazione
L1 L2 L3 N PE
(TN-S)
IT
massa eventuale collegamento a terra dell'alimentazione con impedenza elevata
PE
L1 L2 L3 N
collegamento a terra dell'utilizzatore
T = collegamento diretto a terra di un punto in corrente alternata generalmente il neutro N = masse collegate al punto di messa a terra del sistema di alimentazione
Tipi di sistemi di distribuzione In funzione del modo di collegamento a terra si distinguono i tre sistemi indicati in figura che non hanno subito varianti rispetto alle precedenti Norme CEI. Pertanto si ricordano solo le seguenti caratteristiche fondamentali: - Il sistema TT tipico delle forniture di energia in bassa tensione (sempre fino a 30 kW, usualmente fino a 80 100 kW); il guasto a terra dellimpianto utilizzatore si chiude attraverso il dispersore di propriet dellutente e il dispersore di cabina manifestandosi con corrente di intensit moderata (da qualche ampere a qualche centinaio di ampere); il conduttore neutro da considerarsi un conduttore attivo e deve perci essere isolato e non essere utilizzato per la messa a terra. In questo fascicolo vengono presi in considerazione soprattutto i sistemi TT in quanto, entro i limiti fissati dal DPR 447/91, possono essere esenti da obbligo di progetto. - Il sistema TN tipico delle forniture di energia in media tensione; il guasto a terra dellimpianto utilizzatore si chiude al centro stella del trasformatore di cabina su un circuito completamente metallico (corto circuito); limpianto di messa a terra richiede particolari precauzioni per evitare che guasti sulla parte in media tensione possano propagarsi agli utilizzatori. Gli impianti alimentati in sistema TN richiedono sempre la progettazione. In questo fascicolo i sistemi TN sono trattati solo a livello di informazioni basilari. - Il sistema IT (distribuzione con neutro isolato da terra) completamente in disuso per le utenze ordinarie. E caratterizzato da correnti di primo guasto bassissime (dellordine dei millesimi di ampere). Il neutro sempre un conduttore attivo. La Norma CEI richiede linstallazione di strumenti adatti a rilevare la situazione di primo guasto. Gli impianti alimentati in sistema IT non sono trattati in questo fascicolo.
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Definizioni e classificazioni
classe 0
senza messa a terra
classe I
situazione speciale
classe II
classe III
Le 4 classi dei componenti elettrici I componenti elettrici, dal punto di vista dei provvedimenti adottati per la protezione contro il pericolo di contatto delle parti accessibili con parti interne in tensione, sono classificati in 4 classi: - Classe 0 Non preso alcun provvedimento salvo lisolamento principale; la protezione rimane affidata alle caratteristiche dellambiente o dellalimentazione (per esempio ambiente isolato o alimentazione per separazione elettrica); - Classe I E previsto il morsetto di terra per il collegamento al conduttore di protezione; - Classe II Oltre allisolamento principale previsto un isolamento supplementare (doppio isolamento o isolamento rinforzato) che impedisce alle parti attive di mettere in tensione linvolucro. I componenti di classe II non hanno morsetto di terra ed vietato collegarli a terra intenzionalmente; sono utilizzabili ordinariamente; - Classe III E previsto solo un isolamento ridotto, essenziale alla funzionalit e per evitare esposizioni di parti nude in tensione di grandi dimensioni; i componenti di classe III non hanno morsetto di terra sono per utilizzabili esclusivamente in impianti a bassissima tensione di sicurezza.
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Definizioni e classificazioni
cavi con guaina aventi tensione nominale U0/U 450/750V sono considerati "a doppio isolamento" Art. 413.2.1.1 (commento) CEI 64-8
cavi senza guaina installati entro tubi isolanti Art. 413.2.1.1 (commento) CEI 64-8
Condutture considerabili di classe II Una importante prescrizione, confermata anche nella nuova Norma CEI 64-8, costituita dal riconoscimento di appartenenza alla Classe II delle condutture aventi le seguenti caratteristiche: - cavi con guaina non metallica aventi tensione nominale superiore di un gradino rispetto a quella strettamente necessaria per il sistema elettrico servito (per sistemi a 230/400V sono tali i cavi con U0/U non inferiore a 450/ 750V, cio quelli designati con la sigla H07, A07, N07 oppure H1, A1, N1); - cavi unipolari senza guaina installati in tubo protettivo o in canale isolante purch il tubo protettivo e il canale siano rispondenti alle rispettive Norme CEI; - cavi con guaina (o armatura) metallica ricoperta di isolante purch lisolamento sia idoneo per la tensione nominale del sistema elettrico servito sia tra conduttore e guaina metallica che tra guaina metallica e isolante esterno. Questo riconoscimento importantissimo per valutare la necessit di messa a terra o la posizione dellinterruttore differenziale di protezione (se ne parler al capitolo 3).
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Definizioni e classificazioni
Gradi di protezione IP La classificazione in gradi IP degli involucri protettivi stata aggiornata dalla seconda edizione della Norma CEI 70-1, in vigore dal Settembre '92, aggiungendo alle due cifre che indicano rispettivamente la protezione contro lingresso di corpi solidi e contro lingresso di acqua una lettera che indica la protezione contro il contatto diretto con parti attive. Questa lettera, che pu essere A, B, C, D, da impiegarsi solo quando la protezione contro i contatti diretti non coerente con quella contro lingresso di corpi solidi. Il significato e lequivalenza delle nuove lettere sono indicati nella seguente tabella:
Lettera A B C Significato Protezione contro il contatto con il dorso della mano Protezione contro il contatto con il dito Protezione contro il contatto con utensili o attrezzi metallici aventi diametro non inferiore a 2,5 mm (per esempio un cacciavite) Protezione contro il contatto con utensili o attrezzi metallici aventi diametro non inferiore a 1 mm (per esempio aghi) Equivalenza IP 1X IP 2X IP 3X
IP 4X
Si deve solo precisare che le cifre come 1, 2, 3, 4 del grado IP gi comprendono la protezione designata dalle nuove lettere A, B, C, D. Pertanto non avrebbe alcun senso (rappresentando un doppione) una designazione del tipo IP2XB. Si usa invece la sigla IP1XB per indicare un componente che ammette lingresso di una sfera 12,5 mm ma, per effetto di costole, di diaframmi o di sottosquadri, non consente al dito di prova di toccare parti in tensione. Si hanno in genere i seguenti abbinamenti IP00A, IP10B, IP20C, IP30D, IP32D, IP33D.
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Anche posa a vista in luoghi Anche in luoghi con senza pericolo d'urto. pericolo d'urto o di roditori Obbligatorio per passerelle o canali di tipo aperto installati a portata di mano Art. 26.3 CEI 64-8/3
Scelta del tipo di conduttura Il tipo di conduttura va scelto in funzione delle esigenze estetiche, funzionali ed economiche soddisfando le seguenti condizioni. - Adeguamento alle condizioni ambientali ed alla struttura delledificio (vedere i fascicoli Bticino "Guida per lesecuzione degli impianti elettrici negli edifici residenziali", "Guida per lesecuzione degli impianti elettrici negli edifici adibiti ad attivit terziarie"). - Tensione nominale dei cavi non inferiore alla tensione di esercizio (per sistemi a 230/400V, U0/U 300/500V, salvo i casi nei quali le Norme prevedono tensioni maggiori per ragioni di sicurezza, come ad esempio nei luoghi con pericolo di esplosione o a maggior rischio in caso dincendio per i quali sono obbligatori cavi con tensione nominale non inferiore a 450/750V). - Adeguamento alle condizioni di posa secondo le indicazioni della tabella sotto:
Condizione di posa Conduttore nudo Unipolare senza guaina Multipolare con guaina Multipolare con armatura
Tipo di condutture
Senza fissaggio Fissaggio diretto su parete Tubi protettivi di forma circolare o non circolare Canali chiusi Passerelle o mensole Su isolatori Con filo o corda di supporto Dentro cavidotto
- Protezione contro il pericolo durto tenendo presente che, ove esistente, i cavi devono essere posati entro tubazioni di tipo pesante (tipo P, corrispondente al tipo medio secondo la Norma CEI 23-39). - Protezione contro il rischio dinnesco e propagazione del fuoco in luoghi con pericolo di esplosione o a maggior rischio in caso dincendio (vedere il fascicolo Bticino "Guida per la scelta e la protezione delle condutture"). - Per la posa fissa in genere si usano cavi rigidi (ma in Italia sono ammessi anche cavi flessibili con equivalenti caratteristiche). - Per la posa interrata si devono impiegare solo cavi dichiarati idonei dal costruttore (in genere con isolante tipo N1VV-K o G7, vedere il fascicolo "Guida per la scelta e la protezione delle condutture" e appendice H pag. 71).
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S IZ
IB
condizioni:
IB IZ
V% 4%
Dimensionamento dei conduttori Si definisce corrente dimpiego (IB) la corrente che la conduttura destinata a convogliare. Se il carico non costante IB la corrente termicamente equivalente a un carico costante (articolo 25-4 CEI 64-8). In particolare per carichi variabili in seguito a continui avviamenti (ascensori, gru, ecc.) si pu assumere IB pari a circa 3 volte la corrente nominale del motore. Nei circuiti di distribuzione generalmente la corrente dimpiego si determina sommando le correnti dimpiego dei circuiti terminali e assegnando, eventualmente, opportuni fattori di utilizzazione e di contemporaneit (articolo 25-4 commento CEI 64-8). Si definisce portata di una conduttura in regime permanente (I Z) la massima corrente che pu fluire in una conduttura senza che la temperatura degli isolanti superi il valore ammesso (70C per il PVC, 85 per il polietilene, ecc, vedere il fascicolo "Guida per la scelta e la protezione delle condutture"). Le portate massime in regime permanente sono riportate nella Tabella CEI UNEL 35024/1/2. Tali portate vanno opportunamente ridotte nei seguenti casi: - posa sotto soletta o diaframma - posa in cunicoli o altri ambienti a ventilazione insufficiente - posa in pareti coibenti - posa di pi cavi raggruppati o avvolti su bobina. Per le tabelle delle portate e dei coefficienti di riduzione si rimanda al fascicolo Bticino Guida per la scelta e la protezione delle condutture. La scelta della sezione dei conduttori deve essere tale che la corrente dimpiego IB non superi la portata IZ e che la caduta di tensione complessiva, dallorigine dellimpianto utilizzatore al punto di allacciamento dellutilizzatore pi sfavorito non superi il 4%. Gli esempi seguenti chiariscono i metodi e le regole da seguire.
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Appartamento a
Appartamento b
10 <2m
INGRESSO
ascensore
Wh Wh Wh
C E
OFFICINA ARTIGIANALE UFFICIO
3x58W
box
box
box
box
D G
10 10/16 TP EDP
0,75kw
3x58W
0,75kw
M1
3x58W 3x58W
M2
11kw
M8
3x58W
B
3x58W
3kw
2,2kw
M3
3x58W
M4
18,5kw
0,37kw
2,2kw
M9
3x58W 3x58W
M5
3x58W
M6
3x58W
3x58W
2,2kw
M7
M10
16 10
Parti sviluppate nell'esercitazione A - Impianto luce, prese a spina e tubazioni ausiliarie per ufficio B - Impianto luce, prese a spina e allacciamento macchine per officina artigianale C - Contatori centralizzati per condominio D - Colonna montante per condominio E - Quadro generale per condominio F - Collettore principale di terra G - Dispersore e impianto per messa a terra H - Impianto interrato per illuminazione esterna
3x58W
0,75kw
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Criteri di dimensionamento ed esecuzione degli impianti sotto traccia La nuova Norma CEI 64-8 ha introdotto alcune considerevoli varianti per lesecuzione degli impianti sotto traccia che si possono cos riassumere: - la sfilabilit e reinfilabilit dei conduttori entro i tubi protettivi non pi obbligatoria ma solo raccomandata; per necessario che le dimensioni interne dei tubi protettivi siano tali da permettere di tirare i cavi dopo la messa in opera dei tubi; - il diametro interno dei tubi non ha pi prescrizioni di valori minimi ma solo raccomandato che non sia inferiore a 10 mm e a 1,3 volte il diametro del fascio di cavi contenuto; - ritorna in vigore la vecchia regola (abbandonata dalla Norma CEI 64-9) che vuole i tracciati delle tubazioni incassate orizzontali o verticali oppure paralleli agli spigoli delle pareti; sono tuttavia tollerati purch brevi tracciati obliqui (meglio se rettilinei secondo il percorso pi breve); - le tubazioni sotto pavimento devono essere sufficientemente protette contro i danneggiamenti; si considera sufficiente l'adozione di tubi di tipo pesante (raccomandazione) ma non sono esclusi altri provvedimenti di pari efficacia; - immutate sono rimaste le regole riguardanti la sezione minima adottabile (1,5 mm2) - condutture appartenenti a sistemi diversi (per esempio energia a 220V e comandi a 24V) possono essere posati nella stessa tubazione a condizione che tutti i conduttori siano isolati per la tensione nominale pi elevata; questa regola ha particolari restrizioni per i circuiti a bassissima tensione di sicurezza (SELV, vedere pi avanti). Per quanto riguarda la scelta delle sezioni, con riferimento allesempio riportato a lato, si adottano gli usuali criteri: - si suddividono le prese a spina da 10A in un numero tale da comportare correnti complessive non superiori a 10A e si assegna al circuito prese la sezione minima consentita (1,5 mm2); - analogamente si procede per i circuiti luce; - le prese a spina da 16A si suddividono in un numero tale da comportare correnti complessive non superiori a 16A e si assegna al circuito la sezione di 2,5 mm2; - eventuali utilizzatori di notevole potenza hanno propri circuiti terminali con sezione tale che la corrente di impiego IB non superi la portata massima IZ . Ogni circuito cos formato fa capo ad un proprio interruttore automatico sito nel quadro (o nel centralino) scelto con i criteri che si vedranno pi avanti.
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A Professional Club
A
Appartamento a
Appartamento b
10
INGRESSO
ascensore
Wh Wh Wh 10
box
box
A
UFFICIO
OFFICINA ARTIGIANALE
3x58W 3x58W
0,75kw 0,75kw
M1
3x58W 3x58W
3kw
M2
11kw
2,2kw
M8
3x58W 3x58W
M3
3x58W
0,37kw
M4
18,5kw
2,2kw
M9
3x58W 3x58W
M5
3x58W
M6
10 10/16 TP EDP
3x58W
3x58W
2,2kw
M7
M10
16 10
Regole - Infilabilit - Art. 522.8.1.1 (CEI 64-8) - Tracciato condutture orizzontale-verticale - Art. 522.8.1.7 - Sezioni minime 1,5 mm2 - Art. 524.1 - Separazione impianti ausiliari - Art. 521.6 - Protezione da sovraccarico: - prese a spina 10A e luce interruttore con In 10A* - prese a spina 16A e interruttore con In 16A* * Meglio Salvavita In 30 mA (10 mA) Scelta dei Materiali - Tubi protettivi a parete e a soffitto - Tubi protettivi sotto pavimento - Art. 522.8.16 (CEI 64-8) - Cavo minimo 1,5 mm2 - Prese a spina CEI 23-5, 23-16 - Apparecchi di comando CEI 23-9 - Predisposizione tubi SIP e EDP previo accordo (vedere fascicolo Bticino "Guida per l'esecuzione degli impianti elettrici negli edifici residenziali") Dimensionamento - Tubi protettivi: D 1,3d (solo raccomandato nel commento 522.8.1.1 - Cavi: - secondo tabelle UNEL 35024/1 - prese a spina 10A: U0/U 300/500* 1,5 mm2 - prese a spina 16A: U0/U 300/500* 2,5 mm2 - luce: U0/U 300/500* 1,5 mm2
* anche R oppure U
R
3x58W
2,2kw
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Professional Club
Impianto in canale per alimentazione di una officina Si ricorda che per ambienti adibiti ad uso artigianale, terziario o industriale il progetto non obbligatorio, indipendentemente dalle potenze installate se le unit immobiliari hanno superficie non superiore a 200 m2 (1). Ci non significa che limpianto pu essere eseguito senza alcun criterio ma, pi semplicemente, che il progetto pu essere fatto anche dallinstallatore (cio non necessario lintervento di un progettista iscritto al Collegio dei Periti Industriali o allOrdine degli Ingegneri). E pertanto necessario conoscere bene i criteri di dimensionamento e di protezione e le normative di sicurezza del cui rispetto rimane unico responsabile linstallatore. A tal fine si descrivono i procedimenti relativi ai soli circuiti di alimentazione delle macchine (vedere la tavola B1); i criteri di dimensionamento dei circuiti delle prese a spina (B2) e della illuminazione (B3) sono riportati in appendice. Nel rispetto dei criteri generali di scelta indicati al terzo capitolo non esiste alcuna regola che imponga nelle officine un tipo di conduttura piuttosto che un altro. Nellesempio stata scelta una distribuzione mediante cavi senza guaina posati entro canali rispondenti alla Norma CEI 23-31 (esempio Interlink Bticino) che dispone di propri scomparti per separare i circuiti. Nella scheda B1A sono sintetizzate le regole particolari richieste per questo tipo di conduttura. Procedimento: a) si deve conoscere lubicazione, la potenza nominale di ciascuna macchina e scegliere la pi conveniente posizione del quadro; b) il tracciato del canale sullallineamento delle macchine, meglio se ad altezza non superiore a 3 m (sia per accorciare la lunghezza delle discese che per poter eventualmente proteggere i circuiti terminali con interruttori posti nelle immediate vicinanze della macchina, vedere pi avanti). I circuiti terminali (discese) possono essere costituiti da: - cavi unipolari senza guaina entro tubi protettivi isolanti - cavi con guaina H07... entro tubi metallici o tubi protettivi isolanti - cavi unipolari senza guaina entro tubi protettivi metallici solo se provvisti di validi sistemi per il collegamento a terra. Nel canale si possono inserire cassette di derivazione e morsetti secondo le regole indicate nella scheda B1A ma meglio scegliere tipi che consentano la posa esterna e la sospensione di apparecchi di illuminazione. Nellesempio considerato (vedere in appendice la scheda B3) il canale stato utilizzato anche per la sospensione degli apparecchi di illuminazione. (1) Purch non siano presenti locali o impianti oggetto di Norme CEI particolari (64-4, 64-2/A, 64-8/7)
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B1 Professional Club
Appartamento a
Quadro di distribuzione
UFFICIO
Appartamento b
10
INGRESSO
ascensore
Wh Wh Wh 10
box
box
UFFICIO
0,75 kW
0,75 kW
10 10/16 TP EDP
M1
M2
B
OFFICINA ARTIGIANALE
3 kW
2,2 kW
M8
M3
M4
Allacciamento macchine
18,5 kW
OFFICINA ARTIGIANALE
0,37 kW 2,2 kW
M9
M5
M6
0,75 kW 2,2 kW
M7
M10
derivazione
Regole - Canale, cavi e giunzioni opportunamente coordinati (vedere B1A) - Tracciato che consenta la protezione di ogni tronco dal sovraccarico e dal cortocircuito e la voluta selettivit - Possibile introduzione di fattori di contemporaneit - Sezionamento e interruzione per manutenzione elettrica e non elettrica Scelta dei Materiali - Canale a Norma CEI 23-31 - Cavi anche H07V-K (senza guaina) - Derivazioni da installare nel canale minimo IP40 - Discese in tubo protettivo IP XXB di tipo pesante (se esiste pericolo d'urto) - Raccordi flessibili con le stesse caratteristiche meccaniche dei tubi protettivi Dimensionamento - Stipamento canale non superiore al 50% - Sostegni del canale come da indicazione del costruttore (interdistanza massima 2m) - Sezione cavi tale che IB non superi IZ e che V non superi il 4% - Tubi protettivi: come per impianto sotto traccia (vedere A)
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Resistenza meccanica
f 0,002D
D D
1
5 4 6
Regole particolari per impianti in canale metallico 1 - Canale costruito in serie, completo di accessori 2 - Raggi di curvatura adeguati ai cavi contenuti e assenza di spigoli vivi 3 - Copertura che assicuri almeno il grado di protezione IP20 (IPXXB) 4 - Struttura meccanica di adeguata robustezza che garantisca frecce non - superiori a 0,2% D 5 - Possibilit di inserire cassette di derivazione o morsetti purch sia ga- rantito il grado IP 40 (IPXXD) e non si superi lo stipamento del 50% 6 - Possibilit di usare cavi senza guaina se il canale risponde alla Norma - CEI 23-32 (impossibile invece in semplici passerelle)
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Professional Club
Uso degli interruttori Stabilita lubicazione e la potenza degli utilizzatori da alimentare ed il tipo di condutture, bisogna determinare lo schema dei circuiti di distribuzione e di quelli terminali. Questa scelta dettata, oltre che da ragioni economiche e di manutenzione, anche dalluso degli interruttori necessari per ottenere nel migliore dei modi le seguenti funzioni: - sezionamento per manutenzione elettrica - interruzione per manutenzione non elettrica - comandi di emergenza (eventuali) - comandi funzionali - protezione contro le sovracorrenti - interruzione dei guasti a terra per la protezione contro i contatti indiretti. Le prime 4 funzioni sono disciplinate dal Capitolo 46 della Norma CEI 648/4 che non presenta sostanziali novit rispetto alla Norma precedente. Pertanto basta ricordare brevemente le caratteristiche salienti ed i criteri di scelta degli apparecchi: 1) Sezionamento per manutenzione elettrica Ha lo scopo di consentire i lavori di manutenzione e di riparazione. In genere ogni circuito deve poter essere sezionato dallalimentazione interrompendo tutti i conduttori attivi. E possibile se le condizioni di servizio lo consentono, sezionare pi circuiti con uno stesso dispositivo: per esempio se lattivit che si svolge in un ambiente pu essere totalmente interrotta basta un interruttore generale per tutti i circuiti. E essenziale (articolo 462.2 CEI 64-8) adottare mezzi che impediscano pericolosi errori di manovra durante i lavori quali ad esempio: - blocchi a chiave - cartelli monitori - chiusura del dispositivo entro un quadro apribile solo con chiave. 2) Interruzione per manutenzione non elettrica Ha lo scopo di evitare la messa in funzione di apparecchi e macchine pericolose durante operazioni di manutenzione meccanica quali ad esempio: - gru - ascensori e montacarichi - scale mobili - nastri trasportatori - macchine utensili - pompe Per evitare manovre indesiderate si devono adottare gli stessi provvedimenti visti per il sezionamento. 3) Comandi ed arresti di emergenza Hanno lo scopo di eliminare pericoli (elettrici e meccanici) improvvisi e devono essere attuati con apparecchi o gruppi di apparecchi azionabili con un solo comando. Tali apparecchi devono essere ubicati in luogo opportuno, a portata di mano, e devono essere facilmente individuabili (azionatore rosso in campo bianco). Di norma si possono utilizzare anche telecomandi che agiscano su dispositivi di sicurezza positiva (sganciatori di minima tensione con pulsanti di tipo NC). Sono ammessi anche dispositivi a lancio di corrente (pulsanti di tipo NO) purch sia garantita la sicurezza di azionamento. 4) Comandi funzionali Hanno lo scopo di comandare il funzionamento dellutilizzatore. Se sono unipolari non devono essere inseriti sul conduttore neutro. Nelle figure e nelle tabelle seguenti sono sintetizzate le caratteristiche degli apparecchi utilizzabili per le suddette funzioni.
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Professional Club
PE
PE
TN-S TN-S
M 3~
Interruttore sul circuito di potenza
M 3~
Interruttore sul circuito di comando
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Professional Club
L1 L2 L3
L1 L2 L3
U<
Comando funzionale
L1 N L1 N
comando a semiconduttori
Dispositivo
Sezionamento
Funzione interruzione per comando manutenzione di emergenza non elettrica comando funzionale NO SI SI SI SI No SE 2) NO
Sezionatore Interruttore di manovra Tipi di apparecchi utilizzabili Interruttore automatico Contattore Interruttore di comando Fusibile Presa a spina Barretta o morsetto
R
SI SI SI NO NO SI SI SI
NO SI SI SE 1) NO NO SE 2) NO
NO SI SI SE 2) NO NO No NO
Condizioni per i SE 1) se la manovra di apertura univoca e segnalata e se la manovra sicura 2) SI fino a 16A, altrimenti NO
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Professional Club
Determinazione delle sezioni dei conduttori Con riferimento alla scheda B1B, considerato che i motori M1 M7 hanno correnti dimpiego dellordine dellampere, con fattore di contemporaneit 0,7, che non ci sono condizioni di servizio tali da comportare lesigenza di sezionamento di ogni singolo circuito terminale, si pu prevedere ununica linea dorsale D1 per la loro alimentazione. La corrente di impiego di questa dorsale si calcola cos:
Cavi unipolari senza guaina, non distanziati, isolati in PVC, posti in opera in canali in fascio - 3 conduttori attivi
4 28
6 36
10 50
16 68
25 35 89 110
Considerando che nel canale sono separati (fili della luce) non occorre introdurre per la determinazione della portata un coefficiente di correzione; idonea la sezione di 4 mm2 avente IZ = 28A. Essendo questa sezione modesta conviene mantenerla costante lungo tutta la dorsale (risulter pi facile la protezione contro le sovracorrenti come si vedr in seguito). I motori M8, M9, hanno potenza considerevole e correnti dimpiego tali da giustificare circuiti terminali distinti in partenza dal quadro generale. Tuttavia stata scelta, in quanto costituisce un caso pi difficile ed interessante, una linea dorsale unica D2 a sezione decrescente. Le correnti dimpiego, essendo unitario il fattore di contemporaneit (per soli 3 utilizzatori si consiglia sempre di porre fc = 1) risultano dal seguente calcolo:
18
IBD1 = 17,36A
0,75 kW
fc = 1
fc = 0,7
0,75 kW
M1
25 mm
2
M2
IB2 = 1,9A
IB1 = 1,9A
11 kW
3 kW
2,2 kW
M8
Esempio di dimensionamento delle condutture
IB8 = 23A
M3
IB3 = 7A
M4
IB4 = 5,5A
0,37 kW
2,2 kW
M9
IB9 = 38A
M5
IB5 = 1,1A
M6
IB6 = 5,5A
si vedr
M7
IB7 = 1,9A
M10
IB10 = 5,5A
Determinazione delle sezioni (salvo verifica della caduta di tensione) - La dorsale D1 ha bassa corrente di impiego (IBD1 = 17,36A): conviene realizzarla a sezione unica da 4 mm2 (Iz = 28A) - La dorsale D2 ha elevata corrente d'impiego (IB (AB) = 66,5A) in questi casi si possono fare 3 linee radiali oppure una dorsale a sezione decrescenti: AB: 25 mm2 (IZ = 89A) BC: 16 mm2 (IZ = 68A) CD: la minima consentita per avere la protezione da cortocircuito come si vedr in seguito.
19
Professional Club
IB IZ
In = corrente nominale del dispositivo di protezione If = corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione In IZ If 1,45 IZ
Protezione contro il sovraccarico Le condizioni di protezione contro il sovraccarico sono trattate dalla Norma CEI 64-8/4 alla Sezione 433 e sono praticamente immutate rispetto alle precedenti Norme. Si ricordano solo sinteticamente i seguenti concetti: - si ha un sovraccarico quando la corrente che fluisce nel circuito integro supera la portata IZ della conduttura; pertanto il sovraccarico sempre imputabile agli utilizzatori; - un interruttore automatico magnetotermico costruito secondo le Norme CEI realizza la protezione quando la sua corrente nominale (In) non supera la portata Iz della linea. - un fusibile invece, realizza la protezione quando la sua corrente nominale (In) non supera la portata IZ della conduttura e la sua corrente convenzionale di funzionamento (If) non supera 1,45 volte la stessa portata IZ.
Corrente convenzionale di fusione If dei fusibili tipo gG (Norma CEI 32-1)
10 16 25 19* 28* 40
32 51
40 64
50 80
63 100
* Ne consegue, con riferimento alla tabella, che i fusibili proteggono le condutture aventi come minimo le seguenti portate IZ. Corrente nom. In del fusibile 10 16 25 32 40 50 63 Portata min. IZ della conduttura 13,1 19,3 27,6 35,2 44,2 55,2 69 Esempio: un cavo con sezione 2,5 mm2 e portata di 21A non pu essere protetto da un fusibile da 16A ma richiede un fusibile da 10A.
Nota: Valori consueti anche se non normalizzati.
Nella scheda B4A riportato un esempio di scelta delle correnti nominali In al quadro generale dell'officina: per tutti i circuiti si realizza facilmente la condizione "In maggiore di IB" e "In minore di Iz".
20
IBE = 79,135A
35 mm
2
L1
2A
L1 L2 L3
17,4A
L1 L2 L3
66,5A
L3
24,7A
L1
19,5A
L1
3,15A
L2
5,25A
L3
5,25A
IB
In1
10A
?
10A 16A 10A 20A 80A 25A 20A 10A 10A 10A
In
id
1,5 mm2
id
2,5 mm2
id
1,5 mm2
id
4 mm2
id
25 mm2
id
4 mm2
id
2,5 mm2
id
1,5 mm2
id
1,5 mm2
id
1,5 mm2
Iz
prese 10A
15,5A 21A
prese 16A
15,5A 28A
89A
28A
21A
luce
D1
D2
D3
UFFICIO
MACCHINE PRESE
D4
LUCE
Tutti i cavi dei singoli circuiti sono infilati o posati in proprie canalizzazioni.
Regole - Per tutti gli interruttori automatici magnetotermici differenziali Bticino In non superiore a IZ In non inferiore a IB Attenzione: Il circuito D2 non protetto, vedremo cosa si pu fare... - Corrente in entrata IBmax x fc fattori di contemporaneit convenzionali (CEI 17-13/3)
Numero dei circuiti fc 2 3 0,8 4 5 0,7 6 9 0,6 10 e oltre 0,5
Non applicabile fc convenzionale perch la corrente in entrata risulta minore di quella di un circuito in uscita. E' applicabile 0,7 IBE = 113,05 x 0,7 = 79,135A Questo valore di IBE richiede un interruttore generale del quadro di 100A di corrente nominale. Non obbligatorio che l'interruttore generale sia automatico . Se si sceglie un sezionatore esso deve rispondere alla Norma CEI 17-11 ed consigliabile che la corrente nominale sia di un gradino superiore a quella dell'interruttore automatico (es 125A).
21
Professional Club
10mm 2
6mm 2
4mm 2
a)
I z = 44A
I z = 32A
I z = 25A
I n1 =10A I 1 = 5A
I n2 =10A
I n3 =20A
I 2 = 5A
I 3 = 15A
Condutture che alimentano diverse derivazioni singolarmente protette dai sovraccarichi quando la somma di In non supera Iz del tratto a monte
b)
Condutture che alimentano utilizzatori non soggetti a sovraccarico (tipo lampade o resistenze)
Pu essere omessa la protezione da sovraccarico nei casi a, b, purch si assuma il fattore di contemporaneit uguale a 1 e sia assicurata la protezione contro i corto circuiti. Pu inoltre non essere attuata la protezione da sovraccarico quando la linea alimenta piccoli motori la cui corrente a rotore bloccato, non supera la portata Iz della conduttura.
22
Professional Club
c)
I BD =10A I 1 =5A I 2 =4A
I 3 =0,4A I 4 =4A
d)
Casi in cui si deve proteggere dal sovraccarico
e)
Motori sovraccaricabili
Deve sempre essere attuata la protezione da sovraccarico nei luoghi con pericolo di esplosione o a maggior rischio in caso d'incendio; in questi casi il dispositivo di protezione (interruttore automatico o fusibile) deve sempre essere collocato all'origine della linea. La protezione da sovraccarico inoltre indispensabile quando: - la corrente d'impiego IB del circuito di distribuzione inferiore alla somma delle correnti d'impiego dei circuiti terminali; - sono previsti utilizzatori mobili, portatili o trasportabili di potenza non nota; - il circuito alimenta motori con Icc>Iz
23
Professional Club
Protezione dal sovraccarico con gli interruttori di macchina Tornando allesempio della officina, per la dorsale D2 si pu applicare la regola a) per il tronco BC: infatti risulta protetto dagli interruttori In9 e In10 la cui somma delle correnti nominali di 50A contro la portata di 68A. anche possibile applicare la suddetta regola al tronco AB (in totale 75A contro Iz 89A).
24
In0= 80A
D2
A
fc = 1
UFFICIO
25 mm2 IZ = 89A
11 kW
Scelta degli interruttori magnetotermici
M8
B
IB = 43,5A (tronco BC)
16 mm2 IZ = 68A
18,5 kW
M9
C
IB = 5,5A (tronco CD)
2,2 kW
M10
SCD = ?
D
Protezione dal sovraccarico con gli interruttori di macchina L'interruttore nel quadro in grado di proteggere il tronco AB (In0 = 80A contro Iz = 89A). Gli interruttori di macchina In8 (25A) + In9 (40A) + In10 (10A) globalmente hanno una corrente nominale (In totale) di 75A inferiore alla portata Iz del tronco AB e pertanto protetto. Anche il tratto BC che ha Iz = 68A protetto da In9 (40A) + In10 (10A).
25
Professional Club
Scelta della caratteristica dintervento dellinterruttore magnetotermico La Norma CEI 23-3 (interruttori automatici per usi domestici e similari) prevede le tre caratteristiche di intervento indicate in figura. La caratteristica di tipo C nei casi possibili sempre preferibile perch rappresenta un buon compromesso tra la rapidit dintervento (necessaria per proteggere le condutture dal corto circuito) e la necessit di avere un ritardo sufficiente (per consentire lavviamento dei motori). Con riferimento allesempio dellofficina (scheda B4B) lidoneit si verifica nel modo seguente tenendo presente che la corrente di spunto dei motori vale circa 6 IB. Motore M8 = 138A, 5 In = 125A IB8 = 23A, Is ~ esiste un certo rischio di intervento durante lavviamento e pertanto si deve scegliere un tipo con caratteristica D. Motore M9 = 228A , 5 In = 200A IB9 = 38A, Is ~ Idem come sopra; si sceglie un tipo con caratteristica D Motore M10 IB10 = 5,5A, Is ~ = 33A, 5 In = 50A Nessun rischio di intervento; si sceglie un tipo con caratteristica C. Se si vuole evitare linstallazione di interruttori con caratteristica tipo D (di difficile reperibilit e talvolta affetti da difficolt di corretta protezione contro correnti di corto circuito di bassa intensit) si devono scegliere tipi con corrente nominale debitamente maggiorata rispetto alle correnti dimpiego del motore. Esempio: se per M8 si scegliesse un interruttore avente In = 32A si avrebbe 5 In = 160A contro un valore della corrente di spunto di 138A; ovviamente ci comporterebbe un aumento di sezione del circuito terminale.
100 t(s) 10
Caratteristica B Im 35 In
100 t(s) 10
Caratteristica C Im 510 In
100 t(s) 10
Caratteristica D Im 1020 In
0,1
0,1
0,1
0,01
0,01
0,01
0,001 3 5
I/Ir
0,001 5 10
I/Ir
0,001 10 20
I/Ir
26
Professional Club
Colonna montante Con riferimento alla scheda B4A la colonna montante convoglia una corrente dimpiego di 79,135A. Essa costituita da cavi unipolari senza guaina isolati in PVC posti entro tubo protettivo metallico. Stralcio da tabella CEI-UNEL 35024/1
Cavi unipolari senza guaina, isolati in PVC, posti in opera in tubi protettivi - 3 conduttori attivi
6 36
10 50
16 68
25 89
35 110
Sarebbe pertanto adottabile la sezione di 25 mm2. Poich la sezione di una linea derivata (dorsale D2) anch'essa da 25 mm2 opportuno aumentare la colonna montante a 35 mm2. In base allarticolo 473 CEI 64-8, necessario proteggere questa colonna montante allorigine mediante installazione di interruttore automatico immediatamente a valle della tavoletta porta contatori: infatti la fornitura controllata mediante indicatore di massimo prelievo invece che mediante interruttore automatico (vedere la scheda C).
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C Professional Club
Appartamento a
Appartamento b
10 <2m
INGRESSO
ascensore
Wh Wh Wh
box
OFFICINA ARTIGIANALE
3x58W 3x58W
0,75 kW 0,75 kW
UFFICIO
10 10/16
TP EDP
M1
3x58W 3x58W
3kw
M2
11kw
2,2kw
M8
3x58W 3x58W
M3
3x58W
M4
FACOLTATIVO
T
T T T T
OBBLIGATORIO
3 1
CEI 64-8/4 Art. 473 (commento) 1 Fornitura con limitatore 2 L'interruttore di protezione pu, in questo caso essere collocato all'ingresso dell'unit immobiliare servita (centralino) se il montante costruito in modo tale da rendere minimo il rischio di corto circuito (protezione meccanica, contro il calore e l'umidit) se il limitatore idoneo alla protezione da cortocircuito e se le protezioni, installate sul centralino, sono idonee a proteggere, contro il sovraccarico, il montante stesso 3 Fornitura senza limitatore: interruttore magnetotermico obbligatorio immediatamente a valle del punto di fornitura 4 Montanti distinti utente per utente (vedere D)
28
D Professional Club
FN
Appartamento b
1 2
PE
FN
ascensore
Wh Wh Wh
PE
box
3
FN
OFFICINA ARTIGIANALE
4 5
Protezione delle colonne montanti
PE
FN
PE
L = 20 m
35 mm2
80A *
In = 80A
Quadro officina
Icc0 = 6 kA
Da chiedere a Societ distributrice
Regola per le colonne montanti CEI 64-8/5 Art. 520 (commento) 1 I singoli montanti sono considerati parte dell'impianto utilizzatore e possono essere costituiti: - da cavo multipolare integro - da cavi unipolari senza guaina posti in tubi protettivi o in canali singoli 2 Le cassette rompitratta nelle quali i cavi sono integri possono essere comuni, mentre le cassette terminali e quelle di eventuali connessioni devono essere singole 3 Contrassegni univoci per l'individuazione di ogni singolo montante 4 Il conduttore di protezione (PE) pu essere unico per pi utenti ma in questo caso deve avere proprie cassette e proprio tubo protettivo 5 I morsetti del PE devono essere di tipo passante (vedere G)
29
Professional Club
Protezione contro il corto circuito Il corto circuito un guasto causato da perdita di isolamento tra conduttori appartenenti a fasi diverse; pertanto pu manifestarsi in ogni punto di una conduttura. Le condizioni di protezione, trattate alla Sezione 434 della Norma CEI 648/4, non sono mutate rispetto a quanto previsto dalla Norma precedente. Si ricorda solo che per i sistemi TT: - necessario chiedere allEnte Distributore dellenergia il valore della corrente presunta di corto circuito al punto di consegna (Icc0); - in base al valore della corrente di corto circuito iniziale (Icc0), alla sezione ed alla lunghezza della linea si calcola, con gli ordinari procedimenti di elettrotecnica generale, il valore nel punto di installazione del dispositivo di protezione (Icc1) o in altri punti caratteristici della linea (metodi semplificati sono indicati nella scheda E); - il dispositivo di protezione (fusibile o interruttore automatico) non deve avere potere di interruzione inferiore alla corrente di corto circuito nel punto di installazione; - il dispositivo di protezione deve intervenire prima che le correnti di corto circuito possano diventare pericolose a causa degli effetti termici prodotti nei conduttori; - gli effetti termici tollerabili nei conduttori sono espressi dal valore limite degli A2s (ampere al quadrato per secondi) riportati nella scheda F1; - il valore degli A2s, ricavato dalla caratteristica di limitazione tipica di ciascun interruttore automatico o di ciascun fusibile, non deve essere superiore a quello indicato nella suddetta tabella. Gli esempi che seguono chiariscono le modalit di calcolo e di verifica essenziali.
30
E Professional Club
RL1
RL2
RL3
Icc1 RL2
Icc2 RL3
Icc3
Icc1
Icc2 Icc3
Lunghezza circuito
Regole La corrente di corto circuito decresce rapidamente dal punto di consegna alla coda dell'impianto per interposizione delle resistenze di linea come RL1 - RL2 - RL3. Determinazione approssimata per eccesso (10%) E' possibile conoscendo il valore iniziale Icc0 (chiedere all'ente distributore) e il rapporto tra la lunghezza L (m) e la sezione S (mm2) determinare Icc1 mediante la tabella sottostante. Procedimento di calcolo Il procedimento di calcolo riportato in appendice (vedere anche il fascicolo "Guida per la scelta e la protezione delle condutture".
Icc0 Rapporto lunghezza/sezione L/S (m/mm2) (kA) 0,05 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,7 20 19,46 18,79 17,25 15,69 14,20 12,86 10,67 19 18,50 17,91 16,54 15,11 13,74 12,50 10,44 18 17,55 17,01 15,79 14,50 13,25 12,11 10,19 17 16,59 16,12 15,03 13,87 12,75 11,71 9,92 16 15,64 15,21 14,25 13,23 12,22 11,28 9,63 15 14,68 14,30 13,46 12,56 11,67 10,82 9,32 14 13,72 13,39 12,66 11,88 11,09 10,34 8,99 13 12,75 12,47 11,85 11,17 10,48 9,83 8,62 12 11,78 11,55 11,02 10,44 9,86 9,29 8,23 11 10,82 10,62 10,18 9,70 9,20 8,72 7,80 10 9,85 9,68 9,32 8,92 8,52 8,11 7,33 9 8,86 8,71 8,39 8,06 7,71 7,37 6,72 8 7,87 7,74 7,47 7,20 6,91 6,63 6,10 7 6,89 6,78 6,56 6,34 6,11 5,89 5,46 6 5,91 5,83 5,65 5,47 5,30 5,13 4,80 5 4,93 4,86 4,72 4,58 4,45 4,31 4,06 4 3,95 3,89 3,79 3,69 3,60 3,50 3,33 1 8,36 8,23 8,09 7,95 7,77 7,59 7,38 7,16 6,91 6,62 6,31 5,86 5,38 4,88 4,34 3,72 3,08 1,3 6,81 6,73 6,65 6,56 6,45 6,33 6,20 6,05 5,88 5,69 5,48 5,14 4,77 4,38 3,94 3,42 2,87 1,5 6,05 5,99 5,93 5,86 5,77 5,69 5,59 5,47 5,34 5,19 5,01 4,73 4,42 4,08 3,71 3,24 2,74 1,8 5,17 5,13 5,09 5,04 4,98 4,92 4,85 4,77 4,67 4,56 4,43 4,22 3,97 3,70 3,39 2,99 2,56 2 4,71 4,68 4,64 4,60 4,56 4,51 4,45 4,38 4,31 4,22 4,11 3,93 3,72 3,48 3,21 2,85 2,45 2,5 3,85 3,83 3,81 3,78 3,75 3,72 3,68 3,64 3,59 3,53 3,46 3,34 3,19 3,02 2,81 2,53 2,21 3 3,25 3,24 3,22 3,20 3,18 3,16 3,14 3,11 3,07 3,03 2,99 2,89 2,78 2,65 2,50 2,27 2,01
Esempio d'impiego della tabella La corrente di corto circuito al contatore (colonna Icc0) di 12 kA. Dopo 30 m di linea trifase avente sezione di 10 mm2 (rapporto L/S = 30/10 = 3) essa si riduce a 3,07 kA.
R
Limiti di impiego Vale per circuito trifase* 230/400V e sezioni fino a 50 mm2. * Pu essere utilizzata anche per circuiti monofase raddoppiando la lunghezza L.
31
E1 Professional Club
Potere di interruzione
35 mm2
L = 20 m
35 mm2
Icn 6 kA
In0 = 80A
Icc0 = 6 kA all'origine
In
Icn 5,13 kA
10A
16A
10A
20A
80A
25A
20A
10A
10A
10A
id
1,5 mm2
id
2,5 mm2
id
1,5 mm2
id
4 mm2
id
25 mm2
id
4 mm2
id
2,5 mm2
id
1,5 mm2
id
1,5 mm2
id
1,5 mm2
Icc1 al quadro
prese 10A
prese 16A
luce
D1
D2
D3
UFFICIO
MACCHINE PRESE
D4
LUCE
Potere di interruzione Per il calcolo teorico di Icc1 vedere il fascicolo "Guida per la scelta e la protezione delle condutture". Dalla tabella della scheda E per il rapporto L/S = 20/35 = 0,571 (valore tabellato 0,5)
Icc1 = 5,13 kA
(Dal calcolo preciso, vedere in appendice la scheda E2, risulterebbero 4,6 kA). Risultati - L'interruttore installato nel locale contatori deve avere Icn 6 kA. - Anche gli interruttori installati nel quadro dell'officina devono avere Icn = 6 kA*. * Se l'interruttore generale del tipo limitatore, gli interruttori divisionali potrebbero anche avere Icn minore di 6 kA (per la protezione di back-up, vedere il fascicolo " Guida per la scelta e la protezione delle condutture").
32
Professional Club
A2s
protetto
non protetto
diagramma di limitazione
Icc max
Icc
Verifica della corretta limitazione dell'energia di corto circuito La condizione da verificare che il massimo valore di kA2s indicato per ciascun conduttore nella Scheda F1 non sia inferiore al valore limitato dallinterruttore e ricavato dal diagramma di limitazione tipico dellinterruttore automatico scelto. Solitamente i costruttori forniscono i diagrammi relativi ad una intera serie di interruttori (vedere lesempio nella Scheda F1). Stabilito il valore della corrente di corto circuito immediatamente a valle dellinterruttore, si ricava dal diagramma il valore dei kA2s. Con riferimento allesempio della Scheda F la linea montante avente sezione 35 mm2 sopporta 16.200 kA2s come si legge nella tabella della scheda F1. Linterruttore Megatiker ME 100-125, avente corrente nominale di 80A, per 6 kA lascia passare circa 200 kA2s. Pertanto il montante largamente protetto. Si pu senza dubbio asserire che per qualsiasi tipo di interruttore automatico con le ordinarie correnti di corto circuito non ci sono mai problemi per le linee di media e grande sezione (maggiori di 6 mm2). Per quanto riguarda i circuiti uscenti dal quadro generale (corrente di corto circuito di circa 5kA) si pu effettuare una verifica globale. Tracciando nel diagramma della scheda F1 la verticale corrispondente a 5 kA si vede che gli interruttori della serie Btdin 6 limitano lenergia da 20 kA2s per il tipo da 63A a 1,1 kA2s per il tipo da 4A. Poich la minima sezione installabile (1,5 mm2) sopporta 29,7 kA2s si pu concludere che usando interruttori Btdin 6 non ci sono problemi di verifica della corretta limitazione dellenergia. In altre parole anche nella situazione peggiore (Btdin da 63A) con la massima corrente di corto circuito consentita (6 kA) risulta protetta dal corto circuito la minima sezione installabile (1,5 mm2).
33
F Professional Club
20 m 35 mm2 35 mm2
Icc1 = 5,13 kA
Icc0 = 6 kA
In0 = 80A
In1
10A 16A 10A 20A 80A
25A
20A
10A
10A
10A
id
1,5 mm2
id
2,5 mm2
id
1,5 mm2
id
4 mm2
id
35 mm2
id
4 mm2
id
2,5 mm2
id
1,5 mm2
id
1,5 mm2
id
1,5 mm2
prese 10A
luce
prese 16A
3
D1
4
D2
5
D3
6
D4
8 LUCE
10
UFFICIO
MACCHINE PRESE
Rimane in sospeso D2
N 0 1 Scelta dei materiali 2 3 4 5 6 Tipo interruttore Megatiker ME100-125 Btdin 60 Btdin 60 Btdin 60 Btdin 60 Megatiker ME100-125 Btdin 60 Corrente nominale interruttore 80A 10A 16A 10A 20A 80A 25A Tipo di cavo isolante PVC PVC PVC PVC PVC PVC PVC sezione 35 mm2 1,5 mm2 2,5 mm2 1,5 mm2 4 mm2 35 mm2 4 mm2
Icc (kA) 6 5,1 Dimensionamento valori a confronto (vedere pagina seguente) 5,1 5,1 5,1 5,1 5,1
kA2s del cavo 16.200 29,7 82,6 29,7 211,6 12.200 211,6
Risultato OK OK OK OK OK OK OK
Con gli interruttori automatici Bticino in genere non ci sono problemi per il settore civile e terziario (sistemi TT)
34
F1 Professional Club
10 10 I2t (A2s) 10 9
10 8
10 7
32 40 50 63 16 20 25
10 6
10
10 5
60 10
10 4
10 3
10 2
10 1
10 0 10 0
10 1
10 2
10 3
10 4
10 5 Icc (A)
skA 35
Professional Club
Verifica della protezione di una dorsale a sezione decrescente Con riferimento alla scheda F2 si procede nel seguente modo per verificare che i tronchi AB, BC e CD risultino correttamente protetti dal corto circuito mediante linterruttore ME100 con In 80A installato nel quadro. La protezione del tronco AB virtualmente gi verificata per analogia con la linea montante (vedere scheda F) in quanto la sezione uguale (35 mm2), linterruttore automatico uguale (ME100), la corrente di corto circuito minore (5,13 kA contro 6 kA). Dalla tabella della Scheda E si ricava la corrente di corto circuito IccB che (per il rapporto L/S = 14/35 = 0,4) risulta di 4,45 kA. Dal diagramma si ricavano circa 150 kA2s limitati dallinterruttore contro 3385 kA2s sopportabili dalla sezione di 16 mm2. Per lassegnazione della sezione al tronco CD si procede nel modo seguente: La corrente di corto circuito Icc, poich il rapporto lunghezza (3 m), sezione (16 mm2) molto basso si pu assumere praticamente uguale a IccB (4,45 kA). Risulta ancora una limitazione di 150 kA2s. La sezione di 4 mm2, che sopporta 211,6 kA2s, pu essere assegnata al tronco CD.
36
F2 Professional Club
UFFICIO
35 mm2
11 kW
Il caso della dorsale a sezioni decrescenti
M8
14m
B
IccB = 4,45 kA
3m
16 mm2
18,5 kW
M9
C
4,5m
IccC = 4,45 kA
2,2 kW
M10
10A
4 mm2
D
IB10 = 5,5A
Regole L'interruttore al contatore (In0 = 80A) deve proteggere dal corto circuito anche il tronco BC (IccB = 4,45 kA) ed il tronco CD (IccC = 4,45 kA). I dati relativi ai due tronchi vanno ricavati dalla scheda E. Assegnazione della sezione SCD Dal diagramma kA2s/Icc dell'interruttore MA100 si ricava per Icc = 4,45 kA, kA2s = 180. Il cavo da 4 mm2 isolato in PVC sopporta 211,6 kA2s; perci va bene.
100.000
kA s
100 125
10 0,01
MA100
10.000
1.000
80
0,1
4,45
10
kA
37
Professional Club
V% max = 4%
Stabilita al 4% in tutti i casi salvo patti diversi
V = IB
(L
S
cos + X L sen )
dove: IB e S sono la corrente e la sezione la resistivit del conduttore L la lunghezza del conduttore XL la reattanza della linea l'angolo di sfasamento fra tensione e corrente
Per linee con sezione fino a 50 mm2 la caduta di tensione percentuale pu calcolarsi con la formula approssimata:
V% =
IB L cos 100 S
Si pu utilizzare il diagramma del fascicolo "Guida per la scelta e la protezione delle condutture" Per cos = 0,8 con riferimento alla scheda F3:
TOTALE V% = 0,72 %
38
F3 Professional Club
montante
L = 20 m
IB = 79,135 A
35 mm2
35 mm2
In0 = 80A
0 A
In
10A
16A
10A
20A
80A
25A
20A
10A
10A
10A
id
1,5 mm2
id
2,5 mm2
id
1,5 mm2
id
4 mm2
id
35 mm2
id
4 mm2
id
2,5 mm2
id
1,5 mm2
id
1,5 mm2
id
1,5 mm2
prese 10A
prese 16A
luce
D1
D2
D3
UFFICIO
IB = 66,5A
35 mm2
11 kW
M8
14m
B IB = 43,5A
3m
16 mm2
18,5 kW
M9
C IB = 5,5A
4,5m
2,2 kW
M10
10A
4m
VA
D4
VB
VC
VD
VE
Regole La caduta di tensione totale dal contatore all'utilizzatore M10 non deve superare il 4% (CEI 64-8/5 Art. 525). Procedimento Vtot. = VA + VB + VC + VD + VE
R
V% =
39
Professional Club
IP XXB
Protezione contro i contatti diretti La protezione contro i contatti diretti si pu attuare in due modi (articolo 411.3.2. CEI 64-8) - racchiudendo le parti attive entro involucri con grado di protezione non inferiore a IPXXB (ex IP20), da aumentare a IPXXD (ex IP40) per le superfici orizzontali a portata di mano. Lapertura di eventuali coperchi o portelli deve essere possibile solo mediante chiave o attrezzo*; - ricoprendo le parti attive con un isolamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione e tale da resistere alle ordinarie sollecitazioni meccaniche, termiche o chimiche; non sono in genere valide a tal fine le vernici, le lacche, le carte e il nastro isolante ordinario. Negli ambienti ordinari tutti i componenti, anche fuori portata di mano, devono essere protetti contro i contatti diretti; fanno eccezione solo i portalampade ed i portafusibili che, a componente estratto, possano presentare grado di protezione inferiore a IPXXB. * Nota importante La Norma CEI 64-8, nel commento allarticolo 412.2.4 riguardante la rimozione delle coperture, precisa che si considerano validi anche coperchi fissati senza usare viti quando lincastro o laggancio sia tale da richiedere uno sforzo manuale straordinario e da escludere la rimozione involontaria.
40
Professional Club
I n 30 mA
La Norma CEI 64-8 riconosce la validit dellinterruttore differenziale con In non superiore a 30 mA come mezzo di protezione addizionale contro i contatti diretti in caso di insuccesso delle misure di protezione fondamentali sopra descritte (articolo 412.5.1). Ci significa che non consentito usare il differenziale come mezzo sostitutivo degli involucri o dei rivestimenti isolanti protettivi ma solo come mezzo aggiuntivo. Si ricorda che il DPR 447/91 consente luso di questo dispositivo in sostituzione della messa a terra solo per ladeguamento dei vecchi impianti (se ne parler in seguito).
41
Professional Club
sistema BTS
SELV
max 50 V~
Separazione elettrica
NO
Protezione contro i contatti indiretti senza messa a terra La protezione contro i contatti indiretti senza interruzione automatica del guasto negli ambienti ordinari pu attuarsi mediante doppio isolamento, trasformatore di sicurezza che separi il circuito della rete, circuiti a bassissima tensione di sicurezza (massimo 50V SELV) alimentati da trasformatori di sicurezza o da sorgenti autonome. Si ricorda solo che i componenti protetti con questi sistemi non devono essere collegati a terra intenzionalmente (non necessario isolare i loro involucri metallici da terra). Gli altri sistemi di protezione senza messa a terra (luoghi conduttori, collegamento equipotenziale locale) sono ammessi solo in ambienti sorvegliati. La Norma CEI 64-8 considera anche sistemi a bassissima tensione di sicurezza con masse o parti di circuito da collegare a terra, denominati PELV, che per il loro uso sporadico in Italia non sono considerati in questo fascicolo (vedere Appendice).
42
Professional Club
Vc
Iu
It
Protezione mediante messa a terra e interruzione dell'alimentazione Nel sistema TT la misura fondamentale di protezione contro i contatti indiretti rimane sempre la messa a terra coordinata con interruttori magnetotermici o, meglio, con interruttori differenziali, in modo che quando la tensione totale di terra conseguente a un guasto supera i valori convenzionali ammessi, si abbia linterruzione dellalimentazione. I sistemi TN non sono argomento specifico di questo fascicolo: si ricorda solo che il tempo di interruzione stato ridotto da 5 secondi a valori minori (vedere Appendice). Anche il sistema IT, applicabile solo in casi particolari, non argomento di questo fascicolo.
43
Professional Club
Interruzione del guasto a terra nei sistemi TT La protezione nei sistemi TT si attua installando un dispositivo ad intervento automatico con corrente dintervento (Ia) tale da interrompere il circuito quando la tensione totale di terra che si presenta sulle masse in avaria supera 50V. Il dispositivo destinato ad interrompere il guasto, teoricamente, potrebbe anche essere un fusibile o un interruttore automatico ma, in pratica, occorrerebbero dispersori di bassissima resistenza impossibili da realizzare nelle ordinarie situazioni: per esempio un interruttore magnetotermico da 32A con corrente dintervento (Ia) in 5s di 150A richiederebbe un dispersore da 0,33 (RA = 50/150). Molto pi facile risulta la realizzazione del dispersore se si utilizzano interruttori differenziali. Con riferimento allesempio di figura F3 avendo a disposizione un dispersore con resistenza di 50 si pu installare allorigine dellimpianto un interruttore differenziale con In = 1A in grado di proteggere la massa del quadro di reparto. E opportuno precisare che questo interruttore potrebbe non essere differenziale se i circuiti interni al quadro fossero del tipo a doppio isolamento. Per migliorare la protezione (ma non indispensabile) anche gli interruttori divisionali sui circuiti in uscita sono di tipo differenziale con la massima sensibilit possibile (DPR 447/91). Per ottenere la selettivit linterruttore al punto di fornitura del tipo ritardato. Il ritardo massimo consentito nei sistemi TT per gli interruttori differenziali di 1s.
44
F3 Professional Club
Scelta degli interruttori automatici per l'interruzione delle tensioni di contatto accidentali pericolose
35 mm2
*
100A
pu anche non essere un interruttore differenziale
T
In0 = 100A
In = 1A t 1s
10A
16A
10A
20A
80A
25A
20A
10A
10A
10A
id
0,03A
id
0,03A
id
0,03A
id
0,03A
id
0,03A
id
0,03A
id
0,03A
id
0,03A
id
0,03A
id
0,03A
UFFICIO
MACCHINE PRESE
LUCE
RT
* Non necessario installare un differenziale nel locale contatore se l'intero circuito di distribuzione, compreso l'ingresso nel quadro a doppio isolamento.
Regola per i sistemi TT Ogni tratto di circuito che non sia a doppio isolamento, ovvero privo di masse, deve avere a monte un interruttore che interrompa l'alimentazione quando la tensione totale di terra supera 50V ossia: Ia 50 / RT+RPE Se si usano interruttori differenziali Ia = In ma non sono ammessi ritardi maggiori di 1s. Se si usano magnetotermici Ia 4,5 In (si ammettono ritardi fino a 5s). Esempio RT = 50 RPE 0 Ia non pu essere superiore a 50 / 50 = 1A Si devono in questo caso usare interruttori differenziali con In 1A. E' raccomandata dal DPR 447/91 la scelta di differenziali con la massima sensibilit possibile: con questo criterio si sono scelti i salvavita dell'esempio.
45
PE conduttore di protezione
luce
D1
D2
D3
D4
RCT
Professional Club
L1
linea
carico
L1
Scelta degli interruttori differenziali secondo le norme e le leggi vigenti Con la legge 46/90, il DPR 447/91 e la nuova Norma CEI 64-8, gli interruttori differenziali trovano una pi precisa disciplina dimpiego che pu riassumersi nei seguenti punti: - i tipi con In superiore a 1A e ritardi superiori a 1s trovano impiego solo negli impianti industriali con cabina propria per compiti di protezione generale delle linee principali di distribuzione; - i tipi con In 0,5-1A e ritardo non superiore a 1s trovano impiego negli impianti serviti in BT (sistema TT) per la protezione delle linee principali - i tipi con In = 0,3A sia selettivi che istantanei sono di conveniente impiego per i circuiti terminali di macchine per le quali non pu essere garantito un elevato livello di isolamento. Ogni qualvolta risulti compatibile con la continuit del servizio conviene installare tipi con In non superiore a 30 mA ad intervento istantaneo (non superiore a 40 ms per correnti di 250 mA). Infatti questi dispositivi garantiscono che in caso di elettrocuzione il passaggio di corrente attraverso il corpo umano sia contenuto in dosi generalmente non letali. Per questa ragione il DPR 447/91, per il solo adeguamento degli impianti vecchi, ammette linterruttore differenziale con In < 30 mA come sostitutivo dellimpianto di terra, dopo aver ottemperato ai requisiti di cui all'art. 5c-8.
46
Professional Club
L1 L2 L3 I n = 100A
5s t
RA =
50 = 0,11 450
4,5
I = 4,5 x I n = 450 A RA
Protezione mediante messa a terra e interruttore magnetotermico L'interruttore magnetotermico non vietato ma per circuiti con correnti d'impiego rilevanti praticamente impossibile realizzare il coordinamento con il dispersore.
47
Professional Club
conduttori di protezione PE
collettore di terra
conduttori di terra
dispersore di fatto
dispersore intenzionale
Le parti dell'impianto di terra Limpianto di terra trattato al capitolo 54 della Norma CEI 64-8/5 che non presenta sostanziali novit rispetto alle precedenti edizioni. Si ricorda che vanno collegate a terra tutte le masse e tutte le masse estranee dellimpianto utilizzatore servito. Le masse e masse estranee simultaneamente accessibili devono essere collegate allo stesso impianto di terra. In questo fascicolo sono prese in considerazione sia le prescrizioni della Norma CEI 64-8 che le raccomandazioni e gli esempi applicativi contenuti nella Guida CEI 64-12.
48
Professional Club
Masse e masse estranee - Si definiscono masse le parti conduttrici dei componenti elettrici che possono essere toccate e che non sono in tensione in condizioni ordinarie ma potrebbero andare in tensione in condizioni di guasto (articolo 23-2 CEI 64-8). - Si definiscono masse estranee le parti conduttrici non facenti parte dellimpianto in grado di introdurre un potenziale pericoloso, generalmente il potenziale di terra (articolo 23-3 CEI 64-8). Sono considerate masse estranee: - le tubazioni che alimentano i servizi delledificio (per esempio dellacqua e del gas); - le strutture metalliche delledificio; - le tubazioni e canalizzazioni metalliche del riscaldamento e del condizionamento centralizzato; - le armature principali del cemento armato. Non costituiscono masse estranee quelle parti metalliche che per la loro limitata estensione e il loro stato di isolamento non sono suscettibili di introdurre nellambiente potenziali estranei pericolosi quali ad esempio: - intelaiature di finestre a contatto con muri non armati; - scaffalature metalliche e mobili metallici; - parapetti di scale e terrazzi a contatto con muri non armati.
49
Professional Club
Costituzione e dimensionamento dei componenti fuori terra I conduttori di protezione nellinterno degli edifici sono solitamente costituiti da cavo unipolare isolato (color giallo verde, obbligatorio ed esclusivo). Si possono per usare anche: - conduttori nudi - involucri metallici - tubi protettivi e canali metallici - masse estranee in genere purch sia assicurata la continuit elettrica con resistenza non superiore a quella risultante dallequivalente cavo in rame avente le sezioni minime indicate nella scheda G1A e sia possibile realizzare valide connessioni con gli altri conduttori. I tubi del gas non devono essere usati come conduttori di protezione. I tubi dellacqua possono essere usati solo daccordo con il responsabile che gestisce limpianto idraulico (articolo 543.2.4 CEI 64-8). I conduttori equipotenziali devono avere le stesse caratteristiche dei conduttori di protezione; per il dimensionamento si veda la scheda G1A. Il collettore principale di terra solitamente ubicato nel quadro generale o in prossimit dellorigine dei montanti dei condomini; esso deve consentire la connessione ed il sezionamento dei conduttori di protezione, del conduttore di terra e dei conduttori equipotenziali principali. Le caratteristiche pi importanti, tratte dalla Guida CEI 64-12 sono sintetizzate nella scheda G2. Il conduttore di terra (CT) destinato a collegare il dispersore al collettore principale di terra; rappresenta il tratto pi importante dellimpianto di terra e perci deve essere particolarmente robusto ed affidabile (si vedano le principali regole alla scheda G3). La Guida CEI 64-12 raccomanda la protezione delle parti pi soggette ad urti o a corrosioni mediante tubo isolante. Il conduttore di terra solitamente costituito da cavo unipolare isolato o da conduttore nudo in rame o in acciaio zincato ma ammesso anche luso di strutture metalliche inamovibili purch con caratteristiche di continuit elettrica e di conduzione equivalenti a quelle dei conduttori in rame o in acciaio. Le giunzioni delle parti suddette devono essere affidabili e tali da non danneggiare n tubi n conduttori anche dal punto di vista della possibile corrosione. Nella scheda G4 sono indicati alcuni tipi di giunzioni raccomandate nella Guida CEI 64-12.
50
PE
PE
4 5 6
MT collettore (nodo) principale di terra masse estranee } alle tubazione acqua, gas, ecc.
7
CT conduttore di terra
DN dispersore di fatto
DA dispersore intenzionale
Regole 1 - PE negli appartamenti con sezione non inferiore a quella di fase del montante (in genere 6 mm2) 2 - PE montante ininterrotto e in proprie tubazioni e scatole con sezione non inferiore a quella di fase del montante di maggior sezione 3 - Morsetti passanti o di altro tipo che consentano la derivazione senza l'interruzione del montante 4 - Per l'utenza particolare (nel caso l'officina) avente sezione: non inferiore a quella di fase fino a 16 mm2 16 mm2 per fase da 25 o 35 mm2 1/2 di quella di fase oltre 35 mm2 (regola generale) 5 - PE principale dimensionato come detto al punto 4 6 - Collettore principale di terra posto ai piedi del montante (vedere G2) 7 - Collegamenti equipotenziali principali EQP con sezione non inferiore a quelle indicate nella scheda G1B. Dimensionamento - Sezione massima fase 35 mm2 - Sezione minima PE 25 mm2 All'interno dell'officina sono ammesse sezioni minori secondo la regola generale.
51
PE
25 mm2 10 mm2
PE
2,5 mm2 2,5 mm2
EQP = 16 mm
EQP = 6 mm2
EQP PE / 2
EQP 6 mm2
Collegamento massa-massa
P E = 16 mm 2
P E = 10 mm 2
P E = 16 mm 2
EQS = 10 mm 2
EQS = 10 mm 2
EQS PE / 2
PE
52
G2 Professional Club
4
PE1 PE2 PE3 PE4
1
PE5 PE6 CT EQP
ACQUA
3
EQP
GAS
EQP
RISCALDAM.
13 mm
EQP RISCALD.
EQP ACQUA
Appartamento a
Appartamento b
10
Wh Wh Wh
box
EQP GAS
PE1
PE2
PE3
PE4
PE5
PE6
CT
box
UFFICIO
Regole - Deve consentire il sezionamento del dispersore, per verifiche e misure (Art. 542.4.2) - Deve essere accessibile - Un impianto di terra pu avere pi collettori Raccomandazioni 1 - Targhetta di identificazione dei conduttori 2 - Collari siglati sui conduttori in partenza e in arrivo Scelta dei materiali e dimensionamento 3 - Robusta piastra di rame preferibilmente stagnato o cadmiato (ammesso anche acciaio zincato o acciaio inox) 4 - Fori 13 mm per bulloni e dadi M10 (consigliati) 5 - Fissaggio dei conduttori mediante capicorda (consigliati)
53
G3 Professional Club
altre tubazioni
gas
PE
EQP 10 mm
2
16 mm2
CT 16 mm2
tubo di protezione altro pozzetto
picchetto
Regole - Non deve essere a contatto con il terreno - Non deve essere soggetto a sforzi meccanici - Deve avere percorsi non tortuosi e pi brevi possibili Raccomandazioni - All'uscita dal terreno o dal pavimento proteggere con tubo in PVC pesante (Guida CEI 64-12) Scelta dei materiali - Rame oppure acciaio zincato - Ammessi anche altri materiali di caratteristiche equivalenti sotto l'aspetto meccanico, elettrico e della resistenza alla corrosione - Ammesso anche l'uso come conduttore di terra di elementi strutturali metallici inamovibili purch con dimensionamento adeguato
Sezioni min. ammesse Come per PE 16 mm2 25 mm2 50 mm2
R
Condizione Protezione meccanica (tubo) + protezione contro la corrosione* Conduttore in rame o in ferro zincato protetto contro la corrosione* ma a vista (non protetto meccanicamente) Conduttore in rame non protetto contro la corrosione* (nudo) Conduttore in ferro zincato non protetto contro la corrosione* (nudo)
* La protezione contro la corrosione va valutata in funzione dell'aggressivit chimica dell'ambiente. Il rame nudo ed il ferro zincato in ambienti asciutti ordinari si considerano protetti contro la corrosione (CEI 64-8/5 Art. 542.3)
54
G4 Professional Club
55
Professional Club
Il dispersore Il dispersore costituito da elementi metallici in contatto con il terreno in modo da rendere possibile limmissione delle correnti di guasto. La nuova Norma ha eliminato il termine "intimo contatto con il terreno" per valorizzare anche i ferri darmatura del calcestruzzo che diventano idonei alla dispersione per effetto dellumidit assorbita dal manufatto. Pertanto sono da considerare di pari efficacia e dignit sia i dispersori intenzionali costituiti da corde o picchetti in intimo contatto con il terreno che i plinti, i pilastri e le platee di fondazione degli edifici. E in ogni caso raccomandato che le dimensioni degli elettrodi non siano inferiori alle seguenti (articolo 542.2.4, commento, CEI 64-8).
Tipo di posa Tipo di elettrodo Dimensioni minime Acciaio zincato a caldo* (CEI 7-6) 3 100 50 1,8 40 2 20 5 Acciaio rivestito di rame 15 _ Rame
nastro o piastra
3 50 35 1,8 35 30 3 15 5 50
tondino o condut. massiccio sezione (mm2) conduttore cordato Per infissione picchetto a tubo nel terreno picchetto massiccio picchetto in profilato ciascun filo (mm) esterno (mm) spessore (mm) (mm) spessore (mm)
Il miglior dispersore costituito da un anello perimetrale in corda interrata collegata ai ferri darmatura delle fondazioni ed eventualmente integrata con picchetti come indicato nella Scheda G5. Per rendere efficienti le armature del calcestruzzo necessario che almeno due ferri principali di ciascun plinto siano connessi mediante staffe, legature o saldature allimpianto di terra come indicato nella scheda G6. E consentito anche luso dellacquedotto alle condizioni indicate in appendice. Il calcolo preliminare delle resistenze del dispersore d solo risultati di larga massima. Comunque non ci si deve fidare del calcolo ma, prima della sistemazione del terreno, necessario procedere alla misura della resistenza ottenuta in modo che si possano facilmente aggiungere elementi disperdenti in caso di risultato carente.
Formule proposte dalla Guida CEI 64-12 Resistenza di un picchetto R() = (m) / L(m) Resistenza di una corda R() = 2(m) / L(m) Resistenza di un dispersore a maglia R() = (m) / r(m) dove: la resistivit media del terreno L la lunghezza in m del dispersore r il raggio del cerchio circoscritto al sistema magliato
56
G5 Professional Club
box
box
0,75kw
0,75kw
2 1 3
M1
3x58W 3x58W
M2
3kw
2,2kw
0,37kw
2,2kw
M5
3x58W 3x58W 3x58W
M6
10
00
3x58W
3x58W
M7
6 10
3x58W
0,75kw
1 - Collegamento ai ferri dei pilastri Il dispersore ad anello perimetrale collegato ai ferri dell'armatuta del calcestruzzo di fondazione che in tal modo fungono da dispersore naturale
2 - Dispersore ad anello interrato a circa 1m dal perimetro dell'edificio Corda di rame nuda sezione 35 mm2 ricoperta per circa 30 cm con terreno vegetale (humus).
0,5 1 m
3 - Integrazione con dispersori a picchetto Picchetti infissi verticalmente nel terreno e connessi a corda interrata come al punto 2.
57
0,5 1 m
5001000
M3
3x58W 3x58W 3x58W
M4
200
500
Wh Wh Wh
G6 Professional Club
Staffe di connessione ai ferri d'armatura Esempi di impianto di terra (connessioni per dispersore)
collegamento fra piastra metallica e ferri pilastro
58
Professional Club
Appendice
Le tavole riportate in questa appendice sono il completamento degli esempi sviluppati nel fascicolo che, per ragioni di spazio o per il minor interesse didattico non sono stati commentati specificamente. La tavola Ia riassume l'intero piano di installazione cos come pu essere redatto per costituire l'allegato obbligatorio della dichiarazione di conformit.
59
B2 Professional Club
Appendice
4 mm2
10 16
Dorsale D3 fc = 0,19
10 16
Dorsale D4 fc = 0,25
10 16
10 16
10 16
16 10
Regole - Non installare a meno di 17,5 cm dal pavimento - Ammesse sia prese a spina di tipo civile che industriale in funzione del tipo di utilizzatori previsti - Proteggere con differenziale avente In 30 mA (se possibile) - Obbligatoria la protezione contro sovracorrenti delle linee (ma non quella delle singole prese) - Repiquage consentito solo se i morsetti sono idonei Scelta dei Materiali - Prese conformi a norme CEI: - 25-5 (schuko) - 23-16 (usuali ad alveoli allineati) - 23-12 (tipo CEE) - Cavi anche H05V-K purch in tubi protettivi incassati o a vista - Morsetti con caratteristiche e dimensioni adeguate (secondo CEI 23-20, 23-21, 17-34) Dimensionamento - Prese a spina predestinate: IB = IB dell'utilizzatore - Prese a spina per vari usi IB = In x fc - Nelle officine (consuetudine) IB = In x (0,1 + 0,9/n) dove n = numero di prese (per n > 3) D3 - IB = 24,7A; S = 4 mm2 (IZ = 28A) fattore di correzione 1 D4 - IB = 19,5A; S = 2,5 mm2 (IZ = 21A) fattore di correzione 1
60
B3 Professional Club
Appendice
1,5 mm2
3x58W
7m
1,5 mm2
3x58W
1,5 mm2
3x58W 3x58W 3x58W 3x58W 3x58W
10m
3x58W
3x58W
11m
Regole - Obbligatorio il conduttore giallo-verde di protezione per i centri luce - Illuminamento adeguato al compito visivo (raccomandazioni Norma UNI 10380): per officine meccaniche generiche 200 lx - Uniformit 1/3 Conto di larga massima: - Potenza installata (illuminazione a tubi fluorescenti) PW = IxS / 15 dove I = illuminamento (200 lx) ed S = superficie (152 m2) PW = 200x152 / 15 = 2026W Interdistanza massima 3m (13 centri luce da circa 210W ciascuno: trilampade da 58W in alimentazione monofase) Scelta dei Materiali - Apparecchi di illuminazione conformi a Norme CEI 34-21, 34-23 - Cavi: (vedere B) - Morsetti: (vedere B2) - Canale: (vedere B)
Nota: apparecchi illuminanti fissati sotto canale Multilink 80x80
Dimensionamento - Potenza unitaria: 210W ( 3 lampade + 3 reattori) - Potenza totale: 2730W - 3 accensioni da 910W ciascuna (IB = 4,11A) - Sezione linee: 1,5 mm2 (IZ = 12,6A)
61
3x58W
3x58W
16m
3x58W
3x58W
E2 Professional Club
Appendice
Formule per l'impedenza al punto di consegna R0 = U0 / Icc0 x coscc0 X0 = U0 / Icc0 x sencc0 Impedenza della linea a monte del punto di consegna Esempio riferito alla scheda E 230/6 x 0,5 = 19,16 m (R0) 230/6 x 0,866 = 33,19 m (X0) Essendo: Icc0 = 6 kA coscc0 = 0,5 U0 = 230V Impedenza della linea a valle del punto di consegna Si deve conoscere la reistenza al metro (rL) e la reattanza al metro (xL) della linea. RL = rL x L XL = xL x L Impedenza totale ZT =
Sezione nominale (mm2) 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70
(R
Cavi unipolari Resistenza rL (m/m) 14,8 8,91 5,57 3,71 2,24 1,41 0,889 0,841 0,473 0,328
Reattanza xL (m/m) 0,168 0,155 0,143 0,135 0,119 0,112 0,106 0,101 0,101 0,0965
Per l'intera tabella vedere il fascicolo "Guida per la scelta e la protezione delle condutture".
Esempio numerico riferito alla scheda E1 0,841 x 20 = 16,82 m (R0) 0,101 x 20 = 2,02 m (X0)
Icc1 = U0 / ZT
62
E3 Professional Club
Appendice
30
kA
20 15
10
Diagramma per la valutazione della corrente di corto circuito lungo la linea a 230/400V 3~
Icc0 = 6 kA
* Dal calcolo teorico preciso per coscc0 = 0,5 risulterebbe: Icc1 = 4,6 kA (vedere la scheda E2). Per i limiti di impiego del diagramma vedere il fascicolo "Guida per la scelta e la protezione delle condutture".
63
20
2,5 mm
E5 Professional Club
Appendice
Interruttore differenziale In 1A ritardo 1s
Appartamento b
ascensore
Wh Wh Wh
box
id
In 0,03A
lampade ingresso
id
In 0,03A
ascensore
lampade notturne
id
In 0,3A
centrale termica
id
In 0,3A
centrale idrica
lampade scale
id
In 0,3A
quadretto rifasamento
scala notturna
id
In 0,03A
impianto TV
id
In 0,03A
citofono/ videocitofono
lampade box
id
In 0,03A
prese servizi
lampade cantina
id
riserva
id
In 0,03A
In 0,03A
riserva
64
H Professional Club
Appendice
box box box
Cavi interrati
Regole - L'interro deve essere a profondit non inferiore a 0,5 m (Norma CEI 11-17) - Utilizzare solo cavi dichiarati dal costruttore idonei alla posa interrata
Cavo direttamente interrato con protezione meccanica Usare cavi con guaina
65
Professional Club
Appendice
Negli impianti con cabina propria e unico dispersore, la corrente di guasto ha valori vicini alla corrente di corto circuito monofase
66
Professional Club
Appendice
max 50V~
RA
50 Ia
conduttore di terra
contatore
Occorre autorizzazione dell'ENTE proprietario o gestore che deve impegnarsi a comunicare le variazioni che possono compromettere la resistenza di terra
67
I Professional Club
Appendice
Appartamento a Appartamento b
10 <2m
INGRESSO
ascensore
Wh Wh Wh 10
box
box
box
OFFICINA ARTIGIANALE
3x58W 3x58W
0,75kw 0,75kw
UFFICIO
10 10/16 TP EDP
M1
3x58W 3x58W
3kw
M2
11kw
2,2kw
M8
3x58W 3x58W
M3
3x58W
0,37kw
M4
18,5kw
2,2kw
M9
3x58W 3x58W
M5
3x58W
M6
3x58W
3x58W
2,2kw
M7
M10
16 10
Nota importante Per box raggruppati in uno stesso edificio e aventi capienza complessiva non superiore a 9 autovetture l'impianto di tipo ordinario. Per box raggruppati in uno stesso edificio e aventi capienza complessiva superiore a 9 autovetture l'impianto di tipo ordinario se la corsia d'ingresso ubicata in luogo a ventilazione naturale; richiesto invece l'impianto di sicurezza AD-FT e l'interruttore generale di emergenza se la corsia d'ingresso ubicata in luogo a ventilazione limitata.
68
3x58W
2,2kw
PROFESSIONAL CLUB