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Tecnologie di recupero di matrici inquinate

Recupero di acque civili


stessa metodologia del trattamento dei rifiuti : utilizzo di microrganismi idonei per la digestione della sostanza organica.
Il trattamento del REFLUO viene condotto in condizioni aerobiche. TRATTAMENTO PRIMARIO tipologie filtri percolanti : dischi di materiale inerte ricoperti di un film batterico fanghi attivi ( il pi usato ) : miscela areata e con biomassa attiva letti biologici fluidi : particelle di sabbia ricoperte di batteri mantenuti in sospensione da un flusso di reflui ossigenati

Il trattamento primario produce materiale insolubile o fango primario


TRATTAMENTO SECONDARIO : degradazione in condizioni anaerobiche del fango primario

Obiettivo :
- ridurre la quantit di fanghi da deposito - disidratazione ed uso come fertilizzante o incenerimento

Sversamenti
Fuoriuscite accidentali di petrolio - 1978 200.000 ton coste inglesi - 1989 40.000 ton Alaska - 1991 140.000 ton ( Italia incendio e affondamento )
INTERVENTI

RIMOZIONE FISICA
Aspirazione Combustione Controllata Disperdenti chimici

BIOREMEDIATION
Il vero responsabile della decontaminazione degli ecosistemi marini si rivelata la POPOLAZIONE MICROBICA AUTOCTONA

Strategia
accelerare questi fenomeni naturali attraverso : laggiunta di elementi nutritivi laggiunta di biosurfattanti ( composti biodegradabili che disperdono lolio in acqua ) consorzi di batteri con capacit idrocarburo ossidante.

Ad Es nel caso dello sversamento in Alaska si aggiunsero - fertilizzanti oleofili contenenti urea come fonte di Azoto - surfattanti Lauril fosfato e 2-butossi 1 etanolo incapsulati in acido oleico a lento rilascio.

Recupero di suoli ( BIOREMEDIATION )


Concetti generali :
Per biorecupero sintende lutilizzo di sistemi biologici allo scopo di eliminare la concentrazione di sostanze pericolose da un luogo contaminato. Trasformazione della sostanza inquinante in biomassa e CO2 e H2O Si riconosce il ruolo cruciale dei microrganismi NATURALMENTE presenti ( indigeni popolazione saprofita) nella matrice. Microrganismi apripista capaci di iniziare le trasformazioni chiave nella degradazione dello Xenobiotico cio le reazioni iniziali del metabolismo.

Questi microrganismi debbono avere : stabilit genetica non patogenicit non produrre metaboliti tossici La prima fonte di questi microrganismi proprio il sito contaminato :

Tecniche di SELEZIONE e MIGLIORAMENTO :


aggiunta ad una cultura batch di microrganismi, di una sospensione di terreno inquinato. sottoporre tali colonie ad agenti mutageni ( ad es. radiazioni ) DNA ricombinante ( allinterno dello stesso microrganismo diverse vie biochimiche)

Tecniche di trattamento

Trattamenti in situ
Usato soprattutto in casi di sversamento petrolifero Interventi : bioventilazione (stimolazione della degradazione aerobica ) definito anche biorisanamento intrinseco l accesso dei microrganismi ai contaminanti il fattore critico attivit cataboliche dei microrganismi biodisponibilit del contaminante

Trattamento on/off Site


Usato soprattutto in casi di terreni contaminati da Pesticidi, PCB, Diossine, ecc. Interventi : Landfarming : bacino di trattamento confinato in cui viene posto il terreno da trattare

Bioreattori ( Biopile ) ): il terreno da trattare viene inserito in bioreattori con diverse metodologie di agitazione, miscelazione ed areazione.

Vantaggi dei trattamenti microbiologici


Costi molto contenuti Bassi consumi energetici Terreni bonificatibiologicamente attivi, quindi vivi Scarsi rischi di contaminazione circostante sia di acque che di aria

Svantaggi dei trattamenti microbiologici


Valutazione preventiva dellefficacia del trattamento microbiologico Continui controlli delle condizioni ambientali ( favorevoli allo sviluppo microbico ) Scarsa conoscenza della possibilit di biodegradazione Scarsa conoscenza della biodisponibilit dello Xenobiotico
Inquinante Un Via Enzimi organis mo conosciuta identificati degrada + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + Geni studiati in sequenza DNA Biodegr. ricombinante In situ In corso + + + + + + + + + + + + +

Acetone Antracene Arsenico Benzene Benzopirene PCB Cianuri Clordane Cromo DDT Fenantrene 1,1 dicloro etano Pentaclorofenolo piombo Tetracloroetene Vinil cloruro Xileni Zinco

Altri ESEMPI di bioremediation

Blow-out del pozzo AGIP Trecanate 24 ( Novara )


Olio : 12.600 metri cubi Gas Naturale 1.000.000 di Nmetri cubi Acqua di formazione 1.000 metri cubi Area interessata : territorio agricolo prevalentemente a riso Da riscontri analitici : 500 ettari di contaminazione sensibile ( > 50mg/kg ) 40 ettari di contaminazione massima ( > 10.000 mg/kg ) Disposizione Cautelativa : divieto di coltivazione in 1500 ettari Divieto di coltivazione di riso o mais in 2500 ettari

INTERVENTI : zona 1 ( < 50 mg/kg ) nessun intervento zona 2 ( 50-10.000 mg/kg ) bonifica on site mediante land farming zona 3 ( > 10.000 mg/kg ) bonifica on site con land farming intensivo ; asportazione di strati superficiali ( 10-15 cm) a conc. > 50.000 mg/ kg e trattamento off site mediante BIOPILE . BIOPILA : strati alternati di 60 cm con immissione di aria compressa ,di acqua e riscaldati.

Detossificazione da Pesticidi : organo fosfati


composti organofosforati sintetici utilizzati come insetticidi e che, per la loro neurotossicit e largo impiego, costituiscono causa di numerosi casi di avvelenamento. Alcuni esempi di composti organofosforati sono il parathion, metil parathion, diazinon, coumaphos e malathion. metodi attualmente utilizzati per lo smaltimento :
trattamento chimico interramento in discariche controllate incenerimento. svantaggi : smaltire grossi volumi di acidi e di basi, rischi di percolazione nel suolo e di potenziali emissioni di gas tossici.

Trattamento Biotecnologico reazione di idrolisi : gli enzimi batterici organofosforo idrolasi (OPH, capace di scindere i legami P-O, P-F e P-CN) e organofosforo anidrasi (OPA).
Gli intermedi ottenuti sono di due ordini di grandezza meno tossici e possono essere ulteriormente degradati attraverso vie chimiche e biologiche.

ceppi capaci di idrolizzare organofosfati :


generi Pseudomonas, Flovobactenum, Arthrobacter e Xhonthomonos.

Alcuni di essi sono capaci di metabolizzare il prodotto intermedio di idrolisi p-nitrofenolo a maleil acetato. L'enzima OPH di Ps. diminuta, codificato da un singolo gene che si trova all'interno di un plasmide, catalizza I'idrolisi del parathion a pnitrofenolo e acido dietilpirofosforico ad una velocit fino a 2000 volte

I'impiego dell'enzima OPH immobilizzato su nylon, vetro poroso o microsfere di silice.


Gli elevati costi dovuti alla necessit di purificare I'enzima possono essere in parte ridotti introducendo il gene codificante OPH in E.coli, microrganismo che raggiunge densit cellulari superiori a quelle dei ceppi ospiti naturali.

Immobilizzazione delle cellule intere :


ceppo Pseudomonas sp. A3 adsorbito in microsfere di sodio alginato consente di degradare il 98% di una soluzione 1 mM di parathion in 48 ore;

biofiltri :
microrganismi presenti in suoli contaminati da coumaphos, ha permesso di detossificare effluenti contenenti 1500 mg/l del prodotto in 10 giorni. il passaggio limitante la biodegradazione in vivo di questo tipo di pesticidi risiede nel trasporto dei substrati all'interno della cellula

Soluzione : - aggiunta di agenti permeabilizzanti quale I'EDTA. - esprimendo I'enzima OPH sulla superficie cellulare di E. coli ( ha permesso di incrementare di 7 volte I'attivit espressa dal biocatalizzatore, rendendolo allo stesso tempo pi stabile al calore e pi attivo anche in presenza di solventi.)

Detossificazione da Pesticidi : s triazine


le s-triazine, sono utilizzate come erbicidi nelle colture di mais, sorgo e canna da zucchero. (363.000 tonnellate di atrazina nel 1980-90 negli USA)
specie microbiche identificate atte alla biodegradazione
fungine : Phanaerocoete chrysosporium e Pleurotus pulmonarius, batteriche : Rhodococcus, Pseudomonos, Acinetobacter, Agrobacterium, Rhizobium e Alcoligenes.

Uso di processi integrati


chimico-biologici : ad es. pre-trattamento con ozono seguito da biodegradazione fisico-biologici microrganismi adsorbiti su colonne di carbone attivo . (nel trattamento di acque, consentono di portare la conc. delle triazine da 10 g/l a meno di 0.003 g/l con tempi di residenza di 40 min).
La molec ola di atrazina costituita da un anello eterociclico azotato sostituito con CI e gruppi etil- e isopropilamminici.
H3C H N N Cl

CH3

HN

CH3

Biodegradazione : reazioni successive di declorurazione, dealchilazione, deamminazione e rottura dell'anello triazinico a dare acido cianurico. I metaboliti intermedi sono molto meno tossici dell'atrazina stessa. Azione cooperativa di microrganismi : Un primo tipo effettua la dealchilazione dell'atrazina utilizzando come fonte di C e di energia i gruppi alchilici cos ottenuti. Il secondo tipo effettua la dealogenazione e deamminazione ad acido cianurico Il terzo tipo effettua le ulteriori reazioni che portano alla rottura dell'anello triazinico.

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