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A Mattia e a tutti i giovani che conosceranno Lanciotto con questo fumetto

Jacopo Nesti

A mio nonno Nicola, ex-internato, per avermi raccontato della guerra ed avermi dato un'educazione anti-fascista
Francesco Della Santa

Ringraziamenti degli autori

Alla figlia di Lanciotto, Amapola Ballerini, che insieme alla sua famiglia, ha dato piena disponibilit alla realizzazione del fumetto raccontandoci inoltre numerosi episodi della vita del padre. Allassessore del Comune di Campi Bisenzio Nadia Conti che ha avuto lidea di raccontare Lanciotto ai pi giovani con un fumetto e ha sostenuto il progetto in ogni sua fase. Al Sindaco di Campi Bisenzio Adriano Chini convinto sostenitore delliniziativa perch diffonde in maniera nuova e accattivante la conoscenza di Lanciotto e ne diffonde i valori positivi. Allex Assessore regionale alla cultura Paolo Cocchi che ha creduto nel progetto di un fumetto su Lanciotto offrendo il sostegno della Regione Toscana. A Giovanni Bacci e Fabrizio Nucci per aver scritto il libro Campi Bisenzio, un anno di guerra, che stato la nostra bussola storiografica per orientarci negli accadimenti locali e nazionali del periodo bellico. Al Comune di Calenzano che ha voluto partecipare alla pubblicazione non solo perch Valibona nel suo territorio ma perch intende esaltare e diffondere i valori degli uomini che lass trovarono la morte. AllIstituto Storico della Resistenza e alla Scuola Internazionale di Comics che hanno offerto le proprie competenti collaborazioni affinch il fumetto riuscisse nel modo migliore. Ai membri dello studio Pagliaro-Pieri per i pareri e consigli che hanno fornito dal punto di vista grafico e narrativo, permettendo cos di apportare migliorie al fumetto in corso dopera. Un ringraziamento speciale va a Fulvio Conti, presidente dellAnpi Lanciotto Ballerini, vera stampella storica (e non solo) per ricostruire in maniera dettagliata tutta la vicenda del partigiano campigiano. Il ringraziamento pi grande va a Enzo Puzzoli, figlio di Ferdinando Puzzoli e testimone oculare dei fatti di allora. Il racconto di molte vicende, e personaggi, con le loro idee, sentimenti e paure, non sarebbe stato possibile senza il suo prezioso contributo. Soprattutto non avremmo capito la passione di quegli uomini senza quella delle sue parole.
Leroe partigiano La lotta di liberazione di Lanciotto Ballerini Di Jacopo Nesti e Francesco Della Santa 2011 Comune di Campi Bisenzio ISBN 978-88-96761-24-3 Realizzazione editoriale: Nte srl Via Bruno Buozzi, 24 50013 Campi Bisenzio (FI) www.nte-edizioni.it Soggetto e sceneggiatura: Jacopo Nesti Regia: Jacopo Nesti e Francesco Della Santa Matite, chine e lettering: Francesco Della Santa Copertina: disegno Francesco della Santa, colore Andrea Fantechi Grafica: Cristiano Pancani per Nte Stampa

Jacopo Nesti e Francesco Della Santa

Leroe partigiano
La lotta di liberazione di Lanciotto Ballerini

Realizzato da

Comune di Campi Bisenzio


In collaborazione con

A.N.P.I. "Lanciotto Ballerini" Campi Bisenzio

Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Realizzazione editoriale

IV

Leroe partigiano

uesto libro esce in occasione del centenario della nascita di Lanciotto Ballerini. Partigiano, medaglia doro al valor militare, morto nella battaglia per la libert, a soli 33 anni. Lanciotto era un campigiano vero, non solo perch nacque e visse al numero 5 del piazzone che oggi, non a caso, ne porta il nome. I suoi tratti caratteriali, la sua formazione, tutta la sua vita ne facevano un contemporaneo del suo tempo e del suo ambiente, di cui era, fin da molto giovane, punto di riferimento nella maniera in cui si affermavano allora i punti di riferimento tra coetanei, con quella dose di buona goliardia che lo vedeva primeggiare nello sport ed essere leader indiscusso. Chi ha conosciuto bene Lanciotto, oggi come ieri, ne ha sempre sottolineato il carattere generoso e ribelle, disponibile verso gli altri, pronto a soccorrere chi aveva bisogno, capace di atti coraggiosi, nella vita quotidiana come nel corso delle campagne militari di Grecia e di Albania a favore delle popolazioni o dei propri commilitoni, fino allatroce epilogo della battaglia di Valibona nella quale cadde, tradito dalla sua stessa generosa abnegazione. I testi e le tavole illustrate di questo fumetto rendono al meglio limmagine di quel giovane uomo che non tollerava le ingiustizie e la violenza, e disegnano un personaggio coraggioso, leale, dolce con la moglie e la figlia, innamorato della vita, incapace di concepirla priva di libert e di giustizia. Lanciotto stato esempio di vita per almeno tre generazioni di campigiani e non solo. stato leroe positivo del suo tempo, quello che in anni tragici seppe scegliere subito da che parte stare. Non retorica limpegno a conservare e trasmettere la memoria storica di un popolo, quella che non somma di tante storie individuali ma spazio identitario nel quale le singole storie si compiono allinterno di un progetto pi grande che costituisce visione del mondo, di s e degli altri. Del resto, lidentit di una comunit si compone di tanti elementi e si costruisce attraverso percorsi a volte laceranti, ma lelemento costitutivo del presente ed il tessuto connettivo del futuro, senza il quale le societ deperiscono e si sfaldano. Lidentit condivisa non quella nella quale si compongono le differenze, al contrario in essa queste si riconoscono e si rispettano, reciprocamente. il rispetto, dunque, lelemento distintivo senza il quale non pu esistere condivisione alcuna. Lanciotto e i partigiani che combatterono per la libert del loro paese negli anni della dittatura fascista, dellabominio nazista e della guerra, non sono uguali a chi stava dallaltra parte. I morti vanno onorati, vero. Tuttavia non si possono tacere le differenze di quando erano vivi. E le differenze sono enormi: qualcuno stava con la barbarie nazi fascista, gli aguzzini e le leggi razziali. Altri con gli esiliati, i confinati, i torturati, i deportati nei campi di sterminio. Insieme a questi ultimi cerano Lanciotto Ballerini, donne e uomini che volevano essere liberi, operai che salvavano le fabbriche dalla furia distruttrice della guerra, ragazze e ragazzi con lambizione di costruire il proprio futuro, intellettuali che sentivano alto e pressante il compito di pensare un mondo nuovo, tutta gente che vedeva chiaramente la parte dove stare dalla quale non ha mai indietreggiato, nemmeno al prezzo della vita.
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Presentazione

La lotta di liberazione di Lanciotto Ballerini

LItalia del 1945 scelse il proprio futuro, quello che si riconosceva nei tanti ragazzi morti per la libert, nelle donne partigiane, negli intellettuali antifascisti. Dal 1945 lItalia figlia di quella scelta e di quella storia. Ricordare nel 2011, centocinquantesimo dellunit dItalia di cui quel periodo di Resistenza parte integrante, il giovane campigiano esuberante ed irruente non significa celebrare il passato ma costruire il futuro. Significa scegliere, ancora una volta, da che parte stare. Si colloca in questo contesto la scelta di pubblicare un fumetto sulla vita di Lanciotto Ballerini, un impegno concreto a non dimenticare mai, e a raccontare la storia del nostro popolo anche attraverso linguaggi di contemporaneit. La divulgazione e la trasmissione della memoria storica costituiscono, infatti, elementi imprescindibili di costruzione del futuro. Lanciotto non leroe immaginario dei fumetti ma il figlio amato e rimpianto di Campi Bisenzio ed padre, con tanti altri, della storia da cui sorto finalmente un Paese libero e democratico. Adriano Chini Sindaco di Campi Bisenzio

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Leroe partigiano

uale migliore iniziativa se non la realizzazione di un fumetto per raccontare, quindi per far conoscere ai pi giovani una vicenda altamente simbolica ed esemplare della Resistenza e della lotta di liberazione? La vicenda di cui fu protagonista Lanciotto Ballerini rappresenta, per tutta larea fiorentina e non solo, un passaggio cruciale nella storia della guerra partigiana: la battaglia della Calvana del 3 gennaio 1944, fu uno dei primi episodi della resistenza, uno dei primi casi in cui i volontari della libert, ancora ben lontani dallaver conseguito un alto grado di organizzazione e dallaver accumulato valide esperienze di guerriglia subirono un feroce attacco da parte dei nazifascisti e furono costretti a misurarsi con un nemico di gran lunga superiore per numero e per armamento, dovettero sopportare uno sforzo disperato e oltremodo generoso per resistere e respingere gli assalitori e per contenere pi possibile i danni che avrebbero potuto essere esiziali e definitivi. Lo scontro ebbe un prezzo altissimo non solo per le perdite in vite umane, ma anche per gli effetti pesanti, devastanti su un movimento e su una organizzazione ai suoi primi passi. Di fatto la battaglia, vero e proprio battesimo del fuoco, venne a rappresentare il punto di passaggio dalla fase preparatoria alla fase di lotta era e propria, dello scontro diretto: fu la pesante presa di contatto con la dura realt che impose, dopo lesito disastroso cui si giunse, un salto di qualit sul piano organizzativo e profondi ripensamenti tattici e strategici. Lanciotto pag con la vita il tentativo di rompere laccerchiamento degli attaccanti e il suo indomito coraggio, che ancora una volta, anche in quella circostanza si conferm in tutta la sua grandezza permettendo la salvezza dei propri compagni, non bast per rovesciare le sorti ormai compromesse della battaglia. La figura di Lanciotto, nella sua semplicit di uomo del popolo, si staglia come una personalit di grande levatura morale, alimentata da valori elevati e puri, da principi saldi e positivi. La coscienza di Lanciotto, la sua consapevolezza di combattente era animata dallamore per la libert e dallavversione al fascismo come regime basato sulla violenza e sulla prepotenza, tronfio di retorica e responsabile delle tragedie che il popolo italiano dovette subire e sopportare. La battaglia della Calvana non fu solo un episodio di guerra, al tempo stesso eroico e doloroso, tragico e glorioso. Lanima della comunit campigiana rest colpita nel profondo dal sacrificio e dalleroismo di Lanciotto, e lo visse come una ferita il cui ricordo sarebbe rimasto indelebile. Con un grande coraggio volle rendere gli onori funebri alleroe ucciso, riuscendo a beffare la protervia delle autorit repubblichine che avevano proibito qualsiasi forma di manifestazione pubblica. Quella memoria, il ricordo di Lanciotto e dei suoi compagni e degli eventi di cui furono protagonisti, costituisce ancora oggi per la comunit campigiana un patrimonio vivo e fecondo che non pu e non deve essere lasciato inaridire ed compito nostro, qui ed ora, trasmetterlo integro alle generazioni nuove, la cui coscienza civile e la cui consapevolezza di futuri cittadini non pu fare a meno di questi valori. Prof. Ivan Tognarini Presidente dellIstituto Storico della Resistenza in Toscana
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Prefazione

Leroe partigiano
La lotta di liberazione di Lanciotto Ballerini

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