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LA MIGLIORE OFFERTA
Il cinema, finalmente. Nell'era (mai come in queste ultime stagioni) del prodotto surrogato, della rincorsa dell'immagine televisiva da una parte e dell'immaginario americano pi superficiale dall'altra, assistere ad un film, un vero film, un'esperienza quasi rara. Quello di Giuseppe Tornatore un film sicuramente imperfetto, ma un film. La migliore offerta diventa, a suo modo, una piccola lezione di cinema (mai un attimo di noia, una costante attitudine ad imporre il proprio sguardo, una magistrale messinscena) che appassiona e coinvolge con l'estro dei grandi. Non c' soltanto un reparto tecnico da urlo, ma anche un cast intonato e non banale che si raccoglie attorno alla strepitosa performance di Geoffrey Rush. Virgil Oldman, come molti personaggi di Tornatore, oltre ad essere scritto benissimo, particolarmente nei dettagli (l'ossessione per l'igiene, la paura del contatto fisico, il rifiuto del cellulare), il memorabile ritratto di un uomo fuori dagli schemi, solitario ed intelligentissimo ( anche la storia della truffa ai danni di un truffatore), inesperto alla vita e privo di un'economia sentimentale fino all'incontro devastante con l'amore, che viene inteso come la proiezione della sua ossessione per l'arte e nello specifico per la ritrattistica femminile.
CLOUD ATLAS
Parole come grandioso, suggestivo e ambizioso sono le prime a venire in mente quando si esce dalla proiezione di, il nuovo lavoro diretto a sei mani dai fratelli Wachowski insieme al tedesco Tykwer, e tratto dal romanzo L'atlante delle nuvole di David Mitchell. Sei storie ambientate in sei differenti epoche, dalle vicende di un mercante di schiavi nel 1849 a un lontano futuro in cui l'umanit tornata allo stato tribale, per raccontare come tutto sia interconnesso nel tessuto spazio-temporale e come i sentimenti umani, l'amore, il desiderio di lottare per cambiare le cose, e gli stessi errori si ripetano ciclicamente. Niente di nuovo o di originale, insomma. Per la maggior parte del film ci troviamo di fronte a un polpettone in salsa new age.
VITA DI PI
Tratto dallomonimo romanzo di Yann Martel, Vita di Pi ha il non indifferente merito di sottoporre allattenzione del grande pubblico una tematica pressante, troppe volte e troppo malamente elusa dal cinema mainstream e non solo. Qui si
discute apertamente di Dio, senza escamotage di sorta. Lintento dichiarato sin dallinizio, prendere o lasciare. Piscine Molitor Patel, anche detto Pi, un giovane piuttosto irrequieto, che non si lascia scappare nemmeno unoccasione per cercare di approfondire meglio il rapporto tra s e Dio. Un giorno la nave mercantile sulla quale lui e la sua famiglia si imbarcano per raggiungere il Canada naufraga nellOceano Pacifico. Da qui ha inizio il vero viaggio di Pi, ad un quarto di strada rispetto a quando la sua storia ha avuto inizio. Ed da questo momento in avanti che la pellicola si schiude come una crisalide.
THE MASTER
Vagamente ispirato, e non ufficialmente, alla vita del fondatore di Scientology, Ron Hubbard, The Master ruota principalmente attorno alle vicende di Freddie Sutton, reduce della Seconda Guerra Mondiale e affetto da disturbi nervosi. La sua strada sincrocer casualmente con quella del mistico Lancaster Dodd e della sua setta, denominata La Causa. Quasi scontato parlare della bravura del protagonista, un sorprendente Joaquin Phoenix, superlativo nella caratterizzazione dei disturbi psichiatrici di Freddie Sutton, cos come altrettanto poco originale lencomio per i due non protagonisti, un sempre gigantesco Philip Seymour Hoffman e lessenziale Amy Adams. Il film a tratti ammaliante per la prima ora, una classica ottima pietanza nella seconda.
RALPH SPACCATUTTO
Ralph uno dei protagonisti di un famoso videogioco degli anni 80, Felix Aggiustatutto Felix, che si stancato di fare da trentanni la parte del cattivo. Questomone di tre metri si rifiuta di sottostare alle regole determinate dalle impostazioni del programma, e rivendica il diritto ad essere buono e amato: non vuole pi spaccare tutto, lasciando che Felix e il suo martello magico riparino in un battito di ciglia ci che lui ha distrutto.Ma cambiare le regole del gioco non impresa fattibile, cos la ribellione di Ralph sar causa di tanti problemi, che mettono addirittura a repentaglio la sopravvivenza del suo stesso gioco. In una girandola di divertimento e emozioni il film scorre veloce, affrontando temi profondi quali la solitudine, la manipolazione del prossimo, laccettazione del diverso e il libero arbitrio, che spesso i cartoon, con la loro leggerezza, sanno affrontare meglio di tanti film impegnati. Consigliato a tutti, grandi e piccoli, nessuno escluso.
inaspettatamente un gruppo di vocianti nani capeggiati da Thorin Scudodiquercia, che non solo gli svuota completamente la dispensa ma finisce anche per coinvolgerlo in unimprevista avventura.Ritornare cinematograficamente nella Terra di Mezzo jacksoniana per moltissimi versi una bella cosa. Lo per i tanti spettatori che ne hanno decretato il successo al box office nel corso delle festivit natalizie. Peter Jackson & Co. Con Lo Hobbit ci riportano piacevolmente nel fantasioso regno popolato di nani, elfi e troll che ben conosciamo e nel quale divertente addentrarsi, lasciandoci coinvolgere in unaltra rutilante avventura. un piacere ritrovare personaggi noti come Gandalf, ancora splendidamente interpretato da Ian McKellen ma lo anche fare la conoscenza di quelli nuovi a partire dalleroe riluttante Bilbo che trova in Martin Freeman linterprete ideale.