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BOX OFFICE ITALIA TOP 10

QUELLO CHE SO SULL'AMORE


Nella storia - stroncata in Usa, dove il film non piaciuto nemmeno al pubblico dellex calciatore di successo ora caduto in disgrazia che prova, prima che sia troppo tardi, a riconquistare la moglie e laffetto del figlio, Gabriele Muccino, puntando nuovamente sul rapporto padre-figlio (tema centrale nella sua filmografia), va ancora alla ricerca della felicit non riuscendo per a dare spessore alcuno a una storia moraleggiante di riscatto dove non accade nulla nei primi 40 minuti e poco altro dopo. E nella quale, per fronteggiare le nevrosi di unAmerica apparentemente placida eppure schizofrenica, butta dentro lintero campionario dellitalica nostalgia: calcio, pizza e Ferrari. Mancano solo la mafia e il mandolino e poi anche a stereotipi eravamo a posto...

LA MIGLIORE OFFERTA

Il cinema, finalmente. Nell'era (mai come in queste ultime stagioni) del prodotto surrogato, della rincorsa dell'immagine televisiva da una parte e dell'immaginario americano pi superficiale dall'altra, assistere ad un film, un vero film, un'esperienza quasi rara. Quello di Giuseppe Tornatore un film sicuramente imperfetto, ma un film. La migliore offerta diventa, a suo modo, una piccola lezione di cinema (mai un attimo di noia, una costante attitudine ad imporre il proprio sguardo, una magistrale messinscena) che appassiona e coinvolge con l'estro dei grandi. Non c' soltanto un reparto tecnico da urlo, ma anche un cast intonato e non banale che si raccoglie attorno alla strepitosa performance di Geoffrey Rush. Virgil Oldman, come molti personaggi di Tornatore, oltre ad essere scritto benissimo, particolarmente nei dettagli (l'ossessione per l'igiene, la paura del contatto fisico, il rifiuto del cellulare), il memorabile ritratto di un uomo fuori dagli schemi, solitario ed intelligentissimo ( anche la storia della truffa ai danni di un truffatore), inesperto alla vita e privo di un'economia sentimentale fino all'incontro devastante con l'amore, che viene inteso come la proiezione della sua ossessione per l'arte e nello specifico per la ritrattistica femminile.

CLOUD ATLAS

Parole come grandioso, suggestivo e ambizioso sono le prime a venire in mente quando si esce dalla proiezione di, il nuovo lavoro diretto a sei mani dai fratelli Wachowski insieme al tedesco Tykwer, e tratto dal romanzo L'atlante delle nuvole di David Mitchell. Sei storie ambientate in sei differenti epoche, dalle vicende di un mercante di schiavi nel 1849 a un lontano futuro in cui l'umanit tornata allo stato tribale, per raccontare come tutto sia interconnesso nel tessuto spazio-temporale e come i sentimenti umani, l'amore, il desiderio di lottare per cambiare le cose, e gli stessi errori si ripetano ciclicamente. Niente di nuovo o di originale, insomma. Per la maggior parte del film ci troviamo di fronte a un polpettone in salsa new age.

MAI STATI UNITI


I Vanzina tornano sul grande schermo, e lo fanno rispolverando un cinema on the road che forse non gli appartiene pi.Ricalcando le orme di Una Notte da Leoni, la temeraria commedia di Todd Phillips, la pellicola si snoda difficilmente attraverso lazione corale dei protagonisti. Antonio (Salemme) un cameriere soggiogato dalla passione per il gioco, Angela (Ambra Angiolini) una segretaria vittima di attacchi di panico, Nino (Memphis) un ex meccanico divorziato e costretto a fare il burattinaio, Carmen (Foglietta) una precaria con la passione dello shopping e Michele (Vernia) un ingenuo (anche cinematograficamente parlando) cresciuto in uno zoo. Presto scoprono di essere fratelli, figli di un padre di cui ignorano lesistenza. Dovranno portare le ceneri delluomo in un lago dellArizona per ricevere lagognata eredit.Inutile negarlo: i Vanzina hanno ormai perso definitivamente il loro smalto.Mai Stati Uniti, la risposta vanziniana al film di Natale di Neri Parenti, non funziona sotto molteplici punti di vista. Il film essenzialmente sciatto, a partire dai mediocri titoli di testa animati accompagnati dalla solita hit musicale del momento che raffigurano un furgoncino in viaggio attraverso i pi noti paesaggi del Nord America.

JACK REACHER LA PROVA DECISIVA


Ed ecco Tom Cruise nuovamente al cinema nel suo genere cinematografico distintivo: lazione! Ormai credo sia quasi impossibile immaginarlo in un qualche ruolo differente A quanto pare sembra anche che gli piaccia interpretare personaggi che agiscono nellombra, senza farsi notare troppo, che tengono a distanza le persone e che cercano di mantenere nascosta la propria identit. A lui piace lavorare da solo, prevalentemente, e come in Mission Impossible, anche il suo personaggio di Jack Reacher racchiude queste stesse caratteristiche. Come ogni film dazione/poliziesco che si rispetti, non mancano gli inseguimenti (addirittura uno in pieno stile Fast & Furious), le sparatorie, i combattimenti, gli intrighi, i complotti e perch no, anche lamore, sebbene in questo caso il nostro eroe non decide di restare con la bella di turno.

ASTERIX E OBELIX AL SERVIZIO DI SUA MAEST


Giunti alla quarta avventura cinematografica, i Galli dal pugno facile Asterix (stavolta con le fattezze di Edouard Baer) e Obelix (sempre Gerard Depardieu)tornano sui grandi schermi tramite una mega produzione europea in tre dimensioni. In questo caso, forniti dellimmancabile pozione capace di rendere invincibile chiunque la beva, si trovano presto coinvolti nella campagna di Britannia, intraprendendo un lungo viaggio verso la zona di guerra per poter aiutare i deboli inglesi e la regina Cordelia, interpretata da Catherine Deneuve ed in lotta contro la tirannia dei romani di Cesare. Al servizio di unora e cinquanta di visione si limita a mettere in piedi unavventura dalla risata facile in salsa parodistica.

VITA DI PI
Tratto dallomonimo romanzo di Yann Martel, Vita di Pi ha il non indifferente merito di sottoporre allattenzione del grande pubblico una tematica pressante, troppe volte e troppo malamente elusa dal cinema mainstream e non solo. Qui si

discute apertamente di Dio, senza escamotage di sorta. Lintento dichiarato sin dallinizio, prendere o lasciare. Piscine Molitor Patel, anche detto Pi, un giovane piuttosto irrequieto, che non si lascia scappare nemmeno unoccasione per cercare di approfondire meglio il rapporto tra s e Dio. Un giorno la nave mercantile sulla quale lui e la sua famiglia si imbarcano per raggiungere il Canada naufraga nellOceano Pacifico. Da qui ha inizio il vero viaggio di Pi, ad un quarto di strada rispetto a quando la sua storia ha avuto inizio. Ed da questo momento in avanti che la pellicola si schiude come una crisalide.

THE MASTER
Vagamente ispirato, e non ufficialmente, alla vita del fondatore di Scientology, Ron Hubbard, The Master ruota principalmente attorno alle vicende di Freddie Sutton, reduce della Seconda Guerra Mondiale e affetto da disturbi nervosi. La sua strada sincrocer casualmente con quella del mistico Lancaster Dodd e della sua setta, denominata La Causa. Quasi scontato parlare della bravura del protagonista, un sorprendente Joaquin Phoenix, superlativo nella caratterizzazione dei disturbi psichiatrici di Freddie Sutton, cos come altrettanto poco originale lencomio per i due non protagonisti, un sempre gigantesco Philip Seymour Hoffman e lessenziale Amy Adams. Il film a tratti ammaliante per la prima ora, una classica ottima pietanza nella seconda.

RALPH SPACCATUTTO
Ralph uno dei protagonisti di un famoso videogioco degli anni 80, Felix Aggiustatutto Felix, che si stancato di fare da trentanni la parte del cattivo. Questomone di tre metri si rifiuta di sottostare alle regole determinate dalle impostazioni del programma, e rivendica il diritto ad essere buono e amato: non vuole pi spaccare tutto, lasciando che Felix e il suo martello magico riparino in un battito di ciglia ci che lui ha distrutto.Ma cambiare le regole del gioco non impresa fattibile, cos la ribellione di Ralph sar causa di tanti problemi, che mettono addirittura a repentaglio la sopravvivenza del suo stesso gioco. In una girandola di divertimento e emozioni il film scorre veloce, affrontando temi profondi quali la solitudine, la manipolazione del prossimo, laccettazione del diverso e il libero arbitrio, che spesso i cartoon, con la loro leggerezza, sanno affrontare meglio di tanti film impegnati. Consigliato a tutti, grandi e piccoli, nessuno escluso.

LO HOBBIT : UN VIAGGIO INASPETTATO


Era solo questione di tempo. Il classico della letteratura fantasy per ragazzi Lo Hobbit scritto da Tolkien nel 1937, arriva sul grande schermo sulla scia del successo mondiale della trilogia del Signore degli Anelli. Ad occuparsi del progetto ancora Peter Jackson e il suo eccellente team produttivo, che hanno ormai indelebilmente associato il nome della Nuova Zelanda a quello della Terra di Mezzo.Dopo un prologo che ci introduce a quello che sar lo sviluppo della vicenda la storia vera e propria prende avvio con lo scombussolamento della tranquillissima vita di Bilbo Baggins, lhobbit del titolo. Una sera a casa sua piomba

inaspettatamente un gruppo di vocianti nani capeggiati da Thorin Scudodiquercia, che non solo gli svuota completamente la dispensa ma finisce anche per coinvolgerlo in unimprevista avventura.Ritornare cinematograficamente nella Terra di Mezzo jacksoniana per moltissimi versi una bella cosa. Lo per i tanti spettatori che ne hanno decretato il successo al box office nel corso delle festivit natalizie. Peter Jackson & Co. Con Lo Hobbit ci riportano piacevolmente nel fantasioso regno popolato di nani, elfi e troll che ben conosciamo e nel quale divertente addentrarsi, lasciandoci coinvolgere in unaltra rutilante avventura. un piacere ritrovare personaggi noti come Gandalf, ancora splendidamente interpretato da Ian McKellen ma lo anche fare la conoscenza di quelli nuovi a partire dalleroe riluttante Bilbo che trova in Martin Freeman linterprete ideale.

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