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Lobiettivo ribellarsi allo sconsiderato sistema educativo scolastico, caratterizzato da segregazione etnica e caos amministrativo. We want free education. Tra i tanti manifesti che domenica puntellavano la piazza centrale di Sarajevo, affollata da oltre 200 studenti delle scuole superiori imbavagliati con del nastro adesivo sulla bocca, questultimo rispecchia certamente il senso delliniziativa lanciata alcuni mesi fa da un nutrito movimento studentesco bosniaco. Secondo il sito internet Klix, la protesta, infatti, una delle tante organizzate in queste settimane dal gruppo di ragazzi, allinsegna del loro motto: Vogliamo sapere. Il movimento vuole, appunto, partecipare alle decisioni prese dalle autorit competenti ed essere ascoltati regolarmente, per riformare lattuale sistema educativo scolastico in vigore nel Paese: un colabrodo, che rispecchia fedelmente il coas amministrativo imperante in Bosnia e che impone in alcune aree listituto del Dvije skole pod jednim krovom (Due scuole sotto uno stesso tetto), una pratica che nei fatti mira allapartheid scolastico e per giunta bocciata nel 2003 dalla Corte costituzionale federale. Gli studenti, per rendere chiara a tutti la disorganizzazione capillare del sistema scolastico, hanno sistemato 13 sedie nella piazza che avrebbero dovuto accogliere i 13 rappresentanti delle istituzioni competenti. Lunico a non declinare linvito stato il ministro dellistruzione del Cantone di Sarajevo, Damir Marjanovic: il solo rappresentante delle istituzioni che ha accettato lofferta dei ragazzi. Marjanovic, per, ha avuto molte difficolt - data la costante partecipazione degli studenti - a ribadire limpegno dei vari governi locali ad affrontare la situazione e congegnare un sistema che possa favorire i finanziamenti nelle aree pi poveri e che elimini definitivamente il fenomeno delle Due scuole sotto uno stesso tetto. Il Paese potrebbe abolire questa pratica nel giro di un paio di anni ma le continue crisi politiche in tutte le entit complicano il destino di un eventuale riforma. Al momento, comunque, lapartheid scolastico presente in molti istituti del Paese che hanno entrate separate per i ragazzi delle diverse etnie, corridoi distanziati e diversi programmi scolastici da applicare.
di Mostar. Budimir si brevemente rivolto ai giornalisti riuniti di fronte al palazzo della presidenza, dichiarando di essere "lieto di essere nuovamente qui" e annunciando che continuer "a ricoprire l'incarico di presidente della Federazione". Il leader bosniaco ha inoltre anticipato che lavorer "nel corso di questa settimana" e che in seguito si prender "un paio di giorni di vacanza per trascorrere del tempo in famiglia". Interrogato dai giornalisti circa la firma che deve apportare alla nuova legge sul pensionamento anticipato dei reduci di guerra, Budimir ha dichiarato che affronter la questione "in modo rapido, cosa che non mai stata messa in dubbio". La firma di Budimir necessaria affinch la legge in questione venga pubblicata sulla Gazzetta ufficiale ed entri in questo modo in vigore. La normativa rappresenta una delle condizioni poste dal Fondo monetario internazionale (Fmi) per proseguire l'accordo di finanziamento con lo stato. Liter procedurale della legge era stato bloccato dall'arresto di Budimir. Il presidente federale ha dichiarato oggi di aver voluto firmare la legge anche prima, ma che questo " stato impedito". Budimir ha negato "tutte le speculazioni sul fatto che sarei stato io a prolungare il processo di approvazione della legge". Il presidente federale stato rilasciato dal carcere di Mostar il 24 maggio, dopo quasi un mese di custodia cautelare. Budimir era stato arrestato il 28 aprile nell'ambito di un'inchiesta sulla corruzione dei vertici federali: laccusa di aver riscosso tangenti dall'ambiente malavitoso in cambio della concessione della grazia ad alcuni criminali. I termini della carcerazione preventiva scadevano domani, marted 28 maggio. Budimir ha brevemente dichiarato nel corso del fine settimana che le accuse contro di lui sono politicamente motivate. L'avvocato Ragib Hadzic, difensore di Budimir, aveva dichiarato in precedenza di essere in possesso "di prove degli uffici contabili del presidente che dimostrano come il reato di corruzione di cui Budimir accusato non sussista.