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Una vita felice per Dio e per il re

La vita quotidiana nelle riduzioni del Paraguay

Una vita felice per Dio e per il re


La vita quotidiana nelle riduzioni del Paraguay

Progetto grafico Isabella Manucci Questo volume pubblicato in occasione della mostra realizzata e organizzata per la XXX edizione del Meeting per lamicizia fra i popoli Stampa Millennium, Rimini Video Sofia Paoli Thorne, Valentina Todaro Progetto Maurizio Bellucci, Victoria Palacios Allestimento Studenti della Facolt di Architettura di Firenze e Venezia, con il prezioso contributo di alcuni studenti dellAccademia di Brera di Milano Luci Gianfranco Branca Catalogo Societ Editrice Fiorentina

Noleggio della mostra IES International Exhibition Service info@meetingmostre.com www.meetingmostre.com Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno offerto la loro preziosa collaborazione Con il contributo di

Una vita felice per Dio e per il Re. Lavventura quotidiana nelle riduzioni del Paraguay
Testi Aldo Trento, Ferdinando DellAmore, Norma Gimenez, Marcos Insfran, Ana Burr, Claudia Palazon, Cesar Rojos, Eduardo Zavala Ricerca bibliografica e darchivio Ferdinando DellAmore Immagini Marcelo Torterolo, Ferdinando DellAmore

2009 Societ Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 fax 055 5532085 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it isbn: 978-88-6032-112-1 Propriet letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata Progetto grafico e impaginazione Grafica Elettronica srl - Napoli In copertina Annunciazione, particolare della Vergine, statua in legno (Santa Rosa, Cappella di Loreto)

Indice

7 prefazione di Aldo Trento 9 introduzione. camminavano sempre 13 i guaran 14 I Guaran 16 Tup e la Terra senza male 19 origini e inizi delle riduzioni 20 I primi gesuiti arrivano in Paraguay 22 La fondazione della provincia del Paraguay 26 A sud di Asuncin. Fondazione della prima riduzione: San Ignazio Guaz 27 A nord-est di Asuncin: il Guair 30 La diffusione delle riduzioni nel Guair e nel Itatn 32 Le missioni di Tap 34 Il grande esodo e la battaglia di Mboror 37 lorganizzazione delle riduzioni 38 42 44 46 50 53 Cosa furono le riduzioni? La chiesa Le case degli indiani Il tracciato urbano: scuole, laboratori, coty guaz Lorganizzazione interna La giustizia

56 La medicina e ligiene 59 Il sistema economico 62 Lagricoltura 65 la vita quotidiana nelle riduzioni 66 69 72 75 78 81 84 87 88 90 Luso del tempo Il fondamento della vita La famiglia Il lavoro Leducazione e la scuola La musica e il canto La scultura e la pittura La danza e il teatro La stampa Un osservatorio astronomico

93 la fine delle riduzioni 94 Perch terminarono le riduzioni 98 conclusione 99 bibliografia

Prefazione

Se don Giussani, che fu colui che mi propose di andare in Paraguay, non ci avesse detto andate e rivivete quella esperienza, io non mi sarei mai messi sulle orme dei gesuiti. iniziata cos la scoperta delle riduzioni, che sono lesempio di come il cristianesimo vissuto crei una forma nuova di civilt. Per questo abbiamo voluto realizzare questa mostra, in cui fosse possibile vedere come si viveva la quotidianit nelle riduzioni, e mostrare che vivere cos possibile ancora oggi. impressionante leggere i diari dei gesuiti del tempo, da cui trapela la passione per la gloria di Cristo. Era gente innamorata di Cristo, e a loro non importava fare strutture, esse crescevano perch cresceva la coscienza di Dio come colui che fa la realt. Per me e la mia opera la stessa cosa, nasce dalla stessa coscienza. Ed dal riconoscere che io sono Tu che mi fai che posso ripartire ogni giorno. p. Aldo Trento

Prefazione

Biglietto scritto da don Luigi Giussani alla comunit degli universitari di Comunione e Liberazione del Paraguay

Introduzione. Camminavano sempre

Camminavano sempre, senza stancarsi mai, spinti da una febbre interiore che faceva scordar loro la fame e la fatica fisica. Senza alcun rimpianto, avevano lasciato le loro capanne di palma e di canna di bamb, i monti dove si approvvigionavano di tapiri e di cervi alla ricerca della Terra senza male. Una terra nuova, diversa dalla terra contaminata dal serpente che avevano dovuto abbandonare; una terra nella quale non sarebbe stato pi necessario che le donne lavorassero i campi n che gli uomini andassero affannosamente a caccia e a pesca. L, tutto si sarebbe prodotto in abbondanza, tutti sarebbero stati felici senza mai invecchiare. Nei pascoli eterni i bambini avrebbero riempito le loro canaste con il miele delle api, mentre le loro madri, adornate con fiori e piume colorate, avrebbero suonato ritmicamente le loro canne di bamb accompagnando i sonagli delle danzatrici. La caccia e la pesca sarebbero state abbondanti, e non sarebbe mai venuto a mancare il tabacco, regalo degli di agli uomini per comunicare con loro attraverso la nebbia delle loro pipe. Di fronte a qualsiasi tipo di ostacolo, anche quello apparentemente pi insormontabile, non perdevano mai la fiducia: semplicemente cambiavano direzione, certi che un giorno sarebbero arrivati alla terra promessa. Nulla, neanche il fatto che il cammino fosse lungo, li distoglieva dalla meta desiderata. La loro fede nel luogo delle delizie e dellimmortalit rimaneva intatta. Fu cos che nel corso dei secoli popolarono tutta larea amazzonica, verso il nord, il sud e il sud-est del Grande Fiume. In questo scenario, nel quale la terra rossa contrasta con il verde della foresta e coi monti, attraversato dai fiumi Paran, Uruguay, Paraguay, Yguaz e dai loro affluenti, arrivarono i padri gesuiti, i figli di santIgnazio di Loyola, pieni dellentusiasmo del loro fondatore e dei suoi primi amici, disposti a seguire fino al martirio il comandamento evangelico andate e battezzate tutte le genti.

Introduzione. Camminavano sempre

Introduzione. Camminavano sempre

La loro impresa non era per nulla improvvisata. Erano muniti di due armi fondamentali: la conoscenza dellidioma di quelli che andavano a incontrare e la totale disponibilit a Dio. Come i Guaran, tutta la loro vita era orientata verso il Mistero. Fu solo in seguito a quellincontro che il vagare dei Guaran si trasform in pellegrinaggio: divennero i pellegrini dellAssoluto, di un Assoluto che si era rivelato in Cristo. Per questo, la loro vita nomade venne presto sostitui ta da quella sedentaria e dalla stabilit: non era pi necessario camminare, cercare strade, creare ponti, perch il Mistero stesso si era rivelato e aveva mostrato il suo volto anche agli abitanti della foresta. La promessa era mantenuta, il sogno dellimmortalit, della vittoria della vita sulla morte, si era realizzato. Nacquero le riduzioni.
(tratto da Lucia Galvez, Guaranies y Jesuitas, Editorial Sudamericana, 1995)

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I Guaran

I Guaran

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Si attribuiscono diversi significati al termine Guaran; alcuni suppongono derivi da gua dipinto, e ni che il plurale, ossia uomini dipinti. Altri credono che possa essere una alterazione della parola guaranai, cio numerosi. Altri ancora ritengono che significhi vespa e veniva loro riferito perch erano selvaggi. I Guaran erano un popolo seminomade, caratterizzato da costanti migrazioni. Vivevano dispersi in molte trib indipendenti; ogni trib era governata da un cacicco e le diverse trib si alleavano in caso di pericolo. Praticavano lantropofagia: sacrificavano e mangiavano i nemici prigionieri. Allinterno della trib le relazioni sociali erano basate sulluguaglianza: nessuno godeva di alcun privilegio. La famiglia era basata sul matrimonio poligamico. Non vivevano in villaggi, ma in accampamenti, che chiamavano Tava. Le loro abitazioni erano in comune e venivano denominate Oga: erano costruite senza adoperare la pietra, unicamente con legname, frasche e paglia. Nelle estese terre in cui vivevano cerano altre popolazioni, con i quali erano spesso in guerra: tra queste, le pi note erano i Guaicures, che abitavano la regione dellattuale Chaco, il cui spirito bellico era acuito dalle precarie condizioni di vita. La loro economia era basata soprattutto sulla caccia, sulla pesca e sul raccolto dei frutti della foresta: possedevano una agricoltura rudimentale che permetteva loro di coltivare mais, arachidi e manioca. Avevano una grande conoscenza della botanica e della zoologia; erano molto esperti nella medicina naturale. Il loro patrimonio culturale era ed la lingua guaran, che ha una struttura molto logica e permette di esprimere con precisione idee e sentimenti.

I Guaran

Tup e la Terra senza male

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I Guaran credevano in un essere supremo, creatore del cielo e della terra, chiamato Tup, parola che significa che meraviglia! ossia chi ha fatto questa cosa bella. Tup concepito e invocato come un padre buono, che usa il suo potere creatore per amare e non per punire. Tup, quando viene invocato, allontana le malattie e la morte, dona la pace e la concordia. I Guaran credevano anche in uno spirito maligno, Anai. Tup cre il mondo e lo pose su cinque palme di Pind. Poi cre luomo, Karai, che era immortale, e viveva nel paradiso, un luogo di pace e di bellezza. Ma il serpente, lo spirito maligno di Anai, tent luomo e lo convinse a disobbedire a Tup. Fu cos che Tup fece venire un diluvio ed espulse luomo dal paradiso, condannandolo a perdere limmortalit. Lasci per alluomo una speranza, quella di poter raggiungere un giorno la Yvy marany, la Terra senza male, dove sarebbe stato felice per sempre. Una terra a cui si poteva arrivare attraverso la migrazione, la musica e la danza. Da quel momento, gli uomini cercarono la Terra senza male, in ogni tempo e in ogni luogo. Stando alla leggenda, i Guaran erano discendenti di due fratelli, Tup e Guaran, che arrivarono nella foresta provenendo da una terra situata dallaltra parte del mare. A causa delle loro donne, nacque tra loro uninimicizia: cos si separarono, conservando per la medesima lingua e uguali costumi. Tup, il pi grande, rimase nella vasta regione del Matogrosso fino al litorale Atlantico; i Guaran, invece, attraversando il rio Parapanema, proseguirono verso sud e ovest, disseminandosi nelle terre comprese tra lattuale Brasile, Paraguay, Argentina e Uruguay.

I Guaran

Origini e inizi delle riduzioni

I primi gesuiti arrivano in Paraguay

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Il 15 agosto del 1537 Juan de Salazar fonda la citt di Asuncin. Esattamente cinquantanni dopo, nel 1587, arrivarono ad Asuncin i primi gesuiti. Gi nel 1553 la Compagnia di Ges aveva iniziato la sua opera missionaria in Brasile, mentre nel 1568 alcuni dei suoi membri si erano stabiliti a Lima, in Per. Fu dal Brasile che, passando per Buenos Aires, in Argentina, nel mese di agosto del 1587 arrivarono ad Asuncin i primi tre gesuiti: il padre Juan Saloni, catalano; il padre Tomas Fields, irlandese e il padre Manuel de Ortega, portoghese. Erano stati con padre Jos Anchieta, grande evangelizzatore del Brasile, e come lui erano conoscitori della lingua guaran. Padre Saloni si ferm ad Asuncin, prendendosi cura soprattutto degli spagnoli, mentre Ortega e Fields percorsero limmensa e apparentemente disabitata foresta del Paraguay, visitando man mano anche alcuni villaggi spagnoli, come Villaricca del Espiritu Santo e Ciudad Real. Scrisse di loro padre Antonio Astrain: Cercavano gli indios nella foresta, percorrendo per giorni interi terre abbandonate, affrontando orribili difficolt, fame e sete, nellardua impresa distruire i rozzi indigeni, scontrandosi con la resistenza dei peccatori pi ostinati; sperimentarono tutte queste fatiche, insite nella vita apostolica e soprattutto in quei luoghi normalmente non molto frequentati dai sacerdoti. Una peste che si diffuse a quel tempo tra indios e spagnoli diede loro loccasione di esercitare la carit, amministrando i sacramenti agli ammalati e sollevando i poveri appestati, per quanto possibile, dai lavori manuali. Incorsero pi volte nel pericolo della morte riuscendo per a raccogliere un copioso raccolto di frutti spirituali. Gli spagnoli di Villarrica, edificati dallo zelo apostolico dei missionari, li obbligarono quasi a forza ad accettare di vivere in una modesta abitazione, che da quel momento fu considerata il centro della missione, sebbene i padri, che andavano continuamente alla ricerca di indios da convertire alla fede e a cui amministrare il sacramento della confessione, vi si trattenessero molto poco tempo.

Origini e inizi delle riduzioni

San Ignazio di Loyola, statua in legno (S. Ignazio Guaz)

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Origini e inizi delle riduzioni

La fondazione della provincia del Paraguay

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I religiosi della Compagnia di Ges vivevano riuniti in diverse case sotto la direzione di un superiore locale; linsieme di queste case formavano una provincia. Ogni provincia era autonoma, ma tutte avevano un superiore provinciale, che rappresentava il superiore generale, che viveva a Roma e da l dirigeva lintera Compagnia. Quando le notizie sullo sviluppo dellopera evangelizzatrice in Paraguay giunsero a Lima, il padre provinciale invi una lettera al padre generale dei gesuiti, nella quale descrivevano lurgenza di nuove missioni, il lavoro pastorale e la disponibilit degli indios a ricevere il Vangelo. Padre Claudio Acquaviva, superiore generale dellOrdine, nel 1604 prese la decisione di creare una nuova provincia del Paraguay che fosse autonoma dalla provincia del Per e di nominare padre Diego de Torres superiore provinciale della nuova realt. La provincia del Paraguay, chiamata Paracuaria, era vastissima, e racchiudeva allora territori che oggi sono parte dellArgentina, del Paraguay, dellUruguay e delle province meridionali del Brasile, a quel tempo occupate dagli spagnoli. Padre Diego Torres arriv in Asuncin nel 1609 e il governatore, Hernando Arias de Saavedra, lo invit a prendere su di s la conversione degli indios che abitavano in piccoli accampamenti in differenti regioni del paese. Indic a padre Diego tre punti dove si potevano iniziare le missioni della Compagnia: a nord-ovest di Asuncin; nella regione del nord-est, chiamata Guair, e a sud, tra il rio Paran e il rio Uruguay. Padre Torres richiese e ottenne dal governatore che gli spagnoli non avessero contatti con gli indios, e che questi ultimi non fossero sottomessi allencomienda. Questo era un sistema fiscale, basato sullassegnazione di un gruppo di indios a un colono (detto encommendero), incaricato di pagare per loro i tributi dovuti al re. Lencommendero doveva dar loro

Origini e inizi delle riduzioni

San Francesco Saverio, statua in legno (S. Ignazio Guaz)

Origini e inizi delle riduzioni

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unistruzione e una formazione cristiana, ma questo molto spesso non avveniva e lencomienda si trasformava facilmente in schiavit. Padre Torres scrisse anche una lettera al re spiegando le ragioni delle condizioni poste al governatore e chiedendo umilmente la protezione degli indios. Il re riun il Consiglio delle Indie, il massimo organo preposto al governo dei territori oltremare, e il 21 ottobre 1611 ordin che fosse confermato quanto padre Torres aveva domandato. Mentre si chiarivano queste questioni, padre Torres, nel novembre 1609, destin tre gruppi di missionari a lavorare con gli indios. Padre Vicente Griffith con padre Roque Gonzalez de Santa Cruz, ancora novizi, furono destinati nella regione abitata dagli indios Guaicures, al nord-ovest di Asuncin. Padre Marcial de Lorenzana, rettore del collegio di Asuncin, fu destinato con padre Francisco de San Martn alla missione meridionale, al sud di Asuncin, oltre il fiume Tebicuary. Infine, i padri italiani Giuseppe Cataldini e Simone Mazzetta, appena arrivati in Paraguay, furono destinati nel territorio a nord-est di Asuncin denominato Guair, tra gli indios Guaran. Di queste tre spedizioni, quella che poteva iniziare la sua missione era quella destinata agli indios Guaicures; ma i padri scoprirono ben presto che era impossibile continuare per lostilit degli indigeni, e cos, dopo vari e inutili tentativi, furono costretti ad abbandonare la regione.

Origini e inizi delle riduzioni

Mappa delle Missioni di p. Sanches Labrador, 1768

A sud di Asuncin. Fondazione della prima riduzione: San Ignazio Guaz

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Padre Lorenzana e padre San Martin si diressero per trenta leghe (circa 150 km) verso sud e, dopo aver attraversato fiumi e paludi, stabilirono la loro residenza oltre il fiume Tebicuray. Percorsero tutti gli accampamenti vicini, evangelizzando gli abitanti, finch non incontrarono un luogo adatto per stabilirsi, dove edificarono una cappella di fango e paglia. Era il 29 dicembre 1609: la data di fondazione della prima riduzione gesuitica in Paraguay, dedicata a san Ignazio. Gi nei primi due anni di permanenza in questo luogo, pur tra difficolt e contrasti, molti chiedevano il battesimo; per i padri battezzavano solo quelli che conoscevano il catechismo e vivevano una vita conforme a esso. Non accettavano mai di battezzare se non erano certi che gli indios fossero coscienti di quello che chiedevano. Anche due importanti cacicchi (capi trib), Arapizandu e Aniagara, si fecero battezzare. Lopera iniziata da padre Lorenzana fu continuata da padre Roque Gonzales, che termin la costruzione della riduzione, dandole la forma definitiva. San Ignazio sar il modello di tutte le altre riduzioni dei gesuiti. In seguito venne chiamata san Ignazio Guaz (maggiore), per distinguerla da unaltra riduzione, san Ignazio Min (minore), fondata pi tardi.

Origini e inizi delle riduzioni

A nord-est di Asuncin: il Guair

La regione del Guair si trova nella parte del Paraguay al confine con il Brasile, a ovest del rio Paran, confinando a sud con il rio Uruguay. Lattraversa il Tropico del Capricorno e ha un clima caldo e umido. Ce ne d un descrizione padre Nicolas del Techo, in una sua lettera: Crescono alberi che distillano aromi e molta frutta. Tra i fiori si nota particolarmente il Mburucuy, che mostra tra i petali gli strumenti della passione del Signore, e ha un frutto dolcissimo. Ugualmente delizioso il Guembe: ha una forma oblunga e assomiglia molto alla melograna, per il sapore dei suoi grani. Ci sono datteri, anche se non cos dolci come quelli africani: con questi si produce una specie di vino. Il cuore delle palme fa le veci del pane in caso di necessit. Ci sono molti uccelli e abbondano i serpenti, tra i pi velenosi che esistano. Alcuni serpenti vivono sospesi agli alberi, altri sulla riva di pozze e lagune. Inoltre la selva piena di tigri e scimmie. I padri Giuseppe Cataldini e Simone Mazzetta, entrambi italiani, furono inviati nella regione del Guair: navigarono per il rio Parapan fino al suo incontro con il rio Pirap, e in quel punto fondarono, nel 1611, la prima riduzione del Guair. Padre Cataldini era nato a Fabriano, vicino al santuario di Loreto, e cos intitolarono la riduzione a santa Maria di Loreto. I primi abitanti di Loreto furono duecento indios; ben presto per molti altri chiesero di unirsi a loro, al punto che la riduzione non poteva pi contenerli. Cos fu deciso di fondare unaltra riduzione, a Itaberaca, dedicandola a san Ignazio. In seguito vennero inviati nel Guair padre Ruiz de Montoya e padre Martin Javier Urtasum, lontano parente di san Francesco Saverio. Cos padre Montoya racconta la vita dei primi missionari del Guair: Erano poverissimi, ma ricchi di allegria. I rammendi dei loro vestiti non

Origini e inizi delle riduzioni

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permettevano di distinguere il materiale con cui erano intessuti. Avevano scarpe rammendate con pezzi di stoffa tagliati dai bordi delle loro vesti. La capanna, i gioielli e il loro sostentamento erano paragonabili a quelli degli anacoreti. Da molti anni non assaporavano n pane n vino, mangiavano la carne solo alcune volte, quando gliene portavano qualche pezzetto in elemosina. Il principale alimento erano patate, banane e radici di manioca. [] La necessit ci obblig a seminare con le nostre mani il grano per le ostie, sei litri di vino li facevamo durare per ben due anni, prendendone solo lo stretto indispensabile per la consacrazione, e per non essere di peso agli indios avevamo nel nostro orticello le radici comuni e i legumi coi quali nutrirci. Alle difficolt della vita quotidiana, si aggiunse una grave carestia, che nel 1614 ridusse alla fame tutti gli abitanti. Padre Cataldini, rendendosi conto della gravit della situazione, part verso la citt di Santa Fe in cerca di aiuto. Quando ritorn con i soccorsi, per, padre Martin Javier era morto di fame. Racconta padre Montoya: A mezzanotte consegn la sua anima al Signore, con tanta pace e tranquillit che pareva dormisse un sonno soave, mostrando nella bellezza e serenit del suo volto la bellezza della sua anima benedetta. Aveva solo ventisei anni. In una lettera inviata qualche tempo prima a padre Torres, padre Martin Javier Urtasum aveva scritto: Non mi resta altro da desiderare, n attualmente desidero altro, se non il dare questa vita, e le altre mille che vorrei avere, per Colui che diede la sua per me. Ho grandi speranze che il Signore esaudisca i miei desideri, essendo ormai tanti anni che me li ha posti nel cuore gi prima di entrare nella Compagnia desideravo venire a vivere con gli indios. Sia fatta in tutto la volont di Nostro Signore e quello che pu servire per la Sua maggior Gloria.

Origini e inizi delle riduzioni

La traslazione della s. casa di Loreto, affesco (Santa Rosa, Cappella di Loreto)

La diffusione delle riduzioni nel Guair e nel Itatn

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Nel 1620 padre Ruiz de Montoya fu nominato superiore del Guair: incarico che occuper fino al 1630. Questi dieci anni furono gli anni di maggior sviluppo delle riduzioni in questa regione: grazie allintenso lavoro di padre Montoya e dei suoi confratelli ebbero origine le riduzioni di San Javier, di Nuestra Seora de la Encarnacion, di San Jos e quella di San Miguel, che arriv a essere la principale riduzione della regione, con pi di settemila abitanti. A queste si aggiunsero altre pi distanti: San Antonio, Concepcin e San Pedro, nei territorio dei Gualachi; Los Siete Arcangeles nella terra dei Tayoba; Santo Tomas e la riduzione di Jess y Maria. Nellanno 1631 gli indios Itatines, che vivevano sulle rive del rio Paraguay, alla stessa latitudine del Guair, non lontano da una piccola citt spagnola chiamata Jerez, chiesero di incontrare i padri della Compagnia. Padre Montoya incaric di questo i padri Ferrer e Mansilla, entrambi belgi. I due missionari incontrarono molta disponibilit negli indios Itatini, tanto che, in seguito, vennero raggiunti da altri missionari, e tra il 1631 e il 1632 sorsero in quella regione quattro riduzioni: la prima fu San Jos, in seguito quella de Los Siete Arcangeles, quella di Nuestra Seora de la Encarnacion e quella dedicata a San Pedro e Pablo.

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La madonna di Loreto, statua in legno (Santa Rosa, Cappella di Loreto)

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Origini e inizi delle riduzioni

Le missioni di Tap

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Anche i missionari inviati a evangelizzare le regioni meridionali delle rive del Paran incontrarono molte difficolt. In particolare si scontrarono con lostilit dei conquistatori spagnoli a causa del loro rifiuto dellencomienda. Nel 1612 padre Diego de Boroa fu inviato nella riduzione di San Ignazio Guaz en compagnia di padre Salas. Nel 1615, il 25 marzo, fondarono, a sud del rio Paran una riduzione che chiamarono Encarnacion. Sei anni dopo questa riduzione fu trasferita a nord del rio Paran, dove oggi si trova la citt di Encarnacin. Scrive padre Boroa: siamo passati da questo lato del Paran cercando un posto per la riduzione e nostro Signore ci regal un luogo bellissimo, circondato da molte montagne: un eccellente luogo di pesca e pi salubre di quello dellaltro lato del fiume. In questa riduzione, fecero la loro professione solenne, nellottobre del 1619, i padri Roque Gonzlez, Pedro Romero e lo stesso Diego de Boroa. Nel 1620 padre Roque Gonzlez inizi la riduzione di Concepcin, mentre gi aveva iniziato quelle di San Nicols, di San Javier e Yapeyu de Los Reyes. Fece anche una esplorazione verso est, cercando e segnalando luoghi dove avrebbero potuto sorgere nuove riduzioni. Ritornato verso il rio Uruguay, fond la riduzione di Candelaria e quella di Asuncin del Ijui. Verso la fine dellanno 1628, mentre stava sorgendo la riduzione di Todos los Santos del Caar, venne ucciso dagli indios insieme a padre Juan de Castillo. Nel 1638 padre Romero fond la riduzione di Santa Teresa e di San Miguel, mentre i padri Benavides e Berthold fondarono unaltra riduzione con il nome di Santo Tomas. In questo modo, nello spazio di cinque anni, sorsero le riduzioni del Tap, tutte situate a est del rio Uruguay.

Origini e inizi delle riduzioni

Vergine addolorata, statua in legno (Santiago)

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Origini e inizi delle riduzioni

Il grande esodo e la battaglia di Mboror

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Attorno al 1630, una ventina danni dopo la fondazione di san Ignazio Guaz, erano sorte quattordici riduzioni, sparse in quattro regioni di un territorio vastissimo: il Guair, lItatin, il Tap e una zona a sud di Asuncin tra il rio Paran e il rio Uruguay. Erano state costruite il pi lontano possibile dagli insediamenti spagnoli, per evitare problemi con i coloni. Proprio per questo, ognuna di esse era capace di vivere autonomamente, e tutte erano protette da ordinanze molto precise del governo spagnolo, che vietavano assolutamente laccesso a esse di spagnoli, meticci e negri e ribadivano lesenzione degli indios dallencomienda. Ma il problema pi grande sorse quando incominciarono gli attacchi e le razzie dei paulisti, cacciatori di schiavi, cos chiamati perch provenienti da San Paolo. Erano detti anche bandeirantes, per queste loro scorrerie (bandeiras) o mamelucos, dal nome del loro abbigliamento. Le riduzioni pi colpite furono quelle del Guair, le prime che essi incontravano sul loro cammino venendo da San Paolo, dalle quali vennero rapiti migliaia di Guaran. In breve tempo la situazione divenne insostenibile: delle dieci riduzioni del Guair, otto furono distrutte dai mamelucos. Solo due, san Ignazio e Loreto, riuscirono a salvarsi grazie alla loro ubicazione, ma era necessario abbandonarle. Cos, nel 1631, fu deciso di emigrare verso sud cercando una zona pi sicura. Quello che fu definito il grande esodo fu un viaggio epico e terribile. Guidati da padre Montoya, percorsero pi di 900 km, per fiume e per terra, attraversando foreste e paludi e superando le pericolosissime cascate del salto del Guair. Dopo trenta giorni arrivarono infine sulla riva sinistra del rio Paran, dove poterono fondare due riduzioni, con lo stesso nome di quelle abbandonate. Erano partiti in 12.000 e arrivarono a destinazione solo in 4.000.

Origini e inizi delle riduzioni

San Michele Arcangelo, statua in legno (Santa Rosa, Cappella di Loreto)

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Origini e inizi delle riduzioni

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Anche le riduzioni di Itatin nel 1638 furono costrette a trasferirsi. Dopo molte peripezie si fermarono a sud del rio Tebicuary, nel territorio dove oggi restano le rovine delle riduzioni di Santiago e santa Maria. Un terzo nucleo di riduzioni obbligato a trasferirsi fu quello del Tap. Delle quattordici riduzioni che esistevano in questo territorio, nel 1638 ne rimanevano solo sei, perch le altre erano state distrutte dai paulisti. Anche queste sei furono costrette a spostarsi verso il sud percorrendo 800 km. Nonostante lesodo di massa, la situazione non era affatto sicura: i gesuiti decisero allora di chiedere al re di sospendere il divieto che la legislazione coloniale faceva agli indios di possedere armi da fuoco. Padre Montoya si rec a Madrid nel 1638 e riusc a convincere la corte di Spagna a sospendere questo divieto: la proibizione venne sospesa, fu permesso di dotare le riduzioni di armi da fuoco e i Guaran vennero addestrati a usarle. Tre anni dopo, nel marzo del 1641, si verific levento decisivo. Alla confluenza fra il rio Uruguay e il rio Mboror, una spedizione paulista di tremila uomini fu annientata da un esercito di circa quattromila Guaran, addestrati a usare fucili e anche rudimentali cannoni. Dopo la battaglia di Mboror le incursioni pauliste diminuirono, anche perch le riduzioni continuarono a tenere una forza armata. Dopo questa battaglia, considerato da alcuni storici lepisodio militarmente pi rilevante della storia dellAmerica coloniale, la vita e lo sviluppo delle riduzioni continu con maggior sicurezza, tanto che si arriv a costituire trenta riduzioni, che occupavano unarea di centomila chilometri quadrati, pi o meno le dimensioni dellItalia settentrionale.

Origini e inizi delle riduzioni

Lorganizzazione delle riduzioni

Cosa furono le riduzioni?

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La definizione pi semplice di riduzione quella fornita dal Dizionario della Lingua della Real Academia Espaola: Popolo di indios convertiti al cristianesimo. Tuttavia essa appare alquanto limitata poich, se lo scopo delle riduzioni era indubbiamente religioso, esso per non fu n primario n unico. Non tutti gli indigeni, infatti, rinunciarono alle loro antiche credenze anche se molti si convertirono o furono in procinto di farlo. Inoltre questo termine non viene usato in riferimento a tutte le missioni, come per esempio quelle africane, ma indica solo quelle del Paraguay, a dimostrazione che lo scopo delle riduzioni non era fare proselitismo, ma iniziare gli indigeni guaran a una vita cristiana, libera da ogni tipo di schiavit spirituale e temporale. Solo in questa prospettiva possibile comprendere il significato della parola riduzione, che uno dei pi importanti tra i fondatori delle riduzioni, padre Antonio Ruiz de Montoya, spiega cos: Chiamiamo riduzioni i popoli indios che vivevano, secondo una loro antica usanza, sui monti, in piccoli gruppi, molto distanti tra loro, e che lopera dei padri riun, invece, a formare villaggi, in cui poter iniziare le prime forme di vita associata anche dal punto di vista politico. riduzione proviene dal verbo spagnolo reducir, usato nel senso di convincere: gli indios infatti furono convinti a lasciare una condizione di vita solitaria e nomade per un tipo di vita stanziale e comunitaria, ma pur sempre libera. Gli indios non furono ridotti in nessuno dei sensi che attualmente si attribuisce a questa parola, ma al contrario incontrarono e furono essi stessi protagonisti di una esperienza di libert corrispondente al loro cuore. Per questo, perch sia a noi oggi comprensibile, potremmo tradurre e interpretare la parola riduzione con la parola comunit. Fin dagli inizi di questa esperienza, padre Diego Torres diede istruzioni ben precise riguardo alla scelta del luogo e delle caratteristiche delle riduzioni: Il villaggio va tracciato secondo le modalit di quelli del Per, o come

Lorganizzazione delle riduzioni

San Paolo, statua in legno (S. Ignazio Guaz)

Lorganizzazione delle riduzioni

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pi piacciono agli indios, con strade e cuadras (una sorta di isolati), dando a ciascuno un terreno edificabile, cos che ognuno abbia la sua casa e ogni casa abbia il suo orticello. La casa di Vostra Reverenza e la chiesa siano nella piazza, e si abbia cura di lasciare alla chiesa lo spazio necessario per il cimitero e di fare in modo che la casa sia attaccata alla chiesa, cos che si possa passare direttamente dalla casa dei padri alla chiesa. Tutto questo sia fatto poco per volta, nel rispetto dei gusti degli indios, essendo stati loro i primi a costruirsi delle case, a farne una piccola per voi e ad adibire un pergolato alla celebrazione della Messa. [] Prima di fondare una riduzione, si valuti bene il luogo, perch dovr essere capiente per molti indios, con un buon terreno, della buona acqua, adatto per creare fattorie, per pescare e cacciare; e di questo dovrete informarvi molto lentamente presso gli indios stessi, principalmente presso i cacicchi. Il villaggio abbia strade ordinate e ben tracciate, e sia lasciato ad ogni indio abbastanza spazio per il suo orticello. [] Ponete la vostra casa e la chiesa nel mezzo, e vicino a voi fate in modo che ci sia la casa dei cacicchi. La chiesa sia capiente, con buone fondamenta e attaccata alla vostra casa, la quale dovr essere cintata il pi presto possibile e alla quale dovrete fare una porta col campanello, come anche alla chiesa, in modo da garantire la guardia e la decenza di questo luogo nel quale custodito il Santissimo Sacramento.

Lorganizzazione delle riduzioni

Riduzione di Jesus, porta laterale della chiesa

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Lorganizzazione delle riduzioni

La chiesa

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Il centro di tutto era la chiesa: grazie alla sua chiesa, ogni riduzione aveva unanima, una vita propria e originale. Tutte le chiese delle riduzioni, fossero in pietra, legno o mattoni, potevano contenere molte persone e avevano molti ornamenti, statue e dipinti. Spiega padre Jos Cardiel: queste chiese, in quanto casa di Dio, sono gli edifici principali di ogni riduzione e, come le cattedrali europee, sono tutte molto capienti, anche perch, essendocene solo una in ogni villaggio, necessario che sia in grado di ospitare le migliaia di persone che nei giorni di festa vi si riuniscono per la messa. Generalmente sono di tre navate, ma ce n anche di cinque. Per evitare che i temporali non le danneggino, sono difese ovunque da grande corridoi. Ogni chiesa ha cinque grandi portali, alcune perfino sette. Avevano molte finestre, per far entrare la luce e per la ventilazione nella stagione calda. Padre Guillermo Furlong acutamente osserva: pare che coloro che non conoscevano da vicino le riduzioni siano stati sorpresi dalla grandezza e dal lusso delle chiese missionarie, senza vedere, in primo luogo, che quella grandezza era necessaria per contenere nei giorni di festa quattro, cinque o seimila indigeni, e senza apprezzare, in secondo luogo, leffetto psicologico ed educativo che la magnificenza e la bellezza delle decorazioni e degli altri elementi artistici avevano negli indios, abituati alla foresta. Gi nel 1618 le riduzioni allora esistenti avevano delle chiese ammirabili e capacissime, essendoci tra i padri gesuiti eccellenti falegnami, muratori e architetti, anche se solo nellultimo periodo dellesperienza gesuitica giunsero architetti professionisti, come i padri Giuseppe Brassanelli, Giovanni Battista Primoli e Jos Grimau. Per i Guaran lamore alla loro chiesa era legato alla loro personalit cristiana: per questo, quelli che vivevano nelle riduzioni del nord-est non accettarono mai di consegnare questi luoghi sacri, espressione della loro identit, ai loro nemici, portoghesi o bandeirantes. A San Miguel gli indios decisero di dar fuoco alla chiesa piuttosto che vederla profanata dal nemico.

Lorganizzazione delle riduzioni

Riduzione di Jesus, interno della chiesa

Le case degli indiani

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stata una lenta e paziente educazione che ha aiutato i Guaran, abituati a vivere tutti insieme in capanne comuni nella foresta, a capire che la casa non era una cosa di poca importanza, ma il segno dellinizio della civilt portata da Cristo. Cos padre Roque Gonzlez scrive al padre provinciale Diego de Torres: nel passato anno 1612, dovendo creare delle riduzioni tra questi indios (di San Ignazio Guaz), ci parve necessario doverli educare allordine, alla pulizia, alligiene, per liberarli dai molti inconvenienti e dalle sventure che esistevano nelle grandi case in cui normalmente vivono. E sebbene pensassimo che non lo avrebbero gradito, perch significava toglierli da un modo di convivere caratteristico dei loro antenati, non stato cos: fin dallinizio sono stati molto felici nelle loro nuove case, nelle quali si trasferirono anche prima del loro completamento, per essere liberi e comodi. Come si dice: Ogni gallo nel suo pollaio. Padre Francois-Xavier Charlevoix, riferendosi ai primi tempi, ha scritto nel 1752: le case degli indiani per molti anni erano molto semplici e povere, fatte di canne ricoperte di argilla. Non avevano finestre, n camini, n sedie, n letti; tutti dormivano in amache, che di giorno scomparivano alla vista. Il fuoco veniva acceso in mezzo alla stanza, e la luce e il fumo non avevano altra via di uscita se non la porta. Si sedevano sul pavimento, e non cerano mobili. Oggi sono confortevoli e pulite come quelle degli spagnoli del villaggio, si cominciato a costruirle in pietra e coprirle con tegole. Scrive il padre Cardiel negli stessi anni: Le case sono tutte di pietra grezza, con pietre lavorate e squadrate, i porticati e gli archi della stessa pietra e lavorazione. Essendo questa una pietra morbida e facile da lavorare, sopra ogni porta ci sono pietre con decorazioni floreali. In generale misuravano 5 x 5,70 metri e lo spessore delle pareti non era inferiore a 80 cm. Ancora oggi queste case si possono vedere visitando le rovine di San Ignazio Guaz, Santa Rosa, Santa Maria de Fe e Trinidad.

Lorganizzazione delle riduzioni

Riduzione di Trinidad, fregi della chiesa

Il tracciato urbano: scuole, laboratori, coty guaz

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La zona in cui era ubicata la chiesa aveva due grandi cortili. Nel primo, che era il pi piccolo, cerano le stanze occupate dai padri, le aule di scuola per i bambini, la sala delle armi e la dispensa. Il secondo cortile, pi grande, era occupato da officine e laboratori, dove gli indios apprendevano ed esercitavano ogni tipo di professione: erano fabbri, falegnami, scultori, tessitori, doratori, argentieri, pittori, costruttori di organi, di campane e di ogni genere di oggetti di bronzo. In questo secondo cortile, a volte, cerano il mattatoio e la macelleria. Di fronte alla chiesa cera la piazza principale, e su di un lato di essa si trovava la scuola per le bambine, in cui si insegnavano attivit tipicamente femminili, come cucire e ricamare. Dietro la chiesa cera un grande orto, in cui veniva coltivato, dalle arance alle verdure importate dallEuropa, dai fiori locali a quelli del vecchio mondo. In questo orto i padri avevano sviluppato un sistema di irrigazione artificiale. Sempre dietro la chiesa cera il cimitero. La creazione dei cimiteri fu una novit singolare, un secolo e mezzo prima che nelle citt spagnole del rio de la Plata. Il cimitero era molto capace e molto bello. Ogni tomba aveva una croce ed esisteva anche una cappella. Cera un cimitero con luoghi distinti per i bambini e egli adulti; i padri gesuiti, invece, venivano sepolti sotto il pavimento della chiesa. Nelle vicinanze della chiesa e del cimitero, separato da una strada, cera quello che in guaran si chiamava Coty guaz (letteralmente: rifugio grande). Era una sorta di casa di accoglienza, formato da un ampio cortile circondato da alloggi. Padre Cardiel spiega: entrano in questa casa tutte le vedove con cattiva fama, ma anche quelle di buona reputazione, sempre che lo desiderino, e sono molte. Vi abitano anche quelle donne il cui marito momentaneamente assente, o perch fuggito, o perch in viaggio.
La riduzione di Trinidad

Lorganizzazione delle riduzioni

La riduzione di Trinidad

Lorganizzazione interna

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Lorganizzazione delle riduzioni aveva tre punti di riferimento: i padri, il Cabildo e i cacicchi. I padri erano lautorit principale: tutto si riferiva a loro. Di solito cerano solo due sacerdoti in ogni riduzione. Uno era il padre parroco o Pa Tuy (padre anziano): era lui che aveva la responsabilit della pianificazione economica, della costruzione e dellamministrazione. Collaborava con lui un padre dottrinero o Pa Mini (padre minore): era il responsabile per la parte spirituale, della catechesi, della cura per i malati e dei servizi religiosi. Cerano anche due o pi fratelli religiosi, in proporzione al numero degli abitanti. La vita dei padri era accompagnata da unintensa vita di preghiera quotidiana e di formazione personale. La loro casa era di stretta clausura. I padri si alzavano alle quattro in estate e alle cinque in inverno. Mezzora dopo aveva inizio la preghiera della mattina e immediatamente dopo la santa messa. Dalle sei fino alle dodici, percorrevano il villaggio, visitando i malati e i moribondi, prestavano attenzione a eventuali processi e giudizi, assistevano alle deliberazioni del cabildo, incontravano i cacicchi, visitavano le officine e i laboratori. Di solito uno di loro rimaneva nella chiesa per assistere chi ne aveva bisogno. Ogni giorno veniva insegnato il catechismo ai bambini, due volte alla settimana per adulti e tre volte agli anziani. La preghiera della mattina, per il bene delle missioni, e linsegnamento del catechismo erano considerati i due assi portante delle riduzioni. In ogni villaggio inoltre vi era un libro chiamato Ordini, che riportava tutto il necessario per una buona amministrazione della riduzione e che

Lorganizzazione delle riduzioni

San Stanislao Kostka, statua in legno (S. Ignazio Guaz)

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i padri leggevano ad alta voce a tutti gli indios almeno per mezzora ogni settimana. Il Cabildo era la massima autorit civile delle riduzioni, una sorta di consiglio comunale, che affiancava e aiutava i padri. Era guidato da un governatore (detto in Guaran Paroquaitara, colui che dispone cosa si deve fare) che veniva nominato dal governatore della provincia, su proposta dei padri gesuiti. Del Cabildo facevano parte diverse persone, con incarichi giudiziari, economici e di segreteria: un tenente governatore, due alcaldi, quattro assessori, uno o due ufficiali giudiziari, un maggiordomo e un segretario. Gli alcaldi, che i Guaran chiamavano Ibirayacu, il primo tra quelli che portano il bastone di comando, avevano il compito di curare il buon costume, punire i pigri e i vagabondi, vigilare che ognuno facesse il proprio dovere. Gli assessori erano incaricati di vigilare sulligiene e la pulizia, pubblica e privata, oltre che sulla frequenza dei bambini a scuola e a catechismo. Il maggiordomo era leconomo responsabile dei beni della comunit. Tutti questi incarichi erano ufficialmente riconosciuti dalla autorit regale. Due altre cariche importanti erano il portiere (detto Coriapiraraquara, colui che difende la porta) e il sacrestano (Tup-Orerequa, colui che custodisce la casa di Dio). I membri del cabildo venivano scelti tra laristocrazia degli indios, e questa era costituito dai cacicchi e le loro famiglie. I cacicchi, dopo i padri e il Cabildo, erano la figura di maggior importanza nella organizzazione delle riduzioni. I gesuiti dimostrarono una grande saggezza nel loro modo di relazionarsi con i Guaran, tenendo in grande rispetto loro la struttura sociopolitica, pur rimodellandola secondo le nuove esigenze. Nellorganizzazione, come in altri aspetti della vita quotidiana, la realt delle riduzioni stato il proseguimento e la maturazione di ci che gi esisteva nelle diverse trib indigene.

Lorganizzazione delle riduzioni

La giustizia

Nelle riduzioni esisteva un sistema giudiziario e una organizzazione di polizia, con un compito essenzialmente preventivo. Ogni riduzione era suddivisa in quartieri, di ognuno dei quali era responsabile un cacicco; sopra di loro cerano un sovrintendente e un alcalde. Tutte queste persone erano responsabili del buon andamento della vita sociale nella riduzione, e incaricate di informare quotidianamente il padre parroco di quello che accadeva nel loro settore. Il padre parroco, poi, si incontrava settimanalmente con tutti i responsabili per verificare gli eventi della settimana, i bisogni e i problemi che si creavano anche nei dintorni. Durante la notte cerano delle sentinelle, che vigilavano e accudivano gli eventuali malati. Loro compito era anche quello di impedire disturbi e disordini di ogni genere. La responsabilit di giudicare i crimini commessi e applicare le pene era del governatore del Cabildo e degli alcaldi, sotto la supervisione e la guida dei padri. La presenza dei padri era una garanzia che la giustizia fosse amministrata con verit ed equit. Il padre Bernardo Nusdorffer scrive: in nessun modo si pu dare in mano o lasciare in totale libert i governatori e i membri del Cabildo nellindagare sui delitti, specialmente se sono gravi e intricati. Tanto meno si pu lasciare nelle loro mani laccusato, che verrebbe costretto con la tortura a confessare la verit. Dovr essere il sacerdote stesso a fare le dovute indagini, e dopo essere giunto alla verit, dovr scrivere al padre superiore dei missionari, perch questi, con i suoi consiglieri, decida il da farsi. Scrive il padre provinciale Mastrilli Duran nel 1627: i parroci cerchino di non essere troppo rigorosi nei castighi ordinari, in modo da potersi guadagnare il nome di padri amorosi. In nessuna riduzione si imponga una pena senza lesplicito ordine del padre provinciale, e nel caso che un simile ordine venga dato, non sia eseguito a nome dei padri, ma a nome del comandante e dei sindaci, cos che i padri non si trovino mai nelle condizio-

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ni di dover castigare dei colpevoli con le loro mani. Le correzione e il castigo dovevano servire a riabilitare la persona perch imparasse a vivere in modo pi umano: per questo tra le punizioni non esisteva la pena di morte, forse per la prima volta nella storia della convivenza umana. Di solito i delitti erano puniti con la fustigazione, che avveniva in piazza e alla presenza di uno dei padri, per impedire che il governatore o gli alcaldi eccedessero nellesercizio del loro compito.
Lorganizzazione delle riduzioni

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Ges Bambino Alcalde, legno (S. Ignazio Guaz)

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Lorganizzazione delle riduzioni

La medicina e ligiene

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I Guaran soffrivano di pochissime malattie. Ma larrivo degli spagnoli apr la porta a molte di esse, in particolare a una: la peste. Questa malattia decimava rapidamente le popolazioni indigene e anche le riduzioni si trovarono ad affrontare questa terribile realt senza una avere sufficiente preparazione e adeguate misure di difesa. In modo particolare negli anni 1641-1643, la peste colp fortemente le riduzioni e i padri, vedendo la necessit di personale destinato alla cura dei malati, iniziarono a progettare le prime scuole per infermieri. Ci che san Camillo ha fatto in Italia, i gesuiti lo hanno fatto nelle riduzioni. Si sono improvvisati medici, infermieri e guaritori. Come scrisse padre Diego Torres, quando scoppi lepidemia, in poco tempo morirono moltissimi indios. Lunica consolazione erano i padri, che si prodigavano come servitori, medici e infermieri. Nelle riduzioni fino alla fine del 1600 non cera alcun medico, nel senso stretto della parola. Solo agli inizi del 1700 si cominciarono a creare e organizzare in modo sistematico le prime scuole per infermieri. In queste scuole tutto linsegnamento era orientato a guardare lunit e lunicit del paziente, a preoccuparsi di tutte le sue esigenze: era impensabile una divisione tra salute fisica e spirituale. Nel tempo furono create tre regioni sanitarie, con un responsabile, solitamente un fratello gesuita. In ogni riduzione esistevano poi un responsabile medico e una squadra di infermieri. Gli infermi venivano assistiti nella loro casa. Per questo due cose erano considerate fondamentali: che i familiari degli infermi si prendessero cura di loro e che il medico e gli infermieri garantissero una terapia necessaria. In questo modo il paziente non veniva privato dellattenzione necessaria e allo stesso tempo gli veniva garantita una adeguata assistenza professionale. Solo in caso di peste o di malattie contagiose venivano costruiti dei sanatori. Gli infermieri si intendevano di medicina e conoscevano molte erbe cu-

Lorganizzazione delle riduzioni

La Trinit, statua in legno (Santiago)

Lorganizzazione delle riduzioni

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Lorganizzazione delle riduzioni

rative; erano chiamati curuzuy, per il fatto che portavano sempre con loro una croce. Il curuzuy aveva il compito di visitare i malati nelle loro case e informarsi se cerano nuovi malati; doveva diagnosticare la malattia e suggerire la medicina adatta. Se cera un malato grave il suo primo dovere era quello di avvisare i padri, perch gli venissero amministrati i sacramenti. Anche ligiene fu una delle preoccupazioni fondamentali nella vita delle riduzioni. Gi il piano urbanistico delle prime riduzioni prevedeva una rete fognaria. I servizi igienici erano pubblici e situati alle due estremit di ogni quartiere, da un lato per gli uomini e dallaltro per le donne. Per permettere luso dellacqua, necessaria per garantire ligiene, vennero costruite non solo cisterne, ma fonti e anche laghi artificiali. A Santa Maria de Fe ancora oggi si pu vedere la famosa Ycu Santa Maria in cui le donne ancora lavano i vestiti e prendono lacqua per uso domestico.

Il sistema economico

I Guaran vivevano della caccia, della pesca e di ci che la natura offriva. Non si preoccupavano del domani: il loro problema principale era soddisfare listinto del momento; erano governati dai loro capricci, uno dei quali era effettuare acquisti o baratti attratti dallaspetto delle cose e non dal loro valore intrinseco e reale. Nel commercio erano sistematicamente perdenti, non essendo in grado di difendere i loro interessi che neanche conoscevano. Per questo era necessario che i padri li affiancassero e controllassero. Lesempio pi chiaro della necessit di questo accompagnamento mostrato da ci che avvenne dopo lespulsione dei gesuiti: il governatore Bucarelli volle dare piena libert di commercio agli indios delle riduzioni, ma dovette subito ritornare sui suoi passi, perch gli spagnoli approfittavano dei Guaran, spogliandoli perfino delle loro terre in cambio di cose di poco conto. Sviluppare una economia in queste circostanze fu realmente difficile per i gesuiti. Specialmente allinizio dovettero affrontare ogni genere di problemi, causati dalla mentalit indigena. Accadde, per esempio, che i padri diedero a un gruppo di indios un sacco di grano da seminare, e questi, una volta arrivati al campo, si sedettero, mangiarono i semi e buttarono via quello che restava. Ritornati, dissero che avevano fatto quanto era stato detto loro. Solo al tempo del raccolto, i padri si resero conto dellinganno vedendo solo erbacce e piante infestanti. La prima vittoria dei gesuiti stata quella di fare comprendere agli indios la necessit del lavoro, cosa che appresero non senza difficolt; la seconda quella di farli lavorare, cosa ugualmente non facile. Nelle riduzioni esistevano tre forme di propriet della terra. La prima era detta Avambae: la propriet dellindio. Era la forma di propriet della famiglia. A ogni coppia, al momento del matrimonio, veniva assegnato un appezzamento di terra da coltivare, che non poteva essere venduto o ce-

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duto. Quello che produceva questa terra serviva al sostentamento della famiglia. Esisteva poi il Tupambae, la propriet di Dio. In questi campi tutti lavoravano a turno, e i prodotti ricavati servivano per i mantenere il Coty Guazu e per le necessit religiose (costruzione di templi, la liturgia, ecc.). Infine cera il Tavambae, la propriet del popolo. Erano le fattorie, la cui produzione serviva per pagare i tributi al re e per aiutare le riduzioni pi povere. Il sistema economico delle riduzioni era al servizio delle riduzioni stesse. Dovendo sostenere ogni giorno migliaia di persone (le riduzioni arrivarono ad avere complessivamente pi di 100.000 abitanti), lalimentazione era un problema non facile da risolvere. Ci che ha garantito la vita delle riduzioni, pi che lagricoltura, furono le vaquerias, cio le grandi estensioni di terra sfruttate per lallevamento. I gesuiti, fin dallinizio, diedero una grande importanza allallevamento. Gi padre Mascetta e padre Cataldini, nel Guair, svilupparono lallevamento di bestiame, preoccupandosi anche che la macellazione fosse eseguita in modo ordinato. Quando nel 1631, a causa delle invasioni pauliste, si dovettero abbandonare le terre del Guair, rimasero in quella regione 30.000 mucche. Con il tempo, svilupparono grandi vaquerias, tra le quali spiccano la Vaqueria del Mar e la Vaqueria de los Pinares. Ogni riduzione contribu alla creazione di queste vaquerias, donando ciascuna un certo numero di mucche: La Cruz, per esempio, ne offr 30.000, Santo Tom 10.000; Yapey 4.000, San Francisco Borja 15.000. Ogni vaqueria consisteva di una quindicina di estancias o accampamenti. Ogni estancia era composta da casette, orti, boschi, vivevano alcune famiglie, una delle quali era quella del fattore, responsabile dellestancia. Ogni estancia possedeva cinque, dieci o pi mandrie.

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Mappa della Provincia di Paraquaria, 1732

Lagricoltura

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Le riduzioni svilupparono il complesso agricolo pi avanzato dellAmerica del Sud: la raccolta del mais, dellorzo, del grano e del riso vi si alternavano anche quattro volte allanno. Veniva coltivato cotone di tre variet differenti, e la produzione raggiunse una media annua di ventiduemila chili per ogni riduzione; nel 1695, la sola riduzione di Santa Rosa produsse duecentocinquanta quintali di zucchero bianco. Molti di questi prodotti venivano venduti in tutto il sud America e con il ricavato delle vendite venivano pagate le tasse reali. Leccedente veniva investito in strumenti o utilizzato per le necessit delle riduzioni. Il vino era esportato a Buenos Aires e in tutta la zona del rio de la Plata, e il tabacco locale, oltre a essere anchesso esportato in quantit, godeva di stima pari a quello dellAvana. molto interessante la storia legata alla coltivazione e alla diffusione dellerba mate. Una delle carte annuali del 1637-1639 riferisce che gli indios sono talmente amanti del bere, che voler togliere loro questo vizio sarebbe come voler sgozzare un toro con le unghie. Scrive padre Jos Cardiel nel 1639: Sono gi due anni che i gesuiti lavorano disperatamente e ancora non hanno visto nessun miglioramento nei costumi degli indios, ai quali non vogliono entrare in testa i consigli dei padri. [] necessario dissimulare i princpi che si vogliono comunicar loro, essere indulgenti con le loro sbornie, e non molestarli n insistere troppo perch abbandonino i loro stregoni. Se si fa questo, si arrabbiano e si ritraggono, o addirittura tornano alla loro vita passata e alle loro terre. importante convincerli con cose palpabili, senza severit, cos che si liberino dalle loro illusioni poco per volta. Passata la sbronza, li si pone davanti alla bruttezza del loro vizio e alle conseguenze che esso ha nella loro vita. Non si dice loro che lo lascino del tutto, ma che, come gli spagnoli, bevano ogni giorno non pi di un bicchiere. In questo modo, quando avranno progredito nel loro amore al Padre e nel-

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Albero nei pressi di Trinidad

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la loro affezione alle cose di Dio, li si potr riprendere in modo da togliere loro questo e tutti gli altri vizi. Se non si hanno riguardi in questo, si perder tutto. Bisogna avere molta pazienza e raccomandarli a Dio. La medicina va applicata in modo ragionevole e al tempo giusto, quando pu dare giovamento; altrimenti, anche se molto buona, si trasforma in veleno. I padri iniziarono con lallontanare dal vizio del bere i bambini, portandoli in un ambiente di moralit, lavoro, rispetto e sobriet. Ma ben presto si resero conto che questo non era sufficiente: era necessario offrire una bevanda alternativa. Fu allora che pensarono per la prima volta alla possibilit di usare lerba mate, con la quale si produce una bevanda che i primi gesuiti avevano guardato con sospetto. Cos questa erba divenne nel giro di pochi anni una benedizione. La sua diffusione e coltivazione fu anche una prova di pazienza e di perseveranza. Scrive ancora padre Cardiel: i padri si applicarono per creare nei loro villaggi delle piantagioni di mate, come fossero degli orti. Cost loro molto lavoro, perch i semi che portavano un seme era della misura di un grano di pepe, con dentro dei granelli e circondato da caucci, inizialmente non attecchivano. Finalmente, dopo molti tentativi, si trov che quei granelli, se puliti dal caucci, germogliavano. Fu cos che provarono a trapiantare delle piante tenere dal semenzaio ben concimato in un altro punto, e dopo averlo lasciato l fino a quando era diventato duro, lo trasportarono nella piantagione. Dopo due o tre anni di cure e di innaffiamenti, attecchirono e crebbero bene, e dopo otto, dieci anni fu possibile raccogliere lerba. In breve tempo lerba mate fu coltivata non pi solo per luso che se ne faceva allinterno delle riduzioni, ma anche per essere venduta. Divenne la pi cospicua fonte di reddito, al punto che, un secolo dopo la cacciata dei gesuiti, dalle zone delle riduzioni se ne esportavano ancora cinque milioni di chili allanno.

Lorganizzazione delle riduzioni

La vita quotidiana nelle riduzioni

Luso del tempo

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La consapevolezza del valore del tempo e dello spazio nasce dalla coscienza del mistero dellincarnazione: Dio ha scelto un luogo e un tempo precisi per incarnarsi, dando cos un valore al tempo e alluso del tempo. Ogni istante, dunque, era per i gesuiti laffermazione del legame con Dio: il loro motto Ad maiorem Dei gloriam (Per la maggior gloria di Dio) ha espresso molto bene questa posizione, perch vivevano tutto in funzione della gloria umana di Cristo e della edificazione della sua Chiesa. Ci a cui tendeva leducazione e la vita nelle riduzioni, stato luso perfetto del tempo, vivere cio ogni momento coscienti del rapporto con il mistero presente. Per aiutarsi tra loro e aiutare il popolo a vivere cos ogni istante, i padri stabilirono un orario preciso, in modo che lordine della giornata educasse alla libert, anche dalla propria istintivit. A San Ignazio Mini, su una parete di quello che ora un museo, si pu leggere uno schema di orario, che documenta questo uso del tempo: Orario dei padri 04:00 Si alza lincaricato settimanale di turno e suona la campana per la sveglia. 04:30 Ave Maria e orazione mentale. 05:30 La campana grande chiama alla messa. Il padre ascolta gli infermieri e i guardiani del turno della notte. Se ci sono delle urgenze, va a dare lestrema unzione. 06:00 Santa messa. 07:00 Il padre distribuisce lerba mate, si accorda con il governatore sui compiti del giorno. 08:00 Ufficio religioso per gli infermi e celebrazione dei funerali.

La vita quotidiana nelle riduzioni

Annunciazione, statua in legno (Santa Rosa, Cappella di Loreto)

La vita quotidiana nelle riduzioni

09:00 Il padre ascolta le confessioni dei ragazzi e degli adulti. Poi controlla la scuola e le officine. 11:30 Campana dellesame di coscienza. 12:00 Pranzo. 13:00 Riposo. 14:00 Campana del ritorno al lavoro. Il padre continua il suo controllo. 16:00 Catechismo. 18:00 Santo rosario. 18:30 Sepolture. Il padre parroco svolge le faccende della parrocchia. 19:00 Recita dellUfficio. 20:00 Cena. 20:30 Lettura spirituale, meditazione Orario degli adulti 04:00 Tutti si svegliano. 04:30 Si preparano per la giornata e per la messa. 05:30 Santa messa. Salutano il padre e ritirano la loro razione di erba mate. Ricevono le consegne per il lavoro della giornata. Bevono il mate nelle loro case e poi vanno al lavoro. 11:30 Quelli che lavorano nei laboratori vanno a prendere il mate. 12:00 Pranzo. 13:00 Riposo. 14:00 Ricomincia il lavoro fino allora del rosario. 18:00 Assistono al santo rosario, ricevono la razione di erba e di carne, accompagnano lufficio dei defunti. 19:00 Tornati a casa bevono il mate. 20:00 Cena. 20:30 Cantano e suonano i loro strumenti fino allora di dormire. Esistevano anche orari simili per i bambini.

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Il fondamento della vita

Rifacendosi a Platone che scrisse che al fondarsi di una citt si doveva, soprattutto, invocare Dio, perch Lui, che il Bene, anche la regola del Bene, padre Peramas, autore di un libro intitolato La Repubblica di Platone e i Guaranes scrive: Nelle riduzioni il massimo interesse si concentrava su Dio e sulle cose di Dio. La bellezza della chiesa risaltava nel confronto con lumilt degli altri edifici, compresa la casa dei padri; tutto nella chiesa era degno di ammirazione, e la liturgia si svolgeva con grande solennit e splendore. Dalla cupola alle colonne, dalle pitture alle statue, ai candelabri, dai paramenti sacerdotali agli ornamenti, tutto questo contribuiva a elevare la mente degli indios e a partecipare con rispetto ai sacri misteri. I sacerdoti celebravano la messa tutti i giorni: i vescovi che hanno visitato le riduzioni hanno pubblicamente lodato il fervore religioso. Lo stesso papa Benedetto XIV nel 1746 espresse ammirazione per i canti e la liturgia vissuta nelle riduzioni. Un momento fondamentale della vita quotidiana nelle riduzioni era il catechismo: i gesuiti erano preoccupati di indicare le ragioni della fede, cos che essa divenisse il criterio di pensare, di vivere e di agire. La religione naturale degli indiani fu costantemente apprezzata, per anche educata e questo spiega il sorgere di una societ libera, ben organizzata, socialmente ed economicamente. La semplice esperienza religiosa naturale, non sarebbe mai stata in grado di generare una societ cos avanzata. Fede e ragione camminano insieme. Nelle riduzioni i segni o simboli che ricordavano la presenza di Dio erano sparsi in tutti posti, anche nelle officine, nei laboratori o nelle estancias. Esistevano nicchie e cappelle. La vita quotidiana era piena di gesti che tenevano viva la memoria di Cristo: la campana che indicava le ore, le processioni solenni con le immagini dei santi quando si andava per seminare o per raccogliere, i canti che accompagnavano il lavoro. In tutte le riduzioni cera-

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no anche diverse congregazioni e confraternite, in onore alla Madonna o a qualche santo. Erano come piccole fraternit in cui i membri venivano aiutati a vivere la fede in tutti i dettagli della vita. La libert era la caratteristica di tutta la vita religiosa nelle riduzioni, fino al punto che nessuno veniva mai costretto a partecipare alla messa ogni giorno.
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Le lacrime di san Pietro, statua in legno (S. Ignazio Guaz)

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La vita quotidiana nelle riduzioni

La famiglia

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Prima dellincontro con i gesuiti, la famiglia monogamica era qualcosa di impensabile per i Guaran: tutte le famiglie vivevano insieme in accampamenti. La poligamia e il divorzio erano normali, e il libertinaggio sessuale era non solo tollerato, ma applaudito. Di solito i Guaran avevano una moglie, ma non cera cacicco che non si sentisse in diritto di avere cinque o pi donne. Con larrivo dei gesuiti e il formarsi delle riduzioni le cose sono cambiate radicalmente, seppure lentamente. Padre Furlong scrisse: Nulla aiut tanto la formazione della famiglia e laffermarsi del suo valore spirituale, come laver ottenuto che gli uomini indios considerassero le loro mogli non pi come uno strumento con cui saziare le loro concupiscenze ma come un essere con pari dignit, loro complemento nella funzione creatrice di un altro essere umano. Questo diede al vincolo matrimoniale una grandezza e unindissolubilit che prima non possedeva, ed educ sia gli sposati che i non sposati a guardare ad una donna o ad un uomo con libert e gratuit. Padre Montoya nel suo libro La conquista spirituale del Paraguay ha scritto: Sebbene in tutte le prediche domenicali trattassimo con la massima chiarezza possibile i Misteri della nostra fede e i precetti divini e istruissimo sulle tentazioni della vita carnale, sul sesto comandamento mantenevamo il silenzio, per evitare di far marcire quelle tenere piante e di creare odio nei confronti del Vangelo. Questo silenzio dur due anni, e fu decisamente necessario, come conferm il successo che ottenemmo in seguito. Scrive padre Peramas: In nessunaltra cosa i padri furono cos prudenti e cauti come nellesaminare le primitive unioni degli indios per stabilire come si dovesse procedere successivamente. Inizialmente ci furono diversi punti di vista su come gli indios dovessero comportarsi con le loro mogli una volta convertiti al cristianesimo. La controversia dur a lungo, finch i padri non si decisero a consultare il papa e a chiedergli se i nuovi cristiani fossero obbligati a restare con la donna

La vita quotidiana nelle riduzioni

Madonna con Ges, dipinto su legno (Santiago)

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alla quale si erano uniti in matrimonio prima della conversione o se era loro permesso di prendere unaltra moglie. Il papa Urbano VIII rispose che, in quanto al vincolo che gli indios contraevano una volta battezzati, esistevano ragioni valide per entrambe le posizioni, e che quindi si seguisse la strada a loro pi favorevole. Una prova della grande saggezza e del rispetto della libert che da sempre caratterizza linsegnamento del Magistero della Chiesa. Let minima per sposarsi era diciassette anni per gli uomini e quindici per le donne, anche se ovviamente era necessario per entrambi il consenso dei genitori. Prima di sposarli, il sacerdote esaminava separatamente i fidanzati per sincerarsi che scegliessero liberamente la strada del matrimonio e che non esistesse alcun tipo dimpedimento. La celebrazione di questo sacramento era estremamente solenne e ricca di rituali. Racconta padre Peramas: Il sacerdote riceve il mutuo consenso di ciascuno e d la benedizione; ma prima fa ai promessi sposi una predica nella quale spiega bene cos il sacramento che stanno per ricevere. Dopo aver chiesto ai membri del Cabildo se c qualche impedimento, dice allo sposo di procedere. Questi indossa gli anelli e i tredici reali, che rappresentano la controdote e che sono sempre custoditi nella casa dei padri gesuiti perch servono per tutti, e successivamente li passa alla sua sposa. Dati e ricevuti questi pegni, segno del matrimonio, i novelli sposi li ripongono sul vassoio; terminato il primo matrimonio si passa al secondo (i matrimoni tra gli indios erano comunitari), e cos di seguito. Finita questa cerimonia, che si svolge allingresso della chiesa, entrano tutti fino ai gradini dellaltare, mentre i coristi cantano Una sposa come una vite feconda, i tuoi figli come germogli dulivo. Il padre recita le preghiere di rito, e prosegue poi con la celebrazione della santa messa solenne. La liturgia del sacramento era seguita da una vera e propria festa popolare, espressione della coscienza che tutti avevano di questo sacramento. Racconta padre Cardiel: Una volta volli andare di nascosto a vedere cosa facevano durante la festa. Arrivai improvvisamente, senza che loro lo sapessero, e vidi da una parte del tavolo gli sposi, con di fronte le loro spose, e tutti mangiavano serenamente mentre i musicisti cantavano le grazie di Nostra Signora. Vedendo un modo cos umano e devoto di festeggiare, non potei contenere le lacrime per la gioia. Andai ad unaltra festa e trovai la stessa situazione, con altri musicisti che suonavano e cantavano altre cose.

La vita quotidiana nelle riduzioni

Il lavoro

Il padre Sanchez Labrador raccontava: I Guaran erano molto propensi allozio. Tutto ci che significava lavoro e sforzo, soprattutto costante ed ordinato, era qualcosa che non rientrava nelle loro possibilit. Arringati dal missionario, iniziavano un lavoro, ma poco dopo erano gi l con le braccia conserte, e bench vedessero che il padre parroco continuava a lavorare, loro stavano a guardarlo tranquilli ed oziosi, con la maggiore indifferenza possibile. Se incitati ad aiutare, o non rispondevano, o si limitavano a dire che lo avrebbero aiutato pi tardi. Il pi sorprendente miracolo della riduzione stato il gusto con cui gli indiani hanno imparato a lavorare, grazie alla paziente educazione dei padri, come testimonia padre Antonio Sepp: vive qui a San Miguel un indio di nome Ignacio Paica. un musicista notevole, sa costruire e suonare cornette, clarinetti e trombe di guerra e, oltre a questo, un fabbro con molta esperienza, coniatore di medaglie, pulito re di oggetti di metallo, fonditore di stoviglie, paioli, bacinelle e marmitte. Lavora alla perfezione col cesello e fa sfere astronomiche e spingarde. un organista eccezionale. Tutte le mattine suona la cornetta durante lufficio divino in chiesa, terminata la messa fa colazione e poi fonde il ferro e, come un ammirevole Prometeo, fabbrica, con vari stampi, con materie prime diverse e con le pi disparate configurazioni, centinaia di oggetti. Ma Ignacio Paica non lunico Apollo sul tripode. In ogni riduzione si possono trovare uno o pi campioni di questo genere. A questa testimonianza si pu aggiungere quella di padre Labb, che nel 1711 scriveva: Ho visto bellissimi dipinti fatti con le loro mani, libri stampati con estrema correttezza, altri scritti con molta delicatezza, organi ed ogni genere di strumenti musicali comuni in quella zona, Fanno orologi tascabili, incidono cartine geografiche, disegnano mappe, e sono eccellenti in tutte le attivit manuali, a condizione di avere davanti agli occhi loriginale o un modello.

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Racconta padre Furlong: In una riduzione di cinquemila persone, erano circa tremila quelle che dovevano lavorare e si fece in modo che nessuno restasse senza aver nulla a cui dedicarsi. Cerano le estancias, nelle quali lavoravano con diverse responsabilit fino a duecento persone; cerano i campi seminati, nei quali, solo per spaventare o uccidere i pappagalli, terribili nemici dei campi, erano necessarie ogni giorno cento o pi persone; cerano le piantagioni di mate, con le loro cinquecento e pi piante, ed era indispensabile mantenere pulito il terreno intorno a ciascuna di esse, innaffiarle nei periodi di siccit e poi raccogliere le foglie, tostarle e immagazzinarle; cerano le piantagioni di cotone e i terreni coltivati a canna da zucchero, che esigevano costanti cure da parte di persone esperte; cerano lorto e la casa di campagna dei missionari, dove erano assunte pi di dieci persone, equamente stipendiate, perch si dedicassero alla semina e al raccolto; cerano poi le case delle riduzioni, che andavano costruite o sistemate, le strade da spianare, i sentieri da segnare, la provvista dacqua per la quale costruire delle condutture, tutti lavori per i quali era richiesto un numero considerevole di persone; cerano il mattatoio e il locale in cui quotidianamente venivano ripartiti la carne e il pane per tutta la popolazione e dove lavoravano leconomo dei magazzini e gli alcaldi delle diverse officine, con tutto il loro seguito di lavoranti e apprendisti. In tutte le riduzioni i gesuiti crearono fucine, falegnamerie, argenterie, botteghe di ceramiche, sellerie, botteghe per fare carretti, porte e finestre, costruire canoe, e infine, come se non bastasse, botteghe di scultura, pittura, oreficeria, realizzazione di rosari, ricamo ecc. Tutti, dai quattordici ai cinquantanni, erano tenuti ad avere una professione tra quelle indicate, e ciascuno era libero di sceglierla a seconda delle proprie inclinazioni e dei propri gusti, che non dovevano per cambiare a seconda del capriccio del momento. Il tempo dedicato al lavoro era scandito da orari precisi, segnati dalle campane che suonavano ogni tre ore, oltre che dalle meridiane che erano sparse in tutto il villaggio e che con il passare degli anni furono sostituite da orologi meccanici.

La vita quotidiana nelle riduzioni

Ges fabbrica le stelle, affresco (Santa Rosa, Cappella di Loreto)

Leducazione e la scuola

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Prima che si costituissero le riduzioni, gli indios si preoccupavano soltanto che i loro figli sapessero maneggiare larco e non davano loro nessun altro tipo di insegnamento. Scrive padre Peramas: Tra i Guaran leducazione e linsegnamento si riducevano a questo: vivere e dormire coi propri figli. Per questo, come scrive padre Cardiel: Ci in cui si pone estrema attenzione leducazione cristiana dei bambini e delle bambine [] perch se fossero lasciati alle cure dei loro genitori, crescerebbero come animaletti e resterebbero dei fannulloni per tutta la vita. Gi nel 1570 il re di Spagna aveva ordinato che in tutti i luoghi abitati dagli indios ci fossero delle scuole di dottrine e di lettura. I padri gesuiti erano coscienti della importanza della scuola nellambito della educazione: gi nel 1610, allinizio dellesperienza delle riduzioni, il padre provinciale Diego Torres sottolinea la necessit di creare la scuola per i bambini, nella quale uno dei coadiutori del parroco insegner la dottrina, che essi dovranno ripetere entrando e uscendo da scuola, alla mattina e al pomeriggio, fino a saperla molto bene. [] Si insegner anche a leggere, scrivere, cantare e suonare. Nella lettera annuale della riduzione di Loreto, nellanno 1611, si afferma che i bambini leggono, scrivono, aiutano durante la messa e cantano durante la celebrazione: solo un anno prima quei bambini vivevano nella foresta. Nella riduzione di San Ignacio Guaz, cinque anni dopo la sua fondazione, tutti i giorni i ragazzi frequentavano la scuola, la mattina e il pomeriggio, per imparare a leggere e scrivere, e lo facevano con molto fervore. Leducazione era intesa come introduzione alla realt in tutti i suoi fattori: per questo la teoria era accompagnata dalla pratica. Anche i bambini, dunque, avevano le loro occupazioni, vigilati ugualmente da un insegnante. Si dava loro un lavoro leggero e alla loro portata, come ripulire le piante di cotone o scacciare gli uccelli dai campi comuni.

La vita quotidiana nelle riduzioni

San Giuseppe e Ges, statua in legno (Santi Cosma e Damiano)

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Leducazione consisteva anche nel far apprendere il corretto uso delle cose, cominciando dal modo di scrivere, dalla grammatica, dallortografia. Curando cio ogni dettaglio. Scrive padre Furlong: Sono passati davanti ai nostri occhi centinaia di documenti scritti in guaran dai Guaran stessi, e tanto la calligrafia di quegli scritti quanto la forma in cui si presentano con spaziature uguali, margini adeguati, intestazione e conclusione ben ubicati dicono chiaramente che almeno per quanto riguarda la scrittura le scuole missionarie sono state efficienti. Anche il fatto che dal 1700 fu installata una tipografia nelle riduzioni, e che in essa si stamparono parecchie opere in guaran, indica chiaramente che quegli indios impararono a leggere e scrivere correttamente. In unepoca in cui in tutto il mondo conosciuto la scuola era un privilegio di pochi (e la scuola per le ragazze stata una novit assoluta), nelle riduzioni era un diritto e un obbligo per tutti i bambini: da cinque a dodici anni seguivano scuole separate, dove imparavano a leggere, a scrivere e a fare i conti. Per non dimenticare le cose apprese, in particolare laritmetica, ogni domenica dopo la messa tutti dovevano ripetere le tabelline delle moltiplicazioni. Gi nel 1621 padre Lorenzana riferiva che nelle riduzioni del Guair ci sono varie scuole con pi di quattrocento ragazzi; anche a San Ignazio ci sono diverse scuole, e il numero degli alunni che le frequentano ogni giorno supera i duecento. Nella riduzione di Santo Angelo, nel 1711 andavano a scuola oltre 900 ragazzi e ragazze, su una popolazione composta da 1400 famiglie. Gli insegnanti non erano solamente i padri gesuiti, ma anche indios ben istruiti e con una solida preparazione professionale. Terminata la scuola primaria, passavano alla scuola professionale per imparare differenti mestieri, ma potevano accedere alle scuole di disegno, di pittura e di scultura. Le ragazze imparavano anche a filare e a cucinare.

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La musica e il canto

Padre Antonio Sepp, il genio delle riduzioni, grande musicista e costruttore di strumenti musicali, presenta cos gli indios: sono musicisti per natura, come se fossero stati creati per la musica: imparano a suonare con sorprendente facilit ogni tipo di strumento, e sempre in pochissimo tempo. Non hanno quasi bisogno di maestri, sufficiente avviarli e poi imparano da soli perfino i passi pi difficili. Cos ad esempio, nella riduzione di San Juan Bautista, c un bambino di dodici anni che suona con dita ferme sonate tedesche, sarabande, balletti e molti altri pezzi composti dai pi insigni maestri europei, quali Ignaz von Biber e Johann Schmelzer. Anche i preludi che fanno pensare allorganista pi abile, perch richiedono una capacit di concentrazione non indifferente, il mio piccolo indio li suona con larpa o con la cetra col sorriso sulle labbra. Fin dagli inizi, la musica fu uno dei pilastri portanti delleducazione e della formazione cristiana degli indios. Si pu dire che i gesuiti evangelizzarono gli indios con la musica e con il canto, riuscendo a formare coristi e musicisti degni delle migliori cattedrali europee di allora. Ogni riduzione aveva il suo coro e i suoi maestri di musica, che suonavano diversi strumenti come larpa, il violino, lorgano, le trombe, le cornette, i fagotti e le maracas. La musica e il canto accompagnavano tutti i momenti della giornata: la santa messa, il catechismo, il lavoro nei campi, la vita nelle case e la preghiera. La fama dei musicisti guaran arriv non solo nelle citt pi importanti del sud America, ma anche in Europa, giungendo fino a Roma alle orecchie di papa Benedetto XIV, che ne parla nella sua enciclica del 1749. Scrive padre Cardiel: Ho attraversato tutta la Spagna, ma in poche cattedrali ho ascoltato musicisti migliori di questi. Nella citt di Buenos Aires, dove sono giunti i musicisti della riduzione pi vicina per celebrare i festeggiamenti in onore dellincoronazione del nostro re Ferdinando, ci sono attualmente alcuni soprani che non ho mai sentito neanche nelle migliori

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cattedrali di Salamanca e di Siviglia. Ci che muove a speciale devozione il modo con cui questi indios cantano: non con la vanit e la disinvoltura con cui cantano in Spagna, ma con molta serenit, devozione e modestia. Molti furono i musicisti gesuiti inviati nelle riduzioni, come i padri Juan Vaisseau e Luis Berger, provenienti dalle Fiandre spagnole, il tirolese Antonio Sepp e litaliano Domenico Zipoli. Padre Sepp fond una scuola di musica e di canto, nella quale form molti maestri, i quali a loro volta fondarono altre scuole nelle loro riduzioni di origine. Ogni riduzione arriv cos ad avere, tra cantanti e musicisti, un coro di trenta elementi, composto da bambini, giovani e adulti, ciascuno con la sua parte da soprano, contralto, tenore o basso. Erano sempre accompagnati da strumenti di diverso genere, arpe, fagotti, tamburelli, violini, violoncelli, e i loro canti polifonici furono motivo di ammirazione e, molto spesso, di conversione. Il pi grande compositore e musicista delle riduzioni, che in verit non pot mai arrivare alle missioni poich mor ancora giovane a Cordoba, in Argentina, nel 1726, fu litaliano Domenico Zipoli. Nato a Prato, vicino a Firenze, dopo essere stato per alcuni anni organista nella chiesa del Ges a Roma, si rec nelle missioni del sud America. Qui ebbe modo di comporre moltissime opere. Il suo stile quello tipico dellepoca, contrappuntuale e con luso di vari strumenti caratteristici della musica barocca. Una testimonianza della bellezza e dellimportanza della musica nelle riduzioni ci offerta dai fregi della chiesa di Trinidad. In essi sono raffigurati i diversi strumenti che si suonavano abitualmente nelle riduzioni. In particolare, nel presbiterio, ad alcuni metri di altezza, c un bassorilievo raffigurante la Vergine Madre di Dio, vincitrice sul male, immortalata nellatto di calpestare il serpente tentatore e circondata da un gruppo di angeli che suonano trombe, maracas, arpe, clavicordi e strumenti a fiato.

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Angeli musicanti, rilievo in pietra (Trinidad)

La scultura e la pittura

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Nelle riduzioni, la scultura e la pittura furono abbondantissime. La sola chiesa di San Ignazio Guaz, se si contano i quadri e le pitture a olio di tutte le dimensioni che ricoprivano le pareti e il soffitto, arriv ad avere ben 1400 dipinti. Nel 1800 il francese Jean-Antoine De Moussy descrive cos la chiesa di Santa Rosa: letteralmente ricoperta da statue di santi scolpite in legno, e larchitrave coronato da un San Michele che sconfigge il demonio. Ai quattro angoli che formano gli archi che sostengono la cupola, scolpita e dipinta di rosso e oro, c una nicchia con la statua di un papa. Sulle dodici colonne ai lati della navata ci sono delle statue a misura naturale dei dodici apostoli, e le sette cappelle laterali non sono meno ricche n meno decorate. Vi sono poi quattro confessionali artisticamente decorati e scolpiti, e il battistero, che un piccolo santuario allinterno della chiesa, arricchito da un gruppo scultoreo in legno rappresentante il battesimo di Ges. La sacrestia, situata nella zona dellabside, ha un magnifico altare riccamente decorato con sculture e grandi armadi appoggiati alle pareti, anchessi in legno scrupolosamente intagliato. Un fonte battesimale di marmo, spaccato in pi punti per qualche incidente e imperfettamente restaurato, versa lacqua in unenorme brocca dargento, unica testimonianza delle antiche ricchezze di questa magnifica chiesa. La volta del portico ugualmente ricoperta con ornamenti scolpiti e dipinti, sebbene i colori siano in parte scomparsi. In ogni villaggio cerano delle botteghe, in alcune delle quali lavoravano pi di trenta artisti. La quantit delle pitture e delle sculture prodotte era tale che non solo venivano usate per decorare le chiese delle riduzioni e le cappelle delle estancias, ma erano anche vendute come vere e proprie opere darte, sebbene fossero quasi tutte anonime. Considerare di provenienza europea quelle dai tratti pi fini, e di fattura indigena quelle pi rozze e primitive, sarebbe certamente un errore. Rac-

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Nativit, particolare degli angeli, affresco (Santa Rosa, Cappella di Loreto)

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conta padre Furlong: Tutte le statue sono fatte con legno proveniente da piante indigene, e lo stesso vale per i colori, sebbene in alcune predomini il gusto tipico italiano e in altre quello tedesco. Ci furono maestri di entrambe le scuole, come Brassanelli e Berger rispettivamente, ed evidente che entrambi ebbero tra gli indios numerosi discepoli. Il primo pittore che arriv nelle riduzioni fu il fratello Bernardo Rodriguez, inviato dalla provincia del Per perch eseguisse opere darte rappresentanti immagini sacre. Come si afferma in una lettera del 1616: Rodriguez fu colui che insegn agli indios larte della pittura. Un altro grande artista fu il francese Louis Berger, gi conosciuto come pittore a Parigi e a Roma. Nonostante desiderasse ardentemente recarsi nelle riduzioni a insegnare la musica e la pittura, i suoi superiori lo trattennero a Buenos Aires, dove dipinse una tela rappresentante le quattro missioni. Quando il padre provinciale decise di inviarla a Itapa, gli indios di quella riduzione rimasero molto stupiti, e affermarono di non aver mai visto niente di cos bello. Pi tardi, quando lui stesso pot visitare alcune riduzioni, dipinse una tela rappresentante i sette Arcangeli per la riduzione a essi dedicata. Una terza tela la dipinse per laltare maggiore della chiesa della riduzione di San Carlos, dove fu collocata nel 1633. Il terzo pittore che pass per le riduzioni fu il fratello Luis de la Cruz, anchegli di origine belga, esperto, oltre che di pittura, di matematica e di prospettiva. Giunse nelle riduzioni nel 1640 e lavor assiduamente, tanto che le lettere annuali ci riferiscono che le case, i collegi e tutte le riduzioni sono piene di quadri, opera del suo pennello. Oltre a lui e a Brassanelli, non vi fu nessun altro pittore europeo attivo nelle riduzioni nel corso del XVIII secolo, ma non per questo non vi furono altre opere, frutto di artisti indigeni. Ancora oggi nella cappella di Nostra Signora di Loreto, nella riduzione di Santa Rosa, possibile contemplare i resti di un affresco, rappresentante la nativit e la traslazione della santa casa di Loreto. Nonostante sia molto rovinato per labbandono in cui rimase per molti anni, senzaltro uno dei gioielli pi preziosi dellarte paraguayana.

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La danza e il teatro

Tra i Guaran, la musica, la danza e il teatro non erano concepite come espressioni artistiche separate, perch le danze erano in gran parte drammatizzate e il teatro era anzitutto un melodramma, in cui predominavano la musica e la danza. Il teatro e la danza, a differenza del canto e della musica, erano attivit che si svolgevano solamente la domenica e le feste, e gli attori erano tutti professionisti che esercitavano ogni giorno sotto la guida di un direttore. Fin dal loro arrivo in Paraguay, i gesuiti utilizzarono il teatro come strumento educativo durante la catechesi della domenica, considerandolo una delle espressioni artistiche pi adeguate per la comprensione e leducazione alla fede cristiana. Nel 1640 nella maggior parte dei villaggi delle missioni si organizzavano rappresentazioni teatrali. Racconta padre Del Techo: In occasione della celebrazione del centenario della fondazione della Compagnia di Ges, i neofiti di Mboror rappresentarono unopera drammatica il cui argomento era linvasione dei mammalucchi, i quali disponevano i loro piani di battaglia, combattevano ed erano poi sconfitti e messi in vergognosa fuga!. Padre del Techo racconta anche che per celebrare lo stesso centenario, anche nella riduzione di Encarnacin fu messa in scena una pantomima. Lo spettacolo venne rappresentato in una delle vie principali della riduzione: allimprovviso, compariva sulla scena un gigante chiamato Policronio, personificazione del centenario, con la barba lunga e i capelli bianchi e vestito con abiti multicolori. Policronio portava con s cento bambini variopinti, che rappresentavano i diversi ossequi alla Compagnia, e che, con un inno armonioso, ne cantavano le lodi. Oltre a queste testimonianze dirette, sufficiente dare una scorsa agli inventari dei beni sottratti ai gesuiti dopo lespulsione del 1768, che documentano lenorme quantit di indumenti e di elementi scenici posseduti da ogni villaggio, e permettono di concludere che le rappresentazioni teatrali e le danze nelle riduzioni erano sfarzose e molto curate.

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La stampa

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La prima tipografia che venne creata in questa parte nel Nuovo Mondo fu proprio nelle riduzioni. Gi nel 1632 i padri chiesero al padre generale della Compagnia che destinasse alle loro missioni un confratello della Germania o delle Fiandre il quale insegnasse loro larte della stampa, cos da poter stampare in loco tutto il necessario per leducazione e la formazione culturale degli indios. Per molto tempo, per, questo desiderio non pot essere soddisfatto. Cos, per esempio, padre Ruiz de Montoya dovette pubblicare i suoi libri a Madrid. Solo alla fine del XVII secolo, grazie ai padri Juan Bautista Neumann e Jos Serrano, venne costruita la prima macchina per stampare, fatta con legno locale, ferri vecchi e una lega di piombo e stagno per i segni e le lettere. Scrisse padre Antonio Sepp: Nellanno 1700 il padre Neumann ha dato alla luce un volume stampato in caratteri, un Martirologio Romano che fino ad allora le riduzioni non possedevano, e sebbene i caratteri siano diversi rispetto a quelli delle tipografie europee, sono assolutamente leggibili. Oltre al Martirologio Romano, i primi libri stampati nelle riduzioni furono il Flos Sanctorum del padre Rivadeveira e La differenza tra il temporale e leterno del padre Nieremberg, tradotto in guaran nel 1700 da padre Serrano: si tratta di un volume di 438 pagine, scritte su due colonne, la cui stampa corretta in tutti i sensi: i caratteri sono belli e vari, dal contorno elegante e con una fine delineazione, contenente incisioni e lamine magistralmente disegnate dagli indios stessi. Padre Dobrizhoffer ha scritto a proposito dellabilit degli indios in questo lavoro: Non pochi di loro stamparono libri, anche di grandi dimensioni, e non solo in lingua Guaran, ma anche in lingua latina, e quel che conta soprattutto che furono essi stessi a costruire i caratteri e i segni tipografici fondendo lo stagno. Le opere stampate nelle riduzioni furono almeno venti, delle quali purtroppo si conservano solamente nove esemplari.

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Scrisse Bartolom Mitre: La comparsa della stampa nella regione del rio de la Plata un caso singolare nella storia della tipografia. Non fu importata, fu una creazione originale; nacque, o rinacque, in mezzo alla foresta vergine, come una Minerva indigena armata di tutte le sue armi, con caratteri di fabbricazione autoctona, maneggiati da indios selvaggi da poco ridotti alla vita civilizzata e che parlavano una lingua sconosciuta, e con segni fonetici di loro invenzione. Va ricordato che nelle riduzioni si parlava solo il guaran, e i gesuiti, a partire da Ruiz de Montoya, avevano scritto e tradotto libri in questa lingua. I Guaran non solo avevano imparato a leggere, ma erano anche scrittori. Ricordiamo per esempio Nicolas Yapuguay, autore di una pregevole Spiegazione del Catechismo e dei Sermoni. Di lui parla padre Peramas, quando scrive I Guaran non solo leggevano, ma erano essi stessi scrittori. Io stesso ho visto e letto i sermoni che scrisse un indio della riduzione di Loreto per ciascuna delle domeniche dellanno. Il modo in cui compose questo volume fu il seguente: ogni domenica prestava particolare attenzione a quello che il parroco esponeva sul Vangelo del giorno, e una volta tornato a casa meditava su queste cose e riproduceva il sermone, scrivendolo in una purissima lingua Guaran e aggiungendovi ci che gli sembrava pi adatto. Conobbi anche autori di libri non religiosi. Uno scrittore, Melchiorre, scrisse la storia del Corpus Christi. Lo stesso Melchiorre aveva arricchito la sua opera con una cartina sulla quale erano ubicati i monti, i fiumi e i torrenti situati allinterno dei confini del villaggio. Un altro libro fu scritto da un indio della riduzione di San Javier, il quale, essendo un discendente dei primi abitanti, racconta larrivo dei gesuiti nella sua terra descrivendo laccoglienza che ricevettero e riferendo la morte del venerabile Roque Gonzlez e dei suoi compagni. Si potrebbero citare altri titoli di opere pubblicate dagli indios, come la Storia del villaggio di Yapeyu e un libro di storia intitolato Relazione della battaglia del 3 ottobre 1754: questo ci permette di comprendere il livello di alfabetizzazione e di cultura a cui giunsero in pochi anni grazie ai gesuiti. Da quanto detto quindi evidente che nelle riduzioni non solo lanalfabetismo divenne una realt praticamente sconosciuta, ma ci fu una produzione letteraria che le altre citt della regione non conobbero mai. Quello che i benedettini erano stati per lEuropa cristiana, i gesuiti lo furono per i Guaran.

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Un osservatorio astronomico

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Nelle riduzioni sorse anche un osservatorio astronomico, per opera di padre Buenaventura Surez. Dopo aver studiato astronomia a Cordoba, in Spagna, venne ordinato sacerdote nel 1703 e inviato alla riduzione di San Cosma e Damiano in qualit di parroco. Uomo colto e appassionato allindagine scientifica, egli si dedic anche alla fabbricazione di organi e specchi, perfezion larte di realizzare le campane e insegn ai suoi indios a dorare i calici. Come se non bastasse, cre la prima fabbrica di cioccolato di queste regioni. Il nome di padre Buenaventura legato al prestigiosissimo osservatorio astronomico che riusc a edificare. La fama di tale osservatorio giunse fino ai celebri Vargentin e Celsius, i quali riprodussero nelle aule delluniversit di Uppsala le osservazioni astronomiche provenienti da questa parte dellAmerica Latina. Padre Buenaventura pubblic in Europa il primo libro di scienze astronomiche concepito in America del sud: si tratta di un Lunario che, come si legge nella prefazione, comincia nel gennaio dellanno 1740 e finisce nel dicembre del 1841 e contiene gli aspetti principali del sole e della luna, cio le congiunzioni o posizioni dei quarti di luna con il sole, a seconda dei loro reali movimenti, e le informazioni delle eclissi che saranno visibili nei secoli a venire in queste missioni della Compagnia di Ges nella Provincia del Paraguay. Alla fine vengono fornite delle regole per realizzare dei lunari simili per gli anni successivi al 1842 e fino al 1903. Nel Lunario, lo stesso Surez ci fornisce alcuni dettagli sul suo lavoro: mancando gli strumenti, non avrei potuto fare simili osservazioni se non avessi fabbricato con le mie stesse mani gli strumenti necessari: orologi a pendolo indicanti i minuti e i secondi, quadranti astronomici per adeguare lorologio allora solare dividendo ogni grado di minuto in minuto, telescopi con lenti convesse e di varie gradazioni, dagli otto ai ventitr piedi. Quelli con la gradazione minore li ho usati nelle osservazioni delle eclissi di sole

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Sole, dipinto su legno (Santiago)

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e di luna, e quelle con la gradazione maggiore le ho usate nelle immersioni dei quattro satelliti di Giove, che ho osservato per tredici anni nel villaggio di San Cosme. I suoi studi astronomici gli ottennero fama in America, in Europa e perfino in Asia. Padre Surez stesso allude alla sua corrispondenza con scienziati di tutto il mondo quando scrive: Inviai in Europa il padre Nicasio Grammatici, della Compagnia di Ges, che mi comunic le osservazioni da lui realizzate nel Collegio Imperiale di Madrid e ad Alberga del Palatinato, le copiose ed esatte osservazioni di don Nicolas de lIsle fatte a Pietroburgo, e quelle del padre Ignacio Koegler fatte sulla carta di Pechino in modo meno approfondito rispetto a quelle di Pietroburgo; con quelle che mi comunic anche il dottor don Pedro de Peralta fatte a Lima, comunicai le mie. Mor nel 1750. Di lui resta scritto nella carta annuale: il padre Buenaventura fu un uomo prudente, geniale e dal giudizio assennato. Abilissimo in qualunque cosa a cui si accostasse, riusc a coltivare, con la sua istruzione, il suo genio e la sua applicazione, molte discipline matematiche; instancabile nellosservazione, ide strumenti matematici, fece lenti per vedere a distanza e orologi a pendolo, semplicemente imitando ci che aveva registrato nelle sue osservazioni.

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La fine delle riduzioni

Perch terminarono le riduzioni

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Ha scritto lo storico Woodbine Parish: il notevole successo dei gesuiti giunse a suscitare invidie e gelosie, dando cos origine a centinaia di storie circa le mire politiche della Compagnia. Tali storie, per quanto assurde, ottennero facilmente credito, ed indubbiamente accelerarono la caduta delle riduzioni. Il vero crimine dei padri, se di crimine si pu parlare, consistette nella forza morale che possedevano. Il potere, economico o politico, non pu tollerare nessuna rivalit: non pu ammettere n pluralismo, n diversit. La Compagnia di Ges rappresentava un potere indipendente, e bisognava eliminarla in modo radicale e definitivo. Incominci cos una violenta campagna contro la Compagnia di Ges, alimentata presso le corti europee da illuministi, enciclopedisti, giansenisti, deisti: il potere intellettuale, politico ed economico del tempo. Nel 1750 la Spagna e il Portogallo firmarono un trattato che prevedeva, in cambio della colonia portoghese di Santo Sacramento, la cessione da parte della Spagna di un territorio a est del rio Uruguay. Questo accordo fu un colpo molto forte per le riduzioni, perch nel territorio passato ai portoghesi si trovavano sette riduzioni, tra le quali san Miguel, e grandi estancias con moltissimi capi di bestiame. Inutilmente i gesuiti cercarono di opporsi: nel 1752 le sette riduzioni furono traslocate al di l del rio Uruguay. Poi gli eventi precipitarono: nel 1759 i gesuiti furono espulsi dal Portogallo e dal Brasile, nel 1767 dalla Spagna e dai territori delle sue colonie. Anche il papa Clemente XIII aveva fatto un tentativo per dissuadere Carlo III da questa decisione, inviandogli una lettera, nella quale scriveva: Se quelle povere anime, che sono gi entrate nel gregge di Cristo o sono in procinto dentrarvi, dovessero andar perdute per mancanza di pastore, quale accusa esse non leveranno davanti al tribunale di Dio contro chi avr loro sottratto i mezzi e lassistenza necessari alla loro salvezza!. Fu tutto inutile. Il 24 maggio 1768, il governatore di Buenos Aires, Fran-

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Piet, statua di legno (Santiago)

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cisco Bucarelli, part dalla capitale, portando con s lordine di espulsione di tutti i gesuiti dai territori soggetti alla corona, con un esercito di millecinquecento soldati: lobiettivo era Candelaria, sorta di capitale delle riduzioni. Poco tempo prima, gli indios della riduzione di san Luis avevano inviato una lettera a Bucarelli: Signor Governatore: Dio ti protegga! Te lo diciamo noi, il Cabildo e i Caciques, con gli indios, le donne ed i bambini, tutto il popolo di San Luis. Affermiamo con piena fiducia, Signor Governatore, che tutti noi siamo tuoi figli e ti imploriamo con le lagrime agli occhi che tu permetta ai padri sacerdoti della Compagnia di Ges di rimanere sempre con noi e che, a questo scopo, tu ci rappresenti e lo chieda al nostro buon Re, in nome e per amore di Dio. Questo ti chiede, coi volti inondati di lagrime, il popolo intero: uomini e donne, giovani, ragazzi e ragazze e particolarmente i poveri, tutti infine. I figli di santIgnazio vennero e accudirono con sollecitudine i nostri avi e li istruirono. I padri della Compagnia di Ges sanno sopportare le nostre povere condizioni aiutandoci ad affrontarne le durezze; e cos viviamo una vita felice per Dio e per il Re, e siamo disposti a pagare una tassa maggiore, se cos lo desidera. Perci buon Signor Governatore, ascolta le nostre povere suppliche e fa che le vediamo esaudite. Inoltre, vogliamo dirti che noi non siamo in nessun modo schiavi, n lo furono i nostri avi; non ci piace neppure il modo di vivere degli Spagnoli, che pensano solo a se stessi senza aiutarsi e sostenersi tra di loro. Questa la semplice verit: te lo diciamo, buon Signor Governatore, fa ci che ti chiediamo, e Nostro Signore ti premier concedendoti il Suo aiuto. Che Egli ti protegga ora e sempre. Questo quanto abbiamo da dirti. Da San Luis, 28 febbraio 1768. Forse sarebbe stato facile, per i padri e gli indios, resistere al governatore e istituire uno stato indipendente. Ma i gesuiti, per evitare il genocidio del loro popolo, rinunciarono allo scontro e, con grande dolore, accettarono di separarsi dai loro figli. Raggiunsero Buenos Aires per poi continuare il viaggio verso lEuropa, dove si rifugiarono nello Stato pontificio. Qualunque realt umana illuminata dal cristianesimo, quando si allontana, volontariamente o per imposizione, dal carisma che lha generata, finisce in rovina. Con la partenza dei padri, tutto ci su cui si basavano le ri-

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duzioni venne in breve tempo eliminato ed esse furono progressivamente abbandonate dai loro abitanti: nel 1768 erano abitate da 88.890 Guaran, nel 1793 si erano ridotti a 51.991. Nonostante il tentativo del governatore Bucarelli di portare avanti lopera delle riduzioni, i nuovi responsabili che si sostituirono ai gesuiti nella gestione delle riduzioni non furono in grado, o non vollero, di continuarne lesperienza. Delle riduzioni, di questa affascinante esperienza durata centocinquan tanni, oggi restano solo delle pietre che la foresta protegge come un seme destinato a germogliare.
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La drammatica fine delle riduzioni non ha significato la scomparsa del cristianesimo in Paraguay, perch il cristianesimo una Presenza che si dilata nella storia. Come ha detto Julian Carron: A come permanere ci pensa Cristo risorto! Questo non il nostro problema. A noi tocca riconoscerLo ogni volta che accade nella nostra vita. Per questo, il cristianesimo vissuto cos una cosa da brividi. E cos sfida costantemente la nostra libert, attraverso questa diversit presente. Questa diversit un bene, un segno della preferenza che Cristo ha per noi, non una cosa da cui uno deve difendersi. Questa contemporaneit sfida ciascuno di noi mettendoci davanti allalternativa: o aggrapparsi al gi saputo [] o aprirsi allimprevisto di come succede ora, rendendoci disponibili a seguire quello che Cristo fa oggi. Questa la vera decisione, perch davanti al nuovo c sempre il rischio della paura del nuovo Proprio questo Cristo: il nuovo in tutti i giorni della vita. Le Riduzioni sono nate dallaccogliere questa sfida, dal prendere questa decisone. La stessa sfida che vissero i guaran nellincontro con i gesuiti quattrocento anni fa viva e attuale anche per noi oggi. Quello a cui possiamo assistere oggi, in Paraguay come in tutto il mondo, proprio il riaffermarsi della novit dellincontro con Cristo. Il sorgere di esperienze come quella di San Rafael e della Virgen de Caacup ad Asuncin, oppure quella dellAssociazione Sin Tierra a San Paolo, o il Meeting Point di Kampala sono veramente la prova che la fede il mezzo che permettere di vivere pi intensamente anche questo mondo.

Conclusione

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Finito di stampare nel luglio 2009 (Grafica Elettronica - Napoli)

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