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All'Auditorium
"Mario
Costa"
di
Sezze
la
proiezione
di
"Se
ci
fosse
luce
(i
misteri
del
caso
Moro)",
Il
$ilm
stato
prodotto
in
collaborazione
con
RAI
TECHE,
Archivio
Flamigni
e
Oikos
Comunicazione
e
ha
il
patrocinio
della
Presidenza
del
Consiglio
dei
Ministri,
della
Regione
Lazio,
dell'Astral
e
del
Comune
di
Sezze.
Venerd 30 ottobre, alle 17.30, presso l'Auditorium "Mario Costa" di Sezze, verr presentato il $ilm documentario "Se ci fosse luce (i misteri del caso Moro)", scritto e diretto da Giancarlo Loffarelli, sceneggiatore e regista di Sezze, e prodotto da Marina Eianti per l'associazione culturale "Le colonne". Alla presentazione interverranno Agnese Moro, $iglia dello Statista ucciso dalle Brigate Rosse, Sergio Flamigni (gi componente delle Commissioni parlamentari d'inchiesta sul caso Moro), Giuseppe De Lutiis (storico) e Ilaria Moroni (ricercatrice dell'Archivio Flamigni). L'ingresso gratuito. Il $ilm stato prodotto in collaborazione con RAI TECHE, Archivio Flamigni e Oikos Comunicazione e ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Lazio, dell'Astral e del Comune di Sezze. FILM DOCUMENTARIO Marina Eianti presenta una produzione LE COLONNE SE CI FOSSE LUCE (I misteri del caso Moro)
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di
Giancarlo
Loffarelli con
intervento
degli
attori: Marina
Eianti,
Luigina
Ricci,
Elisa
Ruotolo Emiliano
Campoli,
Giancarlo
Loffarelli,
Maurizio
Tartaglione e
interviste
a:
Agnese
Moro,
Rosario
Priore,
Sergio
Flamigni,
Giuseppe
De
Lutiis Alberto
Franceschini,
Corrado
Guerzoni,
Ilaria
Moroni,
Maria
Ricci
Per
chi
pensa
che
la
Grande
Storia
non
ci
distante. Per
chi
c'era
e
non
vuole
dimenticare. Per
chi
non
c'era
e
vuole
sapere. Per
chi
non
crede
che
si
sappia
tutto
quello
che
c'
da
sapere.
I FATTI Tra il primo gennaio 1969 e il 31 dicembre 1987, ci furono in Italia 14.591 atti di violenza con motivazione politica, che fecero 491 morti e 1.181 feriti. Numeri che dicono con chiarezza che in quei diciannove anni si combatt in Italia una vera e propria guerra. All'interno di questa guerra, si colloca l'evento pi tragico della storia della Repubblica italiana: il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro con la strage della sua scorta. Un evento che non ha eguali nella storia contemporanea: capi di Stato e uomini politici di primo piano sono stati assassinati, gli Stati Uniti hanno avuto l'assassinio di John F. Kennedy, ma non s' mai veri$icato che uno degli uomini politici pi importanti di uno Stato venga rapito, tenuto prigioniero per cinquantacinque giorni (dal 16 marzo al 9 maggio 1978) nella sua capitale e alla $ine venga ucciso. A poco pi di trent'anni di distanza da quel tragico evento, la coscienza collettiva sembra essersi dimenticata di tutto questo: cosa sanno, oggi, le nuove generazioni di quei fatti? Chi disposto ancora a parlarne?
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Soprattutto,
la
voce
dei
familiari
delle
vittime,
principalmente
di
quelle
vittime
il
cui
nome
non
famoso
e
che,
in
genere
vengono
genericamente
menzionate
come
"uomini
della
scorta",
come
se
non
avessero
nemmeno
un
nome,
che
stata
dimenticata
perch,
spesso,
non
mai
stata
nemmeno
ascoltata. Sembra
che
su
quell'evento
si
sia
deciso
di
far
calare
il
velo
dell'oblio.
Eppure
ancora
molti
sono
i
misteri
che
lo
circondano. Come
facevano
le
Brigate
rosse
a
sapere
il
luogo
preciso
in
cui
Moro
sarebbe
passato
la
mattina
del
16
marzo
1978?
Perch,
anzich
fuggire
rapidamente,
i
terroristi
si
attardarono
a
$inire
tutti
gli
uomini
della
scorta
con
un
colpo
di
grazia?
Cosa
faceva
un
uf$iciale
dei
servizi
segreti
quella
mattina
sul
luogo
dell'agguato?
Perch
le
Brigate
rosse
collocano
il
loro
covo
in
uno
stabile
dove
ben
24
appartamenti
sono
riconducibili
ai
servizi
segreti?...
IL DOCUMENTARIO A poco pi del trentesimo anniversario della strage di via Fani e dell'assassinio dell'on. Aldo Moro, questo documentario intende contribuire a far conoscere alle nuove generazioni che non hanno vissuto quegli anni e a far ricordare a quelli che "c'erano", ci che accadde nel cuore di Roma il 16 marzo 1978, quello che segu nel corso di 55 giorni Lino al rinvenimento del cadavere di Moro la mattina del 9 maggio. Il documentario non d risposte che, $inora, nemmeno la Magistratura ha saputo dare, ma solleva tutti i dubbi e le domande che attendono ancora una risposta, nella convinzione che ogni passo in pi verso la verit un contributo al rafforzamento della democrazia. Lo fa trattando una materia che ha tutta l'inesorabilit della tragedia greca, con uno stile rapido, incalzante e coinvolgente, che alterna ritmi frenetici a momenti di un lirismo struggente e che trascina lo spettatore in un vortice di fatti e persone da cui si esce con una maggiore consapevolezza di ci che avvenne e di ci che furono, in Italia, i cosiddetti "anni di piombo". A comporre gli 85 minuti del documentario, un rapido alternarsi di immagini di repertorio dall'archivio RAI (grazie alla collaborazione con TECHE RAI), brani teatrali e interviste a storici (Giuseppe De Lutiis, Ilaria Moroni), membri delle Commissioni parlamentari d'inchiesta (Sergio Flamigni), familiari delle vittime (Agnese Moro, Maria Ricci), magistrati che indagarono (Rosario Priore), ex brigatisti (Alberto Franceschini), collaboratori di Aldo Moro (Corrado Guerzoni)...
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NOTE
DELL'AUTORE Mi
sono
interessato
al
cosiddetto
"caso
Moro"
da
sempre.
Da
circa
cinque
anni
ho
cominciato
a
studiarlo
con
maggiore
profondit:
ho
letto
tutto
quello
che
in
materia
stato
pubblicato
e
tutto
quello
che,
in
diversi
archivi,
era
possibile
leggere,
sia
del
materiale
processuale
(5
processi
hanno
prodotto
una
mole
impressionante
di
materiali)
che
delle
Commissioni
parlamentari
d'inchiesta,
avvalendomi
della
preziosa
consulenza
dell'Archivio
Flamigni. Sulla
base
di
questo
studio,
nell'arco
di
un
anno,
ho
scritto
la
sceneggiatura
del
documentario
SE
CI
FOSSE
LUCE
(I
misteri
del
caso
Moro). Il
titolo
una
frase
che
Moro
stesso
scrive
nell'ultima
lettera
alla
moglie
dal
carcere
brigatista
(una
lettera
recapitata
alla
famiglia
il
5
maggio
1978):
"...
vorrei
capire,
con
i
miei
piccoli
occhi
mortali,
come
ci
si
vedr
dopo.
Se
ci
fosse
luce,
sarebbe
bellissimo."
Moro,
evidentemente,
qui
si
riferisce
alla
luce
sovrannaturale
che
la
sua
profonda
fede
gli
fa
sperare,
ma
io
ritengo
che
"se
ci
fosse
luce"
anche
su
quanto
avvenne
in
quei
55
giorni
che
lo
videro
prigioniero
delle
Brigate
rosse,
ci
si
potrebbe
avvicinare
molto
di
pi
a
una
verit
che,
a
trent'anni
di
distanza,
ben
diversa
da
quella
giudiziaria. L'ho
pensato
e
scritto
in
modo
che
chiunque
possa
seguirne
lo
sviluppo,
anche
se
totalmente
privo
di
una
qualsiasi
informazione
preliminare
sulla
vicenda,
proprio
perch
mi
interessa
particolarmente
contribuire
a
far
conoscere
a
chi,
in
quel
tempo,
non
era
ancora
neppure
nato,
uno
dei
fatti
pi
importanti
della
nostra
storia
recente,
probabilmente
il
delitto
politico
pi
sconvolgente
compiuto
a
Roma
dopo
l'assassinio
di
Giulio
Cesare. Utilizzo
una
colonna
sonora
che
ha
due
funzioni:
sottolineare
emotivamente
i
diversi
momenti
(Shostakovi
e
Mozart)
ed
evocare
le
atmosfere
del
tempo
(brani
musicali
usciti
nel
1978:
De
Andr,
De
Gregori,
Vecchioni,
Guccini).
L'AUTORE Giancarlo Loffarelli (Sezze, 1961) drammaturgo, sceneggiatore e regista. Laureato in Filoso$ia presso l'Universit "La Sapienza" di Roma e, sempre presso la stessa Universit, in Lettere (presso il Dipartimento di Musica e Spettacolo) con tesi di laurea in Storia e critica del Cinema. E' direttore artistico dell'associazione culturale "Le colonne", attiva dal 1979 nel campo della ricerca teatrale e cinematogra$ica. Con essa ha $irmato numerose regie. Svolge attivit di docenza di recitazione, regia e storia del cinema e del teatro in diversi corsi di formazione per attori e per insegnanti delle scuole materne ed
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elementari, medie e superiori sull'uso didattico del teatro, nonch diversi laboratori teatrali, anche per detenuti e malati mentali. Nel campo delle discipline dello spettacolo, collabora, a partire dal 2004 con l'Universit degli Studi "La Sapienza" di Roma. E' stato allievo di Ugo Pirro per quanto riguarda l'attivit di sceneggiatore e ha realizzato cortometraggi, anche come regista, da sue sceneggiature. Ha collaborato come critico teatrale e cinematogra$ico alla rivista "Tempo presente". Ha curato la traduzione in italiano di diverse opere quali: Mourning becomes Elettra di Eugene O'Neill, Our town di Thornton Wilder, Tailleur pour dames e Chat en poche di Georges Feydeau, Oedipus der Tyrann di Friedrich Holderlin. Ha scritto e diretto adattamenti da racconti e romanzi quali Quaderni di Sera$ino Gubbio operatore da Luigi Pirandello, Le notti bianche da Fedor M. Dostoevskij, Senilit da Italo Svevo, I delitti della rue Morgue da Edgar Allan Poe, Malombra da Antonio Fogazzaro. Nel 1991, con il testo teatrale Commedia, dramma, quasi una tragedia vince il Premio di drammaturgia "Titta Zarra" (giuria presieduta da Gianni Borgna). Realizza il cortometraggio La panchina. Sul n 523 del giugno 1992 della rivista "Sipario" viene pubblicato il suo dramma Il silenzio e le voci. Pubblica in volume la commedia Opera buffa (Latina, 1994) e la commedia La donna di Boemia (Latina, 1995). Realizza il cortometraggio La prima. Nel giugno 1995 la sua commedia Meglio questa! in scena al "Teatro dei Satiri" di Roma. Presso lo stesso teatro, nel giugno 1996, in scena la sua commedia Un albergo molto strano. Realizza il cortometraggio L'angelo sigillato. Nel marzo del 1999 vince il premio come "Miglior autore" alla Rassegna "Drammaturgia emergente" con la commedia I Lieder di Schumann (giuria presieduta da Aldo Nicolaj). Nel mese di agosto 1999, per la stessa commedia, riceve il premio "Protagonisti del teatro" del "Festival del teatro italiano" (direzione artistica di Franco Portone e Renato Giordano). Realizza il cortometraggio Un paese. Nel mese di ottobre 1999 la sua commedia Meglio questa! va in scena all'interno della manifestazione "Enzimi" organizzata dal Comune di Roma; il testo tradotto e
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pubblicato in lingua russa. Nel mese di settembre 2000, la sua commedia Radio Zero va in scena all'interno della manifestazione "Enzimi" in forma di mises en espace. Nel dicembre 2000 riceve il secondo premio al Premio "Vallecorsi" di Pistoia con la commedia Una storia da lontano. Realizza lo spot pubblicitario per l'azienda "Cofax" Nel maggio del 2001 riceve, per la commedia I Lieder di Schumann, una Menzione speciale a "Napoli drammaturgia in Festival" (giuria presieduta da Manlio Santanelli). Nel novembre 2002, il suo testo Un altro uomo vincitore della XXVIII edizione del Premio Nazionale di teatro "Fondi La Pastora". Nel maggio 2004, ancora con il testo I Lieder di Schumann vince il premio quale miglior autore al Premio Nazionale "Giorgio Totola" di Verona. La stessa commedia, nel frattempo, stata rappresentata a Roma presso il Teatro Tirso e al Festival del Teatro italiano dalla Compagnia "Marte 2010", a Roma presso il Teatro Testaccio, a Salerno e a Verona dalla Compagnia "Delitto d'autore" ed stata tradotta in lingua turca per il Teatro Stabile di Istanbul e in lingua francese per l'Universit di Nizza. Nel marzo 2005 viene presentato alla Fiera del libro di Torino il suo romanzo Lo scrigno (Torino, 2005). Nel febbraio 2006 debutta Amira e gli altri, un testo teatrale scritto a quattro mani con l'inviato di guerra della RAI Franco Di Mare. Sempre nel 2006, realizza il documentario Karibu (sui rifugiati politici africani in Italia). Nel 2007 debutta presso il Teatro "D'Annunzio" di Latina il suo testo teatrale Se ci fosse luce (i misteri del caso Moro). Il testo viene segnalato dalla giuria presieduta da Marco De Marinis alla XV edizione del Premio nazionale per la drammaturgia "Ugo Betti" nel maggio 2008. Ancora nel 2007 realizza il cortometraggio Un altro uomo. Nel maggio 2008 alla $iera del libro di Torino viene presentato il suo romanzo Il colpevole Maigret (Torino, 2008). Sempre nel 2008 realizza il documentario L'ultimo pastore.