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ANNO 2 N 1 - Febbraio 2013 PERIODICO DELLA PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA DI PISA CON ALCUNI CONTRIBUTI DELLA CASA COTTOLENGO DI FIRENZE
La Vita di S a n Gi us e ppe Co t to le n go
Continuiamo a ricordare il grandioso spirito caritatevole del nostro Santo con il libro Giuseppe Cottolengo di Piera Paltro (Ed. Messaggero Padova) che stiamo leggendo nellora di "ascolto e conversazione".
Ciao a tutti!
Mi chiamo Maria Corvelli, sono entrata nella Piccola Casa tanti anni fa, il primo Novembre del 1947, avevo 15 anni. Anche se ero piccola ricordo di non aver avuto paura, le suore con i loro lunghi abiti bianchi mi mettevano a mio agio. Ho fatto subito amicizia con altre ospiti che oggi sono in paradiso, ricordo tra le altre Francesca, Settimia e Giuseppina. Ma se penso a tutte le ospiti che hanno diviso la stanza con me alla Piccola Casa viene fuori una squadra di calcio. Le suore mi hanno insegnato a lavorare la maglia con i ferri ma questi mi scappavano sempre dalle mani, allora hanno provato con l'uncinetto, con il quale mi trovo bene, infatti ci lavoro ancora oggi, ogni giorno, nel laboratorio con Suor Angela. Ricordo con piacere alcune suore che oggi sono in paradiso e con le quali ho condiviso sorrisi ed emozioni come Suor Vittoria e Suor Giacomina. In tutti questi anni ho sentito la Piccola Casa come una famiglia, approtto di queste righe per ringraziare tutti.
Maria Luisa
Maria Luisa
Maria Luisa
Il Gruppo di conversazione
Ogni gioved pomeriggio parliamo con la nostra volontaria Lia di aspetti del mondo di ieri, che era un mondo pi piccolo rispetto a quello di oggi, in cui il progresso ha reso meno faticosi tanti lavori, ha allargato il nostro orizzonte, ma ha fatto perdere alcuni valori della realt che ci era familiare. Largomento delle nostre conversazioni stato allinizio la cucina, che suscita sempre il nostro interesse. Gli uomini hanno detto pi che altro cosa mangiano pi volentieri, mentre le donne, quelle di noi che sono state massaie e madri di famiglia, ricordano le loro ricette. Tutti sono concordi nel rimpiangere quei sapori genuini e decisi delle verdure, della frutta, dei pomodori nostrali che davano un gusto ormai perduto alle vivande pi semplici. Tanto per dare qualche esempio, Lidania, che viveva in campagna, parla delle sue minestre di verdure, Maria Giuseppina della zuppa di fagioli pisana, Lia dei dolci tradizionali fatti con la farina di castagne (i necci e il castagnaccio) e delle frittelle di san Giuseppe. Da qui alla rievocazione di antichi mestieri il passaggio stato naturale, e ne abbiamo parlato anche con Arianna. Fra i mestieri cambiati o perduti ci sono quelli ricordati da Licia e Lidania, i cui genitori andavano a fare i mattoni anche lontano da casa, da Paolo, il cui babbo faceva loperatore cinematograco (la maschera), da Maria Luisa, con la nonna cucitrice di bianco, da Lido, vigile a Piombino, citt dove il trafco era soprattutto di tipo industriale e le macchine private erano poche. Lidania faceva la boscaiola: lavorava a cottimo nel bosco di Montecchio. Con la pennata (5 chili di peso) faceva le fascette. Andavano a lavorare in bicicletta no a buio. Erano 20 donne e la pi anziana, Ida - noi la chiamavamo Idona perch era grossa!- controllava il lavoro al lume di luna. Gli uomini tagliavano i tronchi a pezzi, se li caricavano a spalle e li portavano vicino alla strada, dove poi erano portati con un barroccio alla fornace.
Il Gruppo di conversazione
LA CASSOEULA
Ingredienti per 6 persone Far bollire per circa unora in acqua bollente, 2 piedini del maiale tagliati a met, 100 gr di cotenne e le orecchie (le parti del maiale elencate devono essere pulite, raschiate e lavate precedentemente). In una casseruola grande, a fuoco lento, mettere 50 gr di burro e far soffriggere 100 gr di cipolla affettata. Aggiungere le costine di maiale, le orecchie e le cotenne tagliate a piccole strisce. Quindi aggiungere 100 gr di sedano e 100 gr di carote, versare del vino bianco e farlo sfumare. Aggiungere un mestolo di brodo, sale (pepe) e rimescolare il tutto. Lasciare sul fuoco molto basso per almeno unora, controllando che non si attacchi al fondo. Pulire la verza, cuocerla con poca acqua per circa 5/10 minuti. Unirla alla carne, alla lunanega (300 gr ) ed ai verzini (2). Far cuocere a fuoco moderato per altri 30/45 minuti controllando che non si attacchi.
GianBattista
BEN...(E)...DETTO
Chi vuole un bellagliaio, lo faccia di Gennaio, ma chi se ne intende lo fa di dicembre. Lido (Pisa) Dio ci liberi dal buon gennaio! I contadini di una volta dicevano che se il freddo non fosse arrivato a Gennaio, sarebbe arrivato sicuramente pi tardi, verso marzo o aprile, danneggiando per la campagna. Danilo (Pisa) "Tutto nisce, le cose buone e le cattive". "Chi ti vuol bene viene a cercarti no a casa". Nucleo di vita S. Giuseppe (Firenze)
Il Gruppo di conversazione
salutiamoci cos
La vita una cosa splendida e grande, pi tardi dovremo costruire un mondo nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bont che avremo conquistato in noi stessi.
Pomeriggio animato dai giovani della Croce Rossa DOMENICA 17 MARZO: A S. Vivaldo con Cavelieri di Malta MARTED 19 MARZO ORE 10.00: S. Messa per festeggiare San Giuseppe
VENERD 22 MARZO ORE 9.30: Festa dei compleanni e festa del nucleo S. Giuseppe SABATO 13 APRILE: Pellegrinaggio a Montenero con Cav. Malta DOMENICA 14 APRILE: Pomeriggio animato dai giovani della Croce Rossa VENERD 26 APRILE ORE 9.30: Festa dei compleanni 26, 27 e 29 APRILE ORE 17.00: Triduo di preparazione alla festa di San G. B. Cottolengo MARTED 30 APRILE ORE 10.00: S. Messa per la festa di San G. B. Cottolengo presieduta dal Vescovo di Pisa Pro manuscripto - ci ol ri circolare in interna Redazione: Via Mazzini 61, 56125 Pisa Tel. 050 23709 - Fax 050 20354 Email: cottopisanews@gmail.com www.cottolengo.org