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II V I Maggiore parte 1

Probabilmente il II V I una delle soluzioni pi utilizzate nella musica jazz, e non solo. Allinterno di questo giro armonico espresso in maniera perfetta e limpida il concetto di TENSIONE e DISTENSIONE su cui ruota da sempre lintera musica (consiglio la lettura del libro di A. Tebaldi Metodologie di linguaggio musicale che dedica a questo tema un interessantissimo capitolo). Prima di iniziare lanalisi del II V I consiglio, qualora ce ne fosse bisogno, il ripasso dellarmonizzazione della scala maggiore, che troverete nella sezione Lezioni. Qui sotto invece propongo lo studio/ripasso delle cadenze. CADENZE Per cadenza si intende una successione di gradi (accordi) che muovono e quindi atterrano su altri gradi. Andiamo a vedere i diversi tipi di cadenze: CADENZA PERFETTA V I

CADENZA IMPERFETTA V verso il primo rivolto del I grado CADENZA PLAGALE CADENZA DINGANNO CADENZA EVITATA Es. in tonalit di Do CADENZA SOSPESA IV I V verso un qualsiasi grado diverso dal I (spesso il VI ma qualche volta anche su IV) V verso un accordo utile a modulare in unaltra tonalit ||: G7 | A :|| V che non risolve ( termine di un brano)

Quindi dalla successione e combinazione di pi cadenze otteniamo dei GIRI ARMONICI: IV V I II V I cadenza sospesa e cadenza perfetta cadenza sospesa e cadenza perfetta

Vediamo, dopo aver chiarito il concetto di cadenza, le FUNZIONI TONALI ovvero i ruoli che i gradi della tonalit maggiore ricoprono. FUNZIONE DI TONICA: I III VI FUNZIONE DI SOTTODOMINANTE: II IV FUNZIONE DI DOMINANTE: V VII Se volessimo organizzare in ordine crescente di tensione i vari accordi potremmo affermare che: DISTENSIONE: I III VI MODERATA TENSIONE: II IV TENSIONE: V VII Allatto pratico provate a suonare per esempio gli accordi D-7 G7 Cmaj7 . Provate poi a suonare solo gli accordi D-7 e G7. Riuscite a sentire come il G7 chiami la distensione sul Cmaj ? Il D-7 ha invece la funzione di introdurre la tensione vera e propria, data dal G7, attraverso una tensione pi moderata.

A livello di scale il II V I maggiore si compone cos: II dorico accordo -7 V misolidio accordo di 7 I ionico accordo maj7 Un primo approccio potrebbe essere quello di suonare gli arpeggi dei tre accordi e successivamente inserire dei frammenti di scala. Una cosa molto importante da tenere a mente quella di evitare di suonare su e gi le scale e/o gli arpeggi; ci musicalmente parlando risulta essere banale e soprattutto poco utile se non come semplice esercizio di tecnica e riscaldamento. Consiglio invece lutilizzo dei salti di corda e degli intervalli di 3 4 5 allinterno della scala. Potrebbe risultare anche utile e vario il suonare in una posizione, ovvero in una fetta di manico servendoci delle altre scale modali mischiate allarpeggio dellaccordo corrispondente. Se disponete di una loop station registrate gli accordi daccompagnamento in una sola tonalit per poter piano piano sviluppare una certa creativit attraverso varie combinazioni, in caso contrario su internet si trovano una marea di basi. RICORDATEVI DELLESISTENZA DELLE PAUSE: la maggior parte dei chitarristi sono dei campioni nel suonare sempre ma delle zappe nel suonare in maniera discreta; disporre di varie soluzioni per improvvisare non significa che queste soluzioni debbano essere usate sempre tutte insieme! BUONA MUSICA!

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