Sei sulla pagina 1di 3

Testo originale: Dattiloscritto di P.

Tomas Tyn, OP Cartella Varie

ALCUNE RIFLESSIONI SU ANALOGIA E PARTECIPAZIONE

N dellanalogia n della partecipazione si possono dare definizioni reali, perch non si tratta di realt univocamente sussumibili in un genere. Per analogia si intende la propriet dei termini che quanto al nome sono qualcosa di uno, quanto alla realt significata dal nome sono invece di per s qualcosa di diverso, ma sotto un certo aspetto limitato (secundum quid), ossia o secondo proporzione o secondo relazione tra proporzioni detta proporzionalit, sono ancora qualcosa di uno. In altre parole, il concetto che rapporta il nome alla realt significata allo stesso tempo segno di qualcosa di uno (donde lunit fondata del nome) e di qualcosa di molteplice (donde la diversit di per s tra le realt significate). Per partecipazione si intende la realizzazione limitata di una perfezione che , nella sua essenza, pi vasta. La realt che per partecipazione si dice dunque tale perch prende parte ad un tutto pi vasto da cui dipende, cosicch di nuovo si ha un tutto che nella partecipazione realizzato, non per interamente, ma solo in parte. La totalit ovviamente implica unit; la parzialit invece suppone molteplicit. Perfezione partecipata non altro che perfezione limitata (appunto parziale), la quale, in quanto perfezione, una (il bene, ossia il perfetto, e luno sono convertibili); in quanto parziale, molteplice (la limitazione fondamento di possibile divisione). Una molteplicit radunata nellunit: questo il tratto comune allanalogia e alla partecipazione. La prima tuttavia riguarda relazioni (proporzioni) concettualmente rappresentate (significato del nome rispetto alla realt); la seconda invece riguarda la realt correlata (proporzionata) e quindi concettualmente rappresentabile come tale. In altre parole, lanalogia unespressione logica delle strutture partecipative della realt. Non sorprende perci il fatto che a diversi tipi di analogia corrispondono diversi tipi di partecipazione. (1) Lanalogia di disuguaglianza corrisponde alla partecipazione per composizione additiva. Infatti, uomo si dice univocamente come specie di individui diversi, ma si realizza (secondo lessere) diversamente in ciascuno di essi. Si pu dire allora che ogni persona individuale partecipe (non secondo intenzione, ma secondo lessere) della umanit nel senso che le perfezioni dovute allessenza specifica uomo si verificano (per composizione col soggetto) in ogni persona in maniera diversa e allo stesso tempo tale che le differenze individuali si aggiungono alla perfezione partecipata. (2) Lanalogia di attribuzione interpreta invece la partecipazione per limitazione formale (gerarchia formale). Ad esempio, la vita vegetale un modo limitato della perfezione vita. Nella sua totalit tale perfezione si realizza solo nel Sommo Analogato, ossia nel Vivente da s sussistente 1, ma ogni altro modo particolare di vita (ad esempio, la vita
1

Esistente.

Testo originale: Dattiloscritto di P.Tomas Tyn Testo rivisto da P.Giovanni Cavalcoli, OP Bologna 2 agosto 2011

vegetale) si dice in dipendenza da tale perfezione essenziale. Quanto allessere, la vita del Sommo Vivente non per nulla la vita di un vegetale, ma quanto al concetto (e allintenzione di chi nomina la vita), la vita del vegetale non che una dimensione limitata, derivata, esemplata dalla Vita Somma ed Infinita, dalla quale causata e che perci manifesta, come leffetto manifesta la sua causa. Lattribuzione (che sempre estrinseca nel senso che la perfezione analoga si verifica solo nel sommo analogato quanto allessere) diventa impropria soltanto se la perfezione non conviene per se, ma solo per accidens agli analogati inferiori (ad esempio, la vita vegetale vita per se, ma la medicina sana solo per accidens in quanto produce salute in qualcosaltro). (3) Lanalogia di proporzionalit, infine, che nellordine dellanalogia stessa, il sommo analogato 2 ( infatti analogia sia secondo lessere che secondo lintenzione), pu essere impropria (metaforica) oppure propria (intrinseca). Nella metafora si ha partecipazione compositiva esplicativa accidentale: ad esempio, prendendo il significato di piede in un modo arbitrariamente (metonimicamente, traspositivamente) largo, lo si pu comporre sia con lestremit di un essere vivente (senso proprio), che con il sostegno di un mobile (senso improprio e traslato); la somiglianza per avviene tra realt diverse secondo il contenuto quidditativo dei loro rispettivi concetti e quindi solo accidentale. Nella proporzionalit propria si ha invece una partecipazione compositiva esplicativa di per s, in quanto la perfezione partecipata conviene di per s (in virt della sua stessa quiddit e del suo contenuto concettuale essenziale) a tutti i soggetti partecipanti; eppure si verifica diversamente in composizione con soggetti diversi, i quali per sono intrinsecamente coinvolti nella perfezione che li attua e che essi delimitano. Cos, sia la sostanza che gli accidenti sono espressioni dellessere; latto dessere si compone sia con lente sostanziale che con quello accidentale e infine lessere conviene propriamente, in virt del suo contenuto essenziale, sia allessenza che ad esempio ad una qualit. Talvolta lanalogia di proporzionalit implica virtualmente un ordine di attribuzione tra le proporzioni correlate. Altre volte c solo la proporzionalit senza implicita attribuzione. Nel primo caso la partecipazione per composizione esplicativa di due soggetti ordinati nellambito dellunica perfezione di cui sono espressioni e limitazioni proporzionali; nellaltro caso la partecipazione per composizione esplicativa di due soggetti che si riferiscono a due perfezioni disparate, le quali per sono riconducibili ad una perfezione analogica comune di cui sono espressione interna. Esempio della prima partecipazione: lessere conviene sia alla sostanza che allaccidente. Sia sostanzialit che accidentalit sono solo esplicitazioni della ratio essendi e nellambito della stessa ratio essendi vi un ordine di priorit della sostanza sullaccidente. Esempio della seconda partecipazione: lessere conviene allessenza come lagire conviene alla potenza operativa. Lessenza appartiene allessere come la potenza allatto e similmente la facolt appartiene allagire come la potenza allatto nel campo operativo. Allo
2

Lanalogia di proporzionalit il sommo analogato tra i vari tipi di analogia.

Testo originale: Dattiloscritto di P.Tomas Tyn Testo rivisto da P.Giovanni Cavalcoli, OP Bologna 2 agosto 2011

stesso tempo la potenza dellessenza nel comporsi con latto dessere, lo limita e similmente la potenza operativa nel comporsi con latto di agire lo restringe nel suo campo operativo (ad esempio, lagire dellintelletto non pu essere che intellettivo, quello della volont, volitivo, ecc.). Ora, tra lessenza e la potenza operativa vi un ordine di priorit dellessenza nellordine entitativo, della facolt nellordine operativo. Ma i due ordini rimangono disparati tra loro, cosicch non si pu dire che cosa precede e che cosa segue nellambito della stessa proporzionalit. E infatti, le due proporzioni non si verificano nellambito della stessa perfezione (come accidente e sostanza in quella dellente), ma si riferiscono a due termini (predicati) concettualmente diversi, ossia, in questo caso, allessere e allagire. Eppure, le due proporzioni sono simili in quanto rapportano sempre il proprio atto alla propria potenza. C quindi un analogo proporzionale superiore comune (questa volta come unica perfezione) ad entrambe le perfezioni analoghe precedenti ed la ragione di atto. Cos, si pu formulare una superiore analogia di proporzionalit propria, nella quale torna di nuovo lordine implicito di attribuzione 3: latto si dice dellente entitativamente come si dice dellagire operativamente. Ora, nellunica perfezione analoga che lattualit, i due modi intrinseci - attualit entitativa ed operativa - sono in un preciso ordine di priorit dellatto entitativo (actus actuum et forma formarum) su quello operativo. In genere ogni struttura partecipativa descrivibile in termini di analogia fondata su rapporti di atto e di potenza e quindi ogni tale struttura riconducibile ultimamente allessere (atto per eccellenza) e allente (analogo per eccellenza).

Nella concettualit analogica si deve sempre attribuire un unico predicato a pi soggetti. Nellanalogia di proporzione questa attribuzione, che lattribuzione dellessere (ratio essendi), esplicita perch in questo caso abbiamo un unico soggetto con aspetti diversi, per esempio un unico ente che si divide in sostanza e accidenti. Invece nellanalogia di proporzionalit abbiamo due coppie di entit tra di loro disparate, per esempio: essenzaessere e potenza-agire. Tuttavia, anche in questo caso, occorre assicurare lunit del concetto analogico o in altre parole bisogna attribuire almeno implicitamente il medesimo predicato alle due coppie di termini e in questo caso la perfezione attribuita lactus essendi, il quale certamente si trova in pienezza nella prima coppia, ma partecipativamente anche nellaltra.

Testo originale: Dattiloscritto di P.Tomas Tyn Testo rivisto da P.Giovanni Cavalcoli, OP Bologna 2 agosto 2011

Potrebbero piacerti anche