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OTTOBRE 2012

MARCHEdomani

Voglia di ripresa

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Luigi Lacch
Rettore Universit di Macerata
Un anno fa il tasso di disoccupazione giovanile si attestava al 29% nella media nazionale. Oggi, come noto, ulteriormente aumentato segnalando lulteriore deterioramento del mercato del lavoro. Anche se nelle Marche la media di qualche punto inferiore, c poco da stare allegri. Nello scorso anno accademico ulteriormente diminuito il numero dei diplomati che si immatricolano a corsi universitari, segnale di sfiducia e di disorientamento dei giovani maggiorenni. Il sistema universitario marchigiano ha tenuto bene ma non

Ripartire da formazione, qualit e innovazione


molto difficile. Il governo lancia segnali di fiducia, addirittura di ottimismo. Speriamo che sia cos, che la voglia di ripresa abbia la meglio. La crisi ci spinge inevitabilmente ad un combattimento giorno dopo giorno, ma rischia di farci perdere lorizzonte. Non avremo vere possibilit di ripresa se non ripartiremo dalla formazione, dalla qualit, dallinnovazione, dalla conoscenza e dal mondo delle imprese. Occorrono politiche di sostegno degne di una classe dirigente. Il recente bando regionale per sostenere borse di dottorato di ricerca applicata che ha avuto un notevole successo (aumentate da 40 ad 80) un esempio positivo e dimostra che nelle Marche c desiderio di crescita. Le Universit ci sono.

Stefano Pivato
Rettore Universit Carlo Bo di Urbino
Per parlare di ripresa delleconomia in un momento tanto drammatico occorre molta attenzione e senso di responsabilit. Sono stimati infatti a circa 180 mila i posti di lavoro a rischio nei prossimi mesi e gi sono sulle prime pagine e sui titoli di apertura situazioni come quelle che investono lintera regione Sardegna. Per questo le risposte e le proposte di un ateneo non possono che essere nei numeri: i dati Almalaurea 2012 sulle Universit italiane dicono che i neolaureati triennali dellUniversit Carlo Bo di Urbino che risultano occupati sono il 48%, un valore superiore alla media nazionale (44%). Tra gli occupati, il 33% dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 15% coniuga il

La nostra risposta tutta nei numeri


livello nazionale il 14%). Chi cerca lavoro il 27% dei laureati specialistici dellUniversit di Urbino, contro il 30% del totale laureati. A un anno dalla laurea, il lavoro stabile per il 41,5% dei laureati, valore anche in questo caso superiore alla media nazionale (33%). Questi risultati confermano che il modello Urbino tiene e anzi migliora. In un

Il debito pubblico limmagine plastica di chi ha rimandato scelte e soluzioni


possiamo non riflettere. Come rettore di una Universit il mio angolo visuale anzitutto quello offerto dalla condizione giovanile. Il nostro paese sconta dei pesanti paradossi: da un lato si amplia la

generazione Neet, ovvero di chi non studia n lavora, dallaltro prosegue il processo di esportazione di cervelli (laureati e dottori di ricerca) verso istituzioni di ricerca e imprese di nazioni che, a differenza dellItalia, hanno davvero messo al centro la questione cruciale dellistruzione, della ricerca, della conoscenza. Il nostro paese schiacciato sotto il peso del debito pubblico e non sar facile uscirne come capita quando si arriva tardi al capezzale del malato. Il debito limmagine plastica (chiss quanto spazio occupano i nostri 2 mila miliardi di debito?) di chi ha rimandato al futuro scelte e soluzioni, con scarsi investimenti. Il debito si cos mangiato il futuro di alcune generazioni e questo un dato drammatico. Lautunno si annuncia

percorso verso la laurea specialistica con il lavoro. Chi continua gli studi con la laurea specialistica il 50%: il 35% impegnato esclusivamente nella laurea specialistica, mentre il 15% studia e lavora. Lanalisi degli sbocchi occupazionali dei laureati triennali deve tenere conto che si tratta di giovani che nella maggioranza dei casi continuano gli studi, rimanda cio al postlaurea di tipo specialistico lingresso nel mondo del lavoro. Cosa avviene, dunque, ai laureati specialistici a un anno dalla laurea? A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 61%; un valore superiore alla media nazionale del 56% che colloca Urbino al 14 posto su 57 atenei. Il 12% dei laureati continua la formazione (a

In un quadro cos difficile per i giovani fondamentale conoscere le strade da percorrere: lUniversit occasione per il lavoro
quadro cos difficile per i giovani pertanto fondamentale conoscere le strade da percorrere e sapere che lUniversit ancora un investimento privilegiato per linserimento nel mondo del lavoro. Chi decide di iscriversi a Urbino sa che lo ancora di pi.

VALUTAZIONI SULLA QUALITA DELLARIA AMBIENTE: UN UTILE E NECESSARIO APPROCCIO


"Nel dicembre 2008 lUnione Europea ha approvato il pacchetto clima-energia, meglio noto come strategia 20-20-20, in quanto prevede entro il 2020: il taglio delle emissioni di gas serra del 20%; la riduzione dei consumi di energia del 20%; lo sfruttamento delle fonti rinnovabili per il 20% del consumo totale europeo. Il pacchetto comprende anche provvedimenti sui limiti alle emissioni degli autoveicoli e sul sistema di scambio delle quote di emissione dal 2013 al 2020 (ETS: Emissions Trading Scheme). Tale strategia, in origine concepita e riservata al solo comparto industriale, coinvolge ora sia il settore pubblico che quello privato, ed incentiva anzi il dialogo tra questi, con il fine di progettare ed applicare soluzioni utili ad una attenuazione degli impatti ambientali e, possibilmente, ad una loro soluzione. In questa ottica il cosiddetto Patto dei Sindaci rappresenta il tentativo di demandare alle Autorit Locali (Sindaci) limpegno di intervenire sul proprio territorio per tentare di applicare i principi globali generali alla concreta realt. Ovviamente non si tratta di affidare a ciascuna entit locale, magari piccola e con scarse risorse, compiti che possono risultare assai gravosi ed eccedenti i limiti delle specifiche competenze, bens di istituire collegamenti in rete integrata per favorire un dialogo utile allo studio di soluzioni ed alla programmazione di interventi. Tale orientamento deriva dalla constatazione che le realt urbane sono state individuate come punti caldi ove presente il rischio di superamento dei limiti di sicurezza, soprattutto in relazione al settore dei trasporti ed a quello energetico di origine industriale e residenziale. E evidente che per limpostazione di progetti di intervento sono necessari concreti elementi di conoscenza della realt in tema di qualit dellaria ambiente. Fino al momento attuale sono stati eseguiti interventi di monitoraggio, sia tramite misurazioni in siti fissi, sia tramite misure indicative in punti/zone del territorio diversi dai siti della rete di riferimento. Un approccio di tale natura pu tuttavia produrre esiti a volte fuorvianti perch le variabili in gioco possono essere influenzate da fattori esterni contingenti, in grado di mascherare la reale entit dei parametri in gioco. In una fase pi recente di studio della problematica, si individuata, come innovativa fonte di conoscenza, una modellazione matematica che non rappresenta una tecnica a s stante, ma che integra i dati provenienti dalle sorgenti regionali ed i dati delle centraline di monitoraggio provinciali, ormai storicamente presenti nel territorio. Tale visione risulterebbe ampia ed esaustiva, in grado di fornire un panorama delle situazioni critiche, attribuendo ad esse un peso effettivo che consentirebbe di programmare interventi di pi ampio respiro rispetto a provvedimenti estemporanei, spesso dimostratisi inefficaci. Unapplicazione di tale metodologia rappresentato da uno studio condotto da Igienstudio srl per conto del Comune di Jesi, nel quale vengono analizzati i futuri caratteri di qualit dellaria nel territorio comunale, alla luce delle trasformazioni che conseguirann o a l l a p p ro v a z i o n e d e l p i a n o a t t u a t i vo dellArea Produttiva Ecologicamente Attrezzata (APEA), denominata ZIPA VERDE. Le risultanze di tale studio, ricavate utilizzando anche una griglia di recettori posizionati nellarea di influenza del nuovo insediamento industriale, e necessariamente meritevoli di conferma con dati concreti meglio definiti, rappresentano uno scenario qualitativamente descrivibile in termini di ricadute emissive sul centro abitato e, ridistribuendo e riorganizzando in parte le attivit industriali/artigianali attualmente in essere nelle zone ZIPA1, ZIPA2 e ZIPA3, in grado di atViale del Lavoro 37/A - 60035 Jesi (An) tenuarne i relativi impatti Tel. 0731 203232 - info@igienstudio.it sullaria ambiente".
Dr. Costantino Ricci Presidente Igienstudio srl

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