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LE GUERRE DI INDIPENDENZA E LUNITA CAP.17 1) Qualera, nel 1848, lobiettivo comune a tutte le correnti politiche?

In Italia la rivoluzione del 48 ebbe, nella sua fase iniziale, uno sviluppo autonomo rispetto agli altri paesi europei. Primo e fondamentale obiettivo comune a tutte le correnti politiche era la concessione di costituzioni o statuti. Fu la sollevazione di Palermo del 12 gennaio a determinare il primo successo in questa direzione, inducendo Ferdinando II di Borbone ad annunciare la concessione di una Costituzione nel Regno delle Due Sicilie. La mossa inattesa di Ferdinando II non bast a spegnere il moto autonomistico siciliano ed ebbe inoltre leffetto di rafforzare lagitazione costituzionale in tutto il resto dItalia. 2) Quali sovrani concessero la Costituzione dopo Ferdinando di Borbone? Spinti dalla pressione dellopinione pubblica e dalle continue dimostrazioni in piazza, prima Carlo Alberto di Savoia, poi Leopoldo II di Toscana ed infine lo stesso Pio IX si decisero a concedere la costituzione. Le costituzioni del 48 avevano tutte un carattere fortemente moderato, ed erano ispirate al modello di quella francese del 1830. La pi importante di tutte fu lo Statuto che fu promesso da Carlo Alberto, che prevedeva una Camera dei deputati, un Senato di nomina regia e una stretta dipendenza del governo dal Sovrano.

3)Da dove furono cacciati gli austriaci nel marzo 1848? Il 22-23 marzo 1848 al termine delle Cinque giornate di Milano, gli Austriaci vennero cacciati da Milano e da Venezia. .A Milano linsurrezione inizi il 18 Marzo, con un assalto al palazzo del governo e si protrasse per cinque giorni, le celebri cinque giornate milanesi. Borghesi e popolani combatterono fianco a fianco sulle barricate contro il contingente austriaco comandato dal maresciallo Radetzsky. Ma furono soprattutto gli operai e gli artigiani a sostenere il peso degli scontri, che costarono circa 400 morti agli insorti. La direzione delle operazioni fu assunta da un consiglio di guerra composto prevalentemente da democratici e guidato da Carlo Cattaneo. Gli esponenti dellaristocrazia liberale finirono dopo molte esitazioni, ad appoggiare la causa degli insorti e il 22 Marzo diedero vita ad un governo provvisorio. Il giorno dopo, Radetzsky, preoccupato per leventualit di un intervento del Piemonte, decise di ritirare le sue truppe. I due Consigli di Governo furono sostituiti dall'auto-proclamato Governo provvisorio di Milano e dalla restaurata Repubblica di San Marco. Il 9 agosto 1848 con l'Armistizio di Salasco, seguito alla vittoria austriaca del 24-25 luglio a Custoza sulle truppe piemontesi, termin la prima fase della prima guerra di indipendenza: Milano venne rioccupata ed il Governo Provvisorio di Lombardia viene sciolto. Il 22-23 marzo 1849 Carlo Alberto venne di nuovo sconfitto a Novara e abdic in favore di Vittorio Emanuele II. Il successivo 24 agosto, dopo un lungo assedio, Venezia si arrese agli Austriaci. Il Regno Lombardo-Veneto sopravvisse formalmente alla perdita della Lombardia (con l'eccezione di Mantova) al termine della Seconda guerra di indipendenza nel 1859 che ebbe come conflitto decisivo la Battaglia di Solferino e San Martino, per poi scomparire definitivamente nel 1866, al termine della Terza guerra di indipendenza. 4) Quali furono le ragioni che spinsero Carlo Alberto a dichiarare guerra allAustria? Il 23 Marzo, subito dopo il ritiro delle truppe austriache, il Piemonte dichiar guerra allAustria. Diverse furono le ragioni che spinsero Carlo Alberto a questa decisione: la pressione congiunta dei liberali e dei democratici, che vedevano nella crisi asburgica unoccasione per liberare lItalia dagli stranieri e laspirazione della monarchia sabauda ad ampliare verso est i confini del Regno. Anche in questo caso, comera avvenuto per la concessione degli statuti, lesempio di un sovrano fin con il condizionare le decisioni degli altri. Preoccupati dal diffondersi dellagitazione democratica e patriottica che minacciava la stabilit dei loro troni, Ferdinando II di Napoli, Leopoldo II di Toscana e Pio IV decisero di unirsi alla guerra antiaustriaca e inviarono contingenti di truppe. La guerra piemontese si trasform cos in una guerra dindipendenza nazionale.

5 ) Quali furono le cause che portarono alla sconfitta del Piemonte nella prima guerra di indipendenza? Carlo Alberto mostr scarsa risolutezza nel condurre le operazioni militari. Particolarmente imbarazzante era la posizione di Pio IX, che si trovava in guerra contro una grande potenza cattolica. Il 29 Aprile il papa annunci il ritiro delle sue truppe. Pochi giorni dopo, lo imit il granduca di Toscana. A met Maggio, Ferdinando di Borbone richiam il suo esercito. Rimasero a combattere contro lAustria, disobbedendo agli ordini dei sovrani, molti componenti dei corpi di spedizione militare. Rimasero i volontari toscani, guidati da Giuseppe Montanelli, che furono protagonisti a Curtatone e Montanara in una gloriosa battaglia. Dal Sud America accorse Garibaldi, che si mise a disposizione del governo provvisorio lombardo. Dopo alcuni successi modesti dei piemontesi, il 23-25 Luglio a Custoza, presso Verona, le truppe di Carlo Alberto furono nettamente sconfitte e si ritirarono oltre il Ticino. Il 9 Agosto fu firmato larmistizio con gli austriaci.

PAG.414: LA SPEDIZIONE DEI MILLE E LUNITA 1) Che cosa stabil larmistizio di Villafranca del 1859? Il governo asburgico invi il 23 aprile del 1859, un ultimatum al Piemonte, che Cavour respinse. Scoppiata la guerra, le truppe franco-piemontesi sconfissero gli austriaci a Magenta, a Solferino e a San Martino. Ma a questo punto, Napoleone III decise di interrompere la campagna e propose agli austriaci un armistizio, che fu firmato l11 luglio 1859 a Villafranca, presso Verona. Con questo accordo, limpero asburgico rinunciava alla Lombardia e la cedeva alla Francia, che lavrebbe poi girata al Piemonte. Tra i motivi che spinsero Napoleone III al suo clamoroso ripensamento, cerano le pressioni dellopinione pubblica francese, impressionata dagli alti costi umani e finanziari della guerra. . PAG.419: 1)Perch Garibaldi fu scelto da Crispi per assumere la guida della spedizione in Sicilia? Garibaldi era lunico fra i leader democratici che appariva in grado di assicurare qualche possibilit di riuscita allimpresa e allo stesso tempo era lunico che poteva unificare intorno a s le diverse componenti in un unico schieramento. Era il capo militare pi prestigioso che il movimento patriottico disponeva il movimento patriottico. 2)In cosa consistevano i contrasti tra patrioti e i contadini siciliani? Garibaldi il 20 luglio a Milazzo, pot muovere allattacco delle truppe borboniche e sconfiggerle. Il clima di entusiasmo che aveva accolto i garibaldini al loro sbarco in Sicilia, si era presto dissolto quando i contadini avevano intravisto la possibilit non solo di liberarsi dal malgoverno borbonico ma anche dal secolare sfruttamento cui li condannava una struttura sociale arcaica e semi-feudale: erano cos scoppiate una serie di violente agitazioni. Garibaldi e i suoi avevano cercato di venire incontro alle esigenze dei contadini. Fra i patrioti giunti dal Nord, che miravano ad una meta essenzialmente politica, e i contadini insorti, nacque una tensione e un attrito insanabile, sfociato in episodi di dura repressione (Il pi famoso fu quando Bixio ai piedi dellEtna fa fucilare alcuni ribelli). 3) Perch il governo piemontese fu costretto ad intervenire militarmente in Italia centrale? Al governo piemontese non restava altra scelta. Il Regno di Sardegna, con la Seconda Guerra d'Indipendenza, aveva annesso la Lombardia. Nei mesi successivi, in seguito a plebisciti, anche l'Emilia-Romagna e la Toscana erano entrate a far parte dei domini di Vittorio Emanuele II. Dopo pochi mesi,Garibaldi, con la spedizione dei Mille, aveva liberato tutto il meridione d'Italia; le regioni meridionali erano per separate da quelle settentrionali dalla presenza dello Stato Pontificio. Vittorio Emanuele II decise allora di intervenire con il proprio esercito per annettere Marche ed Umbria, ancora nelle mani del papa. La conquista delle due regioni centrali aveva dunque lo scopo di unire il nord e il sud d'Italia. Non si poteva certo ancora pensare ad un annullamento totale dello stato del papa, al quale, secondo i piani del re, sarebbe stato lasciato il Lazio.Le truppe regie varcarono i confini dello Stato della Chiesa, invasero lUmbria e le Marche e sconfissero lesercito pontificio nella battaglia di Castelfidardo. Nella battaglia di Castelfidardo, il 18 settembre 1860, si scontrarono gli eserciti del Regno di Sardegna e quello dello Stato Pontificio. La battaglia si concluse con la vittoria dei piemontesi; le truppe papaline superstiti si asserragliarono nella piazzaforte di Ancona e furono definitivamente sconfitte dall'esercito sardo dopo un difficile assedio. Conseguenza diretta della vittoria piemontese fu l'annessione al Regno di Sardegna delle Marche e dell'Umbria. 2) In che forma si tennero i plebisciti nelle province del Mezzogiornocontinentale e in Sicilia? Il 21 Ottobre, in tutte le province del Mezzogiorno continentale e in Sicilia (successivamente anche nelle Marche e nellUmbria) si tennero plebisciti a suffragio universale maschile. Agli elettori veniva lasciato scegliere se accettare o respingere lannessione dello Stato sabaudo con la sua forma di governo. La maggioranza dei s fu ampia. PAG.422 : IL COMPLETAMENTO DELLUNITA 1) Che cosa si intende per questione romana? La "questione romana" la controversia relativa al ruolo di Roma, sede del potere temporale del Papa ma, al tempo stesso, capitale d'Italia. Cavour credeva nella libert religiosa e nella separazione fra Chiesa e Stato (libera Chiesa in libero Stato) e aveva avviato delle trattative con il Vaticano per cercare una soluzione. Ma le sue proposte e quelle del suo successore Ricasoli, si scontrarono con lintransigenza di Pio IX. Ci fin per ridare spazio alliniziativa di Garibaldi, che rilanci il progetto di una spedizione contro lo Stato pontificio. Napoleone III per fede capire di essere deciso a impedire con la forza un attacco contro Roma e intercett il 29 Agosto del 62 i garibaldini sulle montagne dellAspromonte, dove lo stesso Garibaldi fu ferito e arrestato. I governanti italiani successivamente riannodarono le trattative con Napoleone III con la Convenzione di Settembre, in base alla quale si impegnavano a garantire il rispetto dello Stato pontificio, ottenendo in cambio il ritiro delle truppe francesi dal Lazio. Il governo (Marco Minghetti) decise di trasferire la capitale da Torino a Firenze.

2) Che cosa fu la Convenzione di settembre? Del settembre 1864, la Convenzione fu un accordo. tra i governanti italiani e Napoleone III. Con la Convenzione di Settembre, essi si impegnavano a garantire il rispetto dello Stato pontificio, ottenendo in cambio il ritiro delle truppe francesi dal Lazio. Il governo (Marco Minghetti) decise di trasferire la capitale da Torino a Firenze. 3) Come ando la terza guerra di indipendenza per lesercito italiano? La terza guerra di indipendenza italiana appartiene alla pi ampia guerra austro-prussiana (chiamata anche guerra delle sette settimane), della quale rappresent il fronte meridionale. La partecipazione dellItalia fu decisiva per il conflitto e rese possibile la vittoria prussiana, sebbene la guerra si risolse in un clamoroso insuccesso per lItalia. Gli italiani persero sia per terra che per mare nelle rispettive battaglie di Custoza e Lissa. Secondo i termini del trattato di pace (Vienna 1866), l'Italia guadagn Mantova e l'intera antica terraferma veneta (che comprendeva l'attuale Veneto e il Friuli occidentale). Rimanevano in mano austriaca il Trentino, il Friuli orientale, la Venezia Giulia e la Dalmazia. In considerazione della scarsa condotta italiana in guerra, gli austriaci ottennero di consegnare le province perdute alla Francia, che ne avrebbe fatto successivamente dono al Regno d'Italia. 4) Che cosa regolava la << legge delle guarentigie>>? Il Ministro di Grazia, Giustizia e Culti del Governo Lanza, Matteo Raeli, all'indomani della Breccia di Porta Pia e l'insediamento del Governo Italiano a Roma, ebbe l'incarico di redigere una legge per disciplinare i rapporti tra il Regno d'Italia e la Santa Sede, che prese nome di legge delle Guarentigie [1] e che venne approvata dal Parlamento il 13 maggio 1871. La legge constava di venti articoli e si divideva in due parti. La prima riguardava le prerogative del Pontefice a cui veniva garantita l'inviolabilit della persona, gli onori sovrani, il diritto di avere al proprio servizio guardie armate a difesa dei palazzi, Vaticano, Laterano, Cancelleria e villa di Castel Gandolfo. Tali immobili erano sottoposti a regime di extraterritorialit che li esentava dalle leggi italiane e assicurava libert di comunicazioni postali e telegrafiche ed il diritto di rappresentanza diplomatica. Infine si garantiva, all'articolo 4 della legge, un introito annuo di 3.225.000 lire (pari a circa 1,35 milioni di euro 2009) [2] per il mantenimento del Pontefice, del Sacro Collegio e dei palazzi apostolici. La seconda parte regolava i rapporti fra Stato e Chiesa Cattolica, garantendo ad entrambi la massima pacifica indipendenza. Inoltre al clero veniva riconosciuta illimitata libert di riunione e i vescovi erano esentati dal giuramento al Re.

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