Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
A.S. 2011/2012
Sommario
1. 2. COS LINTERLINGUA............................................................................................................................... 4 LE INTERFERENZE LINGUISTICHE .............................................................................................................. 4 2.1. 2.2. 2.3. 3. Lingua italiana e lingue dorigine a confronto................................................................................... 5 Lo sviluppo dellinterlingua ............................................................................................................. 12 Apprendimento delle lingue: .......................................................................................................... 12
TEORIA DELLA PROCESSABILITA ............................................................................................................ 13 3.1. La gerarchia della processabilit applicata allitaliano .................................................................... 14
4. COSA SONO I TASK ..................................................................................................................................... 16 4.1. 4.2. 4.3. Come si propongono?..................................................................................................................... 16 Ruolo insegnanti ............................................................................................................................. 16 Tipologie di task .............................................................................................................................. 17
5. ANALISI DELLINTERLINGUA ....................................................................................................................... 19 6. COME DESCRIVERE LINTERLINGUA............................................................................................................ 19 6.1. Esempio di scheda di rilevazione ......................................................................................................... 20 7. TAPPE ACQUISIZIONALI .............................................................................................................................. 22 7.1. La flessione del verbo sequenze acquisizionali del verbo ................................................................. 23 7.2. Il sistema nominale e laccordo ........................................................................................................... 24 7.3. La sintassi. ........................................................................................................................................... 25 7.4. La negazione ........................................................................................................................................ 25 7.5. Le subordinate ..................................................................................................................................... 25 7.6. La sequenza di comparse delle forme ................................................................................................. 26 8. LERRORE .................................................................................................................................................... 26 8.1. Gli errori non sono tutti uguali: il passato prossimo. ........................................................................... 26 9. ESEMPI DI STRUTTURA DI PERCORSO. ........................................................................................................ 27 9.1. Percorso per la Scuola Primaria. .......................................................................................................... 27 9.2. Percorso ideato per la scuola dellinfanzia .......................................................................................... 40 10. QUADRO COMUNE EUROPEO DI RIFERIMENTO PER LE LINGUE Livelli comuni di riferimento: scala globale. ........................................................................................................................................................... 45 BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................................................. 47
PREMESSA Le azioni per linsegnamento dellItaliano quale Lingua Seconda sono ormai diventate una consuetudine nelle scuole del Circolo didattico di Campoformido. Apprendere una lingua seconda una grande avventura con tanti ostacoli da superare. Linsegnante chiamato a facilitare lapprendimento della lingua negli alunni, considerando sempre le caratteristiche individuali, le fasi e gli elementi fondamentali che entrano in gioco nellapprendimento delle lingue. Il raggiungimento del successo formativo passa anche attraverso lapprendimento della lingua italiana L2 in tutte le sue funzioni, da quella comunicativa a quella strumentale allo studio delle discipline. Questo lavoro intende essere uno strumento di riflessione e di lavoro per coloro che si trovano nella situazione di dare aiuto e sostegno agli alunni migranti non italofoni. Il presente elaborato il frutto di ricerca, di studio e di discussione di alcuni membri del Gruppo Intercultura (Cucchiaro M., Della Vedova C., Dose S., Furlani I., Spangaro S.).
1. COS LINTERLINGUA
Le varie tappe intermedie del percorso di apprendimento di una lingua costituiscono linterlingua. Linterlingua un sistema linguistico provvisorio che lapprendente mano a mano ricostruisce relativamente alla lingua che sta apprendendo. E un processo sottoposto a continue evoluzioni sottoposto ad un graduale processo di complicazione: nuove regole e strutture si aggiungono progressivamente, ridimensionando e ridisegnando il ruolo delle regole e strutture precedentemente presenti. Linterlingua un sistema linguistico autonomo, personale e dinamico continuamente sottoposto a costruzioni e decostruzioni, non una forma scorretta di italiano. Lo sviluppo dellinterlingua consiste nel sintonizzare progressivamente i principi e i parametri della L2. Linterlingua ha una propria grammatica che va verso la nuova lingua. Linterlingua dipendente: dalla L2 (per noi litaliano) da fattori di apprendimento naturali dalla L1 dalla conoscenza di altre L2
questo in quanto le regole della L1 possono coincidere con quelle della L2, possono essere riconducibili alla LM (lingua madre), o essere indipendenti da entrambe.
2. LE INTERFERENZE LINGUISTICHE
L'interferenza linguistica (detta anche interferenza L1, trasferimento o interferenza translinguistica) l'effetto della lingua madre sulla produzione di una seconda lingua. L'effetto pu riguardare qualsiasi aspetto della lingua: grammaticale, lessicale, fonologico, ortografico, etc. Il meccanismo che regola linfluenza del sistema di origine si chiama transfer. Non si tratta della semplice transizione da un sistema linguistico ad un altro poich: si tratta di influenze di vario genere e non esclusivamente di trasferimento di strutture da una lingua allaltra; pu verificarsi transfer anche da altre lingue precedentemente apprese e non solo dalla lingua materna; il transfer comunque uno dei processi che contribuiscono a dare forma allinterlingua.
Il meccanismo di transfer pi attivo se si percepisce una certa similarit tra le lingue e una ridotta distanza tipologica. Il transfer sembra seguire una scala che va dalla fonologia al lessico alla sintassi alla morfologia. Il transfer pi presente nella produzione spontanea che in quella guidata ed pi forte negli adulti che nei bambini, pi negli apprendenti iniziali che in quelli avanzati.
semplice, passato prossimo, passato remoto, imperfetto. Ausiliare usato avere ( un kam). Non c concordanza tra soggetto e participio passato (invariato. Aspetto SINTATTICO > struttura frase soggetto+predicato+complementi, simile a L2 questo facilita apprendimento. Alfabeto e scrittura araba, si legge da destra a sinistra Differenza tra lingua comunicazione orale Arabo si distingue in darija (lingua corrente > lingua della famiglia) e lingua fusha (lingua classica dello studio coranico, lingua insegnata a scuola, lingua uso ufficiale giornali, legge, insegnamento)> sistema di comunicazione convenzionale di tutti i paesi arabi. Diverse variet - La lingua parlata quotidianamente diversa da paese a paese. il grado di somiglianza reciproca e di comprensione tra le variet di arabo parlate decresce in base alla distanza geografica tra i paesi. Lingua araba forte elemento di identificazione e di appartenenza; lingua di prestigio e segno di identit le variet linguistiche dellarabo pur differenziandosi nella forma orale e scritta, le strutture fonologiche, sintattiche e semantiche sono simili. Aspetto GRAFICO > grafia di tipo alfabetico, 28 lettere che si scrivono in 4 modi ; ci sono segni grafici che indicano la pronuncia e la lettura corretta; ad ogni fonema corrisponde un grafema, non ci sono digrammi o trigrammi; non ci sono maiuscole; Aspetto MORFORLOGICO > Le parole si formano da una radice costituita da 3 consonanti, generalmente. Ci sono 6000 radici che danno origine ad un numero enorme di parole. ( per es. ktb > idea di scrivere, radice per formare Disorientamento spaziale legati alla direzione della scrittura e al senso di apertura del quaderno/libro. Confusione per le 4 grafie (i due stampati e i due corsivi) Necessitato di dare senso alle maiuscole e alla punteggiatura (che non sono presenti nellarabo) per poterle usare correttamente. Aspetto FONETICO > discriminazione uditiva/pronuncia e scrittura suoni : p/b, v/f, s/z, e coppie di vocali i/e e o/u e i dittonghi (uo, ie). Aspetto MORFOLOGICO> uso articoli : poca comprensione della loro funzione, dellindividuazione e delluso > ci si estende alle preposizioni articolate. Semplificazione uso verbi ( assenza uso ausiliari, assenza copula, sovra estensione 2 e 3 pers. Singolare) > difficolt che si connota come permanenza in uno stadio di interlingua iniziale.
Arabo
le parole kitab =libro; maktab= scuola) Un solo articolo determinativo > al-, invariabile in genere e numero, posto davanti alla parola da determinare La lingua araba ha due generi : maschile e femminile, reso con -a (mashim, mashima) Vi sono tre numeri: singolare, plurale, duale. Per i bambini arabofoni i concetti maschile/femminile, singolare/plurale possono essere appresi con facilit in L2. Tempi verbali > sono due il perfetto (azione compiuta o finita) e limperfetto ( azione non conclusa o in corso, o non ancora compiuta). Il futuro reso con laggiunta di una particella avverbiale allimperfetto. Forte frammentazione dialettale > Lingua comune cinese mandarino (putonghua) + lingua familiare o dialetto di origine (chunan zhu yu). Alfabeto e scrittura cinese (ideogrammi) 9000 caratteri per leggere senza difficolt ma per la scuola el. standard 2500. Lingua cinese > tendenza monosillabica: ciascun carattere designa una sillaba, ogni sillaba rappresenta una unit semantica una parola; le parole possono combinarsi tra loro per formare altre parole. Parola monosillabica rappresenta la simultaneit tra significato e suono, ogni significato pu essere espresso con un unico suono. Ci suono suoni identici ma con 4 toni diversi, che hanno scritture differenti ma che possono esprimere significati lontani. Per es. ma> madre, cavallo, lino e sgridare. Aspetti della MORFOSINTASSI > Lingua isolante1, priva di flessioni . Unit Lingua cinese molto distante dallitaliano> per apprendenti grande disorientamento, periodo silente molto lungo. Molti suoni per esprimere una sola idea Sforzi di articolazione molteplici Apprendimento pone problemi di memorizzazione Disorientamento: parola polisillabica >sforzo fonetico nuovo e significato si coglie solo dopo una successione di suoni. Le parole paiono sfuggire : alcune sembrano senza significato, molto rumore senza senso, o molto rumore per dire una piccola cosa. Aspetto FONETICO > difficile comprensione/discriminazione uditiva e di pronuncia (lunghezza e assenza toni nelle parole). In cinese non ci sono suoni (r, gn, gl) e altri difficili da distinguere ( b/p, d/t), non ci sono doppie. Aspetto GRAFICO> difficolt ad orientare la parola, nel pinyin2 le
Cinese
Isolante riferito a lingua che, come il cinese, tende ad esprimere le relazioni grammaticali non con affissi, ma con morfemi autonomi, per cui ogni parola corrisponde a un unico morfema. (fonte Dizionario Italiano Sabatini-Coletti). 7
lessicale invariabile, la forma prescinde dal ruolo grammaticale che riveste. Non esistono declinazioni e coniugazioni di base del genere , del numero, del tempo del verbo. Verbo invariabile, le espressioni di tempo associate al verbo suggeriscono lo sfondo temporale in cui lazione va collocata. Frase cinese > macrostruttura, comprende tema (gruppo nominale allinizio della frase) e commento (frase soggetto-verbo-oggetto). Quasi assenza di connettivi. Negazione si forma ponendo un avverbio di negazione immediatamente allinizio del verbo. Lingua cinese essenziale: no forme complesse e ridondanti > importanza capacit comunicativa del contesto.
Romanes roman
2
lettere vengono sempre presentate nella stessa grafia, e le doppie non sono previste nella trascrizione dei caratteri. Ci sono solo lettere minuscole e perci non si comprende luso delle maiuscole. I caratteri si susseguono alla stessa distanza, quindi lo spazio non segnala linizio di una nuova parola. Aspetto MORFONSINTATTICO > cinese lingua isolante, perci apprendente sinofono non utilizza le categorie di genere e numero, di coniugazione. Non comprende la funzione dellarticolo determinativo. Rischio di sovra utilizzazione dellarticolo > messo sempre davanti ai nomi propri o in combinazione degli articoli dimostrativi ( es. questa la casa). Sistema verbale> per il bambino cinese il verbo italiano varia in maniera anomala ed incomprensibile. Spesso si sconforta o si concentra a memorizzare le diverse forme verbali. Il tempo pi usato quello presente > sovra esteso allimperfetto, al passato prossimo, al futuro, e definito nel tempo grazie alle locuzioni avverbiali. Il pronome relativo non esiste in lingua cinese e perci in italiano viene completamente ignorato. A lungo vengono ignorati connettivi logici e indici di subordinazione. Trasferimento in italiano della struttura tema/commento: quanti libri ci sono sul tavolo?, Libri ci sono tre. Attenzione uso dizionario. Laumento della frequenza degli alunni sinti o rom negli ultimi decenni non corrisponde al
Lingua di origine indiana parlata dalla maggior parte dei rom dispersi nel mondo.
Pinyin > trascrizione ufficiale dei caratteri cinesi in 26 lettere latine La trascrizione d informazioni sulla pronuncia del carattere e sul tono con cui modulato La trascrizione in pinyin non coincide con lalfabeto italiano. (Favaro, 2002) 8
Lingua orale, esistono miriade di variet linguistiche parlate dai differenti gruppi rom, con matrice comune indiana. Convenzione grafica basata sulle modalit delle lingue slave ELEMENTI COMUNI , nonostante varianti fonetiche ed a volte morfosintattiche, > lessico fondamentale della vita quotidiana ( parti corpo, termini parentela, verbi fondam.), morfologia nominale basata su 8 casi, sistema verbale basato su 4 tempi. I Sinti vivono in Italia dal 1400, parlano dialetti ricci di elementi italiani Aspetti MORFOSINTATICI > sistema complesso di pronomi personali, posti dopo il verbo; mancanza ausiliari
Rumeno Moldavo
Lingua neolatina, Alfabeto latino La lingua rumeno parlata in Moldavia viene chiamata Moldavo, comunque essa condivide tutti gli elementi fondamentali della lingua rumena, si differisce per alcuni tratti lessicali. La lingua rumena ricca di prestiti slavi, per molti aspetti si avvicina + al francese che allitaliano. Si nota una vicinanza alla lingua friulana (scuft, scufute) Aspetti Fonetici> Ci sono i gruppi chi, che, ghe, ghi. La j si pronuncia come in francese Jean (joc=gioco) Aspetti Morfosintattici > il rumeno ha una grammatica particolare e diversa dalle altre lingue romanze. Larticolo
raggiungimento proficuo degli apprendimenti di base (vedi Luise, 2003,pp.61-65). Aspetti MORFONSINTATICI > Nelle fasi iniziali manca spesso larticolo e luso delle preposizioni pu essere difficile. o Difficoltoso pu essere luso dei verbi, poich spesso in romanes esprimono una relazione grammaticale diversa dallitaliano. o La costruzione con il pronome prima del verbo difficile da imparare o La mancanza di ausiliari rende difficile la formazione dei tempi passati. Spesso lausiliare viene soppresso (ieri venduto rose, ieri andato piscina). o Lordine delle parole ricalca lordine romanes: avverbio prima del verbo (bene ha fatto, da noi mai vieni) o aggettivo prima del verbo ( veloce il pane ha mangiato). Luso dei tempi molto diverso legato al carattere orale narrativo che contraddistingue il romanes. Mentre molte lingue neolatine condividono parole con la stessa radice latina, in lingua rumena i prestiti dalle lingue slave sono molto profondi ( rumeno batrnlatino veteranu- italiano vecchio- spagnolo viejo). Aspetti GRAFICO E FONETICO> le doppie non vengono sentite ; difficolt a distinguere e produrre i gruppi consonantici gn e gl. Difficolt a produrre q, che tende ad essere riprodotta come in rumeno, chi. Nella lingua rumena esiste un accento logico, ma non sono utilizzati gli accenti grafici, perci i bambini hanno difficolt a comprenderne la funzionalit e
9
determinativo si mette alla fine della parola da articolare (boul> il bue, ursl lorso). Esistono le categorie di genere e di numero (m/f, s/pl). Esistono diverse declinazioni per i casi: nominativo, accusativo, dativo, genitivo, vocativo. Sistema modi verbali > 8 modi verbali: indicativo, congiuntivo, imperativo, condizionale, gerundio, participio, supino, infinito. I verbi sono divisi in 4 coniugazioni , linfinito si forma con la particella a prima del verbo (arunca=gettare) Ordine delle parole > soggeto+attributo+verbo+ complemento diretto e indiretto+complementi circostanziali. Lingua del ceppo slavo, Alfabeto e scrittura cirillica> corrispondenza grafema-fonema. Lalfabeto corsivo utilizza forma grafiche diverse da quelle dellalfabeto stampatello. Sistema linguistico con parole variabili ed invariabili Sistema fonetico > tratti distintivi che riguardano lesito dei gruppi consonantici e le problematiche che riguardano la pronuncia delle vocali a/e/i/o atone precedute da consonanti dure. Laccento libero e mobile, e tonico. Non esistono accenti grafici in cirillico. Aspetti MORFOLOGICI > esistono categorie di genere (m, f, neutro), animatezza (animato, inanimato), numero, caso (6, nominativo, genitivo, dativo, accusativo, strumentale, prepositivo), aspetto, modo, tempo. Le parole variano in base a queste categorie. La frase si costruisce rispettando la coerenza semantica di questi attributi. La complessit morfologica del russo rende superfluo luso dellarticolo, che non esiste in questa lingua. Aspetti SINTATTICI > ricchezza di suffissi e prefissi, possibilit di
luso in L2.
Russo
Aspetti GRAFICI E FONETICI > la trascrizione non presenta grossi problemi perch lalfabeto latino conosciuto ed usato. Il sistema vocalico e consonantico simile a quello italiano. Elementi problematici si possono ritrovare nella pronuncia delle o non accenta, dei dittonghi gl e gn, della g di giocare, della t , della s impura, di qu che tende a diventare kv. Aspettti MORFOLOGICI > sostantivi o individuazione dei generi specie delle parole di origine greca (problema, teorema) che in italiano sono maschili mentre in russo femminili o formazione dei plurali o uso dellarticolo (in russo manca) Pronomi > forma di cortesia in 3 persona singolare (in russo viene resa con la 2plurare); uso di pronomi doppi; spostamento dei pronomi nella costruzione delle forme riflessive (in russo, i pronomi non rientrano mai a far parte del verbo); uso pronomi personali soggetto impliciti (in russo sono
10
costruire neologismi. Non c concordanza dei tempi. Lordine delle parole relativamente libero, la tendenza allinversione + forte che in italiano. Linversione delle parole viene utilizzata per dare maggiore o minore rilievo agli elementi della frase. Le frasi interrogative si dividono in dirette ed indirette, le prime richiedono una risposta con un tono di voce +alto e con maggiore forza; le indirette non voglio il punto interrogativo scritto. Il russo ricorre alle frasi impersonali + frequentemente dellitaliano. Prosodia lingue slave molto lineare. In russo si distinguono 7 intonazioni, che ad un orecchio esterno suonano irriconoscibili.
Note LUcraino e il Bielorusso sono lingue attigue al russo, con distinzioni proprie.
sempre obbligatori). Preposizioni > in russo si indica il complemento con il caso e perci + difficile capire la necessit e luso delle preposizioni in italiano. Verbi > costruzione forme verbali con ausiliare (in russo non esistono i tempi composti); luso del condizionale e del congiuntivo non sono paralleli nelle due lingue (difficolt nelle comprensioni delle frasi ipotetiche). Aspetti SINTATTICI > lordine delle parole libero la posizione determinata dallimportanza di un elemento e quindi dal significato della frase, diventa dunque difficile comprendere la struttura italiana soggetto-verbo-complementi, in cui si pu variare la posizione dellaggettivo e dellavverbio. Difficolt a realizzare frasi con essere copulativo (manca verbo essere in russo). Difficolt a comprendere ed utilizzare l avere ausiliare (in russo viene reso con costruzione impersonale) Luso delle frasi impersonali in L2, che in russo vengono utilizzate in modo diverso. Concordanza dei tempi > il + grosso e + difficile da risolvere. Difficile comprendere anche meccanismo di passati e trapassati. La vicinanza tra castigliano e L2 aiuta gli apprendenti nella fase iniziale, ma fonte di errori (false friends) che possono fossilizzarsi e cristallizzarsi nel tempo. La fase critica quella intermedia che richiede attenzione verso le evidenti differenziazioni linguistiche in L1 e L2. Aspetto GRAFICO E FONETICO > difficolt a differenziare v/b, a pronunciare parole con la s impura, che tendono a precede con
11
Spagnolo - castigliano
Alfabeto latino Alunni ispano-americani ( Americhe del Sud) esistono varianti significative di castigliano nei vari paesi dellAmerica del Sud il castigliano fortemente influenzato dallinglese nord-americano per quanto riguarda il lessico, e ci lo differenzia notevolmente dal castigliano di Spagna.
la e (estrella, espescie); attribuire suono corretto a grafemi che nella L1 si pronunciano in maniera diversa ( s, r, ll, nn, cc, ss) Aspetto SINTATTICO > uso maggiore dellaccusativo personale (chiamare a Maria), uso preposizioni e combinazioni con articolo, Uso pronome le per il maschile ed il femminile, uso diverso dei dimostrativi, uso sovra esteso del passato remoto. Lallievo russo capta immediatamente la marcata prosodia italiana ma non riesce a riprodurla correttamente.
o COMPRENSIONE o OSSERVAZIONE o FORMULAZIONE DI IPOTESI o SPERIMENTAZIONE o FEEDBACK RISTRUTTURAZIONE Fino agli anni 70, lapprendimento era considerato secondo unottica meccanicistica, sotto linfluenza del comportamentismo di Pavlov e Skinner; ne segu lo strutturalismo (modello economico) che non dette risposte soddisfacenti. Basare lapprendimento sulla memoria a breve termine non corretto per le lingue (la mente non apprende mai in modo lineare!): sono necessarie procedure che rispettino il silenzio, la pragmatica.
Conferma ipotesi
FEEDBACK
RISTUTTURAZIONE IPOTESI
3. TEORIA DELLA PROCESSABILITA (Pienemann) La teoria PT, spiega le sequenze evolutive dellinterlingua sulla base di una gerarchia universale di abilit procedurali che vengono gradualmente acquisite. Secondo il modello di Levelt: Accesso lessicale (parole, formule fisse) Procedura categoriale (modifiche locali di unit lessicali) Procedura frasale (accordo nei sintagmi) Procedura sintagmatica (accordo tra sintagmi) Procedura della proposizione subordinata (frasi subordinate)
Tali procedure si presentano in modo gerarchico, la procedura di un livello pi basso un prerequisito necessario per il funzionamento della procedura del livello successivo. E inutile e dannoso insegnare strutture di livello non adeguato a quello dellapprendente dal momento che ancora non possono essere apprese. Linsegnamento non pu alterare lordine naturale della sequenza di acquisizione
13
Linsegnamento pu velocizzare il passaggio da uno stadio a quello successivo della sequenza Linsegnamento prematuro di strutture di livello non adeguato pu avere conseguenze negative, come elusione, regressione, fossilizzazione dellinterlingua
Pienemann distingue tra input di comprensione e input di produzione: nel primo caso esso pu contenere anche le forme non processabili dallo studente poich finalizzato alla comprensione, nel secondo invece le forme devono essere calibrate a seconda del livello raggiunto dallo studente.
Tempo/ aspetto sui Verbi Andato, andavo, andando -suffisso passato -to del participio
-affisso -v dellimperfetto
Accordo nel sistema nominale, accordo nel sistema verbale (Msg, Fsg, Mpl, Fpl)
(aggettivo predicativo) I libri sono grandi, i ragazzi sono andati Procedura della proposizione subordinata sub-clause procedure I processi di apprendimento dovrebbero seguire, assecondare e favorire lordine di acquisizione naturale dello studente. Per apprendere lo studente deve: 1. Accorgersi della struttura 2. Analizzarla/capirla 3. Usarla in contesti controllati, familiari 4. Usarla in contesti spontanei innovativi La PT permette di fare precise predizioni sullemergenza di determinate strutture in un ordine ben preciso, tuttavia lassenza di una struttura linguistica non significa che lapprendente non disponga della procedura necessaria per produrla. Per conoscere il livello di apprendimento di un allievo (livello interlingua) si pu ricorrere ad alcune attivit comunicative (sillabo) ben specifiche e tali da permettere la produzione delle strutture che si vogliono prendere in considerazione. In generale si forniscono degli stimoli non verbali (immagini, video) che sollecitano la produzione orale, in genere per lo pi descrittiva. Il sillabo pu essere di tipo procedurale (task based) disegnare una mappa e scrivere indicazioni, scrivere un progetto; nozionale funzionale la casa, la famiglia, presentarsi, chiedere informazioni, richiedere servizi, discutere strutturale orientato alla progressione dellinterlingua presente passato futuro, articoli dimostrativi quantificatori, verbi regolari ausiliari verbi modali, verbi irregolari, accordo nei sintagmi accordo tra i sintagmi. congiuntivo Penso che vada, Spero che arrivi
15
4.1. -
Come si propongono?
proporre inizialmente una conversazione libera, in modo da far sentire lalunno a proprio agio davanti al registratore ( infatti opportuno registrare la produzione orale) In questa fase si possono porre domande introduttive allattivit che si andr a svolgere in modo da richiamare termini utili allo svolgimento del task scelto. poi si passa ad una conversazione strutturata nella quale vengono proposti agli alunni i task comunicativi importante non concedere molto tempo al bambino per dare la risposta, in modo da non innescare in lui strategie di tipo metacognitivo che non ci danno lesatta misura della interlingua Fare attenzione alla consegna deve essere precisa e chiara, altrimenti i b/i cercheranno di rispondere in modo semplice per evitare tutto ci che non conoscono vietato indicare! ma parlare
Dove annotare le produzioni verbali dellallievo? Audio- registrare ed analizzare la loro produzione Uso di schede di rilevazione specifiche
Costruire task comunicativi I materiali da proporre devono essere vari, divertenti e stimolanti per agevolare la produzione linguistica. Gli stimoli devono essere: comuni affinch non richiedano livelli alti di competenza lessicale, densi dal punto di vista informativo (in modo che ogni alunno trovi qualcosa da descrivere),
16
devono elicitare diverse strutture linguistiche. devono poter essere usati in diversi modi eventuali personaggi devono avere un nome per favorire frasi con soggetto pieno.
E importante tener conto che unimmagine a colori stimola soprattutto il sistema nominale mentre unimmagine in bianco e nero, il sistema verbale; un task descrittivo stimola il sistema nominale, un task narrativo il sistema verbale.
2) Componi immagine Vesti il bambino disegna la mia stanza arreda la casa Per questa attivit pu essere usato un gioco che consiste nel vestire un bambino scegliendo degli indumenti tra una gamma a disposizione. Pu essere fatto da un bambino con linsegnante o da due bambini. I partecipanti al gioco non vedono le azioni delluno e dellaltro. Un bambino veste il suo pupazzo e comunica allaltro le azioni che fa, i vestiti che prende, ecc il secondo bambino segue le indicazioni. Lo scopo quello di vestire i due pupazzi in modo uguale. Linsegnante prepara i pupazzi e i vestiti con diverse combinazioni facendo attenzione che si presentino quei colori che in italiano possono avere 4 terminazioni. La stessa procedura viene fatta eseguendo il progetto di disegnare una stanza o arredare la casa. In questo task viene elicitato: il modo imperativo i sintagmi nominali nome + aggettivo coppie minime di sintagmi dare indicazioni
17
elementi spaziali verbi al presente con soggetto pieno coppie minime di verbi al presente con soggetto pieno
3) Racconto ad immagini raccontami la storia / genitori che litigano - sequenze di film mutiLalunno legge la storia ad immagini (in bianco e nero) o vede la sequenza del film e racconta la trama. Lesercizio pu essere poi arricchito ponendo le seguenti domande: a. secondo te, prima che cosa successo?- per elicitare la produzione di participi passati b. Cosa pensi sarebbe successo se Cosa avresti fatto tu se? per elicitare la produzione di verbi al congiuntivo c. - Secondo te cosa succeder dopo? per elicitare la produzione di verbi al futuro d. Cos successo contemporaneamente? per elicitare linee narrative simultanee e luso del connettivo mentre o altri
18
5. ANALISI DELLINTERLINGUA
Lanalisi dellinterlingua significativa per i seguenti motivi: ci porta a considerare quello che lalunno sa fare piuttosto quello che non sa fare si possono rilevare progressi e insuccessi nellapprendimento e accuratamente lo sviluppo linguistico descrivere pi
si possono individuare meglio le procedure, la logica e le strategie messe in atto dagli allievi e quindi svolgere interventi pi mirati di attenzione alla forma (ad es. spiegazioni, esercitazioni, correzioni, costruzione di sillabi significativi) lallievo prende consapevolezza sul suo meccanismo di acquisizione linguistica.
Efficacia comunicativa (saper parlare secondo le regole della L2 non fare errori) e la fluenza (parlare senza fatica - essere espressivi - saper iniziare, alimentare e concludere una conversazione - saper comprendere quello che dicono altri parlanti in situazioni diverse) possono essere valutati solo ad uno stadio intermedio o avanzato di conoscenza della lingua.) 2. Competenza linguistica Sistema nominale Sistema verbale Sintassi Lessico Strategie comunicative
19
Competenza comunicativa Fluenza Efficacia comunicativa Competenza linguistica Sistema nominale Morfologia nome e aggettivo singolare/plurale nomi singolare/plurale di aggettivi Costruzione di sintagmi nominali accordo dei sintagmi singolari accordo dei sintagmi plurali Pronomi pronomi soggetto pronomi complemento oggetto posizione dei pronomi pronomi combinati Sistema verbale Coniugazione del verbo Il verbo flesso? Come?
20
Alcune persone Tutte le persone Tempi, aspetti e modi del verbo Quali tempi usa? Presente, imperativo Participio passato Passato prossimo Imperfetto Congiuntivo Condizionale Sintassi Formule ci sono formule ricorrenti? Ampiezza e variet Ordine delle parole in diversi tipi di costruzioni posizione dei pronomi soggetto post-verbale dislocazioni (il libro non l'ho visto) uso della subordinazione negazione con indefiniti compro il pane/ compro anche il pane/ compro anch'io il pane Lessico Variet, ricchezza Strategie comunicative
21
7. TAPPE ACQUISIZIONALI
Lacquisizione della lingua distingue tre tappe fondamentali: VARIETA PRE BASICA Lapprendente tende ad usare parole chiave la modalit comunicativa pragmatica Ricorre spesso alla deissi (espressioni linguistiche la cui interpretazione possibile solo grazie al contesto in cui vengono prodotte) Si aiuta con cenni, gesti, linguaggio del corpo Gli enunciati sono organizzati intorno alle parole chiave e lorganizzazione della frase di tipo nominale Il lessico definisce anche la dimensione temporale La morfologia assente o casuale La sintassi rudimentale: prima si pone ci che gi noto (topic) poi linformazione nuova (focus) VARIETA BASICA Linterlingua soprattutto costituita da lessico Si comincia a sviluppare la morfologia Sviluppo di strategie lessicali (tanti per il plurale, avverbi per la temporalit) I verbi non sono flessi uso della sovraestensione della 2 e 3 persona del presente indicativo uso dellinfinito- forme dellimperativo- forme di participio passato Uso di pronomi personali soggetto (io, tu, noi) utilizzo di ci + essere uso di mi come dativo, accusativo, riflessivo Aumento degli elementi lessicali, in particolare avverbi Se una regola stata appresa si tende a sovraestenderla e ad usarla anche in contesti non appropriati Comparsa di prime forme di subordinate per lo pi con valore temporale o causale VARIETA POST BASICA La lingua tende ad avvicinarsi alle variet native colloquiali La morfologia flessa
22
La strutturazione verbale finita Vi sono continue conquiste a livello morfologico e lessicale ARTICOLI La comparsa degli articoli segue la seguente successione: indeterminativi > determinativi Uno / una La ( sovraesteso) Il Le I > allomorfi (lo / gli).
Condizionale (appaiono prime forme) (livello basico) Passato prossimo (Livello basico) Gerundio (livello basico) Futuro (Livello post basico) Condizionale (Livello post basico) Congiuntivo (Livello post basico)
flettere verbi (cadevo per caddi). Si presta ad usi assai ampi, per esempio per rimpiazzare un pi arduo condizionale composto e spesso con verbi modali (volevo venire ma non ho potuto per avrei voluto,)
La comparsa dellausiliare segnala un momento evolutivo importante nel sistema temporale Io ho abitato New York Luso sporadico del verbo sempre accompagnato da stare. Questo tempo viene usato anche in espressioni imminenziali mamma, cadendo Anche per indicare il futuro si usano spesso forme lessicali (avverbi di tempo) domani vado a Pisa - Prossimo anno io capiscar molto Si evolve in forme pi precise e corrette
SECONDO STADIO compare laccordo tra la e nomi femminili e il e nomi maschili leggermente pi tardivo laccordo degli articoli indeterminativi una e un con i nomi che li seguono spesso laccordo dettato da fenomeni di rima o da sovrageneralizzazione della desinenza a per il femminile e o per il maschile quasi contemporaneamente avviene lacquisizione degli articoli determinativi plurali i e le gli allomorfi lo e gli, varianti di il e i sono appresi assai pi tardi
24
TERZO STADIO compare laccordo nome-aggettivo attributivo: la mia sciarpa, trenino piccolino Esempio schede di rilevazione allegate predicativo- la cucina piccolo
QUARTO STADIO laccordo gradualmente compare tra tutti gli elementi della frase: prima tra il soggetto e laggettivo predicativo in seguito anche tra il soggetto ed il participio passato - io sono andata e non pi - io sono andato- riferito ad una donna.
7.3. La sintassi.
soggetto verbo- oggetto negazione invariata sovraestensione formale, selezione personale delle forme - c piove uso negazione in contesti diversi oggetto sistema verbale formule idiomatiche comparsa subordinate
7.4. La negazione
No-(io NO prendi libro) non-niente-nessuno-mai-neanche-mica
7.5. Le subordinate
avverbiali > completive con che > relative con che causali (perch) > temporali (quando) > finali (per + infinito) > ipotetiche (se) > concessive (anche se)
25
8. LERRORE
Lerrore parte ineliminabile del processo di apprendimento di una lingua, deve essere considerato come segno dello sforzo da parte del discente di ipotizzare una grammatica adatta a descrivere la L2. Lassenza di errori nellinterlingua di un apprendente non indica che la competenza linguisticocomunicativa sia priva di problemi. Esistono infatti le strategie di evitamento, che portano lapprendente a non utilizzare certe forme per non incorrere nellerrore.
3. 4.
La Produzione di un bambino di classe 1^ che sta ancora acquisendo le strumentalit della letto scrittura, italofono o neoarrivato, prevede principalmente attivit di rappresentazione iconografica, completamento, collegamenti tra parole e immagini e viceversa.
Ordine di scuola: Scuola Primaria - Disciplina: Geografia - Classe: 1 - primo quadrimestre NUCLEO CONCETTUALE Organizzatori spaziali e topologici sopra/sotto A2 davanti/dietro vicino/lontano alto/basso in alto/in basso destra/sinistra aperto/chiuso dentro/fuori Scrive la terminologia relativa ai concetti del nucleo concettuale Scrive semplici frasi descrittive A1 Comprendere in ricezione COMPETENZA COMUNICATIVA Comprende il lessico di base relativo alle relazioni spaziali. Comprende produzioni orali quali: indicazioni, consegne (es.: metti la palla blu sopra il banco). Risponde a semplici quesiti posti dallinsegnante anche mediante lutilizzo di domande stimolo. Riconosce, descrive verbalmente e riproduce graficamente la posizione del proprio corpo e degli oggetti nello spazio vissuto. B1 Formula richieste, pone domande (dov il quaderno?) e risponde a quesiti in forma orale. A1 Comprende la posizione del proprio corpo e degli oggetti in relazione allo spazio circostante esperito, conosce le principali parti del proprio corpo.
Parlare in situazione di interazione - Legge unimmagine di un oggetto utilizzando termini base dellesperienza quotidiana con lessico semplice e
28
frasi essenziali. A2 Comprendere in ricezione Individua e riconosce gli elementi spaziali. Comprende le istruzioni di un gioco collettivo (percorso, caccia al tesoro).
Parlare in situazioni di interazione Verbalizza immagini per consolidare luso degli indicatori spaziali. Partecipa ad interazioni con i pari durante i giochi.
Parlare spontaneamente Riferisce e indica in rapporto ai concetti utilizzati nellesperienza concreta svolta.
Rappresentazione iconografica Rappresenta graficamente lesperienza vissuta. Completa schede predisposte. Dettato topologico-spaziale: il bambino rappresenta con il disegno consegne date rispetto a punti di riferimento fissi, con transcodificazione (passaggio dal codice orale a quello grafico). Copia il lessico di base dalla lavagna e si avvia alluso della simbologia concordata da porre accanto al disegno. con il disegno
Leggere - Legge semplici parole supportate da immagini. B1 Comprendere in ricezione Comprende il lessico di base relativo al nucleo progettuale. Comprende consegne e domande.
29
Comprende discorsi relativi anche a realt non direttamente collegate alla propria esperienza.
Parlare in situazioni di interazione Costruisce strutture sintattiche (es.: frasi introdotte da : chi/cosa/dove/quando/perch). Risponde e utilizza sia il lessico di base sia le strutture sintattiche proprie della comunicazione.
Parlare spontaneamente Riferisce, spiega, indica e descrive concetti utilizzati nellesperienza sia concreta che non contingente. Descrive, definisce, spiega riferendosi al proprio corpo rispetto allo spazio circostante ed agli oggetti rispetto a s ed allo spazio.
Leggere - Leggere semplici parole e frasi supportate da immagini. Rappresentazione iconografica Rappresenta graficamente lesperienza vissuta e riferita. Completa schede predisposte. Esegue il Dettato topologico-spaziale, cio il bambino rappresenta con il disegno consegne date rispetto a punti di riferimento fissi. con il disegno
Produzione scritta Completa percorsi tracciati seguendo indicazioni verbali del lessico di base. le
Trascrive il lessico di base ( le indicazioni spaziali date comprenderanno gli indicatori conosciuti in precedenza). Scrive semplici frasi per descrivere immagini (es: La palla sul tavolo). Attivit:
30
Colora la casa pi grande/pi piccola Indica cosa pi vicino/lontano Collega con le frecce limmagine alla parola e viceversa Mette una crocetta s/ no ; vero/falso Ascolta linsegnante disegnare/colorare/completare e
Osserva il disegno e elencare gli oggetti della classe e scrivere il nome Segna con una X la risposta esatta Completa usando le parole cartellini scritte nei
COMPETENZA METODOLOGICA
La metodologia prescelta quella ludica poich permette al bambino di operare in libert, con piacere. Il bambino attraverso il movimento, la manipolazione fa ed agisce con le cose. Questa metodologia coinvolge le capacit cognitive, affettive, senso-motorie e sociali del bambino. Stimola e coinvolge gli alunni nella scoperta in un clima non ansiogeno. A1 - Distingue la posizione del proprio corpo relazione allo spazio circostante. in
Distingue la posizione degli oggetti in relazione allo spazio circostante. Individua la posizione del proprio corpo e degli oggetti. Si muove nello spazio. Esegue percorsi negli spazi della scuola. Colloca oggetti nello spazio.
Es.: per aiutare i bambini a comprendere gli indicatori spaziali si utilizza materiale concreto che si ha a disposizione; ogni volta che linsegnante mostra una situazioni insiste sulla parola che indica la posizione nello spazio e chiede ai bambini di ripetere lintera frase.
31
(Per lacquisizione dei concetti linsegnante utilizzer le seguenti metodologie: modeling, tutoring, T.P.R.). Opera in situazioni informatico. simulate con lausilio
Opera in situazione di gioco tipo: memory, associazioni di immagini, giochi tipo Attenti al lupo ( il lupo lontano, i recinti sono aperti e chiusi, ), caccia al tesoro con immagini, Ritaglia e incolla immagini di oggetti presenti nella classe. Collega le immagini ai nomi .
A2
Le attivit vengono proposte mediante percorsi interdisciplinari: geografia, scienze motorie e sportive, si opera sempre muovendo dalle esperienze concrete dei bambini. Si propongono attivit con la visione di : VHS, DVD, cartelloni, immagini, fotografie. Il bambino esegue giochi e attivit motorie tipo: Il ponte il bambino passa la palla sopra le teste o sotto le gambe dei compagni, a dx o a sx a seconda delle indicazioni verbali ricevute. Occupa posizioni a seconda di indicazioni verbali, riordina le posizioni degli oggetti secondo un modello precedentemente dato . Esegue con i compagni giochi con regole, giochi di gara, . Mosca cieca. Caccia al tesoro con lutilizzo dei simboli concordati. Cerca loggetto nascosto. Lettura simbolica di percorsi strutturati da eseguire (in ogni tratto del percorso il bambino trova la simbologia e sa come affrontarlo, descrive verbalmente ci che esegue).
32
Possibile simbologia: C O aperto chiuso a destra a sinistra in avanti in dietro dentro fuori sopra sotto vicino lontano Esegue schede operative, reticoli, labirinti e percorsi, simboli concordati per gli indicatori spaziale. Rappresenta il percorso fatto. Analizza gli spazi interni ed esterni della scuola. Ritaglia e incolla immagini di oggetti presenti nella classe. Collega le immagini ai nomi. Collega le immagini a brevi e semplici frasi.
B1 -
Decodifica e interpreta le richieste formulate. Esplora direttamente gli spazi esperibili. Riproduce graficamente gli spazi. Li descrive verbalmente. Utilizza la scrittura relativa al lessico.
33
Ritaglia e incolla immagini di oggetti presenti nella classe. Collega le immagini ai nomi. Collega le immagini a brevi e semplici frasi. Realizza un glossario. Sudditi le immagini in categorie es: oggetti della classe, della tua stanza, .
Attivit e strategie didattiche Rappresenta percorsi precedentemente eseguiti utilizzando una simbologia non convenzionale ma concordata. Individua, riconosce e denomina gli elementi essenziali costitutivi di spazi che appartengono al loro vissuto e non. Rappresenta elementi spaziali utilizzando il disegno e la scrittura. Esegue associazioni immagine parola e parola parola. Esegue esperienze concrete e non di posizionamento e di localizzazione di oggetti diversi. Descrive verbalmente immagini luso degli indicatori spaziali. consolidando
Esegue giochi di movimento finalizzati al rinforzo degli indicatori ed il loro utilizzo in contesti diversi. Esegue questionari/interviste e organizza risultati in tabelle a doppia entrata. i
Esegue una caccia al tesoro con indicazioni su semplici mappe. Inventa e costruisce, assieme ai compagni, una caccia al tesoro. Analizza lo spazio utilizzando tutti i sensi.
34
A1 In ricezione comprende COMPETENZA LINGUISTICA Il lessico di base degli indicatori spaziali: sopra/sotto, davanti/dietro, vicino/lontano, alto/basso, in alto/in basso, destra/sinistra, aperto/chiuso,, dentro/fuori; lessico corpo e Verbi (cammina, vai, sali, scendi, striscia, rotola, gira, tocca, metti, mostra, alza, passa, chiudi, apri). Pronomi personali (prima e seconda e terza persona, singolare). Aggettivi: qualificativi (prendi la palla rossa). Articoli determinativi singolari (il, la).
A2
Comprende e produce Il lessico di base degli indicatori spaziali: sopra/sotto davanti/dietro vicino/lontano alto/basso in alto/in basso destra/sinistra aperto/chiuso dentro/fuori. Verbi al presente (cammina, vai, sali, scendi, striscia, rotola, gira, tocca, metti, mostra, alza, passa, chiudi, apri). Comprende e utilizza verbi regolari anche coniugati al participio passato, comprende i verbi irregolari (vedi sopra). Pronomi personali (prima seconda e terza persona, singolare e plurale). Primi accordo nome articolo. Aggettivi: qualificativi (prendi la palla rossa). Aggettivi dimostrativi (prendi quella palla). Articoli determinativi singolari (il, la). Articoli determinativi plurali (i, le). Preposizioni semplici.
35
B1 Utilizza verbi coniugati al presente, participio passato (solo regolari), imperfetto. Utilizza i vocaboli adeguati in base alla categoria richiesta dallinsegnante (luoghi della scuola, ambienti extrascolastici). Produce concordanza tra soggetto, verbo e aggettivo predicativo. Produce frasi con articoli e preposizioni, rispetta le concordanze e coniuga i verbi che sono coerenti allambito trattato. Produce frasi articolate. Comprende e formula domande a risposta aperta. Comunica con discreta fluenza. Interagisce in una conversazione con i coetanei in modo pertinente e coerente rispetto alla tematica trattata. Partecipa attivamente a una discussione in situazioni a lui familiari.
Utilizza gli aggettivi possessivi e qualificativi , avverbi interrogativi (dove?, c?, ci sono?). Riconoscimento della concordanza tra nome e aggettivo. Concordanza nome aggettivo, articolo nome e verbo.
36
A1 Esprime un giudizio sullattivit svolta anche con canali non verbali (mi piace - non mi piace , necessario per concordare il significato dello smile che diverso fra le varie culture). A2 Esprime un giudizio sullattivit svolta: (mi piace - non mi piace , necessario concordare il significato dello smile che diverso fra le varie culture) B1 Esprime un giudizio sullattivit svolta: mi piace non mi piace ho avuto fortuna non ho avuto fortuna facile- difficile mi sono impegnato non mi sono impegnato sono bravo non sono capace mi hanno aiutato non mi hanno aiutato, e lo motiva. mi piace non mi piace facile- difficile mi sono impegnato non mi sono impegnato sono bravo non sono capace mi hanno aiutato non mi hanno aiutato
COMPETENZA METACOGNITIVA
37
LESSICO
A1 Sostantivi: Riferiti alle parti del proprio corpo: testa, spalle, braccia, mano, gambe, piedi, pancia, sedere. Riferiti ad oggetti di arredo e materiale scolastico : banco, cattedra, lavagna, quaderno, libro, penna Riferiti ai concetti spaziali - sopra, sotto,
Verbi:
Cammina, vai, sali, scendi, striscia, rotola, gira, tocca, metti, mostra, alza, passa, chiudi, apri Aggettivi qualificativi: Colori primari, dimensioni grande piccolo. A2 Sostantivi: Riferiti alle parti del proprio corpo con espansione del lessico relativo a segmenti e parti pi specifiche (nuca, gomito, mento, avambraccio, ). Riferiti ad oggetti di arredo, materiale scolastico e non. Riferiti ai concetti spaziali - sopra, sotto
Verbi: coniugati al presente e al participio passato solo se regolari - cammina, striscia, rotola, gira, tocca, mostra, alza, passa, chiudi, apri, aiuta, colora, ritaglia, incolla, digita, clicca, trascina, impara Aggettivi: qualificativi (facile / difficile), attributivi (bravo, capace). Articoli: la, il , i, le . Preposizioni semplici: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. B1 Sostantivi: riferiti alle parti del corpo, allarredo, ai
38
concetti spaziali e al lessico quotidiano. Verbi: allimperfetto (A2). Aggettivi: dimostrativi, possessivi, numerali, indefiniti. Pronomi: personali singolari e plurali. Avverbi: di luogo e di tempo (dove/quando). Articoli: articoli indeterminativi un, uno, una, avvio allutilizzo di lo e gli. Preposizioni: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra ,nel, nella, della, sulla
39
Scuola dell'infanzia
Apprendere in lingua italiana il lessico necessario all'organizzazione spaziale (concetti topologici: dentro-fuori, sopra-sotto, vicino-lontano, aperto-chiuso, davanti-dietro, di qua-di l, in alto-in basso)
Impariamo con Lino e i suoi amici. La storia ideata per un accostamento all'italiano in et prescolare, in particolare per introdurre i concetti topologici ( dentro-fuori, sopra-sotto, vicino-lontano, aperto-chiuso, davanti-dietro, di qua-di l, in alto-in basso) attraverso un approccio narrativo. Il racconto sar di natura orale e sar accompagnato da un'animazione con delle sagome di cartoncino rappresentanti gli animali e gli elementi fondamentali, che appaiono nelle varie sequenze narrative. Questo percorso narrativo sar suddiviso di due parti per introdurre gradualmente i concetti e monitorare la comprensione della storia da parte dei bambini. Si prevede un percorso arricchito da tecniche ludico-didattiche per un effettivo apprendimento e consolidamento dei concetti in oggetto.
L'uccellino Lino e i suoi amici. (storia inventata da Simonetta Dose e Cecilia Della Vedova) Personaggi: Lino, l'uccellino Raffa, la giraffa Ippo, l'ippopotamo Lola, la chiocciola Mimma, la scimmia
1). L'uccellino Lino abita in un giardino. Il suo nido sopra l'albero. A lino piace cantare: Cip, cip, cip, cip. La sua amica Lola, la chiocciola, sta sempre sotto le foglie, vicino all'albero di Lino. Lola: - Ciao Lino, cosa fai lass, in alto? Lino: - Sto cercando il sole. E tu cosa fai laggi in basso? Lola: - Ho tanto freddo, tanto freddo. Vado dentro la mia casetta, ciao. Lino: - Ciao Lola, io vado a cercare il sole.
40
Quando fa freddo e i bambini mettono il cappotto, Lola la chiocciola si chiude nel suo guscio per stare al caldo. L'uccellino Lino invece vola via lontano a cercare il sole caldo. L'uccellino Lino vola, vola e arriva in un paese dove fa sempre caldo e incontra nuovi amici. L'uccellino Lino trova un grande albero con tante foglie e l si riposa e dorme. Ad un certo punto tutti i rami dell'albero si muovono. <<Cosa succede?>> dice Lino, vede la giraffa mangiare le foglie dell'albero. Lino: - Chi sei? La giraffa: - Sono Raffa, la giraffa e mi piace mangiare queste foglie. E tu chi sei? Lino: - Sono Lino l'uccellino e mi piace stare sopra l'albero e vicino al sole. Raffa: - Dai vieni con me, salta sopra la mia testa, andiamo a trovare una mia amica. Lino: - Ma dove si va? Di qua o di l? Raffa: - di l, verso il fiume. Lino e Raffa vanno verso il fiume. 2).Lino e Raffa arrivano al fiume, Lino vede qualcosa..... Lino: - Chi quell'animale grande, grosso dentro all'acqua? Mi fa paura! Raffa: - il mio amico Ippo, l'ippopotamo e a lui piace stare dentro l'acqua. Raffa: - Ciao Ippo! Ippo: - Ciao Raffa, cos'hai sopra la testa? Raffa: - il mio amico, si chiama Lino. Dai esci fuori dall'acqua cos giochiamo insieme! Lino, Raffa e Ippo giocano a nascondino. Lino: - io chiudo gli occhi e conto fino a 10 e voi vi nascondete. ...1...2..3...4...... Raffa si nasconde dietro un grande albero, Ippo si nasconde dietro un grande sasso. Lino: - ora vengo a cercarvi! Ora volo in alto, e vedo...vedo... Raffa!!!! Raffa ti ho trovata, sei dietro il grande albero!! Raffa: - Bravo!!! E Ippo dove ? Lino: - provo a volare in basso....non lo vedo, chiss dove ! ....: - lo so io!!! Lino: - E tu chi sei? Mimma: - Sono Mimma la scimmia e il vostro amico dietro il grande sasso. Raffa: - Andiamo insieme a trovare Ippo! Mimma: - Io vado davanti ... Raffa: - e io vendo dietro a te.... Lino: - e io vengo con voi. La scimmia si ferma davanti al grande sasso e sottovoce, piano piano dice: Mimma: - qui, qui. Raffa: - io vado di qua... Lino: - e di vado di l.... Raffa, Lino: - Cuc, ti abbiamo trovato! Ippo: - finalmente, ero stanco di aspettare. Ho tanta fame, andiamo a mangiare?!. Mimma: - Andiamo a casa mia, dalla mia mamma. Mimma, Lino, Raffa e Ippo vanno a casa di Mimma. Mimma: - Ciao mamma, ho conosciuto dei nuovi amici, abbiamo tanta fame. Mamma: - Bene, ciao a tutti, c' un grande cesto pronto. Gli amici: - Grazie!!! Raffa: - Andiamo a mangiare fuori nel prato. - Ciao Lino: - il cestino chiuso, non riesco ad aprirlo. Mimma: - Lascia, faccio io. Ecco fatto, adesso aperto. Raffa: - Buon appetito a tutti! Ippo: - finalmente si mangia!!!! Gli amici fanno una bella merenda, mangiano tutta la frutta dentro il cestino.
41
2) Gioco di Kim
Obiettivo: iniziale produzione, esposizione alla struttura dov'?, sviluppare l'attenzione e la rappresentazione mentale della posizione degli oggetti, incentivare il lavoro di gruppo. Abilit linguistiche: ricettive e produttive. Materiali utilizzo dei pupazzetti costruiti dai bambini. Descrizione - si verbalizza insieme la situazione iniziale, ovvero una parte della storia (per esempio: Ippo dentro al fiume, Lino sopra l'albero), poi si posta un animale e si chiede Dov' l'ippopotamo?, si da' un esempio verbale dentro o fuori? e il bambino risponde. Ci cerca di costruire delle situazioni per cui si possano considerare una o due coppie di opposti concetti topologici. Varianti - A) Gli animali inizialmente devono essere posizioni come raccontato nella storia, poi vengono invitati a giocare. Un bambino esce dall'aula, nel frattempo uno degli animali viene spostato. Al rientro in aula, al bambino viene chiesto: dov' andato...?, al primo tentativo il
42
bambino anche le risposte gestuali (la ricerca fisica dell'animale) verranno accettate, man mano si incentiveranno le risposte verbali (dentro l'acqua, sopra l'albero). B) Gioco a squadre > l'insegnante coordina il gioco dichiara: Lino dentro l'acqua. vero o falso?. I bambini sono divisi in due squadre, ad ogni risposta esatta si vincono dei confetti di cioccolato.
3) Il nostro viaggio
Obiettivi: far vivere con il proprio corpo i concetti proposti, prime richieste di produzione alla domanda dove sei? . Materiali materassi, pedane, sedia, spalliera, cubi. Descrizione Dopo aver lavorato molto con oggetti concreti e con il supporto del fantastico (che deve essere salvaguardato), si propone un'esperienza motoria: un percorso misto in palestra. Si verbalizzano le azioni e si supporta chi ha difficolt con la domanda (ad es. Sei sopra o sotto...la pedana)
davanti dietro
di l in alto di qua
43
4) Cerca loggetto
Linsegnante, nel laboratorio di L2, riunisce i bambini e spiega a tutti il gioco che ci si appresta a fare: trovare un oggetto nascosto seguendo delle indicazioni verbali. Linsegnante chiede ad un bambino di uscire dalla stanza per non vedere il luogo dove loggetto sar nascosto. Bambini ed insegnante nascondono loggetto e chiedono al compagno di rientrare nella stanza. In un primo momento linsegnante a dare le indicazioni verbali: - Loggetto vicino alla finestra- quando il bambino raggiunge il punto indicato linsegnante specifica ulteriormente la posizione; -E sotto il materasso-. A turno ogni bambino sar chiamato ad uscire per trovare loggetto nascosto. Linsegnante pone attenzione ad adoperare tutti i termini linguistici (riferiti ai concetti topologico e spaziali) esposti nellobiettivo. Quando tutti i bambini avranno eseguito un turno di gioco, saranno loro stessi a dare ai compagni le indicazioni verbali utili al ritrovamento delloggetto (singolarmente o in gruppo).
5) Caccia al tesoro
Linsegnante prepara alcuni cartoncini bianchi e dei pennarelli. Comunica ai bambini di voler eseguire un nuovo gioco: La caccia al tesoro. Linsegnante fa vedere ai bambini qual il tesoro da trovare: ad esempio, alcune caramelle. Prima di iniziare il gioco insegnante e bambini concordano e trovano dei simboli per definire i concetti relativi allorganizzazione spaziale. Ogni simbolo viene disegnato su un cartoncino. Ad esempio:
dentro
fuori
sopra
sotto
ecc.
Una volta concordati i simboli, linsegnante prepara il materiale disegnando accanto ad essi, gli oggetti di riferimento: ad esempio Cerca dentro (simbolo) larmadio (disegno). Linsegnante nasconde quindi i cartoncini in punti predisposti in modo da creare un percorso che porter al tesoro. Ogni bambino, quando trova il cartoncino legge la tappa successiva. Il gioco pu essere eseguito a squadre o singolarmente.
44
10. QUADRO COMUNE EUROPEO DI RIFERIMENTO PER LE LINGUE Livelli comuni di riferimento: scala globale.
Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di uso quotidiano e formule molto comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e altri ed in grado di porre domande su dati personali e rispondere a domande analoghe (il luogo dove abita, le persone che conosce, le cose che possiede). in grado di interagire in modo semplice purch linterlocutore parli lentamente e chiaramente e sia disposto a collaborare. Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in attivit semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. in grado di comprendere i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta normalmente al lavoro, a scuola, nel tempo libero, ecc. Se la cava in molte situazioni che si possono presentare viaggiando in una regione dove si parla la lingua in questione. Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti che gli siano familiari o siano di suo interesse. in grado di descrivere esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni, di esporre brevemente ragioni e dare spiegazioni su opinioni e progetti. in grado di comprendere le idee fondamentali di testi complessi su argomenti sia concreti sia astratti, comprese le discussioni tecniche nel proprio settore di specializzazione. in grado di interagire con relativa scioltezza e spontaneit, tanto che linterazione con un parlante nativo si sviluppa senza eccessiva fatica e tensione. Sa produrre testi chiari e articolati su unampia gamma di argomenti
45
A1
LIVELLO ELEMENTARE
A2
B1
LIVELLO INTERMEDIO
B2
ed esprimere unopinione su un argomento dattualit, esponendo i pro e i contro delle diverse opzioni. in grado di comprendere unampia gamma di testi complessi e piuttosto lunghi e ne sa ricavare anche il significato implicito. Si esprime in modo scorrevole e spontaneo, senza un eccessivo sforzo per cercare le parole. C1 Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, accademici e professionali. Sa produrre testi chiari, ben strutturati e articolati su argomenti complessi, mostrando di saper controllare le strutture discorsive, i connettivi e i meccanismi di coesione. in grado di comprendere senza sforzo praticamente tutto ci che ascolta o legge. Sa riassumere informazioni tratte da diverse fonti, orali e scritte, ristrutturando in un testo coerente le argomentazioni e le parti informative. Si esprime spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso e rende distintamente sottili sfumature di significato anche in situazioni piuttosto complesse.
LIVELLO AVANZATO
C2
46
BIBLIOGRAFIA
P. Balboni (2000) ALIAS Approccio alla lingua italiana per allievi stranieri Torino Theorema P. Balboni (2002) Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle societ complesse, UTET: Torino. F. Caon (2005) Insegnare italiano nella classe ad abilit differenziate Guerra Edizioni Favaro G. (2002) Insegnare litaliano agli alunni stranieri, La Nuova Italia, RCS libri: Milano. Luise M.C. (2003), a cura, Italiano lingua secondi: Fondamenti e metodi- Lingue e culture di origine, vol.2, Guerra Edizioni: Perugia. Toso F. (2006) Lingue dEuropa- La pluralit linguistica dei Paesi europei fra passato e presente, Baldini Castoldi Dalai: Milano. Centro COME > http://www.centrocome.it/ Universit Ca Foscari, laboratorio itals > http://venus.unive.it/italslab/; laboratorio alias < http://venus.unive.it/aliasve/index.php Materiali di studio dei corsi di formazione base e avanzato di didattica dellitaliano L2, Udine 20082009-2010.
Note: il presente elaborato pubblicato con la licenza Attribuzione- Non Commerciale Condividi allo stesso modo, Italia 3.0
47