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15 del 30/05/2012

A cura del Gruppo Consiliare

egnaliamo in talia
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Giorgio Cremaschi: il 26 a Roma per lart. 18 e per ricominciare

Democrazi

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Alberto Lucarelli: Proporzionale e partecipativo Alfonso Gianni: una spietata radiografia della crisi italiana

Economi

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Bruno Contini: non c equit senza patrimoniale Il Bilancio in rosso del governo Monti

egnaliamo in

oscana
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Piano Interprovinciale Ato Costa: Verso rifiuti Zero o lIncenerimento dei rifiuti?

NON SMOBILITIAMO!
ci che la gente ci chiede dopo la straordinaria manifestazione del 12 maggio a Roma a difesa dellart. 18. Tenere alta la guardia e intensificare la mobilitazione nel Paese sono un imperativo al quale non posiamo sottrarci, specialmente ora che la proposta di legge sulla riforma del lavoro sta per andare in Senato e, successivamente, alla Camera. Esattamente 10 anni fa, Berlusconi fu fermato dalla enorme manifestazione promossa da Cofferati. Oggi, pi che mai, dobbiamo restare uniti per respingere la controriforma del lavoro e per difendere la democrazia, i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, la Costituzione.

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AR: Crisi in comune ...

PI: Bini porto di Marina di Pisa la societ non ha pagato i terreni


PI: Pirogassificatore di Castelfranco Consiglio di Stato: si al completamento no allattivazione

LU: FdS superare emergenza ambien- 8 tale e occupazionale GR: RC Follonica: spezzare il binomio 8 bassa raccolta differenziata e inceneritori. Necessario invertire la rotta

NECESSARIO LO SCIOPERO GENERALE. CONTINUIAMO A GRIDARGLIELO IN PIAZZA:

MONTI VATTENE!!!
Siamo su Facebook: FdS-Verdi Gruppo Toscana e su internet: www.prcgruppotoscana.it www.pdcitoscana.blogspot.com - www.rifondazionetoscana.it www.liberamentefds.blogspot.com

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onsiglio

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n. 15 del 30/05/2012

Giorgio Cremaschi: il 26 a Roma per lart. 18 e per ricominciare


da Micromega del 23/05/2012
Nel 1992 il governo Amato cancell la scala mobile e lanno successivo il governo tecnico guidato da Ciampi, con un accordo che formalizz la concertazione sindacale, conferm quella scelta. Ora lIstat ci comunica che dal 1993 al 2011 i salari sono rimasti fermi, neppure un centesimo di aumento di potere dacquisto. Non ci vorranno ventanni per capire che la controriforma del lavoro che distrugge lart. 18 e rende pi stabile la precariet, avr gli stessi effetti distruttivi. Gi oggi infatti chiaro che quella controriforma colpir solo il potere contrattuale e i diritti, quindi anche il salario delle lavoratrici e dei lavoratori. Nel 1992-93 Cgil Cisl e Uil accettarono colpevolmente la cancellazione della scala mobile e quindi la devastazione del salario, cos oggi le tre principali confederazioni accettano la cancellazione dellart. 18. Questa la differenza che c oggi tra lItalia e altri paesi europei, sottoposti alle stesse terribili medicine della Banca centrale europea. In Italia i grandi sindacati confederali non reagiscono ma, anzi, subiscono o accettano le ricette del governo Monti. A tutto questo bisogna provare a reagire. Sappiamo che le forze che hanno contrastato o contrastano lattacco ai lavoratori sono articolate e divise. La Fiom, che in questi anni stata il principale baluardo di resistenza contro Marchionne e lattacco ai diritti, oggi in evidente difficolt e non definisce una prospettiva chiara. Il sindacalismo di base, che pure ha realizzato diverse mobilitazioni, non ha pi la forza di alcuni anni fa. Possiamo rassegnarci a questa situazione? Possiamo aspettare ventanni, come sulla scala mobile? Direi di no, direi che sullart. 18 bisogna cogliere loccasione per costruire una controffensiva sociale contro il governo e il grande padronato. I risultati delle elezioni amministrative mostrano il totale sfaldamento, sia della destra, sia del quadro politico che sostiene Monti. possibile usare questo nuovo quadro per costruire una controffensiva sociale? Per farlo bisogna superare barriere e diffidenze, bisogna non avere settarismi di organizzazione. Per questo consideriamo un primo passo di grande importanza lassemblea autoconvocata a Roma il 26 maggio. Delegati e militanti sindacali, sia della Cgil, sia del sindacalismo di base, assieme a militanti sindacali e lavoratori che non sono riconducibili a nessuna sigla, hanno convocato un incontro per provare a organizzare una risposta comune allaggressione ai diritti dei lavoratori. Ci saremo perch dobbiamo esserci, perch non possiamo permetterci, in un momento come questo, di disperdere le forze e di continuare ognuno nel proprio orticello a vangare la crisi. Questassemblea pu essere un punto di partenza e dobbiamo lavorare perch lo sia. Senza farci illusioni, senza sopravvalutarci, ma anche avendo la consapevolezza che nellattuale crisi sociale e politica chi si d da fare davvero pu raggiungere successi insperati. evidente che la crisi politica in Italia anche oggi profonda crisi del sindacalismo confederale. Per questo lassemblea del 26 deve diventare un momento di rilancio del protagonismo, delliniziativa di chi, nei luoghi di lavoro cos come nei quartieri e nelle citt disastrate dalla crisi, non intende arrendersi. Cominciamo il 26 e poi andiamo avanti, i risultati arriveranno.

Alberto Lucarelli: Proporzionale e partecipativo


su: il manifesto.it del 15/05/2012
Come si pu rinnovare realmente il sistema della rappresentanza sulla base della democrazia partecipativa? La bagarre in atto sulla riforma elettorale - a tutela dei partiti o delle coalizioni - impedisce, di fatto, un reale rinnovamento del sistema della rappresentanza politica, cos come sollecitato, in modo eclatante, dal voto del 6 e 7 maggio, come dalle elezioni dello scorso anno. Le proposte dei partiti contro la democrazia partecipativa rispolverano idee obsolete rispetto alle reali necessit sociali, economiche e politiche di un paese sull'orlo della recessione. La riproposta, da parte del Pd, di un sistema elettorale a doppio collegio aggravata dalle dichiarazioni di Dario Franceschini, sceso in campo a difesa del premio di coalizione. Non brilla la destra, ovviamente, dove, nonostante il verdetto delle urne, c' chi si schiera per l'attuale Porcellum "corretto" con preferenze. Il sistema elettorale di tipo proporzionale, pur non previsto espressamente dalla Costituzione, tuttavia riconducibile alla stessa, in particolare, alla forma di governo parlamentare e di sistema delle garanzie in esso prevista. A partire dai primi anni Cinquanta le tesi di Lavagna sulla illegittimit di un sistema di tipo maggioritario sono state quasi unanimemente accolte. Successivamente, a partire dagli anni Novanta, si , invece, affermata una posizione contrapposta fondata sulla natura disponibile alla mag-

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gioranza delle scelte in materia di sistema elettorale e sulla compatibilit costituzionale del principio maggioritario. Principio considerato come un bene in s e non in riferimento al contesto storico, politico e sociale nel quale chiamato ad operare e rispetto alle funzioni cui assolve. Un principio cui collegata, in ogni caso, l'efficienza e la stabilit di governo, finalit peraltro non raggiunte negli anni di attuazione di leggi elettorali ispirate al principio maggioritario, tanto mitizzate da far venir meno ogni preoccupazione circa il rischio, strettamente correlato, di schiacciare le minoranze e di vulnerare il principio democratico. Il sistema proporzionale va ricondotto da un lato a disposizioni costituzionali che delineano il funzionamento degli organi costituzionali e, dunque il rapporto fra gli stessi (forma di governo), dall'altro a principi costituzionali fondamentali e, dunque, immodificabili che sarebbero innegabilmente compressi, quindi violati, dall'applicazione dell'opposto principio maggioritario. Tra i primi vanno indicati tutti i principi costituzionali che prevedono specifiche maggioranze, in particolare tendenti a coinvolgere le minoranze, per la formazione degli organi costituzionali o, comunque, previsti in Costituzione: l'elezione del Presidente della Repubblica (art. 83 Cost.); l'elezione da parte del Presidente, come organo neutro, di un terzo dei giudici della Corte costituzionale (art. 135 Cost.); la formazione delle Commissioni parlamentari in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Ma credo che le stesse elezioni in Costituzione previste a maggioranza assoluta acquistino un significato diverso e certo meno garantistico rispetto alla funzione rappresentativa quando gli organi deliberanti siano eletti sulla base di una legge elettorale di tipo maggioritario. Allo stesso modo, le deliberazioni che in Costituzione sono previste con maggioranze qualificate a partire da quelle relative all'approvazione dei regolamenti parlamentari (art. 64 Cost.), fino ad arrivare a quelle richieste dall'art. 138 Cost. per la modifica della Costituzione o la disciplina di materie di natura costituzionale, perdono quella funzione di rendere determinate scelte indisponibili alla semplice maggioranza politica in quanto di rilievo tale da richiedere un accordo il pi possibile condiviso dalle diverse forze presenti negli organi rappresentativi e dunque espressione delle diverse forze esistenti nel Paese. Occorre riflettere su quali cambiamenti siano ammissibili e quali, invece, non lo siano. In sostanza occorre distinguere fra modifiche indirette alla Costituzione legittime e modifiche, invece, illegittime. In particolare, le norme riconducibili alla forma di governo e al sistema delle garanzia non appaiono immodificabili, tuttavia evidente che laddove si apportino modifiche atte ad incidere sulla forma di governo, contestualmente andrebbero modificate in modo puntuale altre disposizioni relative al rapporto fra gli organi costituzionali al fine di rendere coerenti tali rapporti e inquadrabili in altra tipologia di forma di governo. Un'altra argomentazione quella a sostegno dell'illegittimit del principio maggioritario relativa al rapporto tra tale principio ed il principio di uguaglianza del voto di cui all'art. 48 Cost. interpretato alla luce dell'art. 3 Cost. Tali disposizioni sono attuate soltanto quando si assicuri il principio di uguaglianza del voto tanto in entrata, ossia al momento delle elezioni, quanto in uscita, ossia al momento della trasformazione dei voti in seggi. chiaro che tale equivalenza assicurata soltanto da un sistema proporzionale puro, come altrettanto innegabile che il principio maggioritario la nega per definizione sovrarappresentando forze politiche e, quindi, sottorappresentandone altre. Gli argomenti pi forti a sostegno di un'illegittimit costituzionale del principio maggioritario stanno nei principi caratterizzanti l'ordinamento costituzionale italiano che, per effetto della legge elettorale, possono essere attuati o disattesi: il principio della sovranit popolare, il principio di uguaglianza sostanziale, il principio di uguaglianza del voto, l'indisponibilit della Costituzione a forze espressione di semplici maggioranze politiche o addirittura di minoranze. Scelte diverse saranno semplicemente indirizzate alla salvaguardia dell'attuale rappresentanza, in contrasto con modelli alternativi di democrazia fondati sulla partecipazione.

Alfonso Gianni: una spietata radiografia della crisi italiana


su www.keynesblog.com
Il Rapporto annuale 2012 sulla situazione del Paese dellIstat, presentato ieri nella sala della Lupa a Montecitorio, ci restituisce unimmagine cruda dello stato dellItalia. Ovviamente il rapporto non contiene, n lo potrebbe, giudizi politici. Ma le cifre e le valutazioni statistiche che ci offre valgono pi di accorate denunce, perch costituiscono unanalisi puntuale e spietata delle condizioni in cui versa il nostro paese nel pieno della crisi e forniscono uninfinit di elementi precisi per sottoporre a critica le politiche del governo italiano e della governance europea. I ricercatori dellIstat che tra laltro lamentano giustamente una carenza di fondi da parte del governo sottolineano come le avvisaglie pur timide di ripresa affiorate nella prima parte del 2011 sono state rapidamente travolte nel corso dellestate dal brusco peggioramento delle condizioni dei mercati finanziari cui le politiche messe in campo dal governo non hanno saputo porre

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alcun rimedio. Cos, a partire dal terzo trimestre 2011, il prodotto ha ripreso a diminuire, accentuando la caduta nei primi mesi del 2012, il che ha naturalmente portato con s lincremento della disoccupazione, soprattutto nelle classi giovanili. Lindebitamento delle pubbliche amministrazioni sceso, determinando un buon avanzo primario, inferiore solo a quello della Germania, ma ci non bastato a rallentare la crescita del rapporto debito/Pil, giunto al 120.1%, a causa della diminuzione del denominatore. In questo quadro e a causa di una dinamica retributiva in rallentamento, il reddito disponibile delle famiglie diminuito per il quarto anno consecutivo. Siamo a livelli inferiori del 4% rispetto al 1992! Dal 2008 anno in cui la crisi sbarcata in Europa la perdita di reddito stata di 1.300 euro pro capite, mentre il risparmio famigliare si ridotto dal 12,6% al 8,8%. Il Rapporto getta anche uno sguardo accurato e di lungo periodo alla composizione delloccupazione e della disoccupazione. Tra i diversi dati spiccano quelli che riguardano la precariet e la flessibilit del rapporto di lavoro. Loccupazione dipendente cresciuta in venti anni del 13,8% (il che dimostra che il mito del lavoro autonomo uninvenzione propagandistica), ma gli assunti a tempo determinato sono cresciuti del 48,4%. A questi vanno aggiunti i 2,1 milioni di Neet, cio giovani che non hanno lavoro, n sono a scuola, n simpegnano in percorsi formativi o di avviamento al lavoro. Vi stato un incremento della occupazione femminile, ma nel segno della precariet. Nel 2010 due terzi delle donne occupate a part-time avrebbero voluto esserlo a tempo pieno, mentre sei anni prima tale aspirazione era condivisa solo da un terzo. In questo quadro risultano peggiorati tutti i mali di lungo periodo della situazione italiana, come lelevata povert e il differenziale fra Nord e Sud del paese. Non solo. Lambiente ha la peggio. Il Rapporto mette in luce come sia aumentato enormemente, particolarmente al Sud, il consumo di suolo, ovvero la cementificazione e tutte le cattive forme di urbanizzazione. Quanto alle prospettive per il futuro il Rapporto peggio che pessimista. Le previsioni sono di unulteriore contrazione del Pil dell1,5% per il 2012. Le misure assunte dal governo, compresa la famigerata costituzionalizzazione del pareggio di bilancio, non fanno che aggravare la situazione. Infatti per rispettare il nuovo obbligo costituzionale osservano i ricercatori Istat dovremmo realizzare un avanzo primario (ossia una differenza positiva tra le entrate e le uscite su base annua al netto del pagamento degli interessi sul debito) pari all8%, ovvero un livello mai raggiunto nella storia italiana. Come dire: mission impossibile. Secondo il Rapporto, lItalia ha completamente mancato tutte le occasioni che potevano derivare dal posizionamento internazionale del nostro paese. Se lunica cosa che va bene sono le esportazioni in determinati settori legati al Made in Italy, va osservato che a differenza del passato unespansione delle esportazioni di merci attiva una quota sempre minore di produzione nazionale. In altre parole una ripresa trainata dalle sole esportazioni impossibile. Il tema del rilancio della domanda interna di consumi e di investimenti dunque ineludibile. Ma quale tipo di ripresa? Anche su questo punto il rapporto tuttaltro che reticente. I ricercatori dellIstat ci dicono che il Paese non sembra avere colto le opportunit offerte dalla trasformazione in atto verso leconomia della conoscenza, con conseguente perdita di efficienza di sistema. Il che un modo solo pi elegante per dire che con il declino economico del nostro paese non centrano nulla n larticolo 18, n il costo del lavoro. E che questo declino precedente alla crisi internazionale in atto e da questa stato solo enormemente accentuato. Serve dunque una politica economica per un nuovo modello di sviluppo e non il rigore di bilancio, come invece contenuto nel fiscal compact che i parlamenti europei, fra cui il nostro, sono chiamati a ratificare entro la fine di giugno e a cui dovremo opporci con tutte le nostre forze. Proprio perch, come dice conclusivamente il Rapporto i beni comuni e i beni immateriali sono altrettanto, e forse pi, importanti di quelli materiali e individuali. Ma per tutelarli e produrli ci vuole non meno ma pi spesa pubblica e meglio qualificata.

Bruno Contini: non c equit senza patrimoniale


www.sbilanciamoci.info del 15/05/2012
Il governo dei tecnici dovrebbe spiegare perch l'Italia sia cos diversa da tutti i paesi europei e d'oltre Atlantico. Dove l'imposta patrimoniale esiste. Pu la seconda fase del governo Monti fare a meno di un ripensamento sullimposta patrimoniale e/o sulla tassa di successione? I problemi pratici che si frappongono allintroduzione di una imposta patrimoniale sono indubbiamente seri (al di l dellopposizione politica che troverebbe in Parlamento). Ma sarebbe gi un passo avanti se il governo annunciasse lavvio di una credibile operazione volta a risolverne le modalit di applicazione e fornisse al vasto pubblico una spiegazione esauriente del perch lItalia sia cos diversa da tutti i paesi europei e di oltre Atlantico. Dove tale imposta esiste, e fornisce un gettito importante, senza essere messa in discussione neanche dai partiti pi conservatori. Ammesso che una valida spiega-

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zione non si riduca alla ben nota questione del livello patologico di evasione fiscale e di esportazione di capitali verso i paradisi fiscali. Come se i paradisi fiscali servissero solo ai ricchi evasori italiani e non a quelli inglesi, tedeschi, francesi perch ci sono anche quelli - oltre che ai russi e i padroni arabi del petrolio. La nuova IMU potrebbe configurarsi come una imposta sul patrimonio immobiliare. Ma, sotto questo aspetto, sarebbe molto pi equa e convincente se la prima casa ne rimanesse esente o comunque le fosse accordato un trattamento decisamente pi privilegiato. La maggioranza degli italiani anche quelli pi tartassati dalla stretta fiscale della prima fase governo Monti - vivono in casa di propriet. Senza contare che molti, proprietari di casa in una citt dove sono nati o hanno avuto il primo lavoro, devono spostarsi altrove perch sono stati trasferiti o hanno trovato un nuovo lavoro, devono pagarsi laffitto, o pi spesso solo una parte di affitto, con il canone che percepiscono nel luogo di origine. Su cui pagano lIRPEF e potrebbero essere chiamati a pagare lIMU se non fosse previsto un meccanismo di esenzione non difficile da implementare. Unimposta patrimoniale, cos come una IMU pi equa di quella che sembra aspettarci, non produrrebbe ulteriori contrazioni dei consumi privati, e non avrebbe limpatto recessivo che la stretta fiscale impone al paese. E per finire, non si capisce per quale motivo economico non venga reintrodotta la tassa di successione, cos amata dal vecchio Einaudi, il pi illustre di tutti i liberali italiani, proprio in nome di una equit redistributiva che non dovrebbe premiare pi di tanto i figli dei ricchi. Anche di questa, ovviamente, se ne capisce il motivo politico. Ma il governo dei tecnici non dovrebbe esserne continuamente condizionato, cos come sembra darsi il caso su altri provvedimenti, primo fra tutti la riforma del mercato del lavoro.

Il bilancio in rosso del governo Monti


Pitagora - www.sbilanciamoci.info - Il manifesto del 25/05/2012
A sette mesi dall'insediamento, il bilancio - anche economico - del governo Monti negativo. E le prospettive future sono perfino peggiori. Occorre quanto prima adottare una visione sociale ed economica del tutto differente in grado di rilanciare le attivit e loccupazione e risanare i conti. Secondo le stime preliminari dellIstat, il Pil del primo trimestre dellanno diminuito dell0,8% rispetto ai tre mesi precedenti e dell1,3% rispetto al corrispondente periodo dellanno scorso. [] Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento delle finanze del Ministero dellEconomia, nel primo trimestre le entrate fiscali sono aumentate di solo lo 0,7% rispetto allanno precedente e sono diminuite del 6,2% nel mese di marzo; gli incassi relativi allIVA sono addirittura diminuiti dello 0,1% nei tre mesi e dell1,8% a marzo. Questi ultimi dati sono particolarmente sconfortanti perch costituiscono un indizio di una progressiva caduta della domanda, persino dintensit superiore a quella stimata dallIstat, tenuto conto che ci si sarebbe potuto attendere una crescita del gettito per effetto dellinflazione (i prezzi sono saliti di oltre il 3%) e dellaumento del carico fiscale con linnalzamento dal 20 al 21% dellaliquota base. La situazione economica delle famiglie italiane va dunque peggiorando e si va diffondendo un sentimento di paura per il futuro, anche per effetto dei pesanti provvedimenti del governo; linsicurezza sulle prospettive di reddito ha diminuito la propensione al consumo oltre la stessa riduzione della capacit di spesa. Seguendo il modello greco, anche nel nostro paese si va creando un circolo vizioso in cui laumento della pressione fiscale fa cadere la domanda (e lattivit produttiva) che a sua volta contrae il gettito fiscale e contributivo. [] Il peggioramento della situazione si riflesso sui mercati finanziari, dove il rischio sui titoli pubblici italiani ha di nuovo ampiamente superato la soglia dei 400 punti base. Da ultimo, laumento della probabilit di ritorno alle monete nazionali nei paesi periferici dellEurozona si sta traducendo nellaumento della preferenza dei cittadini a detenere risparmio sotto forma di contante in euro, con la prospettiva di forti prelievi dai conti bancari. In Italia, le politiche adottate volte a colpire il reddito e il potere dei lavoratori e del ceto medio in favore degli imprenditori e dei manager, sia delleconomia reale sia della finanza, oltre ad essere socialmente inique sono state economicamente irrealistiche: il risanamento dei conti pubblici non pu essere raggiunto contando unicamente sul sostegno della domanda estera di beni prodotti avvalendosi di un bassissimo costo del lavoro. [] Inoltre, non stato preso alcun provvedimento per limitare gli eccessi nella corresponsione di stipendi e bonus dei manager sia delle banche che hanno beneficiato degli aiuti pubblici sia delle imprese non finanziarie a partecipazione pubblica. Non stata nemmeno reintrodotta unimposta liberale come quella di successione; il bollo sui capitali scudati di ammontare risibile. Sono stati confermati gli inutili progetti infrastrutturali precedenti e non sono stati presentati programmi di sviluppo. I tagli alla spesa della politica non si sono materializzati. A sette mesi dal suo insediamento, il bilancio, anche sotto il profilo economico, del governo del

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professor Monti, nato con i migliori auspici, la massima fiducia dei cittadini e in concomitanza allingente immissione di liquidit da parte della Banca Centrale Europea, per ora negativo. Le prospettive sono persino peggiori: il drammatico calo della domanda interna la conseguenza dellazione distributiva operata in senso sfavorevole ai lavoratori e alle classi meno abbienti. Occorre quanto prima adottare una visione sociale ed economica del tutto differente in grado di rilanciare le attivit e loccupazione e risanare i conti. La vittoria di Hollande in Francia dischiude una prospettiva di trasformazione economica e sociale che probabilmente rappresenta lultima possibilit per lEuropa di evitare lo spettro della disgregazione e dei fallimenti a catena. [] Occorre interrogarsi su come si pu conciliare il valore, negli ultimi decenni intoccabile, della propriet individuale con il pi alto valore del benessere di una collettivit di persone.

Piano Interprovinciale Ato Costa: Verso Rifiuti Zero o lIncenerimento dei rifiuti?
Alessio Ciacci - Assessore Ambiente Comune di Capannori
A cinque anni dalladesione di Capannori, primo comune in Italia, alla Strategia Rifiuti Zero oltre 75 sono le Amministrazioni che hanno fatto questa scelta dimostrando (per oltre due milioni di cittadini) che questa strada raggiungibile e porta con se vantaggi ambientali, economici, sociali ed occupazionali. Unalternativa sempre pi forte e concreta che si va affermando a discapito di chi denigrava come Utopia una strategia che ha trovato spazio in citt anche di milioni di abitanti come San Francisco. Non sembra essere questa per la convinzione di chi ha redatto la bozza del nuovo Piano interprovinciale tra le Provincie di Pisa, Livorno, Lucca e Massa che addirittura sposta gli obblighi del 65% di differenziata dal 2012 (come stabilisce inderogabilmente la legge nazionale) al 2020. Si torna indietro invece di andare avanti, alla faccia di quanto stabilisce la legge, di quanto dimostrano decine di esperienze in tutta la Toscana, di quanto ci obbliga la sostenibilit e la sempre maggior finitezza di materie prime. Il tutto per dimostrare ad ogni costo la maggior necessit impiantistica e linevitabilit assoluta di bruciare o sotterrare i rifiuti, un assurdo proprio difficile da dimostrare. In Toscana, cos come in tutta Italia, realt consolidata il trend di riduzione della produzione di rifiuti ogni anno per circa 100 mila tonnellate arrivando nel 2009 agli stessi livelli di produzione del 2003, ovvero circa 2,4 milioni di rifiuti totali prodotti. Nonostante questi dati oggettivi ed un trend ormai consolidato anche precedente alla grave crisi economica che stiamo attraversa chi ha pensato la Bozza di pianificazione interprovinciale ha addirittura ipotizzato un aumento della produzione dei rifiuti quanto in TUTTI i Comuni che hanno avviato la raccolta domiciliare Porta a Porta si notata una riduzione fino al 20-30% degli scarti. E visto che il Porta a porta lunico modo per rispettare la legge e raggiungere il 65% di materiale avviato a riciclo dovremmo spingere tutti i comuni in questa direzione e pianificare una riduzione di questa portata su tutto lambito interprovinciale. In questo modo non avremmo pi 900 mila tonnellate di scarti nellAto Costa ma circa 700 mila e se realisticamente puntassimo ad obiettivi realizzabili (come Salerno ha dimostrato possibile anche in grandi citt in tempi ristretti) come il 70%in 2 anni la necessit di smaltimento si ridurrebbe a nemmeno 200 mila tonnellate annue che potremmo aggredire con due ulteriori strategie: la tariffazione puntuale e politiche per la riduzione dei rifiuti. A quel punto potremmo pensare a come smaltire quelle poche tonnellate di scarti rimasti indifferenziati con impianti di ultima generazione che riescono ad avviare a riciclo anche quella tipologia di materiali, riuscendo a creare maggiori posti di lavoro, riducendo i costi di gestione e riducendo enormemente gli impatti ambientali. partita unottima collaborazione tra le forze politiche della sinistra (Fed, SEL e IDV) che proprio a Capannori hanno dato il via a questo lavoro congiunto perch possa vincere lambiente, la politica e la sostenibilit.

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Federazione della Sinistra: sulla questione inceneritore di San Zeno si rispettino gli impegni elettorali ad Arezzo crisi della maggioranza in Comune di Fausto Tenti - Segretario provinciale PRC Arezzo
La crisi della maggioranza che governa il Comune di Arezzo dovuta soprattutto ma non solo a tre motivi (portati avanti da FdS-SeL-IdV): lesternalizzazione dei servizi educativi a cooperative private (laddove il programma elettorale prevedeva , se necessario, un trasferimento alla gestione statale o ad aziende pubbliche) le nomine presso le partecipate del comune (fatte dal PD senza nessuna consultazione con gli alleati e con criteri ambigui) e la questione del nuovo inceneritore di Arezzo: questultimo il tema pi spinoso, sul quale si scontrano culture politiche differenti (noi siamo per investimenti sul capitale umano, con la R.D. domiciliare, il cd porta-a-porta, mentre il PD favorevole ad investimenti sul capitale impiantistico, soprattutto dincenerimento). Il problema che il PD locale, mentre nel programma con quale ci siamo presentati agli elettori e vinto, aveva accettato dinserire che il nuovo inceneritore di Arezzo nonostante la gara di ambito in itinere avrebbe ottenuto eventualmente - il via libera solo ed esclusivamente al completo dispiegarsi di indagini sanitarie, epidemiologiche, ambientali ecc, adesso vuole accelerare i tempi: cio non intende attendere i 39 mesi necessari per addivenire a ragionevoli decisioni sulla necessit o meno di costruire il nuovo inceneritore (da 75.000 t/a, il doppio della potenzialit di quello attuale, che avrebbe necessit solamente di essere reso meno inquinante) previsti dal Progetto dellU.E. Life+. Per noi, SeL ed IdV intollerabile accorciare tali tempi, poich sulla salute non intendiamo transigere! E mentre vengono fatte dette indagini (da svolgere in base a Protocolli O.M.S.) possiamo intanto implementare la quantit (e qualit) di R.D., che nella provincia di Arezzo francamente ridicola (33%, dati ARRR 2010) ed attivare politiche di riduzione della produzione (la quale cala anche da sola, purtroppo a causa della crisi). Allo stato dellarte, la rottura della coalizione (3 partiti su 4il che potrebbe far pensare che i problemi sono da cercare allinterno di 1 partito sui 4 componenti lalleanza) non del tutto consumata, essendo stati attivati i livelli regionali delle forze del centrosinistra, al fine di arrivare ad una soluzione della crisi: noi, assieme a SeL ed IdV, auspichiamo fortemente che i vari livelli regionale, provinciale, comunale - del PD, siano ragionevoli e convengano che non chiediamo la luna, ma semplicemente il rispetto degli impegni presi con il nostro elettorato solo un anno fa.

ACLI Arezzo: SI ad una innovativa politica di smaltimento dei rifiuti, SI ai beni comuni - da www.informarezzo.com
23/05/2012 - Le ACLI aretine manifestano la propria contrariet allipotesi di raddoppio dellinceneritore di San Zeno senza, peraltro, adeguate valutazioni sullimpatto ambientale e sanitario; lassociazione ricorda che, gi anni fa, avanz forti perplessit su un intervento che finiva col danneggiare ulteriormente lambiente e la salute di una zona ben pi vasta della sola localit di San Zeno. Le ACLI richiamano al rispetto di tutti i tempi necessari previsti per una appropriata ed approfondita verifica di impatto sanitario, salvaguardando al massimo la salute pubblica. V soprattutto rammarico per unaltrettanto scarsa lungimiranza nel non aver mai approntato una seria, programmata ed innovativa politica di smaltimento dei rifiuti puntando sul potenziamento della raccolta differenziata e a quantaltro potesse limitare, le consuete soluzioni (inceneritori e/o discariche) che deturpano il territorio e minacciano la salute della gente. Le ACLI auspicano che gli amministratori trovino il coraggio di intraprendere vie nuove per la risoluzione di questioni che necessitano di scelte innovative. [] Ad un anno dal referendum, la volont dei cittadini viene ignorata. []

Bini: Porto di Marina di Pisa la societ non ha pagato i terreni


Il Circolo di Legambiente ringrazia pubblicamente Maurizio Bini, capogruppo PRC al Comune di Pisa, che ha scoperto che i lavori autorizzati dal Comune, fin dal 2007 (5 anni fa) alla Societ Borrello per la costruzione del porto di Marina di Pisa non potevano essere svolti perch la Societ non ha MAI pagato i terreni n ha MAI firmato il contratto d'acquisto. Questo il testo di Legambiente Pisa: Bocca dArno: il porto e la speculazione edilizia. Grazie alla denuncia del consigliere comunale Maurizio Bini, abbiamo saputo che la societ Borrello, che sta costruendo il porto a Marina di Pisa, non ha pagato i terreni di propriet comunale (valore stimato 3,7 milioni di euro) e della Gea (valore simile al precedente) sui quali dovrebbe costruire un villaggio turistico affacciato sul porto. Anzi: non ha neanche firmato il contratto di acquisto. Una vicenda preoccupante che getta unombra su tutta loperazione speculativa. Legambiente Pisa denunci a suo tempo altre illegittimit, ottenendo anche una sentenza favorevole (per quanto non efficacie) da parte della magistratura amministrativa; adesso si impegner nella valutazione dei nuovi fatti. per difficile per il comune, colpito da una mora salata se non paga in tempo una multa, capire come si possa non pagare un bene che, di propriet di un ente pubblico, ancora di tutti noi; e parliamo di milioni di euro.

n. 15 del 30/05/2012

Pirogassificatore: si al completamento no alla attivazione. Confermate le ragioni di PRC e cittadini - Andrea Corti Cons. Provinciale PRC
Il Consiglio di Stato di fatto ha confermato la sospensione cautelare del TAR contro il pirogassificatore di Castelfranco (PI) della soc. Waste Recycling. Il pronunciamento ratifica nei fatti quello che cittadini, istituzioni locali e noi affermavamo da tempo: la prevalenza degli interessi generali su quelli, se pur legittimi dellattivit imprenditoriale in piena conformit, quindi, al dettato costituzionale. Il PRC si impegnato da subito in una battaglia di democrazia che vede prima di tutto lesigenza del rispetto delle regole. Anche per questo abbiamo sostenuto anche finanziariamente uno dei tre ricorsi al TAR, per questo siamo stati citati al consiglio di stato dalla societ e sorprendentemente anche dalla regione toscana e dallarpat regionale. Lintera vicenda stata caratterizzata da una, per noi quanto mai inopportuna, pressante ingerenza della Regione Toscana nella persona, che troppo spesso con toni imperiosi ha criticatole istituzioni locali, i cittadini e le forze politiche che si sono opposte allimpianto. Lordinanza, condivide limpostazione del primo giudice quella che ha determinato appunto la sospensione dellautorizzazione, e accogliendo solo parzialmente il ricorso della societ consente il completamento della struttura, ma non la sua attivazione. Il che tradotto in altri termini vuol dire che la macchina la potete costruire, ma non la potete usare, con buona pace della Waste Recycling, della soc. NSE e del Presidente Enrico Rossi.

FdS Lucca: superare emergenza ambientale e occupazionale


La Federazione della Sinistra della provincia, riunitasi venerd 18/05/2012, esprime in modo unanime la massima preoccupazione per l'emergenza ambientale e occupazionale conseguente alla mancanza di una posizione condivisa tra amministrazioni comunali della Versilia e della Provincia di Lucca sulla gestione dei rifiuti. Chiediamo uno sforzo di coordinamento tra gli enti locali interessati e un maggior coinvolgimento delle forze politiche per il rapido superamento della fase emergenziale. Proponiamo la riapertura di Pioppogatto attraverso l'immediata gestione in ATI da parte delle aziende che gestiscono i rifiuti sul territorio versiliese, anche al fine di riassorbire da subito i lavoratori in mobilit. Ribadiamo il raggiungimento dell'obiettivo RIFIUTI ZERO al 2020 con l'attuazione della raccolta differenziata spinta ed il completo superamento di produzione di qualsiasi materiale da "incenerire" attraverso la immediata individuazione del sito di compostaggio nella piana di Lucca, troppo a lungo attesa e non certo per nostra responsabilit. indispensabile, per chiudere il tutto, effettuare quanto prima la riconversione di Pioppogatto in impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti e l'indicazione dei siti di compostaggio della provincia di Lucca nel Piano Interprovinciale dei Rifiuti.

RC Follonica: spezzare il binomio bassa raccolta differenziata e inceneritori, necessario invertire la rotta. (sintesi)
Sabato 19 maggio ling. Rabitti ha presentando il suo ultimo libro dove ha illustrato come lincenerimento di rifiuti pu contribuire ad aumentare linquinamento. Valori fuori norma per diossine e simili sono stati rinvenuti nel canale Solmine; sopra i limiti trovati in campioni di latte animale al Puntone Vecchio e a Scarlino e in mangimi a Cura NuovaValpiana, ove ha funzionato un inceneritore. Se le amministrazioni spingessero sulla raccolta differenziata, con il porta a porta, si raggiungerebbero le percentuali di recupero previste dalle normative, riciclando e evitando cos lincenerimento. Per questo come PRC abbiamo promosso, insieme ad altri, una raccolta firme a Follonica e comuni limitrofi per la sua estensione a tutta la citt; A Follonica in due mesi oltre 2.000 firme. Altre centinaia a Scarlino ed in altri comuni della provincia. Strano che unamministrazione che ha nel suo programma elettorale il 75% di differenziata al 2012, e che intervenuta positivamente contro linceneritore di Scarlino Energia, oggi adduca motivi non accettabili e per noi inesistenti per giustificare il lassismo su questo. Viene affermato che il porta a porta avrebbe maggiori costi e difficolt logistiche: decine di studi e ed esempi dimostrano il contrario. Sorge quindi un sospetto: lamministrazione sceglie di allinearsi ad un piano provinciale rifiuti errato che privilegia gli impianti privati di trattamento dei rifiuti e per giustificarli boicotta la raccolta differenziata? Se si infatti fosse realizzata una R.D. del 65 % sarebbe ad esempio anti economico utilizzare limpianto delle Strillaie, che dovr quindi in questottica rimanere bassa, con i cittadini che continueranno a pagare nella TARSU le penali previste dalle normative Europee (nel 2011 da 50 a 100 a famiglia, a Follonica). Da qui la necessit di invertire la rotta. Non promuovendo la R.D. spinta e non creando un impianto di riciclaggio e riuso (che il programma dellattuale amministrazione prevedeva nel 2009) non si danno le adeguate risposte nemmeno ai lavoratori di Scarlino Energia che attualmente si trovano in regime di cassa integrazione.
U. Giardelli - PRC Circolo Che Guevara Follonica

n. 15 del 30/05/2012

Rappresentanza e partecipazione: quale democrazia?

Ad un anno dai referendum: la gestione dellacqua in Toscana

Consiglio Regionale della Toscana


Sala Affreschi, Via Cavour, 4 Firenze
Introduce: MONICA Intervengono:

Consiglio Regionale della Toscana Sala Collezioni, Palazzo Bastogi Via Cavour, 18 Firenze
Introduce: MONICA Intervengono:

SGHERRI

Capogruppo Federazione della Sinistra Verdi Consiglio Regionale della Toscana

SGHERRI

Capogruppo Federazione della Sinistra Verdi Consiglio Regionale della Toscana

ANTONIO FLORIDIA
Osservatorio Elettorale Regionale

LUCIANO BAGGIANI
Presidente Associazione ANEA

ALFIO MASTROPAOLO
Universit di Torino

TOMMASO FATTORI
Forum Italiano Movimenti per lacqua

RICCARDO NENCINI
Assessore Bilancio e Rapporti Istituzionali Regione Toscana

ROSA RINALDI
Segreteria naz. PRC Resp. Ambienti e Beni Comuni

SABINA NICOLELLA
Esperta processi partecipativi - Ecosistemi

ANNA RITA BRAMERINI


Assessore Ambiente ed Energia Regione Toscana

San Giuliano Terme: codice etico finalizzato ad organizzare i salari a parit di mansioni da inserire nei futuri contratti
Approvata mozione di Claudio Bolelli e Marco Carioni - Consiglieri Sinistra Unita
Che le ultime finanziarie hanno sempre pi obbligato gli Enti Locali e le Societ da essi partecipate, in ragione del blocco delle spese e delle assunzioni, ad erogare servizi attraverso la loro esternalizzazione; Ritenuto Che l'esternalizzazione ha sempre penalizzato i lavoratori, perch l'obiettivo di minimizzare i costi incide sui loro salari e sulle loro condizioni di sicurezza, nonch sulla durata dei loro contratti e ci in modo tanto consistente da rendere incerte e precarie le loro condizioni lavorative ed esistenziali; Ritenuto altres Che ci si dovrebbe adoperare al fine di far valere il principio universalmente riconosciuto in base al quale a parit di mansione svolta presso l'Ente Locale o le sue Societ partecipate corrisponda invariabilmente un eguale salario; Considerato Che nelle gare relative all'effettuazione del servizio porta a porta per i Comuni di Vecchiano, Lari e Bientina per conto della Societ Geofor, le ditte o cooperative aggiudicatrici del servizio sarebbero state obbligate all'applicazione del contratto Federambiente, in vigore presso la Societ Geofor, in luogo di quello Multiservizi, pi penalizzante per i lavoratori, e che l'eventuale non ottemperanza di questa clausola contrattuale avrebbe determinato la risoluzione del contratto di appalto stesso; Visto Che, al contrario, ai lavoratori addetti al servizio porta a porta nel Comune di San Giuliano, dipendenti delle cooperative Munutencoop ed Arca vien applicato il contratto Multiservizi, con ci discriminandoli nei confronti di chi svolge il medesimo servizio nei comuni limitrofi, e che queste due cooperative stanno dando luogo ad una nuova entit produttiva, la Ambiente Costa che sarebbe comunque intenzionata a mantenere il contratto pi penalizzante per i lavoratori; Considerato altres Che oltre alla parte normativa anche le condizioni di lavoro dei lavoratori addetti al porta a porta a San Giuliano sono peggiori di quelle degli altri comuni; IMPEGNA IL SINDACO Ad adoperarsi affinch venga stipulato, in concerto con le OO.SS, un codice etico finalizzato ad organizzare i salari a parit di mansioni da inserire nei futuri contratti. A tal fine si d mandato al Presidente del Consiglio Comunale di istituire un gruppo di lavoro che porti concrete proposte al Consiglio entro sei mesi.

n. 15 del 30/05/2012

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Vicenda Solvay: Interrogazione di Monica Sgherri: Tutelare sia lambiente che loccupazione. Massimo impegno nel prossimo accordo di programma per interventi tesi a ridurre lutilizzo di acqua buona
Firenze, 24/05 - Partendo dal presupposto che vadano tutelati nel contempo gli aspetti ambientali e occupazionali legati allattivit dellazienda sul territorio toscano, linterrogazione si focalizza, in merito ai numerosi risvolti che lattivit industriale di Solvay ha, sulla necessit che in vista del prossimo accordo di programma, sia posto il massimo dellimpegno affinch vi siano adeguati interventi compensativi, magari diversi da alcuni di quelli previsti - che hanno evidenti problematicit - in merito allutilizzo della risorsa idrica per scopi industriali, ma soprattutto che si punti ad interventi tesi a ridurne lutilizzo. Riduzione da ottenersi prendendo in considerazione interventi che ne ottimizzino luso nellambito del processo produttivo di Solvay, riducendo lutilizzo di acqua buona (quindi ottimizzare riciclo e riuso con i depuratori, la previsione di dissalatori, ecc.) Ed inoltre si compia ogni sforzo, ovviamente per quanto di competenza, per far s che quanto corrisposto in particolare da Solvay per lo sfruttamento minerario sia effettivamente impiegato sul territorio con questi scopi. Un percorso di definizione dellaccordo di programma che deve vedere adeguato coinvolgimento delle istituzioni e delle comunit locali. stata presentata inoltre dai consiglieri FdSVerdi una mozione con i medesimi contenuti. Intanto a Rosignano stata approvata la mozione di FdS e Sel per chiedere la realizzazione di un dissalatore.

Crisi Pramac: approvata mozione presentata da FdS-Verdi


Il dispositivo della mozione: [] Impegna la Giunta Regionale A porre il massimo impegno in tutte le sedi deputate al fine di venire agevolare la ripresa produttiva dello stabilimento Pramac di Casole dElsa, cos da contribuire alla tutela delloccupazione e alla permanenza dellattivit produttiva presso il sito stesso. A riferire in tempi brevi al Consiglio e alla Commissione consiliare competente in merito agli sviluppi della vicenda in questione Mozione con primi firmatari Monica Sgherri e Paolo Marini, sottoscritta da tutti i capigruppo e dai consiglieri del territorio interessato, approvata dallaula.

Rispetto del protocollo daccordo per la reindustrializzazione delle province di Prato e di Massa Carrara. Approvata la mozione della commissione emergenza.
Il dispositivo della mozione: [] Il Consiglio Regionale Esprime la propria solidariet ai lavoratori coinvolti ed agli enti locali interessati nonch la propria preoccupazione per leventuale perdita di posti di lavoro che si determinerebbe perdurando lattuale situazione dincertezza; Impegna la Giunta Regionale ad intervenire presso il governo centrale, ed in particolare presso il ministero per lo sviluppo economico al fine di dare seguito a quanto contenuto nel protocollo dAccordo per la reindustrializzazione delle aree delle province di Prato e Massa Carrara in data 22/03/2011. Primo firmatario della mozione Paolo Marini, Presidente della Commissione Emergenza Occupazionale.

Vertenza dellazienda Trigano (Valdelsa Siena), interrogazione di Sgherri e Marini (FdS-Verdi)


Gli interrogativi posti dalla interrogazione: [] Interroghiamo la Giunta per sapere: Se sia a conoscenza di questa grave situazione in oggetto. Se intenda interessare lAssessorato competente ed il Consiglio attraverso la Commissione per lemergenza occupazionale per intervenire sulla propriet al fine di contribuire a ripristinare un corretto confronto sindacale e pretendere un piano industriale che abbia le caratteristiche di rilancio dellattuale produzione e del mantenimento delloccupazione.

n. 15 del 30/05/2012

11

Sindacati: Forte preoccupazione per le terme di Casciana


da: www.consiglio.regione.toscana.it
I rappresentanti dei lavoratori, ricevuti dalla commissione Emergenza occupazionale, hanno denunciato la difficile situazione economica e finanziaria che ha bloccato il rinnovo dei contratti stagionali. Il presidente della Commissione Paolo Marini: Chiederemo un incontro urgente con lassessore Scaletti Firenze Situazione difficile alle Terme di Casciana, in provincia di Pisa, la cui propriet detenuta per il 78% dalla Regione Toscana e per il 22% dal comune di Casciana Terme. Lo hanno detto, davanti alla commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale, presieduta da Paolo Marini (Fed. Sin-Verdi), i rappresentanti dei sindacati e della Rsu aziendale. Il bilancio dellazienda, non brillante da alcuni anni, negli ultimi due ha registrato perdite significative, tanto che i contratti stagionali arrivati a scadenza (circa una trentina) non sono stati rinnovati. Ma anche i 50 dipendenti a tempo indeterminato, hanno sottolineato i sindacati, si trovano a fronteggiare una situazione difficile. Il segmento del benessere, nel quale lazienda aveva investito una cifra cospicua, ha prodotto perdite, mentre la situazione di siccit che ha colpito la Toscana ha portato alla chiusura, tranne che nei fine settimana, della piscina. Lunico segmento che continua a funzionare quello tradizionale sanitario, in particolare della riabilitazione. Ma anche qui ci sono state contrazioni delle convenzioni con le Asl del territorio, in particolare quella di Livorno. Secondo i sindacati, davanti alla prospettiva della privatizzazione da una parte e del rilancio del settore termale dallaltro, questultimo annunciato dallassessore regionale Cristina Scaletti in un recente incontro, serve a ridare tranquillit allazienda, a cominciare dalla nomina del direttore, che non pi in carica da due mesi. [] La prima cosa da fare chiedere un incontro urgente allassessore Scaletti, per capire come la Regione, in qualit di socio di maggioranza, intenda muoversi per affrontare i problemi delle terme di Casciana, ha dichiarato il presidente della commissione Paolo Marini (Fed. Sin-Verdi). Il sistema terme in generale presenta, in Toscana, molte problematicit. Nel caso di Casciana colpisce che unazienda che aveva retto bene agli urti dei vari cambi di normativa si trovi ora a fronteggiare questa difficolt. Per questo serve chiarire che strade si intendano prendere per non disperdere il patrimonio economico e di professionalit di unesperienza che ha le potenzialit per stare sul mercato.

Sgherri e Marini: Sbagliato da parte della Regione rifiutare il confronto con le organizzazioni sindacali sui servizi di portierato
Sgherri e Marini: ripristinare le corrette relazioni sindacali. Condivisione della agitazione indetta dalle organizzazioni sindacali Firenze, 22 maggio. Servizi di portierato del Consiglio Regionale e della Regione: Riteniamo profondamente sbagliato, da parte della Regione medesima, rifiutare il confronto con le organizzazioni sindacali e chiediamo che venga celermente ripristinato. Solleveremo la questione nella prossima seduta della Conferenza dei Capigruppo: infatti inaccettabile che mentre il Consiglio fra cui il nostro Gruppo Consiliare -, la Giunta nonch la Commissione speciale Lavoro hanno sempre seguito con attenzione le vertenze sul territorio regionale e posto il massimo impegno per il realizzarsi di corrette relazioni sindacali, questo non accada da parte della Regione per una vertenza che la riguarda direttamente. Per questo parteciperemo ai presidi organizzati dai sindacati domani e gioved unitamente allo sciopero dei lavoratori di portineria della Regione e del Consiglio Regionale. Cos Monica Sgherri Capogruppo di Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale e Paolo Marini, collega di Gruppo e Presidente della Commissione Speciale Lavoro. Nel merito della vertenza proseguono Sgherri e Marini - condividiamo quanto espresso dalle organizzazioni sindacali in merito alle necessit del mantenimento dei livelli occupazionali, delle garanzie contrattuali e sul rifiuto del criterio del massimo ribasso nellappalto di gara. Il massimo ribasso conclude la Capogruppo Sgherri conduce infatti ad effetti devastanti, alla destrutturazione dei diritti dei lavoratori e mette da parte altri criteri che non possono essere invece accantonati, quali qualit e affidabilit del servizio, che non possono essere elusi anche a fronte di un costo magari maggiore, a volte in maniera irrisoria; mentre lassenza di controlli ha portato nel tempo alla proliferazione del massimo ribasso.

Atti in Consiglio - i testi su www.prcgruppotoscana.it


Interrogazioni Orali: n. 673 del 24/05/2012: In merito ai risvolti ambientali e occupazionali dellattivit dellazienda Solvay sul territorio toscano; n. 676 del 30/05/2012: in merito alla crisi dellazienda Trigano
A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Mozioni: n. 462 del 28/05/2012: In merito agli interventi tesi alla salvaguardia della risorsa idrica nelle aree dove insiste lattivit economica di Solvay; n. 464 del 29/05/2012: In merito alla situazione di crisi in cui versa lazienda Pramac e alle azioni da mettere in atto per salvaguardare i posti di lavoro del sito di Casole dElsa
Siamo su Facebook: FdS-Verdi Gruppo Toscana e su internet: www.prcgruppotoscana.it www.pdcitoscana.blogspot.com www.rifondazionetoscana.it

Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 Fax: 055 2387 570

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