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Accordo su assistenza sanitaria agli stranieri... Riorganizzazione sanitaria: ideologia della retorica dei numeri o tutela di diritti insopprimibili? Comunicati del gruppo
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de un voto utile, risponderei: utile a chi? A cosa?. Ma andiamo per ordine per smontare passo passo la teoria. Novembre 2011, crisi di governo. Berlusconi cadeva. Lo spread impazzava. Si poteva celermente andare alle urne (il ministro degli Interni Maroni parlava di met gennaio) per tamponare lemergenza. Il Centrosinistra delineato a Vasto volava nei sondaggi mentre Berlusconi sprofondava sotto il 15 per cento. Per lui sarebbe stata la Caporetto definitiva. Per il centrosinistra una netta vittoria che avrebbe portato malgrado il Porcellum una stabilit di governo. E invece la sindrome Tafazzi nel Pd ha prevalso decidendo non la via del voto anticipato ma il sostegno al tecnico Mario Monti (il quale si rivelato tutto, tranne che un tecnico). Fossimo andati ai seggi avremmo vinto le elezioni ma, essendo una forza responsabile, abbiamo deciso di sostenere Monti affermava alla Camera Dario Franceschini. Ecco allora la parentesi del Professore: 13 mesi di austerity, tagli e macelleria sociale. Debito pubblico salito pi che in tre anni di Berlusconi, disoccupazione giovanile in aumento, Pil fermo. A tal proposito interessante larticolo delleconomista Guglielmo Forges Davanzati qui su MicroMega. Ma lo spread si abbassato ribattono i fautori di un Monti - bis quando sul Sole24ore (non la Pravda) Guido Rossi ci spiega come non sia pi possibile negare levidenza: le politiche di austerit sono servite a salvare ed arricchire le varie istituzioni finanziarie too big to fail senza risolvere, anzi peggiorando, la crisi depressiva delleconomia globale. Eppure Monti si autonarra come il Salvatore della patria tanto da salire in politica, tra laltro mentendo perch nella conferenza stampa di prenatalizia aveva allontanato ogni ipotesi di candidatura. Crea una coalizione con il Terzo Polo con il super commissario Enrico Bondi costretto a visionare attentamente le liste. Poi le bordate contro il Pd, che invece e sbagliando laveva sostenuto fedelmente nellanno di governo. Non solo quindi i democratici hanno voluto SuperMario, lhanno appoggiato (votando leggi come la riforma Fornero), ora pur essendo competitors un giorno s e laltro pure un dirigente del partito apre al dialogo postvoto a Monti. Anche nel caso di maggioranza alla Camera e al Senato apriremo un dialogo con forze moderate saldamente europeiste vanno ripetendo i leader democratici. Tafazzi 2, la vendetta. Inoltre a dir poco contestabili sono le liste del partito tra indagati, iperliberisti (in primis Gianpaolo Galli, uomo della Confindustria come n.2 in Lombardia) e vecchie conoscenze (Rosy Bindi capolista in Calabria). Sembra che il Pd giochi a perdere e faccia di tutto per far scappare gli elettori, eppure chi non vota il centrosinistra far un regalo a Berlusconi. Insomma, se si perde per colpa degli altri. Bah. La coerenza, cosa difficile da trovare in Italia!
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luoghi di lavoro; sulla segretezza e la libert delle comunicazioni; sulla riforma del diritto di famiglia e la fissazione a 18 anni della maggiore et; sulla disciplina dei suoli; sulla chiusura dei manicomi, linterruzione della gravidanza, listituzione del servizio sanitario nazionale. La rivoluzione dei diritti attraversa tutti gli anni 70, e ci consegna unItalia pi civile. Non fu un miracolo, e tutto questo avvenne in un tempo in cui il percorso parlamentare delle leggi era ancor pi accidentato di oggi. Ma la politica era forte e consapevole, attenta alla societ e alla cultura, e dunque capace di non levare steccati, di sfuggire ai fondamentalismi. Esattamente lopposto di quel che avvenuto nellultimo ventennio, dove un bipolarismo sciagurato ha trasformato lavversario in nemico, ha negato il negoziato come sale della democrazia, si arresa ai fondamentalismi. stata cos costruita unItalia profondamente incivile, razzista, omofoba, preda dellillegalit, ostile allaltro, a qualsiasi altro. Questo il lascito della Seconda Repubblica, sulle cui ragioni non si riflettuto abbastanza. []
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Relazione illustrativa della proposta di legge regionale Disciplina della Certificazione di sostenibilit degli edifici
La crisi economica, che ha colpito l'intero sistema mondiale, ha evidenziato la necessit di affrontare una sfida importante con un approccio che consenta lattivazione di una strategia economica e politica che garantisca pi posti di lavoro ed una maggiore qualit della vita per i cittadini. Prioritari sono gli obiettivi dell'efficienza energetica, della salute e sicurezza negli ambienti domestici e sul lavoro, della riduzione delle emissioni climalteranti e di CO2, dei prodotti rispettosi dell'ambiente, della riduzione dei consumi di acqua e dei materiali. Tutti temi che trovano la loro esplicitazione nel concetto di "sostenibilit". Il settore delle costruzioni determinante nel perseguimento degli obiettivi della sostenibilit e rappresenta quindi una sfida impegnativa ma anche una grande opportunit sia per I'Italia che per lEuropa, che ha infatti considerato l'edilizia sostenibile uno dei 6 mercati di punta per la crescita e lo sviluppo dei prossimi anni (tra i quali anche le energie rinnovabili, il riciclo
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materiali, i bioprodotti, il tessile tecnico e la sanit on line). L'edilizia sostenibile rappresenta quindi una opportunit determinante per la "qualit della vita" delle persone e per la competitivit" di tutto il sistema Europa. La sostenibilit in edilizia si articola quindi in tre diversi aspetti sinergici tra loro: la sostenibilit ambientale, intesa come uso adeguato delle risorse (produrre di pi con meno: ciclo di vita dei prodotti, risparmio energetico, fonti rinnovabili); la sostenibilit economica, intesa come accessibilit al bene edilizio da parte dell'utilizzatore per il diritto alla qualit della vita (compatibilit economica, aspettative di vita, comfort abitativo); la sostenibilit sociale, intesa come sicurezza del processo produttivo, incolumit e tutela dei diritti delle persone che partecipano alla realizzazione del bene edilizio e " come sicurezza del prodotto, ovvero durabilit del bene edilizio ed assenza di rischi per le persone che lo usano. Operare nel settore delle costruzioni determinante per: migliorare la qualit delle costruzioni, tutelare i diritti delle persone coinvolte nel processo produttivo, impiegare materiali ecologicamente testati, ridurre gli sprechi delle risorse, assicurare una migliore compatibilit ambientale [] La Regione Toscana sin dalla L.R. n. 1/2005 di governo del territorio ha inserito ledilizia sostenibile tra le priorit di azione a livello regionale e, attraverso le allegate linee guida per ledilizia sostenibile ha indicato in che modo valutare in modo oggettivo e verificabile le prestazioni energetico-ambientali delledilizia sostenibile in fase di progetto. Le Direttive europee sul rendimento energetico in edilizia (Dir. 91/2002/CE e la sua rifusione Dir. 31/2010/UE) hanno introdotto norme importanti sul contenimento dei consumi energetici legati agli usi standard degli edifici (riscaldamento, riscaldamento dellacqua, raffrescamento, illuminazione) e di conseguenza sulle emissioni di gas climalteranti, prevedendo esplicitamente la certificazione energetica degli edifici, attuata in Toscana attraverso il decreto legislativo 192/2005 e la Legge regionale 71/2009. Inoltre la Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso della energia da fonti rinnovabili, il suo recepimento nella normativa nazionale il D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28 ed il decreto 15/03/2012 del Ministero dello Sviluppo Economico con cui si definiscono gli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili (Burden Sharing) prevedono per ogni regione di raggiungere un preciso valore di rapporto tra consumi e produzione di energia da fonti rinnovabili. Per creare le condizioni necessarie a rendere le caratteristiche di sostenibilit in edilizia sempre pi riconosciute ed apprezzate di estrema importanza che sia formalmente riconosciuto un sistema di valutazione regionale che si basi su criteri oggettivi (conformi alle linee guida regionali), riconosciuti,e codificati dalla normativa tecnica esistente o in via di definizione e capace di garantire lutente della sostenibilit ambientale delledificio non solo in fase di progetto ma anche a realizzazione eseguita. Il sistema dovr essere obbligatorio nel caso di edifici realizzati da soggetti pubblici anche in osservanza dei contenuti della Direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE del Consiglio (30 dicembre 2008) Tutto ci rende indilazionabili politiche e azioni sistematiche e organiche della Regione nei confronti della promozione, incentivazione e regolazione della sostenibilit in edilizia in particolare di quella realizzata con risorse pubbliche. Per gli interventi edilizi realizzati da soggetti privati la certificazione di sostenibilit ambientale potr essere facoltativa rimanendo uno strumento volontario di qualificazione del prodotto "edificio" magari incentivato localmente con benefici fissati a livello locale. In questo processo indispensabile che la Regione Toscana individui un soggetto qualificato capace di verificare e quantificare, secondo la procedura di certificazione a definirsi, il livello di qualit ambientale conseguito da prima dal progetto e poi a realizzazione terminata. La legge allart.1 introduce la certificazione di sostenibilit della edilizia, definisce il campo di azione rendendola obbligatoria nel caso di nuovi edifici pubblici o comunque realizzati sul territorio regionale con risorse pubbliche. Per gli interventi edilizi realizzati da soggetti privati la certificazione di sostenibilit ambientale facoltativa ma potr essere redatta a richiesta del proprietario dellintervento. Larticolo 2, definisce i principi generali per le procedure di certificazione che saranno tecnicamente dettagliate con un apposito regolamento di approvazione della Giunta regionale. La certificazione attuata da professionisti abilitati dalla Regione stessa che definir linsieme delle procedure e dei relativi controlli per laccreditamento dei professionisti abilitati alla certificazione, e per la acquisizione del certificato e ne curer il relativo aggiornamento, trattandosi di materia in continua evoluzione. La Regione per le attivit di accreditamento e controllo potr avvalersi di soggetti pubblici competenti. Gli artt. 3 e 4 definiscono la modalit per il rilascio della certificazione di sostenibilit e gli obblighi di utilizzazione per gli edifici pubblici. La parte fondamentale della proposta di legge riguarda appunto il sistema di certificazione della sostenibilit degli edifici e delle modalit tecniche di conoscenza e di controllo del livello di prestazione da questi raggiunto.
n. 27 del 23/01/2013
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risce materiali don depreda, dove chi costruisce si prende cura di chi sar dopo di noi. Nellelaborazione della proposta di legge stato prezioso il contributo di Ecoaction (http://www.ecoaction.it/) in particolare dellarchitetto Pietro Novelli impegnato da tempo nellambito dellefficienza energetica e della tutela ambientale proprio partendo dal settore delle costruzioni. Stiamo lavorando alla costruzione di un seminario nella prima met di aprile: questa unopportunit che non possiamo e non vogliamo perdere.
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Accordo su assistenza sanitaria agli stranieri: la Regione ratifichi laccordo e lo converta in proprie disposizioni vincolanti.
di Sergio Bontempelli, Associazione Africa Insieme
In "zona Cesarini" finalmente il Governo uscente ha prodotto qualcosa di positivo. Arriva la notizia di un accordo tra Ministero e Regioni sull'assistenza sanitaria agli stranieri. Segnalo di seguito quelle che mi sembrano le novit pi positive e vi faccio anche qualche proposta per una iniziativa a livello regionale su questi temi. 1. Per coloro che hanno fatto domanda di regolarizzazione - e in generale per coloro che siano in attesa del primo permesso di soggiorno - prevista l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale. Si superano in questo modo le disposizioni di una vergognosa circolare del Ministero che, per i regolarizzandi, subordinava l'iscrizione al possesso di un codice fiscale. E, soprattutto, si fa chiarezza su un aspetto che, anche in Toscana, era stato fonte di interpretazioni difformi (nonch, come al solito, di innumerevoli esclusioni da un diritto fondamentale). 2. Si specifica quali sono le prestazioni che devono essere erogate agli stranieri privi di permesso di soggiorno (che, ai fini dell'assistenza sanitaria, non hanno l'iscrizione al Servizio Sanitario ma il cosiddetto "codice STP"). In particolare, si chiarisce che gli stranieri irregolari hanno diritto non solo alle cure urgenti (erogate quando c' un pericolo di vita), ma anche a quelle essenziali, compresi i trattamenti sanitari continuativi e (cosa assolutamente nuova) i trapianti. una cosa buona, anche se mi pare (ma chiedo conferma a chi conosce meglio di me la situazione) che in Toscana queste cose erano gi applicate (mentre non lo erano, per esempio, in Lombardia). 3. Si chiarisce che il tesserino STP (quello che d diritto alle cure agli stranieri irregolari) pu essere rilasciato anche preventivamente, cio prima dell'erogazione di eventuali cure. Questo un punto fondamentale, perch spesso (anche e soprattutto in Toscana) gli stranieri vengono esclusi dall'assistenza sanitaria proprio per questo meccanismo: uno non ha il tesserino STP, e in teoria lo deve fare quando chiede una prestazione o una visita; in realt, non mai chiaro chi e quando debba rilasciare il tesserino; cos lo straniero viene rimbalzato da un ufficio all'altro, e alla fine si scoraggia e rinuncia. 4. Si chiarisce che il tesserino STP va rilasciato a tutti, compresi coloro che non hanno il passaporto e i documenti di identit. Cosa fondamentale, e finora disattesa anche in Toscana. 5. Un'ultima novit molto positiva riguarda l'assistenza sanitaria per i cittadini comunitari. A p. 39 dellaccordo si trova una vera e propria "bomba". Si chiarisce infatti che l'assistenza sanitaria deve essere garantita ai cittadini comunitari non residenti, tramite il codice STP, alle stesse condizioni dei migranti non comunitari privi di permesso di soggiorno. Si specifica che tale forma di assistenza sanitaria deve valere per tutti coloro che non hanno la tessera TEAM, indipendentemente dal motivo per cui non ce l'hanno. Questo salva qualche centinaio di rom romeni che, privi dell'assistenza sanitaria garantita dal loro paese, non hanno accesso agli ospedali. In teoria questa norma esisteva gi in Toscana, ma era applicata sulla scorta di una delibera regionale approvata di anno in anno, e perci assai precaria. Suggerirei, su tutti questi punti, di sollecitare quanto prima la Regione, affinch ratifichi questo accordo e lo converta in proprie disposizioni vincolanti. In particolare, sarebbe utile che la Regione prevedesse: Disposizioni precise, che recepiscano quelle dell'accordo, circa il rilascio del codice STP: chiarendo che esso va rilasciato anche a chi non ha il passaporto, e prevedendo il rilascio preventivo su richiesta dellinteressato. L'estensione del tesserino STP (eventualmente chiamato ENI, non mi affascinano le questioni nominalistiche) ai cittadini comunitari privi, per qualsiasi motivo, di copertura sanitaria. Andrebbe specificato in particolare che il rilascio dell'STP deve essere garantito a tutti, anche a chi non ha dimora fissa, a chi abita in alloggi impropri o abusivi, a chi in Italia da meno di tre mesi ecc. ecc. Non sarebbe male richiamare in proposito le norme nazionali e domestiche in materia di discriminazione indiretta.
Riorganizzazione sanitaria: ideologia della retorica dei numeri o tutela di diritti insopprimibili?
di Monica Sgherri e Danielle Vangieri - testo integrale su ilbecco.it
La sanit italiana, per la sua scelta di privilegiare e investire su un sistema universale e solidaristico, ha rappresentato sicuramente un buon sistema, anche se con situazioni diversificate tra le varie realt regionali. I drastici tagli degli ultimi anni sono un vero e proprio attacco al sistema pubblico, alla sfera dei diritti, alla sanit come diritto universale ed esigibile. La toscana non poteva essere esente da questattacco che com-
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promette seriamente accesso, qualit ed equit. Attacco, avvenuto in modo palesemente ideologico, pur sapendo che i sistemi solidali e universali costano meno degli altri e danno di pi degli altri in termini di salute e benessere e soprattutto che la spesa sanitaria procapite in Italia tra le pi basse dei paesi occidentali. La Toscana ha, sino a oggi, sostanzialmente garantito la copertura del proprio servizio sanitario pubblico e lha fatto in un contesto nazionale difficile, come abbiamo ripetutamente denunciato, in cui oltre a essere messo in discussione il diritto alla salute come diritto fondamentale, puntando verso le assicurazioni integrative e la privatizzazione della sanit, si sono prodotti effetti pesantissimi sul lavoro e sulloccupazione, in particolare su quei lavoratori gi a forte rischio di precarizzazione e con gi scarsissimi livelli salariali. Ultima, la spending review montiana con il taglio di migliaia di posti letto, i nuovi ticket, lulteriore blocco del turn-over, lobbligata revisione, sino al 10%, delle convenzioni e dei contratti in essere con le ditte e le cooperative cui si sono appaltati i vari servizi sanitari e sociosanitari con il rischio consistente di diminuire pericolosamente la sicurezza igienica e sanitaria con le conseguenze che possiamo facilmente immaginare. Oggi, il filo del rasoio su cui la prossima riorganizzazione del servizio sanitario regionale rischia seriamente di ritrovarsi sta nel saper scegliere tra quella che oramai diventata la retorica dellineluttabilit dei numeri e delle cifre e del luogo comune che chiede di risolvere il disinvestimento sulla sanit pubblica comprimendone, sempre pi, luniversalismo e la salvaguardia, per lappunto del diritto universale allassistenza sanitaria. Un esempio, che prende piede anche nella nostra Regione, lidea del copayment intelligente, attraverso lintroduzione dellISEE per la compartecipazione alla spesa dei servizi e delle prestazioni sanitarie e laumento dei ticket. Misura, la cui applicazione rischia da una parte di avere una ricaduta pesante sulle famiglie gi oggi costrette a pagare di tasca propria un terzo dei servizi e delle prestazioni che nel prossimo futuro "rinunceranno" alla diagnostica perch impossibilitate a sostenerne i costi e dall'altra parte diventando equivalente o quasi la richiesta di compartecipazione, si verificher lo spostamento di persone e risorse dalla sanit pubblica a quella privata disegnando un sistema pubblico residuale, di cui ai primi passi sono sotto gli occhi di tutti. Sono gi 5 milioni in meno, nellarco 2011-2012, le richieste di prestazioni di diagnostica e specialistica nel servizio sanitario pubblico regionale. Nella sola specialistica 800 mila persone in meno, a conferma che laumento della spesa sanitaria per compartecipazione e ticket spingono chi pu permettersi la spesa verso il privato o costringe a rinunciare chi non pu. Si stimano quasi 120 milioni che mancheranno al servizio sanitario regionale. evidente che tutto questo porta all'azzeramento sostanziale della prevenzione con conseguenze drastiche e negative che si vedranno sulla crescita percentuale di malattie mortali e anche sulla diminuzione del tempo vita. Quanto denunciato sul piano economico di drammatico allargamento della forbice sociale, ossia di ricchi sempre pi ricchi e di poveri sempre pi poveri, si sta riproponendo anche in sanit. I pi ricchi potranno vivere meglio e pi a lungo proprio perch avranno pi possibilit di prevenire e curarsi. Ma, diciamo noi, cosa c di pi intelligente del principio di dare a ciascuno secondo il proprio bisogno e di prendere da ciascuno secondo il proprio reddito che quello insito nella fiscalit generale progressiva? Il tema dei temi proprio l'abbandono della progressivit, elemento specifico della fiscalit generale, che sta producendo una riorganizzazione dello Stato Sociale drammatica, fortemente diseguale che ci sta riportando indietro, al dopoguerra. []
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Monica Sgherri: Chiarezza sulla vicenda del no a posticipare il pagamento del ticket ad una paziente nel distretto socio sanitario di Montignoso
Firenze, 22/01/2013 - Vicenda che ha portato alla minaccia, tramite stampa, di una azione disciplinare nei confronti delloperatore che aveva anticipato il pagamento. Grave lazione disciplinare che, a quanto riportato dalla stampa, sarebbe stata minacciata pochi giorni fa nei confronti di un operatore sanitario nel presidio di Montignoso che, agendo nellesclusivo interesse della paziente, aveva pagato il ticket per il prelievo della paziente stessa, una bambina, alla cui madre sarebbe stata negata la possibilit del pagamento posticipato, a causa di una recente direttiva dellAzienda Provinciale di Massa Carrara. Pagamento posticipato che invece in passato era possibile effettuare. necessario quindi fare luce sulla vicenda e, pi in generale, attivarsi perch la possibilit del pagamento posticipato del ticket sia ripristinata. Cos Monica Sgherri Capogruppo Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale spiega gli obbiettivi e le motivazioni dellinterrogazione presentata oggi alla Giunta. necessario inoltre agire a monte, cio ripristinando il servizio di catalogazione e recupero ticket non riscossi, servizio non pi effettuato per il taglio del monte ore dei dipendenti delle cooperative che se ne occupavano e che ha causato il venir meno della possibilit del pagamento posticipato. Vista la situazione di crisi che stiamo vivendo prosegue Sgherri tale possibilit riveste particolare importanza, e non risultano pochi i casi di persone che o per ragioni di ordine economico (come nel caso in questione) o per altro non sono in grado o in condizione di anticipare il ticket sanitario, ma potrebbero farlo successivamente. Ripristinare al pi presto il servizio di catalogazione e recupero tickets non riscossi rappresenterebbe un elemento di tutela anche per lazienda e allo stesso tempo permetterebbe una flessibilit che rappresenterebbe in molte situazioni la garanzia del diritto alla cura. Senza dimenticare che nellAsl di appartenenza si generata una situazione diversificata in quanto in altri distretti socio sanitari della medesima Asl tale possibilit permane.
Monica Sgherri: Gli esami dei pazienti del percorso oncologico non siano spalmati su pi giorni, come risulta avvenire in varie aziende sanitarie toscane
Firenze, 22/01/2013 - Per i pazienti oncologici - in ottemperanza alle linee guida regionali di continuit del percorso assistenziale necessario ripristinare il fatto che, quantomeno l dove il risultato, ad esempio per gli esami di mammografia e ecografia, conosciuto in tempo reale, gli stessi esami siano fatti durante stesso appuntamento, e non in giorni diversi, evitando cos aggravi di natura psicologica ma anche economica viste le conseguenti giornate di lavoro perse - alle persone interessate. Questo quanto chiede in un interrogazione alla Giunta Regionale la Capogruppo Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale Monica Sgherri. Continuit degli esami nello stesso appuntamento che a quanto consta molte aziende sanitarie, fra cui quella fiorentina, non stanno pi facendo, e anzi spalmano in pi appuntamenti e quindi in pi giornate i vari esami.
n. 839 del 22/01/2013: In merito alla facilitazione degli esami e le prestazioni nella continuit assistenziale del percorso oncologico; Mozioni: n. 563 del 06/01/2013: In merito alla privatizzazione della SAS Firenze; n. 564 del 08/01/2013: In merito alle misure di spending review sugli appalti di servizi del servizio sanitario regionale; n. 569 del 16/01/2013: In merito alla situazione del Maggio Musicale Fiorentino;
Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 Fax: 055 2387 570
Vicenda alta velocit di Firenze. Sgherri: Sempre pi urgente fermare cautelativamente i lavori. Necessario un consiglio straordinario sul tema
Firenze, 22/01/2013 - Avevamo ripetutamente sollevato nel tempo con alcune interrogazioni le questioni delle pesanti problematiche relative al nodo dellalta velocit fiorentina, del destino delle terre di scavo, ecc. cos come lo avevano fatto associazioni, comitati, esperti del settore, che hanno nel tempo elaborato preziose studi e analisi sul tema di cui abbiamo fatto tesoro. Nei nostri atti, conseguentemente, abbiamo pi volte avanzato la richiesta di sospendere i lavori dellopera in via precauzionale. Richiesta che era stata sempre elusa: oggi, rileggendo il testo della comunicazione che lassessore regionale ai trasporti del dicembre scorso - comunicazione ottenuta grazie, fra le altre, proprio alle nostre interrogazioni emerge un quadro dove le cose vanno sostanzialmente tutte bene; linchiesta della magistratura al di l degli aspetti di sua stretta competenza disegna e fa emergere un quadro ben diverso. A questo punto su problematiche cos eclatanti e importanti quali il destino delle terre di scavo, sulla sicurezza dei cantieri e delle aree limitrofe, sullosservatorio ambientale che non c (e il cui mancato rinnovo mina alla radice il programma di monitoraggio conseguente) ecc. si rafforza la richiesta di sospensione cautelativa dei lavori, e ritengo che sul tema del nodo fiorentino dellalta velocit non possa bastare una comunicazione allaula ma alla luce del quadro che linchiesta della magistratura fa emergere - debba tenersi un consiglio regionale straordinario ad hoc.