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A cura del Gruppo Consiliare

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Il ricatto del voto utile e il tafazzismo del PD

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Caro Lerner votarci utilissimo

Il voto futile. ma il bluff del PD non ha 3 pi mercato

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Il grande deserto dei diritti

Economi

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Ricchi pi ricchi anche con la crisi, ma qualcosa sta cambiando

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Proposta di Legge regionale su Disciplina della certificazione di sostenibilit degli edifici

Il ricatto del voto utile e il tafazzismo del Pd


Giacomo Russo Spena su micromega.it del 16 gennaio 2013 Non so se e chi voto. Decider allultimo, il tormentone preelettorale che accompagna, in questa fase, soprattutto i cosiddetti elettori di sinistra, disillusi in generale, che non sposano nessuno progetto in toto. Ecco allora cercare di capire i reali progetti di ogni partito, studiare i differenti programmi, scrutare i candidati premier e mettere a setaccio la composizione delle liste. Almeno dovrebbe essere cos. In Italia, invece, subentrano fattori esterni: il voto utile per arginare la rimonta di Berlusconi a cui si appella il centrosinistra (in primis il segretario Pd Bersani), mai come questa volta sembra una presa in giro. Uno scherzo di veltroniana memoria che nel 2008, in quelloccasione, port in Parlamento i Calearo e le Binetti. Cos fa ridere che la stessa richiesta venga da Sel dimenticando che il 5 aprile 2008, Nichi Vendola, allora rappresentante della Sinistra Arcobaleno, rispondeva cos alla richiesta di voto utile al Pd: Dateci un voto meravigliosamente inutile, sono visceralmente stufo di vivere nella societ dellutilitarismo. E poi, a chi chie-

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Accordo su assistenza sanitaria agli stranieri... Riorganizzazione sanitaria: ideologia della retorica dei numeri o tutela di diritti insopprimibili? Comunicati del gruppo

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de un voto utile, risponderei: utile a chi? A cosa?. Ma andiamo per ordine per smontare passo passo la teoria. Novembre 2011, crisi di governo. Berlusconi cadeva. Lo spread impazzava. Si poteva celermente andare alle urne (il ministro degli Interni Maroni parlava di met gennaio) per tamponare lemergenza. Il Centrosinistra delineato a Vasto volava nei sondaggi mentre Berlusconi sprofondava sotto il 15 per cento. Per lui sarebbe stata la Caporetto definitiva. Per il centrosinistra una netta vittoria che avrebbe portato malgrado il Porcellum una stabilit di governo. E invece la sindrome Tafazzi nel Pd ha prevalso decidendo non la via del voto anticipato ma il sostegno al tecnico Mario Monti (il quale si rivelato tutto, tranne che un tecnico). Fossimo andati ai seggi avremmo vinto le elezioni ma, essendo una forza responsabile, abbiamo deciso di sostenere Monti affermava alla Camera Dario Franceschini. Ecco allora la parentesi del Professore: 13 mesi di austerity, tagli e macelleria sociale. Debito pubblico salito pi che in tre anni di Berlusconi, disoccupazione giovanile in aumento, Pil fermo. A tal proposito interessante larticolo delleconomista Guglielmo Forges Davanzati qui su MicroMega. Ma lo spread si abbassato ribattono i fautori di un Monti - bis quando sul Sole24ore (non la Pravda) Guido Rossi ci spiega come non sia pi possibile negare levidenza: le politiche di austerit sono servite a salvare ed arricchire le varie istituzioni finanziarie too big to fail senza risolvere, anzi peggiorando, la crisi depressiva delleconomia globale. Eppure Monti si autonarra come il Salvatore della patria tanto da salire in politica, tra laltro mentendo perch nella conferenza stampa di prenatalizia aveva allontanato ogni ipotesi di candidatura. Crea una coalizione con il Terzo Polo con il super commissario Enrico Bondi costretto a visionare attentamente le liste. Poi le bordate contro il Pd, che invece e sbagliando laveva sostenuto fedelmente nellanno di governo. Non solo quindi i democratici hanno voluto SuperMario, lhanno appoggiato (votando leggi come la riforma Fornero), ora pur essendo competitors un giorno s e laltro pure un dirigente del partito apre al dialogo postvoto a Monti. Anche nel caso di maggioranza alla Camera e al Senato apriremo un dialogo con forze moderate saldamente europeiste vanno ripetendo i leader democratici. Tafazzi 2, la vendetta. Inoltre a dir poco contestabili sono le liste del partito tra indagati, iperliberisti (in primis Gianpaolo Galli, uomo della Confindustria come n.2 in Lombardia) e vecchie conoscenze (Rosy Bindi capolista in Calabria). Sembra che il Pd giochi a perdere e faccia di tutto per far scappare gli elettori, eppure chi non vota il centrosinistra far un regalo a Berlusconi. Insomma, se si perde per colpa degli altri. Bah. La coerenza, cosa difficile da trovare in Italia!

Caro Lerner, votarci utilissimo


Intervista tratta da Il Fatto Quotidiano del 15 gennaio 2013
A Sandro Ruotolo che si candida con Ingroia vorrei chiedere che gusto si prova ad ostacolare per lennesima volta la vittoria della sinistra. Meno di centoquaranta caratteri quelli usati da Gad Lerner su Twitter per colpire lamico ed inviato di Servizio Pubblico Ruotolo, che ha scelto di candidarsi in Parlamento con la lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia. Ruotolo, volete far perdere unaltra volta il centrosinistra? Veramente io penso solo al bene della Sinistra. Non per Lerner. Se il centrosinistra perde che colpa ne hanno gli altri? Me lo dica lei. Chi ha la proposta pi forte prende pi voti. Il mercato elettorale molto fluttuante. O, per dirla con Veltroni, con pi liste si disperdono voti utili. Il voto a Rivoluzione Civile utilissimo. Perch? Per fare una battaglia contro le politiche montiane e quelle di Berlusconi. Bersani non un nemico? In questo momento un competitor elettorale. Quindi niente desistenza nelle Regioni Chiave, come ha chiesto il PD? Il nostro candidato leader Ingroia e lavoriamo per laffermazione della nostra lista. un no. Ma dopo vorreste essere alleati di governo al posto di Monti? Non posso che essere daccordo con questa affermazione. Perch sceso in politica? Non sono n salito, n sceso. Mi sono impegnato come ho fatto tutta la vita da cittadino. Ma non ci saranno troppi giornalisti in Parlamento? Non capisco dove sia lo scandalo. Abbiamo visto igieniste dentali fare politica, in questo caso lo spirito molto diverso. Quella da perseguire la buona politica, a prescindere da chi la fa. Primo punto del suo programma? Dallambiente al lavoro, i temi sono molti. Ma la prima riforma che dobbiamo fare in Parlamento una legge sul conflitto dinteressi. Prima ci dovete arrivare, in Parlamento. Ce la faremo certamente.

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Il voto Futile". Ma il bluff del Pd non ha pi mercato


Dino Greco su controlacrisi.org
Nelle acque torbide di questa campagna elettorale, il Pd prova a ricorrere, una volta ancora, al ricatto del voto utile", pessimo argomento di propaganda politica che ha tuttavia bisogno, per essere alimentato, di qualche preliminare condizione. Bersani e i suoi colonnelli tornano a sventolare il tema della paura. Ma paura di che? E di chi? Paura di non riuscire ad ottenere la maggioranza assoluta anche al Senato, dove i Democrat e i loro compagni di cordata non possono contare su quella legge elettorale, il famigerato porcellum", che hanno tiepidamente contrastato nella legislatura trascorsa per l'ottima ragione che pensavano - nascondendo la mano - di trarne vantaggio nell'imminente consultazione elettorale. Quanto allo spauracchio di un possibile ritorno del Caimano, ognuno pu capire che si tratta di un argomento frusto e di un'arma spuntata. Non solo in virt dei sondaggi, ma per il ben pi significativo motivo - questo s squisitamente politico - che l'alleanza fra il centrosinistra e i liberali delle liste che si stringono intorno a Monti, cosa da tempo assodata. Loro governeranno, avvinti come l'edera, quale che sia l'esito del voto al Senato. Si tratter solo di sapere come si spartiranno governo, ministeri e cariche istituzionali, quali equilibri troveranno per formare la bolla di componenda" del potere. Attenti, dunque, mai perdere di vista la sostanza: la strategia gi tracciata. E il programma di governo di quella coalizione, pure. Solo un'acuta vertigine da successo annunciato pu ancora spingere Bersani a chiedere che gli si conceda una sorta di asso pigliatutto, per fare di s il dominus incontrastato, con Vendola in funzione ornamentale", di tutta la politica italiana. L'improntitudine con cui Bersani chiede alla sinistra di Rivoluzione civile di desistere", cio di ritirarsi dal gioco al Senato, davvero stupefacente. Il Pd ha rotto con la sinistra (e non passa giorno che non lo ricordi), recidendo ogni possibilit di costruire con essa un'intesa programmatica. Lo ha fatto perch la cultura politica di cui quel partito espressione aderisce, con marginali varianti, al progetto dell'Europa liberista e monetarista forgiato nei santuari del capitalismo finanziario. Il Pd ha cio scelto consapevolmente di percorrere questa strada che sta portando il paese - e in esso le classi subalterne - a sfracellarsi. Questa linea, e il governo che se ne render interprete, saranno da noi combattuti, con tutta la necessaria determinazione e con l'intelligenza che richiesta ad una forza realmente alternativa e consapevole dei propri compiti. Spiacenti, signori, il bluff del voto utile" questa volta non ha mercato. Prosit.

Il grande deserto dei diritti


Stefano Rodot su Repubblica del 03/01/2013 - Testo integrale: www.controlacrisi.org
Si pu avere una agenda politica che ricacci sullo sfondo, o ignori del tutto, i diritti fondamentali? Dare una risposta a questa domanda richiede memoria del passato e considerazione dei programmi per il futuro. Ma bilanci e previsioni, in questo momento, mostrano unItalia che ha perduto il filo dei diritti e, qui come altrove, caduta prigioniera di una profonda regressione culturale e politica. Le conferme di una valutazione cos pessimistica possono essere cercate nel disastro della cosiddetta Seconda Repubblica e nelle ambiguit dellAgenda per eccellenza, quella che porta il nome di Mario Monti. Solo uno sguardo realistico pu consentire una riflessione che prepari una nuova stagione dei diritti. Ventanni di Seconda Repubblica assomigliano a un vero deserto dei diritti (eccezion fatta per la legge sulla privacy, peraltro pesantemente maltrattata negli ultimi anni, e alla recentissima legge sui diritti dei figli nati fuori del matrimonio). Abbiamo assistito ad una serie di attentati alle libert, testimoniati da leggi sciagurate come quelle sulla procreazione assistita, sullimmigrazione, sul proibizionismo in materia di droghe, e dal rifiuto di innovazioni modeste in materia di diritto di famiglia, di contrasto allomofobia. La tutela dei diritti si spostata fuori del campo della politica, ha trovato i suoi protagonisti nelle corti italiane e internazionali, che hanno smantellato le parti pi odiose di quelle leggi grazie al riferimento alla Costituzione, che ha cos confermato la sua vitalit, e a norme europee di cui troppo spesso si sottovaluta limportanza. La considerazione dei diritti permette di andare pi a fondo nella valutazione comparata tra Seconda e Prima Repubblica, oggi rappresentata come luogo di totale inefficienza. Alcuni dati. Nel 1970 vengono approvate le leggi sullordinamento regionale, sul referendum, il divorzio, lo statuto dei lavoratori, sulla carcerazione preventiva. In un solo anno si realizza cos una profonda innovazione istituzionale, sociale, culturale. E negli anni successivi verranno le leggi sul diritto del difensore di assistere allinterrogatorio dellimputato e sulla concessione della libert provvisoria, sulla delega per il nuovo codice di procedura penale, sullordinamento penitenziario; sul nuovo processo del lavoro, sui diritti delle lavoratrici madri, sulla parit tra donne e uomini nei

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luoghi di lavoro; sulla segretezza e la libert delle comunicazioni; sulla riforma del diritto di famiglia e la fissazione a 18 anni della maggiore et; sulla disciplina dei suoli; sulla chiusura dei manicomi, linterruzione della gravidanza, listituzione del servizio sanitario nazionale. La rivoluzione dei diritti attraversa tutti gli anni 70, e ci consegna unItalia pi civile. Non fu un miracolo, e tutto questo avvenne in un tempo in cui il percorso parlamentare delle leggi era ancor pi accidentato di oggi. Ma la politica era forte e consapevole, attenta alla societ e alla cultura, e dunque capace di non levare steccati, di sfuggire ai fondamentalismi. Esattamente lopposto di quel che avvenuto nellultimo ventennio, dove un bipolarismo sciagurato ha trasformato lavversario in nemico, ha negato il negoziato come sale della democrazia, si arresa ai fondamentalismi. stata cos costruita unItalia profondamente incivile, razzista, omofoba, preda dellillegalit, ostile allaltro, a qualsiasi altro. Questo il lascito della Seconda Repubblica, sulle cui ragioni non si riflettuto abbastanza. []

Ricchi pi ricchi anche con la crisi, ma qualcosa sta cambiando


di Luca Alterini green report del 3 gennaio 2013
Tutto ci che toccano i re Mida dell'economia diventa oro: anche la crisi, che pur li ha sfiorati. Un nero 2012 per le famiglie e le piccole imprese ha visto infatti aumentare la ricchezza per i 100 uomini gi pi ricchi del pianeta. Secondo il Bloomberg Billionaires Index la loro ricchezza complessiva ha toccato quota 1.900 miliardi di dollari, con un +241 miliardi. A capeggiare la lista dei Paperoni del 2012 il messicano Carlos Slim, seguito a ruota da Bill Gates e Amancio Ortega. Dobbiamo aspettare la 24esima posizione per vedere il primo italiano in classifica, Michele Ferrero. La fortuna dei grandi ricchi non aiuta per il resto dei "poveri" cittadini. Come ricorda l'Ocse, le disuguaglianze economiche continuano ad aumentare in questi anni di crisi (in Italia pi che altrove), e non un caso se la macchina economica nel suo complesso rallenta. Non pi un obbligo accettare l'imposizione della liberissima impresa che, sola, risulta capace di creare ricchezza e benessere per tutti, e per questo occorre lasciarle briglia sciolta. Che la musica stia dunque per cambiare? L'aumento delle tasse sui ricchi col quale Obama con 600 miliardi di dollari in pi in 10 anni - ha salvato gli Usa dal baratro fiscale nel quale stavano per affondare a fine anno stato accolto da un'impennata della borse in tutto il mondo. Un fine conoscitore degli Stati Uniti come Federico Rampini, in prima pagina su la Repubblica, si sbilancia fino a ritenerla la fine del pensiero unico. La vittoria di Obama con il varo della sua manovra fiscale redistributiva seppellisce un dogma che ha dominato da decenni: l'idea che la ricetta del benessere fosse "meno Stato, meno tasse, meno regole". Il disastro del neoliberismo consumato con la grande crisi del 2008 giunge al suo epilogo pi naturale: un cambio di paradigma. Un giudizio forse fin troppo benevolo, ma la legge che aumenta le tasse sul 2% degli americani pi ricchi, come l'ha definita il presidente Obama, rappresenta un'inversione di rotta che non si verificava da circa vent'anni nella patria del capitalismo spinto. Poco pi di un mese fa, lo speculatore e miliardario Warren Buffett (4 nella classifica Bloomberg), capeggiatore di quella schiera di ultraricchi che invocano pi tasse, assicurava che i paperoni non sarebbero migrati con tasse pi alte. Vogliamo sperare che il suo fiuto non si sia sbagliato neanche stavolta... tenendo comunque conto che la "famosa" segretaria di Buffett continua anche adesso a pagare in proporzione pi tasse del suo datore di lavoro. La strada tracciata da Obama dovrebbe indicare alla socialdemocratica (?) Europa come la parola equit (strettamente legata, politicamente, alla parola sinistra) non sia pi un tab. Neanche per una certa parte del mondo degli affari. I principi che la animano possono tornare ad essere una guida, se si avr la necessit di seguirli, e non solo sul terreno della tenuta dei conti pubblici. Il Sole24Ore, in un pezzo in cui riprende un editoriale di http://www.globaltrends.com/ del 26 novembre sulle dieci tendenze che il manager deve capire per sfuggire alla crisi riporta oggi nel decalogo l'escalation delle guerre per le risorse: da un mondo di abbondanza a un mondo di scarsit. Con la popolazione mondiale che si avvia a toccare i 9 miliardi di individui intorno al 2050, la pressione sulle risorse destinata ad aumentare, e i cambiamenti climatici non faranno che aggravare la situazione. Per questo in futuro giocheranno un ruolo fondamentale le nuove tecnologie e un ripensamento dei modelli di consumo. Ma, continua l'articolo, probabilmente saranno le imprese, e non i governi, a fare da traino. Se il presente pu offrirci un indizio, per, verte piuttosto sulla necessit di far pesare la presenza delle scelte politiche (Obama docet). L'impasto di imprese e societ civile non pu prescindere dalla guida della democrazia per indirizzare un modello di sviluppo che sia economicamente, ambientalmente e socialmente sostenibile. Slegati, questi elementi hanno infatti portato proprio al disastro nel quale stiamo ancora annaspando. E quando il dibattito a livello globale sar radicato attorno a questo assunto, allora s, sar davvero un cambio di paradigma.

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Un passo concreto per la green economy in Toscana


Firenze, 04/01/2013 - Il Gruppo Federazione della Sinistra presenta una proposta di legge per la Disciplina della certificazione di sostenibilit degli edifici La proposta di legge per la Disciplina della certificazione di sostenibilit degli edifici un atto concreto che il gruppo Federazione della Sinistra Verdi promuove per rafforzare la green economy toscana. Da molti anni ci impegniamo affinch la riconversione durevole e sostenibile delleconomia diventi un asse strategico della politica industriale toscana osserva la capogruppo Monica Sgherri e il settore edilizio, oggi fortemente provato dalla crisi economica costituisce un ambito cruciale a tal fine per lalto impatto ambientale e per la necessit di favorirne linnovazione. Gi nella precedente legislatura ricorda Sgherri ci eravamo impegnati per una maggiore sostenibilit delledilizia nellapprovazione della legge 1/2005 e nellavvio di alcune sperimentazioni nellambito delledilizia residenziale pubblica. Negli ultimi anni abbiamo rinnovato il nostro impegno nel Piano Regionale di Sviluppo, promuovendo ladozione di un concetto ampio di green economy, che non si limitasse allincentivazione di qualche settore specifico, ma contribuisse a ripensare lintera struttura produttiva regionale, i suoi consumi e il suo fabbisogno energetico, limpatto sulla produzione dei rifiuti e sul loro smaltimento. Ancora, allinizio dello sorso anno abbiamo sottoscritto, insieme ad altri consiglieri di maggioranza, una mozione per impegnare la giunta a recepire nel Piano ambientale ed energetico regionale (PAER) quanto necessario a dare impulso ad una maggiore sostenibilit delledilizia e negli ultimi mesi, abbiamo apprezzato il riferimento esplicito nel DPEF 2013 al rafforzamento della filiera del legno (con particolare riferimento alla bioedilizia) e del calore (per uno sfruttamento diffuso e sostenibile del calore geotermico). Oggi prosegue la capogruppo - con la presentazione di questa proposta vogliamo fare un passo in avanti ed impegnare la Regione Toscana ad elaborare un proprio sistema di certificazione di sostenibilit ambientale per gli edifici, nel rispetto delle linee guida gi in vigore. A tal fine prezioso stato il contributo di Ecoaction e dellarch Novelli, che ringrazio sentitamente per aver portato competenza ed esperienza che ci hanno consentito di mettere a fuoco il tema in modo adeguato. La certificazione di sostenibilit ambientale prender in considerazione lintero ciclo di vita delledificio, dalle materie prime allimpatto della loro produzione e trasporto, dalla realizzazione fino alla manutenzione e lo smaltimento finale. Assegnare una certificazione alla sostenibilit degli edifici potr innescare processi virtuosi ben al di l delle formalit. La certificazione permetter infatti di rendere riconoscibile limpegno per la green economy in uno dei settori pi impattanti in termini di consumo di materie prime e di energia; potr promuovere la diffusione di produzioni e progetti virtuosi anche nel settore privato; potr rafforzare il know how regionale e linnovazione in un settore oggi in crisi, favorendo cos la ripresa e la riqualificazione delloccupazione. A breve, sul tema della certificazione di sostenibilit degli edifici organizzeremo un momento di confronto tra amministratori ed esperti che ci permetta di imparare da chi ha iniziato queste sperimentazioni prima di noi. Nel frattempo, facciamo appello a tutti i consiglieri e alla Giunta regionale perch possano con noi sostenere questa legge e lidea che la anima, ossia la capacit di coniugare innovazione, rispetto dellambiente e lavoro di qualit quali pilastri del rilancio delleconomia toscana.

Relazione illustrativa della proposta di legge regionale Disciplina della Certificazione di sostenibilit degli edifici
La crisi economica, che ha colpito l'intero sistema mondiale, ha evidenziato la necessit di affrontare una sfida importante con un approccio che consenta lattivazione di una strategia economica e politica che garantisca pi posti di lavoro ed una maggiore qualit della vita per i cittadini. Prioritari sono gli obiettivi dell'efficienza energetica, della salute e sicurezza negli ambienti domestici e sul lavoro, della riduzione delle emissioni climalteranti e di CO2, dei prodotti rispettosi dell'ambiente, della riduzione dei consumi di acqua e dei materiali. Tutti temi che trovano la loro esplicitazione nel concetto di "sostenibilit". Il settore delle costruzioni determinante nel perseguimento degli obiettivi della sostenibilit e rappresenta quindi una sfida impegnativa ma anche una grande opportunit sia per I'Italia che per lEuropa, che ha infatti considerato l'edilizia sostenibile uno dei 6 mercati di punta per la crescita e lo sviluppo dei prossimi anni (tra i quali anche le energie rinnovabili, il riciclo

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materiali, i bioprodotti, il tessile tecnico e la sanit on line). L'edilizia sostenibile rappresenta quindi una opportunit determinante per la "qualit della vita" delle persone e per la competitivit" di tutto il sistema Europa. La sostenibilit in edilizia si articola quindi in tre diversi aspetti sinergici tra loro: la sostenibilit ambientale, intesa come uso adeguato delle risorse (produrre di pi con meno: ciclo di vita dei prodotti, risparmio energetico, fonti rinnovabili); la sostenibilit economica, intesa come accessibilit al bene edilizio da parte dell'utilizzatore per il diritto alla qualit della vita (compatibilit economica, aspettative di vita, comfort abitativo); la sostenibilit sociale, intesa come sicurezza del processo produttivo, incolumit e tutela dei diritti delle persone che partecipano alla realizzazione del bene edilizio e " come sicurezza del prodotto, ovvero durabilit del bene edilizio ed assenza di rischi per le persone che lo usano. Operare nel settore delle costruzioni determinante per: migliorare la qualit delle costruzioni, tutelare i diritti delle persone coinvolte nel processo produttivo, impiegare materiali ecologicamente testati, ridurre gli sprechi delle risorse, assicurare una migliore compatibilit ambientale [] La Regione Toscana sin dalla L.R. n. 1/2005 di governo del territorio ha inserito ledilizia sostenibile tra le priorit di azione a livello regionale e, attraverso le allegate linee guida per ledilizia sostenibile ha indicato in che modo valutare in modo oggettivo e verificabile le prestazioni energetico-ambientali delledilizia sostenibile in fase di progetto. Le Direttive europee sul rendimento energetico in edilizia (Dir. 91/2002/CE e la sua rifusione Dir. 31/2010/UE) hanno introdotto norme importanti sul contenimento dei consumi energetici legati agli usi standard degli edifici (riscaldamento, riscaldamento dellacqua, raffrescamento, illuminazione) e di conseguenza sulle emissioni di gas climalteranti, prevedendo esplicitamente la certificazione energetica degli edifici, attuata in Toscana attraverso il decreto legislativo 192/2005 e la Legge regionale 71/2009. Inoltre la Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso della energia da fonti rinnovabili, il suo recepimento nella normativa nazionale il D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28 ed il decreto 15/03/2012 del Ministero dello Sviluppo Economico con cui si definiscono gli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili (Burden Sharing) prevedono per ogni regione di raggiungere un preciso valore di rapporto tra consumi e produzione di energia da fonti rinnovabili. Per creare le condizioni necessarie a rendere le caratteristiche di sostenibilit in edilizia sempre pi riconosciute ed apprezzate di estrema importanza che sia formalmente riconosciuto un sistema di valutazione regionale che si basi su criteri oggettivi (conformi alle linee guida regionali), riconosciuti,e codificati dalla normativa tecnica esistente o in via di definizione e capace di garantire lutente della sostenibilit ambientale delledificio non solo in fase di progetto ma anche a realizzazione eseguita. Il sistema dovr essere obbligatorio nel caso di edifici realizzati da soggetti pubblici anche in osservanza dei contenuti della Direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE del Consiglio (30 dicembre 2008) Tutto ci rende indilazionabili politiche e azioni sistematiche e organiche della Regione nei confronti della promozione, incentivazione e regolazione della sostenibilit in edilizia in particolare di quella realizzata con risorse pubbliche. Per gli interventi edilizi realizzati da soggetti privati la certificazione di sostenibilit ambientale potr essere facoltativa rimanendo uno strumento volontario di qualificazione del prodotto "edificio" magari incentivato localmente con benefici fissati a livello locale. In questo processo indispensabile che la Regione Toscana individui un soggetto qualificato capace di verificare e quantificare, secondo la procedura di certificazione a definirsi, il livello di qualit ambientale conseguito da prima dal progetto e poi a realizzazione terminata. La legge allart.1 introduce la certificazione di sostenibilit della edilizia, definisce il campo di azione rendendola obbligatoria nel caso di nuovi edifici pubblici o comunque realizzati sul territorio regionale con risorse pubbliche. Per gli interventi edilizi realizzati da soggetti privati la certificazione di sostenibilit ambientale facoltativa ma potr essere redatta a richiesta del proprietario dellintervento. Larticolo 2, definisce i principi generali per le procedure di certificazione che saranno tecnicamente dettagliate con un apposito regolamento di approvazione della Giunta regionale. La certificazione attuata da professionisti abilitati dalla Regione stessa che definir linsieme delle procedure e dei relativi controlli per laccreditamento dei professionisti abilitati alla certificazione, e per la acquisizione del certificato e ne curer il relativo aggiornamento, trattandosi di materia in continua evoluzione. La Regione per le attivit di accreditamento e controllo potr avvalersi di soggetti pubblici competenti. Gli artt. 3 e 4 definiscono la modalit per il rilascio della certificazione di sostenibilit e gli obblighi di utilizzazione per gli edifici pubblici. La parte fondamentale della proposta di legge riguarda appunto il sistema di certificazione della sostenibilit degli edifici e delle modalit tecniche di conoscenza e di controllo del livello di prestazione da questi raggiunto.

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Proposta di Legge Regionale: Disciplina della certificazione di sostenibilit degli edifici


01/01/2013 - Proponente: Monica Sgherri
Sommario Art 1 - Certificazione di sostenibilit degli edifici Art. 2 - Certificato di sostenibilit ambientale Art. 3 - Modalit per il rilascio del certificato di sostenibilit ambientale Art. 4 - Uso del certificato di sostenibilit Art 1 (Certificazione di sostenibilit degli edifici) 1. La certificazione di sostenibilit si applica a tutti gli edifici con esclusione di quelli destinati ad attivit produttive di tipo industriale, artigianale, commerciale ed agricolo. La certificazione si applica: a) alla fase di progettazione e realizzazione di edifici di nuova costruzione; b) alla fase di progettazione e di realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia ed urbanistica riferiti a tutte le unit immobiliari esistenti o previste; c) al riconoscimento delle caratteristiche di sostenibilit ambientale degli edifici esistenti, anche sottoposti ad interventi di adeguamento che non rientrano nei casi di cui alla lettera b); d) alla verifica della conformit di quanto realizzato al progetto presentato e gi precedentemente valutato. 2. La certificazione di sostenibilit obbligatoria nel caso di realizzazione di edifici pubblici da parte della Regione, di enti, di agenzie e societ regionali. altres obbligatoria per la realizzazione di edifici pubblici da parte di Province, Comuni e loro forme associative, compreso gli edifici a destinazione sanitaria, scolastica, e residenziale pubblica. Un successivo apposito regolamento tecnico individuer il livello minimo di sostenibilit da conseguire in funzione alle diverse destinazioni degli immobili. [] Art. 2 (Certificato di sostenibilit ambientale) 1. La certificazione di sostenibilit ambientale si ottiene attraverso la determinazione delle prestazioni ambientali di un edificio riferite ai seguenti requisiti: a. la qualit dellambiente esterno; b. il risparmio delle risorse naturali; c. la riduzione dei consumi energetici; d. la riduzione dei carichi ambientali; e. la qualit dellambiente interno; f. la qualit della gestione e del servizio; [] Art. 3 (Modalit per il rilascio del certificato di sostenibilit ambientale) 1. La procedura per lottenimento del certificato di sostenibilit viene definita puntualmente nel regolamento tecnico, in ogni caso alla richiesta del certificato di sostenibilit ambientale allegata la seguente documentazione predisposta da un tecnico abilitato alla progettazione edilizia del fabbricato: a. una relazione che illustra i criteri di progettazione e le soluzioni adottate per le finalit di cui alla presente legge; b. la verifica delle prestazioni ambientali delledificio secondo i criteri del regolamento tecnico di cui allarticolo 1, comma 6 con la determinazione del punteggio e lindividuazione della classe di appartenenza delledificio; c. la certificazione energetica di cui alla Legge Regionale 23 novembre 2009, n. 71. [] Art. 4 (Uso del certificato di sostenibilit) 1. Il certificato di sostenibilit deve essere affisso nelledificio pubblico in luogo facilmente visibile e contenere i seguenti dati:[] 2. Nel caso di compravendita o di cessione del godimento a qualunque titolo delledificio o di una sua singola unit immobiliare, il certificato di sostenibilit pu essere allegato allatto di compravendita o allatto di cessione del godimento, in originale o copia autentica. 3. Il certificato di sostenibilit rilasciato ai sensi del comma 1, allegato alla documentazione da presentare al comune ai fini del rilascio del certificato di agibilit di cui allarticolo 86 della L.R. 1/2005.

Non c conflitto fra ambiente e lavoro


Maria Grazia Campus
La proposta di legge sulla disciplina della Certificazione di sostenibilit degli edifici che a breve sar discussa dal Consiglio Regionale, ha un grande valore in questo momento storico. Non solo per il contenuto della lettera ma anche su un piano culturale scardinando quello che negli ultimi anni sembrato essere il conflitto in atto pi lacerante: il conflitto salute/ambiente/lavoro. Rimettendo nella giusta relazione questi tre fattori determinanti per la vita delle persone c una reale possibilit evidente la potenzialit di ripresa di uno de settori pi in crisi e da pi tempo: ledilizia. Riqualificandola e dandole lo spazio per seguire tutta la filiera: dallorigine dei materiali fino allo smaltimento, passando per il trasporto e la manutenzione, infine per la valutazione di impatto gli edifici saranno presi in considerazione in tutto il loro ciclo. davvero una nuova idea del costruire basata sul collegare il qui e ora con il prima e dopo in un altrove. Dove chi repe-

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risce materiali don depreda, dove chi costruisce si prende cura di chi sar dopo di noi. Nellelaborazione della proposta di legge stato prezioso il contributo di Ecoaction (http://www.ecoaction.it/) in particolare dellarchitetto Pietro Novelli impegnato da tempo nellambito dellefficienza energetica e della tutela ambientale proprio partendo dal settore delle costruzioni. Stiamo lavorando alla costruzione di un seminario nella prima met di aprile: questa unopportunit che non possiamo e non vogliamo perdere.

Traiettorie per lo sviluppo di una Grey Economy nella Pubblica Amministrazione


NOMISMA - SOCIET DI STUDI ECONOMICI S.p.A. - Report concluso nel settembre 2012 Testo integrale ed altri materiali su: http://www.manutencoopfm.it/soluzioni_reinventiamo-gli-immobili.asp
Presentazione dello Studio Nel 2007 il Consiglio europeo ha adottato alcuni obiettivi ambiziosi riguardanti l'energia e i cambiamenti climatici, da raggiungere entro il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, innalzare al 20% la quota di energie rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico. La Commissione ritiene al momento improbabile che lattuale strategia sia in grado di realizzare tutti gli obiettivi auspicati per il 2020 ed in particolare, per lefficienza energetica, le stime recenti della Commissione, che tengono conto degli obiettivi nazionali, hanno rilevato che lUnione europea raggiunger soltanto la met dellobiettivo del 20%. [] Nel marzo 2011 la Commissione europea, accogliendo linvito del Consiglio europeo e del Parlamento europeo, ha presentato un nuovo Piano di efficienza energetica (PEE) che contiene una serie di misure da attuare in tutti i settori economici con unattenzione particolare al patrimonio immobiliare di propriet pubblica o occupato da servizi pubblici che, complessivamente, rappresenta circa il 12% della superficie del patrimonio edilizio dell'UE. La Commissione stima che la piena attuazione delle misure esistenti e di quelle contenute nel Piano potranno generare un risparmio di 1.000 euro allanno per famiglia, potenziare la competitivit dellindustria europea, creare fino a 2 milioni di posti di lavoro e ridurre di 740 milioni di tonnellate le emissioni annue di gas a effetto serra. [] Lattuazione degli obiettivi comunitari, sopra descritti, richiede in Italia un consistente lavoro di messa a fattor comune di conoscenze, esperienze e regole volte a promuovere lattivit di riqualificazione energetica del parco immobiliare pubblico secondo criteri di economicit e sostenibilit. [] In un contesto dove il nodo cruciale non poggia nellassenza di tecnologie adeguate, quanto nellinadeguatezza di un approccio organizzativo e finanziario, lo Studio ha preso il via con la modalit operativa dei focus group, finalizzati a far emergere le reali criticit dai diversi punti di vista (dirigente pubblico, operatore finanziario, imprenditore) e a far convergere verso la gestione comune di un processo di innovazione energetica. [] I focus group, hanno approfondito tre filoni tematici: 1. Mercato potenziale. Analisi del parco immobiliare pubblico italiano, []; 2. Impatto economico di unazione di efficienza energetica. []; 3. Sistema delle regole e strumenti di finanziamento. []; Attraverso i focus group si sono definiti i meccanismi legislativi che facilitano un nuovo modello procedurale di affidamento dei servizi finalizzati a migliorare l'efficienza e l'autonomia energetica di edifici pubblici, anche al fine di consentire lingresso dei privati in tali operazioni, sulla scorta delle nuove modalit di partenariato pubblico-privato. [] Un altro contributo offerto dallo Studio al dibattito in corso stato quello di valutare il tipo di impatto che un piano integrato di efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico nel suo complesso produce in termini di attivazione di crescita economica (interna). [] Alla valutazione di impatto stata affiancata anche la valutazione di sostenibilit finanziaria e organizzativa, il vero nodo cruciale per lattivazione di un piano integrato a livello nazionale che vede i privati e le amministrazioni pubbliche compartecipare nella nuova catena del valore. A tal proposito sono state formulate delle ipotesi realistiche di partenariato pubblico-privato, dove per risulta sempre necessario laffiancamento, ai flussi di cassa liberati dai risparmi energetici a seguito degli interventi, di una componente reddituale derivante dalla messa a disposizione di un credito dimposta statale a favore del soggetto privato o, pi ragionevolmente, dalla concessione al privato degli spazi ritenuti in esubero che potrebbero essere apportati a veicoli finanziari in grado di programmare una dismissione sul mercato. [] Da ci dipender la tipologia di interventi da effettuare e, dunque, una valutazione pi realistica della sostenibilit degli interventi di efficientamento da parte di soggetti privati.

n. 27 del 23/01/2013

Accordo su assistenza sanitaria agli stranieri: la Regione ratifichi laccordo e lo converta in proprie disposizioni vincolanti.
di Sergio Bontempelli, Associazione Africa Insieme
In "zona Cesarini" finalmente il Governo uscente ha prodotto qualcosa di positivo. Arriva la notizia di un accordo tra Ministero e Regioni sull'assistenza sanitaria agli stranieri. Segnalo di seguito quelle che mi sembrano le novit pi positive e vi faccio anche qualche proposta per una iniziativa a livello regionale su questi temi. 1. Per coloro che hanno fatto domanda di regolarizzazione - e in generale per coloro che siano in attesa del primo permesso di soggiorno - prevista l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale. Si superano in questo modo le disposizioni di una vergognosa circolare del Ministero che, per i regolarizzandi, subordinava l'iscrizione al possesso di un codice fiscale. E, soprattutto, si fa chiarezza su un aspetto che, anche in Toscana, era stato fonte di interpretazioni difformi (nonch, come al solito, di innumerevoli esclusioni da un diritto fondamentale). 2. Si specifica quali sono le prestazioni che devono essere erogate agli stranieri privi di permesso di soggiorno (che, ai fini dell'assistenza sanitaria, non hanno l'iscrizione al Servizio Sanitario ma il cosiddetto "codice STP"). In particolare, si chiarisce che gli stranieri irregolari hanno diritto non solo alle cure urgenti (erogate quando c' un pericolo di vita), ma anche a quelle essenziali, compresi i trattamenti sanitari continuativi e (cosa assolutamente nuova) i trapianti. una cosa buona, anche se mi pare (ma chiedo conferma a chi conosce meglio di me la situazione) che in Toscana queste cose erano gi applicate (mentre non lo erano, per esempio, in Lombardia). 3. Si chiarisce che il tesserino STP (quello che d diritto alle cure agli stranieri irregolari) pu essere rilasciato anche preventivamente, cio prima dell'erogazione di eventuali cure. Questo un punto fondamentale, perch spesso (anche e soprattutto in Toscana) gli stranieri vengono esclusi dall'assistenza sanitaria proprio per questo meccanismo: uno non ha il tesserino STP, e in teoria lo deve fare quando chiede una prestazione o una visita; in realt, non mai chiaro chi e quando debba rilasciare il tesserino; cos lo straniero viene rimbalzato da un ufficio all'altro, e alla fine si scoraggia e rinuncia. 4. Si chiarisce che il tesserino STP va rilasciato a tutti, compresi coloro che non hanno il passaporto e i documenti di identit. Cosa fondamentale, e finora disattesa anche in Toscana. 5. Un'ultima novit molto positiva riguarda l'assistenza sanitaria per i cittadini comunitari. A p. 39 dellaccordo si trova una vera e propria "bomba". Si chiarisce infatti che l'assistenza sanitaria deve essere garantita ai cittadini comunitari non residenti, tramite il codice STP, alle stesse condizioni dei migranti non comunitari privi di permesso di soggiorno. Si specifica che tale forma di assistenza sanitaria deve valere per tutti coloro che non hanno la tessera TEAM, indipendentemente dal motivo per cui non ce l'hanno. Questo salva qualche centinaio di rom romeni che, privi dell'assistenza sanitaria garantita dal loro paese, non hanno accesso agli ospedali. In teoria questa norma esisteva gi in Toscana, ma era applicata sulla scorta di una delibera regionale approvata di anno in anno, e perci assai precaria. Suggerirei, su tutti questi punti, di sollecitare quanto prima la Regione, affinch ratifichi questo accordo e lo converta in proprie disposizioni vincolanti. In particolare, sarebbe utile che la Regione prevedesse: Disposizioni precise, che recepiscano quelle dell'accordo, circa il rilascio del codice STP: chiarendo che esso va rilasciato anche a chi non ha il passaporto, e prevedendo il rilascio preventivo su richiesta dellinteressato. L'estensione del tesserino STP (eventualmente chiamato ENI, non mi affascinano le questioni nominalistiche) ai cittadini comunitari privi, per qualsiasi motivo, di copertura sanitaria. Andrebbe specificato in particolare che il rilascio dell'STP deve essere garantito a tutti, anche a chi non ha dimora fissa, a chi abita in alloggi impropri o abusivi, a chi in Italia da meno di tre mesi ecc. ecc. Non sarebbe male richiamare in proposito le norme nazionali e domestiche in materia di discriminazione indiretta.

Riorganizzazione sanitaria: ideologia della retorica dei numeri o tutela di diritti insopprimibili?
di Monica Sgherri e Danielle Vangieri - testo integrale su ilbecco.it
La sanit italiana, per la sua scelta di privilegiare e investire su un sistema universale e solidaristico, ha rappresentato sicuramente un buon sistema, anche se con situazioni diversificate tra le varie realt regionali. I drastici tagli degli ultimi anni sono un vero e proprio attacco al sistema pubblico, alla sfera dei diritti, alla sanit come diritto universale ed esigibile. La toscana non poteva essere esente da questattacco che com-

n. 27 del 23/01/2013
promette seriamente accesso, qualit ed equit. Attacco, avvenuto in modo palesemente ideologico, pur sapendo che i sistemi solidali e universali costano meno degli altri e danno di pi degli altri in termini di salute e benessere e soprattutto che la spesa sanitaria procapite in Italia tra le pi basse dei paesi occidentali. La Toscana ha, sino a oggi, sostanzialmente garantito la copertura del proprio servizio sanitario pubblico e lha fatto in un contesto nazionale difficile, come abbiamo ripetutamente denunciato, in cui oltre a essere messo in discussione il diritto alla salute come diritto fondamentale, puntando verso le assicurazioni integrative e la privatizzazione della sanit, si sono prodotti effetti pesantissimi sul lavoro e sulloccupazione, in particolare su quei lavoratori gi a forte rischio di precarizzazione e con gi scarsissimi livelli salariali. Ultima, la spending review montiana con il taglio di migliaia di posti letto, i nuovi ticket, lulteriore blocco del turn-over, lobbligata revisione, sino al 10%, delle convenzioni e dei contratti in essere con le ditte e le cooperative cui si sono appaltati i vari servizi sanitari e sociosanitari con il rischio consistente di diminuire pericolosamente la sicurezza igienica e sanitaria con le conseguenze che possiamo facilmente immaginare. Oggi, il filo del rasoio su cui la prossima riorganizzazione del servizio sanitario regionale rischia seriamente di ritrovarsi sta nel saper scegliere tra quella che oramai diventata la retorica dellineluttabilit dei numeri e delle cifre e del luogo comune che chiede di risolvere il disinvestimento sulla sanit pubblica comprimendone, sempre pi, luniversalismo e la salvaguardia, per lappunto del diritto universale allassistenza sanitaria. Un esempio, che prende piede anche nella nostra Regione, lidea del copayment intelligente, attraverso lintroduzione dellISEE per la compartecipazione alla spesa dei servizi e delle prestazioni sanitarie e laumento dei ticket. Misura, la cui applicazione rischia da una parte di avere una ricaduta pesante sulle famiglie gi oggi costrette a pagare di tasca propria un terzo dei servizi e delle prestazioni che nel prossimo futuro "rinunceranno" alla diagnostica perch impossibilitate a sostenerne i costi e dall'altra parte diventando equivalente o quasi la richiesta di compartecipazione, si verificher lo spostamento di persone e risorse dalla sanit pubblica a quella privata disegnando un sistema pubblico residuale, di cui ai primi passi sono sotto gli occhi di tutti. Sono gi 5 milioni in meno, nellarco 2011-2012, le richieste di prestazioni di diagnostica e specialistica nel servizio sanitario pubblico regionale. Nella sola specialistica 800 mila persone in meno, a conferma che laumento della spesa sanitaria per compartecipazione e ticket spingono chi pu permettersi la spesa verso il privato o costringe a rinunciare chi non pu. Si stimano quasi 120 milioni che mancheranno al servizio sanitario regionale. evidente che tutto questo porta all'azzeramento sostanziale della prevenzione con conseguenze drastiche e negative che si vedranno sulla crescita percentuale di malattie mortali e anche sulla diminuzione del tempo vita. Quanto denunciato sul piano economico di drammatico allargamento della forbice sociale, ossia di ricchi sempre pi ricchi e di poveri sempre pi poveri, si sta riproponendo anche in sanit. I pi ricchi potranno vivere meglio e pi a lungo proprio perch avranno pi possibilit di prevenire e curarsi. Ma, diciamo noi, cosa c di pi intelligente del principio di dare a ciascuno secondo il proprio bisogno e di prendere da ciascuno secondo il proprio reddito che quello insito nella fiscalit generale progressiva? Il tema dei temi proprio l'abbandono della progressivit, elemento specifico della fiscalit generale, che sta producendo una riorganizzazione dello Stato Sociale drammatica, fortemente diseguale che ci sta riportando indietro, al dopoguerra. []

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Teatro del Maggio: ritirare i licenziamenti


Questa la posizione assunta dalla commissione Emergenza occupazionale, che invita anche a ristabilire le corrette relazioni sindacali, al termine dellincontro con i lavoratori del teatro fiorentino. Nei prossimi giorni saranno ascoltati i rappresentanti della Regione nel Consiglio di amministrazione Firenze, 15/01/2003 I licenziamenti vanno ritirati e serve ristabilire al pi presto le corrette relazioni sindacali nello spirito dellaccordo siglato da Comune e Provincia di Firenze e Regione Toscana. quanto chiede la commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale dopo aver incontrato, nella sala Barile di Palazzo Panciatichi, i lavoratori del Teatro comunale del Maggio di Firenze. La commissione, inoltre, ha ricordato il presidente Paolo Marini, nei prossimi giorni convocher in audizione i rappresentanti della Regione Toscana nel Cda della Fondazione del Maggio per acquisire ulteriori elementi di valutazione della vicenda. Come hanno ricordato i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali, allorigine degli otto licenziamenti, nonch dei prelievi forzosi dallo stipendio, il conferimento di parte del fondo Tfr al patrimonio del teatro e il mancato pagamento dei contributi, c la situazione debitoria della Fondazione del Maggio. Un debito che, hanno sottolineato i lavoratori, non colpa dei dipendenti. Allincontro hanno partecipato anche la vicepresidente della commissione, Marina Staccioli, il segretario Marco Spinelli e i commissari Ivan Ferrucci e Nicola Nascosti. Presente anche la consigliera regionale Monica Sgherri.

n. 27 del 23/01/2013

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Shelbox: Marini, verificare se esiste acquirente


Lo ha detto il presidente della commissione Emergenza occupazionale al termine dellincontro con i lavoratori dellazienda di Castelfiorentino. A rischio ci sono oltre 300 posti di lavoro tra addetti diretti e quelli dellindotto. Firenze, 08/01/2013 Seguiremo la vicenda della Shelbox di Castelfiorentino passo per passo e contatteremo lassessore provinciale Simoni per verificare se esistono concrete possibilit di acquirenti e sollecitare lattivazione di un tavolo di trattativa prima che lazienda perda quote di mercato. Lo ha dichiarato il presidente della commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale, Paolo Marini (FdS Verdi), a margine dellincontro con i lavoratori della Shelbox, azienda specializzata nella costruzione di casette mobili che ha lavorato per lOnu (campi profughi e missioni militari di pace), per la protezione civile e che fornitore abituale di campeggi. Lazienda, che occupa 157 lavoratori e ne interessa altri 150 nellindotto, rischia la chiusura a causa di una forte esposizione finanziaria (circa 10 milioni) che le impedisce lacquisto di materie prime dai fornitori e, quindi, di evadere ordini per circa mille casette mobili gi acquisiti. Il piano industriale presentato alle banche stato respinto e adesso il salvataggio dellazienda possibile solo con lingresso di un acquirente. Allincontro hanno partecipato anche i consiglieri Marina Staccioli (Misto), Nicola Nascosti (Pdl), Marco Spinelli (Pd), Ivan Ferrucci (Pd) e Salvadore Bartolomei (Pdl). Spinelli ha sottolineato che necessaria una strategia politica che affronti globalmente il problema della Valdelsa, sia fiorentina che senese, che negli ultimi due anni ha visto la scomparsa di numerose aziende e il forte ridimensionamento di altre. Nascosti e Ferrucci hanno inoltre sottolineato che si pu fare ricorso alle possibilit offerte dalla legge sulla competitivit recentemente approvata.

Monica Sgherri: Chiarezza sulla vicenda del no a posticipare il pagamento del ticket ad una paziente nel distretto socio sanitario di Montignoso
Firenze, 22/01/2013 - Vicenda che ha portato alla minaccia, tramite stampa, di una azione disciplinare nei confronti delloperatore che aveva anticipato il pagamento. Grave lazione disciplinare che, a quanto riportato dalla stampa, sarebbe stata minacciata pochi giorni fa nei confronti di un operatore sanitario nel presidio di Montignoso che, agendo nellesclusivo interesse della paziente, aveva pagato il ticket per il prelievo della paziente stessa, una bambina, alla cui madre sarebbe stata negata la possibilit del pagamento posticipato, a causa di una recente direttiva dellAzienda Provinciale di Massa Carrara. Pagamento posticipato che invece in passato era possibile effettuare. necessario quindi fare luce sulla vicenda e, pi in generale, attivarsi perch la possibilit del pagamento posticipato del ticket sia ripristinata. Cos Monica Sgherri Capogruppo Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale spiega gli obbiettivi e le motivazioni dellinterrogazione presentata oggi alla Giunta. necessario inoltre agire a monte, cio ripristinando il servizio di catalogazione e recupero ticket non riscossi, servizio non pi effettuato per il taglio del monte ore dei dipendenti delle cooperative che se ne occupavano e che ha causato il venir meno della possibilit del pagamento posticipato. Vista la situazione di crisi che stiamo vivendo prosegue Sgherri tale possibilit riveste particolare importanza, e non risultano pochi i casi di persone che o per ragioni di ordine economico (come nel caso in questione) o per altro non sono in grado o in condizione di anticipare il ticket sanitario, ma potrebbero farlo successivamente. Ripristinare al pi presto il servizio di catalogazione e recupero tickets non riscossi rappresenterebbe un elemento di tutela anche per lazienda e allo stesso tempo permetterebbe una flessibilit che rappresenterebbe in molte situazioni la garanzia del diritto alla cura. Senza dimenticare che nellAsl di appartenenza si generata una situazione diversificata in quanto in altri distretti socio sanitari della medesima Asl tale possibilit permane.

Monica Sgherri: Gli esami dei pazienti del percorso oncologico non siano spalmati su pi giorni, come risulta avvenire in varie aziende sanitarie toscane
Firenze, 22/01/2013 - Per i pazienti oncologici - in ottemperanza alle linee guida regionali di continuit del percorso assistenziale necessario ripristinare il fatto che, quantomeno l dove il risultato, ad esempio per gli esami di mammografia e ecografia, conosciuto in tempo reale, gli stessi esami siano fatti durante stesso appuntamento, e non in giorni diversi, evitando cos aggravi di natura psicologica ma anche economica viste le conseguenti giornate di lavoro perse - alle persone interessate. Questo quanto chiede in un interrogazione alla Giunta Regionale la Capogruppo Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale Monica Sgherri. Continuit degli esami nello stesso appuntamento che a quanto consta molte aziende sanitarie, fra cui quella fiorentina, non stanno pi facendo, e anzi spalmano in pi appuntamenti e quindi in pi giornate i vari esami.

Atti in Consiglio - i testi su www.prcgruppotoscana.it


Interrogazioni Orali: n. 838 del 22/01/2013: In merito al caso di diniego della posticipazione del pagamento del ticket sanitario per una bambina nel distretto sociosanitario di Montignoso;
A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

n. 839 del 22/01/2013: In merito alla facilitazione degli esami e le prestazioni nella continuit assistenziale del percorso oncologico; Mozioni: n. 563 del 06/01/2013: In merito alla privatizzazione della SAS Firenze; n. 564 del 08/01/2013: In merito alle misure di spending review sugli appalti di servizi del servizio sanitario regionale; n. 569 del 16/01/2013: In merito alla situazione del Maggio Musicale Fiorentino;

Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 Fax: 055 2387 570

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Vicenda alta velocit di Firenze. Sgherri: Sempre pi urgente fermare cautelativamente i lavori. Necessario un consiglio straordinario sul tema
Firenze, 22/01/2013 - Avevamo ripetutamente sollevato nel tempo con alcune interrogazioni le questioni delle pesanti problematiche relative al nodo dellalta velocit fiorentina, del destino delle terre di scavo, ecc. cos come lo avevano fatto associazioni, comitati, esperti del settore, che hanno nel tempo elaborato preziose studi e analisi sul tema di cui abbiamo fatto tesoro. Nei nostri atti, conseguentemente, abbiamo pi volte avanzato la richiesta di sospendere i lavori dellopera in via precauzionale. Richiesta che era stata sempre elusa: oggi, rileggendo il testo della comunicazione che lassessore regionale ai trasporti del dicembre scorso - comunicazione ottenuta grazie, fra le altre, proprio alle nostre interrogazioni emerge un quadro dove le cose vanno sostanzialmente tutte bene; linchiesta della magistratura al di l degli aspetti di sua stretta competenza disegna e fa emergere un quadro ben diverso. A questo punto su problematiche cos eclatanti e importanti quali il destino delle terre di scavo, sulla sicurezza dei cantieri e delle aree limitrofe, sullosservatorio ambientale che non c (e il cui mancato rinnovo mina alla radice il programma di monitoraggio conseguente) ecc. si rafforza la richiesta di sospensione cautelativa dei lavori, e ritengo che sul tema del nodo fiorentino dellalta velocit non possa bastare una comunicazione allaula ma alla luce del quadro che linchiesta della magistratura fa emergere - debba tenersi un consiglio regionale straordinario ad hoc.

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