Sei sulla pagina 1di 12

n.

29 del 13/02/2013

A cura del Gruppo Consiliare

peciale

lezioni

I 10 punti del programma

Per lEuropa dei diritti, 3 contro lEuropa delle oligarchie economiche e finanziarie Per la legalit e una nuova politica antimafia Per la laicit e le libert Per il lavoro. Non vogliamo pi donne e uomini precari 3 4 5

Per le piccole e medie imprese, le atti- 6 vit artigianali e agricole Per lambiente Per luguaglianza e i diritti sociali 7 7

Per la conoscenza, la cultura, uninfor- 8 mazione libera Per la pace e il disarmo Per una nuova questione morale ed unaltra politica 9 10

I 10 punti del programma


1) Per lEuropa dei diritti, contro lEuropa delle oligarchie economiche e finanziarie. Vogliamo unEuropa autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue istituzioni. Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi lanno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. Il debito pubblico italiano deve essere affrontato con scelte economiche eque e radicali, finalizzate allo sviluppo, partendo dallabbattimento dellalto tasso degli interessi pagati. Accanto al Pil deve nascere un indicatore che misuri il benessere sociale e ambientale; 2) Per la legalit e una nuova politica antimafia che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento ma leliminazione

Un, due, tre Porcellum!

11

Siamo su Facebook: FdS-Verdi Gruppo Toscana e su internet: www.prcgruppotoscana.it www.pdcitoscana.blogspot.com - www.rifondazionetoscana.it www.liberamentefds.blogspot.com

n. 29 del 13/02/2013
della mafia, che va colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il totale contrasto alla criminalit organizzata, alla corruzione, il ripristino del falso in bilancio e linserimento dei reati contro lambiente nel codice penale sono azioni necessarie per liberare lo sviluppo economico; 3) Per la laicit e le libert. Affermiamo la laicit dello Stato e il diritto allautodeterminazione della persona. Siamo per una cultura che riconosca le differenze. Aborriamo il femminicidio, contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo per la democrazia di genere. Contrastiamo lomofobia e vogliamo il riconoscimento dei diritti civili, degli individui e delle coppie, a prescindere dal genere. Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per la cittadinanza di tutti i nati in Italia e per politiche migratorie accoglienti; 4) Per il lavoro. Non vogliamo pi donne e uomini precari. Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dellart. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino lapparato produttivo e la riconversione ecologica delleconomia. Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime. Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro; 5) Per le piccole e medie imprese, le attivit artigianali e agricole. Deve partire un grande processo di rinascita del Paese, liberando le imprese dal vincolo malavitoso, dalla burocrazia soffocante. Vanno premiate fiscalmente le imprese che investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato. Vanno valorizzate le eccellenze italiane dallagricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green economy; 6) Per lambiente. Va cambiato lattuale modello di sviluppo, responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo senza limiti delle risorse, di povert, squilibri e guerre. Va fermato il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dallacqua. Va valorizzata lagricoltura di qualit, libera da ogm, va tutelata la biodiversit e difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una mobilit sostenibile che liberi laria delle citt dallo smog; 7) Per luguaglianza e i diritti sociali. Vogliamo eliminare lIMU sulla prima casa, estenderla agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Vogliamo colpire levasione e alleggerire la pressione fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi. Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un piano per la non-autosufficienza. Vogliamo il diritto alla casa e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Vogliamo un tetto massimo per le pensioni doro e il cumulo pensionistico. Vogliamo abrogare la controriforma pensionistica della Fornero, eliminando le gravi ingiustizie generate, a partire dalla questione degli esodati; 8) Per la conoscenza, la cultura, uninformazione libera. Affermiamo il valore universale della scuola, delluniversit e della ricerca pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e tutti laccesso ai saperi, perch solo cos possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dellart.3 della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca. Vogliamo portare lobbligo scolastico a 18 anni. Vanno ritirate le riforme Gelmini e il blocco degli organici imposto dalle ultime leggi finanziarie. necessario accantonare definitivamente qualsiasi progetto di privatizzazione del sistema di istruzione e stabilizzare il personale precario. Vogliamo valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico, come afferma lart. 9 della Costituzione. Vogliamo una riforma democratica dellinformazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi la subordinazione al potere economicofinanziario. Vogliamo una legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal consiglio di amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a Internet, gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa in tutto il Paese; 9) Per la pace e il disarmo. Va ricondotta la funzione dellesercito alla lettera e allo spirito dellarticolo 11 della Costituzione a partire dal ritiro delle truppe italiane impegnate in missioni di guerra. Va promossa la cooperazione internazionale e lEuropa deve svolgere unazione di pace e disarmo in particolare nellarea mediterranea. Va abrogata la riforma Monti delle Forze Armate, vanno tagliate le spese militari a partire dallacquisto dei cacciabombardieri F35 e di tutti i nuovi armamenti. 10) Per una nuova questione morale ed unaltra politica. Vogliamo lincandidabilit dei condannati e di chi rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati per parlamentari e consiglieri regionali. Vogliamo una nuova stagione di democrazia e partecipazione.

n. 29 del 13/02/2013

1) Per lEuropa dei diritti, contro lEuropa delle oligarchie economiche e finanziarie
Vladimiro Giacch - Candidato alla Camera dei Deputati
Il ruolo dellItalia in Europa va ripensato. Per ottenere ci che ci spetta non servono n le barzellette di Berlusconi, n latteggiamento da scolaretto diligente di Monti. LItalia deve poter far valere i propri diritti senza prendere ordini da nessuno. Vanno rinegoziate le regole di bilancio contenute nel Fiscal Compact (approvate dai governi Berlusconi e Monti), che sono estremamente e irragionevolmente punitive per il nostro Paese (si pensi alla necessit di ridurre del 5% annuo la parte del debito pubblico eccedente il 60% del Pil, che comporter lobbligo di manovre correttive di 45-47 miliardi di euro lanno per molti anni). Il Fiscal Compact unipoteca gravissima sulla nostra crescita economica per anni e anni, e deve assolutamente essere rinegoziato. Non ammettere che tale rinegoziazione necessaria significa non soltanto riproporre una politica fallimentare, ma ingannare gli elettori, illudendoli che si possano perseguire politiche economiche espansive senza cambiare una virgola alle regole europee che impongono precisamente il contrario. Questo tanto pi chiaro adesso, in quanto il bilancio comunitario per gli anni 2014-2020, che secondo alcuni esponenti del centrosinistra avrebbe controbilanciato i minori investimenti effettuati dal nostro Paese a causa dellausterity, stato addirittura ridotto, per la prima volta nella storia dellUnione Europea. Bisogna porre fine alle politiche di austerity fatte di aumenti delle tasse e di tagli ai servizi sociali e alle pensioni. Anche il Fondo Monetario Internazionale, la Banca dItalia e lo stesso governatore della BCE, Mario Draghi che tra i responsabili delladozione di queste politiche ne hanno evidenziato gli effetti recessivi sulleconomia. E, in effetti, proprio a causa della recessione causata da queste manovre, il rapporto debito/Prodotto interno lordo cresciuto dal 120% del 2011 al 126,6 del 2012. Questo significa una cosa sola: le politiche di austerity non sono soltanto ingiuste, ma fallimentari. Esse in effetti hanno aggravato il problema che dovevano risolvere. Questo dato di fatto oggi eluso o negato da tutti i maggiori partiti che sono direttamente responsabili di queste politiche. E anche chi, tra di loro, oggi critica quelle politiche, critica oggi le misure che ieri ha votato in Parlamento. Rivoluzione Civile composta da movimenti e organizzazioni politiche che, dentro e fuori il Parlamento, si sono coerentemente battuti contro queste politiche, denunciandone per tempo gli effetti negativi poi puntualmente concretizzatisi. Per questo oggi lunica forza politica dotata della credibilit necessaria per porre questo obiettivo al centro della propria proposta.

2) Per la legalit e una nuova politica antimafia


Su: www.rivoluzionecivile.it del 12/02/2013 Legge Ingroia-La Torre: meno crimine, pi welfare In Italia ogni anno mafie, corruzione e grande evasione fiscale fatturano almeno 180 miliardi di euro. Se lo Stato riuscisse a recuperare anche solo una parte di questa enorme montagna di soldi non ci sarebbe bisogno di aumentare le tasse e si potrebbero finalmente rifinanziare il welfare e i servizi ridotti ai minimi termini dai tagli continui degli ultimi governi. La legge Ingroia-La Torre si
propone esattamente questo: colpire la criminalit organizzata aggredendone i capitali illeciti e destinare i beni sequestrati per politiche di interesse pubblico e sociale. Le risorse recuperate saranno infatti utilizzate per la costruzione e la riqualificazione di ospedali pubblici e di residenze sanitarie per i non autosufficienti, per il trattamento di patologie non coperte dal Servizio sanitario nazionale, per la messa in sicurezza delle scuole, per favorire laccesso agli ammortizzatori sociali ai lavoratori che denunciano illegalit, per assicurare incentivi ai datori di lavoro che assumono gli ex dipendenti delle aziende confiscate, per il reinserimento nel lavoro di soggetti svantaggiati come donne e minori vittime di tratta, ex detenuti, persone con disabilit, ecc. Le assegnazioni ai privati dei beni confiscati saranno effettuate solo dopo rigorose verifiche sul profilo di moralit, rettitudine e dei loro precedenti penali e giudiziari. Insomma, una rivoluzione per avere meno crimine e pi wel-

n. 29 del 13/02/2013
fare. Perch in Italia lo stato sociale al collasso, svuotato dalle ultime manovre economiche, sacrificato sullaltare della crisi dai governi Berlusconi e Monti. Secondo una recente ricerca condotta da Spi-Cgil, negli ultimi cinque anni le risorse stanziate dallo Stato per il welfare si sono ridotte di ben il 75%. Il Fondo per le politiche sociali, cio la principale fonte di finanziamento pubblico per interventi di assistenza alle famiglie e alle persone, passato da 923,3 milioni di euro a 69,95 milioni. Il Fondo per i non autosufficienti, che nel 2010 poteva contare su 400 milioni di euro, stato azzerato dal governo Berlusconi e non rifinanziato da Monti. Il Fondo per le politiche della famiglia? Da 185,3 milioni a 31,99 milioni, quello per le politiche giovanili da 94,1 a 8,18 milioni. Anche i Comuni hanno dovuto stringere la cinghia, riducendo la spesa per i servizi sociali a fronte di un aumento indiscriminato delle pressione fiscale. Insomma pi tasse, per coprire i buchi creati dalla dissennata gestione pubblica degli ultimi anni, ma meno servizi, meno assistenza, meno aiuti ai cittadini. Il governo Berlusconi e quello Monti si sono dimostrati in straordinaria continuit dal punto di vista della macelleria sociale, Rivoluzione civile lavora con La legge Ingroia-La Torre alla costruzione di un nuovo welfare.

3) Per la laicit e le libert


Manuela Giugni - Laboratorio per la Laicit Andiamo per punti. LEGGE 194 - La criminalizzazione della 194 impedisce la sua piena attuazione, e il diritto delle donne all'autodeterminazione e a una maternit consapevole. Si boicotta la 194, elargendo ai numerosi consultori privati, contributi non vincolati all'applicazione della legge, avallando una sorta di "obiezione di struttura" e ginecologi obiettori sguarniscono di fatto le strutture pubbliche (indicazioni-guida da parte dello Stato). LEGGE 40 - La legge consente solo il trasferimento degli embrioni in utero e non offre alternative: solo la cura delle patologie degli stessi, al fine, ancora una volta, di ri-immetterli. Nessun utilizzo degli embrioni in soprannumero. Sullo stesso piano il concepito e l'embrione. Salvaguardare: libert scientifica (valore costituzionale) e inviolabilit della persona. FINE VITA - Il progresso biomedico ha prolungato la vita. Il paziente, oggi pi consapevole, ha il diritto di decidere in autonomia se rifiutare o no, le cure salva vita (TSO). LItalia, rispetto l'Europa, ultima per utilizzo della morfina o della sedazione in fase terminale. PAGAMENTO IMU VATICANO- L'articolo 91 bis (decreto Salva-Italia) stabilisce che lesenzione dellImu si applica in proporzione allutilizzazione non commerciale dellimmobile. Anche la Chiesa dovrebbe pagare lImu, ma viene esentata per mancanza di un relativo decreto ministeriale. Si toglie ai comuni circa 600 milioni. ORA DI RELIGIONE - La Costituzione dice che la scuola pubblica, laica e plurale, di tutti e per tutti, senza distinzione di razza, di sesso, di genere, di religione. L'educazione religiosa, che va ricompresa all'interno dei curricoli scolastici, segue l'impostazione CEI (stato confessionale). Il Vaticano assume gli insegnanti di religione e lascia allo Stato la loro retribuzione. Con i soldi dei contribuenti, cattolici o no. UNIONI CIVILI - Conviventi eterosessuali e omosessuali legati dal vincolo di affetto, potranno presentare una dichiarazione congiunta che apra la strada ai diritti di cittadinanza: casa, servizi sanitari e sociali, scuola, partecipazione. Istituti per le unioni civili e il matrimonio gay. IMMIGRAZIONE - Chiusura CIE, abrogazione del contratto di soggiorno. No alla Bossi-Fini e alle quote/flussi. Permesso di soggiorno, e sua durata, non legato a fattori rigidi: lavoro subordinato, studio, minore et, ricerca lavoro. Competenze soggiorno, dalla Questura agli Enti locali. No al reato di clandestinit (riduzione sensibile del

n. 29 del 13/02/2013
numero dei migranti carcerati). Accoglienza adeguata ai destinatari di protezione umanitaria e internazionale. Attuare direttiva europea: lotta allo sfruttamento ed alla tratta di esseri umani; no a xenofobia, razzismo, discriminazioni a livello istituzionale. Sviluppare, in scuola, una reale intercultura. Assicurare, regolari o no, diritti basilari: salute e residenza anagrafica, chiave d'accesso per la cittadinanza. Applicazione Strategia per Rom e Sinti istruzione, salute, formazione/accesso al mondo lavorativo, abitazione. La campagna LItalia sono anchio, 2 proposte di legge di iniziativa popolare: cittadinanza ai figli dei migranti che nascono e crescono in Italia - jus soli diritto di voto alle elezioni amministrative, per migranti presenti e regolari da almeno 5 anni.

4) Per il lavoro. Non vogliamo pi donne e uomini precari


Roberta Fantozzi - Candidata al Senato
Il programma per il lavoro di Rivoluzione Civile inseparabile dalla proposta complessiva che facciamo di un cambiamento radicale della politica economica. Se continueranno le politiche recessive in atto non ci sar nessuna possibilit di una ripresa delloccupazione. Il blocco dei consumi interni oggi infatti la causa principale della crisi, come dimostrato per altro dai dati sulle imprese esportatrici italiane: le sole che registrino risultati positivi. Dunque la necessit imperativa quella di fermare le politiche di austerity, contrastare e rinegoziare il Fiscal Compact attraverso lalleanza degli stati periferici europei e facendo leva sulle contraddizioni che comincia a vivere la Germania: principale paese esportatore in Europa che deve fare i conti con la recessione dei paesi di destinazione delle proprie merci. Abbandono delle politiche di austerit, stabilizzazione del debito invece dellabbattimento folle previsto dal Fiscal Compact sono dunque la priorit. Come lo una politica redistributiva della ricchezza. Da questo punto di vista la proposta che facciamo sul terreno delle politiche fiscali e del welfare - dalla patrimoniale al recupero della grande evasione, alla diminuzione del prelievo sui redditi da lavoro e da pensione, allinversione della politica dei tagli e allistituzione di un reddito minimo garantito - non sono altra cosa da un programma per il lavoro. Se dunque da un lato si deve agire sul versante del rilancio della domanda, per altro verso indispensabile la messa in campo di un piano del lavoro, per creare nuova occupazione attraverso investimenti finalizzati che vedano un forte ruolo pubblico. Si tratta di costruire lavoro buono nella riqualificazione dellapparato produttivo e nella riconversione ecologica e solidale delleconomia: dalla salvaguardia del territorio e delle risorse naturali, alleconomia della conoscenza, alla cura delle persone. Un piano per il lavoro che investa sul risparmio energetico, lo sviluppo non solo dellinstallazione ma della produzione di impianti per luso delle rinnovabili, sulla mobilit sostenibile, un piano che guarda al futuro. Che rilancia ledilizia buona - quella della coibentazione e del recupero del patrimonio abitativo - che sviluppa settori ad alto contenuto tecnologico come sul terreno delle rinnovabili, che crea un futuro per la cantieristica, il trasporto su ferro e la mobilit nelle citt. un piano di investimenti sulla conoscenza, la scuola e luniversit pubbliche. la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, quelli che garantiscono i diritti di tutti i cittadini senza nessuna certezza di futuro. portare le risorse destinate alle cultura a non meno dell1% del Pil, e raddoppiare gli investimenti in ricerca e sviluppo raggiungendo almeno il livello di quelli francesi. Centra qualcosa tutto questo con la riconquista della contrattazione collettiva, dellarticolo 18, con il contrasto alla precariet? Centra moltissimo. Sono decenni che il nostro paese ha abbandonato ogni politica industriale perch la sua politica industriale stata in realt la competizione al ribasso, quella che passata dalla perdita di reddito e diritti per il lavoro. La crisi che stiamo vivendo dipende dalla crescita delle disu-

n. 29 del 13/02/2013
guaglianze che si registrata negli ultimi trentanni. Quei 10 punti di Pil che sono passati dal lavoro al profitto e alla rendita. Quella stagione di privatizzazioni che ha impoverito drammaticamente il nostro apparato produttivo. Non si potr uscirne senza rimettere in discussione quelle politiche. E senza porre a tema un altro nodo decisivo per troppo tempo rimosso. Quello della riduzione dellorario di lavoro: dai contratti di solidariet espansivi allabrogazione della controrifoma Fornero della previdenza con il suo carico di violenza sulle vite delle donne e degli uomini occupati, e il muro ostile verso la possibilit delle ragazze e dei ragazzi di entrare nel mondo del lavoro. troppo? E dove sono le risorse? Abbiamo una proposta anche per quello. E no, non troppo. il nostro new deal: quello che serve per uscire dalla crisi.

5) Per le piccole e medie imprese, le attivit artigianali e agricole


Andrea Malpezzi - Segretario prov.le PRC Firenze, Candidato alla Camera dei Deputati Non importa essere attenti ed assidui lettori de il Sole24ore, oppure consultare i dati dellIstat, o analizzare con cura quelli dellUfficio studi della Banca dItalia, per convincersi che siamo nel bel mezzo di una crisi tuttaltro che risolta, come invece vorrebbero farci credere tutti i Pangloss di turno. Che la crisi ci sia evidente soprattutto per chi fatica ad arrivare alla fine del mese, cos come evidente osservando anche aspetti marginali della vita di tutti i giorni. Dando unocchiata ai muri dei nostri paesi e delle nostre cittadine, tra un compro oro e una agenzia per scommesse e slot machine, appaiono, con una frequenza assai maggiore che nel passato, dei manifesti con titoli inequivocabile: asta giudiziaria. Questo, pi di tanti studi, un simbolo della crisi che attraversa la piccola impresa: commerciale, artigianale, professionale; se solo qualcuno preso dalla voglia di leggere questi manifesti vedr che in gran parte si tratta di vendita di capannoni o fondi commerciali, oltre che di abitazioni, spesso alla descrizione di questultime si accompagna la terribile indicazione: occupata dallesecutato. Tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno fatto (a parole), della piccola impresa loggetto di tutti i loro programmi, esaltando il popolo delle partite IVA, popolo che oggi si quantifica in circa 8 milioni, sottoposti ad una pressione fiscale che raggiunge anche il 60%. Dopo Grecia e Turchia abbiamo il primato europeo, questi divisi tra artigiani e commercianti, lavoratori della conoscenza e professionisti infine le false partita iva ovvero quelle che nascondono un lavoro subordinato, una formula ormai non pi nuova di sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori. In realt sotto il fiume di retorica le politiche concrete a favore della piccola impresa sono state meno di niente, i pensieri dei nostri governanti vanno in direzione opposta apparendo sempre meno credibili. E ancora sostenibile che la liberalizzazione degli orari di lavoro e delle aperture degli esercizi commerciali vada a favore del commercio di vicinato a gestione familiare? Oppure da questa ne giovano esclusivamente le grandi catene di distribuzione o dei prodotti di lusso? Qualcuno crede ancora che la manomissione dellarticolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, vada a favore delle piccole imprese manifatturiere sotto i 15 dipendenti? Oppure delle grandi imprese multinazionali? Le piccole imprese non hanno forse un problema di accesso al credito e di districarsi giornalmente tra la burocrazia? Qualcuno crede che i 3,9 miliardi di euro messi dallo Stato in Monte dei Paschi, vadano a favore dellinteresse generale oppure serviranno a salvare la faccia di qualche esponente Pd e gli interessi della finanza che conta? Ecco domande che i piccoli imprenditori elettori dovrebbero farsi e fare agli esponenti del partito unico del mercato (Pd, Pdl, Monti, Udc, Lega, ecc. ecc. ecc.). Ecco loccasione per invitare davvero il popolo delle partite IVA a riflettere e a domandarsi se i loro interessi sono gli stessi dei lavoratori dipendenti oppure quelli di Marchionne, Profumo e soci.

n. 29 del 13/02/2013

6) Per lambiente
Beatrice Bardelli
Tutela dellAmbiente: obiettivo prioritario per unalternativa di societ E finita lera in cui la difesa dellambiente e la tutela del diritto al lavoro sembravano tra loro incompatibili. La vicenda dellILVA di Taranto ha fatto capire che urgente cambiare lattuale modello di sviluppo economico-industriale, basato sullo sfruttamento forzato delle risorse che ha prodotto lattuale catastrofe ambientale. Dobbiamo garantire a tutti un posto di lavoro che non metta pi a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori: lavorare s ma non fino a morirne deve essere il nostro nuovo slogan. Lalternativa di societ in cui crediamo deve mettere al centro della nostra agenda programmatica la difesa dellambiente perch solo vivendo e lavorando in un ambiente pulito, sicuro e non inquinato possiamo garantire il totale benessere del Paese. Innanzitutto un benessere economico che aiuti a risollevarsi dalla crisi, attraverso un aumento considerevole di posti di lavoro in svariati settori, non solo in quello delle fonti rinnovabili (produzione, risparmio ed efficienza energetica) ma anche, ad esempio, per la messa in sicurezza idrogeologica del suolo, per il rimboschimento dei terreni devastati dagli incendi, per il recupero agroalimentare di terreni desertificati per labbandono da parte degli agricoltori, per laumento spinto della raccolta differenziata e del porta a porta, per il recupero e riciclo dei materiali strappati agli inceneritori. E poi un benessere pi generale che garantisca una qualit della vita pi alta attraverso la difesa della legalit, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini e, soprattutto, attraverso la partecipazione democratica degli stessi alle scelte di tipo ambientale destinate ai loro territori. Occorre far rispettare la Convenzione internazionale di Aarhus che garantisce a chiunque di partecipare allelaborazione dei piani e dei programmi delle amministrazioni fin dallinizio della procedura, quando tutte le opzioni sono ancora possibili, compresa lopzione zero. Per questo necessario eliminare unanomalia tutta italiana, ovvero il Segreto di Stato sugli impianti civili per produzione di energia ed altre infrastrutture critiche come centrali elettriche, rigassificatori, inceneritori, gassificatori, pirogassificatori ecc. Difendere lambiente significa anche tutelare il paesaggio nel rispetto dellarticolo 9 della Costituzione, salvaguardare il territorio da una cementificazione spesso inutile ed irrazionale e dallinquinamento delle acque e dellaria che vanno a minare, attraverso lingestione di cibi inquinati, la salute delle popolazioni residenti. Per questo vanno archiviati progetti come il Ponte sullo Stretto di Messina e la TAV, in Val di Susa come a Firenze. Lunica grande opera di cui lItalia ha bisogno un grande progetto di mobilit sostenibile con una rete ferroviaria, nazionale e locale, efficiente e meno costosa e con una pi larga offerta di servizi pubblici. Difendere lambiente significa impedire la privatizzazione dei beni comuni, a partire dallacqua. Vanno fatti rispettare i risultati plebiscitari dei referendum del 12 e 13 giugno 2011 che hanno visto schierati circa 27 milioni di italiani per la ripubblicizzazione dellacqua, bene comune, ma anche contro la privatizzazione di tutti gli altri servizi pubblici locali. Difendere lambiente significa rispettare la terra, bene comune assoluto, valorizzando unagricoltura di qualit, senza ogm n pesticidi, per la tutela della sua fertilit e della biodiversit e per la difesa dei diritti di tutti coloro che su quella terra vivono, degli agricoltori, innanzitutto, ma anche degli animali. necessario, infine, riprendere liter legislativo per far punire i danni ambientali come reati penali contro lambiente.

7) Per luguaglianza e i diritti sociali


Anna Nocentini - Presidente ADINA Il Governo Monti potrebbe trovare spazio nel Bignami della storia riassunto in ununica frase, che ha avuto senzaltro grande successo abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilit. Questa frase stata commentata nei saggi di politica e di economia nazionale, negli articoli dei quotidiani e delle riviste, e pi che altro passata di bocca in bocca nei luoghi di vita degli italiani, sul lavoro, al bar, al mercato ecc. Mediaticamente parlando credo sia innegabile il successo di questa frase. Diverso il consenso che ha suscitato: alcuni si sono sentiti beffati fino alloffesa, altri si sono sentiti scoperti per quello che avevano fatto; e di questi ultimi alcuni hanno continuato come se niente fosse, altri hanno accolto il malcelato rimprovero e stanno facendo il mea culpa. Se fossi una sociologa potrei avallare queste affermazioni con dati scientifici ma non lo sono e queste sono valutazioni del tutto personali, e quindi di pochissimo valore. Ci nonostante ho il coraggio di scriverle perch questa la realt che vedo: un amico rassegnato a perdere la casa, perch il mutuo questanno non lha pagato e in banca (MPS, che ironia!) gli hanno detto che non ci sono soluzioni possibili: non ha vissuto mai al di sopra delle sue possibilit, solo che fare lambulante oggi non rende come 10 anni fa. Una signora ha dovuto ricoverare la madre affetta da Alzheimer ma in sei mesi ha finito i risparmi (a 3.000 euro al mese si fa in fretta!), e forse

n. 29 del 13/02/2013
chieder un prestito per il prossimo mese: non ha vissuto al di sopra delle sue possibilit, solo che sta aiutando anche il figlio disoccupato, forse bamboccione, forse poco flessibile, ma suo figlio. Lortolano del mercato di SantAmbrogio si alza alle 5 da una vita e prende ore e ore di freddo e non sopporta pi di vedere in televisione che i manager non pagano mai, e lavvocato quarantenne con lo studio un po squallido non riesce a mettere insieme pi di 1.500 euro al mese perch le cause vengono rimandate mentre i giudici e i parlamentari non rinunciano a nessuna delle loro prerogative; e potrei continuare con le colleghe che pensavano di andare in pensione fra un anno e ci andranno fra 5, con gli amici dei miei figli che non hanno lavoro: tutti questi che non hanno vissuto al di sopra delle loro possibilit e che hanno diritto alla sanit gratuita, ad un fisco equo, alla pensione, alla casa, allassistenza per i parenti non autosufficienti, sono beffati e offesi dalle parole di Monti. A loro solo un progetto di cambiamento radicale pu essere proposto perch sono arrivati alla fine di tutte le loro risorse e solo lorgoglio li tiene vivi. Certo, nel Paese altri davvero hanno vissuto al di sopra delle loro possibilit o meglio si sono creati, talvolta rubando talaltra anche nel rispetto di leggi vergognose, la possibilit di vivere al di sopra di quello che il loro contributo alla societ avrebbe giustamente prodotto: cos molti accettano il rimprovero, come venisse da una madre accorta, e si rassegnano sempre delegando alla buona madre il compito di garantire il necessario; altri sanno bene che non ci sono buone madri e arraffano con la consueta sfrontatezza: per questi la parola diritto una bestemmia. Credo che possiamo sperare solo in coloro che per orgoglio vogliono continuare a vivere, che solo su di loro si possa ricostruire senso civico e dare nuova vita a questo Paese. Per questo garantire i loro diritti scelta prioritaria nellinteresse del Paese.

8) Per la conoscenza, la cultura, uninformazione libera


Federico Giusti - Cobas Pisa, Funzione Pubblica Da settimane in corso un dibattito nelle commissioni consiliari sul nuovo testo unico in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro. I Cobas attendono di essere ascoltati dalle commissioni che ad oggi hanno instaurato un rapporto sistematico con la sola Cgil. Noi crediamo che non ci si possa limitare solo ad un lavoro, per quanto importante, di miglioramento della legge. Serve un dibattito perch i servizi alla prima infanzia non siano destinati al business e oggetto di tagli. Le attivit prescolari costituite dai nidi dinfanzia, prima, e dalla scuola dellinfanzia, poi, sono il primo importante tassello di quel percorso educativo fondamentale e decisivo per il loro sviluppo successivo dall'infanzia alla adolescenza. I governi europei si sono dati un importante obiettivo: lo sviluppo dei servizi per la primissima infanzia, puntando allinserimento di almeno il 33% dei bambini a zero a tre anni nei servizi educativi. Il parametro principale per misurare lo sviluppo di tali servizi educativi costituito quindi dallIndicatore di Lisbona. Per la Toscana, evidente che sin dallanno educativo 2004/2005, si registrato un continuo incremento del numero di bambini accolti. Questo estratto dal Piano di Indirizzo Generale Integrato 2012/2015 della Regione Toscana mostra come, pur partendo da un obiettivo condivisibile (il potenziamento dellofferta educativa da zero a sei anni), si arrivi a risultati contraddittori se l'accrescimento della qualit e della quantit dei servizi erogati, non supportato da investimenti economici aggiuntivi. Bambini accolti non vuol dire bambini seguiti: spesso listituzionalizzazione dei bimbi in nidi non di qualit limitano e condizionano le esperienze, minano la serenit, con tutto ci che ne consegue. In un nido di qualit il personale fornisce cura, interpreta e soddisfa bisogni personali e di gruppo dei bambini cos piccoli in moltissime occasioni attraverso un rapporto individuale, offre sostegno emotivo ai bambini e ai loro genitori, osserva,orienta, stimola, programma, propone, realizza, verifica tutte le attivit e le azioni che stanno dentro il progetto psico-pedagogico. Tutto ci possibile se le risorse sono sufficienti. Se il personale insufficiente, costretto ad un rapporto numerico educatore/bambino molto alto non si riesce a dare a tutti i bambini le attenzioni e le occasioni formative necessarie per raggiungere quegli obiettivi di sviluppo che questa legge dichiara come propri. Le leggi regionali in materia di prima infanzia sembrano guidate dagli stessi principi come laumento del rapporto bambini\e - educatrice, la riduzione degli spazi a disposizione (di cui dobbiamo ringraziare la spending review), la riduzione del personale, il ricorso a convenzioni e forme di gestione dove la figura delleducatore pur preparato e motivato, sar sempre pi precaria, malpagata, con percorsi formativi a proprie spese. Lalternativa sta proprio nella scelta tra un nido di qualit e nidi contenitore.

n. 29 del 13/02/2013

9) Per la pace e il disarmo


Sandra Giorgetti - Candidata al Senato Lart 11 della Costituzione afferma che: lItalia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Si rende quindi necessario in accordo con lo spirito della Costituzione il ritiro delle truppe italiane a tuttoggi impegnate in missioni di guerra. Un No quindi chiaro e deciso allinvasione del Mali, al proseguo della nostra presenza in Afghanistan e allinvestimento in nuovi armamenti. Noi chiediamo una politica estera di pace, contro ogni forma di ingerenza ricordando, anche, che la carta dellONU non solo vieta la guerra ma dichiara la necessit di perseguire attivamente una politica di pace in tutto il mondo. Va aggiunto, inoltre, che allo stato attuale non esistono minacce di tipo militare nellarea del Mediterraneo. Come affermato dallo studio dellArchivio sul Disarmo, i documenti ufficiali della Nato e della UE confermano che non vi sono intenzioni ostili da parte dei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, in quanto tra laltro non avrebbero neppure i mezzi per esercitarle. Infatti, sempre secondo lArchivio i documenti evidenziano, invece, i pericoli derivanti da un eventuale proliferazione nucleare (Iran e Corea del Nord) , dal terrorismo e dai cambiamenti climatici (siccit e desertificazione). La dotazione, quindi, dei costosissimi Caccia F35, oltre 13 miliardi, appare in totale controtendenza a quelle politiche di distensione e fiducia reciproca dei popoli che si auspica siano la piattaforma operativa dellItalia e dellEuropa. In momento poi di tagli drastici allo stato sociale, questa spesa, definita indispensabile dal Ministro Gianpaolo Di Paola ci appare, invece incomprensibile, almeno che non la si voglia considerare quello che in realt, un grande regalo alla lobby militare che cela i propri interessi dietro loccasione industriale e quindi con il ricatto del lavoro. Argomento che stato facilmente smontato da varie inchieste giornalistiche che hanno rivelato come in realt a questo progetto lavorino al momento solo un centinaio di persone, essendo il programma in fase di prova. Rivoluzione Civile a favore dellabrogazione della riforma delle Forze Armate del Governo Monti, un ulteriore regalo che il Premier ha lasciato alla casta dei militari che ci coster nei prossimi 10 anni ben 230 miliardi di euro. Oltre a questa pioggia di denaro la nuova legge impone che gli Enti locali debbano rimborsare il Ministro della Difesa per gli interventi di soccorso e prima emergenza come terremoti e alluvioni! E senza varare nessun progetto di riforma per la cooperazione internazionale che aspetta da anni di essere riorganizzata. Questo governo cos favorevole alle politiche di guerra non si lasciato scappare nemmeno loccasione di assestare un colpo al servizio civile volontario abrogandone la Consulta Nazionale organo preposto al percorso elettivo delle rappresentanze svuotandolo di fatto di ogni potere. Concludiamo con una riflessione di speranza che ci siano molti pi giovani volenterosi di impegnarsi in un progetto di servizio per la propria comunit e per la propria crescita personale che non diventare top gun alla guida di strumenti di morte.

n. 29 del 13/02/2013

10

10) Per una nuova questione morale ed unaltra politica


Massimo Bertol
Vogliamo che lazione politica si caratterizzi per rigore ed intransigenza e chi si assume la responsabilit di rappresentare i cittadini nelle istituzioni, ad ogni livello, ne abbia consapevolezza e ne sia responsabile. Il lavoro politico si svolge partendo dalla societ, dai bisogni e dai diritti. ladesione a questi valori e il sentirsi parte di un soggetto collettivo che impone unazione decisa e determinata contro ogni privilegio, per laffermazione delluguaglianza e della massima trasparenza. La responsabilit in larga parte attribuibile ai partiti che hanno dato un valore eccessivo allappartenenza e alla fedelt ad un gruppo o ad un leader perdendo di vista le scelte programmatiche impegnative e linteresse generale da rappresentare. Il prevalere di interessi particolari ha messo in secondo piano la visione complessiva ed ha consentito laffermazione di chi ha individuato nella politica un ascensore per accedere allesercizio del potere. dunque necessario applicare strumenti pi adeguati per ricollocare la politica e i suoi attori in alto nella scala del rispetto e della fiducia dei cittadini, allontanando ogni possibile prossimit e promiscuit con una gestione clientelare. Vogliamo che la selezione dei rappresentanti non sia competenza esclusiva di un ristretto gruppo di tipo oligarchico, ma risponda ad un criterio di massima democrazia e partecipazione; non si tratta di riconoscere un privilegio alluno piuttosto che allaltro, ma affidare temporaneamente massimo due mandati lonere della rappresentanza della societ allinterno delle istituzioni. Vogliamo che non si attribuisca, facendolo coincidere con un privilegio, lo status di parlamentare, ma si riconosca la funzione di delegato dei cittadini e di portatore allinterno delle istituzioni delle istanze contenute nel programma della forza politica che ne ha espresso la candidatura. Si tratta quindi di riconoscere ai rappresentanti dei cittadini un limite massimo al compenso e la disponibilit degli strumenti indispensabili per esercitare lazione politica in modo efficace e mantenere il rapporto con la propria base elettorale senza consentire alcuna gestione opaca di denaro pubblico. Vogliamo quindi che i criteri di incandidabilit, condanna o rinvio a giudizio per reati gravi, siano applicati con rigore e che con severit, da ogni forza politica, siano valutate le azioni e le iniziative politiche portate avanti in sede istituzionale e i rapporti tenuti con i cittadini rappresentati.

n. 29 del 13/02/2013

11

Un, due, tre Porcellum


La legge elettorale perfetta non esiste e, a riprova di questa affermazione, si pu verificare che ogni sistema politico ne ha una, che differisce di poco o di molto dalle altre. Di una cosa possiamo per essere certi: la legge elettorale in vigore nel nostro Paese senza dubbio la peggiore, non a caso denominata Porcellum. Per la terza volta saremo comunque chiamati ad eleggere il Parlamento con questa legge: un sistema elettorale che prevede sia il premio di maggioranza che la soglia di sbarramento per accedere allattribuzione dei seggi parlamentari. Viene quindi negata ogni proporzionalit nella rappresentanza delle forze politiche minori, che vengono escluse, e impedisce la possibilit per gli elettori di scegliere i propri rappresentanti con lespressione delle preferenze o con il voto di collegio. Sembra un paradosso, ma cos. Nonostante i richiami del Presidente Napolitano, le molteplici dichiarazioni di impegno da parte delle forze politiche e i lavori della Commissione del Senato, niente successo. Sono state elaborate varie ipotesi di legge elettorale, ma tutte sono state vanificate dai veti incrociati posti, in successione, dai partiti presenti in Parlamento. Veti che bene hanno risposto allinteresse prevalente delle forze politiche che, oltre il premio di maggioranza, non avevano nessuna intenzione di rinunciare, in tutto o solo in parte, alla designazione dei propri parlamentari con modalit tipicamente oligarchiche. Si pu osservare inoltre che con il Porcellum i voti non hanno uguale peso in quanto, in contrasto con lart. 48 della Costituzione, chi vota per una forza politica che non supera gli sbarramenti, differenziati fra Camera e Senato, come se non avesse espresso alcun voto azzerando tutti i voti espressi per le liste escluse, mentre i voti conseguiti dal partito/coalizione che ottiene il maggior numero di voti valgono per lattribuzione del 55% dei seggi alla Camera indipendentemente dal risultato percentuale effettivamente raggiunto: determinante aver ottenuto il maggior numero di voti. In questa caratteristica si annida una probabile incostituzionalit a causa dei meccanismi che regolano il premio di maggioranza, svincolandolo da qualunque soglia minima. Significa che con 3 o 4 coalizioni a contendersi il primato elettorale, il 30% dei suffragi conseguiti per la Camera dei deputati, pu ben tradursi nel 55% dei seggi. N la legge Acerbo del 1923, n la legge truffa del 1953 erano a arrivate a tanto! Infatti la stessa Corte Costituzionale ha sottolineato gli aspetti problematici di una legislazione che non subordina lattribuzione del premio di maggioranza al raggiungimento di una soglia minima di voti e/o di seggi (sentenza 15/2008). Dobbiamo rilevare infine che la modifica della legge elettorale si scontra con un duplice ostacolo: il primo costituito dalla coincidenza dei riformatori con i riformati (paradosso di Ernst Fraenkel) il secondo dalla difficolt di sollevare in via incidentale uneccezione di legittimit costituzionale, in sede di verifica dei poteri, da parte di un parlamentare neoeletto che non ne avrebbe alcun vantaggio. Con la nuova legislatura le forze politiche non potranno sfuggire alla definizione di una nuova legge elettorale sia tenendo conto della pressione dellopinione pubblica, sia nelleventualit, da non escludere, di un ravvicinato nuovo ricorso alle urne, provocato dalla necessit di dar vita ad una maggioranza pi ampia per superare lingovernabilit del Senato.

A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Il prossimo numero uscir il 6 marzo 2013 con lanalisi del voto

Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 Fax: 055 2387 570

Siamo su Facebook: FdS-Verdi Gruppo Toscana e su internet: www.prcgruppotoscana.it www.pdcitoscana.blogspot.com www.rifondazionetoscana.it

Potrebbero piacerti anche