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29 del 13/02/2013
peciale
lezioni
Per lEuropa dei diritti, 3 contro lEuropa delle oligarchie economiche e finanziarie Per la legalit e una nuova politica antimafia Per la laicit e le libert Per il lavoro. Non vogliamo pi donne e uomini precari 3 4 5
Per le piccole e medie imprese, le atti- 6 vit artigianali e agricole Per lambiente Per luguaglianza e i diritti sociali 7 7
Per la conoscenza, la cultura, uninfor- 8 mazione libera Per la pace e il disarmo Per una nuova questione morale ed unaltra politica 9 10
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n. 29 del 13/02/2013
della mafia, che va colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il totale contrasto alla criminalit organizzata, alla corruzione, il ripristino del falso in bilancio e linserimento dei reati contro lambiente nel codice penale sono azioni necessarie per liberare lo sviluppo economico; 3) Per la laicit e le libert. Affermiamo la laicit dello Stato e il diritto allautodeterminazione della persona. Siamo per una cultura che riconosca le differenze. Aborriamo il femminicidio, contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo per la democrazia di genere. Contrastiamo lomofobia e vogliamo il riconoscimento dei diritti civili, degli individui e delle coppie, a prescindere dal genere. Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per la cittadinanza di tutti i nati in Italia e per politiche migratorie accoglienti; 4) Per il lavoro. Non vogliamo pi donne e uomini precari. Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dellart. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino lapparato produttivo e la riconversione ecologica delleconomia. Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime. Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro; 5) Per le piccole e medie imprese, le attivit artigianali e agricole. Deve partire un grande processo di rinascita del Paese, liberando le imprese dal vincolo malavitoso, dalla burocrazia soffocante. Vanno premiate fiscalmente le imprese che investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato. Vanno valorizzate le eccellenze italiane dallagricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green economy; 6) Per lambiente. Va cambiato lattuale modello di sviluppo, responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo senza limiti delle risorse, di povert, squilibri e guerre. Va fermato il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dallacqua. Va valorizzata lagricoltura di qualit, libera da ogm, va tutelata la biodiversit e difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una mobilit sostenibile che liberi laria delle citt dallo smog; 7) Per luguaglianza e i diritti sociali. Vogliamo eliminare lIMU sulla prima casa, estenderla agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Vogliamo colpire levasione e alleggerire la pressione fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi. Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un piano per la non-autosufficienza. Vogliamo il diritto alla casa e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Vogliamo un tetto massimo per le pensioni doro e il cumulo pensionistico. Vogliamo abrogare la controriforma pensionistica della Fornero, eliminando le gravi ingiustizie generate, a partire dalla questione degli esodati; 8) Per la conoscenza, la cultura, uninformazione libera. Affermiamo il valore universale della scuola, delluniversit e della ricerca pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e tutti laccesso ai saperi, perch solo cos possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dellart.3 della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca. Vogliamo portare lobbligo scolastico a 18 anni. Vanno ritirate le riforme Gelmini e il blocco degli organici imposto dalle ultime leggi finanziarie. necessario accantonare definitivamente qualsiasi progetto di privatizzazione del sistema di istruzione e stabilizzare il personale precario. Vogliamo valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico, come afferma lart. 9 della Costituzione. Vogliamo una riforma democratica dellinformazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi la subordinazione al potere economicofinanziario. Vogliamo una legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal consiglio di amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a Internet, gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa in tutto il Paese; 9) Per la pace e il disarmo. Va ricondotta la funzione dellesercito alla lettera e allo spirito dellarticolo 11 della Costituzione a partire dal ritiro delle truppe italiane impegnate in missioni di guerra. Va promossa la cooperazione internazionale e lEuropa deve svolgere unazione di pace e disarmo in particolare nellarea mediterranea. Va abrogata la riforma Monti delle Forze Armate, vanno tagliate le spese militari a partire dallacquisto dei cacciabombardieri F35 e di tutti i nuovi armamenti. 10) Per una nuova questione morale ed unaltra politica. Vogliamo lincandidabilit dei condannati e di chi rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati per parlamentari e consiglieri regionali. Vogliamo una nuova stagione di democrazia e partecipazione.
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1) Per lEuropa dei diritti, contro lEuropa delle oligarchie economiche e finanziarie
Vladimiro Giacch - Candidato alla Camera dei Deputati
Il ruolo dellItalia in Europa va ripensato. Per ottenere ci che ci spetta non servono n le barzellette di Berlusconi, n latteggiamento da scolaretto diligente di Monti. LItalia deve poter far valere i propri diritti senza prendere ordini da nessuno. Vanno rinegoziate le regole di bilancio contenute nel Fiscal Compact (approvate dai governi Berlusconi e Monti), che sono estremamente e irragionevolmente punitive per il nostro Paese (si pensi alla necessit di ridurre del 5% annuo la parte del debito pubblico eccedente il 60% del Pil, che comporter lobbligo di manovre correttive di 45-47 miliardi di euro lanno per molti anni). Il Fiscal Compact unipoteca gravissima sulla nostra crescita economica per anni e anni, e deve assolutamente essere rinegoziato. Non ammettere che tale rinegoziazione necessaria significa non soltanto riproporre una politica fallimentare, ma ingannare gli elettori, illudendoli che si possano perseguire politiche economiche espansive senza cambiare una virgola alle regole europee che impongono precisamente il contrario. Questo tanto pi chiaro adesso, in quanto il bilancio comunitario per gli anni 2014-2020, che secondo alcuni esponenti del centrosinistra avrebbe controbilanciato i minori investimenti effettuati dal nostro Paese a causa dellausterity, stato addirittura ridotto, per la prima volta nella storia dellUnione Europea. Bisogna porre fine alle politiche di austerity fatte di aumenti delle tasse e di tagli ai servizi sociali e alle pensioni. Anche il Fondo Monetario Internazionale, la Banca dItalia e lo stesso governatore della BCE, Mario Draghi che tra i responsabili delladozione di queste politiche ne hanno evidenziato gli effetti recessivi sulleconomia. E, in effetti, proprio a causa della recessione causata da queste manovre, il rapporto debito/Prodotto interno lordo cresciuto dal 120% del 2011 al 126,6 del 2012. Questo significa una cosa sola: le politiche di austerity non sono soltanto ingiuste, ma fallimentari. Esse in effetti hanno aggravato il problema che dovevano risolvere. Questo dato di fatto oggi eluso o negato da tutti i maggiori partiti che sono direttamente responsabili di queste politiche. E anche chi, tra di loro, oggi critica quelle politiche, critica oggi le misure che ieri ha votato in Parlamento. Rivoluzione Civile composta da movimenti e organizzazioni politiche che, dentro e fuori il Parlamento, si sono coerentemente battuti contro queste politiche, denunciandone per tempo gli effetti negativi poi puntualmente concretizzatisi. Per questo oggi lunica forza politica dotata della credibilit necessaria per porre questo obiettivo al centro della propria proposta.
n. 29 del 13/02/2013
fare. Perch in Italia lo stato sociale al collasso, svuotato dalle ultime manovre economiche, sacrificato sullaltare della crisi dai governi Berlusconi e Monti. Secondo una recente ricerca condotta da Spi-Cgil, negli ultimi cinque anni le risorse stanziate dallo Stato per il welfare si sono ridotte di ben il 75%. Il Fondo per le politiche sociali, cio la principale fonte di finanziamento pubblico per interventi di assistenza alle famiglie e alle persone, passato da 923,3 milioni di euro a 69,95 milioni. Il Fondo per i non autosufficienti, che nel 2010 poteva contare su 400 milioni di euro, stato azzerato dal governo Berlusconi e non rifinanziato da Monti. Il Fondo per le politiche della famiglia? Da 185,3 milioni a 31,99 milioni, quello per le politiche giovanili da 94,1 a 8,18 milioni. Anche i Comuni hanno dovuto stringere la cinghia, riducendo la spesa per i servizi sociali a fronte di un aumento indiscriminato delle pressione fiscale. Insomma pi tasse, per coprire i buchi creati dalla dissennata gestione pubblica degli ultimi anni, ma meno servizi, meno assistenza, meno aiuti ai cittadini. Il governo Berlusconi e quello Monti si sono dimostrati in straordinaria continuit dal punto di vista della macelleria sociale, Rivoluzione civile lavora con La legge Ingroia-La Torre alla costruzione di un nuovo welfare.
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numero dei migranti carcerati). Accoglienza adeguata ai destinatari di protezione umanitaria e internazionale. Attuare direttiva europea: lotta allo sfruttamento ed alla tratta di esseri umani; no a xenofobia, razzismo, discriminazioni a livello istituzionale. Sviluppare, in scuola, una reale intercultura. Assicurare, regolari o no, diritti basilari: salute e residenza anagrafica, chiave d'accesso per la cittadinanza. Applicazione Strategia per Rom e Sinti istruzione, salute, formazione/accesso al mondo lavorativo, abitazione. La campagna LItalia sono anchio, 2 proposte di legge di iniziativa popolare: cittadinanza ai figli dei migranti che nascono e crescono in Italia - jus soli diritto di voto alle elezioni amministrative, per migranti presenti e regolari da almeno 5 anni.
n. 29 del 13/02/2013
guaglianze che si registrata negli ultimi trentanni. Quei 10 punti di Pil che sono passati dal lavoro al profitto e alla rendita. Quella stagione di privatizzazioni che ha impoverito drammaticamente il nostro apparato produttivo. Non si potr uscirne senza rimettere in discussione quelle politiche. E senza porre a tema un altro nodo decisivo per troppo tempo rimosso. Quello della riduzione dellorario di lavoro: dai contratti di solidariet espansivi allabrogazione della controrifoma Fornero della previdenza con il suo carico di violenza sulle vite delle donne e degli uomini occupati, e il muro ostile verso la possibilit delle ragazze e dei ragazzi di entrare nel mondo del lavoro. troppo? E dove sono le risorse? Abbiamo una proposta anche per quello. E no, non troppo. il nostro new deal: quello che serve per uscire dalla crisi.
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6) Per lambiente
Beatrice Bardelli
Tutela dellAmbiente: obiettivo prioritario per unalternativa di societ E finita lera in cui la difesa dellambiente e la tutela del diritto al lavoro sembravano tra loro incompatibili. La vicenda dellILVA di Taranto ha fatto capire che urgente cambiare lattuale modello di sviluppo economico-industriale, basato sullo sfruttamento forzato delle risorse che ha prodotto lattuale catastrofe ambientale. Dobbiamo garantire a tutti un posto di lavoro che non metta pi a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori: lavorare s ma non fino a morirne deve essere il nostro nuovo slogan. Lalternativa di societ in cui crediamo deve mettere al centro della nostra agenda programmatica la difesa dellambiente perch solo vivendo e lavorando in un ambiente pulito, sicuro e non inquinato possiamo garantire il totale benessere del Paese. Innanzitutto un benessere economico che aiuti a risollevarsi dalla crisi, attraverso un aumento considerevole di posti di lavoro in svariati settori, non solo in quello delle fonti rinnovabili (produzione, risparmio ed efficienza energetica) ma anche, ad esempio, per la messa in sicurezza idrogeologica del suolo, per il rimboschimento dei terreni devastati dagli incendi, per il recupero agroalimentare di terreni desertificati per labbandono da parte degli agricoltori, per laumento spinto della raccolta differenziata e del porta a porta, per il recupero e riciclo dei materiali strappati agli inceneritori. E poi un benessere pi generale che garantisca una qualit della vita pi alta attraverso la difesa della legalit, la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini e, soprattutto, attraverso la partecipazione democratica degli stessi alle scelte di tipo ambientale destinate ai loro territori. Occorre far rispettare la Convenzione internazionale di Aarhus che garantisce a chiunque di partecipare allelaborazione dei piani e dei programmi delle amministrazioni fin dallinizio della procedura, quando tutte le opzioni sono ancora possibili, compresa lopzione zero. Per questo necessario eliminare unanomalia tutta italiana, ovvero il Segreto di Stato sugli impianti civili per produzione di energia ed altre infrastrutture critiche come centrali elettriche, rigassificatori, inceneritori, gassificatori, pirogassificatori ecc. Difendere lambiente significa anche tutelare il paesaggio nel rispetto dellarticolo 9 della Costituzione, salvaguardare il territorio da una cementificazione spesso inutile ed irrazionale e dallinquinamento delle acque e dellaria che vanno a minare, attraverso lingestione di cibi inquinati, la salute delle popolazioni residenti. Per questo vanno archiviati progetti come il Ponte sullo Stretto di Messina e la TAV, in Val di Susa come a Firenze. Lunica grande opera di cui lItalia ha bisogno un grande progetto di mobilit sostenibile con una rete ferroviaria, nazionale e locale, efficiente e meno costosa e con una pi larga offerta di servizi pubblici. Difendere lambiente significa impedire la privatizzazione dei beni comuni, a partire dallacqua. Vanno fatti rispettare i risultati plebiscitari dei referendum del 12 e 13 giugno 2011 che hanno visto schierati circa 27 milioni di italiani per la ripubblicizzazione dellacqua, bene comune, ma anche contro la privatizzazione di tutti gli altri servizi pubblici locali. Difendere lambiente significa rispettare la terra, bene comune assoluto, valorizzando unagricoltura di qualit, senza ogm n pesticidi, per la tutela della sua fertilit e della biodiversit e per la difesa dei diritti di tutti coloro che su quella terra vivono, degli agricoltori, innanzitutto, ma anche degli animali. necessario, infine, riprendere liter legislativo per far punire i danni ambientali come reati penali contro lambiente.
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chieder un prestito per il prossimo mese: non ha vissuto al di sopra delle sue possibilit, solo che sta aiutando anche il figlio disoccupato, forse bamboccione, forse poco flessibile, ma suo figlio. Lortolano del mercato di SantAmbrogio si alza alle 5 da una vita e prende ore e ore di freddo e non sopporta pi di vedere in televisione che i manager non pagano mai, e lavvocato quarantenne con lo studio un po squallido non riesce a mettere insieme pi di 1.500 euro al mese perch le cause vengono rimandate mentre i giudici e i parlamentari non rinunciano a nessuna delle loro prerogative; e potrei continuare con le colleghe che pensavano di andare in pensione fra un anno e ci andranno fra 5, con gli amici dei miei figli che non hanno lavoro: tutti questi che non hanno vissuto al di sopra delle loro possibilit e che hanno diritto alla sanit gratuita, ad un fisco equo, alla pensione, alla casa, allassistenza per i parenti non autosufficienti, sono beffati e offesi dalle parole di Monti. A loro solo un progetto di cambiamento radicale pu essere proposto perch sono arrivati alla fine di tutte le loro risorse e solo lorgoglio li tiene vivi. Certo, nel Paese altri davvero hanno vissuto al di sopra delle loro possibilit o meglio si sono creati, talvolta rubando talaltra anche nel rispetto di leggi vergognose, la possibilit di vivere al di sopra di quello che il loro contributo alla societ avrebbe giustamente prodotto: cos molti accettano il rimprovero, come venisse da una madre accorta, e si rassegnano sempre delegando alla buona madre il compito di garantire il necessario; altri sanno bene che non ci sono buone madri e arraffano con la consueta sfrontatezza: per questi la parola diritto una bestemmia. Credo che possiamo sperare solo in coloro che per orgoglio vogliono continuare a vivere, che solo su di loro si possa ricostruire senso civico e dare nuova vita a questo Paese. Per questo garantire i loro diritti scelta prioritaria nellinteresse del Paese.
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