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Il Pianista

Vicenda
Il Pianista un film diretto da Roman Polanski tratto dallomonimo libro che vede protagonista lautore stesso. La vicenda iniziale narra di una famiglia polacca (con il protagonista Wladyslaw Szpilman che uno dei figli, il quale esercita la professione del pianista), di origine ebraica che vive a Varsavia e che costretta a sopportare tutti gli orrori dellAntisemitismo. Infatti viene costretta, insieme agli altri ebrei della citt, prima a portare una fascetta identificativa con la Stella di Davide e in seguito a trasferirsi nel Ghetto di Varsavia, intrappolati come topi. Arriva il giorno in cui tutti i componenti della famiglia vengono scelti per essere portati nei lager; per Wladyslaw viene salvato da un suo amico (che fa parte della polizia ebrea) dal destino che invece la sua famiglia avr. Cos continua a lavorare nel ghetto alla stregua di un animale, partecipando, per, allorganizzazione della futura rivolta degli ebrei segregati l. Ma non ce la fa pi: deve fuggire da quel posto; cos con una serie di aiuti sia dallinterno che dallesterno del ghetto riesce a scappare e cos comincia la sua vita di fuggiasco, nascondendosi in case di amici, restandovi chiuso dentro, soffrendo fame e sete, fino ad arrivare alla pazzia e alle malattie, facendosi scorrere davanti gli occhi la Rivolta del Ghetto di Varsavia, il quale, dopo giorni e giorni di resistenza, cade sconfitto dai tedeschi. Mentre anche la citt di Varsavia insorge, il protagonista si rifugia nel ghetto ormai abbandonato in cerca di acqua e cibo. Un tedesco sfortunatamente lo scova, ma invece di portarlo immediatamente via, gli fa una serie di domande tra cui che mestiere svolge. Wladyslaw risponde Il pianista. Lufficiale gli chiede di suonargli un pezzo e, con maestria straordinaria, lebreo lo accontenta, destando nel tedesco una meraviglia che lo porter ad affezionarsi al protagonista. Lo aiuta portandogli sempre del cibo, da bere e arrivando a dargli il suo cappotto per mantenerlo dal freddo. Il tedesco, per, va di fretta perch i russi stanno arrivando e deve scappare per non essere preso. Quegli stessi russi liberano Wladyslaw, il quale torner alla vita normale, sebbene la sua famiglia sia morta nei campi di sterminio. Lui entrer in unorchestra e la sua vita terminer nel 2000, mentre lufficiale che laveva aiutato verr portato nei gulag (campi di lavoro) sovietici e morir nel 52.

Commento

Questa storia davvero affascinante, anche perch vera e non come i libri o gli altri film che ho letto o visto, in quanto questa sua verit ( in effetti una specie di autobiografia) d una sensazione di realistico che molte altre opere non mi hanno suscitato. Durante la vicenda si capito che comunque il protagonista ha avuto veramente una gran fortuna (pur non passandosela bene lo stesso!) in confronto a tutti gli altri ebrei costretti sopportare la spietatezza dei nazisti nei lager oppure quelli uccisi. Non potr mai comprendere a fondo il vero dolore che questi poveretti hanno dovuto sopportare in quanto non lho vissuto in prima persona. La cattiveria dei Nazisti, secondo me, non che fosse innata, ma stata solo colpa di Hitler, il quale, raggruppando a s una serie di persone grazie ai suoi discorsi che incitavano alla violenza contro gli oppositori, riuscito a instaurare un regime di terrore, destinato a

crescere sempre pi grazie alla paura che dilagava tra le persone normali Riversatosi sui suoi pi odiati nemici: gli ebrei. Tante sono le congetture che vorrebbero spiegare il perch di questo odio profondo, ma per me vale solo una cosa: nessuna ragione (razionale o non) al mondo pu giustificare unatrocit simile la pianificazione della disumanizzazione e del successivo sterminio di una popolazione intera e la quasi riuscita dellobbiettivo stato un qualcosa che ha stampato nelle menti degli ebrei che sono riusciti a sopravvivere, una cicatrice indelebile, sempre presente, ben visibile: il numero tatuato sul polso sinistro, simbolo della loro perdita di individualit, dignit e umanit, come conseguenza dei maltrattamenti, dei lavori forzati, delle umiliazioni, delle cose che sono stati costretti a vedere ed a sopportare.

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