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Lettera aperta LA CATTEDRA DEI NON CREDENTI Sembra che abbia avuto risonanza quelliniziativa del Card.

Martini quandera Arcivescovo di Milano, di proporre in diocesi una cattedra per i non credenti, dalla quale potevano esprimere il loro pensiero, non solo pubblicamente, perch questo lo stavano gi facendo da tutte le cattedre del mondo, in particolare dai vari Parlamenti europei, ma da una cattedra particolare che era sempre stata riservata a teologi, biblisti o comunque, a maestri e pastori della fede cattolica. Cattedra ecclesiastica che in questi ultimi decenni ha visto insediati non solo atei, ma anche protestanti, ortodossi, musulmani, buddisti, induisti, ecc., insomma tutto un variegato mondo di esponenti delle varie religioni chiamati dalle autorit ecclesiastiche cattoliche ad esprimere il loro pensiero, il pi delle volte offerto, purtroppo, non come dialogo costruttivo per rinsaldare la comunione, ma come sfida, o provocazione, se non addirittura accusa nei confronti della Chiesa cattolica e del Papa. Sulla linea del Card. Martini si sta muovendo il biblista Mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, il quale in unintervista ad Avvenire ha annunciato di voler dare inizio a una fondazione aperta soprattutto agli atei, chiamata Il Cortile dei Gentili (era il cortile pi esterno del Tempio di Gerusalemme accessibile anche ai pagani) allo scopo di creare una rete di persone agnostiche o atee che accettino il dialogo ed entrino come membri nella fondazione, sviluppando i temi del rapporto tra religione, societ, pace e natura. () Obiettivo primario quello di aiutare tutti ad uscire da una concezione povera del credere e far capire che la teologia ha dignit scientifica e statuto epistemologico.1 Che tale argomento sia molto vivo in questi ultimi anni lo attestano anche i Vescovi i quali hanno divulgato un sussidio come Conferenza Episcopale Italiana per i non credenti dal titolo Lettera ai cercatori di Dio con la seguente premessa: Come credenti in Ges Cristo, animati dal desiderio di far conoscere colui che ha dato senso e speranza alla nostra vita, ci rivolgiamo con rispetto a tutti i cercatori di Dio. Li riconosciamo in tanti uomini e donne del nostro tempo, guardando alla situazione di inquietudine diffusa, che non ci sembra possibile ignorare () e che si esprime nella domanda presente nel cuore di molti: Dio, chi sei per me?E io chi sono per te?.2 Con queste premesse, sembra scontato che tutti coloro che si professano atei siano veramente alla ricerca di Dio, ansiosi che qualcuno porga loro una mano per avviarli alla conoscenza della Verit. Purtroppo nella maggioranza dei casi non cos, e allora prima di esternare tanto ottimismo col rischio di rendere inefficaci, se non addirittura controproducenti queste audaci iniziative, forse converrebbe conoscere un po meglio questi nostri ipotetici interlocutori, premettendo qualche doverosa domanda sulluomo e sul suo rapporto con Dio. E chi meglio di Dio stesso nella Rivelazione divina pu farci conoscere la natura delluomo e il senso del vivere su questa terra? LUOMO NON PU VIVERE SENZA AMORE Partendo infatti dalla Rivelazione biblica come presupposto secondo cui Dio Amore e Luomo creato a immagine e somiglianza di Dio,3 Ugo Borghello spiega lintima relazione che intercorre tra la creatura e il Creatore fondata essenzialmente su un rapporto damore e consolidata da un innato desiderio di felicit. Questo desiderio di origine divina, sostiene lautore, Dio lha messo nel cuore di ogni uomo per attirarlo a s, perch Egli solo lo pu colmare, a tal punto da poter affermare che non solo Dio Amore ma anche luomo, in quanto immagine di Dio, amore. E se non amore, non uomo, uomo frustrato () Lessere amati e anche lamare, sotto le forme pi evidenti o pi paradossali, unesigenza assoluta.4 Lamore parte intrinseca della natura umana, talmente connaturale alluomo che, sebbene egli abbia voltato
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G. Ravasi, Intervista su Avvenire, 25.2.2010 Conferenza Episcopale Italiana, Lettera ai cercatori di Dio, 12.4.2009, Premessa. 3 Sacra Bibbia, Genesi, 1,27 4 Ugo Borghello, Liberare lamore: la comune idolatria, langoscia in agguato, la salvezza cristiana, Ed. Ares. p. 31-34

le spalle a Dio, fonte dellAmore, e si professi orgogliosamente ateo, in realt conserva sempre dentro di s questa inquieta nostalgia, questo recondito anelito, questa specie di anima religiosa, che si esprime nei modi pi diversi. Anche gli atei, infatti, credono in qualcosa, in qualcuno, tant vero che anchessi hanno i loro raduni, i loro riti, i loro libri sacri, i loro piccoli o grandi dei o idoli per i quali vivono, si sacrificano e combattono: Luomo che ha smarrito la sua immagine divina, finisce per caricare di assoluto un legame significativo terreno, in questo consiste lidolatria () Limportante capire che dietro ogni nostra scelta, dietro ogni nostra razionalizzazione, c sempre un problema assoluto di amore, con legami fortissimi dei quali non siamo pienamente consapevoli. Qui risiede il dramma dellidolatria e la sua potenza a tal punto da poter affermare che il contrario della fede in Dio non lateismo, bens lidolatria5. Come fra i cristiani ci sono modi e atteggiamenti assai diversi di vivere la stessa fede religiosa proprio in forza del prevalere dellamore o di altre intenzioni meno nobili che albergano nel cuore delluomo - cos pure fra gli atei ci sono modi del tutto diversi di professare lo stesso ateismo che solo apparentemente li accomuna, a tal punto che si potrebbero distinguere in tre categorie: atei devoti, atei agnostici e atei dogmatici. Atei devoti: sono quelle persone che, pur ammettendo di non avere la fede in nessun Dio, tuttavia si riconoscono in molti princpi della Chiesa cattolica, ad esempio nei valori non negoziabili, nel dialogo tra scienza e fede, a tal punto da definirsi atei devoti. Sono atei che hanno saputo mantenere unintelligenza sana e una coscienza retta, libera da pregiudizi e condizionamenti sociali, o politici, o di parte, disposti anche allimpopolarit, aperti a un dialogo sincero con linterlocutore cristiano, anche con lautorit al giorno doggi pi amata e contestata, il Papa, per il quale manifestano rispetto e considerazione. In realt costoro, pur non avendo la fede, sono per sinceramente aperti alla ricerca di Dio e sono i compagni di viaggio di molti cattolici nel loro cammino verso la conoscenza della Verit, della Morale, della Giustizia e della Bellezza. Sarebbero ben felici, suppongo, di essere accolti da Mons. Ravasi nel Cortile dei Gentili perch potrebbero continuare a dare il loro prezioso contributo se aiutati nella ricerca di sempre nuovi orizzonti, orizzonti che comunque, essi continuerebbero a cercare anche senza questo invito. Atei agnostici: ben diversa dagli atei devoti la seconda categoria che chiamiamo degli atei agnostici i quali si distinguono perch sono chiusi al dialogo con linterlocutore cristiano, avendo gi nel loro cuore una specie di fede religiosa-laica fondata sul relativismo e soggettivismo che si contrappone a quella cattolica, soprattutto quando questa parla di valori non negoziabili. Ma non si accorgono che essi sono i primi a credere ciecamente e a inginocchiarsi davanti agli idoli incontestabili creati dalla Ragione: Scienza, Progresso, Fratellanza universale, Pace ecc. Sono quegli atei agnostici che mentre negano lesistenza di Dio e dellaldil, credono nella religione civile cio nellimpegno per raggiungere sulla terra una societ perfetta, la citt delluomo, prima e ultima meta di ogni loro fatica. Di questo ateismo vissuto come fede nella religione civile, ha scritto Francesco Agnoli: Quelle religioni che identificano i confini di una fede con quelli di uno Stato, confondendo potere religioso con potere temporale, e permettendo che ogni fedele, tramite il libero esame, abbia unimmagine soggettiva e totalmente personale, cio arbitraria e manipolabile, di Dio stesso. Non per nulla i protestanti tedeschi furono per molto tempo piuttosto inclini, in buona parte, a dare credito a Hitler6. Ci vuole molta prudenza prima di aprire scriteriatamente le porte del Cortile dei Gentili a costoro senza aver prima vagliato caso per caso, per sondare la loro disponibilit al dialogo sincero e leale, perch, al di l della difficolt di far alzare a costoro lo sguardo verso la citt di Dio, si rischia di trovarsi in disaccordo anche sul modo di costruire la citt terrena perch un cristiano non potr mai collaborare con chi propone i valori della morale laica

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Ugo Borghello, op. citata, pag. 56. Francesco Agnoli, Perch non possiamo essere atei, Ed. Piemme, pag. 231

favorevole allaborto, al matrimonio omosessuale, alleutanasia, al libertinaggio sessuale, alle droghe libere ecc. Non bisogna chiudere gli occhi sulla deriva dei vincoli familiari, che causa sofferenze superiori a quelle delle due grandi guerre. Se non ci si pu fidare dei propri familiari, barcolla tutto il senso della vita. Atei dogmatici: le porte del Cortile dei Gentili andrebbero invece drasticamente sbarrate per tutti quegli atei che potremmo definire dogmatici perch, oltre ad avere in comune con gli atei agnostici la stessa ideologia, vale a dire una religione civile che crede nella scienza, nei diritti umani universali, ecc. fanno dellateismo un dogma cio una verit assoluta per la quale si sentono in dovere di combattere nellunico scopo di annientare il nemico. E per costoro il nemico da abbattere non rappresentato da qualunque religione (non combattono ad esempio i protestanti, o i buddisti, o gli induisti e ancor meno i musulmani), ma rappresentato esclusivamente dalla Chiesa Cattolica, dal Papa e dallo stesso Ges Cristo, perch sono pienamente consapevoli, dietro suggerimento del principe delle tenebre che alberga nel loro cuore, che la vera, unica e sacra Rivelazione solo quella cattolica che va combattuta non solo perch rappresenta un ostacolo alle loro pretese di autonomia morale intellettuale, ma anche perch d molto fastidio al diavolo. E il vero ateismo dogmatico-ideologico-militante. Abbiamo assistito in passato alle stragi (milioni di vittime) compiute in tutto il mondo dallateismo comunista militante. Ora invece, lateismo dogmatico-ideologico si organizzato in lobby potenti che, attraverso leggi e trattati internazionali impregnati di secolarismo, tendono ad annullare ogni valore cristiano e la presenza della Chiesa nel mondo per instaurare il nuovo Ordine mondiale con al centro luomo, arbitro assoluto del bene e del male, telecomandato dal principe delle tenebre. E assai pericoloso dialogare con costoro! Meglio stare prudentemente alla larga protetti dallaiuto sempre valido della preghiera che sa muovere anche i cuori pi induriti.

LA RESPONSABILIT DEI CREDENTI Lapproccio con lateo se compiuto solo con lintento di fare amicizia con chi la pensa diversamente, non ha bisogno di particolari strutture, n di cortili, e ancor meno di cattedre. Se invece lo si vuole realizzare soprattutto allo scopo, come evidenziato allinizio, di parlare insieme di ci che accomuna luomo e il suo destino eterno, cio di Dio, di ci che sar dopo la morte e della necessit di vivere bene quaggi per poter poi vivere meglio lass, allora si pu ragionare partendo proprio da questi presupposti, purch sia chiara e sincera lintenzione della controparte. Infatti non basta pensare alla costruzione della citt terrena senza sapere chi colui che la costruisce. Non concepibile parlare delluomo, della sua grandezza e dignit senza tenere conto del suo destino di eternit del suo fine ultimo. Perci la risposta alla domanda chi luomo? deve necessariamente includere il fine al quale luomo chiamato. Senza questo riferimento, qualsiasi definizione delluomo sarebbe incompleta o insufficiente, e luomo resterebbe incomprensibile. () In altre parole, luomo non definibile e nemmeno intelligibile se non si tiene conto del fine al quale stato chiamato: la visione di Dio e lintima comunione con lui7. A tale proposito, il Sermig di Torino, (Servizio Missioni Giovani) ha sottoposto a migliaia di giovani un questionario sulla figura di Ges e su cosa vorrebbero chiederGli. Le domande che i giovani avrebbero posto a Ges sono state le seguenti: Perch sono al mondo e che senso ha la mia vita? Perch si deve morire? Perch esiste il male e la sofferenza? Perch muoiono tanti giovani? Cosa mi aspetta dopo la morte? Se vari pastori non parlano pi di questi argomenti per ingerirsi solo di questioni sociali e umanitarie, in omaggio a una visione ecumenica distorta, va da s che la gente cerca queste risposte altrove: conoscenze esoteriche, leggi del Karma e della reincarnazione, New Age, chiesa del Scientology che definisce lessere umano quale creatore delle cose, maghi ben pagati solo perch prevedano un futuro tranquillo, lo stesso Corano parla di paradiso e di premio per gli
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Ferdinando Rancan, Il senso del vivere, Ed. Ares, pag. 190.

eletti ecc. insomma se queste risposte la Chiesa cattolica non le offre pi come Verit di fede certa e sicura perch provenienti dalla Parola di Cristo, la gente va a cercarsele altrove. Il guaio che, purtroppo, molti cristiani vanno a cercare queste risposte non nel Magistero perenne della Chiesa offerto attraverso il Catechismo della Chiesa Cattolica, ma da quei sedicenti scrittori o teologi cattolici che propongono falsit storiche ed esegetiche come se fossero verit assolute. Tra questi ultimi emerge la figura del teologo Vito Mancuso che, dopo aver ridotto la Genesi a puro mito, e le figure dei nostri progenitori, Adamo ed Eva, come simboli dellumanit e non come persone reali, si vede costretto a negare lesistenza del peccato originale, senza il quale non ha senso neppure la Redenzione operata da Cristo, e di conseguenza nemmeno si pu parlare di Risurrezione.8 E se queste sono le premesse, viene da chiedersi che cosa ci stia a fare la Chiesa cattolica e gli stessi teologici sedicenti cattolici! Se si pensa che questo libro stato presentato dal Card. Martini si pu avere lidea di quanto grande sia il danno che sta causando. Infatti da vari sondaggi compiuti emerso che la stragrande maggioranza dei cattolici hanno letto pi volte Dan Brown e Vito Mancuso mentre ignorano libri e discorsi di Benedetto XVI che si potrebbe definire il Papa della Speranza per la sua dottrina impregnata di serenit, di visione ottimistica della vita, di invito alla gioia:E pur vero che chi non conosce Dio, pur potendo avere molteplici speranze, in fondo senza speranza, senza la grande speranza che sorregge tutta la vita. La vera grande speranza delluomo che resiste nonostante tutte le delusioni, pu essere solo Dio.9 LA CHIESA DI GES CRISTO: UNA MERAVIGLIA Abbiamo bisogno di vedere nella Chiesa, anzi negli uomini di Chiesa, dei veri testimoni della Verit di Dio incarnata nella figura di Ges Cristo, testimoni gioiosi e appassionati della bellezza della fede cattolica che riempie il cuore di gioia e di speranza, getta luce nellanima che squarcia le tenebre e fa vedere il significato meraviglioso della nostra vita anche su questa terra dove possiamo godere di tutte le meraviglie che Dio ci ha messo a disposizione nellattesa della Vita Eterna. Senza Dio, senza Cristo tutto questo impensabile, lumanit stessa impensabile, il dolore e la sofferenza sarebbero inspiegabili senza Cristo perch Egli si incarnato per dare significato alla nostra vita, ad ogni nostro pi piccolo avvenimento, venuto per dare alluomo la certezza assoluta di queste risposte, addirittura con la prova suprema della Sua morte in croce e risurrezione, perpetuando poi la piena efficacia di questo mistero di salvezza attraverso la Chiesa. Perch non abbiamo pi il coraggio di spiegare ai nostri ragazzi del catechismo, ai credenti, agli atei, a tutti, le meraviglie che Ges Cristo ci ha consegnato attraverso la Chiesa cattolica? Bisogna rendere coscienti i giovani del valore incomparabile del Vangelo, e col Vangelo la prima meraviglia che lIncarnazione che non cessa mai di stupirci e commuoverci al pensiero che Dio si fatto uomo ed sempre, sempre con noi. E laltra meraviglia che lEucaristia! E che cosa avviene nella Consacrazione! E nella Confessione! E laltra meraviglia che il Battesimo che ci da il privilegio di essere nientemeno che figli di Dio! E la super meraviglia per eccellenza che sar la nostra risurrezione dai morti! E quali poteri ha conferito Cristo ai suoi ministri sacerdoti per il bene della nostra anima! E cos via Vivere senza Dio da folli, e ce lo ricorda S. Paolo quando afferma: Ci che occhio non vide, n orecchio ud, n mai entr in cuore duomo, Dio lo prepar per quelli che lo amano!10. Vale la pena di credere e fidarsi di Dio!
patrizia.stella@alice.it

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Vito Mancuso, Lanima e il suo destino, Cortina Editore. Benedetto XVI, Lettera enciclica Spe salvi n. 27 10 San Paolo, Lettera ai Corinzi, 2,9

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