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ATTIVITÀ FISICA &

MORBO DI PARKINSON
Dipartimento di Riabilitazione
S.C. di Medicina Fisica e Riabilitativa
Azienda ULSS 9 - Treviso
APPROCCIO RIABILITATIVO
AL M.D.P.
 Somma di valutazioni e di interventi
multidisciplinari che, opportunamente
integrati e finalizzati, possano consentire
al paziente parkinsoniano di mantenere il
più a lungo possibile le residue capacità
psicofisiche, al fine di un suo (re-)
inserimento nella famiglia e nella società ...
(Pasetti, 1999)
L’ESERCIZIO TERAPEUTICO
PUO’ MODIFICARE GLI
AGGIUSTAMENTI POSTURALI
( Nasher, 2001 )

 MECCANISMI ANTICIPATORI (A FEED-FORWARD)


 MECCANISMI COMPENSATORI (A FEED-BACK )

 la loro efficacia aumenta con l’esercizio


 a differenza dei riflessi, ed analogamente ai movimenti
volontari, gli aggiustamenti posturali sono perfezionati
dall’apprendimento
La SINTOMATOLOGIA del M.D.P. può essere
considerata una risposta adattiva ad un DEFICIT
di PRE-PROGRAMMAZIONE causato dalla
MALATTIA DI PARKINSON
il SNC sceglie di
muoversi più lentamente
ACINESIA
per minimizzare le
perturbazioni posturali
Deficit risposte
pre-programmate

diminuisce la soglia
per le RIGIDITA’
correzioni posturali
( Latash, 1995 )
AGGIUSTAMENTI
POSTURALI
Possono essere modificati attraverso le
afferenze sensoriali che li innescano:
 PROPRIOCETTORI MUSCOLARI = latenze
brevi (70-100 ms)
 RECETTORI VESTIBOLARI = latenze lunghe
(200 ms)
 RECETTORI VISIVI = latenze lunghe (200
ms )
AFFERENZE SENSORIALI

 Dipendono da:

 LUNGHEZZA MUSCOLI

 MOVIMENTI CAPO/COLLO

 MOVIMENTI CAMPO VISIVO


I MECCANISMI A FEED-BACK

 prevedono una risposta a latenza


breve che può VARIARE A SECONDA
DEL CONTESTO
 è possibile quindi modificare o
perfezionare gli aggiustamenti
posturali mediante l’Esercizio
Terapeutico ( Horak, 1997 )
 Il deficit degli aggiustamenti posturali
RISPONDE POCO AL TRATTAMENTO
FARMACOLOGICO
( Beckley, 1995 )

 Le STRATEGIE POSTURALI (
SINERGIE
FLESSIBILI ) possono essere modificate
DALL’APPRENDIMENTO e VARIARE A
SECONDA DEL CONTESTO
( Horak, 1997 )
TERAPIA
FARMACOLOGICA
 La TERAPIA FARMACOLOGICA riduce la
faticabilità del paziente con M.D.P.
durante l’esercizio fisico
( Levodopa, arti inferiori, deambulazione;
Gersten, 1972 )
 E’ NECESSARIO (essenziale)
OTTIMIZZARE LA TERAPIA
FARMACOLOGICA PRIMA DI INIZIARE
UN PROGRAMMA RIABILITATIVO
PROGRAMMI RIABILITATIVI
E REGIME DI TRATTAMENTO
Letteratura scarsa e
spesso contraddittoria:
– misure non validate
– campioni ridotti
– trattamenti diversi
– variabili considerate
– obiettivi considerati
ATTIVITA’ FISICA

 Benefici non inferiori rispetto ad


altre modalità
 Risultati positivi su rigidità, acinesia
ed anche tremore
 Inoltre, costi minori e valenza psico-
sociale maggiore ( Palmer, 1986 )
RIABILITAZIONE
DOMICILIARE

 Risultati
non significativi, non
generalizzabili ( Hurwitz, 1989 )
RIABILITAZIONE
AMBULATORIALE
 Risultati positivi su rigidità ed
acinesia, non sul tremore
 Estinzione dei benefici entro 6 mesi.
Necessità di programmi di
mantenimento a lungo termine
( Comella, 1994 )
 LOGOTERAPIA: efficace ( palilalia ),
risultati temporanei
( Sarno, 1968 )
RIABILITAZIONE IN
REGIME DI RICOVERO

 Problemi di costi gestionali


 Benefici non superiori ad altre
modalità ( Stern, 1970 )
 Risultati temporanei
( Cedarbaum, 1992)
TRATTAMENTO
RIABILITATIVO

I benefici del trattamento riabilitativo


sono INDIPENDENTI DALLA
METODICA DI TRATTAMENTO
 Si hanno DURANTE IL TRATTAMENTO
 Si estinguono RAPIDAMENTE
TRATTAMENTO
RIABILITATIVO

 PRIVILEGIARE ATTIVITA’ MOTORIE:


– SEMPLICI
– POCO COSTOSE
– PROLUNGATE NEL TEMPO
TRATTAMENTO
RIABILITATIVO
 L’APPROCCIO RIABILITATIVO OTTIMALE è
di tipo MULTIDISCIPLINARE, dà i risultati
migliori in una STRUTTURA SANITARIA
DOTATA DELLE NECESSARIE SPECIALITA’ e
di una FORTE INTEGRAZIONE FRA
OSPEDALE E TERRITORIO

( Dombovy, 1999 )
STADIO INIZIALE
I Pazienti NON necessitano di un approccio
riabilitativo specifico (EFFETTO ANTICIPAZIONE
DELLA DISABILITA’; Laumonnier, 2001 )
 Deve essere incoraggiata l’ATTIVITA’ FISICA
GENERICA, soprattutto in gruppi di soggetti
SANI ( Palmer, 1986 )
 Possono essere utilmente proposti PROTOCOLLI di
ESERCIZI IN AUTOTRATTAMENTO GUIDATO (es.
Manuale dell’Unione Parkinsoniani, Parma, 1995 e dell’Associazione
Italiana Parkinsoniani, 1990)
STADIO AVANZATO

 E’ necessaria una VALUTAZIONE


PRELIMINARE allo scopo di
individuare le PRIORITÀ DEGLI
OBIETTIVI MIRATI
 Possono essere utilizzate varie
SCALE validate e/o QUESTIONARI
specifici
DEFICIT SPECIFICI

 TREMORE: non vi è evidenza di


efficacia per alcun approccio
riabilitativo specifico ( es. travasare
acqua, etc... )
 Un’attività fisica generica può
influenzare positivamente il sintomo
( Palmer, 1986 )
IMPACCIO DELLA
GESTUALITA’
 Ruolo importante delle NORME DI
ECONOMIA ARTICOLARE ed utilizzo
di AUSILI
 Fondamentale la RIPROGETTAZIONE
DELL’AMBIENTE DOMESTICO
( corridoi, percorsi, bagno, cucina, ...)
IN FUNZIONE DELLE ADL.
RIGIDITA’

 Lareale efficacia dell’E.T. sull’ipertonia


plastica NON è dimostrata.
Contribuisce comunque a ridurre il
dolore, mantenere l’articolarità ( anche
costo-vertebrale ), ed una generale
sensazione di benessere.
( Laumonnier, 2001 )
DISTURBI DELLA STAZIONE
ERETTA E DEL CAMMINO

 Le tecniche riabilitative utilizzate


sono molteplici e rappresentano anche
la principale PREVENZIONE DELLE
CADUTE
DISTURBI DELLA STAZIONE
ERETTA E DEL CAMMINO
 OBIETTIVI TRATTAMENTO:
 start volontario
 oscillazione degli arti superiori
 sollevamento delle ginocchia
 inizio appoggio con i talloni
 strategie di evitamento del freezing
 stimoli sensoriali
DISTURBI DELLA VOCE E
DELLA PAROLA

 Esercizi ortofonetici
 Esercizi di ventilazione
 Ausilio del computer
DISTURBI DELLA
DEGLUTIZIONE E DELLA
RESPIRAZIONE

 Esercizi di estensione del collo


 Riabilitazione specifica della disfagia
 Programma di rieducazione
ventilatoria
STADI EVOLUTI
 Educazione ai passaggi posturali
( letto, sedia, ...)
 Incoraggiamento dell’ortostatismo e
deambulazione con ausili
( deambulatore )
 Uso limitato della carrozzina
 Riprogettazione dell’ ambiente
domestico
Disturbi cognitivi nella M. di
Parkinson?
“THE SENSES AND INTELLECT ARE
UNINJURED”
(J. Parkinson, 1817)

“SPESSO LE FACOLTA’ PSICHICHE


RISULTANO COMPROMESSE”
(J.M. Charcot, 1867)
TIPI DI DEFICIT COGNITIVO

visuospaziali

Deficit selettivi
(in 93 % di MP) mnesici

esecutivi

Deficit globali demenza


(in 15-20 % di MP)
DISTURBI COGNITIVI

Potrebbe essere utile attuare un


programma riabilitativo mirato
alla prevenzione della
progressione dei disturbi
cognitivi nei pazienti con M. di
Parkinson.
Rieducazione alla marcia in avanti

 Iniziare la marcia dall’arto meno colpito, scegliere tecniche


appropriate e ripetere per abituare allo start;
 Elevazione in avanti di un arto superiore, quindi di un
ginocchio;
 Bilanciamento di un piede rispetto all’altro, elevazione sulla
punta dei piedi;
 Start: utilizzare i punti di repere visivi ed uditivi, che
consentano il passaggio dal gesto condizionato al gesto
controllato: il paziente sorveglia con la vista la lunghezza dei
passi e con l’udito il rumore delle scarpe sul pavimento
(evitare manovre distraenti, perché compromettono gli
automatismi)
Rieducazione alla marcia con
aggiramento di ostacoli

 Il paziente deve prevedere le difficoltà;


 Accentuare l’altezza del passo;
 Compiere mezzi giri che consentano di aggirare gli ostacoli,
riducendo il calpestio;
 Contro il “freezing”; sollevare le dita dei piedi per eliminare la
tensione muscolare, dondolandosi ed oscillare, cadenzando
con la voce, tentando un passo indietro e lateralmente prima
di avanzare, distrarre il paziente verbalizzando l’ordine di
alzare una gamba
GRAZIE

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