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Otto cose della mia seconda vita (alias: Tagged!

Eight questions about me)


Scritto da MarioEs
sabato 22 dicembre 2007

Finalmente trovo un pò di "quiete" lavorativa per rispondere all'interessante meme "Otto cose che riguardano la mia seconda vita" lanciatomi da Giuseppe
Granieri (aka Junikiro Jun) e "iniettato" da Mario Gerosa.

Svilupperò questa "catena" attorno ad 8 parole chiave che riguardano il mio avatar Zygmunt Ballinger e che lo hanno portato a "nascere" in SL, ma che
evidentemente riguardano anche me.

1. Gioco e Vita: la dimensione ludica della nostra vita è spesso sottovalutata o addirittura annichilita nella nostra vita reale dominata dalla logica economica e
dalla velocità degli eventi, molti dei quali vissuti da noi in maniera "inconsapevole" e superficiale all'insegna del consumo e della fluidità dei rapporti interpersonali.
Il Gioco, invece, rappresenta a mio parere un significato profondo dell'essere umano, che svincolandolo dall' "utile" e dal "necessario" contribuisce in maniera unica
e sostanziale ad instaurare rapporti e relazioni più "vere" in gran parte slegate dall'interesse materiale di breve periodo.
Second Life è in questo senso un Gioco, che, per chi vuole conoscere l'Uomo in un senso più ampio, può costituire un interessante esperimento di vita "con nuove
ed altre regole del gioco".

2. Reale e Virtuale: in questo Gioco ambientato in una realtà tridimensionale (per fermarsi alle sole dimensioni visive del software) virtuale, che Granieri definisce
come "umanità accresciuta", si inserisce quella che io chiamereila "multi-realtà" ossia l'osmosi di due (sempre per essere "parchi") livelli non paralleli ma
intrinsecamente congiunti della nostra percezione e conoscenza del mondo.
Da una parte il Reale con i suoi vincoli socio-culturali e le sue regole (politiche, economiche, comunicative), dall'altro il Virtuale con le sue peculiari forme di
comunicazione, dalla chat alla chat-voice, all'instant messaging, all'interazione "pseudo-motoria" negli ambienti digitali, alla cura dell'immagine e del look dell'avatar
(forma di comunicazione di notevole importanza).
In questo ambiente digitale, in qualche modo si crea una sorta di "leggerezza" (si può anche volare, forse non a caso) che vuole essere sinonimo di libertà dai
vincoli della realtà fisica in funzione di una espressione "accresciuta" della nostra coscienza di esseri umani.
Nessuna dicotomia, dunque, tra reale e virtuale ma la dimostrazione della multi-dimensionalità della realtà e della conoscenza.

3. Identità: ne ho già parlato in altri miei post. L'identità non è qualcosa di univocamente determinato dai nostri ruoli e dalle nostre funzioni economico-sociali, ma
anzi è repressa e frustrata quando ci si identifica totalmente con questi ultimi.
L'identità è piuttosto una "multi-identità" composta da tanti elementi che, a mio parere, non necessariamente devono essere logicamente coerenti fra loro (e
quasi sempre non lo sono): valori morali e religiosi, gusti estetici, gusti sessuali, culturali, musicali ecc..
Inoltre, questi elementi costitutivi della nostra identità sono mutevoli oltre che molteplici per cui siamo sempre e solo noi stessi a dare "unità" unica ed esclusiva al
nostro essere "tanti".
L'identità di SL fà parte probabilmente di questo "naturale" modo di essere "tanti" dell'Uomo.

Una festa ad unAcademy con Junikiro Jun che fa il Dee Jay

4. Estetica: Second Life in quanto "altro mondo" ha un impatto estetico rilevante ed infatti l'estetica dell'avatar è un aspetto essenziale tanto che la sua cura nei
minimi dettagli (abbigliamento, capelli, pelle, ecc...) è una delle forme di comunicazione più curate dagli abitanti di SL.
L'estetica dell'avatar forse ci può raccontare una parte di noi più di quanto immaginiamo. Non limiterei, però, l'estetica di SL al solo avatar, ma estenderei il discorso
all'allestimento grafico delle location del metaverso in cui senza dubbio si intravede una ricerca estetica spesso molto interessante.
Inoltre, proprio per questo "valore estetico", in SL ritengo che la cosiddetta "net art" sia una forma di espressione destinata ad avere uno sviluppo di rilievo (es.
Museo del Metaverso).

Tags : brain2brain blog2brain Second Life Junikiro Jun Tagged! Eight questions about me 8 punti seconda vita

5. Comunicazione e socializzazione: giusto ieri mi trovavo con il buon Zyg Ballinger in un forum filosofico chiamato NYMFS e nel pub - con tanto di camino - mi
sono trovato a chiacchierare con un rumeno che vive in svizzera (parlava anche italiano), una cilena che vive a Madrid, una belga ed una coppia olandese di
Amsterdam che vive ora al confine con la Germania.
Si è trattata di una esperienza decisamente interessante, che non è riconducibile a mio avviso ad una "chat evoluta" ma sicuramente a "qualcosa di più".
SL, quindi, è anche un ambiente in cui si può "comunicare e socializzare" abbattendo (parzialmente) in qualche modo le barriere linguistiche e culturali che ci
portiamo dietro.

6. Business: è la parte di SL che - ritengo - più vorrebbe replicare la logica di RL ed al momento, forse proprio per questo, non mi pare destinata ad avere un
grande successo. Mi è capitato, ad esempio, di andare a visitare la location della Mercedes, ma sinceramente non mi ha fatto un grande effetto vuoi per la carenza
di fantasia e vuoi per la scarsa presenza di "addetti commerciali" o di "appassionati" (community).
Non sono un esperto di marketing, ma credo che un approccio del genere non sia foriero di grande seguito di pubblico.
Manca di creatività e di fantasia, nonchè della necessaria "passione".
All'inaugurazione di una mostra con Roxelo Babenco

7. Cultura: un ambito in cui, invece, credo fortemente in SL è quello della produzione e distribuzione di cultura.
Partecipando alle conferenze di unAcademy di Granieri mi sono reso conto della enorme potenzialità del Metaverso in campo culturale.
Anche qui, secondo me, il terreno è fertile per un "approccio non convenzionale" (felice espressione di Granieri) e, soprattutto, grazie ai bassi costi di realizzazione e
di distribuzione, per una emersione di talenti e di interessanti contaminazioni interdisciplinari.
Sarà l'inizio anche di una "second culture"?

8. Reputazione: infine, ma non per questo in ultimo, anche in SL la reputazione sembra essere il necessario "biglietto da visita" dei suoi abitanti e dei suoi "guru".
I meccanismi per acquisirne direi che non sono propriamente simili a quelli tipici del Web 2.0, ma forse essendo ancora ai suoi albori è presto per dirlo.
In SL non c'è quello che sul Web è il "link" e la relativa Authority misurata (discutibilmente) da siti come Technorati o Blogbabel e questo contraddistingue il
Metaverso e la sua "metrica" rispetto al Web.
In questo SL risulta molto poco connesso al Web se non per effetto e per il tramite dei blogger che sono in entrambe le realtà, oltre che dei mainstream media che
ne parlano nell'ambito del loro agenda setting.
Forse SL proprio per questa sua "atipicità" rispetto ai meccanismi consolidati del Web 2.0 è al momento una sorta di "terra vergine" come lo era
Internet di dieci anni fa con il risultato di avere dei pattern evolutivi tutti da inventare.
A vantaggio di chi ha più fantasia e creatività, almeno spero.

Infine, rilancio questa "catena" ai seguenti bloggers e forum:

Mirina Zenovka
Papper Papp
Asya Masala (magari sul magazine)
Primo Sands
Marco 63 Zeffirelli
Bees Ballinger (una simpatica omonima del NYMF)
Silvestro Dagostino
cfdp Pausch

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