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C o l l a n a

d i

P s i c o l o g i a

David B. Rosengren

guida pratica
al counseling
motivazionale
Manuale per i professionisti sociali e sanitari
Edizione italiana a cura di Vitantonio Scagliusi,
Maurizio Scaglia, Valter Spiller e Stefania Venuti

Erickson

Indice

Premessa (William R. Miller e Stephen Rollnick)


11 Nota dei curatori (Vitantonio Scagliusi, Maurizio Scaglia,
Valter Spiller, Stefania Venuti)

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Prefazione

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Ringraziamenti

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Introduzione

27 cap. 1 I fondamenti del counseling motivazionale

57 cap. 2 Utilizzare le abilit DARS: lascolto riflessivo

95 cap. 3 Utilizzare le abilit DARS: domande aperte, rias-

sunti e sostegno

133 cap. 4 Riconoscere, rafforzare ed evocare le afferma-

zioni orientate al cambiamento


189 cap. 5 Gestire la resistenza

229 cap. 6 Aprire una sessione o cominciare un argomento

265 cap. 7 Lavorare con lambivalenza

297 cap. 8 Condividere informazioni, esprimere la propria

preoccupazione, dare consigli


341 cap. 9 La domanda chiave

373 cap. 10 Negoziare un piano di cambiamento

395 cap. 11 Apprendere il counseling motivazionale

411 Appendice a Dare vita a un gruppo di apprendimento

del counseling motivazionale


417 Appendice B Risorse aggiuntive

423

Bibliografia

Premessa

Nel corso dellultimo decennio, il counseling motivazionale1 si diffuso


in tutto il mondo con una rapidit sorprendente. Viene oggi applicato in
svariati Paesi nei servizi sanitari, nel lavoro con le dipendenze e la malattia
mentale, nella giustizia penale e nei servizi sociali. La domanda di formazione
sul counseling motivazionale cresciuta pi in fretta dellofferta, nonostante
la presenza di molte centinaia di formatori che attualmente lo propongono
in almeno 38 lingue diverse.
Una conseguenza negativa di una diffusione tanto rapida sta nei possibili
fraintendimenti sulla natura di questo metodo, che si ripercuotono anche
sulla qualit dei servizi offerti. Per certi versi il counseling motivazionale
intuitivo e di facile comprensione; ciononostante, raggiungere una adeguata
competenza nel praticarlo non cosa semplice, n immediata. un po
come imparare a suonare uno strumento musicale o praticare uno sport
agonistico. Lo studio e le lezioni sono senzaltro utili, ma serve soprattutto
la pratica per sperimentare e migliorare le proprie abilit di counseling. Cos
come avviene per la musica o lo sport, essenziale ricevere buoni feedback,
o avere un buon allenatore. Va detto che, oggi come oggi, non sempre
possibile disporre di una supervisione di qualit.
1

Per le ragioni della scelta della traduzione di motivational interviewing con counseling motivazionale
si rimanda alla Nota dei curatori.

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Guida pratica al counseling motivazionale

Come si pu allora aiutare chi vuole apprendere il counseling motivazionale? Questo libro stato scritto proprio per tale scopo. Nel corso degli
anni la rete dei formatori al counseling motivazionale ha elaborato unampia
gamma di utili strumenti formativi per facilitare lapprendimento di questo
metodo (vedi www.motivationalinterview.org). David Rosengren stato una
delle figure che ha pi contribuito in tal senso, come dimostra questo libro,
in cui fa sintesi della sua lunga esperienza formativa. Il risultato un lavoro
eccellente, che ben combina aspetti teorici e pratici. Da un lato espone in
modo esaustivo i concetti chiave, e dallaltro offre indicazioni preziose per
sviluppare nella pratica le abilit tecniche.
Questo libro non intende sostituirsi ai feedback e alle indicazioni di
un corso di formazione, laddove disponibile. Al contrario, contiene molto
materiale che pu essere utile nella prima formazione, nellapprendimento
e nella pratica di questo metodo. Per chi non pu contare sulla presenza di
un formatore esperto, mette comunque a disposizione strumenti pratici che
possono essere utilizzati a livello individuale o di gruppo per migliorare
le proprie abilit professionali. Per chi ha la fortuna di avere a disposizione
un supervisore o un formatore, questo manuale faciliter comunque i processi di apprendimento con la sua chiarezza espositiva.
per questo che siamo lieti di vedere pubblicato il presente volume.
Si tratta di un contributo unico nel suo genere. Ci auguriamo che aiuti il
lettore e lo incoraggi a migliorare le sue abilit sul counseling motivazionale,
un modello di intervento in grado di aiutare a far emergere la motivazione
al cambiamento in ogni persona.
William R. Miller e Stephen Rollnick

Nota dei curatori

I primi scritti in cui compare la dicitura motivational interviewing risalgono


a circa trentanni fa. Da allora questo metodo, sviluppato da W.R. Miller
e S. Rollnick negli anni Ottanta, si evoluto, ha avuto prove defficacia
sempre pi rilevanti e soprattutto si diffuso ben al di l dei paesi anglosassoni da cui ha avuto origine. In Italia sta suscitando interesse sempre
maggiore in molti campi e la sua diffusione pi ampia e via via in continuo
accrescimento.
Questa evoluzione, che ha portato il metodo alla sua maturit, ha
segnato il passaggio da una prima fase, in cui con motivational interviewing si
intendeva un insieme di tecniche e suggerimenti pratici per condurre un
colloquio, a un vero e proprio modello di intervento in cui i principi, lo spirito
e le tecniche utilizzate si compongono in un percorso organico e coerente.
La prima edizione del libro di Miller e Rollnick del 1991 sottolineava
con enfasi il taglio assolutamente pragmatico, quasi comportamentista, del
metodo. Gli studi successivi sullapplicazione delle tecniche e il supporto
di strumenti di codifica validati come il MISC 2.1 (Motivational Interviewing
Skills Code) e il MITI 3.2 (Motivational Interviewing Treatment Integrity), hanno
posto sempre maggiore attenzione agli aspetti metodologici, sottolineando
la necessit di una forte coerenza fra spirito e tecniche e unassoluta interdipendenza fra principi e abilit pratiche. Possiamo affermare che ad oggi
la motivational interviewing si presenta con una propria filosofia della relazione

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Guida pratica al counseling motivazionale

daiuto avendo sviluppato sia una specifica teoria della motivazione, sia
una teoria del cambiamento altrettanto originale e definita. La revisione
della traduzione di questo manuale porta i segni delle riflessioni che hanno
guidato la scelta dei termini italiani pi adatti a segnare questa evoluzione,
fino alla proposta di modificare la traduzione stessa del termine motivational
interviewing in counseling motivazionale.
Occorre spendere due parole su questa scelta. Nel 1994 il titolo delledizione italiana del manuale di Miller e Rollnick fu Il colloquio di motivazione,
forse con lintento di definirlo come qualcosa di settoriale e specifico (da
non confondere con il colloquio motivazionale che si effettua ad esempio nellambito della selezione del personale, per valutare le attitudini e le
motivazioni al posto di lavoro). Nella traduzione della seconda edizione
del manuale (2004), motivational interviewing venne tradotto con colloquio
motivazionale e cos generalmente definito e conosciuto in Italia. Ci
sembrato che questultima traduzione non rendesse ragione a sufficienza
del fatto che la motivational interviewing divenuta nel tempo un modello, un
insieme coerente di spirito e abilit tecniche, che richiede anche un lavoro
sulla personale disposizione alla relazione di aiuto: in ultima analisi uno
stile di counseling.
Due sembrano essere, infatti, i limiti delle traduzioni fin qui proposte.
In primo luogo il termine colloquio definisce, nellaccezione comune, un singolo intervento, una sessione di lavoro allinterno di un percorso
pi ampio, una parte definita di un trattamento pi complesso. Il termine
colloquio pu quindi richiamare unimmagine impoverita rispetto a
quanto effettivamente proposto da questo modello. Per ovviare a questo
riduzionismo sarebbe forse pi giusto definire la motivational interviewing come
approccio motivazionale, intervento motivazionale se non addirittura
terapia motivazionale. Quindi, lutilizzo del termine counseling risponde
allesigenza di indicare che siamo di fronte a una tecnica complessa, che
si esercita utilizzando una somma di colloqui e che non esaurisce la sua
complessit nello spazio di una breve e unica interazione (colloquio). In
breve: siamo di fronte a una tecnica che presuppone una presa in carico
della persona. Naturalmente, questo non significa che non possano darsi
interazioni brevi, strutturate secondo il counseling motivazionale e significative dal punto di vista della relazione professionale daiuto (come pu
succedere nelle situazioni di front office, nel lavoro delle unit di strada, in
determinati interventi di educazione sanitaria, ecc.).
La distinzione di termini proposta , inoltre, importante perch
permette di chiarire un punto essenziale: molti professionisti (linfermie-

Nota dei curatori

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re, il medico specialista, lostetrica, la dietista, linsegnante, lavvocato, il


consulente dazienda, ecc.) svolgono il loro lavoro inserendo e utilizzando
tecniche e modalit della motivational interviewing, ossia specifiche abilit di
counseling, senza necessariamente identificare i loro interventi professionali come colloqui. Daltra parte ci avviene senza snaturare la loro
professione che, per questo, non diventa quella di counselor. Si tratter,
allora, di un sostegno alle proprie competenze professionali proveniente
dal counseling motivazionale, motivato dalle frequenti occasioni, in quelle professioni, di imbattersi nel tema del cambiamento e perfettamente
inserito nella professione che rimane quella originaria. Non si tratter,
quindi, dellesercizio della professione di counselor, anche perch il percorso
necessario per la sua acquisizione (per come si sviluppa nella totalit delle
scuole) lungo e di durata generalmente triennale. Anche se tale percorso
non ancora disciplinato dalla legge italiana, esso tuttavia definito negli
ambienti legislativi di altri Paesi europei.
Il termine counseling, per le caratteristiche che definiscono questa
attivit, risolve a nostro parere entrambe le difficolt. Rimane ovvia ma
necessaria la notazione che, quando in questo libro si parla di counseling motivazionale, ci si riferisce allo stesso metodo e alle stesse tecniche
descritte nelle precedenti pubblicazioni italiane con i termini colloquio
di motivazione e colloquio motivazionale. Occorre ricordare che non
sono certamente estranee a queste scelte lessicali anche le riflessioni sviluppate nel lavoro della Scuola Italiana di Counseling Motivazionale (www.
scuoladicounseling.it), fondata tre anni or sono dal gruppo dei revisori
delledizione italiana di questo manuale, che proprio nel 2011 ha diplomato
i suoi primi allievi.
La precedente riflessione sostenuta anche dai risultati dellesperienza
formativa triennale;un tempo cos lungoha permesso di sperimentare e
verificare come lapprendimento di abilit e strategia siano strettamente
legate alla consapevolezza e allacquisizione dello spirito motivazionale,
unite allevoluzione della trasformazione interiore dei singoli allievi. Questo
risultato stato possibileper lapplicazione diun approccio trasformazionale
alla didattica, che ha permessoun coinvolgimento globale della persona nel
proprio sapere, saper fare e saper essere, permettendole un apprendimento
efficace e consolidato nel tempo.
Questo manuale, come lautore stesso dichiara pi volte, non intende
sostituirsi al percorso di formazione e supervisione con un formatore esperto
nel counseling motivazionale. Offre daltra parte con la sua gran ricchezza
di esempi, riflessioni ed esercizi un validissimo aiuto per comprenderne

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Guida pratica al counseling motivazionale

lo spirito e per sperimentarne le abilit relazionali. Rappresenta quindi un


altro passo avanti nella possibilit di diffondere lapplicazione di un modello
dintervento che si sta dimostrando assai efficace nelle relazioni daiuto in
campo sanitario, assistenziale, educativo, legale e organizzativo.
I curatori della traduzione italiana
Vitantonio Scagliusi, Maurizio Scaglia, Valter Spiller, Stefania Venuti

Prefazione

Il counseling motivazionale, un metodo clinico dalle solide basi empiriche (vedi, ad esempio, Project MATCH Research Group, 1997a; 1998a),
oggetto di sempre maggiore interesse nei percorsi terapeutici, nei servizi
sociali e sanitari, nonch in ambito di ricerca. A questa crescita esponenziale
di interesse si accompagnata una domanda di nuove opportunit di apprendimento. A fronte di tale domanda, sono stati elaborati diversi metodi.
Lintervento da parte di formatori esperti nel counseling motivazionale un
importante strumento iniziale, ma troppo spesso non possibile prevedere
alcun momento di follow-up, n di feedback, a favore dei discenti. I libri
tradizionali sul counseling motivazionale forniscono molti elementi di inquadramento generale, ma non altrettante opportunit per sperimentarli in
pratica. I video, che permettono di osservare alcuni modelli applicativi, sono
comunque strumenti osservativi fondamentalmente passivi. I siti internet
interattivi e i materiali in DVD rappresentano delle soluzioni relativamente
nuove, ma ancora poco sviluppate. Ci che manca tra tutte queste risorse
un testo che faciliti lapprendimento dei concetti di base e che permetta
di mettere in pratica le relative abilit: da soli, con gli altri e con i clienti.
precisamente questo lobiettivo del presente volume. Esso presenta
i concetti chiave e le principali aree di competenza, secondo un modello
di apprendimento esperienziale. Grazie alle attivit suggerite e alle opportunit di praticare il counseling che ne derivano, i lettori metteranno alla

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Guida pratica al counseling motivazionale

prova le proprie conoscenze, apprenderanno nuove abilit e raffineranno


la propria tecnica di utilizzo del counseling motivazionale. Al neofita questo
libro offrir unintroduzione ai concetti essenziali. A chi ha cominciato a
formarsi sullargomento, il libro offrir un metodo per migliorare le competenze acquisite, per comprendere meglio il tema e per verificare i progressi
fatti. A chi gi esperto nel counseling motivazionale, infine, il libro offrir
lopportunit di apprendere nuove tecniche e di raffinare le competenze
preesistenti. Oltre a tutto questo, il libro fornisce le linee guida per dare vita
a gruppi di apprendimento sul counseling motivazionale.
Ideato come testo di accompagnamento alla seconda edizione di
Motivational interviewing di Miller e Rollnick (2002), il libro si basa sui miei
16 anni di esperienza nel formare gli operatori e i formatori al counseling
motivazionale, ma anche sulle mie ricerche circa lacquisizione delle abilit
sottese a questo metodo. In altre parole, il libro offre una possibile risposta
alla classica domanda di ogni discente: Come posso saperne di pi?.

Introduzione

Il counseling motivazionale ha ormai raggiunto la maggiore et. Uno


studio sui progetti finanziati dal National Institute of Health, nellottobre del
2008, ha mostrato lesistenza di 180 progetti di ricerca legati al counseling
motivazionale, o alla terapia di sviluppo della motivazione (forma adattata di
counseling motivazionale utilizzata per la prima volta nel Progetto MATCH,
Matching Alcohol Treatment to Client Heterogeneity; Miller, Zweben, DiClemente e Rychtarik, 1992). Le basi applicative del counseling motivazionale
si sono via via estese a una moltitudine di comportamenti problematici (vedi
Burke, Arkowitz e Dunn, 2002; Hettema, Steele e Miller, 2005), ben al di
l del loro campo originario (il trattamento delle dipendenze). Gli elementi
base di un intervento efficace sono stati individuati con chiarezza (Miller e
Rollnick, 1991; 2002) e lapplicazione del metodo stesso ha investito ambiti
diversi dalle dipendenze (Arkowitz, Westra, Miller e Rollnick, 2008; Rollnick,
Miller e Butler, 2008). Sono inoltre disponibili manuali sia per la pratica
professionale (Progetto MATCH; Progetto COMBINE, Combining Medication and Behavioral Intervention), sia per la supervisione (MIA-STEP,
Motivational Interviewing Assessment-Supervisory Tools for Enhancing
Proficiency; Martino et al., 2006). Non meno stimolante il dibattito sui
possibili elementi critici nella pratica del counseling motivazionale (Amrhein,
Miller, Yahne, Palmer e Fulcher, 2003; Moyers et al., 2007). Miller (2005)
ha anche approfondito i fondamenti teorici del counseling motivazionale;

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Guida pratica al counseling motivazionale

il testo omonimo (Miller e Rollnick, 2002) stato completamente riscritto,


nella sua seconda edizione, per tenere adeguatamente conto dei risultati
delle ricerche svolte nel frattempo. Senza dimenticare che ci sono ricercatori, tra i quali il sottoscritto, che hanno iniziato a studiare le buone prassi
nellacquisizione delle abilit fondamentali del counseling motivazionale.
Come documentano gli studi di vari autori (tra cui Baer et al., 2009;
Miller, Yahne, Moyers, Martinez e Pirritano, 2004; Miller et al., 2008), un
workshop di due giorni sul colloquio motivazionale sufficiente per lacquisizione dei concetti di base. Un percorso formativo di questo tipo pu bastare
a dare un minimo di competenza nelluso di questo metodo. Ci detto, una
reale padronanza richiede ovviamente molta pi pratica, accompagnata da
una supervisione adeguata.
Ci sono molti modi per migliorare le proprie competenze pratiche. Uno
di questi la partecipazione a follow-up formativi, in cui ricevere feedback
diretti da supervisori e consulenti. Miller e colleghi (2004) notano come
il loro modello di insegnamento del counseling motivazionale sia passato
da un focus sulle tecniche specifiche, a un orientamento sullimparare a
imparare (Miller et al., 2004, p. 1059). I modelli formativi tradizionali, in
altre parole, ponevano laccento sullacquisizione delle abilit iniziali. I risultati degli studi recenti mostrano che i discenti hanno bisogno di feedback
continui, e gran parte degli specialisti non pu contare su un accompagnamento cos sistematico. Per usare la metafora di Miller e Moyers (2006),
un po come giocare a golf al buio: anche se si fa il movimento giusto con
la mazza, non possibile sapere se il colpo andato a segno o se bisogna
calibrare meglio il tiro. Fortuna vuole che ciascuno di noi disponga di una
fonte di feedback pi accessibile: i nostri clienti. per questo che Miller e
colleghi (2004) insistono sullimportanza dellimparare a osservare i clienti.
Le reazioni dei clienti al comportamento del counselor (ad esempio, quando
si mettono a parlare daltro o mostrano segni di resistenza) sono unottima
spia delleffettiva coerenza della nostra pratica professionale rispetto al
counseling motivazionale. In tal modo, il cliente diventa una continua fonte
di feedback (in altre parole, un vero e proprio formatore), che beneficia
di forme di counseling motivazionale pi o meno buone.
Esistono anche altri metodi per imparare questo metodo. Basti pensare
alle videoregistrazioni delle dimostrazioni delle tecniche. Vari ricercatori si
stanno dedicando allo sviluppo di strumenti video, di DVD, di software e di
siti internet dedicati alla formazione e alla valutazione in questo metodo. I
miei colleghi e io ci siamo recentemente occupati del Video Assessment of
Simulated Encounters Revised (Rosengren, Baer, Hartzler, Dunn e Wells,

Introduzione

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2005; Rosengren, Hartzler, Baer, Wells e Dunn, 2008). Si tratta di un sistema che permette di valutare lapprendimento del counseling motivazionale
e delle relative competenze sotto cinque profili. Tuttavia mancava ancora
un manuale che potesse facilitare lo sviluppo nella pratica delle abilit del
counseling motivazionale senza la consulenza di un esperto e senza avere
esperienze precedenti. Di qui nata lidea di dare vita a questo libro.
Finalit
Questo manuale dedicato a counselor di varia estrazione professionale,
interessati a diverse tipologie di intervento. Anche se parlo, per comodit,
di counselor e di clienti, il manuale si rivolge anche a chi lavora nella
giustizia penale, ai medici, agli operatori e a molte altre figure attive nella
relazione di aiuto. Detto diversamente, il libro dedicato alle persone che sono
impegnate a stimolare cambiamenti e a coloro che le sostengono in questo impegno.
Si tratta di un libro che ha un ruolo complementare alla seconda edizione di Motivational interviewing di Miller e Rollnick (2002), ma anche ad altri
studi pi recenti: Motivational interviewing in the treatment of psycological problems
(Arkowitz et al., 2008); Motivational interviewing in health care: Helping patients
change behavior (Rollnick et al., 2008). In tutte queste opere, gli autori analizzano il contesto, la pratica e le applicazioni del counseling motivazionale su
popolazioni target specifiche e in contesti differenti. Vengono trattate anche
le tecniche di apprendimento e altre questioni concettuali, ma non vengono
offerte indicazioni su come sperimentare questo metodo nella pratica.
precisamente questo, invece, lobiettivo del presente volume.
Non necessario avere gi letto il manuale Motivational intervieving per
avvicinarsi a queste pagine. Ogni capitolo, infatti, descrive brevemente i
principali concetti trattati in sede applicativa. Per chi ha gi familiarit con il
counseling motivazionale, queste informazioni saranno un utile ripasso; per
chi, invece, non conosce questo metodo, saranno una preziosa introduzione.
In ogni caso, leggere Motivational intervieving vi aiuter a comprendere meglio
il metodo e ad apprezzare lutilit di questo manuale.
Va anche detto che questo libro non ricalca precisamente i contenuti
dellopera citata. Lordine in cui sono presentati i concetti infatti quello
che seguo nei miei workshop formativi: lintera presentazione fa leva su
alcuni concetti di base e risponde allobiettivo di rendere comprensibile il
counseling motivazionale anche a coloro che sono a digiuno sullargomento.
Ogni capitolo, comunque, si presta a essere letto come un testo a s stante.

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Guida pratica al counseling motivazionale

Per chi ha gi familiarit con questi concetti, o per chi ama procedere in
modo non lineare, il libro pu essere letto come un menu la carte.
Nel percorso di applicazione del counseling motivazionale Miller e
Rollnick (2002) distinguono una prima e una seconda fase. Nella prima
fase si punta a sottolineare limportanza del cambiamento, a rafforzare la
fiducia personale e a risolvere le ambivalenze. Nella seconda fase si cerca
di consolidare limpegno al cambiamento, attraverso la negoziazione e il
sostegno di un piano di azione. Nelleconomia del presente volume, i capitoli
dal secondo allottavo sono dedicati alle abilit rilevanti per la prima fase;
il nono e il decimo sono invece relativi alla seconda fase.
Infine, bench il libro sia ovviamente unespressione di personali caratteristiche linguistiche e verbali, il tentativo fatto da chi scrive quello
di rivolgersi a intelligenze e stili di apprendimento diversificati (Silver,
Strong e Perini, 2000). Il lettore trover in queste pagine svariate proposte
per le attivit di apprendimento, che possono risultare pi o meno adatte
alle caratteristiche di chi apprende. Anche se il suggerimento di provarle
tutte, nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a farlo.
Obiettivi specifici
Questo libro ha tre obiettivi. Prima di tutto, il lettore ha la possibilit
di assistere allapplicazione dei concetti del counseling motivazionale nei
molteplici contesti, clinici e formativi, esemplificati nel testo. Sono esempi
che si basano su 20 anni di esperienza professionale come psicologo e su 16
anni di attivit come formatore al counseling motivazionale. Anche se un
testo scritto non pu trasmettere la ricchezza degli scambi verbali nei casi
studiati, il lettore ha senzaltro il vantaggio di poter esaminare reiteratamente
gli scambi pi rilevanti e di sentire le riflessioni del counselor. Molte volte,
per cogliere le sottigliezze di questi scambi, necessario analizzarli a pi
riprese, come possibile fare in questa sede.
In secondo luogo, questo manuale offre opportunit di tipo pratico al
lettore e alle altre persone interessate. Gli esercizi proposti vi permetteranno
di mettere alla prova e di affinare le vostre abilit. Alcune di queste attivit
sono di tipo individuale, mentre altre sono da svolgere in coppia. Questi
esercizi potrebbero anche essere adottati dai gruppi di studio sul counseling
motivazionale. Il libro prevede, al termine di ogni capitolo, apposite schede
operative: suggerisco al lettore di compilarle in modo sistematico, poich
potrebbero tornare utili per le attivit successive. possibile fare copie di
queste schede e utilizzarle nello sviluppo delle proprie abilit personali.

Introduzione

23

In terzo luogo, il libro propone anche attivit che si prestano a essere


utilizzate con i clienti. Gli esercizi indicati, bench legati al tema di ogni
capitolo, possono anche rispondere a obiettivi diversi, in momenti diversi.
Va sottolineato, per, che tali esercizi non sono necessariamente coincidenti
con specifiche abilit del counseling motivazionale. Bench ne riflettano i
principi, la loro effettiva coerenza con il metodo dipender dalluso che ne
fa ogni counselor. Prima di applicarli in una relazione daiuto, pertanto,
il lettore dovrebbe farne un po di esperienza per adattarli alle specifiche
esigenze del contesto in cui opera.
Lorganizzazione dei capitoli
Lintroduzione e lultimo capitolo seguono, in un certo senso, una
logica diversa dagli altri capitoli. In particolare, il capitolo finale presenta
una breve sintesi delle ricerche e delle raccomandazioni sullapprendimento
del counseling motivazionale. I capitoli compresi tra il primo e il decimo,
invece, hanno la struttura seguente.
In apertura. Un esempio tratto dalla pratica professionale illustra i nodi
critici che vengono affrontati nel capitolo. Attraverso una combinazione di
descrizioni e di dialoghi viene presentata al lettore una situazione relativa
a una reale interazione, fino alla domanda: Che cosa faresti tu, in questa
situazione?.
Un approfondimento. Viene qui introdotto il concetto chiave del capitolo. A
titolo di esempio, il secondo capitolo dedicato allascolto riflessivo: che
cos; come funziona; come va applicato. Un lettore non esperto sullargomento trover in queste pagine le basi concettuali del lavoro esperienziale
che seguir; i counselor esperti invece vi troveranno le sfumature che ho
imparato a cogliere negli anni, a forza di studiare il counseling motivazionale, di applicarlo, di formare gli altri a fare altrettanto.
Un quiz sui concetti: mettetevi alla prova! Questo breve test dovrebbe verificare, in un modo non scolastico, la comprensione dei contenuti precedentemente esposti. Per un counselor esperto, il quiz potrebbe essere
unoccasione per vedere se sia il caso di leggere pi a fondo il paragrafo
di approfondimento. Al termine di ogni quiz si riportano le risposte e le
relative spiegazioni.
In pratica. Questo paragrafo riporta il materiale concettuale al contesto
concreto della relazione daiuto. Permette di osservare il counseling motivazionale in pratica, mettendo in luce le possibilit di applicazione delle
relative abilit.

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Guida pratica al counseling motivazionale

Provateci! Questo paragrafo racchiude indicazioni di tipo pratico che


variano, per numero e caratteristiche, a seconda del capitolo. Pur non
richiedendo la presenza continua di un interlocutore, alcuni degli esercizi
proposti si applicano soltanto nelle relazioni interpersonali: con gli amici,
i familiari, i colleghi, i negozianti che si vedono tutti i giorni, e cos via.
Non c di che preoccuparsi: non chieder al lettore di fare terapia con
un parente stretto, magari poco gradito. Potrei chiedere, per, di fare uno
sforzo per comprendere, in termini di empatia, lo strano modo di pensare
di quella persona. Alcuni degli esercizi proposti sembreranno semplici,
ma non detto che siano altrettanto facili. Spesso, infatti, laumento delle
abilit si accompagna a un aumento della complessit. Lascolto riflessivo
un ottimo esempio di come si possano migliorare, nel tempo, le abilit di
cui si in possesso. Va da s, infatti, che la semplice esecuzione occasionale
di un esercizio non sufficiente ad accrescere le competenze. Potrebbe
essere necessario mettere alla prova una certa abilit svariate volte, prima
di riuscire a padroneggiarla bene. Pu essere utile fare qualche fotocopia
delle schede proposte nel libro, prima di cominciare a compilarle; cos
facendo, sar possibile riprovare pi volte, ex novo, gli stessi esercizi. A
giudicare dalla mia esperienza di formatore, chi pratica in modo eccellente
il counseling motivazionale non trover quasi mai un esercizio troppo
semplice. C sempre spazio, infatti, per perfezionare le proprie abilit.
Bill Miller nota, al riguardo, la somiglianza con unarte marziale come il
karate: c sempre spazio per migliorare la propria esecuzione di un kata,
perfino per una cintura nera.
Lavorare in coppia. Anche se gli esercizi di questo libro possono essere svolti
a livello individuale, potrebbe essere utile provare a farli anche con un
amico, un collega, o in un gruppo di studio. Lapprendimento assieme
ad altri permette discussioni, applicazioni pratiche, feedback diretti che
non sarebbero altrimenti disponibili. Ogni capitolo fornisce esercizi da
eseguire in coppia. Si tratta di attivit che spesso rispecchiano la relazione
con un cliente. un modo per provare a mettersi anche nei suoi panni,
prima di cominciare il lavoro vero e proprio.
Altre riflessioni Il riferimento, qui, va a tutti gli spunti di riflessione che
formatori e counselor raccolgono, nel corso degli anni, senza riuscire a
sistematizzarli. Proviamo a fare un esempio:
Quando vi trovate a riflettere sulle due facce di una medaglia rispetto a
una certa situazione, ponete lenfasi sulla faccia che riguarda il cambiamento.
Questa strategia vi consentir di proseguire naturalmente nella direzione a
cui tendete.

Introduzione

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Queste sono le tipiche osservazioni che annoto, a mo di appunti, quando


imparo qualche cosa dagli altri. Sono elementi che vorrei ricordare, anche
se non sempre si accordano bene con le mie sistematizzazioni. In questo
paragrafo far anche riferimento alle questioni ancora in discussione fra
i formatori e gli esperti di counseling motivazionale, mettendo in luce
alcune sfumature del relativo dibattito.
Infine
Lultima parte del libro contiene informazioni che aiuteranno il lettore
a orientarsi nel volume in modo autonomo, ma anche ad approfondire le
sue conoscenze sul counseling motivazionale.
Dare vita a un gruppo di apprendimento del counseling motivazionale. Oltre a fare
ricorso a un partner, si potrebbe pensare alla possibilit di avviare un gruppo di apprendimento ad hoc. LAppendice A contiene alcuni suggerimenti
specifici. Non necessario essere esperti di counseling motivazionale per
condurre simili gruppi: fondamentalmente, basta avere lintenzione di
farlo. NellAppendice sono contenute raccomandazioni per un potenziale
leader di gruppo, compresi suggerimenti pratici su come organizzare le
riunioni e strutturare il gruppo. Incoraggio i lettori a dare unocchiata
anche a queste pagine.
Risorse addizionali. LAppendice B fornisce informazioni su libri, video, siti
internet e altri materiali che potrebbero essere utili per lapprendimento
del counseling motivazionale. Il lettore trover anche indicazioni pratiche,
come gli indirizzi da contattare per ricevere materiali audiovisivi.
Bibliografia. Il lettore trover, infine, lelenco dei testi citati nel corso del
volume.
Un cenno alle scelte lessicali
importante riflettere, in un libro come questo, sulle espressioni usate
in relazione alla persona che affronta un cambiamento e a chi ha il compito
di facilitare questa operazione. Dato che il libro rivolto a professionisti
che operano nei contesti pi diversi, non esiste una formulazione che vada
sempre bene, in assoluto, per ogni circostanza. Ho quindi deciso di impiegare
sempre i termini cliente e counselor, sperando che ogni lettore li possa
poi tradurre in espressioni appropriate al proprio caso.

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Guida pratica al counseling motivazionale

Un cenno sullautore
Sono uno psicologo clinico, da tempo interessato ai temi della motivazione; ripensandoci, perfino prima di completare il dottorato nel 1988. In
quegli anni mi ero reso conto di essere in grado di comprendere i problemi
dei clienti, di elaborare piani di intervento appropriati, di mettere in atto
terapie empiricamente fondate, ma che niente di tutto questo comportava di per s che i clienti le seguissero. Questa impasse mi ha spinto a
ricercare delle risposte alternative, sino ad arrivare, nel 1990, al counseling
motivazionale.
Da allora in poi, mi sono specializzato nellutilizzo di interventi brevi
per favorire lincontro con i clienti, il loro coinvolgimento e il successivo
intervento. Ho avuto modo di partecipare a ricerche sullutilizzo di alcol e
droghe, comportamenti a rischio di HIV, stili di guida pericolosi e prevenzione di gravidanze indesiderate. Ho lavorato, in altre parole, nei contesti
pi diversi: per strada, presso le unit di disintossicazione, nei centri di osservazione e diagnosi, nei programmi terapeutici, negli interventi domiciliari e
nelle consulenze telefoniche. Pi di recente ho cominciato a occuparmi dei
modelli di formazione alla base del counseling motivazionale e dei metodi
per valutare lacquisizione delle relative abilit. In questi progetti, oltre a
lavorare da ricercatore, ho spesso indossato i panni del formatore, del supervisore e del consulente.
Nel 1993, inoltre, ho frequentato lincontro inaugurale di formazione
per formatori tenuto da Miller e Rollnick ad Albuquerque, nel New Mexico. In quelloccasione mi sono proposto per dare avvio a una newsletter.
Da quellumile inizio, e grazie agli sforzi di tanti altri, si venuta formando
una rete internazionale di formatori specializzati: il MINT, Motivational
International Network of Trainers. Si tratta di un organismo che pu contare su centinaia di membri, in tutti e cinque i continenti, che ogni anno si
radunano in una localit diversa per tenere una conferenza internazionale.
Nel corso degli ultimi 15 anni ho condotto corsi di formazione e presentato materiali sul counseling motivazionale a unampia platea di gruppi
e di professionisti di varia estrazione. Capitava spesso, al termine di questi
incontri, che qualcuno mi rivolgesse la domanda: Come posso saperne di
pi?. Adesso ho una risposta concreta da offrire: provate a leggere questo
libro.

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