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Don Giovanni

Dramma giocoso in due atti

Libretto di
Lorenzo Da Ponte

Musica di
Wolfgang Amadeus Mozart

PERSONAGGI

Don Giovanni, giovane cavaliere estremamente licenzioso baritono


Il Commendatore basso
Donna Anna, sua figlia, dama promessa sposa di soprano
Don Ottavio tenore
Donna Elvira, dama di Burgos, abbandonata da Don Giovanni soprano
Leporello, servo di Don Giovanni basso
Masetto, amante di basso
Zerlina, contadina soprano

Coro: contadine e contadini; servi; coro di sotterra.


Suonatori.

La scena si finge in una città della Spagna.

(Copyright e edizione Bärenreiter - Verlag, Kassel;


sub-editore per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)

5
[Ouverture] Don Giovanni
(Questa furia disperata
ATTO PRIMO mi vuol far precipitar.)
Giardino. Notte. (Donna Anna sentendo il Commendatore la-
scia Don Giovanni ed entra in casa.)
Scena prima
Il Commendatore
Leporello con ferraiuolo, che passeggia da-
Lasciala, indegno, battiti meco!
vanti la casa di Donna Anna; poi Don Gio-
vanni, Donna Anna; indi il Commendatore. Don Giovanni
Va’, non mi degno
[1. Introduzione]
di pugnar teco.
Leporello
Il Commendatore
Notte e giorno faticar
Così pretendi
per chi nulla sa gradir;
da me fuggir?
piova e vento sopportar,
mangiar male e mal dormir... Leporello
Voglio far il gentiluomo, (Potessi almeno
e non voglio più servir. di qua partir!)
Oh che caro galantuomo! Don Giovanni
Voi star dentro colla bella, Misero!
ed io far la sentinella!
Il Commendatore
Ma mi par... che venga gente;
Battiti!
non mi voglio far sentir.
Don Giovanni
(S’asconde.)
Misero, attendi,
Donna Anna (tenendo forte pel braccio Don se vuoi morir.
Giovanni, ed egli cercando sempre di celarsi)
Non sperar, se non m’uccidi, (Combattono.)
ch’io ti lasci fuggir mai.
Il Commendatore (mortalmente ferito)
Don Giovanni Ah... soccorso!... son tradito!...
Donna folle! indarno gridi! l’assassino... m’ha ferito...
chi son io tu non saprai. e dal seno palpitante
sento l’anima partir.
Leporello
(Che tumulto! oh ciel, che gridi! Don Giovanni
Il padron in nuovi guai.) (Ah... già cadde il sciagurato...
affannosa e agonizzante
Donna Anna già dal seno palpitante
Gente! servi! al traditore! veggo l’anima partir.)

Don Giovanni Leporello


Taci, e trema al mio furore! (Qual misfatto! qual eccesso!
Entro il sen, dallo spavento,
Donna Anna palpitar il cor mi sento.
Scellerato! Io non so che far, che dir.)

Don Giovanni (Il Commendatore muore.)


Sconsigliata!

Leporello Scena seconda


(Sta a veder che il libertino Don Giovanni, Leporello.
mi farà precipitar.)
[Recitativo secco]
Donna Anna
Come furia disperata Don Giovanni
ti saprò perseguitar. Leporello, ove sei?

6
Leporello Donna Anna
Son qui per mia disgrazia; e voi? Ah l’assassino
mel trucidò. Quel sangue...
Don Giovanni quella piaga... quel volto...
Son qui. tinto e coperto dei colori di morte...
ei non respira più... fredde ha le membra...
Leporello Padre mio... caro padre... padre amato...
Chi è morto, voi, o il vecchio? io manco... io moro...
Don Giovanni
Don Ottavio
Che domanda da bestia! il vecchio.
Ah soccorrete, amici, il mio tesoro!
Leporello Cercatemi... recatemi...
Bravo: qualche odor... qualche spirto... ah non
due imprese leggiadre! [tardate...
Sforzar la figlia, ed ammazzar il padre.
(I servi partono.)
Don Giovanni
L’ha voluto, suo danno. Donn’Anna... sposa... amica... il duolo
[estremo
Leporello la meschinella uccide...
Ma Donn’Anna
cosa ha voluto? Donna Anna
Ahi...
Don Giovanni
Taci, Ottavio
non mi seccar; vien meco, se non vuoi Già rinviene...
(in atto di batterlo)
qualche cosa ancor tu! (I servi ritornano.)
Leporello datele nuovi aiuti...
Non vuo’ nulla, signor, non parlo più.
Donna Anna
(Partono.) Padre mio...

Don Ottavio
Scena terza Celate, allontanate agli occhi suoi
Don Ottavio, Donna Anna, con servi che por- quell’oggetto d’orrore.
tano diversi lumi.
Donna Anna (con risolutezza) (Viene portato via il cadavere.)
Ah del padre in periglio
in soccorso voliam. Anima mia... consolati... fa’ core.

Don Ottavio (con ferro ignudo in mano) [Duetto]


Tutto il mio sangue
verserò se bisogna: Donna Anna (disperatamente)
ma dov’è il scellerato? – Fuggi, crudele, fuggi!
lascia ch’io mora anch’io
Donna Anna ora ch’è morto, oh Dio,
In questo loco... chi a me la vita diè.

[2. Recitativo accompagnato e Duetto] Don Ottavio


Senti, cor mio, deh senti,
(Vede il cadavere.) guardami un solo istante,
ti parla il caro amante,
Ma qual mai s’offre, oh Dei, che vive sol per te.
spettacolo funesto agli occhi miei!
Il padre... padre mio... mio caro padre... Donna Anna
Tu sei... perdon... mio bene...
Don Ottavio l’affanno mio, le pene...
Signore... Ah il padre mio dov’è?

7
Don Ottavio Leporello
Il padre... lascia, o cara, Nessun ci sente.
la rimembranza amara...
hai sposo e padre in me. Don Giovanni
Via.
Donna Anna
Ah! vendicar, se il puoi, Leporello
giura quel sangue ognor. Vi posso dire
tutto liberamente?
Don Ottavio
Lo giuro... Don Giovanni
lo giuro agl’occhi tuoi, Sì.
lo giuro al nostro amor.
Leporello
Donna Anna e Don Ottavio Dunque quando è così:
Che giuramento, oh Dei! caro signor padrone,
Che barbaro momento! (all’orecchio, ma forte)
Fra cento affetti e cento la vita che menate è da briccone.
vammi ondeggiando il cor.
Don Giovanni
(Partono.) Temerario! – in tal guisa –

Leporello
E il giuramento!...
Notte. Strada.
Don Giovanni
Non so di giuramenti... taci... o ch’io...
Scena quarta
Don Giovanni, Leporello; poi Donna Elvira Leporello
in abito da viaggio. Non parlo più, non fiato, o padron mio.
[Recitativo secco] Don Giovanni
Così saremo amici; or odi un poco:
Don Giovanni sai tu perché son qui?
Orsù, spicciati presto... cosa vuoi?
Leporello
Leporello Non ne so nulla:
L’affar di cui si tratta ma essendo così tardi... non sarebbe
è importante. qualche nuova conquista?
Io lo devo saper per porla in lista.
Don Giovanni
Lo credo. Don Giovanni
Va’ là, che se’ il grand’uom! Sappi ch’io sono
Leporello innamorato d’una bella dama,
È importantissimo. e son certo che m’ama.
La vidi... le parlai... meco al casino
Don Giovanni questa notte verrà... Zitto: mi pare
Meglio ancora: finiscila. sentire odor di femmina...
Leporello Leporello
Giurate (Cospetto!
di non andar in collera. che odorato perfetto!)
Don Giovanni Don Giovanni
Lo giuro sul mio onore, All’aria mi par bella.
purché non parli del Commendatore.
Leporello
Leporello (E che occhio, dico!)
Siam soli.
Don Giovanni
Don Giovanni Ritiriamoci un poco,
Lo vedo. e scopriamo terren.

8
Leporello della terra e del cielo al santo dritto,
(Già prese foco.) con enorme delitto
dopo tre dì da Burgos t’allontani,
Scena quinta m’abbandoni, mi fuggi, e lasci in preda
I suddetti in disparte; Donna Elvira. al rimorso ed al pianto,
per pena forse che t’amai cotanto! –
[3. Aria]
Leporello
Donna Elvira (Pare un libro stampato.)
Ah chi mi dice mai
quel barbaro dov’è, Don Giovanni
che per mio scorno amai, Oh in quanto a questo
che mi mancò di fè? ebbi le mie ragioni:
(a Leporello)
Ah se ritrovo l’empio, è vero?
e a me non torna ancor,
vo’ farne orrendo scempio, Leporello (ironicamente)
gli vo’ cavare il cor. È vero.
E che ragion forti!
Don Giovanni (a Leporello)
Udisti! qualche bella Donna Elvira
dal vago abbandonata. E quali sono,
Poverina! se non la tua perfidia,
Cerchiam di consolare il suo tormento. la leggerezza tua? Ma il giusto cielo
volle ch’io ti trovassi
Leporello per far le sue, le mie vendette.
(Così ne consolò mille e ottocento.)
Don Giovanni
Don Giovanni Eh via,
Signorina! siate più ragionevole... (mi pone
[Recitativo secco] a cimento costei.) Se non credete
al labbro mio, credete
Donna Elvira a questo galantuomo.
Chi è là?
Leporello
Don Giovanni (Salvo il vero.)
(Stelle! che vedo!)
Don Giovanni (forte)
Leporello Via, dille un poco...
(O bella! Donna Elvira!)
Leporello (piano)
Donna Elvira E cosa devo dirle?
Don Giovanni!
Sei qui, mostro, fellon, nido d’inganni! Don Giovanni (forte)
Sì, sì, dille pur tutto.
Leporello
(Che titoli cruscanti! manco male Donna Elvira (a Leporello)
che lo conosce bene.) Ebben, fa’ presto...
Don Giovanni (In questo frattempo Don Giovanni fugge.)
Via, cara Donna Elvira,
calmate questa collera... sentite... Leporello
lasciatemi parlar... Madama... veramente... in questo mondo
conciossia cosa quando fosse che
Donna Elvira il quadro non è tondo...
Cosa puoi dire
dopo azion sì nera? In casa mia Donna Elvira (a Leporello)
entri furtivamente, a forza d’arte, Sciagurato,
di giuramenti e di lusinghe arrivi così del mio dolor gioco ti prendi?
a sedurre il cor mio; (verso Don Giovanni, che non crede partito)
m’innamori, o crudele, Ah voi... stelle! l’iniquo
mi dichiari tua sposa, e poi mancando fuggi! misera me! dove, in qual parte...

9
Leporello [Recitativo secco]
Eh, lasciate che vada: egli non merta
che di lui ci pensiate... Donna Elvira
In questa forma dunque
Donna Elvira mi tradì il scellerato! È questo il premio
Il scellerato che quel barbaro rende all’amor mio?
m’ingannò, mi tradì! Ah vendicar vogl’io
l’ingannato mio cor: pria ch’ei mi fugga...
Leporello si ricorra... si vada... Io sento in petto
Eh consolatevi; sol vendetta parlar, rabbia, e dispetto.
non siete voi, non foste, e non sarete
né la prima, né l’ultima; guardate (Parte.)
questo non picciol libro: è tutto pieno
dei nomi di sue belle;
ogni villa, ogni borgo, ogni paese Scena settima
è testimon di sue donnesche imprese. Masetto, Zerlina e coro di contadini e conta-
dine che suonano, ballano e cantano.
[4. Aria]
[5. Coro]
Madamina, il catalogo è questo
delle belle che amò il padron mio, Zerlina
un catalogo egli è che ho fatt’io, Giovinette che fate all’amore,
osservate, leggete con me. non lasciate che passi l’età:
se nel seno vi bulica il core,
In Italia seicento e quaranta, il rimedio vedetelo qua.
in Lamagna duecento e trent’una, Che piacer, che piacer che sarà!
cento in Francia, in Turchia novant’una,
ma in Ispagna son già mille e tre. Coro di contadine
Ah!
V’han fra queste contadine,
Che piacer, che piacer che sarà,
cameriere e cittadine,
la la la ra la, la la la ra la!
v’han contesse, baronesse,
marchesane, principesse,
Masetto
e v’han donne d’ogni grado,
Giovinetti leggieri di testa,
d’ogni forma, d’ogni età.
non andate girando qua e là.
Nella bionda egli ha l’usanza Poco dura de’ matti la festa,
di lodar la gentilezza, ma per me cominciato non ha.
nella bruna la costanza, Che piacer, che piacer che sarà!
nella bianca la dolcezza.
Coro di contadini
Vuol d’inverno la grassotta, Ah!
vuol d’estate la magrotta; Che piacer, che piacer che sarà,
è la grande maestosa, la la la ra la, la la la ra la!
la piccina è ognor vezzosa...
Zerlina e Masetto
Delle vecchie fa conquista, Vieni, vieni, carino/a, e godiamo,
pel piacer di porle in lista; e cantiamo e balliamo e saltiamo;
ma passion predominante vieni vieni carino/a, e godiamo,
è la giovin principiante. che piacer, che piacer che sarà!
Ah!
Non si picca se sia ricca, Che piacer, che piacer che sarà!
se sia brutta, se sia bella:
purché porti la gonnella, Coro
voi sapete quel che fa. Ah!
Che piacer, che piacer che sarà,
(Parte.) la la la ra la, la la la ra la!

Scena sesta Scena ottava


Donna Elvira sola. I suddetti; Don Giovanni e Leporello da parte.

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[Recitativo secco] Don Giovanni
Presto, va’ con costor: nel mio palazzo
Don Giovanni conducili sul fatto; ordina ch’abbiano
Manco male è partita. Oh guarda, guarda, cioccolata, caffè, vini, presciutti;
che bella gioventù! che belle donne! cerca divertir tutti,
mostra loro il giardino,
Leporello la galleria, le camere; in effetto
(Fra tante, per mia fè, fa’ che resti contento il mio Masetto.
vi sarà qualche cosa anche per me.) Hai capito? –
Don Giovanni Leporello
Cari amici, buon giorno: seguitate Ho capito: andiam!
a stare allegramente,
seguitate a suonar, o buona gente. Masetto
C’è qualche sposalizio? – Signore...
Zerlina
Don Giovanni
Sì, signore, e la sposa son io.
Cosa c’è?
Don Giovanni
Me ne consolo. Masetto
Lo sposo? La Zerlina
senza me non può star.
Masetto
Io, per servirla. Leporello
In vostro loco
Don Giovanni ci sarà sua Eccellenza: e saprà bene
Oh bravo! per servirmi: questo è vero fare le vostre parti.
parlar da galantuomo!
Don Giovanni
Leporello Oh la Zerlina
Basta che sia marito. è in man d’un Cavalier: va’ pur, fra poco
ella meco verrà.
Zerlina
Oh il mio Masetto Zerlina
è un uom d’ottimo core. Va’, non temere!
nelle mani son io d’un Cavaliere.
Don Giovanni
Oh, anch’io, vedete! Masetto
Voglio che siamo amici: il vostro nome? E per questo?
Zerlina Zerlina
Zerlina. E per questo
Don Giovanni non c’è da dubitar.
E il tuo?
Masetto
Masetto Ed io, cospetto...
Masetto.
Don Giovanni
Don Giovanni Olà, finiam le dispute: se subito
O caro il mio Masetto! senz’altro replicar non te ne vai,
cara la mia Zerlina! v’esibisco (mostrandogli la spada)
la mia protezione... Masetto, guarda ben, ti pentirai.
(a Leporello che fa dei scherzi alle altre con-
tadine) [6. Aria]
Leporello...
cosa fai lì, birbone? – Masetto
Ho capito, signor sì,
Leporello chino il capo, e me ne vo:
Anch’io, caro padrone, già che piace a voi così
esibisco la mia protezione. altre repliche non fo.

11
Cavalier voi siete già, Don Giovanni
dubitar non posso affè: Eh, un’impostura
me lo dice la bontà della gente plebea! La nobiltà
che volete aver per me. ha dipinta negl’occhi l’onestà.
Orsù, non perdiam tempo: in questo istante
(da parte a Zerlina) io ti voglio sposar.
Bricconaccia, malandrina,
fosti ognor la mia ruina. Zerlina
(a Leporello che lo vuol condur seco) Voi?
Vengo, vengo!
(a Zerlina) Don Giovanni
Resta, resta! Certo, io.
È una cosa molto onesta: Quel casinetto è mio: soli saremo,
faccia il nostro cavaliere e là, gioiello mio, ci sposeremo.
cavaliera ancora te. [7. Duettino]
(Masetto parte con Leporello e i contadini.) Là ci darem la mano,
là mi dirai di sì;
Scena nona vedi, non è lontano,
Don Giovanni e Zerlina. partiam, ben mio, da qui.

[Recitativo secco] Zerlina


Vorrei, e non vorrei,
Don Giovanni mi trema un poco il cor;
Alfin siam liberati, felice, è ver, sarei,
Zerlinetta gentil, da quel scioccone: ma può burlarmi ancor.
che ne dite, mio ben, so far pulito?
Don Giovanni
Zerlina Vieni, mio bel diletto!
Signore, è mio marito...
Zerlina
Don Giovanni Mi fa pietà Masetto.
Chi? colui?
Vi par che un onest’uomo, Don Giovanni
un nobil Cavalier, come io mi vanto, Io cangierò tua sorte.
possa soffrir che quel visetto d’oro, Zerlina
quel viso inzuccherato, Presto non son più forte.
da un bifolcaccio vil sia strapazzato?
Don Giovanni
Zerlina Andiam, andiam!...
Ma signor, io gli diedi
parola di sposarlo. Zerlina
Andiam!...
Don Giovanni
Tal parola Zerlina e Don Giovanni
non vale un zero; voi non siete fatta Andiam, andiam, mio bene,
per esser paesana: un’altra sorte a ristorar le pene
vi procuran quegli occhi bricconcelli, d’un innocente amor.
quei labbretti sì belli,
quelle ditucce candide e odorose: (Vanno verso il casino di Don Giovanni, ab-
parmi toccar giuncata, e fiutar rose. bracciati etc.)

Zerlina Scena decima


Ah non vorrei... I suddetti e Donna Elvira che ferma con atti
disperatissimi Don Giovanni.
Don Giovanni
Che non vorreste? [Recitativo secco]
Zerlina Donna Elvira
Alfine Fermati, scellerato: il ciel mi fece
ingannata restar; io so che raro udir le tue perfidie; io sono a tempo
colle donne voi altri cavalieri di salvar questa misera innocente
siete onesti e sinceri. dal tuo barbaro artiglio.

12
Zerlina Don Giovanni
Meschina, cosa sento! (Sta’ a vedere
che il diavolo le ha detto qualche cosa.)
Don Giovanni Che domanda! perché?
(Amor, consiglio!)
(a Donna Elvira piano) Donna Anna
Idol mio, non vedete Bisogno abbiamo
ch’io voglio divertirmi... della vostra amicizia.
Donna Elvira (forte) Don Giovanni
Divertirti? – (Mi torna il fiato in corpo.) Comandate:
è vero! divertirti! Io so, crudele, i congiunti, i parenti,
come tu ti diverti... (con molto foco)
questa man, questo ferro, i beni, il sangue
Zerlina spenderò per servirvi:
Ma signor Cavaliere... ma voi, bella Donn’Anna,
è ver quel ch’ella dice? perché così piangete?
Il crudele chi fu, che osò la calma
Don Giovanni (piano a Zerlina) turbar del viver vostro...
La povera infelice
è di me innamorata,
e per pietà deggio fingere amore; Scena dodicesima
ch’io son per mia disgrazia uom di buon core. I suddetti; Donna Elvira.

[8. Aria] Donna Elvira


Ah ti ritrovo ancor, perfido mostro?
Donna Elvira
Ah fuggi il traditor, [9. Quartetto]
non lo lasciar più dir:
Non ti fidar, o misera,
il labbro è mentitor,
di quel ribaldo cor!
fallace il ciglio.
Me già tradì quel barbaro:
te vuol tradire ancor.
Da’ miei tormenti impara
a creder a quel cor, Donna Anna e Don Ottavio
e nasca il tuo timor Cieli! che aspetto nobile!
dal mio periglio. che dolce maestà!
Il suo pallor, le lagrime
(Parte conducendo seco Zerlina.) m’empiono di pietà.
Don Giovanni (a parte a Donna Anna e
Scena undicesima Don Ottavio; Donna Elvira ascolta)
Don Giovanni solo; poi Don Ottavio e Don- La povera ragazza
na Anna. è pazza, amici miei;
lasciatemi con lei,
[Recitativo secco] forse si calmerà.
Don Giovanni Donna Elvira
Mi par ch’oggi il demonio si diverta Ah non credete al perfido!
d’opporsi a’ miei piacevoli progressi;
vanno mal tutti quanti. Don Giovanni
È pazza, non badate!
Don Ottavio
Ah ch’ora, idolo mio, son vani i pianti! Donna Elvira
Di vendetta si parli... Ah Don Giovanni! Restate ancor, restate!
Don Giovanni Donna Anna e Don Ottavio
(Mancava questo inver.) A chi si crederà!
Donna Anna (Certo moto d’ignoto tormento
Signore, a tempo dentro l’alma girare mi sento,
vi ritroviam: avete core, avete che mi dice per quell’infelice
anima generosa? cento cose che intender non sa.)

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Don Giovanni Donna Anna e Don Ottavio (guardando Don
(Certo moto d’ignoto spavento Giovanni)
dentro l’alma girare mi sento, (Quegli accenti sì sommessi,
che mi dice per quell’infelice quel cangiarsi di colore,
cento cose che intender non sa.) son indizi troppo espressi,
che mi fan determinar.)
Donna Elvira
(Sdegno, rabbia, dispetto, tormento (Donna Elvira parte.)
dentro l’alma girare mi sento,
che mi dice di quel traditore
[Recitativo secco]
cento cose che intender non sa.)

Don Ottavio Don Giovanni


(Io di qua non vado via, Povera sventurata! i passi suoi
se non scopro questo affar.) voglio seguir: non voglio
che faccia un precipizio.
Donna Anna Perdonate, bellissima Donn’Anna;
(Non ha l’aria di pazzia se servirvi poss’io,
il suo volto, il suo parlar.) in casa mia v’aspetto: amici, addio!

Don Giovanni (Parte.)


(Se men vado, si potria
qualche cosa sospettar.)
Scena tredicesima
Donna Elvira (a Donna Anna e Don Ottavio) Don Ottavio e Donna Anna.
Da quel ceffo si dovria
la ner’alma giudicar. [10. Recitativo accompagnato ed Aria]
Don Ottavio (a Don Giovanni) Donna Anna
Dunque quella? Don Ottavio, son morta!
Don Giovanni Don Ottavio
È pazzarella. Cosa è stato?
Donna Anna (a Donna Elvira)
Donna Anna
Dunque quegli?
Per pietà, soccorretemi!
Donna Elvira
È un traditore. Don Ottavio
Mio bene...
Don Giovanni fate coraggio!
Infelice!
Donna Anna
Donna Elvira Oh Dei! Quegli è il carnefice
Mentitore! del padre mio.

Donna Anna e Don Ottavio Don Ottavio


Incomincio a dubitar. Che dite...

Don Giovanni (piano a Donna Elvira) Donna Anna


Zitto, zitto, che la gente Non dubitate più: gli ultimi accenti
si raduna a noi d’intorno; che l’empio proferì tutta la voce
siate un poco più prudente, richiamâr nel cor mio di quell’indegno
vi farete criticar. che nel mio appartamento...

Donna Elvira (forte a Don Giovanni) Don Ottavio


Non sperarlo, o scellerato, Oh ciel! possibile
ho perduta la prudenza; che sotto il sacro manto d’amicizia...
le tue colpe ed il mio stato Ma come fu, narratemi
voglio a tutti palesar. lo strano avvenimento.

14
Donna Anna Scena quattordicesima
Era già alquanto Don Ottavio solo.
avanzata la notte,
quando nelle mie stanze, ove soletta [Recitativo secco]
mi trovai per sventura, entrar io vidi
in un mantello avvolto Don Ottavio
un uom che al primo istante Come mai creder deggio
avea preso per voi: di sì nero delitto
ma riconobbi poi capace un Cavaliero!
che un inganno era il mio... Ah di scoprire il vero
ogni mezzo si cerchi; io sento in petto
Don Ottavio (con affanno) e di sposo e d’amico
Stelle! seguite... il dover che mi parla:
disingannarla voglio, o vendicarla.
Donna Anna
Tacito a me s’appressa, [10a. Aria]
e mi vuole abbracciar: sciogliermi cerco,
ei più mi stringe; grido: Dalla sua pace
non viene alcun. Con una mano cerca la mia dipende,
d’impedire la voce, quel che a lei piace
e coll’altra m’afferra vita mi rende,
stretta così, che già mi credo vinta. quel che le incresce
morte mi dà.
Don Ottavio
Perfido! e alfin?
S’ella sospira,
Donna Anna sospiro anch’io;
Alfine il duol, l’orrore è mia quell’ira,
dell’infame attentato quel pianto è mio;
accrebbe sì la lena mia, che, a forza e non ho bene,
di svincolarmi, torcermi e piegarmi, s’ella non l’ha.
da lui mi sciolsi.
(Parte.)
Don Ottavio
Ohimè, respiro.
Scena quindicesima
Donna Anna Leporello solo; poi Don Giovanni.
Allora
rinforzo i stridi miei, chiamo soccorso, [Recitativo secco]
fugge il fellon, arditamente il seguo
fin nella strada per fermarlo, e sono Leporello
assalitrice d’assalita. Il padre Io deggio ad ogni patto
v’accorre, vuol conoscerlo, e l’iniquo, per sempre abbandonar questo bel matto!
che del povero vecchio era più forte, Eccolo qui: guardate
compie il misfatto suo col dargli morte. con qual indifferenza se ne viene! –
[Aria] Don Giovanni
Or sai chi l’onore Oh Leporello mio, va tutto bene!
rapire a me volse,
chi fu il traditore Leporello
che il padre mi tolse; Don Giovannino mio, va tutto male!
vendetta ti chiedo,
Don Giovanni
la chiede il tuo cor.
Come va tutto male?
Rammenta la piaga
del misero seno, Leporello
rimira di sangue Vado a casa,
coperto il terreno, come voi l’ordinaste,
se l’ira in te langue con tutta quella gente...
d’un giusto furor.
Don Giovanni
(Parte.) Bravo!

15
Leporello Don Giovanni
A forza di chiacchiere, di vezzi e di bugie, Bravo, bravo, arcibravo!
ch’ho imparato sì bene a star con voi, L’affar non può andar meglio: incominciasti,
cerco d’intrattenerli... io saprò terminar. Troppo mi premono
queste contadinotte:
Don Giovanni le voglio divertir fin che vien notte.
Bravo!
[11. Aria]
Leporello
Fin ch’han dal vino
Dico
calda la testa,
mille cose a Masetto per placarlo, una gran festa
per trargli dal pensier la gelosia... fa’ preparar.
Bravo, in coscienza mia!
Se trovi in piazza
Leporello qualche ragazza,
Faccio che bevano teco ancor quella
e gli uomini e le donne: cerca menar.
son già mezzo ubbriachi,
altri canta, altri scherza, Senza alcun ordine
altri seguita a ber; in sul più bello la danza sia,
chi ’l minuetto,
chi credete che capiti? –
chi la follia,
Don Giovanni chi l’alemanna
Zerlina! farai ballar.
Ed io fra tanto
Leporello dall’altro canto
Bravo! e con lei chi viene? con questa e quella
vo’ amoreggiar.
Don Giovanni
Donna Elvira! Ah la mia lista
doman mattina
Leporello d’una decina
Bravo! e disse di voi – devi aumentar.
Don Giovanni (Partono.)
Tutto quel mal che in bocca le venia.
Leporello Giardino di Don Giovanni con due porte
Bravo, in coscienza mia! chiuse a chiave per di fuori. Due nicchie.

Don Giovanni
E tu cosa facesti? Scena sedicesima
Masetto e Zerlina; coro di contadini e conta-
Leporello dine sparsi qua e là che dormono e siedono
Tacqui. sopra sofà d’erbe.
Don Giovanni [Recitativo secco]
Ed ella?
Zerlina
Leporello Masetto: senti un po’! Masetto, dico!
Seguì a gridar.
Masetto
Don Giovanni Non mi toccar!
E tu?
Zerlina
Leporello Perché?
Quando mi parve
che già fosse sfogata, dolcemente Masetto
fuor dell’orto la trassi, e con bell’arte Perché mi chiedi?
chiusa la porta a chiave, io mi cavai, Perfida! il tatto sopportar dovrei
e sulla via soletta la lasciai. d’una man infedele?

16
Zerlina Zerlina
Ah no: taci, crudele! Ah se vi fosse
io non merto da te tal trattamento! un buco da fuggir!
Masetto Masetto
Come! ed hai l’ardimento di scusarti? Di cosa temi? –
Star sola con un uom: abbandonarmi Perché diventi pallida? Ah capisco,
il dì delle mie nozze! porre in fronte capisco, bricconcella!
a un villano d’onore Hai timor ch’io comprenda
questa marca d’infamia! Ah se non fosse, com’è tra voi passata la faccenda.
se non fosse lo scandalo! vorrei...
[13. Finale]
Zerlina
Ma se colpa io non ho! ma se da lui Presto presto pria ch’ei venga
ingannata rimasi... E poi che temi? por mi vo’ da qualche lato:
Tranquìllati, mia vita: c’è una nicchia... qui celato
non mi toccò la punta delle dita. cheto cheto mi vo’ star.
Non me lo credi? Ingrato!
vien qui: sfogati; ammazzami, fa’ tutto Zerlina
di me quel che ti piace; Senti senti... dove vai?
ma poi, Masetto mio, ma poi fa’ pace. Ah non t’asconder, o Masetto,
se ti trova, poveretto,
[12. Aria] tu non sai quel che può far.
Batti, batti, o bel Masetto, Masetto
la tua povera Zerlina: Faccia, dica quel che vuole!
starò qui come agnellina
le tue botte ad aspettar. Zerlina
Lascierò straziarmi il crine, Ah non giovan le parole!
lascierò cavarmi gli occhi,
e le care tue manine Masetto
lieta poi saprò baciar. Parla forte, e qui t’arresta!

Ah lo vedo, non hai core. Zerlina


Pace, pace, o vita mia; (Che capriccio ha nella testa!
in contenti ed allegria
notte e dì vogliam passar. Quell’ingrato, quel crudele
oggi vuol precipitar.)
(Parte.)
Masetto
[Recitativo secco] (Capirò se m’è fedele,
e in qual modo andò l’affar.)
Masetto
Guarda un po’ come seppe
(Entra nella nicchia.)
questa strega sedurmi! siamo pure
i deboli di testa!

Don Giovanni (di dentro) Scena diciassettesima


Sia preparato tutto a una gran festa! Zerlina; Don Giovanni con quattro servi no-
bilmente vestiti.
Zerlina (rientrando)
Ah Masetto, Masetto! odi la voce Don Giovanni
del monsù cavaliero! Su svegliatevi, da bravi!
Su coraggio, o buona gente!
Masetto Vogliam stare allegramente,
Ebben, che c’è? vogliam rider e scherzar.

Zerlina (ai servi)


Verrà! Alla stanza della danza
conducete tutti quanti,
Masetto ed a tutti in abbondanza
Lascia che venga. gran rinfreschi fate dar.

17
I servi Don Giovanni (a Zerlina e Masetto)
Su svegliatevi, da bravi! Adesso fate core:
Su coraggio, o buona gente!
Vogliam stare allegramente, (Si sente il preludio della danza.)
vogliam rider e scherzar.
i suonatori udite;
(Partono i servi e i contadini.) venite omai con me.

Zerlina e Masetto
Scena diciottesima Sì, sì, facciamo core,
Don Giovanni, Zerlina; Masetto nella nic- ed a ballar cogli altri
chia. andiamo tutti tre.

Zerlina (vuol nascondersi) (Partono.)


Tra quest’arbori celata
si può dar che non mi veda.
Scena diciannovesima
Don Giovanni Don Ottavio, Donna Anna e Donna Elvira
Zerlinetta mia garbata, in maschera; poi Leporello e Don Giovanni
alla finestra.
(La prende.)
Donna Elvira
t’ho già visto, non scappar. Bisogna aver coraggio,
o cari amici miei,
Zerlina e i suoi misfatti rei
Ah lasciatemi andar via... scoprir potremo allor.

Don Giovanni Don Ottavio


No, no, resta, gioia mia! L’amica dice bene:
coraggio aver conviene;
Zerlina discaccia, o vita mia,
Se pietade avete in core... l’affanno ed il timor.

Don Giovanni Donna Anna


Sì, ben mio, son tutto amore. Il passo è periglioso,
Vieni un poco in questo loco, può nascer qualche imbroglio:
fortunata io ti vo’ far. temo pel caro sposo,
e per noi temo ancor.
Zerlina
(Ah s’ei vede il sposo mio, (Leporello apre la finestra.)
so ben io quel che può far!)
Leporello (fuori dalla finestra)
Don Giovanni (nell’aprire la nicchia e ve- Signor, guardate un poco
dendo Masetto, fa un moto di stupore) che maschere galanti!
Masetto!
Don Giovanni
Masetto Falle passar avanti,
Sì, Masetto! di’ che ci fanno onor.
Don Giovanni (un poco confuso) Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio
E chiuso là, perché? (Al volto ed alla voce
La bella tua Zerlina si scopre il traditore.)
non può, la poverina,
Leporello
(Riprende ardire.) Zì zì, signore maschere!
Zì Zì...
più star senza di te.
Donna Anna e Donna Elvira (a Don Ottavio,
Masetto (un poco ironico) piano)
Capisco, sì, signore. Via, rispondete!

18
Leporello Masetto
Zì zì, signore maschere! Ah Zerlina, giudizio!
Don Ottavio Don Giovanni
Cosa chiedete? Sorbetti!
Leporello Leporello
Al ballo, se vi piace, Confetti!
v’invita il mio signor.
Masetto
Don Ottavio Ah Zerlina, giudizio!
Grazie di tanto onore;
andiam, compagne belle. Zerlina e Masetto
(Troppo dolce comincia la scena,
Leporello in amaro potria terminar.)
(L’amico anche su quelle
prove farà d’amor.) Don Giovanni (fa carezze a Zerlina)
Sei pur vaga, brillante Zerlina!
(Entra e chiude.)
Zerlina
Donna Anna e Don Ottavio Sua bontà!
Protegga il giusto cielo
il zelo del mio cor. Masetto (fremendo)
La briccona fa festa.
Donna Elvira
Vendichi il giusto cielo Leporello (imita il padrone colle altre ragazze)
il mio tradito amor. Sei pur cara, Giannotta, Sandrina!
(Partono.) Masetto
Tocca pur, che ti cada la testa.
Sala illuminata e preparata per una gran fe- Zerlina
sta di ballo. (Quel Masetto mi par stralunato,
brutto brutto si fa quest’affar.)
Scena ventesima Don Giovanni e Leporello
Don Giovanni, Masetto, Zerlina, Leporello; (Quel Masetto mi par stralunato,
contadini e contadine; poi Donna Anna, qui bisogna cervello adoprar.)
Donna Elvira e Don Ottavio in maschera;
servitori con rinfreschi. Masetto
La briccona fa festa.
(Don Giovanni fa seder le ragazze, e Lepo- Ah briccona, mi vuoi disperar.
rello i ragazzi che saranno in atto di aver fi-
nito un ballo.) (Entrano Don Ottavio, Donna Anna e Don-
na Elvira mascherati.)
Don Giovanni
Riposate, vezzose ragazze! Leporello
Leporello Venite pur avanti,
Rinfrescatevi, bei giovinotti! vezzose mascherette!

Don Giovanni e Leporello Don Giovanni


Tornerete a far presto le pazze, È aperto a tutti quanti,
tornerete a scherzar e ballar. viva la libertà!

Don Giovanni Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio


Ehi caffè! Siam grati a tanti segni
di generosità.
(Si portano i rinfreschi.)
Donna Anna, Donna Elvira, Don Ottavio,
Leporello Don Giovanni e Leporello
Cioccolata! Viva la libertà!

19
Don Giovanni Masetto
Ricominciate il suono! No, no, non voglio!
(a Leporello)
Tu accoppia i ballerini! Leporello (fa ballar per forza Masetto)
Eh balla, amico mio,
(Don Ottavio balla il Menuetto con Donna facciam quel ch’altri fa.
Anna.)
(Balla la Teitsch con Masetto.)
Leporello
Da bravi, via, ballate! Don Giovanni
Vieni con me, mia vita,
Donna Elvira (a Donna Anna) vieni, vieni...
Quella è la contadina. (Ballando conduce Zerlina presso una porta
e la fa entrare quasi per forza.)
Donna Anna
Io moro! Masetto
Lasciami... ah no... Zerlina!...
Donna Elvira (a Donna Anna)
Simulate! (Si cava dalle mani di Leporello e seguita
Zerlina.)
Don Giovanni e Leporello
Va bene in verità! Zerlina
Oh Numi! son tradita!
Masetto (ironicamente)
Va bene in verità! Leporello
Qui nasce una ruina.
Don Giovanni (a Leporello)
A bada tien Masetto. (Sorte in fretta.)

Leporello (a Masetto) Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio


Non balli, poveretto! L’iniquo da se stesso
nel laccio se ne va.
Vien qua, Masetto caro,
Zerlina (di dentro ad alta voce; strepito di
facciam quel ch’altri fa.
piedi a destra)
Don Giovanni (a Zerlina) Gente, aiuto; aiuto, gente!
Il tuo compagno io sono, Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio
Zerlina, vien pur qua. Soccorriamo l’innocente!
(Si mette a ballar con Zerlina una contra- (I suonatori e gli altri partono confusi.)
danza.)
Masetto (di dentro)
Masetto Ah Zerlina! ah Zerlina!
No, no, ballar non voglio.
Zerlina
Leporello Scellerato!
Eh balla, amico mio!
(Si sente il grido e lo strepito dalla parte op-
Masetto posta.)
No!
Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio
Leporello Ora grida da quel lato!
Sì! Ah gittiamo giù la porta!
caro Masetto, balla! (Gittano giù la porta.)
Donna Elvira (a Donna Elvira) Zerlina
Resister non poss’io! Soccorretemi,
Donna Elvira e Don Ottavio (a Donna (Esce da un’altra parte.)
Anna)
Fingete, per pietà! ah soccorretemi, o son morta!

20
Donna Anna, Donna Elvira, Don Ottavio Don Giovanni (a Donna Anna)
e Masetto Ah credete!...
Siam qui noi per tua difesa.
Donna Anna, Donna Elvira, Zerlina,
(Don Giovanni esce con spada in mano. Con- Don Ottavio e Masetto
duce seco per un braccio Leporello e finge di Traditore, traditore!
voler ferirlo; ma la spada non esce dal fodero.) Tutto tutto già si sa.
Don Giovanni Trema, trema, o scellerato!
Ecco il birbo che t’ha offesa: Saprà tosto il mondo intero
ma da me la pena avrà! il misfatto orrendo e nero,
Mori, iniquo! la tua fiera crudeltà.

Leporello Odi il tuon della vendetta


Ah cosa fate? che ti fischia intorno intorno;
sul tuo capo in questo giorno
Don Giovanni il suo fulmine cadrà.
Mori, dico!
Don Giovanni
Don Ottavio (pistola in mano) È confusa la mia testa,
Nol sperate! non so più quel ch’io mi faccia,
e un’orribile tempesta
Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio minacciando, oh Dio, mi va.
(L’empio crede con tal frode
di nasconder l’empietà.) Ma non manca in me coraggio,
non mi perdo o mi confondo,
(Si cavano le maschere.) se cadesse ancor il mondo
nulla mai temer mi fa.
Don Giovanni
Donna Elvira! Leporello
È confusa la sua testa,
Donna Elvira non sa più quel ch’ei si faccia,
Sì, malvagio! e un’orribile tempesta
minacciando, oh Dio, lo va.
Don Giovanni
Don Ottavio! Ma non manca in lui coraggio,
non si perde o si confonde,
Don Ottavio se cadesse ancor il mondo
Sì, signore! nulla mai temer lo fa.

21
ATTO SECONDO Don Giovanni
Non parliam più di ciò; ti basta l’animo
di far quel ch’io ti dico?
Strada davanti a una locanda.
Leporello
Purché lasciam le donne.
Scena prima
Don Giovanni e Leporello. Don Giovanni
Lasciar le donne! pazzo!
[14. Duetto] lasciar le donne! Sai ch’elle per me
son necessarie più del pan che mangio,
Don Giovanni più dell’aria che spiro!
Eh via, buffone, non mi seccar.
Leporello
Leporello E avete core
No, no, padrone, non vo’ restar. d’ingannarle poi tutte?
Don Giovanni Don Giovanni
Sentimi, amico... È tutto amore.
Chi a una sola è fedele
Leporello verso l’altre è crudele;
Vo’ andar, vi dico. io, che in me sento
sì esteso sentimento,
Don Giovanni vo’ bene a tutte quante:
Ma che ti ho fatto, che vuoi lasciarmi? le donne poi che calcolar non sanno,
il mio buon natural chiamano inganno.
Leporello
Oh niente affatto! quasi ammazzarmi! Leporello
Non ho veduto mai
Don Giovanni naturale più vasto, e più benigno.
Va’ che sei matto! fu per burlar. Orsù, cosa vorreste?
Leporello Don Giovanni
Ed io non burlo, ma voglio andar. Odi, vedesti tu la cameriera
di Donna Elvira?
(Va per partire.)
Leporello
[Recitativo secco] Io no.

Don Giovanni Don Giovanni


Leporello. Non hai veduto
qualche cosa di bello,
Leporello caro il mio Leporello: ora io con lei
Signore. vo’ tentar la mia sorte; ed ho pensato,
già che siam verso sera,
Don Giovanni per aguzzarle meglio l’appetito,
Vien qui, facciamo pace: prendi... di presentarmi a lei col tuo vestito.
Leporello Leporello
Cosa? E perché non potreste
presentarvi col vostro?
Don Giovanni (gli dà del danaro)
Quattro doppie. Don Giovanni
Han poco credito
Leporello con gente di tal rango
Oh! sentite, gli abiti signorili:
per questa volta
la cerimonia accetto: (Si cava il proprio abito e si mette quello di
ma non vi ci avvezzate; non credeste Leporello.)
di sedurre i miei pari,
come le donne, a forza di danari. Sbrigati... via...

22
Leporello Leporello (piano a Don Giovanni)
Signor... per più ragioni... Se seguitate, io rido.
Don Giovanni (con collera) Don Giovanni
Finiscila, non soffro opposizioni! Idolo mio, vien qua.
(Leporello si mette l’abito di Don Giovanni.) Don Elvira
(Dei, che cimento è questo!
Non so s’io vado, o resto;
Scena seconda ah proteggete voi
Don Giovanni, Leporello e Donna Elvira. la mia credulità.)
(Si fa notte a poco a poco.) Don Giovanni
[15. Terzetto] (Spero che cada presto!
Che bel colpetto è questo;
Donna Elvira (alla finestra della locanda) più fertile talento
Ah taci, ingiusto core, del mio, no, non si dà!)
non palpitarmi in seno;
è un empio, è un traditore, Leporello
è colpa aver pietà. (Già quel mendace labbro
torna a sedur costei;
Leporello deh proteggete, oh Dei,
Zitto! di Donna Elvira, la sua credulità.)
signor, la voce io sento!
(Donna Elvira parte dalla finestra.)
Don Giovanni
Cogliere io vo’ il momento; [Recitativo secco]
tu fermati un po’ là!
Don Giovanni (allegrissimo)
(Si mette dietro Leporello e parla a Donna Amico, che ti par?
Elvira.)
Leporello
Elvira, idolo mio... Mi par che abbiate
un’anima di bronzo.
Donna Elvira
Non è costui l’ingrato? Don Giovanni
Va’ là, che sei il gran gonzo! Ascolta bene:
Don Giovanni quando costei qui viene,
Sì, vita mia, son io, tu corri ad abbracciarla,
e chiedo carità. falle quattro carezze,
fingi la voce mia, poi con bell’arte
Donna Elvira cerca teco condurla in altra parte.
(Numi, che strano affetto
mi si risveglia in petto!) Leporello
Ma signore...
Leporello
(State a veder la pazza, Don Giovanni (mette presso il naso una pi-
che ancor gli crederà.) stola a Leporello)
Non più repliche!
Don Giovanni
Discendi, o gioia bella: Leporello
vedrai che tu sei quella Ma se poi mi conosce?
che adora l’alma mia;
pentito io sono già. Don Giovanni
Non ti conoscerà, se tu non vuoi...
Donna Elvira Zitto, ell’apre: ehi, giudizio.
No, non ti credo, o barbaro!
(Va in disparte.)
Don Giovanni
Ah credimi, o m’uccido!
Io m’uccido! Scena terza
Ah m’uccido! I suddetti; Donna Elvira.

23
Donna Elvira Don Giovanni
Eccomi a voi! (Il birbo si riscalda.)

Don Giovanni Donna Elvira


(Veggiamo che farà.) E non m’ingannerete?

Leporello Leporello
(Che imbroglio!) No, sicuro.

Donna Elvira Donna Elvira


Dunque creder potrò che i pianti miei Giuratemi.
abbian vinto quel cor? Dunque pentito
l’amato Don Giovanni al suo dovere Leporello
e all’amor mio ritorna?... Lo giuro a questa mano
che bacio con trasporto... a quei bei lumi...
Leporello
Sì, carina! Don Giovanni (finge di uccider qualcheduno
colla spada alla mano)
Donna Elvira Ih! Eh! Ih! Ah! sei morto!
Crudele! se sapeste
quante lagrime, e quanti Donna Elvira e Leporello
sospir voi mi costate! O Numi!
(Donna Elvira fugge con Leporello.)
Leporello
Io, vita mia? Don Giovanni
Ih! Eh! Ih! Ah! Purché la sorte
Donna Elvira
mi secondi: veggiamo...
Voi. le finestre son queste: ora cantiamo.
Leporello
[16. Canzonetta]
Poverina! quanto mi dispiace!

Donna Elvira Deh vieni alla finestra, o mio tesoro,


Mi fuggirete più? deh vieni a consolar il pianto mio:
se neghi a me di dar qualche ristoro,
Leporello davanti agli occhi tuoi morir vogl’io.
No, muso bello.
Tu ch’hai la bocca dolce più che il miele,
Donna Elvira tu che il zucchero porti in mezzo il core,
Sarete sempre mio? non esser, gioia mia, con me crudele:
làsciati almen veder, mio bell’amore.
Leporello
Sempre. [Recitativo secco]

Donna Elvira V’è gente alla finestra! sarà dessa:


Carissimo! Zì zì...

Leporello
Scena quarta
Carissima! (La burla mi dà gusto.)
Masetto armato d’archibuso e pistola; conta-
dini e suddetto.
Donna Elvira
Mio tesoro! Masetto
Non ci stanchiamo: il cor mi dice
Leporello che trovarlo dobbiam!
Mia Venere!
Don Giovanni
Donna Elvira (Qualcuno parla.)
Son per voi tutta foco!
Masetto
Leporello Fermatevi: mi pare
Io tutto cenere. che alcuno qui si muova!

24
Don Giovanni addosso un gran mantello,
(Se non fallo è Masetto.) e spada al fianco egli ha.

Masetto (forte) Andate, fate presto!


Chi va là? Non risponde.
Animo; schioppo al muso! (I contadini partono.)
(più forte)
Chi va là? Don Giovanni
(a Masetto)
Don Giovanni Tu sol verrai con me.
(Non è solo: Noi far dobbiamo il resto,
ci vuol giudizio!) e già vedrai cos’è.

(Cerca d’imitar la voce di Leporello.) (Prende seco Masetto e parte.)

Amici...
(Non mi voglio scoprir.) Sei tu, Masetto? Scena quinta
Don Giovanni e Masetto.
Masetto (in collera)
Appunto quello! e tu? (Ritorna in scena Don Giovanni, conducen-
do seco per la mano Masetto.)
Don Giovanni
Non mi conosci? Il servo [Recitativo secco]
son io di Don Giovanni.
Don Giovanni
Masetto Zitto! lascia ch’io senta: ottimamente;
Leporello! dunque dobbiam ucciderlo!
servo di quell’indegno cavaliere!
Masetto
Don Giovanni Sicuro.
Certo, di quel briccone...
Don Giovanni
Masetto E non ti basteria rompergli l’ossa...
Di’, quell’uom senza onore... Ah dimmi un fracassargli le spalle...
[poco
dove possiam trovarlo: Masetto
lo cerco con costor per trucidarlo. No, no, voglio ammazzarlo:
vo’ farlo in cento brani...
Don Giovanni
(Bagatelle!) Bravissimo Masetto! Don Giovanni
anch’io con voi m’unisco Hai buon’arme?
per fargliela a quel birbo di padrone:
or senti un po’ qual è la mia intenzione. Masetto
Cospetto!
[17. Aria] ho pria questo moschetto;
e poi questa pistola...
(accennando a destra)
Metà di voi qua vadano, (Dà il moschetto e la pistola a Don Giovanni.)
(accennando a sinistra)
e gli altri vadan là, Don Giovanni
e pian pianin lo cerchino, E poi?
lontan non fia di qua.
Masetto
Se un uom e una ragazza Non basta? –
passeggian per la piazza,
se sotto a una finestra Don Giovanni
fare all’amor sentite: Oh basta certo! Or prendi:
ferite pur, ferite,
il mio padron sarà. (Batte col rovescio della spada Masetto.)

In testa egli ha un cappello questa per la pistola...


con candidi pennacchi, questa per il moschetto...

25
Masetto Masetto
Ahi! ahi! soccorso! ahi! ahi! Duolmi un poco
questo piè, questo braccio, e questa mano.
Don Giovanni (minacciandolo colle armi alla
mano) Zerlina
Taci, o sei morto! Via via, non è gran mal, se il resto è sano.
Questi per ammazzarlo... Vientene meco a casa;
questi per farlo in brani... purché tu mi prometta
villano, mascalzon, ceffo da cani! d’essere men geloso,
io, io ti guarirò, caro il mio sposo.
(Parte.) [18. Aria]
Vedrai, carino,
Scena sesta se sei buonino,
Masetto; poi Zerlina con lanterna. che bel rimedio
ti voglio dar.
Masetto (gridando forte)
È naturale,
Ahi! ahi! la testa mia! non dà disgusto,
ahi! ahi! le spalle, e il petto! e lo speziale
non lo sa far.
Zerlina
Di sentire mi parve È un certo balsamo
la voce di Masetto. che porto addosso:
dare te ’l posso,
Masetto se ’l vuoi provar.
O Dio! Zerlina,
Saper vorresti
Zerlina mia! soccorso!
dove mi sta?
Sentilo battere,
Zerlina (facendogli toccar il core)
Cosa è stato? toccami qua.
Masetto (Parte con Masetto.)
L’iniquo! il scellerato
mi ruppe l’ossa e i nervi! Atrio terreno oscuro con tre porte in casa di
Donna Anna.
Zerlina
Oh poveretta me! chi?
Scena settima
Masetto Leporello, Donna Elvira; poi Donna Anna,
Leporello! Don Ottavio con servi e lumi; poi Zerlina e
o qualche diavol che somiglia a lui. Masetto.
[Recitativo secco]
Zerlina
Crudel! non tel diss’io Leporello
che con questa tua pazza gelosia Di molte faci il lume
ti ridurresti a qualche brutto passo? s’avvicina, o mio ben: stiamci qui ascosi,
Dove ti duole? fin che da noi si scosti.

Masetto Donna Elvira


Qui. Ma che temi,
adorato mio sposo?
Zerlina
Leporello
E poi?
Nulla, nulla...
certi riguardi... io vo’ veder se il lume
Masetto
è già lontano... (Ah come
Qui... e ancora... qui... da costei liberarmi?)
Rimanti, anima bella...
Zerlina
E poi non ti duol altro? (S’allontana.)

26
Donna Elvira Donna Anna, Zerlina, Don Ottavio
Ah non lasciarmi! e Masetto
Ah mora il perfido
[19. Sestetto] che m’ha tradito!

Sola sola in buio loco, Donna Elvira


palpitar il cor io sento, È mio marito!
e m’assale un tal spavento, pietà, pietà!
che mi sembra di morir.
Donna Anna, Zerlina, Don Ottavio
Leporello (andando a tentone) e Masetto
(Più che cerco, men ritrovo È Donna Elvira,
questa porta sciagurata! quella ch’io vedo? –
Piano piano: l’ho trovata, Appena il credo!
ecco il tempo di fuggir.)
Donna Elvira
(Sbaglia la porta. – Donna Anna e Don Ot- Pietà, pietà!
tavio entrano vestiti a lutto.)
Donna Anna, Zerlina, Don Ottavio
Don Ottavio e Masetto
Tergi il ciglio, o vita mia, No, no! Morrà!
e da’ calma al tuo dolore:
l’ombra omai del genitore (Don Ottavio in atto di ucciderlo.)
pena avrà de’ tuoi martir.
Leporello (si scopre e si mette in ginocchio
Donna Anna davanti gli altri)
Lascia, lascia alla mia pena Perdon, perdono,
questo picciolo ristoro: signori miei
sol la morte, o mio tesoro, quello non sono,
il mio pianto può finir. sbaglia costei;
viver lasciatemi
Donna Elvira (senza esser vista) per carità!
Ah dov’è lo sposo mio? –
Donna Anna, Zerlina, Donna Elvira,
Leporello (dalla porta, senza esser visto) Don Ottavio e Masetto
(Se mi trova son perduto!) Dèi! Leporello!
Che inganno è questo!
Donna Elvira Stupida/o resto...
Una porta là vegg’io, Che mai sarà!
cheta cheta vo’ partir.
Leporello
Leporello Mille torbidi pensieri
Una porta là vegg’io, mi s’aggiran per la testa:
cheto cheto vo’ partir se mi salvo in tal tempesta,
è un prodigio in verità!
(Nel sortire s’incontrano in Zerlina e Maset-
to; Leporello s’asconde la faccia.) Donna Anna, Zerlina, Donna Elvira,
Don Ottavio e Masetto
Mille torbidi pensieri
Scena ottava mi s’aggiran per la testa...
I suddetti; Zerlina e Masetto. Che giornata, o stelle, è questa!
Che impensata novità!
Zerlina e Masetto
Ferma, briccone, (Donna Anna parte coi servi.)
dove ten vai?

Donna Anna e Don Ottavio Scena nona


Ecco il fellone!... Donna Elvira, Don Ottavio, Leporello, Zer-
Com’era qua? lina e Masetto.

27
[Recitativo secco] oh, si sa...
ma s’io sapeva
Zerlina fuggia per qua.
Dunque quello sei tu che il mio Masetto
poco fa crudelmente maltrattasti? (S’avvicina con destrezza alla porta e fugge.)

Donna Elvira
Dunque tu m’ingannasti, o scellerato, Scena decima
spacciandoti con me da Don Giovanni? Donna Elvira, Don Ottavio, Zerlina e Masetto.

Don Ottavio [Recitativo secco]


Dunque tu in questi panni
venisti qui per qualche tradimento! Donna Elvira
Ferma, perfido, ferma...
Zerlina
A me tocca punirlo! Masetto
Il birbo ha l’ali ai piedi...
Donna Elvira
Anzi a me. Zerlina
Con qual arte
Don Ottavio si sottrasse l’iniquo...
No, no, a me.
Don Ottavio
Masetto Amici miei,
Accoppatelo meco tutti tre. dopo eccessi sì enormi
dubitar non possiam che Don Giovanni
[20. Aria] non sia l’empio uccisore
del padre di Donn’Anna: in questa casa
Leporello (a Don Ottavio e Donna Elvira) per poche ore fermatevi... un ricorso
Ah pietà, signori miei, vo’ far a chi si deve, e in pochi istanti
ah pietà, pietà di me! vendicarvi prometto;
Do ragione a voi e lei, così vuole dover, pietade, affetto.
ma il delitto mio non è.
[21. Aria]
Il padron con prepotenza
l’innocenza mi rubò. Il mio tesoro intanto
(piano a Donna Elvira) andate a consolar,
Donna Elvira, compatite! e del bel ciglio il pianto
già capite come andò. cercate di asciugar.

(a Zerlina) Ditele che i suoi torti


Di Masetto non so nulla; a vendicar io vado:
(accennando Donna Elvira) che sol di stragi e morti
vel dirà questa fanciulla: nunzio vogl’io tornar.
è un’oretta circumcirca (Partono, eccetto Donna Elvira.)
che con lei girando vo.
[21b. Recitativo accompagnato ed Aria]
(a Don Ottavio con confusione)
A voi, signore, Donna Elvira
non dico niente... In quali eccessi, o Numi,
certo timore... in quai misfatti orribili, tremendi,
certo accidente... è avvolto il sciagurato! Ah no, non puote
di fuori chiaro... tardar l’ira del cielo!...
di dentro oscuro... la giustizia tardar! Sentir già parmi
non c’è riparo... la fatale saetta
la porta... il muro... che gli piomba sul capo!... aperto veggio
lo... il... la... il baratro mortal... Misera Elvira,
(additando la porta dov’erasi chiuso per er- che contrasto d’affetti in sen ti nasce!...
rore) Perché questi sospiri, e queste ambascie?
vo da quel lato...
poi qui celato...
l’affar si sa...

28
[Aria] Leporello
Per cagion vostra io fui quasi accoppato.
Mi tradì quell’alma ingrata:
infelice, oh Dio! mi fa. Don Giovanni
Ma tradita e abbandonata, Ebben, non era questo
provo ancor per lui pietà. un onore per te?
Quando sento il mio tormento, Leporello
di vendetta il cor favella: Signor, vel dono!
ma se guardo il suo cimento,
palpitando il cor mi va. Don Giovanni
Via, via, vien qua: che belle
(Parte.) cose ti deggio dir!

Loco chiuso in forma di sepolcreto. Diverse Leporello


statue equestri; statua del Commendatore. Ma cosa fate qui?
Don Giovanni
Scena undicesima Vien dentro, e lo saprai.
Don Giovanni entra pel muretto ridendo, in-
di Leporello. (Leporello entra; si cangiano d’abito.)

[Recitativo secco] Diverse istorielle,


che accadute mi son da che partisti,
Don Giovanni ti dirò un’altra volta: or la più bella
Ah, ah, ah, questa è buona: ti vo’ solo narrar.
or lasciala cercar! Che bella notte!
È più chiara del giorno; sembra fatta Leporello
per gir a zonzo a caccia di ragazze. Donnesca al certo.

(Guarda sull’orologio.) Don Giovanni


C’è dubbio? Una fanciulla,
È tardi? Oh ancor non sono bella, giovin, galante,
due della notte; avrei per la strada incontrai; le vado appresso,
voglia un po’ di saper come è finito la prendo per la mano, fuggir mi vuole;
l’affar tra Leporello e Donna Elvira. dico poche parole, ella mi piglia...
S’egli ha avuto giudizio... sai per chi?

Leporello (in strada) Leporello


Alfin vuol ch’io faccia un precipizio! Non lo so.

Don Giovanni Don Giovanni


È desso; oh Leporello! Per Leporello!
Leporello
Leporello (dal muretto) Per me?
Chi mi chiama?
Don Giovanni
Don Giovanni Per te.
Non conosci il padron?
Leporello
Leporello Va bene.
Così nol conoscessi!
Don Giovanni
Don Giovanni Per la mano
Come? birbo! essa allora mi prende...
Leporello Leporello
Ah siete voi? scusate! Ancora meglio.

Don Giovanni Don Giovanni


Cosa è stato? M’accarezza, mi abbraccia...

29
«Caro il mio Leporello, che si burla di noi...
Leporello, mio caro...» Allor m’accorsi Ehi? del Commendatore
ch’era qualche tua bella. non è questa la statua? Leggi un poco
quella iscrizion.
Leporello
(Oh maledetto!) Leporello
Scusate... non ho imparato a leggere
Don Giovanni a’ raggi della luna...
Dell’inganno approfitto; non so come
mi riconosce: grida; sento gente; Don Giovanni
a fuggir mi metto; e pronto pronto, Leggi, dico!
per quel muretto in questo loco io monto.
Leporello (legge)
Leporello «Dell’empio che mi trasse al passo estremo
E mi dite la cosa qui attendo la vendetta.» Udiste? Io tremo!
con tale indifferenza!
Don Giovanni Don Giovanni
Perché no? O vecchio buffonissimo!
Digli che questa sera
Leporello l’attendo a cena meco.
Ma se fosse
costei stata mia moglie? Leporello
Che pazzia! Ma vi par... oh Dei, mirate!
Don Giovanni che terribili occhiate egli ci dà!
Meglio ancora! Par vivo! par che senta!
e che voglia parlar...
(Ride molto forte.)
Don Giovanni
[Adagio] Orsù, va’ là,
o qui t’ammazzo e poi ti seppellisco!
Il Commendatore
Di rider finirai pria dell’aurora. Leporello (tremando)
[Recitativo secco] Piano piano, signore, ora ubbidisco.

Don Giovanni [22. Duetto]


Chi ha parlato?
O statua gentilissima
Leporello (con atti di paura) del gran Commendatore...
Ah, qualche anima (a Don Giovanni)
sarà dell’altro mondo, Padron... mi trema il core;
che vi conosce a fondo. non posso terminar.
Don Giovanni (mette mano alla spada, cerca Don Giovanni
qua e là pel sepolcreto, dando diverse percos- Finiscila, o nel petto
se alle statue) ti metto questo acciar.
Taci, sciocco!
Chi va là! chi va là! Leporello
(Che impiccio, che capriccio!
[Adagio] Io sentomi gelar.)
Il Commendatore
Ribaldo, audace, Don Giovanni
lascia a’ morti la pace. (Che gusto, che spassetto!
Lo voglio far tremar.)
[Recitativo secco]
Leporello
Leporello O statua gentilissima,
Ve l’ho detto! benché di marmo siate...
(a Don Giovanni)
Don Giovanni (con indifferenza e sprezzo) Ah padron mio, mirate
Sarà qualcun di fuori che seguita a guardar.

30
Don Giovanni Scena dodicesima
Mori!... Donna Anna e Don Ottavio.

Leporello [Recitativo secco]


No, no, attendete... Don Ottavio
(alla statua) Calmatevi, idol mio; di quel ribaldo
Signor, il padron mio... vedrem puniti in breve i gravi eccessi;
badate ben, non io... vendicati sarem.
vorria con voi cenar...
Donna Anna
(La statua china la testa.) Ma il padre, oh Dio!

Ah, ah, ah, che scena è questa! Don Ottavio


O ciel, chinò la testa! Convien chinare il ciglio
ai voleri del ciel; respira, o cara,
Don Giovanni di tua perdita amara
Va’ là, che se’ un buffone... fia domani, se vuoi, dolce compenso
questo cor, questa mano...
Leporello che il mio tenero amor...
Guardate ancor, padrone! Donna Anna
Oh Dei, che dite?...
Don Giovanni In sì tristi momenti...
E che degg’io guardar?
Don Ottavio
Leporello E che? vorresti
Colla marmorea testa con indugi novelli
accrescer le mie pene?
(Imita la statua.)
[23. Recitativo accompagnato e Rondò]
ei fa così, così.
Crudele!
(La statua china la testa.) Donna Anna
Crudele! – Ah no, mio bene!
Don Giovanni (vedendo il chino) Troppo mi spiace
Colla marmorea testa allontanarti un ben che lungamente
ei fa così, così. la nostr’alma desia... Ma il mondo... oh Dio –
non sedur la mia costanza
(alla statua) del sensibil mio core!
Parlate se potete: Abbastanza per te mi parla amore. –
verrete a cena?
[Rondò]
Il Commendatore
Sì. Non mi dir, bell’idol mio,
che son io crudel con te;
Leporello tu ben sai quant’io t’amai,
Mover mi posso appena... tu conosci la mia fè.
mi manca, o Dei, la lena... Calma, calma il tuo tormento,
Per carità... partiamo, se di duol non vuoi ch’io mora!
andiamo via di qui. Forse un giorno il cielo ancora
sentirà pietà di me.
Don Giovanni
Bizzarra è inver la scena... (Parte.)
verrà il buon vecchio a cena...
A prepararla andiamo, [Recitativo secco]
partiamo via di qui. Don Ottavio
Ah, si segua il suo passo: io vo’ con lei
(Partono.) dividere i martiri;
saran meco men gravi i suoi sospiri.

Camera tetra in casa di Donna Anna. (Parte.)

31
Sala; una mensa preparata per mangiare. Leporello
(Questo pezzo di fagiano
piano piano vo’ inghiottir.)
Scena tredicesima
Don Giovanni, Leporello; alcuni suonatori, Don Giovanni
servi. (Sta mangiando quel marrano;
fingerò di non capir.)
[24. Finale]
Leporello
Don Giovanni Questa3 poi la conosco pur troppo...
Già la mensa è preparata.
Voi suonate, amici cari: Don Giovanni (lo chiama senza guardarlo)
già che spendo i miei danari, Leporello.
io mi voglio divertir.
Leporello, presto in tavola! Leporello (risponde colla bocca piena)
Padron mio...
Leporello
Son prontissimo a servir. Don Giovanni
Parla schietto, mascalzone!
(I servi portano in tavola, mentre Leporello
vuol uscire; Don Giovanni mangia; i suona- Leporello
tori cominciano a suonare.) Non mi lascia una flussione
le parole proferir.
Leporello
Bravi! «Cosa rara»1! Don Giovanni
Mentre io mangio, fischia un poco.
Don Giovanni
Che ti par del bel concerto? Leporello
Non so far!
Leporello
È conforme al vostro merto. Don Giovanni
Cos’è? –
Don Giovanni
Ah che piatto saporito! (S’accorge che mangia.)

Leporello Leporello
(Ah, che barbaro appetito! Scusate;
Che bocconi da gigante!
Mi par proprio di svenir.) sì eccellente è il vostro cuoco,
che lo volli anch’io provar.
Don Giovanni
(Nel veder i miei bocconi Don Giovanni
gli par proprio di svenir!) Sì eccellente è il cuoco mio,
che lo volle anch’ei provar.
Piatto.

Leporello Scena quattordicesima


Servo. Evvivano i «Litiganti»2! I suddetti; Donna Elvira.

Don Giovanni Donna Elvira (entra disperata)


Versa il vino! L’ultima prova
dell’amor mio
(Leporello versa il vino nel bicchiere.) ancor vogl’io
fare con te.
Eccellente marzimino! Più non rammento
gl’inganni tuoi,
(Leporello cangia il piatto a Don Giovanni e pietade io sento...
mangia in fretta.)

1
Una cosa rara di Vicente Martín y Soler.
2
I due litiganti di Giuseppe Sarti. 3
Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart.

32
Don Giovanni (sorgendo) e Leporello Don Giovanni (bevendo)
Cos’è? cos’è? Vivan le femmine,
viva il buon vino,
Donna Elvira (s’inginocchia) sostegno e gloria
Da te non chiede d’umanità!
quest’alma oppressa
della sua fede (Donna Elvira sorte.)
qualche mercè.
Donna Elvira (rientra e fugge dall’altra parte)
Don Giovanni Ah!
Mi maraviglio!
Cosa volete? (I suonatori partono.)
Se non sorgete
non resto in piè! Don Giovanni e Leporello
Che grido è questo mai!
(S’inginocchia.)
Don Giovanni
Donna Elvira Va’ a veder che cosa è stato!
Ah non deridere
gli affanni miei! Leporello (sorte, e prima di tornare, mette un
grido)
Leporello Ah!
Quasi da piangere
mi fa costei. Don Giovanni
Che grido indiavolato!
Don Giovanni (sorgendo fa sorgere Donna
Elvira; con affettata tenerezza) (Leporello entra spaventato e chiude l’uscio.)
Io te deridere?
Cieli! perché? Leporello, che cos’è?
Che vuoi, mio bene? Leporello
Ah, signor... per carità!...
Donna Elvira non andate fuor di qua!...
Che vita cangi. L’uom... di... sasso... l’uomo... bianco...
ah padrone!... io gelo... io manco...
Don Giovanni
se vedeste che figura!
Brava!
se sentiste come fa:
Donna Elvira ta ta ta ta!
Cor perfido!
Don Giovanni
Leporello Non capisco niente affatto.
Cor perfido!
Leporello
Don Giovanni Ta ta ta ta!
Lascia ch’io mangi;
Don Giovanni
(Torna a sedere e a mangiare.) Tu sei matto in verità.
e se ti piace, (Si sente battere alla porta.)
mangia con me.
Leporello
Donna Elvira Ah sentite!
Rèstati, barbaro,
nel lezzo immondo, Don Giovanni
esempio orribile Qualcun batte.
d’iniquità! Apri...
Leporello Leporello (tremando)
Se non si muove Io tremo...
del suo dolore,
di sasso ha il core, Don Giovanni
o cor non ha! Apri, dico!

33
Leporello Don Giovanni
Ah... Parla, parla, ascoltando ti sto.
Don Giovanni Il Commendatore
Apri! Tu m’invitasti a cena,
il tuo dover or sai;
Leporello rispondimi: verrai
Ah... tu a cenar meco?
Don Giovanni Leporello (da lontano, tremando)
Matto! Per togliermi d’intrico Oibò!
ad aprir io stesso andrò! tempo non ha, scusate.
(Piglia lume e va per aprire.) Don Giovanni
A torto di viltate
Leporello tacciato mai sarò!
Non vo’ più veder l’amico;
pian pianin m’asconderò. Il Commendatore
Risolvi!
(S’asconde sotto la tavola; Don Giovanni
apre.) Don Giovanni
Ho già risolto.
Scena quindicesima Il Commendatore
I suddetti; il Commendatore. Verrai?
Il Commendatore Leporello (a Don Giovanni)
Don Giovanni, a cenar teco Dite di no!
m’invitasti, e son venuto.
Don Giovanni
Don Giovanni Ho fermo il core in petto:
Non l’avrei giammai creduto, non ho timor, verrò!
ma farò quel che potrò!
Leporello, un’altra cena Il Commendatore
fa’ che subito si porti! Dammi la mano in pegno!
Leporello (mezzo fuori col capo dalla mensa) Don Giovanni
Ah padron, siam tutti morti! Eccola! Ohimè!
Don Giovanni (Grida forte.)
Vanne, dico...
Il Commendatore
(Leporello con molti atti di paura esce e va Cos’hai?
per partire.)

Il Commendatore Don Giovanni


Ferma un po’. Che gelo è questo mai?
Non si pasce di cibo mortale
chi si pasce di cibo celeste. Il Commendatore
Altre cure più gravi di queste, Pentiti, cangia vita:
altra brama quaggiù mi guidò! è l’ultimo momento!

Leporello Don Giovanni (vuol sciogliersi, ma invano)


La terzana d’avere mi sembra, No, no, ch’io non mi pento,
e le membra fermar più non so. vanne lontan da me!

Don Giovanni Il Commendatore


Parla dunque: che chiedi, che vuoi? Pentiti, scellerato!

Il Commendatore Don Giovanni


Parlo, ascolta, più tempo non ho. No, vecchio infatuato!

34
Il Commendatore Donna Anna
Pentiti! Solo mirandolo
stretto in catene,
Don Giovanni alle mie pene
No! calma darò.
Il Commendatore e Leporello Leporello
Sì! Più non sperate...
di ritrovarlo...
Don Giovanni più non cercate:
No!
lontano andò.
Il Commendatore Donna Anna, Donna Elvira, Zerlina,
Ah tempo più non v’è. Don Ottavio e Masetto
(Parte; foco da diverse parti, tremuoto.) Cos’è? favella!
Leporello
Don Giovanni Venne un colosso...
Da qual tremore insolito...
sento assalir gli spiriti... Donna Anna, Donna Elvira, Zerlina,
dond’escono quei vortici Don Ottavio e Masetto
di foco pien d’orror! Via, presto, sbrigati...
Coro (di sotterra, con voci cupe) Leporello
Tutto a tue colpe è poco. Ma se non posso...
Vieni: c’è un mal peggior!
Donna Anna, Donna Elvira, Zerlina,
Don Giovanni Don Ottavio e Masetto
Chi l’anima mi lacera! Presto! favella! sbrigati!
Chi m’agita le viscere!
Che strazio, ohimè, che smania! Leporello
Che inferno! che terror! Tra fumo e foco...
badate un poco...
Leporello l’uomo di sasso...
Che ceffo disperato! fermate il passo...
Che gesti da dannato! giusto là sotto...
Che gridi, che lamenti! diede il gran botto...
Come mi fa terror! giusto là il diavolo
se ’l trangugiò.
(Il foco cresce; Don Giovanni si sprofonda.)
Donna Anna, Donna Elvira, Zerlina,
Don Giovanni Don Ottavio e Masetto
Ah! – Stelle! che sento!
(Resta inghiottito dalla terra.) Leporello
Vero è l’evento!
Leporello
Ah! – Donna Elvira
Ah certo è l’ombra
che m’incontrò!
Scena ultima
Leporello, Donna Anna, Donna Elvira, Don Donna Anna, Zerlina, Don Ottavio
Ottavio, Zerlina, Masetto con ministri di giu- e Masetto
stizia. Ah certo è l’ombra
che l’incontrò!
Donna Anna, Donna Elvira, Zerlina,
Don Ottavio e Masetto Don Ottavio
Ah dove è il perfido, Or che tutti, o mio tesoro,
dov’è l’indegno? vendicati siam dal cielo,
tutto il mio sdegno porgi, porgi a me un ristoro:
sfogar io vo’. non mi far languire ancor.

35
Donna Anna Masetto
Lascia, o caro, un anno ancora Noi, Zerlina, a casa andiamo,
allo sfogo del mio cor. a cenar in compagnia.
Don Ottavio Leporello
Al desio di chi t’adora Ed io vado all’osteria
ceder deve un fido amor. a trovar padron miglior.
Zerlina, Masetto e Leporello
Donna Anna Resti dunque quel birbon
Al desio di chi m’adora con Proserpina e Pluton.
ceder deve un fido amor. E noi tutti, o buona gente,
ripetiam allegramente
Donna Elvira l’antichissima canzon:
Io men vado in un ritiro
a finir la vita mia. Donna Anna, Donna Elvira, Zerlina,
Don Ottavio, Masetto e Leporello
Zerlina Questo è il fin di chi fa mal!
Noi, Masetto, a casa andiamo, E de’ perfidi la morte
a cenar in compagnia. alla vita è sempre ugual!

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