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TRENTARNONNUOCE...

diLorenzoFattambrini
"Nellanostraregione,comealivellonazionale,dagliannisettantainpoilacoralit
amatorialeharegistratoimportantiprogressi.Ormai,nellepiprestigiosecompetizioni
internazionali, molti dei nostri cori non temono pi il confronto con le migliori
compaginistraniere.Aqueiprogressi,pernoncorrispostoungeneraleavanzamento
dituttoilmondodellacoralitamatoriale.Sisonopiuttostodelineateduerealt,che
tendono a separare i loro orizzonti in maniera sempre pi evidente: una fascia di
eccellenza,rappresentataormaidaformazionisemiprofessionali,edunafasciamolto
pivastacostituitadatuttiglialtrigruppicorali,chedevonofronteggiarenonpochi
ostacoli nella difficile opera di rinnovare ed aggiornare la propria cassetta degli
attrezzi.Questadivaricazionerappresentaunelementodidebolezza,cherischiadifar
perdere alla ricca tradizione della coralit amatoriale le proprie radici storiche,
culturaliesociali.Certo,i'migliori'vedonooggiilriconoscimentodellavorosvolto,
mailoromeritatisuccessi,dasoli,nonassolvonoenonpossonoassolvereaduna
funzionetrainante.Siamoconvintichequestodivariopossaedebbaesserecolmato.A
talescoponecessariocostruireuntessutoconnettivofattodiproposte,momentidi
formazione ed approfondimento, luoghi di documentazione, di ricerca e di
sperimentazionee,insieme,diservizimiratiarispondereadeguatamenteacidicuile
diverserealtdellacoralitamatorialehannobisognoperrinnovareilpropriometodo
dilavoroenutriredinuovalinfaleradiciprofondecheleleganoaltessutosocialeed
allecomunitnellequalisonoinserite."
trattoda"ProposteeProgettiperlacoralit"diSandroFilippi(2002)
La coralit in Italia cambiata nel corso di questi trenta anni. In meglio. Se ci
accadutolosidevecertamenteadalcunefigurecheconmoltapassionehannolanciato
stimolialti,credendofortementeneivaloriculturali,artistici,socialidell'attivitcorale.I
fondatori dell'ASAC avevano ben chiaro questo concetto, lo si deduce dalla prima
indicazione degli scopi associativi: incrementare e coordinare l'educazione e
l'animazione musicale nel contesto socio-culturale, promuovere iniziative finalizzate al
recupero delle tradizioni locali, alla ricerca e diffusione di composizioni corali di
qualsiasi epoca (vedi Statuto ASAC, Venezia il 18 giugno 1979). Nonsipunegareche
neisuoiprimitrent'annil'ASACsisiaprodigatainsvariatitentativiperpromuovere
l'attivitcoraletoutcourt,coniniziativedicarattereculturale,artisticoedidatticovoltea
favorireevalorizzareillavoroelefatichedimoltiappassionaticantoriedirettori.Prova
ne il consistente numero di cori, 316 nel 2009, che aderiscono all'Associazione
regionaledelVeneto.
Intrentaannidipresenzapiomenoattivaglialtiebassiorganizzativisonofisiologici

quandosihaachefareconuncontestoassociativocosdiversificatoeramificatosul
territoriol'ASAChacertamentecontribuitoamodificarel'ideadicoralitamatoriale,
fornendomezziperlagestionetecnicomusicaleedamministrativadeicori,suggerendo
talvoltadeipercorsianchespecialisticiedispessoreculturale.
Bastaconsultareilsitowebdell'associazionewww.asaccori.it,essenzialemacompleto,
osfogliarelarivistaMUSICAINSIEMEperavereun'ideadicichel'ASACoggi.
Tuttavia approfittiamo del contributo preso in prestito al maestro Sandro Filippi,
all'iniziodiquestoarticolo,permettereinevidenzaunproblemacheanostroparerenon
vatrascurato.
E'evidentecheall'internodell'Associazionesisianosemprepidelineatealmenotre
realt a passo distanziato: cori semiprofessionisti, cori "normali" e gruppi corali
composti da appassionati che volentieri cantano insieme senza particolari obiettivi
artistici.Spessoletrefasce,oltrechedallequalittecniche,sonoconfermateanchedai
legittimisottolineo"contributispese"(dalcachetveroeproprio,alrimborsospese
viaggio,alsostanziosorinfrescoconbicchierata)perconcerti/rassegne/cantatevarie.
Tralasciandoilproblemadellaquantificazionemonetaria,chenondicompetenzan
dell'ASAC n di questo articolo, nostra intenzione richiamare l'attenzione
dell'Associazione Regionale sulle cosiddette "seconde file", cio quelle formazioni
coraliche,tramilledifficoltorganizzativeetecniche,meriterebberodiessereaiutatea
metteremaggiormenteinevidenzalepropriequalit.
Laqualcosaponeall'attenzionealtriproblemicollaterali.Ciscusiamoanticipatamente
perleprovocazioniatrattiparadossalichecomparirannonelleprossimerighe.
Primo. Quali requisiti deve avere un coro per iscriversi all'ASAC? Dallo Statuto si
ricavaungenerico "Possono associarsi all'A.S.A.C. i complessi non professionisti del
Veneto, con o senza ausilio strumentale" (art.32). Quindi l'unica limitazione - e non
potrebbe che essere cos - data dal fatto che i cori iscritti non siano professionisti. Il
che apre le porte a tutto ci che sia coro. Domanda: ma se la curva sud della squadra
Pincopallino-virtus decide di costituirsi come coro per diffondere le artistiche innodie
riservate ai propri paladini o le invettive contro gli avversari potrebbe iscriversi
all'ASAC, se volesse? E' un caso estremo ma... cantano, non sono professionisti e quindi
i requisiti ci sono! A nostro parere dovrebbe essere opportuna qualche specifica in pi
relativa magari alla tipologia e ai repertori proposti dal coro che chiede l'iscrizione.
Secondo. La legione straniera. Dal punto di vista del direttore avere un coro che
risponda ai propri intenti musicali nel migliore dei modi pu essere un sogno a volte
ritenuto irraggiungibile. Oppure organizzare corsi di orientamento musicale, fatica tanta
ed esito incerto. Oppure... ricorrere al cantore mercenario, professionista avezzo alle pi
svariate situazioni, fedele finch il progetto musicale in corso, salvo essere coinvolto
in progetti pi allettanti e remunerativi! Non si crea lo spirito associativo, tanto caro alle
corporazioni del passato, ma che importa? Il risultato finale premia il direttore che osa!
E qui scatta la domanda fatidica: un coro non professionista quello nel quale cantano

coristi professionisti? Chiariamo subito l'idea: non si vuole criticare l'esistenza e l'opera
artisticamente encomiabile di formazioni corali che vengono supportate in buona
percentuale da professionisti, anzi. Discutiamo piuttosto il fatto che siffatte formazioni
attualmente avrebbero le stesse identiche opportunit degli altri cori, ma con esigenze
completamente diverse. La situazione andrebbe disciplinata in qualche modo. Da un lato
per riconoscere in modo efficace i risultati eccellenti ove ci siano, dall'altra per sostenere
il difficile lavoro del coro 'di serie B' che conquista col sangue risultati incerti.
Terzo. A nostro parere l'attenzione dell'ASAC dovrebbe dunque concentrarsi per
riservare sforzi sempre maggiori proprio per la valorizzazione e il sostegno di quei cori
che investano sulla propria evoluzione in modo significativo, potendo contare su un
certo organico stabile e su proposte repertoriali valide. Su questo fronte per, bisogna
ammetterlo, l'ASAC sta lavorando. Le proposte formative ci sono. Per cantori e direttori.
Anche sul piano della consulenza amministrativa (argomento sempre pi attuale) ci sono
segnali che qualcosa si sta muovendo. L'investimento sui nuovi repertori reale, basti
solo pensare alla disponibilit dei materiali presenti nella Biblioteca associativa, le
interessanti proposte che compaiono su MUSICA INSIEME, per non parlare delle nuove
composizioni derivate da concorsi o commissioni. Su questo terzo punto vorremmo
quindi richiamare la responsabilit non tanto dell'ASAC quanto piuttosto dei cori
aderenti: le proposte associative VANNO SFRUTTATE quando ci sono. E magari
mettere maggiormente sotto pressione la segreteria perch vengano considerate le
esigenze particolari: chiedere non costa nulla e magari si scoprono soluzioni gi attivate.
Concludendo ribadiamo che l'Associazione formata dai cori e sono i cori responsabili
della maturit presente e futura di questa ASAC trentenne. Da parte sua la dirigenza
dell'Associazione (Presidenza, Segreteria, Commissioni) acquisisce oggi sempre
maggiori responsabilit: da un trentenne nel pieno delle forze ci si aspetta prospettive
sempre pi alte per il futuro.

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