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NINA

E IN

Un granello completamente inutile

Nina Ein
Un granello completamente inutile
Prefazione e Nota di Marco Mottolese

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Da unidea di : Marco Mottolese


Edizione eBook : Silvia Masaracchio
Grafica : Silvia Masaracchio
Testi e foto di propriet di Manuela Diana
Licenza di distribuzione: Creative Commons (CC BY-SA 2.5)
Contatti: https://twitter.com/NinaEin
I edizione : Dicembre 2013

Nina Ein su Twitter


(https://twitter.com/NinaEin)

Prefazione

Seduta sul muro delle imperfezioni,


io guardo il panorama.
(Nina Ein)

Sebbene esista una sua fotografia, o forse anche pi di una, Nina Ein non esiste. O meglio, c
ma solo per il breve istante in cui si assumono (come le droghe) i suoi pensieri sotto forma
di tweet. Pochi secondi dopo lei non pi una persona reale per chi legge, ma un pensiero liquido, un istante afferrato per caso, un icona della mente, un tatuaggio nel pensiero.
Nina Ein non fa Poesia, non vuole romanzare la propria vita. I pensieri le sgorgano
naturali, una fontana di parole limpide che, pur nella loro apparentemente complessa
costruzione (pensiamo a Salvador Dal, mentre scriviamo) tendono a srotolarsi davanti a noi per farsi tappeto volante e offrirci un passaggio che non possiamo rifiutare.

Un tweet di Nina spesso lepifania di sussulti in Rete, sussulti che lhanno costretta a dosarsi, per non essere tacciata di spaccio illegale. La Ein pu essere contemporanea, o al passato, ma di fatto rifiuta la consecutio come la peste. E ponendosi fuori del Tempo diventa unasincrona sorella di tutti.

Li abbiamo voluti raccogliere -parte dei suoi tweet- e non in ordine sparso, ma seguendo
una logica che, sicuramente, se lei esistesse davvero, stando a quanto sopra, rifiuterebbe;
e non perch Nina non capisca che il Senso deve trovare comunque una strada ma per-

ch lei di fatto contraria alla catalogazione, alla messa in riga, allordine precostituito.
Eppure siamo riusciti a ricevere una sua benedizione in questo senso (o ce la siamo data
da soli...) e cos, antologizzando un paio di anni di suoi interventi in Twitter altro non vogliamo che preservarne la purezza e la rilevanza, costruendo con questo libro una teca che
li possa custodire i suoi pensieri sparsi, come farebbe chiunque che, trovando per caso lo
scarabeo doro del racconto di Edgar Allan Poe, si preparasse a scoprire il mitico tesoro.
(M.M.)

Nota a questa edizione

Twitter divide lumanit in ceppi diversi. E come se fosse stato studiato per dare a ciascun
kharaktr una corsia dove correre. La scelta semplice, basta seguire il proprio istinto.
Infondo si attivi in questo social network per prolungare il proprio ego, per esistere
un p pi a lungo del solito, per amplificare e far sapere agli altri ci che ci interessa.
E se lattualit, la notizia, persino il proprio essere qui e ora sono alcune delle corsie a nostra disposizione - e pi battute - rimane sempre fuori qualche cane sciolto che intende
servirsi di queste piste come un anarchico sistema di comunicazione che cita il rizoma. E
qui che scatta un religioso chi mi ama mi segua dove la sensualit e lappeal giocano indubbiamente un ruolo amplificato dalla assenza e dalla smaterializzazione dellesser-ci.

In questa corsia dei pochi, dei non allineati, corrono gli happy few. Ma son
questi che a noi interessano. E ci affacciamo sullo stadio sociale proprio alla ricerca di coloro che meritano di essere raccontati di nuovo, perch la timeline scorre veloce e ci che stato pi non sar, a meno che, come ci piacerebbe fare, non si intenda riscrivere e raccogliere la storia di un pensiero che era
nato per avere la durata di un insetto, mentre qualcuno ne invoca leternit.

Questo primo libro non deve rimanere isolato. Speriamo che sia un punto di riferimento per tutti coloro che scelgono la pista pi scomoda.
(M.M.)

Indice

Prefazione
Nota a queta edizione
First Step. I walk. I see
Second Step. Time
Third Step. Coffee
Fourth Step. We
Fifth Step. Going Down
Sixth Step. Lift

First Step
I walk. I see

Le cose smettono di essere feroci sulla mia fronte. Uno spazio arato dove si muovono
i treni. Un bosco di betulle nella nebbia che sparisce.
Mi semplifico. E tu mi guardi come ho guardato io il quadrato nero di Malevich.
Le tende della mia stanza ondeggiano e so che dietro ci sono tutti i discorsi
struggenti che stanno andando via.

Erano cadute perfette.


Trappole e imboscate seduti sullorlo di una sedia
e mille carezze su quel dirupo.

Ognuno nel proprio angolo di aberrazione sembra allontanarsi mentre gli altri
si muovono e la luce va veloce dove deve.
Un ferry boat scivola in faccia allo Space Needle che rammenda un cielo grunge
dentro un cartellone pubblicitario.

Sono la straniera che vive a Dogville tra limiti esistenziali tracciati dal gesso
e profumo di torte alla cannella sparso sul nero.
Laria di chi non si conosce da molto tempo. I muri gialli.
La vita tiepida appanna gli occhi e ci puoi disegnare.
Post-it gialli appesi sul frigo, lasciati a dimenticarci De Andr e me e il te
che ti immagini sul latte versato.

Mani scioccamente unte e Lucy in the sky dorme tra lenzuola piene di fiori che
crescono incredibilmente alti.
Farai un delizioso fumo, inondando di effluvi le macchie magmatiche del pianeta,
poco prima di essere sparato verso lo spazio profondo.

Cielo di cellophane.
Incarta i palazzi alti con un biglietto
di auguri generici.
Dammi una brezza solare lieve, pallore latteo di quasar distanti e lucciole
di pulsar che vibrano e lipotesi spaziotempo in fondo a destra.
10

Un passo pi corto o pi lento copre comunque la stessa distanza. Rallentare


non serve sugli infiniti spazi vuoti.
Faccio spazio per scrivere e sono navicelle spaziali in infinita caduta.
Fare il primo passo sulla sabbia dinverno come fosse un altro pianeta che
dimentica gli errori di una vita.
Bestie favolose e selvagge rotolano in basso attraverso la pioggia.

Il circo silenzioso degli abbracci


e
il leone trema dentro il fuoco.
Mani sconosciute si prendono cura degli angoli di strada dove non ci
incontreremo. Accarezzandoli, li spostano al momento giusto.
Qui maturano certezze come pomodori secchi al sole.
Ti sei fissato in un punto morto e il mondo ti striscia via, intorno.
Quel punto il tuo punto di vista.
Cielo Fred Astaire. Nuvole Ginger Rogers.
Ultradipinta contro tutto ci che mi illude.
Un vetro che cammina con il nero che mi colma.
11

Limmaginazione rosso porpora come le tende di velluto pesante dei vecchi


cinema e i bicchieri di vino lontani dalla luce.
Il declino di luci fortuite, ogni minuto. I semafori rossi.
Le frecce che svoltano nella pioggia. Ci passiamo dentro, passandoci accanto.
Aquile impagliate e cieli che strisciano veloci sui parquet.
La profondit dappertutto, volgendo gli occhi altrove.

Portami a pranzo su una trave, sopra laria vuota.


Come in quella fotografia di New York
e dei suoi anni trenta.
Seduta sul muro delle imperfezioni, io guardo il panorama.
Ci sono silenzi impressi nel cemento come sui marciapiedi della Hollywood
Boulevard.
Qualcosa di lunare. Unala trasparente di mosche. La bellezza dellasino. Diagonali
di polvere nella prima luce.

12

Un mondo pieno di vento, di fruscii di sentimenti e luci


che si fulminano di colpo.

un mondo alla rovescia e ora lo stanno riavvolgendo.


Rimpicciolisce fino alla fine e trema.
Voglio un ruolo marginale, sdraiata sul fondo a guardare la luce riflessa sulla
superficie di un altro pianeta.
Ti spiego le macchie lunari immersi in un buio fondente. Come fosse il test
di Rorschach.
Continuo a cercare dove finisce in me la terra ferma. In cerca del largo.
Tu li vedi questi limiti a cui somigli e sgrani gli occhi. Solo quando li guardi e ti
abitui si apre il tunnel e riappare infine il mondo.
Su un filo rosso immaginario. Le curve farebbero perdere tempo.
Immaginaria anchio fino alla fine.

Nel cuore dellinverno mentre pulsa Parigi sotto


i suoi archi poggiati dappertutto
come uccelli di ferro
venuti a riposarsi da chiss dove.
13

Stanotte un sipario di scandalo su uninaudita tenerezza dove cade la luce.


Bob Marley e i miei capelli di sale scorrono come un panorama davanti al mare
attonito. Cos felice da sentirmi triste.

Immagina tutte le corde di tutti i violini


e le viole spezzarsi nello stesso istante
in ununica staffilata e poi il gelo.
Adesso piove.
In bianco e nero proiettiamo la citt sul muro imbrattandola di vino rosso
e ombre lunghissime.

Mi sono seduta a fissare la realt. Cerco di suscitarla. Lei mi guarda come una
vipera in attesa tra le pietre al sole e non morde.
Cattedrale notturna di luna gotica. Dispenso affetto telepatico.
Voglio un bosco di betulle rosse come fosse un incendio flessuoso tra le fronde.

14

Panoramiche.
La verit una bassa risoluzione
in presa diretta.
E cos ci credi.
Il fotogramma si blocca e trema.

Una bandiera di corvi sopra le stoppie e lo scricchiolio del sole. Chiudo le tende.
Sento su di me labilit della mano invisibile di Adam Smith che mi accarezza
davanti alla vetrina di quel paio di sandali.
[sandali rosso carta di credito]
Paravento laccato di acquerelli, gesti flessuosi e lenti che danno forma al vento
mentre suona uno shamisen.
Le ombre galleggiano nel buio. Nellacqua nera del porto la luce si strangola
sommersa.
Brughiera inglese e pelle doca elisabettiana. Il mio appartamento si spostato
nel Kent.

15

Cielo Principe di Galles rigoroso e impettito. Piove monarchia assoluta.


Cose da grandangolo la vita mentre io mi perdo nei close-up.
Cammini su un pavimento di cristallo Baccarat poggiato sul fondo di un bicchiere.
Adesso faccio piovere.
Uno schema, Ripetendo il disegno. Occhi come stelle azzurre.
A braccia aperte, tutte e sei. Come i cristalli di ghiaccio.

La superficie increspata
piena di cancellature definitive
una sullaltra sulla marea di volte.

I granelli di sabbia e le famiglie e i marmocchi sono in numero pressoch perfetto.


Profusione di stelle. Una coesione dargento che crolla dappertutto.
Il lenzuolo stellato sopra di me. Nessuna legge morale dentro di me.
Sentimenti e voglie da serraglio. Sotto il porticato del Topkapi. In una vela sul
Bosforo. A passeggio sul ponte di Galata. Lontano da qui.

16

Le strade hanno il guinzaglio lento


e portano a spasso i sogni.
Il mare una colata di piombo fuso. Tutte le luci della baia si inchinano.
La luce si strangola sommersa.
Il vento di Levante mi pettina come una medusa barocca.
Quella passeggiata. Meglio dei 4 passi di Armstrong sulla luna.
La lentezza dei tram. I colori delle polaroid. Nessun attrito.

E quando guardi avanti, molto avanti,di pi ancora e non riesci a vedere bene
sul viso esce uno strano sorriso.
Dammi la spiaggia di Santa Cruz. Dammi surfisti sconosciuti. Dammi tregua.
La gente si domicilia sulla spiaggia con avanzate tecniche strutturali che nemmeno
Mies van der Rohe.

17

Fuori da qui si muove uneternit nervosa


che suona il clacson e trascina
cani al guinzaglio.

Gonne gitane stese al sole, piazzette di pietra e cartomanti sui gradini.


I tetti bassi sembrano lingue di animali assetati.
Tutte le nuvole sono uscite dai quadri di El Greco per darsi appuntamento qui.
Tutte puntuali.

Quando il mare comincia ad annerire,


gli scogli diventano una placenta di pietra
dove crescono pensieri
che si dimenticano appena si va via.

Il monitor dei voli in partenza la lampada di Aladino mentre accarezzi


grosse tazze di cappuccino.
18

La notte si fa minuscola e fredda in una smorfia. Incrocio sguardi nella miseria


vestita da sera.
Occhi enormi per forbici. Il filo dellorizzonte teso, approssimativamente lontano.
Un trompe lil aperto tra i palazzi, allincrocio. Serpentine cave che baciano laria.
Nuvole tonde di porcellana cinese gialla che aspettano il Maestrale.
Interroga la caduta di polvere nelle diagonali in controluce della veneziana come
se dicessero qualcosa.

Il mare come un anello intorno alla mia vita,


fatta di pane e pietra la terra,
laria canta come una chitarra
proprio come cantava per Neruda.

Il rumore del cestello della mia vecchia lavatrice che gira si aggiunge a quello
della terra a 7,8 Hertz, romantica risonanza Schuman.

19

Da qualche parte, su una terrazza, musica lontana e un grande Gatsby guarda il molo.
Tremano le luci verdi.
La vecchia segretaria una star del teatro kabuki:sopracciglia disegnate al mm
e la bocca rossa a cuore racconta storie damore o di morte.
Sono unarchivista instancabile di gente bizzarra e di vite impossibili ma la mia
curiosit - fortunatamente- si sazia in fretta su tutti.

Alberi che corrono veloci allindietro nel mio specchietto. Riavvolgi il nastro.
Nel traffico luomo alla guida maledice,non pensa a sfiorare la gamba della donna
accanto che mentalmente sta guidando anche lei e maledice.
I fenicotteri in formazione arabescano il cielo, uno di un rosa pi sbiadito vola in
disparte e ultimo della fila rivoluziona il disegno.
I saluti in bianco e nero di Stan Laurel e Oliver Hardy nelle vecchiette con i carrellini
per strada.
Con il maestrale arriva un sentore dacqua e di alghe, di fiori di ginestra
come un vino bianco ghiacciato versato sotto la mia finestra.

20

Il mare culla i canneti bagnati


e gli uccelli bianchi
sulle case arrugginite.

Quei ricordi sfocati sulla linea dellorizzonte che sfarfalla e trema al sole
e non mi riesce di fissarla, diventano vapore poi nel buio.

Un guscio in gorotex, un parka himalayano, la tundra. Mi concentro sotto la canicola


e le palme immobili mi fanno ciao.
Visto da qui il muso lungo delle onde uno spartito musicale. Le boe sulle righe,
le barche tra gli spazi. Lo si potrebbe suonare.
Questo pomeriggio bianco azzurro un opale stordito montato sulle vetrate
dei palazzi austeri del centro..
Certe labbra sono da vecchio film francese in b/n. Fotografia bellissima.
Storie lente e non azzeccate.

21

Diventa il panorama che scorre. Diventa il martello frangivetro.


Tramonto color santocielo. Esclamativo.
C un signore qui che scrive le poesie per una moneta. A me ha scritto C
un signore qui che scrive le poesie per una moneta.
Un ferro da stiro ha lisciato lazzurro e ha fatto la piega al cielo e al mare
come un pantalone elegante.
Laria impregnata dacqua e il cielo liscio un pavimento di marmo bianco sgombro,
come se si fosse preparato ad essere lavato.

Al risveglio il paesaggio era un fantasma del caldo


nella caligine, i ricordi dei palazzi
me li facevano sistemare a mente al posto giusto.

22

Quando vedo donne troppo truccate penso calchino la mano e il tratto anche
nelle storie, nei pensieri e vorrei una gomma semplice come il pane.

Il cielo stellato stanotte uno studio di un quadro ad olio. un Van Gogh appeso storto
e senza chiodo che sposteranno domani mattina.
Tramonto color gondola poggiato sullacqua.
Una notte di seta indiana srotolata di fretta. Togliete la carica ai grilli. Sayonara.
Da un balcone sento gerani, naftalina e amido del ferro da stiro. Forse anice.
Mi arriva la vita ben dimenticata di qualcuno che non vedo.
I fari delle macchine si riflettono sulla finestra e strisciano il soffitto. Gli occhi ristretti
a due feritoie verdi indifese.
Le formiche si stanno percependo. E molto zen.

23

Second Step
Time

La luce ha spigoli
e la parola curva.
Non c' modo di accarezzare il tempo o di aderirvi.
Il tempo non vuole essere scritto.

Corrono i brividi e il sangue alla testa. Corrono i ripari e il tempo.


E i rischi per chi non si fatto il fiato per le conclusioni.
Le storie raccontate a ritroso sono tempeste di sabbia che finiscono all'indietro
dentro mani giunte e lavate.
Sospesi e intatti nell'aria senza svegliare l'attrito di un termine.
Di paragone o tempo.
Gli attimi sono famosi per non durare troppo a lungo. Esplorano la solitudine
circostante e si scoraggiano.

25

I gestori della notte servono al banco i sogni.


Un tiro di dadi decider il costo del servizio.

Non spezzare una lancetta


in favore di qualcosa.
Bisogna invecchiare per non annoiarsi.

Cerca l'ombra di un significato ma guarda l'ora, per capirne la grandezza.


Ero piccola e non capivo perch si dovesse contare fino a 10 prima di parlare.
Non sapevo contare ma parlare s : era ingiusto e infantile.
Scorie nucleari di attimi perfetti. Le soste magiche del tempo.
Quei ricordi poggiati come i cappotti che attendono sui posti liberi.

26

Hai Presente quando il Passato una folata di Mistral e dormono tutti


i mulini a vento.
Si perdono dietro le quinte tutte le prime volte.
Questo tempo una strega. Sento gli asciugamani blu cadere in bagno.
Sento i semafori diventare rossi. Quando li raccogli. Quando ti fermi.
Me ne sono andata. Era solo il passaggio tra due esigenze.
Ti far le ore piccole e le idee pallide.
Degli attimi dove non ti piaci si innamora il tempo, come fossero le tue fotografie.
Sono legami, come quelli chimici. Stabili per quel tempo sufficiente
a stabilirne l'esistenza.
Rintocchi a pelle insofferenti. Uno sparire dentro, selvatico. Incarnito.
Meridiani per perdermi.

La notte ha una bocca atea che sboccia


come un fiore notturno.
Al mattino ricomincia a credere, chiusa.

27

Il tempo si stira come le braccia, avanti. In attesa del colpo di pistola.


Per gettarsi in acqua
.
Sono passata in mezzo a questi anni e devo averli squarciati, i lembi sono cos lontani
e irraggiungibili.
Il passato nostro come lo sono i nostri occhi ed bellissimo pensare che ci
che nostro non lo potr essere due volte.

Per sfilare la mano incastrata in un minimo universo


che teneva in pugno il passato lho lasciato andare.
Per afferrare il futuro o nulla.

Quando inizia a piovere iniziano da qualche parte tutti gli incontri che non ho fatto.
Al mattino viene via con me il colore pallido che manca al tuo spettro.
E poi il presente davanti. Dietro il futuro. Sotto al passato.
E se davvero come volevi che fosse, dentro.

il settimo giorno premere play.


Voglio annodarmi alle lenzuola per non dimenticarmi stamattina.
28

Metti che la verit stia dormendo. E che il futuro ce lo andiamo a riprendere


in una via di Shanghai, a caso. Metti che poi la svegliamo.
Per un attimo ho pensato che fosse possibile. Poi l'attimo finito.
E ho sorriso perch sembrava gi cos lungo.
Mi sono svegliata dentro un quadro di Hokusai. Un incavo d'acqua alto e immobile.
La mia ora preferita quando tutto trascolora in viola. Il cielo un livido
incantevole sopra la testa.

il tempo delle mele. Un po' Sophie Marceau e un po' Eva, non in parti uguali.
Dormivo in un sonno profondo ma il mondo pi profondo e allora dormir pi
forte.
Non c' interruzione in un abbandono. Non si flette la curva del tempo per farla
ritornare una strada.

I tuoi occhi da tenore gridavano


principessa nella tua fredda stanza.
Ma all'alba vinse il silenzio.
29

Tutta la famiglia dei ricordi che avevo di te si trasferita in periferia


e non la incontro pi.
Io sono una che guarda l'ora e se la dimentica. E la guarda ancora.

Ferragosto alle porte. E io le sto sprangando.


Tieni duro. Che il futuro.
A luglio avr gi voglia di settembreggiare.
15 minuti di emotivit fotogenica. Audiovisiva. Allusiva. Abrasiva. Senza anestetici.
Quando arriver la noia con la musica la terr mansueta,come Orfeo con le belve.

In un tempo diagonale le cose scivolerebbero all'infinito.


Un moto uniforme inclinato.

Sonno ai limiti della praticabilit. La terna arbitrale sta valutando se sospendere


il pomeriggio.
la notte che cado fragile ma al mattino che mi raccolgo intera.
Un giro di routine su se stessa. L'olio dell'abitudine sta frenando i cambiamenti.
Tiene a freno anche la lingua.

30

Si sentono tutte le estati passate intrappolate insieme tra le fibre di rayon,


in un pareo batik.
Notte in cui il futuro non arriva, notte che pian piano ringiovanisce.
Riavvolti indietro tutti discorsi, cancellati i negativi.
I campanellini nel vento e le cicale sono il rumore del Giappone in estate,
l'ho visto nei cartoni.
Bere un rosso serio mentre si cucina fa tanto cuoca maledetta.

Ho tempo scenografico.

Erbe e lavanda e vigneti e casali e Gainsbourg alla radio di una macchina


che cadeva a pezzi in Provenza e non ricordo chi guidava.

Giugno un'auto che scivola verso casa, fare vela nel vento con la mano salata
fuori dal finestrino.
A Giugno mia madre contava 3 ore per farmi fare il bagno. Io con un costumino
con la fetta d'anguria disegnata. 25 anni fa.

31

Se vi avanza un po' di inverno, me lo mangio


come gli spaghetti di mezzanotte.
Le voci fredde dei conti alla rovescia e il sapore salato del metallo di un cucchiaino
d'argento.
Certi pomeriggi senza imperfezioni sono blu Gershwin. Come fosse un colore.
Come l'Oblomov di Gonarov che ci mette 150 pagine di russo e di nomi
impronunciabili prima di alzarsi. Dal letto al divano.

La borsa di Tokyo, la zeta di Riemann, il povero gatto quantistico di Schrdinger.


Oggi, cose cos.

Cristallizzata come lo zucchero


davanti a un tramonto di seta indiana.
Sotto i piedi solo il rumore
degli aghi di pino.
32

Certe giornate sono un viaggio in terza classe verso il Congo Belga, ma pi


in periferia.
Deve essere la luce color perla che c' a quest'ora che ha dentro di s tutti i ricordi
di tutte le sere con la stessa luce color perla.

Mandorla e nocciola con retrogusto di rum


in una carta rossa, le mani sottili e azzurrine
di mia nonna con le sue caramelle Rossana.

I binari degli eventi separano le unit.

Al cambio di stagione trovi idee tarmate come maglioni troppo grandi e accollati
che non hanno mai avuto alcuna aderenza coi tuoi movimenti.
Quando vedo tutte le mie decollet sul pavimento mi sembra di guardare tutta
la mia vita sparpagliata ai miei piedi.

33

Anche solo decidere "quando" influenza la mia ciclotomia. E' un cercle vicieux.
Ciao giorno, tu sei Scipione e io Cartagine.

"Sempre in ritardo. Una volta,una, nella vita prova l'anticipo!" Dato che sono nata prima
del tempo, questo spegne ogni possibilit in merito.
Interno della Mongolia, altipiano del Tibet. Polo Sud magnetico. Oggi, posti cos.

Un motorino e una maglietta con qualcosa in cui sperare


e ho di nuovo 16 anni.

34

Third Step
Coffee

L'originalit si veste nei grandi magazzini. Acrilica. E di importazione.


Sono tutti fantasmi di Canterville quelli passati.
E venne l'abitudine che morse il distacco che si mangi il gioco.
Fare il trapezio sulla vita degli altri con sotto una rete. Facile.

Guardando le tendenze di Twitter


capisco che non ne far mai.
Rester nelle nicchie come le statuine
in mezzo alle lucette spente.
Dove l'immaginazione ti ha morso ho succhiato via il veleno. E l'idea rapida di me.
Puoi anche parlarmi di oceani capovolti ma fondamentalmente ricordati l'alito.
Se per capire le cose devi entrare in un cervello pi piccolo e il tuo non ci passa,
il fastidio che provi proprio la parte incastrata.
Il settimo giorno cre i commessi. L'ottavo giorno cre la domanda "ce l'avete
di un'altra taglia?" seguita dalla risposta "cede".
Le parole povere non hanno mai debiti con nessuno.

36

Sono sicura esista un ufficio soggetti smarriti.


Uno sguardo freddo sul mondo non modifica il mondo meno di un assoluto fuoco
tenero.
C' una dolcezza troppo forte quando mi fai il caff che forse l'hai fatto per te
e me ne hai lasciato un po'.
La coscienza ironica del nostro paese grandissima e su un enorme divano vicino
ad una presa elettrica.
Abbiamo bisogno di un nome, per poter sopravvivere.
Le parole sono valigie che ci circoscrivono e ci portano altrove.
Ho dato molti appuntamenti nelle librerie. Anche se non mi aspettava nessuno.
Fammi posto ma non farmene troppo. Che non sia mai comodo perdersi.
Le didascalie degli errori le scrivo a matita solo quando sono i miei.

Reggo una battaglia nello sguardo e tra le mani


la delicatezza, senza tremare, nel servire il t.

Chi controlla il telefono dell'altro si merita ci che ci trova.


38 non una taglia. un calibro.
37

Neruda non cileno, il Cile nerudiano.


Sentire il mare dentro le conchiglie la pi perfida delle promesse, solo
un rimbombo qualsiasi, come certi incontri.
Alle manifestazioni d'affetto c' chi arriva troppo tardi, quando il gruppo si sciolto.

Un caff sistemer questa incrinatura indolente


del mondo anonimo.
Tra i miei followers ci sar chi ha votato b. Vorrei venisse avanti, e io lo seguir.
Voglio seguirlo dalle mie sbarre, come allo zoo.
Il non vero apre un ventaglio di possibilit che il falso ignora.
Guardi i miei piedi e non sai dove andranno. Cos le mie frasi.
Le frasi fatte erano bellissime, quando il primo le ha fatte.
Parliamo in un bianco e nero tutto nuovo, distesi dentro un vecchio film.
L'unica bugia che non bisogna dire la prima. l'invenzione della ruota che porta
dai treni a vapore alle navicelle spaziali.
I messaggi nella bottiglia saranno penne USB.
La mia trasmissione preferita quella di calore.

Io ho un rapporto strano con la scrittura.


Lei mi trattiene e io la lascio andare.
Anche una regina, quando va a caccia, si sfila la corona.
38

Quando qualcuno mi legge dentro, chiss che voce usa, nella sua testa.
Eppure quando scrivo con la penna mi risulta impossibile fare le faccine,
per spiegarmi.
Gli effetti sbattono come le finestre sul vento e sorrido oltre la curvatura possibile.

Se sia pi insaziabile la fame


o la voglia di ammirazione
dipende solo dall'orario.

Non c' rosa senza spina dorsale.


C' una parte di me che legge la parte di me che scrive e le dice " Dai.. Ma per favore.."
E ride.
Quando mi guardo negli altri sono la me stessa vista da un giornale straniero
in una lingua che conosco appena. Riconosco la figura.

La fiducia in me stessa ha una controfigura.


Come in un film, cade al posto dell'attrice principale.
Faccio l'altalena su un pendolo di Foucault.
39

Sar per te una favola nordica da leggere in braille.


La divina spossatezza della lussuria innamorata. Quella grande debolezza double-face.
Nutrimi di Coca Cola e di Pop Art.
Quanto tempo passa la gelosia a costruirsi piccole sceneggiature false e quanta
scarsa fantasia nell'avvicinarsi al vero spettacolo.
C' pi indeterminazione nelle sensazioni che in tutto Heisenberg.
23 grammi di baci sugarfree colorati di fragole sintetiche.
Innocenza antiossidante E320.
Vorrei ricordare la 1 volta che mi hanno raccontato qualcosa.
Da dove sono partite le altre. La prima storia di tutte le altre.

Quando dici che qualcosa non ti fa n caldo n freddo


stai creando le condizioni meteo naturali
per un uragano.

Cerco un surplus di "esse" da superlativo assoluto.


Voglio solo luce da Nord alla Rembrandt per valorizzare gli zigomi come Marlene Dietrich.
Il girotondo era il segreto. Girare su se stessi fino a spingere fuori i pensieri
e creare il vuoto. Lo vedi, quanto bello il mondo.

40

Un universo minuzioso di dettagli futuri


sussurra un dizionario di nomi propri.
Il tuo. Il mio. Il suo.
Le persone hanno il condizionatore rotto. Interno. Fanno sempre troppo caldo o
troppo freddo intorno a me.
Sono una bellezza piena di zeta. Zeta di Riemann o di Mazinga.
I tuoi pensieri sono come gli uccellini che in Oriente ti illudi di liberare per una
moneta ma che sono addestrati a ritornare in gabbia.

Lo stretto necessario mi abbraccia fino a soffocarmi.


Mi approssimo solo per eccesso.
Respiro a dismisura il superfluo.

Sulle sillabe di burrocacao, di birra e di sale alza le mani lo Scirocco.


Medusa barocca. Scarlatta. La bocca socchiusa rosso carminio.
Eretica e sotto Saturno in questa meraviglia vuota.

41

Sussidiario prt--porter. Arsenico. Belladonna. Curaro. Stricnina, soprattutto.


Tetradotossina dal pesce palla se si ha tempo.
La mia felicit ora dentro una busta di carta bellissima,in transito come fosse
una stazione. Ho speso il mio sorriso.
Corteggio le coincidenze con interruzioni calibrate come fosse un personale e superbo
codice Morse.

Le donne e le aspettative sono fatte della stessa materia. Dentro una sala d'aspetto.

Una religione rivelata, il sushi. E le bacchette non tagliano con ostilit.


Ma insegnano la gentilezza.
Una mente sottile mi interessa pi di una verniciata di superiorit.
Alle larghe vedute preferisco la pazienza di usurpare le mie certezze.
La peggior punizione per un nodo non tenere legato niente, non fermare nulla.
Legami, come quelli chimici. Stabili per quel tempo sufficiente a stabilirne l'esistenza.
Oltre il nodo scorsoio, c' il nodo parlato. l che capisci cosa sia un nodo in gola e taci.

Il sale, dimentico sempre il sale.


E i dubbi restano insipidi.
42

Contro certi animali della giungla metropolitana ammaestrata strategica la velocit


della mossa dell'opossum. Bisogna esercitarsi.
Cielo Fred Astaire. Nuvole Ginger Rogers.
Non l'ultima parola che conta ma chi ha gestito e sceneggiato tutto il discorso.

Subito il paradigma dei bisogni. I desideri hanno inclinazione per tutt'altra declinazione.
Quando ascolto e inizio a toccare il braccialetto facendolo girare sul polso senza prudenza
il primo segno di una tentata liberazione.

Avrei voluto vivere nell'attico della modestia ma mi riesce solo di fare la portiera e portarle
la posta e le bollette.
Vocabolari di codici complicati quando si intimi, una lingua esclusiva al mondo.
Poi le
parole tornano a posto, ma non sono pi le stesse.
Faccio le orecchie a pensieri marginali. Mercanti.

Twitter soffre di hippopotomomonstrosesquipedalofobia.


La paura delle parole lunghe.

Chi legge non nello stesso stato d'animo di chi scrive. Le risposte sono strani calcoli
tra incognite in fuso orario.

43

I vecchi telefoni con il disco che ruotava e il dito doveva compiere tutto un giro
per il numero 9. Quelli evitavano chiamate d'istinto.
Mi sento una viveur per quella bottiglia d'acqua gassata nel frigo.
Le farfalle sono solo quelle nello stomaco, il parente povero del cuore che di animale
ha il leone o il coniglio.
Ho sognato la mia nemesi delle elementari: si chiamava Enrico.
Certe persone hanno la vitalit espressiva di una natura morta ma la stessa durata.
Alludere, illudere, deludere. La valenza anestetica della dimensione ludica.

Quando sento Julia dei Beatles sono sicura


che Lennon labbia scritta proprio per me che potrei
anche girarmi se qualcuno mi chiamasse cos.

I killer dei tweet, lo scettico, il divagatore, il burlone, il dominatore e il complottista.


44

La propriet di sintesi un dono, come quello delle lingue. E adesso parlami.


Gente che analizza il contenuto dei panini asportandone piccole parti come se fosse
l'autopsia su una rana, metodica e concentratissima.

Vorrei essere seduta da Laduree con un eclair al caff e qualcuno che sappia
di camicia fresca di bucato mentre finge di leggere i giornali.

Potrei commuovere un'intera giuria americana con un'arringa di difesa che metta
insieme tutti i nostri tweet.

C' qualcosa di inglese nella mia pigrizia ma di quello delle colonie:grossi elefanti,
portantini e ombrelli parasole e fatalismo orientale.

I ricordi che hai hanno cambiato indirizzo e torneranno sempre al mittente, ogni volta.

Certe cose che scrivete diventano per me la superficie ruvida di una scatola
di fiammiferi che incendia la fantasia.

La gattamorta una donna utile. Come lo zero in matematica.


Serve da cifra stilistica per le donne d'altro tipo.

Le ballerine sono quelle


della variazione del Don Chisciotte,
sulle punte.
Mai sui piedi.
45

Conoscere saccheggiare. Rompere le vetrine. Sono la ladra alla vostra porta.


Qui una enorme segreteria telefonica che si sente mentre si in casa.
Gli altri sanno che stiamo ascoltando. A volte si alza la cornetta.

Il caff che sale suona come un assolo di Hendrix in una moka.

Le micro onde sono le mie migliori amiche. Precise e affidabili come cecchini.

Per il mio compleanno portami a Le Train Bleu, il ristorante della Gare de Lyon
e regalami una pistola come in un film di Besson.

Io non mi siedo cos, dove trovo un posto libero. Piuttosto mi siedo per terra.
Un gatto molto pi di un animale quando ti aspetta a casa disteso in posa sul pavimento
come luomo vitruviano di Leonardo, perch ha fame.

Con la mia logica il mio armadio non ha spazio


nemmeno per gli scheletri di 4 stagioni.

46

Che io sia la Regina del procrastino ve lo dico dopo.


Gli olivastri si adeguano: crescono orizzontali e incuranti nel vento e nel sale,
mimetizzando l'orgoglio. I panorami - cos -sono eloquenti.
Ho una naturale inclinazione per il filo del rasoio, quello di lana, per il filo da torcere,
per perdere il filo ma non per restarci appesa.
Se dormo con qualcuno vorrei dividere il letto come facevo a scuola con il banco,
se dormo da sola vorrei fosse un panino e la ricreazione.

Le Brooklyn alla clorofilla sono la mia madeleine: un grumo liceale di catullo/seno


e coseno/fotosintesi clorofilliana/il paradigma di fero.
Se divento triste solo con una canzone non tristezza ma suggestione.
Il ricordo autogestito.

Scrivere su Twitter gettare in un secondo sassolini nello stagno e restare per ore seduta
con le gambe tra le braccia a guardare i cerchi.

Scrivere provare la forza di coesione


come certi insetti che si poggiano
sulla tensione superficiale dellacqua.
47

Oltre il cretino di tipo spaziale, c anche quello avversativo che non localizza: ma noi
ci siamo gi incontrati?
Imbrattata di beat generation il vero peccato originale era una ciliegia.
Sono dentro una palla di vetro soffiato con Venezia e una gondola kitsch.
Rovesciatela. Fate nevicare.
Io e il mio barattolino Haagen-Dazs al caramello non abbiamo bisogno di nessuno.
Le precauzioni sono trappole con lautoscatto.
Diafana ed eterea come una medusa fuori dall'acqua indecisa tra sciogliersi
ed evaporare nell'aria o pietrificare al primo sguardo.

Tocco il fondo della mia provvisoriet aprendo il frigo e trovandoci variegate nature morte.
La linea bianca tratteggiata tra un 'vorrei' e il suo inverso prima o poi diventa continua.
La comunicazione questione di packaging.
probabile che qualcuno di voi abbia trovato occhiali da sole miei in un autogrill o
su un treno e li stia indossando.

48

Abbracciare i bordi della notte e spartirci l'incuria.


Ho tutti i marciapiedi di passi che fai da screditare,
mentre ti allontani.

Le persone annoiate mi fanno pi paura di quelle cattive.


Io quelli che bevono il caff e poi subito dopo un bicchiere d'acqua non li riesco a capire.
Diluire i piaceri senza senso.
Tra uno "stavo quasi per" e un "non ho mai". Disinstallare il sistema. Riavviare.
Il destino segue il caso e lo retwitta. Il caso lo ignora. Fatalit.

Ceci n'est pas un tweet, Ren.

Oltre il cretino di tipo spaziale, c anche quello avversativo che non localizza: ma noi
ci siamo gi incontrati?

Ho un rapporto di buon vicinato con il narcisismo altrui e telefono spesso al mio.


Dire piano certe cose come camminare in punta di piedi su un pavimento appena lavato con la strana convinzione cos di non sporcarlo.

49

E poi ho trovato da qualche parte che l'inverso della solitudine non la compagnia
ma la tuttitudine.
I fari delle macchine si riflettono sulla finestra e strisciano il soffitto.
Gli occhi ristretti a due feritoie verdi indifese.
Il mondo lo divido tra quelli della Vodka-e-colbacco e quelli della Tequila -y-sombrero.

Twitter un fabbro di ferri da cavallo


per nuovi sentieri e percorsi
stando perfettamente ferma.
Ferra i miei pensieri a semicerchio.

Guardando la mia borsa capisco la dimensione esatta dei miei ideali.


Ti sentirai come si Grouchy quando non mai arrivato da Napoleone, a Waterloo.

50

Fourth Step
We

La collaborazione appartiene ad un vecchio modo di pensare.


Sussurra la mia testa al mio cuore reazionario.
Indistintamente illuminati e romantici. Dalla luce elettrica per avere ragione
e un termosifone per provare sentimenti di calore assoluto.
E mi rincuora poter essere scalfita. Sulla scala di Mohs tu sei talco.
Ma io sono quarzo, approssimativamente.

In un albergo sotto falso nome


tu sarai Kerouac e io Mardou Fox.
Quando gli occhi escono dalle orbite la traiettoria sei tu nel mio centro
di gravitazione e siamo leggeri come pianeti.
In molte relazioni difficile superare il sistema tolemaico.
E in penombra mi accarezzavi la mano con il naso come il minotauro di Picasso,
indeciso se sorvegliare o distruggere la donna addormentata.
52

Io te lo racconto che Eros figlio di mancanze ed espedienti e ridiamo


dei miti greci sotto le coperte e poi non ricordo pi.
C' qualcosa che si interessa a me. Mi accarezza i capelli ed come se lo facesse
da centinaia di km.

R-assicurami. Sulla vita. Contro i danni e gli incendi.

Noi di prospettive non ne avevamo. Io ti mandavo cartoline dal mio futuro con scritto
Nevskji e ti aspettavo piano.
"Fate piano, l sopra." Met del mio cuore si lamenta per le feste che diamo al piano
di sopra. L'altra met alza il volume della tv.
Braccia rubate al mio collo.
Quando ti si fermato il cuore io sono scesa e sono salita altrove.
Forbici cosmiche ci hanno reciso ed espulsi nella luce per incontrarci.
Brillano i corpi da vicino. Lo splendore tutto nella mente.

53

Accarezzami dietro la testa dove partono i pensieri, prima che arrivino qui davanti.
So quanto dura una stanza. Non ti offendere se ti chiamo un tentativo.

Se ho laria di amarti,
il resto fiato sprecato.

Se ci tieni puoi baciarmi ogni volta che vuoi. P.s. finito il latte.
Little boy ti accarezzo pi forte che mai. Little boy sei un disegno sopra
un Giappone fatto di cartone.
Il caso volenteroso mi ha fatta voltare perch ti vedessi prima io e potessi
chiudere tu in bellezza.
Te ne accorgi quando l'amore si steso al sole sulla sabbia di una clessidra
infinitamente pi grande.
Quando manca il centro di un rapporto ci si attacca ai bordi, per stare a galla.

54

Combatto la mia guerra stellare pi bella


con un terrestre.
Certi abbracci come la manovra di Heimlich.
Il cuore mi si sposta nelle tempie e nella mia testa batto i piedi
ed tutto meravigliosamente sproporzionato.
Vorrei metterti un segnalibro in bocca per come parli.
Scuoti la testa e non ho paura di scivolare via mentre i sottintesi cadono nel vuoto.

Quando sono innamorata io ad un certo punto


regalo piante grasse.
Cos ci sono cactus che sono le cose pi tristi
e resistenti del mondo.

55

Tu ingannavi l'attesa con me. Io ingannavo tutto il resto con te.


Dicevi sempre che saresti stato vicino a me ma era gi fin troppo chiaro che io
sarei andata tanto avanti da non renderlo credibile.
Tutte le lampadine erano grosse lacrime e anche la luce aveva i suoi pensieri.
Affetto da un serio strabismo sentimentale guardava sempre una ragazza altrove.
Pi punti di vista mi darai modo di insegnarti pi la ferita sar profonda quando
me ne sar andata tirandomi dietro tutti i fili.
C'era la pioggia che cadeva al contrario sopra un cielo rampante e nessun pudore
a tenerci vicini. Un abisso di confidenza.
Rompere un legame come rompere un elastico, esplodi in tutte le direzioni,
tutte lontanissime e tutte di botto pi veloci della realt.

C un finale torbido interminabile dietro le parole,


dove continuare a cercare
quello che volevamo sentirci dire.
Si apre un varco per farti correre, per dirti che sei in salvo sotto questa effusione.

Tutti i suoi "vorrei ma non posso" sono unicorni visti da lontano e rinoceronti
proprio sotto agli occhi.
56

I sentimenti sono un lungo correre dietro alla propria immagine


che fugge nella testa dell'altro.
Un incontro fatale se poi, dopo, non ne fai altri.
Io sono una falsaria. La finzione la realizzo. Tu sei finto e sei solo un prodotto.

Poggiato su Atlante ci sei tu,


lattimo prima di scivolare su tutte le mie vertebre.

Le parole le incastrer negli spazi dove non le potrai togliere senza rompere tutto.
Camminare fianco a fianco. L'amore ha tante posizioni ed possibile
che questa sia la prima.
Quando il tuo cuore dar i numeri ti dar quelli del mio telefono
e delle mie esigenze.
57

Il mio ascendente su di te si ferma su una luna in scorpione. Mai di traverso per non
essere punta.
Coltivo un giovane sterminio nel tuo cuore. Germoglia in forme meravigliose quando
mi distraggo.
Sar per te una favola nordica da leggere in braille.
Il vento tra le ortiche non si fa male come non me ne faccio io quando ti muovi.

Lo so. Tu mi vedi qui. Ma io sono gi


per le scale di questo quinto piano.
E ti sto gi dimenticando.

Sei uno strappo alla regola. Come fossi di carta. Scartato all'istante.
Ho un sofisticato meccanismo interno che dissemina trappole per l'identit.
Vorrei trovarle vuote. Almeno quella che ho messo per te.
Ti circondo di seta paziente come una Vedova nera e il vestito ti rester addosso
con un morso gentile come uno spillo. Non muoverti.
Sono passata da te a me con un cortocircuito luminoso.
58

Ci tenevi a sapere quali anelli


mi piacessero. Quelli di Saturno,
di acqua ghiacciata
ti avevo risposto mostrandoti le dita.

Scrivimi frasi sulla schiena e usa i miei nei come punteggiatura.


Provarono a sbriciolarsi a vicenda lungo quella loro strada nella perduta convinzione
che cos non si sarebbero persi.
Resta tra noi una grande distanza non necessariamente percorribile, non nel senso
della profondit.
Spiegami. Come un bigliettino stretto a lungo in un pugno. Stringimi.
Come se volessi di colpo nascondermi e non leggere pi.
Due met chimicamente pure. Una selvaggia dissipazione di calore.
Ossidate dal fiato delle parole mentre si combinano.

59

l tuo sguardo opaco e la tua uniforme di pelle tesa e lucente.


Davanti alla mezzanotte delle mie gambe.
La grazia lenta di un'imitazione muta. Tutto intorno rallenta.
Tu sei il mimo e io la moneta. Un rumore bianco per l'assenza di segnale.

Perfettamente ferma, sento che mi sposto verso di te.


Sono rimasta immobile
a sentire la forza di gravit.

Questa mia pelle appena bagnata nell'oro si chiude ad anello intorno a te


quando non porti nient'altro.
Incantata, ti guardavo fingendo interesse. E intanto decidevo il tuo prezzo.
L'eventualit di incontrarti un ricamo nell'aria. Una caduta screziata di spilli
a rallentatore piena di avverbi invernali.
Faremo il bagno nell'acqua di rose per pungerci a fondo senza affondare.
Perdutamente superficiali.

60

Le nostre meravigliose caviglie intrecciate ci faranno inciampare.


Ti sto accanto in auto come se fosse il banco del primo giorno di scuola.
Il design di legno cos decisivo del caso.
Il "mi sono innamorato di te perch non avevo niente da fare" di Tenco
una dichiarazione onestissima e sottovalutata.
Se mi comprassi un mare freddo sotto un gelato blu e da mangiare un luna di fragola
potrei anche crederti.

Ti ho attraversato come una zingara.


Prevedendoti e accuratamente scalza
per verificare tutto ci
che avevo previsto succedere sotto di me.

Non mi hai deluso. Ti ho solo immaginato sbagliato.


Mi prendi a tradimento. Una bellissima imboscata. La creativit un arco teso
e tu sei una freccia.

Lo sai che si dimentica ci che non pi utile: la pace di Westfalia, la colonna a destra
della tavola periodica, l'area del trapezio. Te.

61

Tienimi sveglia
in un balcone di gelsomini.

Staccati come terra spaccata al sole, terra bruciata e di nessuno laddove era promessa.
La pioggia poi venuta. A rinfrescarci la memoria.
Quando ti guardo la luce intercettata perfetta e i treni sono in orario.
Anche quello famoso che passa solo una volta.
Se pendessi dalle mie labbra non mi pronuncerei per vedere per quanto
riesci a starci aggrappato. Senza cadere.
Ed erano struzzi bellissimi infilati nella sabbia tutti quei discorsi che facevi.

Almeno un mazzo di piante acquatiche


che ondeggiano, cresciute su fondali sabbiosi e scuri.
Non te la cavi con le rose degli indiani.

62

Un perfetto nodo Windsor fatto con le lenzuola e noi in mezzo, impeccabili.


Fare l'amore su quel tappeto blu con le frange sul parquet weng mentre il cielo della sera
si rannicchia tra le mie gambe.

Nei tuoi occhi ci sono le ombre delle rondini.


un amore stregato e la casa per cui hai pagato quella degli specchi.
Se conosci a memoria 4'33"di John Cage e me lo fai ascoltare potrei perdere la testa per te.
L'ego te l'ha disegnato Giotto ma a matita.
La nota di fondo di limone che incrina il tiar e le spezie e gli incensi e rovina tutto
prima o poi si sente, come te.

Era un tempo di discorsi metrici.


Io ti rispondevo sempre per le rime.
Tu finivi sempre per baciarle.

63

Tu guardavi le mie caviglie e io me le guardavo perch le guardavi tu e parlavamo di fisica


nucleare o forse di tortillas spagnole.
Sotto i tuoi pensieri suonava un riff morbido e contorto che mi sollevava la pelle.
Le parole le ho dimenticate. Non so cosa dicevi.

Quando non ci sei ti sento come il sibilo prolungato


del silenzio, quel rumore bianco di fondo.
O forse un aspirapolvere, nell'altro piano.

Se ti far spazio nel suo armadio, o nel suo letto non detto per forza che te l'abbia fatto
nelle sue vene.
Abbracciare i bordi della notte e spartirci l'incuria.
Ho tutti i marciapiedi di passi che fai da screditare, mentre ti allontani.

64

un tiro alla fune


dove ad un tratto lascio andare di colpo un capo
per vederti cadere:
se stavi davvero tirando forte o facevi solo finta.

Nel retropensiero c' un balcone di citronella e benzoino e pianelle quadrate.


Lo zucchero e l'alcool a tenerci attaccati.

65

Fifth Step
Going Down

Delle incandescenze e delle escandescenze non so che farmene.


Voglio cadere in un profondo equivoco pieno di sincere meraviglie buie senza chiarore.
Fare il trapezio sulla vita degli altri con sotto una rete. Facile.
Le mie consapevolezze si muovono a questora nel fondo pi scuro
come coccodrilli addormentati.
Il silenzio finto per il mondo. Ma le parole sono finte per me.

Una risposta prematura e la domanda gi vecchia.


Senza familiarit si passano accanto.

Quando fin di cogliere le allusioni a lei di cui era pieno il mondo divent buio
dietro ai semafori intermittenti e sulle strade lavate.
Luned pieno di wagnerismo. Lorchestra sotto il palcoscenico.
Dov linterruttore del buio?

67

Nessuna parola isolata. Larbitrio che nasce dal buio come venuto fuori indistinto
il mondo, come un gesto di sfregio.

C una pazienza sterminata oltre la quale


puoi guardare e vedere il futuro tremare.

Lottimismo. La mia attivit di volontariato umanitario.


Le cose di cui ti occupi prima o poi ti occupano e ti firmano dentro gli armistizi,
ti fanno la guerra se non ti fanno lamore.
La brevit nitida di un no contro la sciatteria linguistica di frasi anormalmente
dilatate.
Le promesse solo per bellezza come i bottoni delle tasche finte
dove non puoi riporre nulla.

Chi vede il bicchiere mezzo pieno non sar mai stimolato a colmare il vuoto
che ci vedo io.
.
Le altalene erano un gioco infantile e sinistro da cui incuranti non saremmo scesi.

68

Le mancanze rendono il mondo asimmetrico.


La nostalgia il piombo che fissa la verticale.

Nelle fogne secche della mente, un vuoto daria ha scaricato gi tutto quello che non
serviva.
Il Natale un cacciavite sociale. Stringo le viti.
Quelli che si creano i buchi interiori ad arte, come i jeans tagliati e logori in quei punti
in cui normalmente non ci sarebbero stati.
E buffo aspettarsi le ali da chi non ha nemmeno i piedi.

Deve essere un po come salire in metro


e aggrapparsi a tutto, fermata dopo fermata.
Sentirsi lontani e stretti.

Invincibile ha cambiato nome. Mio suona del tutto diverso. Notizia non ha
a che fare con te. E ricordo... Ricordo lho scordato.
69

Allindirizzo indifferenza, tutto quel che venuto prima.

Sfuggire alla domanda tardo-borghese come stai rispondendo che mi sento


anaclitica.
Limportante poi sorridere ma quasi per caso.

Non saper chiedere scusa una vetrina


che aumenta il prezzo man mano che la guardi.

Assecondo le mie inclinazioni. In discesa. Di traverso. Orizzontali. Penso a come


correggere la mira senza cadere nellidealismo.
Il disprezzo un bersaglio troppo facile. Le cuciture sulla bocca annuiscono
inalterate.
Sangue blu da palazzo reale e rosso come dentro una corrida, amaro nella rabbia
e dolce per le zanzare.

70

Quando arriver la noia


con la musica la terr mansueta,
come Orfeo con le belve.

Post-it mentale giallo. Lui avr i capelli da pianista e le labbra taglienti da assassino.
E scherzer in francese.
Le vite degli altri non hanno le porte di un saloon che si aprono e chiudono
a piacimento. La mia non ha nemmeno la porta.
Le facce di bronzo erano tutte doro, quando erano al primo posto.
Sono sempre stata dalla parte di chi non si affretta ad aver paura e ora ho paura
di essere rimasta da sola.

Sfiorata dalla nostalgia. Sembra qualcosa


che inizia appena e ha subito il vezzo di finire, dentro,
dove si rompe il ghiaccio.

71

I tuoi non-sai da curare, piccole copie perfette di cose pi grandi a cui non arrivi.

I cuori di plastica hanno solo bisogno


di essere scaldati, per essere smascherati.
Era una riga fa e si perso il segno. Era uguale nellaltra pagina.
E dimprovviso, voltando quella, il vento lo ha levato dalla storia.
Quando cade la benda dagli occhi cade nel punto esatto da fasciare, con una forte
gravit.
Mentre piove, i fantasmi li senti passare dentro le fratture.
Come animale da compagnia, la matta bestialit del destino.
Il lato b dei sogni, come nelle donne, spesso deludente.

Il black-out della timidezza.


Girano insieme tutte le serrature.

72

Anche la novit ne uscir stremata stremata. Niente torner uguale. Nemmeno lei.
un mondo alla rovescia e ora lo stanno riavvolgendo.
Rimpicciolisce fino alla finee trema.
Sa essere cos triste la felicit quando viene lasciata a met.

Accavallo i nervi come accavallo le gambe.


In entrambi i casi difficile sciogliermi.

La felicit ha un taxi che laspetta dopo lorgasmo. Sempre.


Non c interruzione in un abbandono. Non si flette la curva del tempo per farla
ritornare una strada.
Onde celebrali bassissime dove affogare.

Quel gusto stanco della gomma da masticare.


Senza pi sapore. Lestate, adesso.

73

La paura non si sposta nello spazio ma gira come una trivella in un unico punto vuoto.
Quella parte di me dolce e corrosiva che si poggia sul vuoto cos generosamente
credibile.

Il mio castello fatto di lenzuola


e sonno e coccodrilli
pieni di lacrime in piscina.

Fra un s e un no c uninfinita rosa dei venti ferma nella mia testa.

Lacqua del mare ha paura quanto me


e fa avanti e indietro senza riuscire a decidersi.

Ho piantato i fiori del male e sar la tua antologia. In times new roman affilato.

74

Ex bambina prodigio dont panic, avrai miele amaro e musica da carillon di tanto
in tanto.
Se si tratta di me, lunico modo sicuro in cui puoi venire venirmi a noia.
Quando non ti senti nemmeno cattiva anche lultima traccia di umanit ti ha lasciata.

La superba autonomia della fantasia.


Un veleno ereditario lentissimo.
E adesso ti immagino.

Il difficile con me capire quando mi sento trattata bene o male, e quando preferisco
essere trattata bene o male.
Devo cambiare lunico registro sbagliato che mi pu venire in mente.
Uninutile scatola nera.
Scrivo i miei assolutamente no, un elenco di mai e tutti i non io. Con un forse Montblanc.

I te lavevo detto si svegliano sempre molto presto


senza mai sognare il mare in mezzo.
75

I ripensamenti li scrivo col lAurora.


Uccelli del malaugurio sopra i loro cavalli di battaglia bagnati di lacrime di coccodrillo.
Sono raffinati progetti divini per non farci avanzare come specie certi fidanzamenti.

Assecondo le mie inclinazioni. In discesa.


Di traverso. Orizzontali.
Penso a come correggere la mira
senza cadere nellidealismo.

Smorfie liriche e carovane di miserie. Carri allegorici nella notte di punta di un


carnevale inevitabile.

E lassenza di prospettiva e non gli orizzonti


a farmi fantasticare.
Quelli mi rendono arbitraria e inizio subito a barare.
76

Se chiudo un occhio su un difetto per prendere la mira.


Rintocchi a pelle insofferenti. Uno sparire dentro, selvatico. Incarnito.
Meridiani per perdermi.
Quando i nodi verranno al pettine. Il morso di una gran fila di denti.

La vita sdraiata su un vassoio dargento.


Un servizio di intenzioni magre e davorio.
Lindulgenza con cui ascolto chi pronuncia formule definitive con me.
Lorgoglio di aver detto tutto,lultima parola di candida immondizia.
Quando si finiscono le parole lora di un kalashnikov di indifferenza miratissima.
Sussidiario prt--porter. Ascia. Spada. Scimitarra. Pugnale purch di pregio. Machete.
Stiletto, il mio preferito. Katana per tagli zen.

Come quando una crepa divide uno specchio,


cerco ancora lo sguardo che faccia
abbassare il mio e non abbia rimedio.

77

Quando hai fame di me rimangiati gli avanzi freddi di quello che hai detto.
Stamattina sboccia una bocca atea e le convinzioni sono interrate.
Le certezze infantili sono un castello chiuso dove tuttintorno girano i coccodrilli
che arriveranno pazienti nelle puntate successive.

E per una moneta c chi ti risponde


come un juke-box, sempre la stessa maledetta
musica. Non puoi chiedere altro.
Automaticamente ascolti.

Mi sono svegliata con il pensiero che un avvocato non servirebbe a niente durante
una catastrofe.

Equivoci interiori silenziosi, spesso cavalli di troia per ricordi che non sanno pi
come entrare.
La noia se ne va in giro di propria iniziativa.

78

Tu le solitudini e gli abbandoni


te li porti dentro come un rene
che non nemmeno tuo.
Nel ghetto dellironia della mia schiena che si avvita su se stessa mentre tento
di guardare soltanto le cose in faccia.
Non esistono seconde chance, la prima lunica occasione, la necessit dellaltra
implica solo di permettere di completare meglio lerrore.
Assopimento. Dormiveglia. Torpore. Letargo. Narcolessia. Catalessi libera.
Oggi, parole cos.
Brindare con i pensieri sbattendo forte le parole che li contengono per scambiarsi
la fiducia provvisoria che non ci sia nessun veleno.

Un sorriso uno spasmo divinamente concettuale


sulla mia faccia.

79

Faccio a pezzi i ricordi, li sbriciolo e li getto ai piccioni, ai colombi e alle oche,


tra i bambini sui tricicli. Senza odio n trasporto.
Bisogna dividersi i ricordi come nei divorzi, tu la cena a Capri, io il treno alla stazione,
tu la mattina del vaso cinese.

Certi rapporti sono come le rotelle della bici


che svelano linganno dellequilibrio
e della necessit, quando le levi.
Non ne avevi bisogno.

Le promesse si mantengono. Se ho promesso le pene dellinferno conta che le avrai,


come nelle illustrazioni dantesche di Gustave Dor.
Come una bimba al centro del salotto che deve recitare la poesia sotto gli occhi
dei parenti zitti il giorno di Natale e sa che la sbaglier.
Lamore come un buon giorno che si vede al mattino.
Se non lo ancora al pomeriggio non c in natura che io lo veda di notte.
Le grandi aspettative sono i bauli che si spediscono avanti prima di partire e spesso
anche prima di aver fatto il biglietto.

80

Depressione caspica. Deserto dei tartari. Armenia.


Oggi, posti cosi.
Certe frasi domenicali di default sono le nostre difese immunitarie.
Il mio stupore per come andata a finire lho salvato in bozze. Molto tempo fa.
La mia pelle ha abdicato. Non regna e non governa.
Fondamentalmente a pelle non le piace nessuno.
La coda alle lucertole ricresce, non la lingua alle persone. Diamoci un taglio.
C chi vola low budget anche con la fantasia.
Per te che abbini il bikini allasciugamano e alla ciabattina: spero ti si abbinino
anche le idee perch altrimenti ne saresti sconvolta.

Chi addomestica se stesso


diventa un professionista della noia.

81

Sixth Step
Lift

La linea tutta storta, vedi? Non c' nulla che tremi quanto il niente all'idea
di diventare qualcosa.

Mi piace quando dicono il mio nome e mi suona diverso e vicino.


Quando i piccioni mi stanno lontani. Quando i cucchiaini sono tutti uguali.

Come saltavo la corda salto le conclusioni e canticchio.

La nostalgia una di quelle giostre


dove nessuno ti viene a prendere.
E sulla piattaforma gli animali di legno
sono fermi e sorridono.

Ho un cacciavite a stella per allentare ci che brilla di luce propria


e vederlo cadere quando sono gelosa.

83

Se piangi sei parte del problema


e non della soluzione.
Una cipolla per il soffritto non piange.
E dove c' pi vento ci sar io e anche se fallisco tutto sar variabile.

Chi ha troppa sete di libert si dimentica di mangiare come a dichiarare


la propria magra indipendenza.

Se si tratta di confini, l'anima la straniera dagli occhi liquidi.

La fine del mondo mi verr con i grumi.

Avr stanze di pazienza e attici di modestia. Scale di suoni solo a salire.

Solo parole brevissime tra i denti d'oro. Sei abitata, disse, leggendomi la mano.
Di volutt fortissime e amnesie. Brancolare bellissimi nel buio.
84

Quando hai idee esotiche, i calcoli diventano subito sbagliati


e trovi in fondo l'America.

Dorme nel cuore un clochard senza fissa memoria.

Le chiavi delle vertigini stanno sempre in alto.

Erba alta ai piedi del cuore e poi l, in fondo, iniziano i binari.

I sogni sono nudi tra di loro e si vergognano


di come si vesta a caso la verit.

Chiudere gli occhi davanti al sole e sentirli caldi quando notte.

Svanire lentamente,cominciando dalla fine per finire con l'inizio che rimane
ancora per qualche istante quando il resto non c' pi.

Voglio che sia incalzante l'entusiasmo


come quello di un amante alle prime armi.
L'impazienza sar da professionisti.
85

Immagino la voce che preferisco per raccontarmi la favola della buonanotte


di 'Pierino e il lupo' di Prokofiev.

Se la rigida rilegatura del mondo si aprisse cedendo ad un tratto, le nostre parole


ci riguarderebbero di nuovo, sparse e dall'inizio.

Sono le mani che sono state lasciate andare


quelle che voltano pagina, il gioco del mondo.

L'unica cosa contro cui non voglio davvero difese la meraviglia.

Il rumore della diversit un rumore esatto che non mi far addormentare.

Una lotta immaginaria piena di equilibrio di forze. Io cancello.


Poi scavalco le cancellature.
86

Perch no? Me lo prometti?


Erano domande che non sapevo fare finch non sono diventata bambina.

Il vero colpo di scena della trama


ricucirsi addosso la propria vita.

Certe cose le ho solo immaginate in un angolo della mia fantasia che possiede
una fantasia tutta sua che immagina di esistere.

I sedili degli autobus sono scomodi per sognare e allora sogner pi forte.

Non credo che imparer a crescere ma solo a spostare me stessa dove cade pi dritta
la luce.

La bellezza si ricompone, dopo vari abusi.


Trova altre giostre e altri luoghi fatti con i mattoni deformati di un'era fa.

Ero cos colpevole. Ho messo le mani avanti. Sono venuti a prendermi cos, i momenti
dolci. E mi hanno stretto i polsi.

87

I sogni, pi che nei cassetti, sono sicuri in una scatola cranica

Gli stati d'animo indipendenti hanno l'unico governo che meritano.

Quando tenti di guardare le cose in faccia


la schiena si avvita su se stessa
ed quasi come ballare.

Queste vele alte spiegate sono farfalle bianche in un solo giorno al vento.

Pi in alto della paura. A lato di chi cambia pagina.

Felicit numero 937. In fondo alle scale. Ultimo piano.

Raccontare una buona bugia una questione di casting.

Fammi dimenticare che il pianoforte abbia dei martelli.

88

Innocente come una polaroid. Uno sviluppo sensibile.


Il positivo arriver in un secondo.
Le cose belle arrivano come arrivano i telegrammi. Passeggiano nel sangue o nel respiro.
E basta. Senza ragioni profonde.

Affittasi torre d'avorio alta. Pi che panoramica.


Sono stanca di non tenere i piedi per terra.

E io mi guardo i piedi. Sopra un trampolino altissimo su una piscina viola nuotano


cose bellissime, tutti i baci dati e quelli da dare.

Il mio lieto fine pieno di mezzi fine a me stessa.

E poi ci siamo sfilati di dosso


i vestiti e le scarpe e le parole.
Senza verbi e aggettivi erano nudi anche gli occhi.
89

Non un veliero n un messaggio romantico.


Voglio una guerra dentro questa bottiglia di vetro.

Voglio il sogno americano o forse solo delle M&M's gialle.

Desidero cos tanto la pioggia che andr a rinchiudermi in un autolavaggio


tra spazzolee nuvole meccaniche.

La mia vita fa 33 giri al minuto. Long playing.


La puntina un chiodo.

Sto provando una nuova introspezione e non so con cosa abbinarla.

Le filastrocche regolano il respiro come una preghiera.

Vorrei ricevere una cartolina anche vuota.


Anche dal futuro.

Gli imprevisti sono fatti di madreperla.


Mentre mi proteggo, rivesto le particelle intruse e divento bellissima.
90

E poi me ne star distesa sotto le luci a prendere il neon.

Il buonumore una disposizione d'animo


da Nord -Ovest a 30 Km all'ora
che giura sulle mie finestre.

Aiutami a togliere le effe agli ufff per lasciare le u di stupore e sorpresa.

Cerca il lato divertente di un physique du rle.

Come giocare a pietra carta forbice; sugli occhi vince la bocca quando li ignori
Star dentro i miei pensieri. Celebrit celebrale.

Non c' legittima difesa. Bisogna lasciarsi trasportare.


La bellezza sar convulsiva o non sar.

I famosi tre desideri della lampada con me finirebbero con l''ultimo desiderio espresso.
Continuare a desiderare.
91

Per archi di luce su campi magnetici con vento solare e tempeste aurorali.
Cercasi fotografa.

Sfilati in cucina i guanti come Gilda quando canta Put the blame on mame.

"Homo sacher". Tra due strati di cioccolato.

Guidare la Morgan del 76 di Lupin sul bagnasciuga con le fisarmoniche che suonano
il sogno da bambina che non mi sono dimenticata.

Di me apprezzo la facilit con cui porto a spasso una logica luciferina con il sorriso
del Buddha.

Non sar davvero cresciuta finche non avr


nella rubrica del telefono
il numero del mio commercialista
e almeno di 2 idraulici di fiducia.

92

Il fascino manouche della musica di Django Reinhardt, swing zingaro.


Serata scalza su musica balcanica. Nomade senza uscire dalla stanza.

I miei desideri sono scritti in sanscrito, cos le pause e gli intervalli tra di loro.
Rassegnazione non so come si dice, per parlare con me.

L'inarrivabile weltanschauung dei venditori di rose. Di fronte a due donne, da sole.

Ci sono giorni in cui puoi dare un nome ad un uragano


usando il tuo e altri
dove tutto una bonaccia che esiste
solo in risposta a te.

Butter le gramigne fiorite nei fuochi di San Giovanni, le illusioni tra le luci di presagi
e meraviglie. Saltando a me che far promesse.

Qui siamo tutte un po' delle Beatrice pulp. Delle Laura un po' rivisitate.

La camicia hawaiana inconsapevole la prova dell'esistenza dei viaggi nel tempo.


Sprecati.
93

Gli innumerevoli demoni a me sottomessi si dedicano al disturbo della vita ascetica


altrui e dei riti sacrificali.

Le cose prendono delle strane curve e di fianco il mondo passa ad una velocit
innaturale e bellissima.

Dietro questo edificio ocra ci deve essere un'insolente terrazza Montalbano e il mare
e qualcuno lo guarda.

I migliori acrobati dell'immagine cadono senza rete appena ti giri o ti inchini


ad allacciarti una scarpa.

Stendo il bucato scegliendo le mollette per il loro colore.


Piccole manie create di proposito, proprio ad arte per nutrire la mania.

La voce rotta di Billie Holiday gratta la stanza, la fantasia cerca un satellite.


Una nuova edizione. Nuove vecchie prime volte dimenticate.

Il cielo una costellazione


di bugie spente, la luna ha due facce.
Non facciamoci promesse,
se non ridendo.
94

Dolce vita sarebbe entrare in una fontana e sentirsi Sylvia con un abito nero,
anche se giorno.

Vorrei 18 ore di volo tra Chicago e New York perch qualcuno mi chieda la storia
della mia vita. E senza altre parole mi chiamerebbe Sally.

Pioggia sul balcone fiorito, Camembert


su una baguette del market sotto casa,
vorrei mi si addolcissero tutte le erre
come quelle della Piaf.

E i fiori si trasformano in fiori di zucca a mezzogiorno e la mozzarella sar carrozza.

Perch in fondo chi vince non sa mai cosa si perde.

So che fuori fa freddo quando salendo le scale per tornare a casa sento odore
di brodo per tutti i pianerettoli del condominio.
95

Spiegarsi. Come aprire un foglio di carta appallottolato stretto, lisciarlo con le mani
verso i margini e provare a vedere cosa c'era scritto.

Disambiguami il verde e l'azzurro dei pavoni,


il fiato di sale grosso del mare,
il maestrale che disordina ginepro e lavanda.

Il destino si compiace a nominare supplenti per il caso che vengano a mancare i titolari.

Sono l'Orson Welles delle sistemazioni provvisorie e dei parcheggi precari.


Le mie non sono manovre ma intere sceneggiature.

Le punte secche e fragili hanno le radici nella tua testa, proprio dentro i tuoi pensierini.

96

Se dico bosco ti tu perdi. Se dico tana inizi a correre dove non passano gli autobus.

Gli errori si incartano con grande originalit e si scambiano.

Nemmeno in cucina riesco a tenere


la fiamma al minimo, la cipolla arde
come Giovanna d'Arco.
Voglio vestirmi di nero. Un'atmosfera vintage di y-y e balli lenti e un bassista stanco
che mi guardi coast to coast.

L'odore delle lenzuola sottili che sanno di bucato l'odore della gentilezza prima
che venga buio.

Certa gente mi d lo stesso senso


di circostanza degli ascensori
che vorrei quasi sapere a che piano va.

97

Oggi vorrei avere la crema di Margherita, quella di Bulgakov, per volare invisibile
su una scopa sopra i tetti di Mosca dal mio Maestro.

La mia pelle diventa di spugna e tutto mi sembra liquido e rotondo,


come se stessi sott'acqua.

Tutti i rospi, i lupi cattivi, i gatti neri, i gufi intrappolati nelle favole, di notte sono liberi.

Fantastico. [Prima persona singolare. Presente Indicativo.]

Ed successo che ho legato il mio piccolo carro alla punta di una stella.

Montana. Oche canadesi delle nevi.


Base permanente Vodstok.
Cella frigorifera di un grande magazzino.
Anelli di Saturno. Ora, posti cos.

I bambini piccoli sul collo sanno di caramelle inglesi, di burro e miele e frutta sciroppata
sotto il sole dinverno. Non si pu riprodurre.

A te donerebbe un silenzio sacro come le vacche ind.

98

Ho una bambinaia interiore che mi rimette a posto i giochi e mi tira su le calze


e canticchia.

Le mie voglie hanno con me


la gentilezza dei fiori del dente di leone,
i soffioni bianchi
che per ogni bava di vento si disfano.

Avr pinne fatte di lunghe piume nere e una maschera veneziana e l'acqua di velluto
scuro.

Voglio sogni spessi blu e carminio, il mondo asino stupefatto che vedeva Chagall
con violini leggeri sui tetti,per una notte.

Passare il pomeriggio nel parco con Ferlinghetti


e una busta di ciliegie aspettando felice
che le cose peggiorino prima di migliorare.

Vorrei un pavimento optical anni 70 giusto il tempo di ascoltare Strawberry Fields Forever
sdraiata sopra. E che fosse freddo.
99

Voglio l'attimo prima di quello che conta. Il motore senza movimento.


L'amore senza amante. La corsa senza passo.

Prendi il minimo indispensabile non un concetto facile per me anche quando non
si tratta di riempire una valigia.

Eppure sembriamo fermi. O siamo come le ruote delle bici quando girano velocissime
nelle discese e i raggi spariscono. Forse siamo in discesa.

Oggi per sentirmi cresciuta, camminer sulle punte.

Marea una parola magica e misteriosa. Anche detta a voce quando termina nella
testa.

Un porticciolo. Un biliardino. Una birra. Una bava di vento.


Chi cercher la guerra sar disarmato.
100

Io ricevo chiamate di stelle dagli scogli. Mi fanno sentire il rumore delle onde. E ridono.

Sono una che davanti alle cose belle


diventa una enorme statua di sale,
che non sa aprire i regali
e si fa aiutare a rompere la carta.

Cara gestione dei ricordi sei dannatamente prevedibile. Trovati un noir, una spy story.
So dove vai a parare,ancora prima di te.

I paesaggi vi rovinano l'inquadratura perfetta di una foto di un paio di Converse.

Voglio un posto per tutti i santi che mi vengono in mente.

Fiori di inchiostro e polline nero o blu in una lettera di carta.


Potrei commuovermi se me ne venisse scritta ancora una.

Se penso che la tartaruga arriver prima, la tartaruga lo far.

101

Se avessi intorno pi bocche cucite e pi occhi che parlano mi farei tasca.

Se perdo qualcosa di perfetto e su misura penso che lo era anche la scarpa di


Cenerentola, eppure l'ha persa ugualmente e le andata bene.

Traccio i confini locali della mia fantasia


quando mi accorgo che non mi sono rimasti
posti freddi da dove spedirle una cartolina.

102

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