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Il centro d’aggregazione giovanile è un servizio pubblico a carattere educativo e

territoriale fruibile da bambini, preadolescenti, adolescenti e giovani, che si affianca ed


integra le altre agenzie educative presenti sul territorio.
La Regione Lombardia con la Legge 1 del 1986 di “Riorganizzazione e programmazione dei
servizi socio sanitari” individua all’art. 77 il Centro di Aggregazione Giovanile tra gli
interventi di sostegno alla persona e al nucleo familiare, definendolo un luogo presso il
quale vengono svolte o coordinate attività sociali, educative, culturali, ricreative e
sportive.
Esso ha lo scopo di offrire un’ampia gamma di opportunità di utilizzo del tempo libero
nonché la possibilità di usufruire di iniziative aventi contenuti formativi e socializzanti.
L’obiettivo è di favorire un corretto sviluppo psicofisico e di attuare interventi di
prevenzione nei confronti della devianza giovanile.

GLI OBIETTIVI DEL CAG:

Gli obiettivi principali perseguiti da un CAG riguardano la sfera cognitiva, affettiva,


espressiva e sociale dei ragazzi.
Un CAG innesta i suoi interventi su un continuum che va dalla prevenzione di tutto
ciò che può disturbare la crescita del soggetto alla promozione di una personalità
positivamente integrata.
- In un’ottica di prevenzione, il CAG si preoccupa di contrastare l’instaurarsi di una
spirale negativa che va dall’esperienza di disadattamento (sociale e scolastico), ai processi
di emarginazione ed esclusione sociale, fino all’assunzione di comportamenti devianti
(abuso di sostanze stupefacenti, microcriminalità).
- In un’ottica di promozione, il CAG punta alla maturazione di ragazzi ben socializzati
nel gruppo dei pari, abili nell’ assumere iniziative e nel tradurle in pratica, in grado di
esprimersi e di comunicare i propri vissuti, aperti al confronto con la diversità e con il
disagio, rispettosi delle regole del centro e della società, capaci di gestire significativi
rapporti con l’adulto e con le istituzioni.
Per quanto riguarda la sfera cognitiva, si sottolinea l’importanza della acquisizione di un
metodo di studio. Il CAG non può limitarsi a proporre una ‘ripetizione’ scolastica, ma
deve consentire un accostamento più efficace all’apprendimento, che valorizzi lo stile
cognitivo del singolo ragazzo.
Sul versante emotivo-affettivo, assume grande rilievo l’aumento dell’autostima e
della fiducia in se stessi, la consapevolezza dei propri limiti e capacità, la capacità si
sostenere la frustrazione e la positiva integrazione nel gruppo. Il gruppo è anche
l’ambito dell’apprendimento sociale, che riguarda lo sviluppo di un atteggiamento
cooperativo, la capacità di gestire i conflitti, l’accettazione della diversità.

BASSA SOGLIA:

Il CAG accoglie tutti i ragazzi che abbiano l’età prevista, senza distinzione di luogo di
residenza, appartenenza scolastica, gruppo etnico o religioso. Il CAG è un’offerta educativa
a bassa soglia: esso pertanto accoglie qualsiasi ragazzo si presenti,
individualmente o assieme al gruppo di coetanei, senza richiedere alcuna formalità di
ingresso né obbligo di frequenza. Anche l’adesione alle attività è libera e
spontanea. Il CAG privilegia l’accesso “spontaneo”, piuttosto che l’“invio” o la
‘segnalazione’ da parte della scuola o dei servizi sociali territoriali.

Bibliografia

Centri di aggregazione giovanile: significato, traiettorie e metodo. Dalla lettura delle proiezioni sui
territori, un manifesto per la Provincia di Milano. Direzione centrale affari sociali. Provincia di Milano
2006

Ricerca sui modelli culturali e operativi dei Centri di Aggregazione Giovanile in Lombardia. Presentazione
dei risultati. Milano 2003

Report Tavolo di lavoro “Educare! Voce del verbo crescere!” a cura di Andrea Marchesi

Carta dei servizi del collegamento territoriale Cag Como Lecco Sondrio

Legge regionale 7 gennaio 1986, “Riorganizzazione e programmazione dei servizi socio – assistenziali della
regione Lombardia”

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