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Anno III

Barcellona, 29 Febbraio 1904

Insegnamento scientifico

N 6

Insegnamento razionale

BOLLETTINO
della Escuela Moderna
L'EDUCAZIONE DEI GENITORI
Le migliaia di esseri morti precocemente, le migliaia e migliaia che
vivono trascinando una salute debilitata, i milioni che crescono con costituzioni meno robuste di quanto non dovrebbero avere, tanti e tanti infelici, ci danno l'idea del male causato da genitori che ignorano le leggi della
vita. Si pensi che il regime cui sono soggetti i bambini influisce positivamente o negativamente su tutto il loro avvenire, che su venti modi di
sbagliare esiste un modo soltanto di non sbagliare e ci si render conto
dell'estensione delle miserie che il nostro sistema azzardato e irrazionale
di educazione introduce nel mondo. Se ad esempio i genitori decidono
che un bambino indossi una giacchettina corta, flessibile e leggera e che
vada cos a giocare all'aperto, con le membra arrossate dal freddo, non
hanno idea che questa decisione eserciter un'influenza su tutta la sua vita
a causa di malanni o debilitazione fisica, quanto meno avr una et matura pi debole e questa circostanza potr costituire impedimento nella realizzazione dei suoi propositi e alla sua felicit. Se si sottopone il bambino
ad un regime alimentare non variato e sufficientemente nutriente, ne risentir fino all'ultimo giorno e la sua attivit come uomo o come donna
ne subir un calo pi o meno forte. Gli si proibiscono i giochi rumorosi e,
a causa dei vestiti troppo leggeri non gli si permette di uscire al freddo e
cos lo si obbliga a un minor grado di forza e salute di quanto non gli
spetterebbe. Quando i figli risultano deboli o infermi, i genitori lo chiamano una disgrazia, una prova inviata loro dalla Provvidenza, mentre la
verit che la confusione che hanno in testa, come tutti gli altri, li induce
a credere che gli effetti si producano senza causa o per cause soprannaturali, trascurando il fatto che sebbene in certi casi queste cause si trasmettano per eredit, pi spesso derivano da pratiche assurde seguite nei confronti dei figli. La responsabilit di tante sofferenze, debolezze, depressioni e miserie va attribuita in genere ai genitori, che hanno il dovere di
analizzare ad ogni momento tutto ci che si riferisce all'esistenza dei di3

scendenti, che, per una leggerezza crudele, hanno tra..~curato la conoscenza delle leggi dello sviluppo vitale di cui infrangono ad ogni momento i dettami o i divieti. Nella loro totale ignoranza delle prime nozioni
fisiologiche, hanno minato giornalmente la costituzione dei figli e hanno
inflitto loro in anticipo l'infermit e la morte prematura, non solo per
quanto riguarda i propri figli ma addirittura anche i loro discendenti.
Gli effetti funesti dell'ignoranza ci appaiono altrettanto smisurati
nell'educazione morale che nell'educazione fisica. Si veda la legislazione
che stabilisce la giovane madre nella camera della nutrice; pochi anni
prima andava a scuola, dove ingombrava la memoria di parole e di date e
dove la sua riflessione si esercitava il meno possibile; l non le si dava la
bench minima idea sul modo di comportarsi con uno spirito na~cente; n
l'educazione ricevuta n la disciplina cui era soggetta erano adatti per
metterla in grado di scoprirlo da sola. Gli anni successivi li ha dedicati
allo studio della musica, al ricamo e simili lavoretti, alla lettura di romanzi e ai piaceri del mondo; mai ha fissato l'attenzione sulle gravi responsabilit della maternit: a malapena le stato dato il minimo di
quella solida cultura intellettuale che avrebbe potuto prepararla per
adempire a queste responsabilit. La si vede ora di fronte a un carattere
che si sviluppa e il cui sviluppo le stato affidato. Si veda la sua ignoranza profonda dei fenomeni con cui a contatto, a intervenire ciecamente in fatti che neppure coloro che posseggono la massima scienza
possono affrontare con sicurezza. Nulla sa della natura delle emozioni,
dell'ordine che governa la loro evoluzione, delle sue funzioni, del punto
esatto in cui cessano di essere sane per diventare nocive: crede che esistano sentimenti assolutamente malvagi, il che pure un errore. Nulla sapendo dell'organismo che ha di fronte, nulla sa della influenza che pu
esercitare su questo organismo n di come trattarlo. Come evitare i disastrosi risultati che conosciamo giornalmente? Ignorando come ignora i
fenomeni mentali, le loro cause ed effetti, il suo intervento in genere
pi pernicioso di quanto non lo sarebbe la astensione a..~soluta. Ad ogni
momento ostacola l'andamento regolare e benefico delle facolt del tiglio, pregiudicando cos la sua felicit e il suo avvenire, falsando il suo
carattere come falsa il proprio, alienandosi cos anche il suo affetto. Per
motivi ispirati al timore, all'interesse e all'orgoglio, lo inclina alle azioni
che crede debbano animarlo, poco curandosi del movente, basta che l'atto
esteriore sia conforme alla sua idea del bene, sviluppando cos l'ipocrisia,
la pigrizia e l'egoismo anzich i buoni sentimenti. Mentre raccomanda la
sincerit, gli d costantemente esempio di menzogna, profferendo minacce che non attua e intanto che predica il dominio di s, lo sgrida per cose
che non lo meritano. Non sa che nella camera della nutrice come in tutto
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il mondo, l'unica disciplina sana l'esperienza delle conseguenze buone o


cattive, sgradevoli o penose che derivano naturalmente dalle nostre azioni. Sprovvista di ogni barlume di luce teorica, incapace di guidarsi da s
con l'osservazione dei fatti dello sviluppo che si compie in suo figlio, la
giovane madre segue l'impulso del momento in modo funesto e superficiale. La cura materna sar quasi sempre nefasta, se non altro perch la
tendenza superiore dello spirito giovane che la porta a vestire l'abito morale della razza trionfa generalmente sopra tutte le influenze secondarie.
L'educazione intellettuale ha andamento analogo. Se si ammette che lo
spirito umano abbia leggi e che l'intelligenza del bambino si conformi ad
esse, occorre riconoscere che l'educazione non pu essere bene diretta
senza la conoscenza di queste leggi. Supporre che si possa regolamentare
la formazione e l'accumulo delle idee senza sapere come si formino le
idee assurdo. Quanto sar diverso l'insegnamento effettivo da quello
che dovrebbe essere, se si pensa che quasi non vi sono genitori e pochi
sono i maestri che abbiano la bench minima nozione di psicologia! N
lo si pu attendere dal sistema vigente, tanto gravemente difettoso
nell'essenza e nella forma! Sotto il dominio di questa idea ristretta, che fa
vedere che tutta l'educazione consiste nello studio dei libri, i genitori si
appressano a portare gli abbecedari in mano ai bambini. Per il fatto di
non conoscere questa verit: l'uso dei libri supplementare, sono un
mezzo indiretto di apprendere quanto manca il mezzo diretto, un mezzo
per vedere attraverso occhi altrui ci che non possiamo vedere con i nostri, i nostri educatori sono. sempre disposti a darci fatti di seconda mano
anzich farceli acquisire direttamente. Non comprendendo l'immenso
valore di questa educazione spontanea, frutto dei nostri primi anni, e che
l'osservazione costante di ci che circonda il bambino, lungi dall'essere
scartata come inutile, deve essere diligentemente assecondata perch risulti la pi esatta e completa possibile, gli educatori si ostinano ad occupare gli occhi e l'intelligenza dei bambini con cose e idee in intelligibili e
ripugnanti per questo momento della vita. Invasati dalla superstizione che
fa adorare i simboli della scienza anzich la scienza stessa, non vedono
che soltanto quando gli oggetti della casa, della via, del giardino sono
quasi esauriti, sar il momento di facilitare ai bambini nuove fonti di informazione con i libri: e ci non solo perch la conoscenza immediata
preferibile alla mediata, ma anche perch le parole che i libri contengono
non fanno nascere idee se non in proporzione all'esperienza acquisita
delle cose. Si noti inoltre che questa istruzione a base di formule ha luogo
abbastanza presto e si attua trascurando le leggi del nostro sviluppo
mentale: la nostra intelligenza va necessariamente dal concreto all'astratto
e non tenendo conto di questo fatto, gli studi astratti come la grammatica,
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che dovrebbe venire alla fine degli studi, sono collocati all'inizio; la geografia politica, cosa morta e priva di interesse per un bambino e che dovrebbe essere un'appendice della sociologia, viene iniziata troppo presto,
mentre la geografia propriamente detta, cosa comprensibile e gradevole
di per s, trascurata quasi del tutto. Quac;i tutti gli assunti accostati lo
sono in ordine anormale; le definizioni, le regole e i principi vengono a
trovarsi in prima posizione, anzich essere esposte a poco a poco alla sua
conoscenza come dovrebbero essere naturalmente con l'osservazione
delle cose. Inoltre, in fondo a tutto il sistema, si ha l'insegnamento che
consiste nel far apprendere a memoria, per abitudine, sacrificando lo
spirito alla lettera. In ultimo, si rende ottusa la capacit d'osservazione
all'inizio, in virt dell'impegno che ci si mette a contrastare la natura e
forzare l'attenzione dell'allievo concentrandola sui libri; si confonde il
suo spirito cercando di infondervi cose che non pu recepire e presentandogli le generalizzazioni prima dei fatti; si fa dell'alunno un recipiente
per le idee altrui anzich fame un indagatore attivo di fatti e idee; se ne
sovraccarica il cervello e si giunge al punto che poche intelligenze producano ci che potrebbero dare di s. Una volta superati gli esami si
mettono da parte i libri; le nozioni acquisite, per mancanza d'ordine e di
coordinamento, svaniscono e ci che resta rimane quasi sempre in stato
latente non essendo stata coltivata l'arte di applicare queste nozioni e non
essendo stata sviluppata la capacit di osservazione con precisione n
quella di pensare da s. Si aggiunga a tutto ci che mentre una gran parte
delle cose che si insegnano sono relativamente di scarso valore, una
massa di nozioni importantissime e necessarie rimangono nel pi completo oblio.
I fatti sono cos: l'educazione fisica, morale e intellettuale dell'infanzia
terribilmente difettosa e lo in gran parte perch i genitori sono estranei
alla scienza, l'unica guida che potrebbe addestrarli a questa opera. Quale
pu essere il risultato se si va a esigere la soluzione di uno dei problemi
pi complicati che esistano da persone che non hanno mai pensato a studiarne i principi fondamentali? Per fare una scarpa, per costruire una casa, per manovrare una nave, per guidare un locomotore, occorre un lungo
apprendistato e si pu credere che lo sviluppo fisico ed intellettuale di un
essere umano sia una cosa relativamente cos semplice da poterlo affidare
a chicchessia senza precedente studio? Se ci non giusto, se si ammette
che il processo di questo sviluppo sia, salvo poche eccezioni, il pi complesso che esista in natura e che il compito di assecondarlo sia di estrema
difficolt, non una pazzia non preparare l'uomo per compierlo? Sarebbe
preferibile sacrificare l'acquisizione dei talenti che sopprimere questa
preparazione assolutamente necessaria. Quando un padre che ha agito in
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base a falsi principi accettati senza critica, se ha alienato l'affetto dei figli,
li ha spinti con la sua severit alla ribellione e alla rovina morale e ha
creato la propria disgrazia con le sue mani, si pu fare questa riflessione:
sarebbe pi valido lo studio dell'etologia che quello delle opere di
Eschilo. Quando una madre provoca la morte del figlio, morto come conseguenza della scarlattina e si sente dire da un medico sincero ci che gi
sospettava, che il figlio sarebbe guarito se la sua costituzione non fosse
stata debilitata prima per l'abuso dello studio; quando crolla sotto il doppio peso del dolore e del rimorso, ben scarsa consolazione dirle che il
figlio era in grado di leggere Dante nell'originale.
Vediamo poi che per regolare l'attivit umana nella terza delle sue
grandi divisioni, ' necessaria una certa conoscenza delle leggi della vita;
indispensabile conoscere i primi principi della fisiologia e le verit
elementari della psicologia. Stiamo sicuri che questa asserzione sar accolta con sorriso sdegnoso; chiedere che i genitori acquisiscano conoscenze cos occulte parr assurdo, e lo sarebbe se pretendesse che tutti i
genitori si facessero una cultura profonda in questa materia; ma non
questa la nostra pretesa: basta inculcare negli alunni i principi generali,
accompagnandoli con alcuni esempi per facilitarne la comprensione e
potranno essere insegnati in modo dogmatico se non possono esserlo in
maniera razionale.
Comunque sia, ecco i fatti, che sono incontestabili: lo sviluppo fisico
ed intellettuale dei bambini soggetto a leggi; se i genitori non si assoggettano a queste leggi, la morte inevitabile; se vi si assoggettano solo
fino a un certo punto, ne derivano seri diftti fisici e morali; soltanto assoggettandovisi per intero, i bambini arriveranno a una maturit perfetta.
Si giudichi poi se coloro che un giorno dovranno essere genitori non
debbano conoscere queste leggi.
HERBERT SPENCER
(Da l'Education)

L'IDEALE
L'aspirazione che spinge l'umanit a seguire la via del progresso non
consiste nel trionfo del tal o talaltro partito o sistema, n nella realizzazione della tale o talaltra et dell'oro pi o meno bella. concepita
dall'immaginazione .di infelici immersi in avversit irreparabili che sognano la felicit, bens nel raggiungere un regime sociale libero da ogni
privilegio, che metta l'individuo in grado di godere appieno il suo diritto
immanente all'evoluzione naturale, libero da ogni vincolo economico o
politico, e che garantisca alla societ l'accettazione immediata e generale
di ogni idea e ogni scoperta che richiedano applicazione pratica, senza
che lo impediscano timori tradizionali n indebito attaccamento ai cosiddetti diritti acquisitL

LA LOTTERIA NAZIONALE
I bambini sentono spesso parlare di questa istituzione, abbastanza radicata nei nostri costumi, che funge da poderoso strumento ai governi
contro la moralit e gli interessi dei governati.
Considerandoli sufficientemente informati sui suoi significati ed effetti, pensiamo che la lezione migliore che si possa dare loro al proposito
sarebbe quella da loro stessi formulata; e per assisterli in ci, gli stato
dato il seguente questionario:
I governi della Spagna, in rappresentanza dello Stato, proibiscono certi
giochi d'azzardo tra i privati e conservano la lotteria, monopolizzando il
gioco a proprio favore.
Con questo monopolio si fomenta l'attaccamento al gioco e la gente si
aspetta da esso il proprio benessere.
Cosa ne pensate di questi governi che promettono la fortuna ai giocatori d'azzardo?
Da dove viene il denaro vinto con questo gioco?
Il nostro proposito si realizzato; la lezione risulta spontanea, razionale, vigorosa: tutti sono concordi nell'opporre un rifiuto netto al vizio
eretto a istituzione nazionale sotto la protezione dello stato, cosa che costituisce gi una debolezza riconosciuta di protetto e protettore, e lo
tanto pi considerando che ci che hanno appreso bambine e bambini con
il proprio sforzo intellettuale, che non inferiore a quanto si sarebbe potuto insegnare loro con un discorso apposito, che avrebbero ascoltato

probabilmente con distrazione, gli rimarr come bene proprio nella comprensione e nella memoria e se ne dimenticheranno ben difficilmente.
Come si vedr, a parte il pensiero predominante e unanimamente
espresso, in ogni risposta c' una nota personale e caratteristica, prodotto
di impressione individuale, ispirata in tutti a un senso di giustizia che se
non risulta sempre giusto, lo si deve a certi pregiudizi di cui i bambini
consultati non sono ancora riusciti a liberarsi.
Per non rendere troppo ampio e voluminoso questo lavoro, prescindiamo dai giudizi simili che risulterebbero ripetitivi e riportiamo con leggeri ritocchi ci che reca il sigillo individuale di ciascuno.
Dicono i bambini di dieci anni: "Il governo per suo proprio interesse
inganna i cittadini; il premio che d il denaro di altri." "Sarebbe meglio
che anzich trastullarsi in questi giochi che servono soltanto a peggiorare
l'umanit, la facessero progredire." Governanti che imbrogliano, cittadini
imbrogliati che li appoggiano col proprio denaro, tendenza a peggiorare
l'umanit, opportunit di farla progredire; tutto ci riecheggiato nelle
menti femminili di dieci anni prima ancora che scoprano queste verit,
che sono nel contempo censure severissime per coloro che le meritano.
Una bambina di Il anni: "Il denaro che si vince alla lotteria dovrebbe
appartenere ai lavoratori, visto che hanno prodotto gli oggetti che lo costano." Questa bambina condanna s la lotteria, ma come male minore, e
partecipando all'errore degli economisti che conferiscono al denaro il
valore di ricchezza, lo richiedono per i lavoratori. Imparer col tempo che
il denaro dei privilegiati ha solo il valore che gli attribuisce la sottomissione degli diseredati.
Tre bambine di 12 anni: "Il governo promette denaro ai giocatori perch sa che sono molti e poich tutti danno denaro, pi ci che trattiene
di quanto d al vincitore. I governi che fanno ci, anzich compiere
un'opera per cui tutti hanno la vita assicurata, mancano del potere sufficiente per governare una nazione;" si sostituisca la parola diritto dove
detto potere sufficiente e, a parte la grave accusa, rimane comunque un
pensiero apprezzabile. "Il denaro che si ,ottiene dalla lotteria dovrebbe
essere investito nelle scuole, in libri e case per i poveri"; questo pensiero
ha un certo strascico da beneficenza e perci risulta inacettabile e inefficace: non tiene conto del fatto che non si allieva la povert con la carit
proveniente dalla lotteria, anzi, la si fomenta. "La lotteria nazionale il
gioco peggiore. I giocatori, anzich lavorare perch sia garantita la vita a
tutti nella societ, giocano sperando che gli tocchi il primo premio, ritrovandosi imbrogliati all'infuori del vincitore." Questo puro buonsenso.
Due bambine di 13 anni: "Se il vincitore un ricco, prende denaro al
povero lavoratore ... a causa dei ricchi che va tanto male la societ." "Se
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coloro che conquistano il benessere con la lotteria lo conquistassero con


lo studio o col lavoro, vivrebbero pi tranquilli senza subire le delusioni
della perdita." Queste sono verit espresse con energia positiva e poesia
ideale.
Una bambina di 14 anni: "Anzich perdere tempo giocando nelle
osterie o nei bar o giocando alla lotteria, gli uomini dovrebbero pensare a
regolare la societ in modo che tutti quanti possano avere il benessere
garantito." Pensiero grandioso contenuto in una bella concisione, che raccomandiamo a coloro che perdono tempo di norma oppure lo impiegano
inutilmente a lamentarsi quando sono colpiti dalle disgrazie.
Tre bambini di dieci anni: "Il governo imbroglia molto con la lotteria,
perch senza spendere un centesimo vende molti biglietti e d pochi
premi e vieta molti giochi perch rimanga solo il suo e per guadagnare
lui. Chi vince lo fa coi soldi dei suoi compagni e se era povero diventa
ricco e apre una fabbrica in cui sfrutta i suoi vecchi compagni. A questo
serve la lotteria." Un pensiero analogo diede lo spunto a Carlo Marx per
la sua famosa opera Il Capitale: "I governi promettono la fortuna per
guadagnare denaro." Come i ciarlatani di professione. "II governo
molto ingiusto perch fa proprio ci che vieta ai privati. A me sembra che
se tutti fossero felici, nessuno vorrebbe vincere il primo premio." Esattissimo.
Due bambini di Il anni: "II governo promette a ciascuno il denaro di
tutti e si prende la maggior parte. A me sembra che gli uomini dovrebbero preoccuparsi di pi a regolare la societ, a creare scuole libere e a
sopprimere le chiese, che di questi giochi con cui il governo li imbroglia." Chi ne dubita l "La lotteria nazionale un gioco come qualsiasi altro. [governi che la sostengono non sono giusti." N le leggi su cui si basano.
Sei bambini di 12 anni: "[ premiati della lotteria guadagnano denaro
senza lavorare, il che una grossa ingiustizia." "Il governo sopprime
molti giochi e ne stabilisce uno che porta molti uomini alla miseria." "Gli
uomini non devono fidarsi della lotteria, ma devono studiare e inventare
cose per il benessere sociale." "Chi gioca alla lotteria spera di intascare il
premio dicendo: 'Se vinco molto denaro non lavorer pi!'" "Le persone
che vogliono vincere alla lotteria per non lavorare sono stupide." "Se i
giocatori sono poveri diventano pi poveri e con la speranza di vincere
non fanno niente." Mai con maggiore opportunit si potuto esprimere il
detto: No comment.
Qui di seguito si esprimono bambini di 13 anni: "II governo ha istituito il gioco della lotteria per guadagnare lui; gli sciocchi sono i giocatori, perch sarebbe meglio che tutti i giocatori operai si riunissero per
lO

organizzare una buona societ e tutti starebbero meglio." Si vergognino i


viziosi e gli abitudinari di fronte a una verit tanto evidente e sensibile!
"Il governo protegge il gioco della lotteria perch quanto pi si gioca e
tanto pi guadagna. I poveri a volte giocano tutto il salario giornaliero e
lo perdono." A cui partecipano gli astuti e gli sciocchi, ciascuno secondo
il proprio modo di essere.
"A me sembra che sarebbe meglio che gli uomini inculcassero idee per
arricchire la societ e affinch tutti si aiutassero a vicenda, senza ricorrere
a nessun tipo di lotteria e a nessun governo. Penso che i governi che
fanno la lotteria sono dei borghesi che si vogliono arricchire alle spalle di
chi gioca." Non ci meritiamo nulla di meglio. "Le persone che giocano
alla lotteria per arricchirsi e non lavorare dovrebbero lavorare per il progresso della societ e guadagnerebbero di pi." Chiaro! La serie si conclude con questo pensiero vigoroso con tutta la sua semplicit: !tI governi
con il gioco della lotteria danno il cattivo esempio."
Si pu dire poco di pi contro la lotteria nazionale e assolutamente
nulla a suo favore.
Vorremmo solo fare un'osservazione: si chiama premio la quantit che
si paga al titolare del numero designato dalla sorte e per premio si intende
generalmente una ricompensa al merito. Tra il premio della lotteria, che
pu essere guadagnato dal pi ignorante e il premio di certi esami che
viene assegnato in alcune scuole all'antica a chi si suppone sappia di pi,
vi una grande differenza che gli interpellati non hanno tenuto in considerazione. Lo annotino gli scolari a carico delle illogicit che la nostra
lingua contiene.

IL RADIO
In una sessione della Societ astronomica di Francia, il Sig. Becquerel
present le sue prime ricerche sulla radioattivit della materia, iniziate nel
1896, nelle quali scopr l'uranio, sostanza dotata della propriet di produrre emanazioni che attraversano i corpi nello stesso modo in cui i raggi
Roentgen impressionano le lastre fotografiche attraverso della carta nera
oppure delle lamine metalliche e scaricano un elettrometro.
Da questi esperimenti, che il Signor e la Signora Curie avviarono lavorando presso la Scuola di Fisica e Chimica di Parigi, partirono per analizzare le propriet dei corpi radioattivi. Servendosi dell'elettroscopio come
il chimico si serve dello spettroscopio, trovarono il pitchblend, un elemento sconosciuto fino ad allora, di estrema rarit e molte migliaia di
Il

volte pi attivo dell'uranio. I preparati sempre pi concentrati portarono


all'isolamento completo del nuovo elemento, un milione di volte pi attivo, a cui i giovani inventori diedero il nome di radio.
Ci si far un'idea della difficolt di questa scoperta apprendendo che
in una tonnellata di mille chili di minerale, trasportato, analizzato e disseccato, l'uranio isolato non rappresenta di pi del quantitativo di un decigrammo, che viene a costare cinquemila franchi, per cui un grammo di
radio viene a costare cinquantamila franchi.
Il governo austriaco forn gratuitamente la prima tonnellata del prezioso minerale. Il signor e la signora Curie si procurarono il resto con i ventimila franchi che concesse loro l'Istituto di Francia, insieme con i trentamila franchi del premio Nobel.
Cos'ha poi di particolare questo radio? La sua facolt di produrre calore e luce, la sua energia, la sua attivit radiante.
Da tempi antichissimi nell'universo sono stati riconosciuti due principi: la forza e la materia. Le propriet del radium ci inducono a credere
che questa divisione non sia reale, che la materia si possa trasformare in
forza e viceversa.
Un decigrammo di radio in un tubo di vetro, contenuto a sua volta in
un altro di piombo e collocato in una scatoletta rivestita di cotone greggio
e riposta in un taschino del gilet brilla nell'oscurit con luce fosforescente; per bisogna conservarlo nel tubo di piombo, perch i raggi del
radio agiscono sulla pelle. Se si applica alla pelle una capsula di celluloide o di gomma contenente un granello di radio puro e la si lascia per
qualche tempo, si forma una macchia rossa come una scottatura. In alcuni
casi si forma una vescica. Se si prolunga l'esposizione, si produce un'ulcera di difficile guarigione. "In un esperimento, dice la signora Curie,
mio marito pose e mantenne sul braccio un prodotto radiante poco attivo.
In quel punto si form un rossore e in seguito una piaga che impieg
quattro mesi a guarire. L'epidermide rimase distrutta e si ricostitu con
difficolt, lasciando una cicatrice molto marcata."
Se al buio si colloca un prodotto radiante sulla tempia tenendo gli occhi chiusi, si noter la sensazione di una luce che giunge all'occhio. I ciechi la cui retina intatta sono sensibili all'azione del radio.
Dai sali di radio si disperde un calore spontaneo e continuo. Questa dispersione di calore lo mantiene a una temperatura pi elevata dell'ambiente; si osservato che questo corpo singolare, in bombardamento perpetuo, lancia intorno a s proiettili minutissimi, inconcepibili dalla nostra
immaginazione, di millionesimi di milligrammo ad una velocit comparabile a quella della luce, qualcosa come duecento o trecentomila chilometri al secondo. Di conseguenza, l'atomo chimico non indistruttibile e
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irradia la sua sostanza. Ma questi proiettili sono tanto prodigiosamente


piccoli che per ogni centimetro quadrato di superficie radiante, la materia
irradiata non rappresenterebbe di pi che un milligrammo in capo a un
miliardo d'anni.
,
Rutherford e i Curie hanno osservato che i corpi esposti a questa
emissione diventano radioattivi per qualche tempo.
Si nota che la caratteristica pi saliente del radio la sua propriet di
emanare raggi che hanno una certa analogia con i raggi Roentgen e quelli
catodici, sebbene non vi sia identit completa. Il signor Crookes, tanto
famoso per i suoi esperimenti sullo stato atomico, pensa di assimilarli a
degli elettroni, a atomi di elettricit dispersi dalla materia e proiettati
nello spazio. Questi elettroni, dice, non sono n onde n etere n una
forma di energia, ma sostanze che possiedono energia. Scaricano un elettroscopio collocando il radio a oltre tre metri e attraverso cinque o sei
millimetri di piombo e molti centimetri di piombo e alluminio impressionano un clich. Operano come una nebbia, sono mobili e formano una
corrente d'aria a cui danno transitoriamente un potere conduttore. Si
sviano in un campo magnetico.
Forse tutte queste manifestazioni si devono all'elettricit. Gustavo Le
Bon ha evidenziato che il radio, l'uranio e loro affini non sono gli unici
corpi radioattivi e che la radioattivit probabilmente una propriet generale di tutti i corpi di grado inferiore al radio. Allora, gli atomi si possono
dissociare? La materia si pu considerare energia condensata?
Che valore conserver in futuro la sottile distinzione classica tra il
ponderabile e l'imponderabile?
A proposito di questo punto sono stati azzardati certi assurdi che conviene mettere al bando. Si giunti a sostenere che il radio emette energia
indefinitamente sotto forma di luce e calore senza che la sua fonte di minuisc~; ma tale affermazione, che una specie di vendetta che prendono
contro la scienza i settari delle religioni sconquassate, non stata sostenuta da nessuna persona competente e non si saputo di nessuno che non
l'abbia contestata se gliela si attribuiva. E' quindi un errore pretendere che
la scoperta del radio abbia scombussolato tutte le teorie della scienza,
quando l'unica cosa che potrebbe succedere la necessit di una nuova
coordinazione di certe ipotesi chimiche e fisiche che non compromettono
minimamente la linea che la teoria scientifica moderna ha invariabilmente seguito.

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INTERVENTO OPPORTUNO
Era una bella sera di una domenica d'aprile, di quelle in cui la vita
sembra fatta di allegri sorrisi.
Due settimane grigie e piovose avevano reso pi brillante e bello quel
sole vittorioso sulle nubi e pi puro quell'azzurro con cui lo spazio infinito si presentava alla nostra vista.
Il ruscello che ondulava capricciosamente attraverso la pianura, ingrossato dalle piogge recenti, scorreva rumorosamente tra le verdi e fiorite rive, sempre conservando un'intonazione amichevole.
Nella piazza del villaggio accorrevano i bambini a gruppi allegri e
vocianti, e subito si organizzarono partite alle biglie o con le trottole;
mentre i pap, assorti nella contemplazione di un gioco di bocce, seduti
su un minuscolo ponte che attraversava il rio, fumavano, marcavano e discutevano i punti.
Ben presto le biglie e la trottola, poich comportavano poco movimento per le loro energie esuberanti, vennero a noia ai bambini.
- Giochiamo a qualcosa d'altro! disse l'impetuoso Eugenio, a cui piacevano molto di pi le corse che la relativa tranquillit di quei giochi.
- A rincorrersi! propose uno.
- No, a moscacieca!
- Dai, a nar.;condersi!
I pareri erano divisi e si faceva difficile mettersi d'accordo, quando
all'improvviso spunt nella piazza, rosso e ansimante per la corsa, Carlos,
il figlio del sindaco, ostentando un chep, spalline e una spada che gli davano un aspetto bellicoso di cui pareva orgoglioso.
Non crediamo di testimoniare il falso contro i suoi compagni se supponiamo che si dest in loro un sentimento di invidia al vederlo vestito di
panni tanto brillanti.
Luis, il pi vecchio della banda, esternando la sua ammirazione, riassunse il sentimento generale proponendo:
- Giochiamo ai soldati!
- Si! risposero in coro i bambini.
Questa volta la proposta raccolse l'unanimit dei suffragi e ebbe inizio
la distribuzione degli incarichi.
I pi grandi sarebbero stati i capi in ragione, senza dubbio, della mas-
sima considerata assiomatica: la forza superiore al diritto; gli altri, non
potendo scegliere, sarebbero stati i soldati semplici e tra loro si scelse
quali avrebbero rappresentato il nemico, perch si trattava di combattere
una battaglia. Ci fu qualche difficolt a designare le spie, fondamento
massiccio di un piano di battaglia e strumento efficace di un generale in
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capo; ma tra i minuscoli combattenti si consider indegno e ripugnante


quell'incarico, nessuno accett di svolgerlo, e dovette essere soppresso
lasciando questo elemento di gloria al futuro vincitore.
Ciascuno si trovava al suo posto e al punto di incominciare quel simulacro di macello, quando udirono queste parole:
- E cos volete davvero giocare imitando i soldati?
Fissarono in silenzio l'interlocutore e videro che si trattava del signor
Juan, "il Saggio", come lo chiamavano nel villaggio. che, appoggiato al
suo bastone, li contemplava con aria triste per alcuni istanti.
- Perch no? Domand il pi stordito e forse anche il pi impaziente.
- Perch? ripet addolorato il signor Juan; quando si tratta di un gioco
come espansivit razionale e manifestazione di allegria lo si sceglie in
genere lieto e inoffensivo; mentre il vostro crudele e barbaro e non rievoca altro che lacrime e sofferenze, dolori fisici e angosce morali, vizio e
degradazione. E se no: tu, Luciano, ti sei mai chiesto perch piange tua
madre quando ode pronunciare la parola soldato? hai dimenticato tuo
fratello che si arruolato cinque anni addietro e che non mai tornato n
mai torner? E tu, Luis, non ti ricordi dove ha perso la gamba tuo zio, facendo di un uomo forte e robusto un disgraziato incapace dei lavori pi
semplici? E quel povero Miguel, un tempo cos lavoratore, dove ha preso
quelle abitudini di pigrizia e ubriachezza che ora lo dominano? Senza
contare tanti altri che dopo avere compiuto la leva militare sono tornati
irriconoscibili o non sono pi tornati? E i miei due figli, non me li hanno
presi uno dopo l'altro'?
Non ho ragione di ripetere che questa terribile parola descrittiva non
suscita altro che spavento e dolore? Non si deve pensare nel contempo
all'esercito e alla guerra alla quale indissolubilmente unito?
La guerra! O miei cari bambini! chi di voi non ha letto o sentito parlare delle atrocit connesse dai soldati sui campi di battaglia, che per aberrazione si chiamano "prodezze" o fatti di arma .... Che barbara e che ingiusta la guerra! Che enorme infamia questo sacrificio di innocenti
che non si conoscono tra loro e che non hanno in s il bench minimo
motivo di odio o scontento!
E sono i nostri concittadini, nostri parenti, nostri fratelli a trasformarsi
in questi boia che si lanciano allo sbaraglio, abbruttiti da un'ignobile disciplina, ubriacati da false promesse di gloria o di patriottismo che introducono in corpi sani e pieni di vita quell'arma che tu, Carlos, porti sul
fianco e la ritirano grondante di sangue di un povero soldato, di un altro
infelice come loro, altrettanto imbrogliato ed abbruttito. Questi giovani
che una legge iniqua ha strappato al focolare e alla famiglia, noi li amavamo per la loro bont, la loro espansivit e la loro franchezza; ma lag15

gi, sul campo di battaglia, dopo essere stati addestrati dai loro capi, si
sono trasformati in bestie feroci e perversi fino al fondo dell'animo hanno
devastato e assassinato.
L'assassino imboscato che uccide il viandante per rubare ha come
scusa la necessit: ma il soldato agisce per conto dei superiori. la cui
ambizione soddisfa e ai quali abbandona tutta la sua personalit; moralmente non altro che una spoglia vivente. Che incivilt! Che vergogna!
Se sapeste, figli miei, quanto soffro in tutto il mio essere, io che vi
amo e che vi vorrei idealmente giusti, vedendo che vi compiacete di questo gioco feroce e che, come Carlos, non avete scrupolo a vestire questi
panni, livrea del crimine, emblema dell'assassinio! Che pena mi domina
al vedere che ancora lontano il giorno in cui, vergognandosi di essere
soldati, finalmente comprendendo gli uomini la crudelt e la brutalit
della loro condotta, si cercano l'un l'altro e si uniscono per lavorare insieme per il bene dell'umanit! O che triste vedere i vostri teneri cuori a
perpetuare inconsciamente gli errori e i difetti di chi vi ha preceduti!
La voce dell'anziano si spense in un singhiozzo.
Emozionati, col petto oppresso, i bambini lo ascoltavano in silenzio;
erano costernati.
Allora Luis, mosso da impulso spontaneo, si fece avanti:
- Perdonaci, disse rispettosamente; non siamo cattivi, lo sai. Non abbiamo
mai riflettuto su quello che ci hai spiegato; adesso vediamo chiaramente
la verit e prometto a nome dei miei compagni che ci ricorderemo sempre
delle tue sagge parole.
- Da parte mia, esclam il buon Carlos, guarda un po' cosa me ne faccio
di queste carabattole.
E facendo seguire l'azione alle parole, si strapp violentemente di
dosso i simboli di ci che prima tanto l'aveva rallegrato, li fece a pezzi e
chiudendoli nel pugno, tra le manifestazioni di approvazione di compagni, li gett nel rio.
LEOPOLDINA BONNARD

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LE CONFERENZE DELL'ESCUELA MODERNA


La conferenza del 31 gennaio fu tenuta dal Dr Martinez Vargas, che
inizi cos una serie di opere speciali destinate a combattere la tubercolosi.
Prese l'avvio dichiarando che la propaganda antitubercolosa nelle
scuole efficacissima, perch fissa le idee in testa ai bambini per tutta la
vita, mentre quella diretta agli adulti deve lottare contro la vita quotidiana
e contro i pregiudizi.
Qualific la tubercolosi un pericolo sociale d'antica data, sempre
grave, attualmente gravissimo, poich in passato si credeva che non venisse agli abitanti di paesi posti a 1000 metri sopra il livello del mare,
mentre il conferenziere ne ha visti a oltre 1600.
Per fissare l'attenzione diede questo terribile dato che emozion profondamente l'auditorio: in Barcellona muoiono annualmente 2000 tisici.
Consider lo sputo come l'agente principale d infezione e censur duramente la sudicia e pericolosa usanza di sputare sul pavimento, sottolineandone tutti gli inconvenienti e dando consigli utilissimi.
Servendosi di un quadro pubblicato dal Dr Verdes Montenegro, che
illustra gli effetti dell'infermit, fece opportune considerazioni igieniche e
sociali, mostrando eloquentemente la pienezza di vita e la decadenza che
precorre la morte; la sana allegria prodotta dall'igiene e la mortale tristezza della sporcizia e della miseria.
La conferenza ebbe termine con l'esame facoltativo degli alunni, che si
mostrano in ottime condizioni di salute.

-----Nella conferenza del giorno 7 il Dr De Buen riassunse le precedenti


spiegazioni proponendosi di dare chiara dimostrazione delle affermazioni
scientifiche.
Ricord quanto detto a proposito dei flagellati, parassiti intestinali,
che provocano alcuni disturbi; delle amebe, cellule protoplasmatiche che
risiedono in fondo alle acque salate o dolci oltre che nella bocca e negli
intestini dell'uomo; delle noctiluca, che per numero danno al mare la fosforescenza che si osserva nel buio della notte; dei foraminiferi, operai
microscopici che formano gusci artistici con il sale disciolto nelle acque
del mare, che, con la loro ammirevole molteplicit, elevano le terre fino a
produrre isole e montagne.

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Le specie descritte apparvero alla vista per mezzo dell'apparecchio di


proiezioni luminose, suscitando l'ammirazione dell'auditorio infantile che
si rese conto dell'opera immensa che esseri cos minuscoli producono.
Il conferenziere, con l'abituale eloquenza, fece osservare che la leggenda dei mostri e dei giganti dell'antichit stata distrutta dalla manifestazione di potere e energia degli infinitamente piccoli, esaltati dalla costanza nel lavoro.
Il Dr Martinez Vargas prosegu il giorno 14 esponendo i pericoli
dell'infezione tubercolare.
A questo proposito osserv che in molti casi di decesso per la terribile
infermit, i familiari cambiano casa e lasciano le abitazioni infette insufficientemente pulite, minacciando di morte il nuovo inquilino. Contro un
pericolo cos terribile, nei paesi che si preoccupano dell'igiene pubblica,
non si affitta una casa prima che un proprietario non abbia presentato un
certificato facoltativo che attesti che stata eseguita una disinfezione che
ne garantisce la salubrit. L'opportunit di questa procedura evidente e
agli inquilini, che sono quelli che devono affrontare il pericolo, non
conviene accettare una casa sospetta di infezione.
Tratt quindi la differenza che esiste tra i dispensari, che sono come
consultori per indicare il trattamento all'inizio dell'infermit o quando si
sospetta di averla contratta, e i sanatori, destinati alla cura del male, che
si consegue soltanto in 20 casi su 100 per il fatto che vi si fa ricorso soltanto quando il male ha assunto grandi proporzioni. L'uno e l'altro sistema hanno i propri vantaggi e la combinazione razionale dei due la cosa
pi opportuna.
Considerando che nella maggioranza dei casi i pazienti non possono
provvedere a curarsi per mancanza di risorse, dichiar l'opportunit di
creare istituzioni o di sviluppare completamente quelle esistenti per
supplire a questa deficienza per solidariet sociale, come riconoscimento
da parte di coloro che hanno salute e mezzi, del diritto a vivere che spetta
a quegli infelici.
Per mezzo delle proiezioni luminose present vari ritratti di infermi ridotti alle condizioni pi precarie, di altri ben trattati e curati in condizioni
igieniche, di sanatori e dei germi infettivi che suscitarono l'interesse
dell'auditorio.
Termin il discorso con il controllo sanitario degli alunni che risultarono in perfetto stato di salute.

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Il giorno 21 il Dr De Buen raccont della sua gita scolastica scientifica, che aveva avuto luogo la settimana precedente alle montagne vulcaniche di Olot.
Senza entrare in uno studio delle cause, che riserv ad altra occasione,
parl dei fenomeni vulcanici. Spieg come le acque sotterranee, sottoposte all'azione del fuoco e combinate con le varie materie minerali, producono l'espulsione di grandi quantit d fango e quando manca l'acqua,
questa stessa azione espelle quantit enormi di ceneri, dando luogo in
ambo i casi a catastrofi come quelle provocate dal Vesuvio nell'anno 70
dell'era volgare nelle belle citt di Pompei ed Ercolano.
Spieg che l'espulsione di materie fuse per effetto della elevatissima
temperatura d luogo a fiumi di lava incandescente che, quando arrivano
al mare, a un fiume o a un lago, si spengono; ma poich si tratta di due
forze possenti e antitetiche, si scontrano con formidabile violenza e la
lava si converte in quelle scogliere basaltiche dove l'osservatore ammira
la forza che le produsse e la bellezza che la natura d ai suoi prodotti.
Di questa gita il conferenziere aveva ritratto numerose scene, che present per mezzo dell'apparecchio di proiezioni luminose e cos avemmo il
gusto di vedere i crateri di Santa Margarita, di Sacopa e della Garrinada,
le scogliere di Fluvi e di Castellfullit e molte altre viste di quella zona
vulcanica.
La conferenza fu interessantissima per i bambini e il pubblico numeroso si mostr soddisfatto.

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