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Questo olume e una raccolta degli articoli e delle recensioni pub-
blicate nel giugno 2012 sul numero 1 della riista elettronica Pa-
gine Inattuali, ISSN 2280-4110, scaricabile alla pagina web
www.pagineinattuali.com.

Pagine Inattuali
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Prima edizione: luglio 2012

A cura di Roberto Colonna

ISBN 98-88-96583-22-

Comitato Scientiico:
Alessio Mirarchi
Steano Santasilia
Liio Santoro
Giovanni Sgro

Progetto graico e di copertina:
Raaele Di Somma

In copertina: 4#50% '"6%*%7 &1+ % 83'0% '66%'"1 ' &9# /'$#7 0' &1+12&#+:' ;
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,\alter Benjamin, ?$@#++*+%2*9#1$#*%2&9#2, .#1$%# -#2 A1$*2&9$%**2, trad.
it. e cura di Lnrico Ganni, ?0#"#+*% -% *#1$%' -#00' &1+12&#+:'7 *#1$%' -#0
>$15$#221, in ID I passages di Parigi, 1orino: Linaudi, 2000, p. 515,.


2012, Ldizioni Arcoiris, Salerno
Prima edizione luglio 2012


Riserati tutti i diritti.
L ietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, se non attra-
verso lautorizzazione scritta da parte dellautore e/o delleditore.
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Uninterpretazione a partire dalla Filosofia
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LArgentina cattolica e militare

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ANNA BOCCU1I


er.ovaggi fevviviti cove aetovatore aetta
tra.gre..iove favta.tica vei raccovti ai ]vtio Cortaar
















































1. Ln todo lo que escribo hay una tentatia particular: descubrir
una tica y una metasica nueas
1
. Questo il senso che Julio Cor-
tazar attribuia al proprio agire letterario, alludendo cosi al pro-
ondo signiicato ontologico ed epistemologico insito negli slit-
tamenti spaziali e nelle distorsioni temporali, nelle metamorosi e
negli sdoppiamenti che costituiscono la cira dei suoi racconti
antastici.
Lo scrittore argentino, infatti, raccogliendo leredit del pro-
getto surrealista
2
, si sere del antastico e della sua componente
irrazionale come strumento per la creazione di un hombre nue-
vo e per un piu complessio selamento della dimensione auten-
tica della realt circostante, nella quale lessere umano si muove
invece piegato dallabitudine o da ci che chiamiamo normalit,
ordinata secondo una ragione pragmatica alienante
3
. La critica

1
|In tutto ci che scrivo c un tentativo particolare: scoprire unetica e una metafisica nuore|
Dora in poi, quando non diversamente indicato, si intende che le traduzioni
sono dellautrice. Cito questo brano dellintervista parigina Arts del luglio-
agosto 1963 da Garca Canclini N., Cortaar: vva avtrootoga oetica, Buenos Ai-
res: Lditorial Noa, 1968, p. 1.
2
Al riguardo, si eda il dettagliato saggio di Picn Garield L., . ]vtio Corta
ar vv .vrreati.ta., Madrid: Gredos, 195.
3
Cr. Curuchet C., ]vtio Cortaar o ta crtica ae ta rav ragvatica, Madrid: Lditora
Nacional, 192.
224 ANNA BOCCU1I

soggiacente a tutta lopera del nostro autore dunque rivolta con-
tro lorganizzazione della cultura occidentale e in particolar modo
contro leredit del pensiero razionalista del mondo classico. A
esso Cortazar contrappone una logica nella quale le dicotomie si
troano annullate, la ragione monologante e dogmatica negata da
un erita che e inaerrabile e, in ogni caso, inconoscibile e la cui
dimensione autentica risiede piuttosto in una .vrarreatiaaa, come
la deinisce Sal Sosnowski
4
. 1ale .vrarreatiaaa sarebbe una realta
trans-razionale, penetrabile grazie allintuizione specifica del pen-
siero poetico
5
, che Cortazar ha assimilato piu olte al pensiero
magico primitio
6
. Come spiega il gia citato Sosnowski:

Ll conocimiento potico permite al hombre penetrar los se-
cretos del unierso edados al conocimiento cientico o des-
plazados uera del dominio de los cognocible. Al reconciliar
el hombre con el unierso, al ponerlo en contacto con to otro,
se le otorga nueamente la posibilidad de desplazarse a tras
de todos los estratos que lo integran, tanto el racional como
el maravilloso. Se eliminan as zonas de friccin entre el de-
seo del hombre y sus limitaciones humanas que restringen su
capacidad de actuacin

.

4
Cr. Sosnowski S., ]vtio Cortaar. |va bv.qveaa vtica, Buenos Aires: Ldiciones
No, 193, pp. 19-20.
5
Precisa Garca Canclini: lo potico no alude al gnero literario, sino al modo
de experimentar la realidad y recrear el lenguaje |lelemento poetico non allude al
gevere tetterario, va at voao ai .erivevtare ta reatta e ricreare it tivgvaggio| ,Garca
Canclini N., Cortaar: vva avtrootoga, cit., pp. 19-20,.
6
Cr. Cortazar J., Para vva oetica, in ID, Obra Crtica, Alazraki J. ,a cura di,,
Madrid: Alaguara, 1994, pp. 265-285.

|La conoscenza poetica permette alluomo di penetrare i segreti delluniverso interdetti alla
conoscenza scientifica o espulsi al di fuori del regno del conoscibile. Nellatto di riconciliare
luomo con luniverso, nel metterlo in contatto con lo otro, gti rieve covce..a ta o..ibitita ai
.o.tar.i attrarer.o tvtti gti .trati cbe to ivtegravo, aat raiovate at verarigtio.o. i etiviva
no cos zone di frizione tra il desiderio delluomo e le sue limitaziovi, cbe ve re.trivgovo ta
capacit dazione| Sosnowski S., |va bv.qveaa, cit., pp. 19-20.
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Lo selamento e il rinnoamento al centro della letteratura
cortazariana iniziano pero in primo luogo nel linguaggio, che dee
prediligere la parola inedita grazie alla quale lessere umano pu
riscoprire il mondo e non piu, come un automa, castigarsi gli oc-
chi guardando qvetta co.a che si muoe nel cielo e che sorniona-
mente accetta il nome di nuola, la sua risposta catalogata nella
memoria
8
. Come la rioluzione surrealista auspicaa, signiicato
e signiicante, parole e cose, inzione e realta, letteratura e dimen-
sione umana si troano nuoamente imbricati e messi in discus-
sione nel antastico cortazariano.

2. Spunti di rilessione interessanti circa questa critica al pensiero
occidentale nella letteratura di Cortazar, mi sembrano proenire
anche dallanalisi della costruzione dei personaggi emminili, in
particolare in quei racconti in cui il rapporto tra uomo e donna
iene stabilito attraerso la relazione sentimentale o erotica. Ri-
tengo inatti che i personaggi emminili solgano un ruolo onda-
mentale nellazione narrativa di tipo fantastico, dienendo impre-
scindibili per la costituzione del senso globale del racconto. Alla
luce di queste considerazioni, credo sia possibile ,e necessario, at-
tenuare certe posizioni della critica poco generose nei conronti
del nostro autore, in passato attaccato per linfelice definizione di
lector hembra coniata nel suo romanzo t gioco aet vovao
9
e per

8
Cortazar J., i.toria. ae crovoio. , fava., 1962, trad. it. di Rossini l.N., torie ai
crovoio. e ai fava., in ID raccovti, lranco L. ,a cura di,, 1orino: Linaudi-
Gallimard, 1994, p. 30.
9
quasi superfluo ricordare che lespressione lector hembra, ovvero letto-
re femmina designa il lettore passivo ed lopposto del lettore complice invo-
cato nelle rilessioni metaletterarie di Morelli, il personaggio dello scrittore per
bocca del quale iene ormulata la teoria della nuoa letteratura secondo Cor-
226 ANNA BOCCU1I

la sostanziale aderenza, nella rappresentazione del emminile, ai
modelli dominanti della societa, che secondo alcune letture cri-
tiche arebbero relegato i personaggi emminili a un ruolo subal-
terno e ancillare
10
.
Unaltra prospettiva, pi complessa e articolata, pu derivare
inece da una lettura del emminile nella poesia di Cortazar, ino
a poco tempo a ingiustamente relegata in secondo piano dalla
critica e ora oggetto di nuoa attenzione
11
. Nelle poesie, la donna
colei da cui scaturisce la possibilit dellamore, che include, co-
me sottolinea Rosalba Campra, las imagenes solares del erotis-
mo, y tambin sus marejadas mas turbias
12
. Non bisogna di-
menticare che lamore costituisce nel macrotesto cortazariano una
delle orme supreme del disordine, in quanto in lotta contro la
Crav Co.tvvbre, oero tutte le abitudini e le conenzioni che in-
trappolano lessere umano. Lamore acquisisce valore positio di
liberazione, e la donna diiene cosi generatrice di mondi, ripren-
dendo nuoamente le parole di Campra: La mujer, que en su rol
de madre representa un impedimento en el camino hacia la liber-
tad, en tanto que amante abre las puertas que dan a territorios in-

tazar ,cr. Cortazar J., Ra,veta, 1963, trad. it. di Rossini l.N., t gioco aet vovao,
1orino: Linaudi, 2004,.
10
1ra gli altri, cr. Paley lrancescato M., t vvero bovbre ;ero vo ta vvera vv;er),
in Alazraki J., Iask I. e Marcos J. ,a cura di,, ]vtio Cortaar. a i.ta fivat, Madrid:
Ultramar, 1983, pp. 335-348, lelda Puleo A., a .evatiaaa favta.tica, in o
tvaico , to favta.tico ev ta obra ae ]vtio Cortaar, Coloquio Internacional, Centre de
recherches Latino-Americaines, Uniersit de Poitiers, Madrid: lundamentos,
1986, pp. 195-202, Cedola L., t oficiavte , et actito: rote. fevevivo. ev ta obra ae
Cortaar, in Nueo texto crtico, n. 4, 1989, pp. 115-128.
11
Un segno tangibile della rialutazione della poesia di Cortazar e la pubblica-
zione, allinterno dellopera omnia del nostro autore, di un prestigioso volume
per la casa editrice barcellonese Galaxia Gutemberg Crculo de Lectores, in
cui iene raccolta tutta la sua produzione poetica, a cura di Sal \urkieich.
12
|Le immagini solari dellerotismo, e anche le sue mareggiate pi torbide| Campra R.,
Cortaar ara cvtice., Madrid: Del Centro Lditores, 2010, p. 116.
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finitos, y de tejedoras de redes sofocantes pasa a ser dadora de
las playas para los nuevos juegos
13
. La poesia ore dunque
nuoe piste per comprendere le implicazioni proonde insite nella
rappresentazione del personaggio emminile e nella sua unzione
allinterno dellopera di Cortzar.

3. Nella asta produzione cortazariana di narratia bree, la pre-
senza emminile e particolarmente aria e dierenziata: troiamo
madri o figure legate alla maternit (La salute degli infermi e
La signorina Cora in 1vtti i fvocbi it fvoco), mogli (Il fiume in
ive aet gioco), sorelle (Casa tomada in e.tiario,, con uno sguar-
do speciale al mondo dellinfanzia o delladolescenza (Silvia in
|ttivo Rovva,. La relazione amorosa e erotica costituisce una delle
modalita prealenti di rapporto tra uomo e donna, ed e declinata
in una grande arieta di sumature. 1roiamo percio racconti che
ruotano attorno a pulsioni sotterranee e piu ambigue, quali ad e-
sempio quelle incestuose ,cosi parte della critica ha letto Casa to-
mada o Bestiario, nella raccolta omonima), oppure racconti
che sfociano nella violenza sessuale (Luogo chiamato Kindberg
in Ottaearo, Lautostrada del sud in 1vtti i fvocbi it fvoco, Le armi
segrete nella raccolta omonima, El anillo de Moebius in 1avto
avore er Ctevaa,. Io intendo inece soermarmi sui testi in cui
uomo e donna compaiono in relazione amorosa o erotica consen-
ziente, per questo ho scelto come oggetto di analisi ,senza pretese
di esaustivit e senzaltro con quel margine di arbitrarieta insito in
ogni selezione) Circe (e.tiario, 1951), Laltro cielo (1vtti i fvo
cbi it fvoco, 1966), Collo di gattino nero (Ottaearo, 1974), Cam-
bio di luci (|vo qvatvvqve, 19,, tali racconti consentono a mio

13
|a aovva, cbe vetta re.te ai vaare rare.evta vv o.tacoto vet cavvivo rer.o ta tiberta,
iv re.te ai avavte are ivrece te orte cbe covavcovo a territori ivfiviti, e aa te..itrice ai reti
soffocanti diventa colei che offre spiagge per nuovi giochi| ibiaev.
228 ANNA BOCCU1I

aiso di indiiduare dei modelli emminili che, sebbene diersa-
mente connotati, ungono da detonatore della trasgressione an-
tastica
14
.

14
Mi sembra necessario dare alcune indicazioni sulle trame dei racconti: in
Circe viene raccontato il fidanzamento, nella Buenos Aires degli anni Venti,
tra Mario e la gioane Delia Manara, la cui stabilita emotia e stata messa a re-
pentaglio dalla morte improisa di due dei suoi idanzati e che per questo mo-
tio iene trattata con grande riserbo dai genitori, con cui ie. Sebbene dicerie
accusino Delia di aer causato la morte dei due uomini, Mario decide ugual-
mente di chiederla in moglie e, per il suo benessere, cerca di accontentarla nella
sua passione: preparare dolci e liquori che tocchera a lui, e soltanto a lui, assag-
giare. Una sera Mario si rende conto che il pasticcino che gli ha oerto Delia e
ripieno di una poltiglia di scaraaggio, e istintiamente tenta di strangolare la
donna, che per alla fine abbandona in lacrime al suo destino. In Laltro cie-
lo, il protagonista si muove liberamente dal quartiere delle gallerie della Bue-
nos Aires degli anni Quaranta, doe e idanzato con Irma e ie con la madre,
al quartiere delle gallerie della Parigi del 180, doe requenta la prostituta Jo-
siane e altri personaggi dei bassiondi, con cui condiide una ita bobeviev. La
serenita dei revaerov. parigini e minacciata da un misterioso assassino, che tut-
ti (erroneamente) pensano sia luomo solitario che si aggira per le gallerie, ri-
battezzato il Sudamericano. Quando lassassino viene arrestato e il Sudameri-
cano muore, senza un motio preciso il protagonista smette man mano di diri-
gersi al pasaje Gemes, attraerso il quale inia nella galerie Viienne, e rinun-
cia quindi a incontrare Josiane. Si sposa, ha un iglio e accetta apparentemente
rassegnato la propria vita a Buenos Aires. In Collo di gattino nero Dina, la
protagonista, subisce lintraprendenza delle sue mani, che agiscono indipen-
dentemente dalla sua olonta. Nella metro, le mani adescano Lucho, con il
quale si crea unintesa speciale, tanto da portare la ragazza a raccontare la con-
dizione particolare a cui la costringono le mani. Le conidenze sociano in un
incontro erotico che, nonostante le rimostranze di Dina, aiene al buio dal
momento che hanno accidentalmente rotto la lampada che costituiva lunica
onte di luce della stanza. Dina e sempre piu spaentata dal buio e insiste ain-
ch Lucho ada a comprare delle candele, ino a quando, improisamente, la
donna ,le mani, aggrediscono Dina e Lucho, il quale esce in cerca di aiuto, ma
viene prelevato dalla polizia chiamata dai vicini. In Cambio di Luci Luciana
scrie a 1ito Balcarcel, il protagonista dei radiodrammi di cui e anatica ascolta-
trice. Le sue lettere sono allorigine di un incontro dei due che, dopo poco, si
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Nella gran parte dei casi si tratta di personaggi esplicitamente
in antitesi con la morale borghese: Josiane, principale igura em-
minile di Laltro cielo, una prostituta, quindi in manifesta con-
trapposizione con la madre e la idanzata del protagonista, Irma.
Laderenza di Irma al modello convenzionale borghese segna an-
che il destino del protagonista maschile, la sua condizione di pri-
gioniero dalla quale Josiane sembra inece orire una ia di uga:

La mia idanzata, Irma, troa inspiegabile che mi piaccia aga-
re di notte per il centro o nei quartieri del sud, e se sapesse
della mia predilezione per il pasaje Gemes si scandalizzereb-
be senzaltro. Per lei, come per mia madre, la migliore attivit
sociale consiste nel soa del salotto doe aiene quel che e
detto la conversazione, il caff e lanisette. Irma la donna
piu buona e generosa che conosca, mai mi errebbe in mente
di parlarle di quel che eramente conta per me, e in tal modo
riuscir a essere, una volta o laltra, un buon marito e un
buon padre i cui figli saranno fra laltro i tanto desiderati ni-
potini di mia madre. Suppongo che per ragioni simili inii per
conoscere Josiane ,p. 56,.


innamorano e anno a iere insieme. 1ito sembra innamorarsi di Luciana, o
meglio, della sua idea di Luciana: le chiede inatti di apportare piccoli cambia-
menti estetici, che la renderanno progressiamente sempre piu simile alla don-
na da lui immaginata durante la loro corrispondenza. La donna sembra accetta-
re o quanto meno non opporsi radicalmente a questa metamorosi, inch un
giorno il narratore non la ede uscire da un albergo abbracciata a un uomo
somigliante a come lei lo aea immaginato mentre ascoltaa il radiodramma.
Dora in avanti, in riferimento ai racconti user le seguenti abbreviazioni: Cir-
ce: C, Laltro cielo: .C, Collo di gattino nero: CC^, Cambio di luci:
C. 1utte le citazioni nel testo sono tratte da Cortazar J., raccovti, cit., pertan-
to dora in avanti si indicher soltanto, dopo ogni citazione, il numero di pagi-
na tra parentesi nel corpo del testo.
230 ANNA BOCCU1I

Questa ia di uga ha un corrispettio nella costruzione spa-
ziale del racconto, impostato sulle antitesi: mentre Irma e associa-
ta allo spazio domestico, per antonomasia chiuso e statico, Josia-
ne inece appartiene allo spazio di passaggio delle gallerie parigi-
ne, che dientano anche una sorta di metaora del desiderio del
protagonista maschile di essere qualcun altro. Il protagonista si
muoe inatti tra questi due poli, che incarnano anche le opposte
condizioni esistenziali tra cui si sente conteso. Buenos Aires e la
citta a cui appartiene Irma e quindi lo spazio dei doeri sociali,
Parigi, la citta di Josiane, e inece quella doe ha luogo la mia i-
ta migliore, cosi lontana dal salotto di Irma, dal patio di casa ,p.
583,.
1ale contrapposizione e peraltro accentuata dalla natura du-
plice dello slittamento, non solo spaziale ma anche temporale:
percorrendo il Pa.a;e Cveve., il protagonista si sposta dalla Buenos
Aires degli anni Quaranta alla Parigi del 180, ino ad arriare nel
quartiere della Borsa, allinterno della Galerie Vivienne, senza so-
luzione di continuita.
Ben lontana dalla rassicurante emminilita domestica e anche
Dina, la protagonista di Collo di gattino nero: si tratta infatti di
una ragazza mulatta ,p. 29,, quindi per natura, secondo un cer-
to immaginario stereotipato, portatrice di una carica sessuale uori
dal comune. Lassociazione tropico / sensualit, del resto,
eocata apertamente nel testo, sebbene in reazione a tale stereoti-
po: Dina con quel isino triste, i seni minuti che smentiano il
tropico ,p. 34,. 1ale connotazione sessuale iene accresciuta
dallinquietante intraprendenza delle sue mani che, secondo la mi-
gliore tradizione antastica degli oggetti animati, agiscono indi-
pendentemente dal resto del corpo. Si tratta, come scopriamo con
il progredire del racconto, di mani che initano, adescano, sedu-
cono, nonostante la olonta contraria della donna, che patisce
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SGRLSSIONL lAN1AS1ICA NLI RACCON1I DI JULIO COR1ZAR 231


questa sua condizione di scissione come una malattia e con ergo-
gna:

lorse bisognerebbe rinchiudermi, aea detto Dina con sin-
cerita, capita in qualsiasi momento, lei e lei, ma altre olte.
[] Sarebbe meglio piuttosto che quelle altre cose. E quante
volte. Ninfo non so cosa. Puttanella, drittona. [] O che me
le tagliassi io stessa con unascia da macellaio. Ma non pos-
seggo unascia da macellaio (p. 734).

Lambiguit del personaggio di Dina legata non solo a que-
sto suo intimo conlitto, ma anche ai silenzi a liello del discorso
circa le misteriose propriet delle mani
15
:

- Non mi importa che non mi creda, ma per me non era n brutto
n sgradeole, la prima olta.
- La prima olta cosa
- Che non osse n brutto n sgradeole.
- Che si mettessero a?
- Si, che si mettessero a, e che non osse n brutto n sgradeole
,p. 55,.


15
Limpossibilit di colmare con certezza il vuoto allinterno del testo, costitui-
sce una peculiarita del antastico contemporaneo. Come spiega Campra: La
ersione attuale del antastico pone il problema a un grado piu alto: non solo
se il atto che si racconta e antastico, ma perch questo atto debba essere
considerato antastico e, ancora, quale sia questo atto. La domanda onda-
mentale scivola quindi da che cosa vuol dire ci che viene detto a che cosa
si dice attraverso il non detto. [| La trasgressione si esprime attraerso rat-
ture dellorganizzazione dei contenuti, non necessariamente fantastici. In altre
parole, la sua |del antastico| maniestazione si puo rintracciare ondamental-
mente nel livello sintattico: lapparizione del fantasma stata sostituita con
lirresolubile mancanza di nessi tra gli elementi della pura realta ,Campra R.,
1erritori aetta fiviove. Il antastico, Roma: Carocci, 2000, pp. 95-96,.
232 ANNA BOCCU1I

Anche qui lo spazio partecipa alla costituzione del signiicato:
Lucho e Dina si incontrano nella metro parigina, scenario dalle
precise caratteristiche di altri racconti cortazariani: e un luogo di
passaggio, ordinato secondo un preciso tracciato ma soggetto alle
leggi del caso che moltiplicano i possibili esiti
16
, doe da un in-
contro ortuito possono scaturire nuoi giochi. Uno di questi e
quello della seduzione, che in CC^ irrompe allinterno della quo-
tidianita di Lucho, scandita da orari e abitudini che suggeriscono
lappartenenza a un vitiev intellettuale
1
: aea preso il metro alla
stazione di Rue du Bac senza pensare a niente, un corpo stretto a
tanti altri aspettando che a un certo punto si arriasse alla stua, al
bicchiere di cognac, alla lettura del giornale prima di mettersi a
studiare il tedesco tra le sette e le noe, dunque tutto come sem-
pre eccetto quel guantino nero sulla barra di sostegno ,p. 28,.
Questo gioco pero ,come molti giochi cortazariani, del resto, pre-
senta un impreedibile esito, un anomalo siamento dalla regola
(p. 729), tanto che Lucho dubiti che si tratti solo di un gioco:

- Sempre cosi, - disse la ragazza. - Niente da are con loro.
- Ah, - disse Lucho, accettando il gioco ma domandandosi
perch non lo diertia, perch non lo sentia gioco sebbene
non potesse essere altro che un gioco, non cera alcuna ragio-
ne per immaginare che fosse qualcosaltro (p. 730).


16
Dierse combinazioni creano numerosissimi percorsi, come gia dimostra il
racconto Mavo.critto trorato iv vva bottigtia, in Ottaearo: qui la possibilita di una
prosecuzione della relazione amorosa tra il protagonista e la donna che ha in-
contrato nella metro, dipende dalla combinazione di ermate che, arbitraria-
mente e indipendentemente luno dallaltra, i due sceglieranno aidando al ca-
so il loro destino.
1
Piu aanti si dice che arebbe oluto leggere i titoli con le notizie del Biara,
Israele e gli studenti della Plata ,ibiaev, p. 29,.
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SGRLSSIONL lAN1AS1ICA NLI RACCON1I DI JULIO COR1ZAR 233


La donna quindi anche una compagna di giochi dallalto
contenuto esistenziale.
Diersa e la singolarita della igura di Delia Manara, protago-
nista di C che, sin dal titolo e dallepigrafe, grazie a una serie di
precise corrispondenze intertestuali, esibisce le propria parentela
con archetipi emminili della tradizione occidentale su cui non e
necessario dilungarsi poich assai noti: in lei conergono sia la
maga del poema omerico, sia la bette aave .av. verci dorigine ro-
mantica ritratta da Gabriel Dante Rossetti nel personaggio em-
minile di 1be Orcbara Pit: una sirena che riunisce in s le sirene
dellOdissea, la Eva della Genesi e la dea Diana della mitologia
classica, come spiegano louenaghel e Monballieu
18
. Delia ap-
partiene dunque alla tradizione delle donne mortifere, della
quale, come edremo, a parte anche Dina
19
.
Molte ombre, inatti, accompagnano la protagonista, tra cui
la terribile diceria che la uole responsabile della morte di due dei
suoi idanzati, lctor e Rolo. Cio le attira il eroce ostracismo dei

18
louenaghel L. e Monballieu A., El eterno retorno de la mujer fatal en Circe, in
Bulletin o lispanic Studies, n. 85: 6, 2008, pp. 853-866.
19
Sulla costruzione intertestuale del racconto cr. Goyalde Palacios P., Circe de
]vtio Cortaar: vva tectvra ivtertetvat, in Arrabal, n. 1, 1998, pp. 113-118. Sug-
gestio ed esauriente anche il commento di Gilbert Durand su Circe, intesa
come archetipo della emminilita ribelle: Non a sottoalutato che Ulisse si a
legare allalbero della sua nave per sfuggire, contemporaneamente, al laccio
mortale delle Sirene, a Cariddi e alle mascelle munite di una triplice ila di denti
del drago di Scilla. Questi simboli costituiscono laspetto negativo estremo del-
la atalita, piu o meno inquietante, personiicata da Circe, a meta strada ra le
Sirene e lincantevole Nausicaa, Circe dai bei capelli, signora dei canti, dei lupi
e dei leoni, non introduce forse Ulisse nellinferno, permettendogli di contem-
plare la madre morta, Anticlea? LOdissea, nel suo complesso, unepopea del-
la vittoria sui pericoli dellonda come della femminilit (Durand G., e. .trvctv
res antropologiques de limaginaire, 1963, trad. it. di Catalano L., e .trvttvre avtroo
togicbe dellimmaginario, Bari: Dedalo, 2009, p. 120,.
234 ANNA BOCCU1I

vicini e lostilit di Madre Celeste: la contrapposizione con una
religiosa e uno degli elementi che sembra alludere alla sua natura
maleica, suggerita ma mai del tutto corroborata a liello del di-
scorso. Limpossibilit a carpire i segreti della natura della ragazza
troa una doppia giustiicazione. Da un lato, tale limitazione e
douta allo statuto peculiare proprio del narratore: si presenta co-
me un testimone della icenda dalla memoria lacunosa, per sua
stessa ammissione: Non ricordo bene Delia, ma era sottile e
bionda, troppo lenta nei gesti ,io aeo dodici anni, il tempo e le
cose sono lente a quelleta, ,p. 50, , eppure risulta straordina-
riamente inormato sui atti. L inatti depositario del punto di i-
sta interno alla narrazione, che coincide inequiocabilmente con
quello di Mario, il protagonista e nuoo idanzato di Delia, le cui
perplessita e incertezze di ronte al comportamento della donna
rierisce accuratamente, quasi alla stregua di un narratore imper-
sonale. In erita, si tratta di un narratore in possesso di inorma-
zioni parziali come lo stesso protagonista e che pertanto non puo
che rierire al lettore inormazioni parziali. Da cio deriano le
molte esitazioni che coneriscono un tono straniato di tipo anta-
stico al testo, interamente costruito attorno allambiguit generata
da questo silenzio. Cosi, eenti non direttamente attribuibili a una
natura diabolica della donna, come la sua proonda comunione
con certi animali oppure labilit nel preparare liquori dolci e pa-
sticcini, engono inestiti di una luce sinistra che e impossibile
dissipare, consolidata anche grazie alla itta rete di richiami inter-
testuali con la tradizione delle donne atali sottesa al racconto.
Della protagonista di C, Luciana, non possiamo enumerare
altrettanti tratti trasgressii, ma sappiamo che non rispetta, alme-
no nel corteggiamento, i ruoli tradizionali della coppia eteroses-
suale maschile,attio, emminile,passio. Diatti, e lei a scriere
la lettera che segna linizio della relazione con il protagonista ma-
schile. Di questultimo conosciamo signiicatiamente, dal mo-
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mento che la tensione tra realta e rappresentazione e uno dei temi
del racconto solo il nome che utilizza nella inzione del radio-
dramma di cui e protagonista: 1ito Balcarcel. Come in .C, si trat-
ta di un uomo intrappolato in una situazione di noia, abituato al
nulla nelle sue multiormi maniestazioni ,p. 43,. Questo lo pre-
dispone positiamente alle lettere della sua ammiratrice, che arri-
vano a riempire un profondo vuoto interiore: Fin dallirrever-
sibile assenza di Bruna, in casa mia non si cenaa piu, alla gatta e
a me bastaano le scatolette ,p. 44,. Se in CD^, la donna era
una compagna di giochi, qui inece ella ore la possibilita di un
riscatto che sembra essere itale.
Sebbene il narratore, leggendo le lettere di Luciana, le abbia
immaginato un volto e una personalit sino a vederla mentre
bee il te nel portico, intenta nuoamente a scriere, sola con
sua madre o forse con suo padre [] in una casa per una famiglia
piu numerosa e adesso piena di uoti, doe abitaa la malinconia
della madre per unaltra figlia morta o assente ,pp. 46-4,, la
donna mostra sin dal primo incontro un proprio preciso e itale
carattere, come sembra enatizzare il rierimento alla sua chioma:
Ma Luciana era una donna che aveva pi di trentanni [] abba-
stanza meno minuta della donna delle lettere del portico, e con
bellissimi capelli neri, ii di ita propria quando muoea la te-
sta ,p. 4,. Inoltre, nel primo incontro, sorseggia whisky, con-
traddicendo le aspettatie del narratore che, in tono con le aen-
ture sentimentali che recita alla radio, la supponea ,e desideraa,
piu schia, romantica e aristocratica.
Come accennato prima, tutto il racconto e giocato nella ten-
sione tra realta , rappresentazione che organizza il rapporto tra
Tito e Luciana, sottolineando la timida resistenza della donna a
lasciarsi trasormare da persona in personaggio, oero da sogget-
to a oggetto di desiderio. Luciana eettiamente e oscillante di-
nanzi alle richieste di trasormazione da parte di 1ito che, in mo-
236 ANNA BOCCU1I

do impercettibile, a di tutto per renderla simile al personaggio
emminile delle sue antasie: Le raccolsi i capelli con due mani e
glieli appuntai sulla nuca, dicendo che staa daero meglio cosi.
Lei si guardo allo specchio, non disse niente, ma non era donna
da portare i capelli raccolti sulla nuca, impossibile negare che stes-
se meglio quando li portaa sciolti prima di schiarirli ,p. 49,. La
donna sembra sempre accondiscendere, ma intimamente resiste ai
tentatii di manipolazioni olti a cancellare la sua indiidualita e
conseguentemente la sua identita. Signiicatio e pure che, alla i-
ne del primo incontro nella pasticceria, Luciana rieli a 1ito la
propria antasia, lasciandolo interdetto: Anche Luciana mi met-
tea a uoco, come sempre capita in simili incontri al buio, solo
quasi alla ine mi disse che mi aea immaginato piu alto, con i
capelli crespi e gli occhi grigi, la cosa dei capelli crespi mi spaen-
to perch in nessuno dei personaggi mi ero sentito i capelli cre-
spi ,p. 48,.

4. Un elemento che permette di accomunare tutte queste igure
emminili la loro appartenenza allordine notturno, anche se in
gradi diersi di intensita: in .C, gli incontri con Josiane aengo-
no al riparo delle gallerie parigine, quel also cielo di stucchi e lu-
cernari sporchi, a quella notte artiiciale che ignoraa la stupidita
del giorno e del sole la uori ,p. 566,, al punto che il protagonista
inisce per identiicare la donna con la notte stessa: Quante olte
mi toccava camminare solo per i passaggi, un po deluso, fino a
quando sentio che la notte era anchessa la mia amante (p. 572).
La protagonista di C, Delia, si troa completamente a pro-
prio agio nella penombra e a assaggiare a Mario le delizie culina-
rie che prepara con cura sempre in salotto e quasi di sera ,p.
57). Laccensione improvvisa della luce nel salone doe sta suo-
nando il piano prooca in lei una reazione insolita, anticipatoria
della disturbante rielazione del inale, quando si scopre che i dol-
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ci che prepara sono ripieni di insetti: Qualcuno accese la luce e
Delia si allontano seccata dal piano, a Mario sembro per un istan-
te che il suo gesto allaccendersi della luce avesse qualcosa della
uga accecata del millepiedi, una pazza corsa sui muri ,p. 56,. La
scena finale del racconto avviene pure in tarda serata e nelloscu-
rita, che trasigura il olto della gioane, rendendolo indecirabile
e rimarcando lambiguit sostanziale del racconto: con Delia al
suo ianco in attesa del erdetto, aannoso il respiro come se tut-
to dipendesse da questo, senza parlare ma incitandolo con il ge-
sto, gli occhi ingranditi o era il buio del salotto ,p. 62,.
In C, invece, lelemento cromatico attraverso lalternanza
luce,ombra ,la cui centralita nello solgimento del racconto e sot-
tolineata non solo dal titolo ma anche dal nome della protagoni-
sta, Luciana, partecipa della manipolazione ordita da parte del
narratore e protagonista maschile, che ha immaginato la donna
entro una cornice precisa:

Ogni olta che pensao a Luciana la edeo sempre nello
stesso posto, il portico prendendo il sopraento deinitia-
mente sul patio, un portico di quelli chiusi con i lucernari a
etri colorati e i paraenti che lasciaano passare una luce
smorzata e grigia [] i capelli castani aolti in una luce di
vecchia fotografia, quellaria color cenere e nello stesso tempo
nitida del portico chiuso ,p. 46,.

Lelemento cromatico indispensabile alla creazione del per-
sonaggio di Luciana, tanto che Tito arriva a spostare una lam-
pada che gettaa una luce cruda e iolenta sul diano doe staa
sistemandosi Luciana ,p. 50,. La luce della galleria coperta entro
cui immagina la donna, precisa il narratore, e la stessa del tramon-
to nella quale ella dienta man mano sempre piu irreale e doe
aiene la sorapposizione tra lo spazio della realta e quello della
238 ANNA BOCCU1I

rappresentazione ,modellato sul desiderio di 1ito,: Nella memo-
ria del mio amore cera il portico, la figurina della poltrona di vi-
mini ne segnava la distanza dallimmagine pi alta e vitale che di
giorno girava per la casa o giocava con la gatta, unimmagine, al
crepuscolo di questo o quel giorno, incorniciata in cio che aeo
amato, in cio che tanto me la acea amare ,p. 51,. Alla luce
chiara, cruda e iolenta del giorno, si solgera inece il sorpren-
dente epilogo del racconto.
In CC^ la notte e il buio engono presentati come due ele-
menti diersi: mentre la notte e deinita come interminabile gran
ventre [] che li proteggeva dalle paure, dalle sbarre di metro e
lampade rotte (p. 738), loscurit invece di segno totalmente
contrario rispetto a quanto abbiamo appena isto: soltanto la luce
permette di scongiurare la non meglio precisata minaccia in ag-
guato nel buio, per questo Dina chiede ripetutamente, disperata-
mente a Lucho, il suo amante, di accendere le luci. Qui loscurit
solge una unzione ulteriore, essa inatti consente di mantenere
lesitazione fantastica relativa a quello che sta succedendo e co-
struisce, a liello del discorso, la negazione di signiicato, il uoto
che si installa nel cuore del racconto attraerso i silenzi, come ab-
biamo gia isto, peculiari del modo antastico:

Dina aea cercato di accendere un ultimo iammiero con
laltra mano ed era stato peggio, non poteva dirlo neppure a
Lucho che la udia da una aga paura, da una sigaretta spor-
ca. Non capisci che non ogliono, rieccoci. Rieccoci cosa.
Questo. Questo cosa. No, niente, bisogna troare la candela
,p. 38,.

Come ho cercato di dimostrare negli esempi, e necessario di-
stinguere tra notturno, penombra e crepuscolo. In quanto mo-
mento di transizione tra la notte e il giorno, penombra e crepu-
scolo possono essere intesi come una materializzazione della
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rontiera che separa lo spazio della cultura ,oero lo spazio in-
terno, proprio, organizzato: il cosmo, dallo spazio della non cul-
tura ,oero lo spazio esterno, altrui, disorganizzato: il caos,
20
che
nel racconto antastico coincidono con razionale e irrazionale e
quando engono a sorapporsi danno luogo a un ero e proprio
scandalo razionale. Nei casi che abbiamo analizzato, la penombra
e il crepuscolo a cui appartengono i personaggi emminili sembra-
no segnare la soglia che separa lo spazio del reale dallo spazio del-
leento antastico. In questo luogo oltre la rontiera, connotato
dalloscurit, si scatenato le forze altre, ovvero lindicibile, lirra-
zionale, il caotico, che irrompono grazie allelemento femminile,
come abbiamo isto in C o in CC^
21
: una olta arcata tal ron-
tiera lordine del mondo finisce per essere completamente stravol-
to.

5. In questi racconti, lelemento perturbante, freudianamente inte-
so, rappresentato dal emminile come abbiamo isto, inscritto
nel corpo della donna si maniesta in dierse orme ariamente
legate allelemento erotico, eppure tutti i finali convergono erso

20
Lotman J., O metajazyke tipologieskich opisanij Kultury, 1969, in 1ruydy po
znakoym sisternam, IV, 1artu, pp. 460-4, trad. it. t vetativgvaggio vette ae
.criiovi tiotogicbe aetta cvttvra, in Lotman J. e Uspenskij B., 1iotogia aetta cvttvra,
lacciani R. e Marzaduri M. ,a cura di,, Milano: Bompiani, 1995, pp. 143-181.
21
Vale la pena, a questo punto, accennare alle riflessioni di Durand sul regime
diurno e il regime notturno perch possono arricchire il senso delle opposi-
zioni inora indiiduate. Lo studioso rancese illustra come il diurno e il not-
turno siano rispettiamente associati, nellimmaginario antropologico, al ma-
schile e al femminile, al razionale, alla separazione e allascesa, luno,
allirrazionale, allomogeneo e alla discesa, laltro. Scrive Durand: Si pu dire
che lintero senso del regive aivrvo dellimmaginario risiede nel pensiero con-
tro le tenebre, nel pensiero contro il semantismo delle tenebre, dellanimalit e
della caduta, ossia contro Chronos, il tempo mortale ,Durand G., e .trvttvre
avtrootogicbe, cit., p. 229,.
240 ANNA BOCCU1I

un senso comune: limpossibilit dellamore e lannientamento o
la sconitta dei soggetti coinolti. In .C assistiamo a una sorta di
ritirata del protagonista maschile, che rinuncia progressivamen-
te alle sue ftverie nelle gallerie parigine e quindi alla momentanea
uga dalla mediocrita borghese che gli incontri con la prostituta
Josiane sembraano orirgli, quel mondo dierso in cui non era
necessario pensare ad Irma ed era possibile iere senza orari is-
si, a casaccio, secondo gli incontri e il caso ,p. 53,. Non e tutta-
ia una rinuncia pria di contraddizioni, il quartiere delle gallerie
continua a essere il termine di un desiderio (p. 581), ma quellin-
certo interregno, prima minacciato al suo interno dalla presenza
di un oscuro assassino, e poi messo a repentaglio dalle occupazio-
ni quotidiane del cielo ortevo, atte di doeri laoratii e amiliari:
il protagonista si sposa, suo padre ha un attacco di cuore, liro-
shima iene bombardata e cosi, quasi inconsapeolmente, si ripie-
ga in una condizione domestica di rassegnazione e abulia, sumata
ormai la possibilit dellattro cieto il cielo di stucco delle gallerie,
piu prossimo e intimo in una tiepida antasia: L ra una cosa e
laltra resto a casa a bere il mate, ascolto Irma che aspetta per di-
cembre, e mi domando senza molto entusiasmo se quando ci sa-
ranno le elezioni otero per Pern o per 1amborini, se otero
scheda bianca o semplicemente restero a casa e berro il mate e
guardero Irma e le piante del patio ,p. 585,. La disatta e quindi,
in un certo senso, una morte interiore del protagonista, come
proverebbe laccettazione passia di un ordine di cose che sente
inautentico.
C e CC^ esibiscono ainita piu eidenti: i pasticcini che De-
lia offre a Mario (a insaputa delluomo, ripieni di scarafaggi) pro-
ocano in lui, quando li morde, una reazione ambialente: Mario
senti uno strano malessere, una dolcezza di abomineole ripu-
gnanza ,p. 54,. Una stessa ambialenza sorge anche in Delia nel
porgerglieli il corpo che oscillava appena nellaffanno, perch
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adesso era quasi un ansimare quando Mario aicino il pasticcino
alla bocca || Delia gemea come se a mezzo di un piacere ini-
nito si sentisse allimprovviso frustrata (p. 62). La cerimonia della
degustazione dei pasticcini, cosi descritta, iene a sostituire la re-
lazione erotica assente tra i due, come rilea Bernard 1erramorsi,
che riniene su questo terreno uno degli elementi di prossimita
tra Delia e la maga del mito: La base dchange entre la Circe
grecque et la Circe argentine est le language du desire e du man-
qu, cristallis dans la relation archaique du rite nourricier
22
. La
negazione del desiderio e quindi duplice, come precisa Roger
Bozzetto, e ineste sia Mario che Delia:

Dlia est a la ois prsente comme objet de dsir pour Mario
et comme lieu dinscription dune horreur qui est en rela-
tion aec son dsir propre. Ce lien entre les deux aces con-
jointes de Dlia |...| est marqu dans le texte par la mtonymi-
sation du mme dsir dans deux objets dirents: le bonbon
et Dlia
23
.

Una delle connotazioni costitutie del personaggio aiora
quindi come uno dei signiicati costitutii anche del signiicato del
testo, che si chiude con labbandono della giovane direi ormai

22
|a ba.e ai .cavbio tra ta Circe greca e ta Circe argevtiva e it tivgvaggio aet ae.iaerio e
aet vov agito, cri.tattiato vetta retaiove arcaica aet rito ativevtare| 1erramorsi B., e
ai.covr.e v,tiqve av favta.tiqve aav. te. covte. ae ]vtio Cortaar, in o tvaico , to favta
.tico, cit., pp. 163-16.
23
|Detia e at tevo .te..o re.evte cove oggetto ai ae.iaerio aa arte ai Mario e cove tvogo
discrizione di un orrore che in rapporto con il suo stesso desiderio. Questo legame tra le
due facce di Delia () marcato nel testo dalla metonimizzazione .te..a aet ae.iaerio iv ave
oggetti aifferevti: i a.ticcivi e Detia| Bozzetto R., Circe, ov Cortaar aeravt te v,tbe, in
Draille, n. 9, 1988, Nimes, pp. 128-145, consultabile anche in ersione elet-
tronica allURL http:,,www.noosere.org,bozzetto,article.aspnumarticle
~353 ,data di ultima consultazione, 19 marzo 2012,.
242 ANNA BOCCU1I

priva di unaura demoniaca, e vicina piuttosto alla follia a una-
troce e spietata solitudine.
In questa stessa linea puo essere inserito anche CC^, sebbe-
ne qui lirruzione del fantastico, come ho anticipato, dipenda da
una scissione tra il corpo della protagonista e la sua olonta. Le
mani adescano, ma sono anche distruttie e auto-distruttie: Dina
inatti non solo graia la accia del suo amante, ma sbatte contro
la porta e giace a terra miagolando come un gatto erito ,p.
40,, rierimento alla componente animale che ricorda un altro
modello di donna mortiera: la donna pantera del cinema degli
anni Quaranta.
Come spiega Mala liler citando Laing
24
, tale scissione al-
lude a una condizione schizoide del soggetto che, nei suoi risultati
estremi, impedisce di godere dellamore e delleros poich accen-
tua la mescolanza tra Lros e 1hanatos, aorendo la ittoria di
1hanatos: CC^ come C
25
, sarebbe dunque la storia di un istinto
represso e di un desiderio negato.
La negazione dellessere attraverso la negazione del desiderio
e una specie di inariante nei racconti di Cortazar, anche se in C
si assiste a uninversione dei ruoli maschile/femminile che condu-
ce a un inale inaspettato. Proprio Luciana, che e il soggetto piu

24
Cr. liler M., The Ambivalence of the Hand in Cortzars Fiction, in Books
abroad, ol. 50, n. 3, 196, pp. 595-599.
25
Sempre secondo liler, inatti, i due racconti mostrano lampanti similitudini
nel inale: in the two stories the man makes the gesture to strangle the woman
but does not complete the act that in both situations would seem more com-
passionate than leaing her a prey o her own sel-destructie impulses ,ibiaev
p. 599, |velle due storie, luomo compie il gesto di strangolare la donna ma non porta a ter
mine latto che, in entrambi i ca.i, .arebbe .evbrato iv cova..ioverote ri.etto a ta.ciare ta
aovva iv reaa ai rori i.tivti avtoai.trvttiri|. Ritengo, tuttaia, che tale situazione
rimandi a una scissione dellio frequente nel fantastico e in particolar modo in
quello cortazariano, attraerso la quale iene messa in discussione una catego-
ria sostantia del soggetto: la sua unita.
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cosiicato tra i personaggi dei racconti che abbiamo analizzato,
mette in atto la reazione piu radicale e itale, attraerso la quale
ha accesso al proprio desiderio: Luciana intraprende una strategia
di resistenza segreta grazie alla quale ripropone, tramite un sim-
metrico ribaltamento, cio che ella stessa ha subito: tradisce 1ito
per un uomo che e in tutto e per tutto simile al personaggio che
lei aea immaginato mentre lo ascoltaa recitare alla radio: in so-
stanza, lincarnazione del suo desiderio. Ironicamente, Tito vede i
due uscire da un albergo proprio nel momento del giorno in cui la
luce meno assomiglia al crepuscolo: Un orario cambiato mi con-
dusse in centro erso mezzogiorno, la idi uscire da un albergo,
non la riconobbi nel riconoscerla, non capii che nel capire che si
chinaa leggermente a baciarla su un orecchio, a sregare i suoi
capelli crespi contro i capelli castani di Luciana ,p. 52,.

6. Queste atipiche fevve. fatate. cortazariane donne pantera co-
me Dina, dioratrici di uomini in senso metaorico sono il ero
e proprio detonatore dellazione fantastica: poste sulla frontiera
tra razionale e irrazionale, ordinario e extra-ordinario, da loro si
scatena lelemento perturbante che a acillare ogni isione rassi-
curante della realta.
L innegabile che il personaggio maschile si aermi come co-
scienza organizzatrice degli eenti del racconto, come e eidente
anche a liello del discorso: dei testi analizzati, C, .C, C presen-
tano un soggetto dellenunciazione maschile che corrisponde a un
narratore in prima persona ,bench in C la oce di Luciana sia
inizialmente rierita attraerso le lettere che manda a 1ito,. In
CC^ compare, inece, un narratore in terza persona, sostituito
nel inale dal discorso indiretto libero, ma la ocalizzazione co-
me in tutti gli altri testi coincide con il protagonista maschile, la
cui oce chiude il racconto. 1uttaia, il rapporto con il emminile
costituisce il passaggio attraerso il quale il personaggio, aerrato
244 ANNA BOCCU1I

al logocentrismo razionale, arca la rontiera e passa aet otro taao.
Nellambito di questa metaforizzazione spaziale cos frequente
nellopera cortazariana
26
et otro taao e il luogo doe tali razionalita e
coscienza sono sottoposte a un processo di decostruzione radica-
le
2
. Questa decostruzione implica la rielazione,accettazione
dellelemento irrazionale insito nella realt ritenuta razionale, che
conduce alla sconfitta di fronte allassurdo
28
sia del soggetto ma-
schile che di quello emminile: una lettura di genere ,o aat genere,
realizza quindi, a mio aiso, una lettura soltanto parziale del con-
tenuto e della proposta esistenziale della letteratura di Cortazar.
Se riprendiamo, invece, quanto si detto in apertura circa lamore
e leros nella poesia come arma per la lotta contro la Crav Co.tvv
bre, possiamo approdare a una conclusione che in realta apre a
unulteriore riflessione, che qui mi limiter soltanto ad accennare:
come abbiamo visto, laccesso a una dimensione autentica di ita
risiede nellespressione del desiderio e degli istinti, che vengono
esplorati, non senza contraddizioni, anche nelle loro pulsioni piu
basse o iolente. 1ali contraddizioni mettono in scena una condi-
zione di paralisi propria delluomo ma anche della donna con-
temporanei: inale inariabile del antastico cortazariano che, al di

26
Si pensi a t gioco aet vovao, i cui capitoli sono suddiisi in Det taao ae aca e Det
taao ae atta, doe i deittici coincidono rispettiamente con Buenos Aires e Parigi
,cr. Cortazar J., t gioco aet vovao, cit.,.
2
La metaora spaziale e esplicitata in CC^: Lucho aea capito, ma chissa
cosa, di colpo aea capito e tutto era dierso, si troaa dallaltro lato, la sbarra
aea signiicato, il gioco non era stato un gioco ,p. 32,. In C ritroiamo la
stessa espressione, questa olta nelle lettere di Luciana a 1ito, e in relazione al
passaggio dalla rappresentazione alla realt: Mi piacerebbe essere lunica che
ha saputo penetrare dallaltro lato dei suoi personaggi e della sua voce (p.
44,.
28
Leggiamo in CC^: Dina aea ripreso a parlare senza essere interrotta o
distratta da lui che lasciava dire, la sentiva, quasi laspettava, credendo perch
assurdo ,p. 34,.
I PLRSONAGGI lLMMINILI COML DL1ONA1ORL DLLLA 1RA-
SGRLSSIONL lAN1AS1ICA NLI RACCON1I DI JULIO COR1ZAR 245


l delle questioni di genere, esprime langosciosa condizione di
scacco in cui versa, inerte, lessere umano.

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