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Meditazione della montagna
Tratto da: Jon Kabat Zinn, Dovunque tu vada ci sei gi, Tea, 1999
Rispetto alla meditazione, le montagne hanno molto da insegnare, quale archetipi
significativi in tutte le culture. Le montagne sono luoghi sacri e l'umanit vi ha
sempre cercato guida spirituale e rinnovamento. La montagna il simolo dell!asse
originario della "erra #$onte $eru%, la sede degli di #$onte &limpo%, il luogo in cui il
capo spirituale incontra 'io e ne riceve i (omandamenti #$onte )inai%. Le montagne
comunicano un senso di sacralit e personificano timore e armonia, asprezza e
maest. *levate sopra il resto del mondo, la loro stessa presenza attira e income. La
loro natura primigenia. 'ura come la roccia, solida come la roccia. Le montagne
sono luoghi di visioni, dove possiile commisurare la scala panoramica del
mondo naturale e la sua commistione con le fragili ma tenaci radici della vita. +ella
storia e preistoria dell'umanit hanno svolto funzioni chiave. ,ra i popoli tradizionali
erano e sono ancora madre, padre, guardiano, protettore, alleato.
+ella pratica meditativa, talvolta pu- risultare utile . prendere a prestito // queste
meravigliose qualit esemplari delle montagne e utilizzarle per spronare i nostri
propositi e la decisione di compenetrarsi nel momento con semplicit e purezza
primordiali. L'immagine della montagna fissata nell!occhio della mente0e nel corpo
pu- ricordare innanzitutto perch1 si in seduta meditativa e cosa significa, volta che
prendiamo posto, immergersi nel regno del nonagire. Le montagne
sono l'emlematica quintessenza di presenza e imperturailit costanti.
La meditazione della montagna pu- essere effettuata nel modo che segue e
modi2cata in conformit alla vostra immagine personale della montagna e del
suo significato. La posizione non importante, ma la trovo pi3 che mai efficace
quando sono seduto a game incrociate in modo che il mio corpo assomiglia e si
sente maggiormente simile a una montagna, interiormente ed esternamente. "rovarsi
sopra o in vista di una montagna aiuta ma non necessario. La fonte dell'energia
l'immagine interiore.
4mmaginate la pi3 ella montagna che conoscete o vi nota, la cui forma vi ispiri
personalmente. $entre vi concentrate per vederla o sentirla con l'occhio della mente,
considerate la sua forma, la vetta elevata, la ase radicata nella crosta terrestre, i
versanti ripidi o dolcemente digradanti. +otate anche quanto massiccia, immoile,
ella sia vista da lontano che in prossimit di una ellezza contraddistinta dal pro2lo
della sua forma e contemporaneamente impersonante qualit universali .montane5
che trascendono la particolarit di costituzione e forma.
,orse la vostra montagna ha la cima innevata e oschi alle quote pi3 asse6 forse
presenta una cima svettante o una serie di crinali oppure un ampio altopiano. 7uale
che sia la sua apparenza, sedete e respirate con l'immagine della montagna,
osservandola, notando le sue caratteristiche. 7uando vi sentite pronti, provate ad
assimilarla dentro di voi, in modo che il vostro corpo e il monte fisso nell'occhio della
mente siano una cosa sola. 4l vostro capo diventa la vetta, le raccia e le spalle i
versanti, le natiche e le game che poggiano sul cuscino collocato sul pavimento o
sulla sedia sono la ase della montagna. 8ercepite nel corpo il senso di elevazione
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della montagna, e nel profondo della colonna verterale l!asse su cui si erge.
"rasformatevi in una montagna che respira, incontrollaili nella vostra immoilit,
nella pienezza dell'essere al di l di parole e pensieri, una presenza incentrata,
radicata, impassiile.
&ra, come sapete perfettamente, per tutta la giornata, mentre il sole compie il
suo percorso nel cielo, il monte semplicemente resta fermo, ma luce, omra e colori
mutano virtualmente ogni momento nella sua adamantina immoilit. 8ersino
l'occhio non esercitato pu- notare camiamenti avvenuti di ora in ora. 7uesto ricorda
i capolavori di (laude $onet, che ee l'idea geniale di disporre una serie di cavalletti
e dipingere alcuni soggetti come si presentavano ogni ora, passando da una tela
all'altra mentre il gioco di luci, omre e colori trasformava una cattedrale, un fiume o
una montagna attirando cos9 l:occhio dell'osservatore. $entre la luce camia, la notte
segue il giorno e viceversa, la montagna resta immota, limitandosi a essere se
stessa. (osi rimane mentre ciascuna stagione sfocia nella successiva e il
tempo meteorologico varia da un momento all'altro, da un giorno all'altro.
;n'immoilit che contiene tutti camiamenti.
4n estate non vi pi3 neve sui monti, eccetto forse alle quote pi3 alte o negli anfratti
protetti dal calore del sole. 4n autunno la montagna pu- dispiegare una copertura di
rillanti e 2ammeggianti cromatismi e in inverno una coltre di neve e ghiaccio. 4n
qualsiasi stagione pu- trovarsi avvolta da nui o neia o frustata da pioggia gelida. 4
turisti venuti per visitarla rimangono delusi se non possiile vederla chiaramente,
ma essa rimane indifferente visiile o meno, con il sole o le nuvole, arsa o ghiacciata,
semplicemente siede, fedele a se stessa. "alvolta tormente o ufere imperversano
attorno alle sue cime, oppure sferzata da venti di forza inimmaginaile, ma
sempre la stessa. <rriva la primavera, gli uccelli tornano a cantare fra gli aleri, le
foglie rispuntano sui rami che le avevano lasciate cadere, i fiori socciano negli
alpeggi e sui versanti, i torrenti riollono d'acqua mentre le nevi si sciolgono. *
intanto la montagna continua a rimanere seduta, impassiile alle offese del clima, a
ci- che accade sulla superficie, al mondo delle apparenze.
$entre sediamo con questa immagine nella nostra mente, possiamo incorporare le
stesse incrollaili caratteristiche di immoilit e radicamento di fronte a qualsiasi
camiamento che avviene nella nostra vita ogni secondo, ogni ora, ogni anno. +ella
vita e nella pratica meditativa sperimentiamo costantemente la natura mutevole della
mente, del corpo e del mondo esterno. )iamo soggetti a periodi di luce e oscurit, di
colori vivaci e di sciala monotonia, a ufere di violenza e intensit variaili
provenienti sia dal mondo esterno sia dal nostro essere pi3 riposto. ,lagellati da forti
venti, dal freddo e dalla pioggia, sopportiamo periodi di oscurit e sofferenze e
godiamo momenti di gioia ed entusiasmo. 8ersino il nostro aspetto varia
costantemente, come quello della montagna, suendo propri mutamenti climatici e
intemperie.
"rasformandoci in una montagna nella nostra meditazione possiamo penetrare nella
sua forza e stailit e farle nostre, usando le sue energie a sostegno dei nostri sforzi
intesi ad affrontare ogni momento con consapevolezza, equanimit e chiarezza.
7uesto potree aiutarci a comprendere che i pensieri, i sentimenti le preoccupazioni,
le ufere emotive e le crisi, qualsiasi cosa ci accada, hanno molta somiglianza con le
intemperie che la montagna stessa deve suire. +oi siamo portati a considerarle
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come accidentalit personali, ma le loro caratteristiche pi3 salienti sono impersonali.
Le intemperie della nostra vita non possono essere ignorate o negate, ens9
affrontate, accolte, sentite, comprese per quello che sono e tenute sotto attenta
osservazione, dato che potreero esserci fatali. (onsiderandole in questo modo,
prenderemo coscienza di un silenzio, di una tranquillit e una saggezza pi3 profondi e
incrollaili di quanto avremmo mai creduto possiile, tali da non lasciarsi sopraffare
neppure dalle tempeste. )e saremo capaci di ascoltarle, le montagne ci insegneranno
tutto questo.
(omunque, la meditazione sotto forma di montagna solamente un espediente, un
dito puntato in una direzione non meglio precisata. 'ovremo ancora osservare prima
di muoverci. )e l'immagine della montagna pu- aiutarci ad acquisire stailit, l=essere
umano molto pi3 interessante e complicato6 noi siamo montagne che respirano, si
muovono, danzano6 possiamo essere solidi come rocce, fermi e incrollaili e nel
contempo malleaili, teneri e voluili. 'isponiamo di un ampio arco di potenzialit,
possiamo vedere e sentire, sapere e capire. 8ossiamo imparare, crescere, guarirci,
soprattutto se sapremo imparare ad ascoltare l=armonia interiore delle cose e a
mantenere la perpendicolarit della montagna nel ene e nel male.
Gli uccelli sono scomparsi
dal cielo e ora l'ultima
nuvola si dissolve
!ediamo assieme, la
montagna e io, "inc#$
solo la montagna rimane
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