2021
Sommario
Precipitazioni 14 Toscana74
Permafrost17 Campania75
Marzo 2021
NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 5
Premessa
L’edizione Nevediversa 2021, quarta della serie, vede la luce in un momento molto
difficile per il Paese e in particolare per la montagna. Non si può ignorare quanto sta
accadendo ai comprensori sciistici in conseguenza del Covid. La sofferenza degli
operatori del comparto e delle loro famiglie è reale e tangibile e ha tutta la nostra com-
prensione. Merita risposte concrete e immediate anche attraverso un’informazione
sulle norme relative alle chiusure e aperture degli impianti, nei modi e nei tempi, più
rispettosa dei lavoratori.
PREMESSA
La montagna, tuttavia non è solo industria della neve, nel sistema turistico invernale
sono molteplici le attività che vanno oltre lo sci da discesa. Si va dai rifugi, agli agritu-
rismi, alle guide alpine e escursionistiche, agli artigiani, ai produttori locali. Operatori
che in questa stagione stanno perdendo la gran parte dei visitatori, soprattutto stra-
nieri, clientele faticosamente costruite negli anni. In questi anni il numero di addetti
nel settore del cosiddetto turismo dolce è cresciuto molto, acquisendo così un peso
specifico di cui occorre tenere debito conto. Tuttora però rimane oggetto di disparità
di trattamento, pressoché ignorato anche nella grande crisi pandemica, come se esi-
stessero territori montani di serie A, quelli dove “nevica firmato” e altri meno fortunati
di serie B.
Ciò nonostante, l’Europa oggi ci chiede di sostenere nei territori una ripresa “verde”
in grado di arginare i cambiamenti climatici e costruire nuovi posti di lavoro. Il Green
Deal ci impone di affrontare il sistema montagna nella sua globalità e nelle sue po-
tenzialità, non come un’appendice residuale della città, della quale ci si ricorda solo
perché non si può andare a sciare. In questo particolare periodo storico la montagna,
per le caratteristiche che le sono proprie, può diventare uno straordinario spazio di
sperimentazione della sostenibilità. In particolare, sul turismo di montagna è venuto il
momento di osare anche con scelte non facili, iniziando con uno spostamento degli
investimenti tradizionali dallo sci alpino verso attività alternative.
Una sollecitazione verso questo processo di trasformazione si può leggere nelle pa-
role del neoministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani secondo il quale
“invece di inseguire modelli di business spregiudicati e plasmati dalle esigenze di un
marketing di corto respiro, dobbiamo lavorare sulla nostra capacità di prevenzione, in-
troducendo una visione di sostenibilità di lungo periodo”. Ancor più convincenti sono
le affermazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi che nel discorso al Senato
Rapporto di Legambiente
6 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 7
riguardo al turismo ricorda come “imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad di massicci come quello del Monte Bianco perderanno questo collante che le ha man-
uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il nostro turismo tenute negli anni solide e coese. Inoltre, aumenteranno in frequenza gli eventi estremi
avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preserva- e con essi le pesanti ripercussioni su ecosistemi e infrastrutture così com’è ampia-
re, cioè almeno non sciupare, …” e ancora… “Il governo dovrà proteggere i lavoratori, mente documentato nel Rapporto Speciale IPCC del 2019su Oceano e Criosfera in
tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività un clima che cambia, da noi più volte citato nel dossier.
economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente.” Non sappiamo a quali
attività si riferisse il premier, tuttavia per noi questa è un’occasione di ripensamento a A causa del Covid la situazione impiantistica in quest’ultimo anno è rimasta sostan-
tutto tondo del turismo montano. zialmente immutata e, tranne che per casi specifici, non abbiamo effettuato aggior-
namenti. Abbiamo riproposto i dati sugli impianti dismessi con l’aggiunta di alcune
Con l’edizione 2021 di Nevediversa vogliamo nuovamente riportare l’attenzione sullo nuove segnalazioni, mentre sono state sospese le parti riguardanti “gli impianti chiusi
stato di salute dell’industria dello sci alpino e sugli ingenti costi ambientali e economici dal futuro incerto” e “gli accanimenti terapeutici”. Sarà importante monitorare le pros-
sostenuti per contrastare, secondo noi in modo sbagliato, gli effetti dei cambiamenti sime stagioni prestando molta attenzione alle tipologie di investimenti che saranno
climatici. Non va dimenticato poi che alla sempre più pressante crisi climatica si som- effettuati. Anche in montagna circoleranno molte risorse e con il Recovery Found e il
mano gli effetti della stagnazione di un mercato maturo, con presenze in lieve, ma Superbonus 110% si apriranno rilevanti possibilità economiche per il mondo dell’im-
costante riduzione, sintomatiche di una crisi destinata a diventare irreversibile. prenditoria. Non escludiamo il rischio che parte di questo fiume di denaro possa
essere indirizzato verso pesanti speculazioni in direzione opposta all’auspicata con-
Il 2021 è iniziato con un periodo molto freddo e nevicate abbondanti, tanto da far versione ecologica.
credere ai più sprovveduti che la crisi climatica si fosse esaurita. In effetti, tempo
PREMESSA
PREMESSA
meterologico e clima non devono essere confusi, e a proposito di clima è di questi Le Alpi e gli Appennini sono stati affrontati su due focus distinti, con l’intento di rac-
giorni la notizia dell’Arpa Piemonte secondo la quale l’inverno 2020/21 a Torino si sta contare le due tipologie di montagne che, pur presentando molte similitudini, sono
caratterizzando come il quinto più caldo dal 1753. I grandi contrasti di condizioni con da leggere nelle loro differenti peculiarità. Per le Alpi, alle sottolineature sul rischio di
episodi freddi, anche marcati ma circoscritti, forti sbalzi di temperatura e un regime di nuovi impianti altamente impattanti, descritti con dovizia di particolari nelle precedenti
precipitazioni nevose irregolari, non hanno modificato la media delle temperature che edizioni (Alpe Devero, Cime Bianche, Comelico e altro ancora) o a assurde scelte di
si attesta all’incirca ad un grado in più rispetto alla media degli anni passati. Un dato ampliamento di impianti a bassa quota come quello di Bolbeno (573 - 663 m s.l.m.),
che conferma ancora una volta le previsioni degli esperti i quali, come abbiamo de- quest’anno aggiungiamo specifici approfondimenti su situazioni ereditate dal passa-
scritto ampiamente nel dossier, prefigurano radicali trasformazioni per le nostre mon- to e che dovrebbero farci riflettere per le scelte future. Relativamente agli Appennini
tagne nei prossimi anni, con una probabile spaventosa accelerazione a fine secolo. proponiamo invece un approfondimento inedito che pone particolare attenzione al
rapporto tra comprensori e ecosistemi naturali, questi ultimi valorizzati attraverso i
Per il 2100, in base ai differenti scenari di emissioni di gas ad effetto serra, si prevede numerosi progetti sviluppati dalle aree protette, ma non per questo meno a rischio. Al
quindi un aumento minimo di 1-2 gradi rispetto alla situazione attuale con uno scena- contrario di quanto si potrebbe supporre essi sono pesantemente minacciati da nuovi
rio a basse emissioni (RCP 2.6), ma addirittura fino a 5-6 gradi di temperatura con uno progetti di ampliamenti di impianti anche a quote molto basse.
scenario a più alte emissioni (PCP8.5). Gli effetti saranno consistenti e molteplici: tra
questi una netta riduzione delle precipitazioni nevose che comporterà una consistente A questo impattante modello di sviluppo, in alcuni casi riproposto con caparbietà,
risalita della LAN (Linea di Affidabilità della Neve), che indica l’altitudine sotto la quale per mancanza di idee e di strategie forti e innovative oltre che per i soliti interessi
sarà impossibile garantire la tenuta del manto nevoso sciabile. La LAN potrebbe salire particolari, si contrappone o si intreccia con sempre più peso specifico il mondo del
a fine secolo dai 1500 m s.l.m. misurati nel 2006 ai 2400m s.l.m. e oltre. Le stagioni turismo dolce invernale. La gran parte delle buone pratiche è scaturita dagli operatori
della neve, che dal 1960 al 2017 si sono accorciate in media di 38 giorni (Jeffrey del territorio che, non di rado in controtendenza con le amministrazioni, hanno intuito
Kluger –Time), subiranno ulteriori contrazioni. In base alle previsioni di sciabilità per i in quale direzione si svilupperà il turismo negli anni a venire: un turismo esperienziale,
prossimi decenni nei comprensori alpini (dati Ocse e Eurac) si delineano scenari for- attivo e sostenibile, culturale nonché enogastronomico. Per valorizzare tutte queste
temente pessimistici. Emblematico il dato di sintesi Eurac che stigmatizza come con realtà, nell’edizione 2021 abbiamo voluto riproporre le esperienze presentate negli
un aumento di temperatura di più di 4C° sulle Alpi Italiane la percentuale degli impianti anni passati con alcuni nuovi inserimenti. Si tratta di progetti che, se curati e soste-
accessibili si riduce al 12%. nuti adeguatamente, ma soprattutto se inseriti in una progettazione più strutturata,
potrebbero permettere di affrontare con buona determinazione la transizione verso
Il permafrost, ovvero il terreno perennemente ghiacciato, così importante per la sta- forme nuove e sostenibili di turismo montano, invernale e non, di alta e bassa quota.
bilità delle nostre montagne e pressoché scomparso negli Appennini ad eccezione Ma soprattutto si tratta di progetti utili a invertire la tendenza allo spopolamento delle
dell’area del Calderone, subirà un’ulteriore drastica riduzione nelle Alpi. Vaste porzioni aree interne. La descrizione di queste situazioni virtuose è preceduta da un focus su
una situazione molto particolare: quella che si è creata con il turismo sweet in Valle
Maira, un caso di studio che secondo noi può essere di riferimento per l’intero Paese
in quanto bell’esempio di laboratorio di sostenibilità ambientale e sociale.
Neve e ghiaccio bollenti
La riflessione su come la dipendenza economica di vaste aree da un’unica fonte di
reddito possa condizionare lo sviluppo locale ci ha portati infine a ragionare sugli
aspetti socioeconomici della monocultura dello sci. Abbiamo cercato di capire qual-
cosa in più, per far sì che si possano evitare gli errori del passato e costruire una
visione alternativa imparando a prevedere gli eventi anche dal punto di vista econo-
mico, con un nuovo sguardo pianificatorio. A tale scopo abbiamo chiesto aiuto a due
esperti: Umberto Martini dell’Università di Trento e Lorenzo Delladio, imprenditore del
Trentino. Una parentesi è stata dedicata al nuovo profilo del turista invernale che ci Nell’ultimo trentennio la temperatura ti, senza misure importanti di mitiga-
pare meno interessato a trascorrere le giornate sugli sci, ma più attento a vivere nuove del pianeta ha subito un incremento zione il riscaldamento potrebbe ancora
esperienze di vacanza. consistente in conseguenza delle atti- aumentare in media di altri 2 – 4 gradi
vità esercitate dalla nostra specie, tra entro fine secolo, con accrescimenti
della consapevolezza di non arrecare disturbo alla fauna è fondamentale non solo vamento intensivo . Secondo gli esper-
per coloro che vedono la montagna come un luna park, ma anche per scialpinisti e
ciaspolatori. Nella stagione invernale gli animali vivono condizioni di grande precarietà Temperatura Media Superficiale Globale (TMSG)
acuite dai cambiamenti climatici. Gli affollamenti di questo periodo nella montagna
senza impianti di risalita, se non regolamentati e adeguatamente sensibilizzati, posso-
no compromettere molte situazioni e arrecare gravi danni agli animali. La rincorsa tout
court alla montagna dell’era Covid mette in luce poi un altro problema: quello della
mobilità. Piccole aree marginali, fino a ieri non frequentate, ora vengono prese d’as-
salto da famiglie armate di slittini e borse picnic, con parcheggi selvaggi e intasamenti
sulle strette strade di montagna. Questa nuova criticità va collocata all’interno di un
ragionamento più ampio sulla mobilità turistica e locale, dove dovranno essere presi
in considerazione percorsi di pianificazione più ampi e coerenti con la riconversione
ecologica del Paese. Non ultima la gestione dei tanto attesi turisti dall’Asia, con il loro
pesante bagaglio di CO2.
Sono questi i temi che abbiamo messo al centro della nostra riflessione. Problemi Fonte: ARPA FVG Meteo
antichi ed altri più recenti sui quali occorrerà esercitare un approccio originale e in-
novativo che sappia sfruttare al meglio le occasioni proposte dalle nuove prospettive L’ultimo Special Report dell’Intergo- ta, le persone sono sempre più espo-
che ci si aprono davanti. Su questo si misurerà anche la nostra capacità di orientare vernmental Panel on Climate Change ste a pericoli e a diminuizioni della di-
il dibattito e, di conseguenza, le strategie di sviluppo che facciano della montagna (IPCC) del 2019, dal titolo “Relazione sponibilità di risorse idriche. Ghiacciai,
luogo d’elezione per sperimentare ricette nuove in grado di riportare questi luoghi speciale sull’oceano e la criosfera neve, ghiaccio e permafrost si stanno
nell’orizzonte del futuro. in un clima che cambia”, illustra l’ur- riducendo senza sosta. Ciò com’è
genza di dare priorità in maniera tempe- prevedibile aumenterà la pericolosità
Vanda Bonardo stiva ad azioni coordinate e ambiziose in termini di frane, valanghe e alluvio-
per affrontare cambiamenti persistenti ni. L’arretramento della criosfera in alta
Sebastiano Venneri e senza precedenti che riguardano l’o- montagna continuerà ad influenzare
ceano e la criosfera. negativamente attività ricreative, turi-
Nelle regioni montane del nostro piane- stiche e culturali. L’impoverimento dei
Variazione delle temperature nel periodo 2021-2050, calcolata sulla ensemble mean, la media d’insieme, delle simula-
zioni Euro-Cordex RCP4.5. (Dati: Euro-Cordex. Elaborazione: Eurac Research).
estiva a 4.100 m nel 2050. Entro fine temperatura massima minore di 0°C) di di fango e detriti, i fenomeni di erosione nel report “The European mountain
secolo, è previsto un ulteriore riscalda- circa il 15/20%; questa riduzione sarà del suolo o smottamenti, le valanghe e cryosphere: A review of past, current
mento che va dai 3 ai 7°C, in funzione di oltre un mese nel 2050 e fino a due le slavine, le frane e le esondazioni, in and future issues. The Cryosphere Di-
degli scenari di emissione di gas a ef- mesi per lo scenario pessimistico pre- grado di danneggiare le infrastrutture, scussions” si prevede un innalzamento
fetto serra considerati. figurato entro il 2100. Nei fondovalle, comprese quelle riguardanti il turismo del limite della neve di circa 700 m. A
Nel prossimo futuro (2035) in media dal 2035, si prevede di passare da 2 a sciistico. un’altitudine di 1500 m, ciò equivale
(1000-2000 m) e in alta montagna (> 6/10 giorni di ondate di calore all’anno, all’80-90% di neve in meno.
2400 m), si prevede una riduzione dei per raggiungere i 15/20 giorni nel 2050. Neve al suolo In conseguenza delle sempre più fre-
giorni di ghiaccio (numero di giorni con quenti le anomalie meteo-climatiche e
La neve al suolo è una componen- negli ultimi 15 anni molte le stazioni a
te essenziale e diffusa della criosfera media altitudine hanno risentito di una
Aumento della temperatura montana. Gioca un ruolo chiave nel- diminuzione costante delle giornate con
la formazione dei ghiacciai e fornisce neve al suolo, specialmente nei periodi
una copertura isolante riflettente sulla di apertura (novembre-dicembre) e di
loro superficie; influenza il regime ter- chiusura (marzo-aprile) delle stagioni
NEVE E GHIACCIO BOLLENTI
Le barre rappresentano la gamma di incertezza, che aumenta nel corso dei decenni
Fonte: Rapport Climat - Cambiamenti climatici nell’area del Monte Bianco e impatti sulle attività umane - novembre
2019) Superficie coperta da neve nelle Alpi nei mesi di Dicembre e Gennaio
Il ritiro dei ghiacciai e il disgelo del per- alpinistiche, con lo spostamento delle montane e per meglio comprendere
mafrost, non solo diminuiranno la stabilità stagioni adatte all’arrampicata e la ridu- quale ruolo giocheranno l’esposizione,
dei pendii delle montagne,ma aumente- zione della sicurezza delle vie (Mourey e la quota e la distanza dal mare. È stima-
ranno anche il numero e l’estensione dei Ravanel, 2017; Mourey et al., 2019). to che, a causa dei cambiamenti clima-
laghi glaciali. Le conseguenti frane e inon- Le nostre montagne sono costellate da tici, il numero di specie animali e vegetali
dazioni, gli eventi distruttivi a cascata si edifici, oramai anche negli angoli più presenti in alcune zone delle Alpi e degli
realizzeranno anche dove non sono stati remoti, infrastrutture che con l’attuale Appennini potrebbe ridursi di oltre il 60%
registrati in precedenza. (IPCC Special andamento climatico sono “minate” alle entro il 2080. Questa perdita sarà in par-
Report on Ocean and Cryosphere in a fondamenta da un possibile e improvvi- te compensata dall’arrivo delle specie
Changing Climate (SROCC) - 2019). As- so cedimento causato dalla liquefazione dalle quote inferiori, ma ciò non riduce
sisteremo di frequente a frane e distacchi del terreno. Già da un pò di anni a que- la rilevanza del dato. Le alte quote for-
di porzioni di montagna e addirittura di sta parte nei Grigioni molti proprietari di niranno nuove aree di habitat, compresi
parti di ghiacciai così com’è avvenuto lussuosi alberghi e abitazioni, in con- nuovi rifugi per le specie di pianura spin-
di recente nello Stato indiano dell’Uttara- seguenza del disgelo del permafrost, te verso l’alto. A questo flusso espansi-
khand – nella parte settentrionale del Pa- stanno spendendo consistenti capitali vo corrisponderà però un declino delle
NEVE E GHIACCIO BOLLENTI
ese- dove un ghiacciaio dell’Himalaya si per interventi strutturali di sostegno. Altri popolazioni nelle specie di alta quota, in
è distaccato, andando in parte a schian- esempi di destabilizzazione sono alcune particolare quelle meno generaliste. Au-
tarsi contro una diga e causando lo stra- stazioni di montagna in Francia e Austria menterà il rischio di estinzioni locali, in
ripamento del fiume Alaknanda. (Ravanel et al., 2013; Keuschnig et al., particolare per le specie adattate al fred-
Non mancano gli esempi nostrani di cedi- 2015; Duvillard et al., 2019), così come do. Infatti in assenza di plasticità gene-
menti, fortunatamente più ridotti. Si pensi strutture di difesa dalle valanghe (Phillips tica e/o cambiamenti comportamentali,
a quanto accaduto al Monviso con i di- e Margreth,2008) e un impianto di risa- i cambiamenti criosferici continueranno
stacchi di consistenti quantitativi di rocce lita (Phillips et al., 2007) in Svizzera. Sul a impattare negativamente sulle specie
di inizio luglio 2020 (dopo la gigantesca Tibetan Plateau, deformazioni o danni endemiche e native, come alcuni pesci
frana di dicembre 2019) e al versante ita- sono stati riscontrati su strade (Yu et d’acqua fredda.(per esempio, la trota) e
liano del Cervino, o al Pizzo Cengalo. al., 2013; Chai et al., 2018), infrastrut- le specie i cui comportamenti dipendo-
Nel 2017 in Val Bregaglia nei Grigioni, an- ture di trasmissione di energia (Guo et no direttamente dalla neve (per esem-
che a causa del degrado del permafrost al., 2016) e intorno a un oleodotto (Yu pio, la lepre variabile o la pernice bianca
sono precipitati a valle milioni di metri et al., 2016). ). La sopravvivenza di questi animali di-
cubi di roccia: un’immensa colata detriti- penderà dalla messa in atto di strategie
ca che ha in seguito investito il paese di Effetti sugli ecosistemi di conservazione appropriate, da misu-
Bondo e ha causato la morte di 8 escur- re di adattamento con una particolare
sionisti. E’ pressoché assodato che una Sempre secondo lo “Special Report attenzione alle azioni messe in campo
delle cause della frana della val Pola che on Ocean and Cryosphere in a Chan- per la tutela degli ecosistemi montani, e
nel 1987 provocò la morte di 27 persone ging Climate “(IPCC del 2019) il deflus- tanto dai nostri comportamenti durante
va ricercata nel degrado del permafrost. so dei fiumi nei bacini fluviali alimentati le gite e le escursioni (v. Responsabilità
Con il disgelo del permafrost, le cadute dai ghiacciai cambierà ulteriormente in nella montagna post-Covid).
di roccia su e dai ghiacciai è sempre più quantità e stagionalità in relazione alla
a repentaglio la sicurezza di escursioni- copertura nevosa e al declino dei ghiac- RCP*: Percorsi Rappresentativi di Concentrazione
(Representative Concentration Pathways, RCP). Sono
sti e alpinisti. Infatti il ritiro dei ghiacciai ciai con impatti negativi su agricoltura, gli scenari di emissione IPCC. RCP 2.6 scenario di
e il disgelo del permafrost hanno indot- energia idroelettrica e qualità e quantità mitigazione (riduzione emissioni molto elevate) RCP 4.5
scenario di stabilizzazione (riduzioni consistenti) RCP
to importanti cambiamenti ai percorsi dell’acqua. I bilanci idrologici dovran- 6.0 scenario di stabilizzazione (riduzioni blande) RCP 8.0
iconici dell’alpinismo nella nell’area del no essere completamente riscritti per scenario ad alte emissioni (“business as usual”)
Monte Bianco e del massiccio del Monte capire se ci saranno maggiori o minori Isoterma 0°** : Limite immaginario, che può essere
mappato come una linea, al di sotto della quale le tem-
Rosa. Nelle Alpi europee, il fenomeno ha contributi“utili” della fusione nivale “uti- perature sono superiori a 0°C e al di sopra delle quali le
impattato pesantemente sulle pratiche li” alla costituzione delle riserve idriche temperature sono inferiori a 0°C
L’affidabilità della neve giornaliere (sci di fondo e motoslitta), da 130 milioni a 2 miliardi di dollari nel
un clima che cambia”, prevede che tate in letteratura includono una perdita
Svizzera 164 159 (97%) 142 (87%) 129 (79%) 78 (48%)
alla fine del secolo (2081-2100), sotto annuale di entrate alberghiere di 560
RCP8.5 l’affidabilità della neve sarà in- milioni di euro (valore 2012) in Europa, Germania 39 27 (69%) 11 (28%) 5 (13%) 1 (3%)
sostenibile per la maggior parte stazioni rispetto al periodo 1971-2000 in uno
sciistiche in Nord America, nelle Alpi e scenario di riscaldamento globale di Francia 148 143 (97%) 123 (83%) 95 (65%) 55 (37%)
Pirenei europei, Scandinavia e Giappo- 2ºC (Damm et al., 2017), questa stima
Italia 87 81 (93%) 71 (82%) 59 (68%) 21 (24%)
ne, con alcune eccezioni ad alta quota però non tiene conto dei costi di gestio-
o ad alte latitudini (Steiger et al., 2017; ne della neve. Negli Stati Uniti, Wobus Totale 666 609 (91%) 500 (75%) 404 (61%) 202 (30%)
Wobus et al., 2017; Suzuki-Parker et et al. (2017) stimano che le perdite an-
al., 2018; Scott et al., 2019; Spandre nuali di entrate da biglietti (sci) e tariffe Fonte: Agrawala S. (Editor) OECD, 2007. Climate Change in the Erupean Alps. Adopting winter tourism and natural
hazards management
Elaborazione a cura di Pietro Pulzato - Tesi di laurea “Neve al sole: impatti climatici sui gestori degli impianti sciistici nelle
Dolomiti” – Uni Padova
Fonte: Agrawala S. (Editor) OECD, 2007. Climate Change in the Erupean Alps. Adopting winter tourism and natural
hazards management
Elaborazione a cura di Pietro Pulzato - Tesi di laurea “Neve al sole: impatti climatici sui gestori degli impianti sciistici nelle
Dolomiti” – Uni Padova
Fonte: Angelini P. (Italian Ministry for the enviroment) Cetara L. (Eurac), 2006. Data and elaboration on the Italian alpine
and Prealpline Ski stations, Ski Faclines and artifical snowmaking.
Elaborazione a cura di Pietro Pulzato - Tesi di laurea “Neve al sole: impatti climatici sui gestori degli impianti sciistici nelle
Dolomiti” – Uni Padova
Le tabelle precedenti, costruite in base pee si stima che la LAN potrebbe ele-
a modelli addirittura più prudenti di varsi di 150 m per ogni °C di aumento
quelli attuali, descrivono una situa- della temperatura (Fohn 1990, Haeberli
zione piuttosto preoccupante su tutto e Beniston 1998). Ciò significa che con
l’arco alpino con comprensori dove ne- un aumento di temperatura di 5 gradi
gli scenari peggiori la pratica dello sci ci sarà una risalita di 750m, passando
risulterebbe in estinzione a fine secolo. dai 1500m di media stimati nel 2006 a
Emblematico il dato di sintesi Eurac come minimo 2250m di altitudine.
che stigmatizza come con un aumento Due anni fa, un pool di ricercatori ha
di temperatura di più di 4C° la percen- analizzato le prospettive climatiche
tuale degli impianti accessibili si riduce degli impianti sciistici che fino ad oggi
al 12%. hanno ospitato una o più edizioni del-
La Linea di Affidabilità della Neve (LAN), le Olimpiadi invernali. In uno scenario
quell’altitudine cioè che garantisce ottimistico soltanto 13 dei 21 impianti
spessore e durata sufficienti dell’inne- osservati sarebbero in grado di ripetere
vamento stagionale, sta risalendo con l’esperienza nel 2050, mentre gli altri 8
un ritmo vertiginoso. Essa stabilisce dovrebbero chiudere per mancanza di
che il normale svolgimento di una sta- neve. Nell’ipotesi peggiore, proseguo-
gione sciistica è possibile se vi è una no i ricercatori, gli impianti disponibili
copertura nevosa garantita di almeno entro la metà del secolo si ridurrebbero
30 cm, per minimo 100 giorni. Dagli a 10 per scendere a 8 nel 2080.
studi condotti nelle regioni alpine euro-
Rapporto di Legambiente
24 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 25
I NUMERI I N I TA L I A
DELLO SCI ALPINO LOMBARDIA T R E N T I N O A LT O A D I G E
669 km di piste esistenti 2.024 km di piste esistenti
33 comprensori sciistici serviti 73 comprensori sciistici serviti da 653 impianti di risalita.
da 214 impianti di risalita.
MONDO E U R O PA I TA L I A
24 comprensori sciistici
da 50 impianti di risalita.
serviti da 174 impianti
di risalita.
VENETO
549 km di piste
59.868 km 38.111 km 5.786 km esistenti
28 comprensori
di piste esistenti di piste esistenti di piste esistenti EMILIA ROMAGNA sciistici serviti
142 km di piste esistenti da 185 impianti
5.871 3.778 290 15 comprensori sciistici serviti di risalita.
da 59 impianti di risalita
comprensori sciistici comprensori sciistici comprensori sciistici
PIEMONTE
sono serviti da sono serviti da sono serviti da 1.243 km di piste
MARCHE
80 km di piste esistenti
esistenti
22.984 15.939 1.743 49 comprensori
10 comprensori sciistici serviti
da 44 impianti di risalita.
sciistici serviti da 266
impianti di risalita impianti di risalita impianti di risalita impianti di risalita. ABRUZZO
301 km di piste esistenti
17 comprensori sciistici serviti
LIGURIA da 141 impianti di risalita
13 km di piste esistenti
SARDEGNA
FOCUS ALPI secolo scorso, le Alpi Marittime erano alla sola Porta della Neve il valore di 1
note per l’abbondanza di neve: magari milione di euro. C’è stato anche un con-
un po’ umida e pesante, ma ce n’era corso di idee per rilanciare il complesso,
Premessa sempre tanta. ma non ha portato a nulla. Anche l’ab-
La stazione chiuse i battenti definitiva- battimento costava troppo per le casse
Due località sciistiche nate dal nulla negli metri quadrati dia ristrutturare approfit- mente nel 1997, dopo vari passaggi di del Comune di Viola: almeno 600mila
anni ’70 del secolo scorso e in crisi da tando del bonus fiscale del 110%. E’ in proprietà e speculazioni edilizie, a cui euro, dichiarò il sindaco.
decenni; un comprensorio tradizionale cerca di futuro anche Montecampione, seguirono fallimenti e sequestri giudizia- L’ultimo atto è avvenuto poche settima-
in declino; un’idea stravagante fortuna- imponente “città di montagna” costru- ri. Da allora è un esempio di accanimen- ne fa, con la conclusione della gara per
tamente non realizzata e nuovi impianti ita in economia a 1200 metri, con una to terapeutico realizzato con il concorso la liquidazione degli immobili, proprietà
previsti per ampliare l’offerta dello sci propaggine a quota 1750, dove è in co- di fondi pubblici, devoluti ai progetti di della società Inimont fallita nel 2006.
da discesa. Sono alcuni esempi di ciò struzione un bacino idrico “polifunziona- una località che, se punta solo sul tu- Ogni blocco è stato venduto «al prezzo
che sta avvenendo sulle Alpi, che Ne- le”. A proposito di sci in città e di effetti rismo dello sci, non può avere futuro. di euro 5.000 oltre Iva e imposte di leg-
vediversa ha scelto di approfondire in speciali, è stata cancellata, ufficialmente Nel 2002 la Regione Piemonte, rispon- ge, nello stato di fatto e di diritto in cui si
questa edizione, continuando il discor- per motivi legati all’emergenza Covid, la dendo alle sollecitazioni del Comune di trova». L’atto di acquisto da parte della
so avviato negli anni precedenti. Viola tappa della Coppa del Mondo di Snow- Viola, della provincia di Cuneo e della Raimondi srl di Ceva è stato firmato il 5
st Grée, imponente complesso turistico board Cross prevista a gennaio nel cuo- Comunità montana Valle Mongia, fi- febbraio 2021. E’ un’azienda che si oc-
in abbandono che sorge a 1000 metri re medievale di Bergamo Alta: la neve nanziò la costruzione di nuove struttu- cupa di movimento terra, smaltimento
nelle Alpi Marittime, fa notizia perché un avrebbe dovuto essere trasportata dalla re: un centro sportivo polivalente con rifiuti, costruzione di strade . L’obiettivo
imprenditore sta avviando il recupero di Valmalenco, a 170 km di distanza, dove pista di pattinaggio su teflon, un muro è approfittare del credito d’imposta del
strutture di servizio e residenza: 30mila la gara si è infine disputata. di arrampicata, un parco giochi estivo, 110% per per ridare vita al complesso,
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bar, alcuni negozi. In più, l’accordo di spiega Fabrizio Raimondi, imprenditore
programma includeva una nuova seg- che vede nell’operazione un’opportuni-
Viola St Grée giovia biposto per raggiungere quota tà di business nonché l’ultima chance
1.650. L’intervento, come richiesto dal- per resuscitare la stazione e non vuol
Per capire la St. Grée di oggi bisogna il noleggio di attrezzature sportive, un la Regione Piemonte, era collegato alla sentir usare il termine ecomostri per
fare un salto indietro nel tempo, quando pronto soccorso, la scuola di sci , sede rimozione di tutti i vecchi impianti. La definire le sue nuove proprietà. Le pro-
la località si chiamava San Grato, 1000 di due sci club, una tavola calda per gli seggiovia fu ultimata nel 2005, ma col- cedure sono già avviate, continua Rai-
metri di altitudine, ed era un ameno luo- sciatori con accesso diretto dalle piste. laudata e avviata nel 2010. mondi, che sui costi non ha ancora fatto
go di mezza montagna, a breve distan- Collegati alla Porta della neve, un alber- Non è finita: nel 2016 viene realizzato un bene i conti: ci vogliono tra i 15 e i 30
za da Ceva e Mondovì. Nel 1976 l’im- go con centinaia di posti letto e decine altro progetto, la sciovia del Vallone che milioni per ristrutturare gli edifici ripristi-
prenditore genovese Giacomo Fedriani di appartamenti. raggiunge i 1800 metri, attiva dal 2017. nando i servizi che offrivano 40 anni fa.
ci costruì da zero quella che divenne la Per qualche anno la stazione (ribattez- Costo dell’intervento, 830 mila euro, L’impresa in passato ha già lavorato qui
struttura turistica all inclusive più gran- zata nel frattempo Viola St.Grée, alla 700 mila a carico della Regione, il resto per la costruzione di piste da sci e dal
de d’Europa, che aspirava a competere francese) fu davvero una località alla lo ha pagato il Comune di Viola. 2015 ha avviato varie attività, dalla risto-
con le mete più rinomate delle Alpi. Un moda e ospitò manifestazioni e serate di Il progetto era uno degli interventi per razione alla gestione degli impianti scii-
corpo centrale, la Porta della Neve, col- spettacolo e cabaret con ospiti di spic- la “riqualificazione e valorizzazione del stici. In questi mesi utilizzati dai ragazzi
legato agli impianti con tunnel e scale co. Quanto allo sci, nell’81 fu sede dei patrimonio turistico, sportivo e cultura- di squadre locali, che si sono allenati su
mobili. All’interno della Porta della Neve, mondiali di sci alpino e due anni dopo le” del Programma Regionale di attua- piste innevate naturalmente: se in pas-
una vastissima hall e ogni sorta di ser- dei campionati italiani assoluti. zione del Fondo di Sviluppo e Coesione sato infatti l’innevamento artificiale era
vizio: il cinema - teatro, la sala giochi, il Il declino cominciò al volgere degli (Par-Fsc) 2007-2013. una delle dotazioni all’avanguardia della
supermercato, la palestra, il bar dotato anni’80, mentre il cambiamento cli- Per anni il problema è stato cosa fare stazione, oggi la neve sparata non c’è.
di piscina interna, esterna e di un gran- matico già cominciava a manifestarsi degli edifici, la Porta della Neve e l’ho- Almeno, non ancora.
dissimo solarium. E poi, la farmacia, il chiaramente sul questa porzione di Alpi tel, 30mila metri quadrati tutti da rifare. Intende puntare sul turismo 4 stagio-
ristorante e la pizzeria, varie boutique, vicinissime al mare. Tra gli sciatori del Quanto al valore, la prima perizia attribuì ni la nuova gestione di Viola St. Grée.
“Abbiamo piste da sci molto tecniche, ottobre sulle vertiginose piste di legno abbondanti nevicate di questo inverno, il turismo estivo: il Nevegàl è diventato
possiamo diventare un’eccellenza per e pietra, anch’esse costruite dalla Rai- gli impianti e le piste sono stati utilizzati punto di partenza di molti sentieri escur-
le gare”, afferma Raimondi. Nelle altre mondi, si sono sfidati per una settimana per gli allenamenti degli sci club e per sionistici o itinerari di mountain-bike.
stagioni la specialità di Viola St Grée è i ciclisti dell’estremo, in occasione del le gare. Una tendenza che andrebbe assecon-
il downhill, disciplina che già attira cen- campionato nazionale di questa disci- In concomitanza col crepuscolo della data per il rilancio della località nel con-
tinaia di atleti. “In Italia non c’è niente di plina. località sciistica, sta prendendo piede testo della crisi climatica.
meglio”, continua Raimondi: lo scorso
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za che aiuta a far sviluppare e moltipli- nevicate e per la concorrenza di altre tra edifici antichi e una chiesa risalente ta del Comune di Bergamo. L’auspicio
care le piste e gli impianti di risalita. È località sciistiche in provincia di Belluno al XIII secolo, non sarebbe stata una ne- è che il progetto, già fuori luogo sia dal
un altopiano sui mille metri, sul versante e non solo, portando il Nevegàl a una vicata, ma decine di camion di neve tra- punto di vista ambientale che etico, non
nord del gruppo del Col Visentin, la cui lenta decadenza come località sciistica. sportata dalla Valmalenco ad oltre 130 si ripresenti per il 2022, anche se le con-
vetta principale arriva appena a 1763 Numerosi sono stati i tentativi di contra- km di distanza. Un evento che, secondo dizioni sanitarie consentissero lo svolgi-
metri di altitudine. stare questo declino, come la creazio- le istituzioni che l’avevano promossa, si mento con la presenza del pubblico. Il
Il primo impianto venne inaugurato nel ne di impianti e serbatoi d’acqua per la fondava sull’idea di rilanciare il territo- circolo di Legambiente Bergamo ha lan-
1955, ma già nel 1950 il “colle” vide l’a- creazione di neve artificiale. Nonostante rio ponendolo al centro del panorama ciato una petizione online per fermare
pertura del rifugio Bristot, partenza del- ciò il Nevegàl ha visto la chiusura e la di- sportivo internazionale, rappresenta l’evento che in poche ore ha raggiunto
le prime piste. Nel 1970 il Nevegàl già smissione di gran parte degli impianti di per Legambiente un enorme spreco di centinaia di firme.
si poteva vantare di essere la seconda risalita e delle piste da sci. Attualmente
località sciistica in Veneto dopo Corti- rimangono in funzione solo tre impian-
na d’Ampezzo, con 20 piste di discesa ti: la seggiovia in due tronconi che dal
Dopo 50 anni Montecampione
e 15 impianti di risalita. Il momento di piazzale arriva nei pressi del rifugio Bri- se non si ripensa muore
maggiore sviluppo e popolarità del Ne- gata Cadore, lo ski-lift del campo scuo-
vegàl, si ebbe nel 1985, con l’organizza- la e quello del Col Toront. Quest’ultimo, Sin dall’inizio nei primi anni 70’ la stazio- e ad una comunità molto vivace e con
zione della XII edizione delle Universiadi però, è inutilizzabile senza lo ski-lift della ne sciistica di Montecampione è stata grandi tradizioni; Montecampione, il cui
invernali. Nel “colle” si tennero tutte le pista Lieta, chiuso perché la sua con- controversa. nome evocativo deriva da quello di un
gare di sci alpino e nordico di quella edi- cessione non è più rinnovabile. Gli im- Si trova dall’altra parte della Valle Camo- alpeggio (Malga Campiù), è nata come
zione. Le Universiadi sono state l’even- pianti sono stati rilevati, dopo vari rim- nica rispetto a quella di Borno ed è an- realtà artificiale con la sua architettura
to più importante in Nevegàl, il culmine palli, nel novembre scorso, dalla società titetica anche nella logica di realizzazio- estranea ai luoghi, fatta perlopiù di edili-
di una serie di altre gare che si erano “Nevegàl 2021”. Il prossimo passo è la ne: Borno, pur legata all’espansione del zia a basso costo sfidando il buonsenso
tenute negli anni precedenti, tra cui i riacquisizione da parte del Comune di turismo della seconda casa, è cresciuta laddove possibile con una logica pura-
campionati invernali delle truppe alpine Belluno. Dal 30 dicembre, grazie alle attorno ad un insediamento esistente mente speculativa.
Per i comuni di Artogne e Piancamuno, Un consistente insediamento di villette e con la Valtrompia fino a raggiungere ambientali inaccettabili (non si tratta di
ed in particolare per il vicino paese di condomini è cresciuto contestualmente Bassinale, perlopiù con piste di trasfe- abbandonare un vecchio skilift in mezzo
Vissone, la stazione sciistica ha rappre- ai “villaggi” in un’area boschiva separa- rimento mal esposte. al bosco).
sentato senza dubbio una fonte di op- ta. Dopo i fasti iniziali è iniziato il lento decli- L’unica strada percorribile ha bisogno
portunità di lavoro (anche se ben lungi Ma il passaggio più infausto è stato si- no di Montecampione segnato da una di tempo e di determinazione e consiste
dai 600 nuovi posti di lavoro tra diretto e curamente la realizzazione dell’insedia- serie interminabile di fallimenti delle di- nel definire con le comunità interessate
indotto prefigurati), ma è rimasto un cor- mento di Le Baite al Plan a 1750 m: un verse Società, compresa quella che ge- e le istituzioni un progetto di rigenera-
po estraneo, avulso dalla cultura locale, ecomostro orientato alla multiproprietà stisce le infrastrutture, e gli impianti di zione e rinaturalizzazione dell’area che,
se non per i nomi dati ai “villaggi” ed alle conosciuto con l’appellativo di “ser- risalita hanno potuto continuare a fun- stante il trend della crisi climatica, pre-
piste derivati da toponimi italianizzati. pentone” costruito nella conca di Bas- zionare solo grazie all’intervento pubbli- veda lo smantellamento degli impianti
Il cambiamento climatico ha indotto una sinale, alle porte di una delle aree più co. di trasferimento verso Bassinale, man-
mancanza di innevamento naturale cro- suggestive delle Prealpi, ricca di flora Sono stati fatti innumerevoli tentativi tenendo solo quelli che gravitano sul
nica (quest’anno è stato particolare) ed e fauna alpina (ZPS Val Grigna). L’edi- di rilancio della stazione sciistica, cer- complesso abitativo originario di Alpiaz,
è difficile garantire a quello artificiale an- ficio, realizzato con materiali poveri, è cando di proiettarla su un turismo plu- e la demolizione del “serpentone” e de-
che a quote elevate dove la pioggia in- oggi fortemente degradato ed una sua ristagionale, incluso quello nel 2010 di gli altri manufatti non più recuperabili.
vernale è ormai un fatto consueto. Que- ristrutturazione sembra difficilmente ipo- estendere la ski area sul versante della Le attività tradizionali legate agli alpeggi
sti fenomeni tuttavia non hanno fatto tizzabile. Per raggiungere il complesso Valtrompia verso Bovegno, fortunata- devono ritrovare il loro spazio e serve un
che accentuare la crisi di un modello di è stata costruita una strada di 8 Km mente fallito. E’ di questi giorni invece il nuovo racconto di questi luoghi che atti-
turismo invernale sbagliato ed invasivo, che parte da Alpiaz a 1200 m e taglia via alla realizzazione di un laghetto arti- ri i visitatori non solo per lo sci ma anche
a suo tempo fortemente contestato non un versante fortemente scosceso ed in- ficiale di 46mila metri cubi dietro il “ser- per l’escursionismo estivo (a piedi ed in
solo dagli ambientalisti, che oggi lascia stabile, interessato da valanghe, dove la pentone” per l’innevamento artificiale e mountain bike) e invernale (ciaspole e
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sul terreno un ingente patrimonio abita- carreggiata cede di continuo rendendo con funzioni ricreative ed antincendio. sci alpinismo) in armonia con un conte-
tivo poco utilizzato e talora in rovina e necessari dei costosi interventi (l’ultimo Questo è lo stato delle cose. Ciò che sto naturale e seminaturale la cui vastità
numerosi impianti di risalita struttural- recentissimo di più di 1 milione di euro). rimane è l’aspirazione a crescere (pur- è unica nell’arco prealpino. In aggiun-
mente in disuso. All’arrivo due enormi piazzali, ora ormai troppo oggi delusa) delle comunità che ta, nelle aree “rigenerate” di Bassinale,
La stazione di Montecampione è cre- costantemente vuoti, testimoniano l’inu- hanno creduto nel progetto di Mon- si possono realizzare un rifugio e delle
sciuta tra i primi anni 70’ e l’inizio degli tile spreco di suolo e rimarcano lo stato tecampione, ed alcuni sogni realizzati infrastrutture di divertimento tematiche
anni 90’ ed ha visto dapprima la realiz- di abbandono. come quello sportivo delle sorelle Fan- poco invasive, indirizzate soprattutto
zazione del villaggio Alpiaz a 1.200 m, Il “serpentone” ha conosciuto una del- chini. alle famiglie.
come il nome dell’omonima S.p.A. co- le pagine più tristi di Montecampione Come in altre situazioni analoghe, Mon- C’è solo da augurarsi che la disponibilità
stituita da investitori locali (i fratelli Giudi- quando nel 2011 ha ospitato un centi- tecampione deve far fronte a scelte di fondi legata al Recovery Plan non in-
ci) e da un forestiero (Francesco Capo- naio di profughi provenienti da Lampe- non facili, laddove lo status quo non è neschi degli appetiti per un nuovo inutile
rossi). Le fasi di edificazione successive dusa in una situazione di estremo disa- economicamente sostenibile ed il defi- “rilancio”.
(Valgrande, La Splaza) hanno poi por- gio. La vicenda, che ha avuto molta eco nitivo degrado avrebbe costi sociali ed
tato ad un ampliamento consistente sulla stampa, si è conclusa solo quando
dell’insediamento con relativi parcheggi alcuni dei rifugiati sono scesi a valle ob-
sotterranei ed abbondanza di cemento. bligando le autorità a trovare una diver-
L’insostenibile logica
Nasce così una “città di montagna” con sa soluzione con la bella pagina dell’o- dei grandi comprensori sciistici
225.000 mc di seconde case, 80.000 spitalità diffusa della Valle Camonica.
mc di alberghi e para alberghi, 30.000 Il dominio sciabile realizzato negli anni, Se c’è qualcosa che non manca, sul- co in Veneto, cresce anche la quantità
mc di servizi per un totale di 335.000 costituito da 10 impianti di risalita e 18 le montagne italiane, sono gli impianti di progetti per realizzare ancora nuove
mc. Le unità abitative erano vendute piste per un totale di più di 30 Km, par- di risalita e le piste da sci. Eppure, dal infrastrutture, a scapito di aree ancora
sulla carta, anche grazie alla relativa vici- tendo dai tracciati iniziali relativamente Terminillo in Lazio al Devero in Piemon- naturali. L’obiettivo è creare compren-
nanza con le città pedemontane di Bre- lunghi sopra il complesso di 1200 m si è te, dalle Cime Bianche in Valle d’Aosta sori sciistici sempre più grandi, con
scia e Bergamo e con la stessa Milano. poi esteso a nord lungo lo spartiacque alla Valtellina in Lombardia e al Comeli- un’offerta ampia, in cui lo sciatore non
si trovi mai a scendere la stessa pista. chiusura degli impianti. Ma va detto che FOCUS APPENNINI
Il sito dovesciare.it chiama skisafari i giri la crisi non è di quest’anno. I costi le-
che si possono fare tenendo sempre gli gati alla necessità dell’innevamento pro-
L’insostenibilità degli impianti
sci ai piedi, anche per otto ore di per- grammato sono in crescita: si stima una di risalita sugli Appennini
corso, forse mettendo alla prova chi non spesa annua di 100 milioni di euro, per nell’era del cambiamento climatico
è tanto allenato. imbiancare tutte le piste italiane. In base
Dei 6.700 km di piste e 1.500 impian- allo studio realizzato nel 2012 da Car-
ti presenti complessivamente in Italia, lo Cottarelli, commissario alla spending
1200 km sono sulle Dolomiti, tra le pro- review, delle 60 società partecipate che Premessa
vince di Bolzano, Trento e Belluno. Qui gestivano all’epoca gli impianti di risali-
operano 12 comprensori sciistici, con ta, la maggioranza era in perdita, per un Gli Appennini sono una parte fonda- senza intraprendere la strada della mo-
450 impianti, su un territorio di circa buco totale di 16 milioni di euro. mentale della infrastruttura verde del dernità anche in questo settore. Una
3.000 chilometri quadrati. Per garantire La logica dell’ampliamento dei com- nostro Paese dove, negli ultimi 30 anni, scelta nata dalla difficoltà di interpretare
la neve sul 97% delle piste, sono stati prensori si accosta a quella dei grandi sono state attuate azioni di conserva- i cambiamenti in atto, ma soprattutto
installati 6.000 innevatori e realizzati 190 eventi sportivi. Appena terminati i Mon- zione della natura e di “rigenerazione” dalla constatazione che questi territori,
tra bacini e vasche per la raccolta idrica. diali di sci alpino a Cortina, l’orizzonte è territoriale che hanno permesso all’Italia nonostante le risorse e le opportunità
La potenza totale degli impianti di inne- quello delle Olimpiadi 2026. Si legge nel di diventare leader in Europa nelle stra- economiche sollecitate anche dalle aree
vamento è di 100 MW. Va detto che le dossier di candidatura: «Il gran numero tegie di tutela della biodiversità. Seppur protette, continuano ad avere gli stessi
aree patrimonio dell’Umanità si trovano di infrastrutture sportive, di trasporto e la perdita di biodiversità sia ancora un problemi di sempre: abbandono e man-
dove le infrastrutture sono assenti, per- di accoglienza esistenti permetterà di fattore importante a livello globale, in canza di servizi territoriali, spopolamen-
ché incompatibili con il riconoscimento ridurre il consumo di suolo e di man- Europa, soprattutto grazie all’impulso to per mancanza di lavoro e marginalità
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Unesco. tenere un approccio economicamen- dato dalle Direttive comunitarie e dalle economica e sociale.
Tra il Piemonte e la Francia, la Via Lattea te responsabile verso l’organizzazione aree naturali protette, sono stati rag- In questo contesto si devono interpre-
conta circa 400 km di piste collegate e dei Giochi, con un budget contenuto». giunti successi importanti nella tutela di tare le contraddittorie richieste di alcuni
70 impianti: il sito Skiresort.it la conside- Eppure, anche in vista delle Olimpiadi, habitat e specie a rischio. Al contempo, territori appenninici che promuovono
ra il più grande comprensorio sciistico nelle Dolomiti si parla del “Grande Caro- anche in Italia è aumentata la conoscen- nuovi impianti di risalita per lo sci da di-
d’Italia (anche se è transfrontaliero). Al sello” che metterebbe in comunicazione za del nostro patrimonio naturale e la scesa, nonostante sia evidente che non
secondo posto c’è Breuil-Cervinia-Zer- con impianti a fune Cortina con Arabba consapevolezza che continuare su que- ci sono più le condizioni economiche
matt, con 322 km di piste, 38 di skiroute e la Marmolada, Alleghe e il compren- sta strada, e continuare a investire nella per un’offerta turistica che si mantiene
e 52 impianti. Al terzo posto la Val Gar- sorio del Civetta, e il Comelico con la tutela della natura, è per la gran parte grazie al sostegno pubblico, e sebbe-
dena, con 178 km di piste e 60 impianti. Pusteria, passando per un’area tutelata degli italiani un valore diffuso e condi- ne le condizioni ambientali e climatiche
Sono numeri che descrivono un siste- dall’Unesco. viso. sconsiglino di continuare con attività
ma già molto sviluppato e organizzato, Lo stesso accade in Valtellina, che con Nonostante questi successi, che sugli in contraddizione con la realtà e il per-
capace di rispondere alle attuali esigen- Milano sarà protagonista dei Giochi in- Appennini si possono misurare con la corso di sviluppo sostenibile su cui si
ze degli sciatori e in alcuni casi sovra- vernali, dove non si perde l’occasione crescita percentuale dei territori pro- sono incamminati tanti territori appen-
dimensionato e bisognoso di sostegno, per progettare una grande skiarea tra tetti e delle specie faunistiche salvate ninici. Oggi è questo il paradigma degli
come dimostrano i dati raccolti in que- Santa Caterina, Bormio e Livigno: 100 dal rischio di estinzione, non sempre Appennini: un territorio ricco di natura
sto dossier. milioni di euro per 10 impianti e 115 km la tutela e il miglioramento delle condi- e biodiversità con comunità povere e
Si stima che, allo sci da discesa siano di piste, che si dovrebbero aggiungere zioni economiche delle comunità locali abbandonate, condizione che gli effetti
legati 400mila posti di lavoro, tra quelli ai 200 già esistenti, sacrificando le aree hanno coinciso. In molti casi anziché dei cambiamenti climatici rischiano di
diretti e quelli dell’indotto e il fatturato è naturali dell’Alta Valtellina. valorizzare i successi delle aree protette aggravare, ma che troppo spesso chie-
tra i 10 e 12 miliardi. Sono cifre che dan- anche per la loro crescita, le comunità dono interventi (come può essere una
no l’idea della grave perdita economica hanno inteso sfruttare queste occasioni nuova opera scioviaria) in contraddizio-
e sociale subita nella stagione invernale per continuare a chiedere le solite ope- ne con i loro reali bisogni e le esigenze
20-21, a causa della pandemia e della re per investire nel turismo tradizionale del Pianeta.
Una contraddizione che deve essere a vantaggio delle comunità locali che, Il turismo per gli Appennini è una oppor- nel caso del turismo invernale, mette a
sanata attraverso un’azione di contami- hanno subito un forte spopolamento, tunità straordinaria a condizione che i nudo tutti i limiti di una offerta che di-
nazione e diffusione delle buone prati- e sono più deboli e fragili. Gli effetti del territori accettino la sfida della sosteni- penderà sempre di più dall’andamento
che di sviluppo sostenibile già realizzate cambiamento climatico pongono que- bilità e tengano conto dei cambiamenti delle temperature e dalla disponibilità di
anche nei territori appenninici. Diffonde- sto grande sistema ambientale e terri- climatici e dell’impatto che hanno le in- risorse (innevamento naturale, disponi-
re i benefici che derivano dalla ricchezza toriale al centro di una riflessione sulle frastrutture su questi ambienti, ricchi di bilità d’acqua ed energia per produrre
di biodiversità tutelata da incardinare in strategie che deve attuare il nostro Pa- biodiversità, ma anche per questo deli- neve artificiale…) che avranno impatti
strategie di riequilibrio e sostenute da ese per mitigarne gli effetti. Poiché gli cati e fragili. Il turismo attivo e sosteni- negativi sulla tutela di ecosistemi fragili
investimenti di qualità deve essere la Appennini, sono una risorsa strategica e bile che coniuga “green e wellness” sta come quelli appenninici che subisco-
missione da attuare. Le aree protette una grande riserva di acqua, di foreste, conquistando fette di mercato sempre no la pressione di nuovi impianti che si
non possono più rinviare un’azione con- energia e materie prime, di opportunità più consistenti nelle sue diverse declina- vogliono realizzare. Interventi che sono
creta di sostegno dei servizi territoriali, ricreative e turistiche e di biodiversità, zioni (sport invernali a basso impatto, ci- localizzati in territori di interesse natura-
della crescita della bioeconomia circo- che possono subire danni se non si in- cloturismo, arrampicata, trekking, kajak, listico (aree protette, siti Natura 2000,
lare (agricoltura, allevamento, gestione terviene con efficacia e urgenza. rafting, subacquea, turismo a cavallo aree forestali…) e per la gran parte sono
forestale sostenibile e pesca) e l’ecotu- etc..) e rappresenta una scelta vincente al di sotto dei 2000 metri di altitudine, e
rismo. Si tratta di settori economici che Gli Appennini sono un luogo ricco di per il contesto appenninico poiché ga- contrastano con quanto si sta facendo
hanno un grande rilievo per le comuni- grandi risorse ma con problematiche rantisce modalità di vacanze sempre più strada in alcuni comprensori alpini euro-
tà che vivono nelle aree appenniniche, come la marginalità economica e so- social e in linea con le nuove tendenze, pei che proprio per esigenze climatiche
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comunità che devono essere coinvolte ciale, lo spopolamento e la carenza di soprattutto tra gli under 45 e tra quei stanno pensando di non realizzare im-
realmente in un nuovo disegno di svi- servizi territoriali, che lo stanno svuo- turisti sempre più attenti alla sostenibi- pianti sotto tale quota. Al tempo stes-
luppo per il turismo attivo e sostenibi- tando anche a causa della mancanza lità e alla integrità del territorio. Questi so crescono le richieste per ampliare i
le, la gestione forestale sostenibile e le di opportunità, di lavoro e di infrastrut- turismi, declinati al plurale, praticati da demani sciistici e creare nuovi arrocca-
produzioni biologiche per l’agricoltura e ture, soprattutto immateriali, che ren- chi non si accontenta solo di vedere dei menti a quote più elevate alla continua
l’allevamento. derebbero migliore la qualità della vita bei posti ma vuole fruirli attraverso le at- rincorsa della neve che sugli Appennini
delle comunità. A questi problemi storici tività outdoor e lo sport, sta imprimendo scarseggia sempre di più. Un fenomeno
Gli Appennini hanno conquistato no- delle aree interne e della montagna ap- un cambio di rotta al sistema turistico che si associa alla diffusione di sistemi
torietà per le specie faunistiche salvate penninica, fanno da corollario gli eventi tradizionale e di massa che si sta ade- di innevamento artificiale nella convin-
dall’estinzione, per la qualità degli eco- sismici e meteorologici che hanno inte- guando con offerte coerenti con la valo- zione che in questo modo si possa sop-
sistemi che conservano e perché sono ressato l’Italia centrale e che hanno mo- rizzazione dell’ambiente, la tutela della perire alla mancanza di neve naturale;
uno spazio decisivo per le strategie di strato tutta la fragilità del territorio reso natura e una maggiore attenzione alla ma gli impianti di innevamento artificiale
contenimento del climate change che più vulnerabile ai rischi (incendi, patolo- sostenibilità della vacanza. sono costosi e impattanti sull’ambiente
minaccia la biodiversità. Ma anche per- gie forestali, eventi estremi…) anche per e le risorse naturali. Per contestare l’il-
ché sono un attrattore di flussi turistici e mancanza di governo e prevenzione del I cambiamenti climatici hanno una inci- logicità di queste scelte, serve a poco
di nuova economia green che si è svi- territorio alla luce dei cambiamenti cli- denza significativa sul settore turistico sottolineare che il clima è cambiato e
luppata negli ultimi decenni contestual- matici. al pari delle altre attività economiche, e produrre artificialmente la neve compor-
mente alla crescita delle aree naturali anche questo settore dovrà ridurre gli ta costi economici ed ambientali elevati;
protette. Rappresentano un contesto impatti negativi e organizzare l’offerta rincorrere il feticcio dello sci da discesa
naturalistico importante che richiede di anche in base all’andamento delle con- (sempre più elitario) non è nell’interesse
saper combinare l’integrità e la tutela dizioni “ambientali” sempre più variabili e delle comunità interessate che devono
dei luoghi con una corretta fruizione e dipendenti da fattori globali e dalle con- puntare sul turismo sostenibile.
valorizzazione, che deve avere ricadute dizioni climatiche. Una incidenza che,
La tutela della biodiversità zione che sia conseguita la positiva puntuali. La totalità dei bacini sci-
valutazione d’incidenza dei singoli istici esistenti coincide con aree di
e le infrastrutture turistiche progetti ovvero degli strumenti di presenza stabile di specie a rischio
pianificazione generali e di settore di (es. lupo appenninico), con territo-
Realizzare nuove infrastrutture per lo sci ciò tutelati da norme nazionali (aree pro- riferimento dell’intervento, nonché di ri forestali di interesse comunitario
da discesa con impianti di risalita arroc- tette, vincoli paesaggistici, idrogeologi- quelli previsti negli strumenti adotta- (es. faggete vetuste) e la presen-
cati a quote sempre più elevate e bacini ci…) e da direttive comunitarie (habitat, ti preliminarmente e comprensivi di za di specie botaniche uniche (es.
idrici in alta quota per l’innevamento ar- uccelli, ….) che sconsigliano la realizza- valutazione d’incidenza; sono fatti scarpetta di venere). Sulla dorsale
tificiale, è in netta contraddizione con la zione di opere impattanti. Nonostante ci salvi gli impianti per i quali sia stato appenninica la presenza delle aree
biodiversità e la tutela degli ecosistemi siano queste condizioni le pressioni di avviato il procedimento di autorizza- protette ha garantito l’espansione
appenninici. Nonostante siano evidenti un sistema economico vecchio, che fa zione, mediante deposito del proget- dell’areale di “presenza potenziale”
le contraddizioni e i limiti di queste pro- fatica a comprendere il cambiamento in to esecutivo comprensivo di valuta- di molte specie a rischio di estinzio-
poste, si continua a produrre progetti, corso e non vede le altre opportunità, e zione d’incidenza, nonché interventi ne (es. camoscio appenninico, orso
animare discussioni e promettere risor- continua a chiedere infrastrutture per il di sostituzione e ammodernamento bruno marsicano, etc..) che subireb-
se pubbliche per favorire sugli Appennini proprio tornaconto personale economi- anche tecnologico e modesti am- bero danni da una espansione delle
turismo invernale tradizionale impronta- co che non può più prevalere sull’inte- pliamenti del demanio sciabile che aree sciabili che è incompatibile con
to alla monocoltura dello sci da discesa. resse generale della tutela della natura. non comportino un aumento dell’im- la tutela di queste e di altre specie
Sarebbe invece opportuno prendere Se le ragioni economiche non le si vuole patto sul sito in relazione agli obiettivi appenniniche a rischio (es. grifo-
atto che gli impianti di risalita e le piste comprendere, perché ci si affida ai pa- di conservazione della ZPS. ne, aquila reale, vipera dell’Orsini,
da discesa, sono ancorate a una pro- drini politici di turno che si fanno garanti etc..); per di più, la diffusione dell’in-
posta di turismo invernale superata, che del finanziamento pubblici, ci sono al- 2. Le norme che istituiscono le are nevamento artificiale ha innescato
non tiene conto dei cambiamenti in atto tre ragioni giuridiche e ambientali che
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naturali protette prevedono ge- processi di erosione del suolo che
a partire da una maggiore sensibilità sui sconsigliano di continuare nella richiesta nerali limitazione alla realizza- mettono ulteriormente a rischio gli
temi ambientali e di un turismo che pre- di ulteriori interventi infrastrutturali sugli zione di impianti di risalita a fune habitat, anche di specie minori (in-
dilige, ad esempio, l’escursionismo con Appennini: e nuove piste da sci. Nei Decreti setti) infeudate alle praterie montane;
le ciaspole, lo sci-alpinismo e lo sci da istitutivi degli Enti Parco nazionali, nel
fondo. Tutte attività di turismo attivo e 1. Le norme di tutela e gestione rispetto delle norme della L. 394791, 4. Il Piano d’Azione nazionale per la
sostenibile che hanno il vantaggio, non dei siti della Rete Natura 2000 sono previste misure di salvaguardia tutela dell’orso bruno Marsicano
indifferente, di garantire la frequenza prevedono limitazione alla rea- con la sola possibilità di ammoder- (PATOM) è la strategia di tutela
della montagna a prescindere dall’aper- lizzazione degli impianti di risa- namento e mesa in sicurezza degli di questo plantigrado condivi-
tura degli impianti favorendo comunque lita a fune e nuove piste da sci. Il impianti di risalita esistenti, escluden- sa dalle Regioni dell’Appennino
la crescita economica locale. Decreto del Ministero dell’Ambiente do di poter realizzare nuovi impianti centrale. La popolazione di Orso
del 17 ottobre 2007 che ha stabilito ad eccezione di quelli programmati bruno marsicano conta 50/60 esem-
Nuovi impianti che, nonostante siano i Criteri minimi uniformi per la defi- al momento dell’istituzione dell’area plari, presenti per la gran parte nel
palesemente anti economici, vengono nizione di misure di conservazione protetta. Gli stessi indirizzi vengono perimetro del Parco nazionale d’A-
considerati fondamentali per il futuro di relative a Zone Speciali di Conser- richiamati nelle norme che istituisco- bruzzo Lazio e Molise e della Zona
tante località turistiche che si scatena- vazione (ZSC) e a Zone di Protezio- no aree protette regionali; di perimetrazione esterna (ZPE), ed
no nella corsa al finanziamento pubblico ne Speciale (ZPS), alla lettera m del è inserito dalla IUCN nella Lista Ros-
che rimane, purtroppo, l’unico mirag- comma 1 dell’Art. 5 pone il divieto 3. Gli Appennini sono un conte- sa dei Vertebrati Italiani come sotto-
gio rimasto per investimenti a perdere di…… realizzazione di nuovi impianti sto territoriale di grande valo- specie in pericolo critico di estinzio-
come questi. Territori che potrebbero di risalita a fune e nuove piste da sci, re ambientale con la presenza ne. La sua sopravvivenza è legata
sfruttare le altre vocazioni come quella ad eccezione di quelli previsti negli di importanti specie a rischio di alle buone condizioni degli habitat
naturalistica, anche perché la gran par- strumenti di pianificazione generali estinzione in habitat d’alta quota naturali che frequenta, alla riduzio-
te di questi impianti sono preesistenti su e di settore vigenti alla data di ema- unici: per questa ragione le misu- ne delle minacce e alla capacità di
contesti naturalisticamente fragili, e per- nazione del presente atto, a condi- re di protezione sono stringenti e espandere la sua presenza in aree
idonee al di là del perimetro attua- Regioni, risulta insufficiente per una tunità per i territori e non deva- presentato il 12 febbraio 2021 dalla
le del Parco d’Abruzzo. La presen- valutazione appropriata degli impatti stare la natura. L’Unione Europea Commissione UE e che si riferisce
za potenziale e/o effettiva dell’Orso e non rispetta minimamente quanto ha dato criteri stringenti per l’utilizzo anche al Regolamento sulla Tasso-
bruno marsicano interessa un’areale stabilito dalla Direttiva Ministeriale. delle risorse del Next Generation UE, nomia approvato dalla UE a giugno
ampio dell’Appennino centrale (Um- Non rispetta quanto previsto dal D. il 37% della quota nazionale disponi- 2020, deve guidare i Piani nazionali
bria, Marche, Abruzzo, Lazio e Moli- Lgs.104/2017 (che ha modificato e bile deve andare alla transizione ver- di ripresa e resilienza e detta criteri
se) definito PATOM e sottoscritto dai integrando il D. Lgs.152/2006) che de e il 20% a quella digitale. Ma l’UE e metodi di valutazione per evitare
diversi soggetti interessati (Ministero, ha specificato che per impatti am- chiede che ogni investimento orienti danni ambientali provocati dai pro-
Regioni, aree protette e associazio- bientali si intendono gli effetti signi- una giusta transizione e contrasti i getti del Piano nazionale di ripresa e
ni).Tra le minacce a cui è sottoposta ficativi, diretti e indiretti, di un piano, cambiamenti climatici, produca un resilienza. Gli Stati membri devono
la specie (riduzione delle aree trofi- di un programma o di un progetto, impatto positivo per le persone e raf- dimostrare che la misura o il proget-
che, bracconaggio e conflitti con le su diversi fattori compresa la biodi- forzi la coesione sociale dei territori to proposto non arrechi danno signi-
attività antropiche, etc..) vi è la fram- versità, con particolare attenzione interessati dai progetti. Argomenti ficativo agli altri obiettivi ambientali
mentazione degli habitat e il distur- alle specie e agli habitat protetti in questi contenuti già nella comunica- di cui bisogna tenere conto, e non
bo provocato dalle attività turistiche virtù della direttiva 92/43/CEE e della zione della Commissione Europea basta la conformità della legislazione
che, in questa sede, meritano una direttiva 2009/147. Persino la Corte per il Green Deal, nella Strategia ambientale vigente né le procedure
particolare attenzione poiché la to- di Giustizia Europea ribadisce che dell’UE sulla biodiversità per il 2030, di VIA o VAS a garantire la sosteni-
talità dei bacini sciistici coincide con “l’articolo 6, paragrafo 3, prima fra- nell’azione dell’UE per proteggere e bilità dell’intervento. In riferimento ai
l’areale dell’Orso e una espansione se, della direttiva «habitat» subordina ripristinare le foreste del Pianeta e progetti di nuovi impianti di risalita,
delle aree sciabili è in conflitto con la il requisito di un’opportuna valutazio- nel Programma UE Farm to Fork, ma ad esempio, oltre alla verifica di non
sua tutela. ne delle incidenze di un piano o di sono stati ripresi anche negli Orien- interferire sulla tutela della biodi-
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un progetto alla condizione che vi tamenti tecnici sull’applicazione del versità occorre tenere conto anche
5. I progetti e le opere per nuovi sia una probabilità o un rischio che principio “non arrecare un danno si- dell’impatto climatico e delle signifi-
impianti e/o l’ammodernamento quest’ultimo pregiudichi significati- gnificativo – do no significant harm cative emissioni di gas a effetto serra
di quelli esistenti devono essere vamente il sito interessato (sentenza DNSH” - a norma del regolamento che produce l’intervento e verificare
sempre sottoposti a Valutazio- del 7 settembre 2004). Vale, infine, sul dispositivo per la ripresa e la re- la conformità al principio DNSH.
ne di incidenza ambientale. Le richiamare anche il principio di pre- silienza. Quest’ultimo documento,
Regioni non possono interpretare in cauzione, contenuto nell’articolo
maniera difforme tra loro, e in con- 191 del Trattato sul funzionamento
traddizione con l’esigenza di garanti- dell’Unione europea (ex art. 174 del
re una adeguata tutela delle specie e TCE), per cui “….la politica dell’U-
gli ecosistemi a rischio, le Linee gui- nione in materia ambientale contri-
Gli impianti esistenti e le vertenze
da nazionali per la valutazione di inci- buisce a perseguire obiettivi quali la in corso negli Appennini
denza (VinCA) – Direttiva 92/43/CEE salvaguardia, la tutela ed il miglio-
Habitat. Per opere di questo tipo non ramento della qualità dell’ambien- Sono circa 70 i comprensori sciistici sare dall’Abruzzo fino in Calabria una
basta realizzare un semplice Stu- te. Essa è fondata sui principi della censiti lungo la catena appenninica che rassegna dello stato dell’offerta esisten-
dio di incidenza perché risulta uno precauzione e dell’azione preventiva, dispongono di 268 impianti di risalita al te e le principali vertenze in corso lungo
strumento insufficiente a verificare i sul principio della correzione, in via servizio di oltre 700 km di piste per lo sci la dorsale appenninica.
possibili impatti significativi e negativi prioritaria alla fonte, dei danni causa- da discesa. Numeri importanti che sem-
delle opere sui siti Natura 2000, ed ti all’ambiente, nonché sul principio brano non bastare per alimentare l’of- Emilia Romagna e Toscana
in particolare su habitat e specie di “chi inquina paga”. ferta del circo bianco che, sebbene sia
interesse comunitario presenti sugli turisticamente meno ambita, ha la ten- Con 15 stazioni sciistiche in Emilia Ro-
Appennini. Lo Studio di incidenza, 6. Le risorse Europee e quelle del denza a crescere ben al di là di quanto magna (59 impianti e 142 km di piste)
per le modalità di svolgimento e per Piano Nazionale di Ripresa e sia necessario o economicamente utile: e le 7 della Toscana (45 impianti e 94
come è stato declinato dalle diverse Resilienza devono creare oppor- dall’Emilia Romagna al Lazio, per pas- km di piste) l’appennino tosco-emi-
liano, con 21 località e 104 impianti di state dismesse nel 2011 e ora funziona una pista anulare per il fondo di 18 km; stenere un’offerta turistica superata e
risalita a servizio di 236 km di piste da con 40 km di piste per lo sci da fondo e la stazione di Cutigliano-Doganac- messa in crisi dal cambiamento clima-
discesa, copre oltre un terzo dell’intera un tracciato che collega al Passo delle cia, con 5 impianti a servizio di 15 km tico e che costerebbe 40 milioni di euro
offerta di turismo invernale degli Appen- Radici in Toscana; la piccola località di di piste da discesa e 15 per lo sci da di fondi pubblici sprecati per rilanciare
nini. In Emilia Romagna, tra le province Piane di Mocogno dispone di 5 im- fondo, che dovrebbe essere unita con il turismo invernale da discesa unendo
di Piacenza e Pavia si trova la piccola pianti di risalita con 4 piste da discesa l’area emiliana del Corno alle Scale. Tra le tre stazioni sciistiche di Corno alle
località sciistica di Bobbio Passo Pe- di 7 km e 9 anelli da fondo con oltre 50 le province di Grosseto e Siena si tro- Scale, Doganaccia e Abetone. Viene
nice con due impianti di risalita e 6 km km di percorsi; e quella di Sant’Anna- va il comprensorio sciistico del Monte rispolverata un’idea del lontano 1963,
di piste da discesa con innevamento pelago, situata sotto Passo delle Radici Amiata dove sono presenti 8 impianti e si propone una funivia Doganaccia/
programmato e una pista da fondo di che separa l’Emilia Romagna dalla To- di risalita con 10 km di piste con inne- Scaffaiolo e un impianto di seggiovia
10 km. Nell’appennino parmense c’è scana, a 25 minuti dal Cimone e Abe- vamento artificiale e 4 anelli per il fondo con partenza da Tavola del Cardinale
la località di Prato Spilla con 4 impian- tone, con 4 impianti di risalita e 2,5 km di 10,5 km. ed arrivo al vecchio rifugio del Lago,
ti di risalita e 11 km di piste da disce- di piste da discesa con innevamento mentre una navetta dovrà unire Cuti-
sa e innevamento artificiale e 2 km di artificiale e anelli da fondo. Nell’appen- Alle regioni Emilia Romagna e To- gliano con la seggiovia dell’Abetone e
percorsi da fondo; il comprensorio di nino bolognese c’è la stazione sciistica scana manca una visione moderna un’altra navetta collegherà Faidello con
Schia-Monte Caio con 4 impianti che Corno alle Scale con 8 impianti di ri- della montagna le piste del Monte Cimone. Un carosello
servono 15 km di piste da discesa con salita e 15 km di piste da discesa con di impianti di risalita e improbabili col-
innevamento programmato e percor- innevamento artificiale e due anelli per il Nel 2016 le regioni Emilia-Romagna e legamenti con bus navetta che, a det-
si per lo sci da fondo. Nell’appennino fondo di 8 km. Nell’appennino forlive- Toscana hanno sottoscritto con la Pre- ta di chi propone il progetto, dovrebbe
reggiano la località sciistica di Cerreto se c’è la piccola stazione sciistica Balze sidenza del Coniglio dei Ministri – l’Uffi- rilanciare il turismo invernale dell’intera
Laghi con 4 impianti e 15 km di piste da con 1 skilift che serve 3 km di piste da cio per lo sport, un protocollo d’intesa area dell’appennino tosco-emiliano con
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discesa con innevamento programmato discesa con innevamento artificiale e un con l’obiettivo di reperire risorse proprie nuove piste innevate artificialmente per
e una pista da fondo di 5 km; la piccola anello da fondo di 5 km; e la stazione per finanziare con la sostituzione e l’am- intercettare, attraverso voli low-cost,
stazione dismessa di Civago Appenni- di Campigna – Santa Sofia nel Parco pliamento degli impianti di risalita per turisti che in realtà hanno proposte al-
nia che disponeva di due skilift e una nazionale delle Foreste Casentinesi che garantire livelli indispensabili di sicurez- ternative e più vantaggiose dalle località
manovia con 3 piste da discesa; la sta- ha 2 impianti di risalita e 2 km di pista za delle piste delle località della monta- alpine. Proposte che non tengono con-
zione di Febbio-Monte Cusna con 3 da discesa con innevamento artificiale e gna tosco-emiliano romagnola, nonché to del cambiamento climatico e la man-
impianti di risalita e 10 km di piste da una da fondo di 5 km. In Lunigiana la ai fini delle revisione e realizzazione di canza di innevamento naturale sempre
discesa e una pista da fondo di 3 km; piccola stazione sciistica di Zum Zeri – impianti di innevamento artificiale. Agli più scarso, con un aumento della tem-
la stazione momentaneamente chiusa Passo due Santi dispone di 3 impianti oneri finanziari derivanti dal protocollo peratura media della zona di 1 grado e
di Ospitaletti nel comune di Ligon- a servizio di 8 km di piste dotate di in- il Governo contribuisce con 20 milioni la piovosità media annuale diminuita di
chio servita da 3 skilift e 7 km di piste nevamento artificiale e un anello di sci di euro mentre le Regini contribuiscono 117 mm rispetto a 50 anni fa, e una co-
da discesa che interessa un progetto da fondo di 8 km. In Garfagnana, ver- con quote che saranno rese disponibi- stante diminuzione sia dei giorni nevosi
di potenziamento con nuovi impianti e sante orientale delle Alpi Apuane, sorge li dai rispettivi bilanci dal 2017 al 2019. sia dell’altezza media del manto nevoso
innevamento artificiale; la piccola loca- il piccolo comprensorio in provincia di Prende spunto da questo protocollo su tutto l’appennino tosco emiliano.
lità di Ventasso Laghi con 4 impianti Lucca con tre aree sciistiche di Careg- d’intesa il progetto per creare un unico
di risalita e 11 km di piste da discesa gine-Casone di Profecchia e Pas- comprensorio tra la stazione di Cor- Lazio
con innevamento artificiale e centri per so delle Radici dotate di 3 impianti a no alle Scale (Bologna) Monte Cimone
il fondo. Nell’appennino modenese si servizio di 7 km di piste da discesa e 4 (Modena) e Abetone (Pistoia) per colle- Nell’Appennino laziale sono presenti
trova il comprensorio del Cimone ser- anelli da fondo per 23 km complessivi. gare le piste esistenti e realizzare 120 7 località sciistiche con 66,5 km di pi-
vito da 21 impianti di risalita e 38 km di Nella provincia di Pistoia, il comprenso- km di piste da discesa fruibili con un ste da discesa servite da 25 impianti
piste da discesa con innevamento arti- rio dell’Abetone è una meta storica del unico skipass sui versanti montani del- di risalita. Nel comprensorio dei Monti
ficiale e 12 Km per il fondo; la località turismo invernale dotata di un carosello le due Regioni. Un progetto senza una Simbruini è presente il bacino di Cam-
di Frassinoro-Piandelagotti dove lo di 21 impianti di risalita e 45 km di piste visione moderna della montagna che si po Staffi nel comune di Filettino (FR) al
skilift e le due piste da discesa sono da discesa con innevamento artificiale e preoccupa di realizzare opere per so- confine con l’Abruzzo, con 6 impianti di
risalita, 13 piste da discesa lunghe 12 20 milioni di fondi pubblici della Regione ancora oggi non hanno una governance grave ferita inferta al territorio: basta ri-
km e tre anelli per lo sci da fondo, e il Lazio. definita che aspettano da decenni, non cordare le decine di strutture in cemen-
bacino di Monte Livata / Monna dell’Or- si può. Per questo, prima che si avvii to armato abbandonate lassù, i piloni
so a Subiaco (RM), con 4 impianti di Per Legambiente, è senza nuovi impian- una procedura di infrazione europea a in rovina dei vecchi impianti di risalita,
risalita e 6 piste da discesa lunghe 8 ti in contesti ora completamente natu- bloccare l’intera opera, Legambiente il cantiere folle per costruire una grande
km, per il fondo ci sono 4 anelli di cui rali che il TSM2 può rappresentare una chiede che siano tolte dal progetto le piscina coperta sotto la vetta, o l’inva-
uno di 20 km collega Campo Staffi. Il chiave di sviluppo sostenibile e desta- nuove piste in zone ora naturali, e che sione costante di automobili su strade
comprensorio sciistico dei Monti Er- gionalizzazione. In tal senso l’Associa- la delocalizzazione dei vecchi impianti, asfaltate fino in cima alla montagna: è
nici con Campocatino a Guarcino (FR) zione si è rivolta alla Regione chiedendo funzionale alla rigenerazione dell’esi- per tutto ciò che l’associazione segue e
dispone di tre impianti che servono 13 modifiche necessarie al progetto perchè stente, non abbia impatti sul patrimonio spinge verso un’evoluzione positiva per
piste per la discesa lunghe 10 km e di- si possa procedere alla sua realizzazio- naturalistico e di biodiversità dell’area. l’ambiente e i territori, affinché il TSM2
verse piste di fondo. In Valle Comino, ne: eliminando nuovi impianti in aree rappresenti l’occasione per curare que-
versante frusinate del Parco nazionale ora naturali, per uno sviluppo turistico Per noi è necessario infatti un cambia- ste ferite e non per infliggerne ulteriori.
d’Abruzzo, Lazio e Molise, si trova la sostenibile e più efficace della monta- mento ulteriore al progetto: fermare le
località sciistica di Prati di Mezzo che gna, che tenga conto degli scenari det- possibili nuove piste in aree naturali e Il TSM2 è la seconda versione di un
dispone di 2 impianti di risalita con due tati dal cambiamento climatico. Dopo protette, procedere solo con gli obiettivi progetto, che era stato già bocciato
piste da discesa lunghe 3,5 km e tre la presentazione del progetto TSM2 è di ammodernamento e delocalizzazione due volte dalla Regione perchè contra-
anelli per il fondo. Nel comprensorio arrivato parere favorevole della Regio- sostenibile; creare percorsi di traspa- rio alle norme sulla tutela del paesaggio.
Terminillo-Monti Reatini c’è il bacino ne con diverse prescrizioni, nello stesso renza sull’intera opera e sulla futura Le nuove piste proposte hanno ancora
di Leonessa-Campo Stella, a nord del parere vengono bocciati parte dei nuovi gestione degli impianti; dare certezze impatto sull’ambiente naturale, essendo
Terminillo, con 2 impianti di risalita con impianti di risalita per lo sci, proposti nel sulla strategia per aumentare la spinta previsto il taglio di 8 ettari di faggeta lun-
FOCUS
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11 piste per la discesa lunghe 14 km. versante settentrionale. alla destagionalizzazione e all’uso dolce go le strade e lungo le linee di monte e
Si vorrebbe collegare questo bacino, della montagna, prevedendo accessi 4 ettari per i cantieri, interferendo così
attraverso un progetto con 10 ulteriori Affinché il progetto sia positivo e rap- per il turismo lento che siano pensati con la conservazione della biodiversi-
impianti, con quello del Terminillo che presenti una chiave di sviluppo sosteni- anche nella rete dei cammini religiosi tà (incidendo sui siti Natura 2000: SIC
dispone di 5 impianti di risalita 10 piste bile e destagionalizzazione intelligente, (proponendo in tal senso in primo luogo Gruppo Monte Terminillo (IT602007),
da discesa che si sviluppano per 9 km. vanno eliminati nuovi impianti e si deve il Comune di Cantalice come porta di SIC Bosco Vallonina (IT 6020009) e
L’altro comprensorio reatino è quello di partire, velocemente, con la rigenera- ingresso per il turismo lento, per le sue ZPS Monti Reatini (IT6020005)) e la
Selvarotonda Cittareale che dispone di zione della montagna, perché solo così peculiarità ambientali e culturali e la sua conservazione di specie a rischio d’e-
4 impianti di risalita, 8 piste da discesa si garantisce un avvio rapido dell’opera presenza sui cammini religiosi). Le chia- stinzione: siamo nell’areale di tutela
lunghe 11 km e tre piste per il fondo. a partire anche dalla riqualificazione dei vi della rigenerazione del Terminillo e le dell’Orso bruno marsicano definito dal
vecchi impianti sciistici. Non ne servo- migliori opere previste dal TSM sono PATOM (Piano d’azione per la tutela
Si alla rigenerazione dell’esistente no di nuovi, in palese contrasto con gli eliminazione e interramento di strutture dell’orso bruno marsicano), in aree in
senza violare la natura protetta effetti dei cambiamenti climatici e la ri- dei vecchi impianti, eliminazione di cen- cui è presente stabilmente il lupo ap-
duzione della nevosità certificata anche tinaia di metri di cavi volanti, rigenerazio- penninico e zona adatta all’espansione
Il progetto Terminillo Stazione Montana dal Centro Studi Appenninico del Ter- ne dei mostruosi impianti sciistici di risa- della popolazione del camoscio appen-
(TSM2) prevede tra le altre cose, la co- minillo ‘Carlo Jucci’, e non porterebbe- lita abbandonati, valorizzazione dell’uso ninico. Motivazioni che consigliano una
struzione di 10 nuovi impianti che por- ro alcun beneficio economico o valore dolce della montagna, rigenerazione o sostanziale revisione del progetto che,
terebbero a 17 gli impianti di risalita, 7 aggiunto per lo sviluppo turistico dell’a- abbattimento di edilizia abbandonata, così com’è, ha un impatto negativo sulla
nuovi nastri trasportatori e 37 chilometri rea. Inoltre impatterebbero in maniera tutela delle specie arboree autoctone e biodiversità e rischia di alimentare una
di nuove piste, 7 rifugi e 2 bacini idrici evidente e pesante su un sito protetto sviluppo sostenibile. Legambiente, con procedura d’infrazione comunitaria non
per raccogliere l’acqua necessaria all’in- della rete europea “Natura 2000” con il circolo di Rieti, ha sempre seguito il essendo in linea con le direttive comuni-
nevamento artificiale per puntare sul ri- conseguenze importanti sulla biodiver- TSM e continuerà a farlo, nella convin- tarie Habitat e Uccelli, in contraddizione
lancio del comprensorio turistico della sità di tutta l’area. Fare nuove piste che zione che le scelte scellerate degli anni con la conservazione di specie a rischio
montagna reatina. Lo stanziamento è di interessano aree protette che peraltro passati sul Terminillo rappresentino una e non compatibili con le misure di tu-
tela del PATOM, e che non tiene con- struzione della seggiovia Travarco-Mon- a disposizione del Comune. Le prime nanziati entro il 2020 attraverso risorse
to dell’impatto climatico e degli indirizzi te Acuto, la sostituzione dello skilift con strutture scioviarie sono state realizza- nazionali ed europee, ma anche ricor-
della Strategia dell’UE sulla biodiversità una nuova seggiovia e la sostituzione di te alla fine degli anni ’70 per opera del rendo ad altri strumenti finanziari quali i
per il 2030, tra questi ultimi, la possibilità una manovia con uno skilift, un impianto Consorzio di bonifica montana dell’Ap- fondi rotativi o il project financing.
di aumentare la percentuale di territorio di innevamento artificiale e uno di illumi- pennino pesarese e del Comune di
nazionale protetto istituendo il Parco nazione delle piste. Frontone. Questi impianti sono rimasti L’Abruzzo dei parchi è anche la Re-
Regionale del Terminillo. in funzione tra il 1980 e il 1989 per poi gione sede di comprensori sciistici tra
Il progetto di potenziamento degli im- essere abbandonati e riattivati nel 2009. i più grandi dell’appennino centro me-
Marche pianti interessa il sito di interesse comu- Nel 2017 sono iniziati i lavori di messa ridionale con importanti bacini sciistici
nitario Monti Catria e Acuto (IT 5310019) in sicurezza, attualmente in corso e di diffusi in tutto il territorio regionale. In
Nell’appennino marchigiano ci sono 10 e la Zona di protezione speciale Monte cui contestiamo la legittimità per man- Alto Sangro il comprensorio Roccara-
stazioni sciistiche - Bolognola-Pintu- Acuto e Monte Strega (IT5310031). il canza di autorizzazioni, la realizzazione so – Rivisondoli (tra i Parchi della Maiella
ra di Bolognola, Forca Canapine, comprensorio interessato dalle ope- di opere diverse da quelle indicate nel e d’Abruzzo, Lazio e Molise) ha un ba-
Frontignano Ussita; Eremo-Monte re presenta anche ulteriori vincoli: vin- progetto e la violazione delle prescrizio- cino sciistico (Aremogna-Pizzalto-Mon-
Carpegna, Passo Cantoniera–Car- colo idrogeologico ai sensi del R.D. n. ni imposte quali condizioni essenziali ai te Pratello) con 31 impianti e 111 km di
pegna, Villagrande Montecopiolo; 3267/1923; vincolo paesaggistico ai fini dell’esclusione del progetto dall’As- piste da discesa tra i più importanti degli
Monte Catria; Monte Nerone; Mon- sensi del Dlgs 42/2004 in quanto area soggettabilità alla Valutazione di Impat- Appennini. Nel versante abruzzese dei
te Prata: Sarnano–Sassotetto- S. appenninica con altitudine superiore a to Ambientale. In sostanza, per questo Monti Ernici – Simbruini sono pre-
Maria Maddalena - con 44 impian- 1200 m, superfici boscate soggette ad progetto sia l’Unione Montana Catria e senti i bacini di Cappadocia - Campo
ti di risalita e dotate di quasi 80 km di usi civici; area floristica protetta ai sensi Nerone che la Provincia di Pesaro-Urbi- Rotondo con 2 impianti di risalita e 3 km
piste da discesa e diversi anelli per lo della LR 52/74. no, hanno escluso il ricorso alla proce- di piste; il bacino Marsia di Tagliacozzo
FOCUS
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sci da fondo. Piccole stazioni sciistiche dura di VIA nella fase di progettazione con 3 impianti di risalita e 6,2 km di piste
con limitati dislivelli sciabili ed a quote Il gruppo montuoso del Monte Catria è determinando gravi criticità e violazioni da discesa.
basse, alcune persino chiuse dopo gli caratterizzato dalla dorsale calcarea che alle norme a tutela della biodiversità.
eventi sismici. Altre aperte poche setti- con andamento nord – sud va dal corso Nel Parco nazionale del Gran Sas-
mane all’anno per mancanza di neve, o del fiume Burano a quello del torrente Abruzzo so – Monti della Laga sono presenti il
mai aperte a causa del vento, come la Sentino e culmina nelle cime del Monte bacino di Campo Imperatore ai piedi del
funivia del Monte Bove completamente Catria (1701 m) e di Monte Acuto (1688 Nel 2018 la Regione ha approvato il Corno Grande con 3 impianti di risalita e
degradata. Stazioni sciistiche tenute in m). Si tratta del complesso montano più Masterplan Abruzzo Patto per il Sud, 10 km di piste; il bacino di Prati di Tivo
esercizio grazie ai finanziamenti pubblici importante per estensione e quota rag- un disegno che prevede 77 interventi di sul versante nord con 7 impianti di risa-
e senza alcuna prospettiva nel medio o giunta dell’intero appennino marchigia- opere e infrastrutture per un costo com- lita, 10 piste da discesa lunghe 15 km e
lungo termine. no dopo i Sibillini e i Monti della Laga. plessivi di 1.471 milioni di Euro. Attra- un anello di 4 km per il fondo; il bacino di
Presenta una grande varietà di ambienti verso questo strumento si è alimentata Prato Selva nel comune di Fano Adria-
Nuove opere che impattano sull’am- da quelli rupestri ed ipogei, tipici dei rilie- la rincorsa al finanziamento pubblico, no con 3 impianti di risalita e 5 piste da
biente realizzate con procedure di- vi calcarei, alle faggete fino alle praterie al punto che tanti amministratori locali discesa lunghe 15 km (chiuso); il bacino
scutibili secondarie nelle quali, per la quota rela- hanno pensato di sfruttare l’occasione San Giacomo – Monte Piselli sul versan-
tivamente elevata, si possono incontra- per promuovere la realizzazione di nuo- te teramano con due impianti di risalita
Il progetto per il potenziamento del re elementi tipici di quelle primarie d’alta vi impianti di risalita e infrastrutture per e 5 piste da discesa che si sviluppano
comprensorio sciistico del Monte Ca- quota. il turismo invernale in ogni angolo d’A- per 6 km.
tria risale al 2013, ed è stato promosso bruzzo. Uno dei capitoli del Masterplan
dal comune di Frontone e dalla provincia Il comprensorio sciistico del Monte è proprio dedicato a turismo e cultura, e Nel Parco nazionale della Maiella c’è
di Pesaro Urbino. Le opere sono state Acuto sorge a una quota tra i 1.250 ed contiene 22 interventi spalmati su tutta il bacino di Campo di Giove con 4 im-
finanziate con 3,7 milioni di euro dalla i 1500 m su terreni di proprietà di un la montagna Abruzzese, il cuore della pianti di risalita e 9 km di piste; quello di
Regione per realizzare l’allargamento e uso civico dell’Università degli Uomi- natura d’Italia, con 255 milioni di euro Pacentro – Passo San Leonardo con 3
la messa in sicurezza delle piste, la co- ni originari di Frontone che li ha messi per interventi che dovevano essere fi- impianti di risalita e 6 km di piste (chiu-
so); il bacino Passo Lanciano – Majellet- 1.450 metri nel comune di Pietracamela creando un arroccamento sul versante con le previsioni del PST vigente e con
ta con 12 impianti e 16 km di piste; il ba- per un costo di 25 milioni di euro utiliz- sud-ovest, e con una seggiovia e una i limiti previsti per le aree Natura 2000.
cino di Pescocostanzo con 12 impianti zando i fondi del Recovery Fund poiché telecabina per raggiungere l’impianto Crediamo più opportuno un intervento
di risalita e 17 km di piste da discesa; l’intervento sarebbe di mobilità soste- della Scindarella e utilizzare le piste at- di razionalizzazione escludendo nuovi
il bacino di Pizzoferrato – Gamberale 2 nibile. Mentre gli amministratori di Isola tuali di Campo Imperatore. Un carosello impianti di arroccamento dal versante
impianti di risalita e 4 piste da discesa del Gran Sasso chiedono una strada di impianti nuovi, con arroccamenti e pescarese (Roccamorice e/o Lettoma-
(chiuso) mentre è funzionante l’anello che dal casello della A24 San Gabriele sostituzione di vecchi impianti in chiaro noppello) al pari della realizzazione di
di fondo di 4 km. Da considerare che, – Colledara raggiunga proprio i Prati, e contrasto con la tutela dei siti Natura invasi destinati all’innevamento artifi-
sul Gran sasso e sulla Maiella, a quote altri amministratori ipotizzano una ferro- 2000 e la presenza del Parco nazionale. ciale, o ipotesi di impermeabilizzazione
superiori ai 2400 metri, c’è la presen- via a cremagliera con partenza da Forca di grandi aree per la raccolta e convo-
za di un permafrost relitto, gli unici due di Valle sempre per raggiungere i Prati. Nel Parco nazionale della Maiella è gliamento di acque piovane negli invasi
casi sugli Appennini e i più bassi a sud Una guerra tra campanili combattuta a previsto il potenziamento del compren- stessi.
di Europa. Il permafrost in questi due suon di improbabili progetti che si pen- sorio Passo Lanciano - Maielletta
ambienti determina la presenza di tipi di sa di finanziare attraverso Il Piano nazio- per il quale il Masterplan per l’Abruzzo Il Parco regionale del Sirente Velino
suoli particolarissimi, i suoli poligonali, nale di ripresa e resilienza solo perché destina 20.200.000 euro per realizzare è un’area protetta perennemente com-
che sono una emergenza naturalistica si aggiunge “sostenibile” a proposte di 6 interventi sulle infrastrutture funzionali missariata e sempre sotto pressione per
che può subire forti danneggiamenti a mobilità irrealizzabili e in contrasto con che dovrebbero avere un costo com- continue proposte di nuove infrastruttu-
seguito di innevamento artificiale o ec- le più banali norme di tutela della natura plessivo di 30 milioni di euro a cui de- re scioviarie con un impatto significativo
cessiva presenza turistica. e con la presenza di un Parco naziona- vono co-partecipare anche i privati. Di sulla biodiversità. Le aree interessate
le. Gli impianti di Prati di Tivo e Prato queste opere si parla da quasi 20 anni e dalla presenza dei comprensori scii-
Nel Parco regionale del Sirente - Ve- Selva, di proprietà dei comuni di Pietra- prevedono: una seggiovia, un impianto stici (Ovindoli e Campo Felice) che si
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lino si trova Il comprensorio Ovindoli camela e di Fano Adriano in provincia di di innevamento, un sistema skipass, il vuole potenziare sono sottoposte alla
– Campo Felice con 26 impianti com- Teramo, sono gestiti dalla società Gran recupero di un edificio polivalente, il mi- disciplina del Parco regionale e inserite
plessivi e 44 piste da discesa per oltre Sasso Teramano (GST) di cui la provin- glioramento della viabilità e parcheggi, e nella Zona di Protezione Speciale Siren-
52 km. cia di Teramo detiene la maggioranza la valorizzazione turistica del compren- te-Velino (IT7110130). Gli interventi che
ma con scarsi risultati e alla continua sorio dell’area. L’intervento principale si propongono sono in palese contrad-
Nel Parco nazionale d’Abruzzo, La- ricerca di un gestore e risorse per un prevede il prolungamento della seg- dizione con la disciplina vigente in ma-
zio e Molise si trova il bacino sciistico improbabile rilancio. Nel Piano Speciale giovia fino alla stazione Mammarosa, teria di aree protette, mettono a rischio
di Pescasseroli con 6 impianti di risalita Territoriale Monte Piselli-Montagna dei portandola ad una lunghezza inclinata la tutela della biodiversità e pregiudica-
e 14 piste da discesa lunghe 8 km; il Fiori - Prato Selva risalente al 2003, la complessiva di circa 2.200 metri an- no la buona conservazione di habitat di
bacino Scanno – Passo Godi nella Val- Regione Abruzzo per Prato Selva pre- ziché i previsti 1.100, consentendo di alta quota unici e specie faunistiche a
le del Sagittario zona di perimetrazione vede di potenziare gli attuali 4 impianti di collegarla con la stazione sciistica di rischio di estinzione (Orso bruno marsi-
esterna del Parco ha 5 impianti e 6 piste risalita che hanno una capacità di 2.840 Pescolanciano con la realizzazione di cano, Lupo e Camoscio appenninico,
da discesa di 8 km. persone/ora, attraverso il raddoppio di un impianto di innevamento artificiale vipera dell’Orsini, l’aquila reale e il gri-
una delle sciovie esistenti e la realizza- con un bacino di accumulo idrico. L’a- fone) presenti in questo territorio strate-
La regione dei Parchi assediata da zione di un nuovo impianto seggioviario rea interessata dagli interventi ricade gico per la conservazione della natura
opere inutili e dannose: a rischio la in quota per aumentare la capacità di nel Parco Nazionale della Majella e in appenninica. Il comprensorio sciisti-
tutela della fauna protetta trasporto di ulteriori 1.200 persone/ora. aree natura 2000, per questa ragione co di Campo Felice è localizzato all’e-
deve essere realizzato una Valutazione stremità dell’altopiano delle Rocche. La
Nel Parco nazionale del Gran Sasso Per gli impianti di Monte Cristo, nel di Impatto Ambientale per verificare la stazione sciistica risale agli anni ’70 ed è
e Monti della Laga il comune di Monto- comune dell’Aquila, oramai dismessi da preventiva compatibilità delle opere ri- stata completamente ristrutturata con la
rio al Vomano propone di realizzare una anni, esiste un progetto per realizzare spetto alle misure di conservazione dei sostituzione di quasi tutti gli impianti con
cabinovia di oltre 10 km per collega- tre nuovi impianti per completare il col- siti Natura 2000 e con il Piano Speciale seggiovie ad agganciamento automati-
re Montorio, a quota 262 metri, con la legamento con quelli di Campo Impe- Territoriale vigente. Interventi eccessivi e co. Le piste sono servite da innevamen-
stazione sciistica di Prati di Tivo posta a ratore attraverso una nuova cabinovia incompatibile con il Parco e non in linea to artificiale, e la stazione presenta una
buona offerta di servizi di rifugio, ristoro stente dalla stazione a valle fino quota da discesa) per un importo di 3,8 milioni to di 500mila euro erogato lo scorso
e parcheggi: 30 km di piste da discesa, 1.900 metri una in località Montefreddo di euro. Questi interventi, nelle intenzioni anno al comune dalla Regione Molise
servite da 8 seggiovie e 2 sciovie per e l’altra consiste nel prolungamento del della Regione, si sommano alle opere ha permesso di sistemare e rimettere in
una portata complessiva di oltre 16.000 Campetto degli Alpini – Montefreddo. del primo lotto (una seggiovia e 2 piste) esercizio gli impianti di risalita di Monte
persone/ora. Nel Piano Speciale Terri- Tre nuovi impianti a fune con seggiovie approvato nel 2019 e finanziato con 4,3 Capraro che erano fermi da tre anni. Sul
toriale (PST) risalente al 2007, la Regio- quadriposto per una capacità di 2400 milioni di euro di fondi del Masterplan. massiccio del Matese si trova il com-
ne Abruzzo propone il potenziamento persone/ora ciascuna nella parte alta Per la razionalizzazione del sistema di prensorio di Campitello Matese è la
del comprensorio di Campo Felice con verso Campo della Magnola: la prima accesso e dei parcheggi della stazione più importante stazione sciistica della
la realizzazione, dalla stazione base di nella Valle delle Lenzuola, la seconda turistica Passolanciano-Mammarosa nel Regione e si trova nel Comune di San
partenza alla località colle del Nibbio, di sulla Costa della Tavola, la terza in loca- Parco nazionale della Maiella, è prevista Massimo in provincia di Campobasso. Il
una nuova seggiovia quadriposto lunga lità Genziana. La seggiovia Campi della una spesa di 2,5 milioni di euro. Si tratta demanio sciabile si sviluppa tra le quote
1.700 metri e con una capacità di 2.400 Magnola - Valle delle Lenzuola, è stata di opere che dovrebbero completare il 1.450 e 1890 e dispone di 6 impianti di
persone/ora, e la realizzazione di 5.500 inserita dalla Regione nel Masterplan e Progetto Speciale Territoriale dell’area risalita (4 seggiovie, 1 skilift, 1 tapis rou-
mq di strutture polivalente di servizio agli prevede un finanziamento di 13 Milioni Passo Lanciano –Maielletta vigente che, lant) e 14 piste da discesa che si svilup-
impianti e rifugi. La stazione sciistica di euro per realizzare, oltre alla nuova a causa dei ritardi nella progettazione, pano per 28 km, tre anelli per lo sci da
di Ovindoli nasce intorno agli anni ’60, seggiovia, anche nuove piste con inter- rischia vedere lo svincolo delle risorse fondo per complessivi 15 km.
ed è ubicata a 1.400 metri nell’altopia- venti di sbancamento di un’area di 17 previste nel Masterplan. Per il bacino
no delle Rocche si estende fino a quota ettari. La Regione ha proposto anche turistico Prati di Tivo-Pietracamela nel Nuovi impianti di risalita inutili che
2.223 m e dista 15 km dalla stazione il collegamento tra le stazioni scii- Parco nazionale del Gran Sasso e Monti vorrebbero fermare l’avvio del Par-
di Campo Felice. La stazione occu- stiche di Ovindoli-Monte Magnola della Laga sono state proposte opere co nazionale del Matese
pa 15 ettari con piste e 4 seggiovie, 1 e Campo Felice che distano 15 Km, per 5 milioni di euro per il potenzia-
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sciovia, 1 cabinovia 1 tappeto mobile per realizzare nuove piste e costerebbe mento e la riqualificazione del sistema Nel Contratto Istituzionale di Sviluppo
per una portata complessiva di 12.300 6 milioni di euro da reperire attraverso infrastrutturale delle aree di sosta e dei (CIS) sottoscritto nel 2019 dal Governo
persone/ora. Il comprensorio è dota- un finanziamento del CIPE. parcheggi annessi al comprensorio sci- Conte, la Regione ed i Comuni di San
to di innevamento programmato con- istico-ricettivo. Massimo e Roccamandolfi, è previsto
centrato soprattutto nella parte bassa, La Regione Abruzzo ha recentemente un finanziamento di 30 milioni di euro
da quota 1.400 metri a 1.800 metri e inserito alcune proposte di infrastrutture Molise per il potenziamento del comprensorio
di illuminazione su alcune sciovie. Per funiviarie e opere annesse per il turismo di Campitello Matese con la costru-
quanto riguarda le strutture di ristoro invernale nel Piano nazionale di ripresa e Le località sciistiche molisane (Campi- zione di nuove infrastrutture e impianti
e ricettive, nella zona di partenza degli resilienza (PNRR). In particolare è stata tello Matese e Capracotta) dispongono da sci sul versante di Roccamandolfi,
impianti sono concentrati gli hotel, resi- richiesta la somma di 16,3 milioni di euro di 8 impianti e 14 piste da discesa che il potenziamento di quelli sul pianoro di
dence e strutture di supporto, e a quota per i comprensori sciistici del Monte si sviluppano per quasi 30 km e nume- Campitello e la realizzazione di un im-
1.800 metri. all’arrivo della telecabina Magnola-Ovindoli ed i bacini di Passo- rose piste per il fondo. Il comprensorio pianto di innevamento programmato
è ubicato il rifugio Capanna Brinn. At- lanciano-Maielletta e di Prati di Tivo-Pie- sciistico di Capracotta, sulle montagne tecnicamente avanzato e all’avanguar-
traverso la proposta di Piano Speciale tracamela. Per quanto riguarda il baci- dell’alto Molise in provincia di Isernia, dia. Nel progetto compare anche l’ipo-
Territoriale (PST) Ovindoli - Monte Ma- no sciistico del Monte Magnola-Campi è dotato di due impianti di risalita (una tesi di innalzare la quota degli impianti
gnola del 2007, la Regione propone il della Magnola Valle delle Lenzuola, nel seggiovia e uno skilift) che raggiungono fino a sfiorare i 2.050 metri del Monte
potenziamento delle strutture: sostan- comune di Ovindoli e nel Parco regio- entrambi quota 1.650 metri di Monte Miletto, per poter usufruire per un pe-
zialmente il raddoppio della capacità nale del Sirente Velino, è prevista la re- Capraro dai due versanti e servono due riodo più lungo della stagione della sta-
operativa della stazione sciistica con la alizzazione del II lotto dei nuovi impianti piste per lo sci da discesa. Capracot- zione sciistica e delle sue piste da sci.
realizzazione di 5 nuove sciovie per una di Costa della Tavola (una seggiovia e ta è un importante centro per lo sci da Intanto è in corso un contenzioso, tra la
portata complessiva di 12.600 persone/ 2 piste da discesa) per un importo di 5 fondo e offre tracciati di diversa difficol- Regione e il Comune di San Massimo,
ora. In particolare i nuovi impianti pro- milioni di euro, e del III lotto dei nuovi im- ta per oltre 15 km: un anello agonistico sul bando di affitto per l’affidamento del-
grammati riguardano: due nuove sciovie pianti di Valle delle Lenzuola-Campi del- a monte e uno a valle, uno stadio e la la gestione degli impianti che crea qual-
in sostituzione ed ampliamento dell’esi- la Magnola (una seggiovia e una pista scuola di sci di fondo. Un finanziamen- che dubbio sulla capacità di queste due
istituzioni di portare a buon fine un pro- 12 piste da discesa per complessivi 14 alla sostituzione degli impianti e già nel del sud Italia. La stazione sciistica di
getto complesso come quello previsto km e un anello da fondo di 2 km. 2012 la regione aveva finanziato un pri- Laceno è compresa nella Zona di pro-
nel CIS. Da una parte il Comune che de- mo progetto sempre di 12milioni di euro tezione Speciale Picentini (IT8040021) e
tiene la disponibilità del demanio scia- I soldi della Strategia nazionale per rimasti bloccati; ora ci riprova ripropo- interessa le Zone speciali di conserva-
bile e dall’altra la Regione che sostiene le aree interne per finanziare pro- nendo un piano di rilancio radicale del- zione Monte Cervialto e Montagnone di
decaduto questo diritto per morosità; il getti a perdere la stazione del Monte Rajamagra che Nusco (IT8040010) e di Monte Terminio
Comune ribatte che la disponibilità delle consiste nella sostituzione degli impianti (IT8040011), un contesto delicato dal
aree sciabili è stata revocata a causa di La Regione Campania ha messo a di- esistenti e delle sciovie già dismesse da punto di vista ambientale che suggeri-
una morosità di 400mila euro che Funi- sposizione 12 milioni di euro per la sta- anni e la realizzazione dei servizi per i sce una approfondita procedura di Va-
vie Molise ha con il Comune stesso. Ma zione sciistica di Laceno, le risorse per nuovi impianti. Il progetto di ammoder- lutazione dell’impatto delle opere e su
Funivie Molise S.p.A. è una società della il rifacimento degli impianti fanno parte namento comprende: 2 seggiovie qua- cui Legambiente vigilerà informando le
Regione Molise nata nel 2009 per so- dell’investimento definito all’interno del driposto ad ammorsamento fisso che autorità vigilanti (MITE e Regione) circa il
vrintendere alla gestione degli impianti Polo Ambientale inserito nel Progetto sostituiscono le precedenti biposto con rispetto delle norme sui siti della rete na-
di risalita e di tutte le attività di sviluppo e Pilota Alta Irpinia e finanziato nell’ambi- tracciato invariato sul monte Rajamagra tura 2000 e l’eventuale violazione delle
valorizzazione di Campitello Matese e di to della Strategia nazionale per le aree e Settevalli; 2 sciovie che sostituiscono direttive comunitarie.
Capracotta. Il comprensorio di Campi- interne approvata in via definitiva nel la sciovia Serroncelli dismessa nel 2000
tello Matese è interessato dalla presen- 2019 dai sindaci dell’area ma risalente e la sciovia Cuccioli dismessa nel 2006 Calabria
za di diverse aree della rete Natura 2000 al 2014. Il Progetto Pilota Alta Irpinia sui medesimi tracciati; 2 tapis roulant
come la Zona speciale di conservazione si compone di una serie di progetti per che sostituiscono i precedenti del Cam- Lungo l’appennino calabrese sono pre-
(ZSC) La Gallinola – Monte Miletto – un investimento di 60,7 milioni di euro, po Scuola e Serroncelli sui medesimi senti due importanti comprensori (Sila
Monti del Matese (IT7222287) che è an- e si compone di tre obiettivi: 10 milioni tracciati; realizzazione di una rete di ap- e Aspromonte) con 6 località sciistiche
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che Zona di protezione speciale (ZPS) per la rete museale; 10 milioni e 200mila provvigionamento idrico per completare che dispongono di 16 impianti di risalita
La Gallinola – Monte Miletto – Monti del euro per la fase ‘start up’ dell’Azien- l’innevamento artificiale; la realizzazione e 25 piste da discesa che si sviluppa-
Matese (IT7222287), ed è stato inserito da forestale; 12 milioni e mezzo per la di nuove piste sul crinale nord del mon- no per 39 km, e numerose piste per il
nel Parco nazionale del Matese istituito Seggiovia del Laceno e un’altra serie te Rajamagra e l’allargamento delle pi- fondo. Il comprensorio sciistico silano
nel 2017 il cui perimetro è in fase di de- di progetti distribuiti a pioggia sul terri- ste preesistenti; impianto di illuminazio- interessa il Parco nazionale e la Riserva
finizione e sui cui si accumulano ritardi, torio dei 25 comuni dell’Alta Irpinia che ne per sciare in notturna e una pista di della Biosfera MAB Sila, con gli impianti
anche a causa di questi progetti impos- compongono l’area pilota finanziata con pattinaggio sul ghiaccio. Nonostante gli dislocati in 5 località con due bacini sci-
sibili e in contrasto con la tutela della circa 100 milioni di euro all’interno della annunci dell’amministrazione comunale istici: uno in Sila Grande e l’altro in Sila
natura e le direttive comunitarie. Strategia nazionale per le aree interne. di Bagnoli Irpino, il bando di gara per Piccola. Le tre località della Sila Grande
Finanziamenti che dovrebbero servire appaltare le opere è ancora fermo per in provincia di Cosenza sono: Cami-
Campania per definire dal basso obiettivi concre- conflitti politici nella stessa maggioranza gliatello Silano che ha 2 impianti di ri-
ti e politiche locali capaci di arginare lo che guida il comune, e nonostante sia salita (una cabinovia a 8 posti e un tapis
L’appennino campano è interessato da spopolamento dei territori e invertire le intervenuta a sostegno la regione Cam- roulant) 2 piste da discesa lunghe 4 km
due comprensori sciistici, uno sul Ma- dinamiche di sviluppo in atto che non pania per far guidare la procedura di ap- con innevamento artificiale, un traccia-
tese con la stazione dal 2010 di Boc- freneranno di certo queste opere pro- palto alla ACAMIR, l’Agenzia campana to da fondo lungo 24 km e un anello di
ca della Selva frazione del comune di grammate. Gli impianti di Laceno sono di mobilità e reti, o addirittura il commis- 5 km; Lorica che dispone di 4 impianti
Cusano Mutri (BN), attualmente chiusa fermi dal 2017, e da allora è iniziata una sariamento da parte della stessa Re- di risalita (una cabinovia a 8 posti, una
e posta al confine con il comprensorio lunga battaglia giudiziaria che ha visti gione. Gli interventi per il riammoderna- seggiovia quadriposto, uno skilift e un
molisano di Campitello Matese, con 2 contrapposti il Comune di Bagnoli Irpino mento degli impianti di risalita di Laceno tapis roulant) 4 piste da discesa che si
impianti di risalita e due piste da discesa e lo storico gestore privato degli impian- ricadono nel Parco regionale dei Monti sviluppano per 4 km; Fago del Solda-
lunghe 3 km, l’altro sui Monti Picentini ti Giannoni, estromesso dopo trent’anni Picentini, una vasta area montuosa che to – La Pagliara che dispone di una
con la stazione di Laceno nel comune di dalla gestione nonostante rivendicasse si estende per oltre 65mila ettari e com- seggiovia 2 piste da discesa di 2 km
Bagnoli Irpino (AV), attualmente chiusa, da sempre la proprietà degli impianti di prende una delle più rigogliose aree fo- (chiusi) e un anello di 15 km per lo sci da
che disponeva di 3 impianti di risalita e risalita. Il Comune lavora fin dal 2008 restali e il più grande serbatoio d’acqua fondo. Le due località della Sila Piccola
sono: Villaggio Palumbo nel crotone- ano disastri economici e costi gestio- Garantire la salita sulla vetta anche per degli impianti e, nei fatti, bloccato le atti-
se con 4 impianti di risalita (2 seggiovie, nali gravosi per le casse pubbliche. Gli coloro che non sciano è tra le scusanti vità degli stessi.
uno skilift e un tapis roulant) 10 piste da impianti di Lorica e Camigliatello Silano che hanno portato all’approvazione di
discesa che si sviluppano per 15 km; sono posti nella zona 1 del Parco nazio- una cabinovia, ma la soluzione più effi- Il grande imbroglio degli impianti di
Ciricilla nel catanzarese con uno skilift nale della Sila e all’interno della Riserva cace e semplice, era quella di realizzare risalita di Lorica viene messo in atto
e due piste da discesa di un km (chiusi). della Biosfera MAB Sila, nelle Zone di un impianto misto cabinovia/seggiovia nel 2014 con un finanziamento della
Il comprensorio sciistico aspromontano Protezione Speciale ZPS Parco Nazio- che avrebbe portato ad un consistente Regione Calabria (POR FESR Calabria
a Gambarie d’Aspromonte è una sta- nale della Calabria (IT9310069), ZPS risparmio economico sia nella realizza- 2007/2013) che ha approvato un Pro-
zione sciistica sorta nel 1956 con la co- Sila Grande (IT9310301), Marchesato zione che nella gestione dell’impianto. getto integrato di sviluppo locale (P.I.S.L
struzione della prima seggiovia del me- e Fiume Neto (IT9320302), nelle Zone Altra criticità rilevata è la presenza dei “LORICA HAMATA IN SILA AMENA”)
ridione, fornita di 4 impianti di risalita (2 speciale di conservazione: ZSC Mac- piloni della cabinovia costruiti nel centro per l’ammodernamento dei vecchi im-
seggiovie e 2 skilift) che servono 5 piste chia Sacra (IT9310073), ZSC Timpone della pista rossa, potenzialmente peri- pianti di risalita risalenti al 1979. Con il
da discesa che si sviluppano per 10 km. della Carcara (IT9310074), ZSC Mon- colosi per gli sciatori, anche se questa progetto “Comprensorio Sport – Natura
te Curcio IT9310075), ZSC Pineta di modalità di realizzazione degli impianti di Lorica il bacino sciistico silano sarà
L’imbroglio del circo bianco silano Camigliatello (IT9310076), ZSC Acqua è comune anche ad altre piste da sci il più grande, attrezzato ed avanzato di
che finanzia le ecomafie e degrada di Faggio (IT9310077), ZSC Pianori di europee. tutto il meridione. Sarà realizzata una
la natura protetta Macchialonga (IT9310084), ZSC Serra una cabinovia che potrà trasportare
Stella (IT9310085). Il bacino sciistico di Lorica nei comu- 1.600 persone/ora, e impiegherà solo 6
Nel Parco nazionale della Sila gli ni di San Giovanni in Fiore e Casali del minuti per arrivare dalla stazione di valle
impianti di risalita sono da sempre mo- Il bacino sciistico di Camigliatello Si- Manco, venne realizzato nel 1979 e di- a quella di monte, e sarà realizzata una
tivo di conflitto e argomento divisivo lano è stato riammodernato nel 2001 sponeva di una cestovia e 2 skilift con seggiovia quadriposto che trasporterà
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tant’è, che la nascita del Parco nazio- ed è dotato di una stazione composta partenza dalla località Cavaliere a quota 1.200 persone/ora e che collegherà il
nale della Sila, che ha trasformato in da cabinovia a 8 posti che da 1.368 1.405 metri e arrivo sulla vetta del Mon- piazzale “Cavaliere” con la cima “Mari-
Ente il preesistente Parco nazionale metri arriva alla cima di Monte Curcio a te Botte Donato a quota 1.877 metri. nella di Coppo”. La messa in esercizio
della Calabria, è stata ritarda di 7 anni 1.765 metri, da cui si diramano 2 piste La cestovia che impiegava 20 minuti per delle sciovie esistenti nella Valle dell’in-
proprio dalla discussione sul futuro de- da discesa di 4,3 km complessivi con superare i 472 metri di dislivello e per- ferno, la realizzazione di un impianto di
gli impianti (1997-2004). In quegli anni innevamento artificiale, per garantire la correre i 2.2 km di lunghezza, la lentezza innevamento programmato a servizio
Legambiente ha dovuto opporsi alla na- praticabilità delle piste anche in inverno e l’insicurezza degli impianti, oltre all’ap- dell’intero dominio sciabile con 9 piste,
scita di nuovi impianti, come la funivia vista l’esposizione a sud delle stesse e prossimarsi della scadenza delle auto- che andranno a coprire un percorso
del Montenero a San Giovanni in Fiore dunque molto soleggiate, che facilita lo rizzazioni all’esercizio degli stessi, sono complessivo di circa 20 km per quello
finanziato con 12 miliardi di vecchie lire, scioglimento della neve. La realizza- state la scusa affinché si provvedesse alpino e 40 per quello di fondo, e un’a-
e si è adoperata per trovare un equili- zione di questo impianto ha scatenato all’ammodernamento degli impianti. rea attrezzata per le attività ludiche de-
brio che favorisse la nascita dell’Ente critiche a causa del sovradimensiona- Prima di attuare l’ammodernamento, stinate ai più piccoli, con scuola di av-
parco e garantisse l’ammodernamento mento: una telecabina monofune a 8 e in fase di definizione delle norme del viamento sci e funzione di mini club.
degli impianti esistenti. Anche se negli posti e agganciamento automatico, con Parco nazionale, Legambiente ha chie-
anni a seguire il Parco nazionale non ha una capacità di 1.800 persone/ora. Una sto la redazione di un Piano di bacino Come sono andate le cose? Il
saputo orientare le scelte del territorio, capacità di trasporto non giustificata né sciistico che contenesse le previsioni di 26/05/2014 è stato pubblicato il Bando
e la Sila continua a essere oggetto di ri- dalle dimensioni ridotte delle piste né ammodernamento e messa in sicurez- di Gara per la realizzazione del progetto
chieste di nuove infrastrutture per Cami- dallo scarso afflusso di frequentatori. za delle infrastrutture presenti su tutto il “Comprensorio Sport-Natura di Lorica”
gliatello Silano e Lorica, continuiamo a In realtà bastava un impianto di servizio territorio. Nulla è stato fatto, ed anzi, si e l’affidamento della relativa gestione per
sostenere l’inutilità di queste infrastrut- come una seggiovia anche più comoda è proceduto all’ ammodernamento che un massimo di 25 anni. L’importo com-
ture senza negare la possibilità della loro di quella precedente, visto che con la ca- ha generato un impatto ambientale, le plessivo dell’appalto di 13.840.000,00
messa in sicurezza. Necessità che non binovia si costringe lo sciatore a togliere cui conseguenze non sono state ancora euro, coperto da finanziamento pub-
si deve tradurre in interventi impattanti, continuamente gli sci mentre la seggio- verificate per l’inchiesta giudiziaria che blico per 11.005.000,00 euro e da ri-
con opere sovradimensionate che cre- via permetteva di tenere gli sci ai piedi. ha travolto l’appalto per il rifacimento sorse private per 2.835.000,00 euro
a carico del concessionario; i tempi di tamento ignifugo delle pareti in legno vono essere rifatte. Nel frattempo i co- topiano Silano, nel 2016, mentre si at-
esecuzione del progetto prevedevano 2 delle strutture ricettive. E’ stato accerta- muni hanno scoperto che tocca a loro, tuava la truffa di Lorica Sky, il Consiglio
mesi per la realizzazione del progetto e to che gli indagati erano a conoscenza responsabili del progetto P.I.S.L “LORI- regionale della Calabria si affretta ad ap-
10 per la conclusione e consegna dei delle gravi carenze contenute nella rela- CA HAMATA IN SILA AMENA”, dover provare l’avvio del Masterplan con inter-
lavori. In realtà i lavori vengono affidati zione di collaudo statico, da loro stessi pagare i debiti dei macchinari acquistati venti integrati per il rilancio del turismo
solo il 06/03/2015 all’Impresa Barbieri sottoscritta, ma riescono comunque a e non pagati dall’impresa costruttrice. in Sila che costerebbero alla Regione 64
Costruzioni S.r.l. di Sangineto (CS) che trovare le coperture giuste per superare Insomma, come nel gioco dell’oca sia- milioni di euro. In realtà nella proposta
il 20 giugno 2015 costituisce la Società gli ostacoli. Dalle intercettazioni telefoni- mo al punto di partenza, ma con tanti di Masterplan non ci sono molte analisi,
concessionaria Lorica Sky s.r.l. che su- che tra gli indagati emerge la pericolosi- danni (ambientali, economici e sociali) a a parte un elenco di progetti con solo
bentra alla Barbieri Costruzioni s.r.l. Il tà dell’impianto: “…. la cabina va spes- cui dover rimediare. i titoli e senza nessun approfondimento
23/10/2015 Lorica Sky riceve dai comu- so in blocco e si ferma la linea, ed entra né sugli strumenti nè le azioni da svol-
ni il parere sul progetto definitivo, e l’ul- il freno di sicurezza…poi ci sono molte Ma le minacce per il territorio silano e gere. Un esercizio di banalità, ma non
timo parere per iniziare i lavori dall’Ente cabine…quando entra nella stazione di per l’integrità del Parco nazionale della per questo non pericoloso. Anzi, è pro-
parco nazionale della Sila il 19/11/2015. arrivo e di partenza oscilla in entrata… Sila non sono finite qui, e dopo la grande prio la semplificazione il vero rischio di
FOCUS
FOCUS
Un groviglio di procedure, ritardi e di poi non sempre funziona il freno di en- truffa di Lorica Sky, nel 2016 ne arrivano questa proposta, che non tiene conto
approssimazione conosciuto e scritto trata in stazione…quindi spesso la ca- altre con le sembianze di un Masterplan di nessuna delle priorità ambientali, cli-
nero su bianco, poiché i lavori dovranno bina entra troppo veloce in stazione e per realizzare nuove infrastrutture per il matiche ed economiche oggi in atto, ma
essere realizzati entro il 30/11/2015 (11 quindi oscillando c’è il rischio che esce turismo invernale da finanziare con fon- che suggestiona e rende semplice que-
giorni di lavoro!!!) e gli interventi finanzia- fuori dalla guida. Le cabine entrano in di pubblici. L’idea del piano, proposto stioni complesse. La realizzazione di un
ti dal POR Calabria 2007-2013 devono stazione a velocità folle, slittano, ci sono dagli operatori turistici locali ed avallata nuovo impianto di risalita a Camigliatello
essere rendicontati entro il 31/12/2015. anomalie in linea a due piloni …in una anche da esponenti politici, è quella di Silano, nuove piste da sci a Lorica verso
Una vicenda torbida finita peggio di frenata di emergenza ho visto che la ca- realizzare un comprensorio turistico di la valle del Fallistro, con relativi impian-
com’è iniziata: il 17 dicembre 2018 bina proprio non ha toccato il pilone per sci da discesa unendo i due principali ti di risalita, che permettano il collega-
l’inchiesta “Lande Desolate” del- 5 cm…è una cosa che può accadere centri turistici della Sila Grande, Cami- mento sciistico tra le stazioni di Lorica
la Direzione Distrettuale Antimafia questa? ....” Rischi di cui nessuno de- gliatello Silano e Lorica, con un carosel- e Camigliatello, in maniera tale che lo
(DDA) di Catanzaro scoperchia il vaso gli indagati si è preoccupato nemmeno lo di nuovi impianti. Un’idea progettuale sciatore possa partire da Camigliatello
di Pandora del progetto di ammoderna- quando un operaio di 31 anni perde la vecchia di 40 anni, in contrasto con il e raggiungere Lorica tramite gli sci e la
mento degli impianti di risalita di Lorica vita mentre sta lavorando ad un cestello Parco nazionale della Sila e in direzione realizzazione di un nuovo impianto di ri-
con arresti e sequestri con il blocco del- che improvvisamente si è staccato dal opposta alle strategie della Riserva della salita in località Ciricilla. Sarebbe questo
le opere realizzate in maniera difforme al cavo portante. Biosfera MAB Sila Unesco e delle aree il monumentale disegno di sviluppo turi-
progetto originario. Dalle indagini della natura 2000, che punta su infrastrutture stico silano immaginato dal Masterplan.
DDA emerge la corsa al collaudo degli Ancora oggi, dopo 6 anni dall’inizio dei impattanti e non tiene in conto la tutela Un progetto che ignora: i) che il prodot-
impianti nonostante i lavori siano inizia- lavori, gli impianti di Lorica sono chiusi del territorio e, soprattutto, ignora le ten- to sci vive una crisi della domanda da
ti in mancanza di alcune autorizzazioni e sotto sequestro giudiziario da parte denze turistiche in atto che prediligono oltre un ventennio su scala globale, ii)
in campo ambientale, e sia stata falsa- del tribunale. Nel frattempo sono state ambienti incontaminati, natura fruibile che il mutamento climatico ha portato
mente certificata la corretta esecuzione dilapidate risorse pubbliche per oltre 13 ma senza degradarla, e interventi soste- a inverni sempre più caldi e con poche
dei lavori previsti, ai fini dell’antincendio milioni di euro, le opere realizzate non nibili per l’ambiente e l’economia. Con il precipitazioni; iii) che il turista che sce-
con dolosa omissione del mancato trat- sono sicure e per essere collaudate de- titolo Valorizzazione turistica dell’al- glie di andare in vacanza in montagna
non cerca più soltanto l’attività sciistica; to un notevole calo delle precipitazioni
e iv) la necessità di preferire l’utilizzo di nevose, che hanno comportato una no-
strutture già esistenti alla costruzione di tevole riduzione delle giornate di utilizzo
nuove. Un progetto che ignora la valen- dell’impianto ai fini dell’attività sciistica,
za ambientale, i vincoli e le limitazioni per poter soddisfare le esigenze relati-
dell’utilizzo del territorio, ma è una evi- ve all’utenza invernale che frequenta la
dente dichiarazione di guerra alla natura stazione di Camigliatello Silano occorre
silana. completare l’impianto di innevamento
artificiale che arrivando a coprire l’intera
Come se non bastassero le ferite già superficie di entrambe le piste offrirà una
inferte al terrritorio, le risorse pubbliche percorribilità di oltre 4.500 metri portan-
sprecate e il malaffare scoperchiato dal- do la stazione di Camigliatello a livelli di
le inchieste della DDA, e dopo le follie eccellenza nel meridione d’Italia …”. In
del Masterplan del 2016, a tutto questa sostanza si dichiara che la mancanza
confusione si aggiunge il Progetto Sila di neve non è un problema perché si
approvato il 28 settembre 2020 dalla possono realizzare opere per produrla
Giunta regionale. all’infinito! Nel Progetto sono previste
anche ulteriori interventi per Lorica, an-
Un Progetto di Sistema che intende raf- che per sanare i disastri mesi in atto con
forzare la Strategia Nazionale per le Aree la grande truffa di Lorica Sky, e garantire
Interne (SNAI) relativa all’area Silana, la messa in operatività delle infrastruttu-
FOCUS
con nuovi indirizzi operativi per incide- re presenti nel bacino sciistico con inter-
re sui punti forza presenti nell’altopiano venti sul funzionamento delle piste, della Impianti dismessi
silano e tra questi gli impianti di risalita. seggiovia e della cabinovia (pericolosa
Tra le azioni individuate dal Progetto Sila per ammissione degli indagati nell’in-
c’è il totale ripristino degli impianti di Ca- chiesta Lande Desolate), ultimazione e
migliatello Silano con la definitiva siste- messa in funzione degli impianti di in-
mazione e ammodernamento della ca- nevamento artificiale e completamento
binovia ad ammorsamento automatico, degli impianti in località “Valle dell’Infer-
entrata in funzione nel 2001 e che dovrà no”. In sostanza gli interventi previsti per
essere sottoposta alla revisione genera- Lorica dal Progetto Sila del 2020 sono
le ventennale entro il 2021. Sono previ- la replica di quelli già previsti nel 2014
sti anche due tapis roulant da 50 metri e non realizzati dai “prenditori” collusi
ciascuno, la realizzazione di un nuovo con la ‘ndrangheta. Per quanto riguarda
skilift sul versante nord per garantire, i costi degli interventi, che interessano
insieme all’innevamento artificiale, un gli impianti di risalita, si parla di 50milioni
allungamento della stagione sciistica. di euro da reperire da risorse nazionali
Ovviamente non mancano gli aumenti e comunitari. Ma per realizzare nuove
di volumetria per la ristrutturazione dei infrastrutture in Sila trovare i soldi non è
locali ricettivi, ma la chicca più interes- mai sati un problema, semmai è fare le
sante, che si mette nero su bianco, è opere utili e secondo le regole che con-
il passaggio per giustificare il potenzia- tinua a essere una cosa impossibile.
mento degli impianti di innevamento
artificiale “…..visto che l’andamento
climatico degli ultimi anni ha evidenzia-
Rapporto di Legambiente
NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 59
IMPIANTI DISMESSI
I CASI SIMBOLO
IMPIANTI DISMESSI
montagna, ma fortunatamente il comune di Acceglio negli anni ‘70.
Fanano (MO), Secondo troncone Cimoncino
progetto è stato abbandonato. Comune Quest’ultimo è stato chiuso alla fine
Seggiovia non funzionante per mancanza di Viola (CN) degli anni ‘90 e l’impianto è stato
revisione e carenza di neve completamente rimosso.
Quota
PIEMONTE 1200 m s.l.m.
Viola(CN) MARCHE - UMBRIA
Arquata del Tronto (AP) Tipologia
Complesso di edifici anni
loc. Forca Canapine – edificio
’70 abbandonato, ora
Castelluccio di Norcia
oggetto di un progetto di
Zona chiusa e dismessa a Anno di costruzione
ristrutturazione
1976
causa del sisma, con problemi
per mancanza di neve Anno di dismissione
LIGURIA 1997
Aberola, Sassello (SV)
Edificio che al suo interno racchiu-
Impianto abbandonato deva: cinema/teatro, sala giochi,
per mancanza di neve supermercato, palestra, bar, una
piscina interna e una esterna con
ampio solarium, farmacia, ristoran-
TOSCANA te, pizzeria, diverse boutique, un
San Marcello Pistoiese B A S I L I C ATA negozio di fotografia, il noleggio
(PT) Casetta Pulledrari Marsicovetere (PZ) attrezzature sportive, un punto di
- Maresca 2000 Impianto Monte pronto soccorso, la scuola sci, un
Impianti e rifugio in via Volturino Chiuso Piemonte ristorante dedicato agli sciatori. E’ in
di smantellamento dal 2010 a causa stato di abbandono stato dagli anni
Oropa Sport - Mucrone Impianti loc. Prazzo inferiore
di un grave ’90 per il fallimento della proprietà
danneggiamento e a causa della mancanza di neve. Comune
Comune
ABRUZZO ad opera di vandali (vedi focus) Prazzo (CN)
Biella (BI)
L’Aquila (AQ), Comprensorio Campo Nevada
Complesso alberghiero mai terminato Quota Quota
CALABRIA 1866 m s.l.m. – 2191 m s.l.m. 1000 m s.l.m.
Celico (CS)
C A M PA N I A Tipologia Tipologia
Impianto La Pagliara
Piedimonte Matese - Loc. Bocca della una funivia uno skilift
Selva (CE) - Impianti Scioviari del Matese Seggiovia chiusa per
incendio nel 2010 Anno di costruzione Anno di costruzione
Tre sciovie solo parzialmente smantellate 1963 1962
tra impianti Anno di dismissione
Anno di dismissione
e edifici 1982 fine anni ‘70
dismessi
NEVEDIVERSA 2021
Rapporto di Legambiente
60 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 61
L’impianto venne realizzato nel Anno di costruzione Impianto loc. Aimoni Impianto loc. Aquila Restano una parte dei tralicci della Impianto Loc. Beulard
1962. La sciovia con una lunghezza anni ‘60 cestovia e parte delle strutture dello
stimata di 300 m. serviva un pendio Comune Comune skilift. La stazione di partenza è Comune
molto dolce con 2 sole piste. Per Anno di dismissione Ormea (CN) Giaveno (TO) stata recuperata a uso residenziale, Oulx (TO)
raggiungere l’impianto era neces- 1998 oggi si chiama Residenza Vandali-
Quota Quota Quota
sario attraversare il torrente Maira no. Durante l’esercizio, la cestovia
Chiusi per mancanza di precipita- 1060 m s.l.m. - 1560 m s.l.m. 1300 m s.l.m. - 2250 m s.l.m. 1200 m s.l.m. - 1800 m s.l.m.
su un ponte di legno appositamente era utilizzata tutto l’anno anche dai
zioni nevose. Rimangono i resti tra
costruito, un bosco e infine un Tipologia Tipologia valligiani. Tipologia
la vegetazione che ha riconquistato
prato; a piedi con sci in spalla erano tre skilift seggiovie e skilift una seggiovia, uno skilift
i luoghi.
necessari almeno 10 minuti di fatica,
una delle cause della sua chiusura Anno di costruzione Anno di costruzione Anno di costruzione
dopo poco più di 15 anni di servizio. anni ’60 1961 primi anni ’70
All’inizio degli anni 2000 si pensò di Anno di dismissione La partenza e l’arrivo della seggio-
riaprire gli impianti, ma non arriva- 1994 via sono ancora visibili dal piazzale
rono i finanziamenti regionali. Nulla principale del paese, con tralicci
Negli anni ’60 l’Aquila era una nota Impianto Loc. Pian Gelassa
delle strutture è stato rimosso. e funi, che arrivano fino al rifugio
stazione sciistica, a una trentina di Guido Rey; al momento il rifugio è
Impianti Sciovie della sposa – Comune
Km da Torino sullo spartiacque tra chiuso, contrariamente a quel che
Loc. Val Vermenagn Gravere (TO)
Impianti Loc. Bagni di Vinadio le valli Sangone e Chisone. Uno dei avveniva negli anni scorsi. Nel 2016
IMPIANTI DISMESSI
IMPIANTI DISMESSI
vanti di questa località è il fatto che Quota aprì il parco divertimenti invernale
Comune
Comune tra questi monti, nel 1898, Adolfo 1500 m s.l.m. - 2500 m s.l.m. “Le Manavelle”, con un’area per la
Vernante (CN)
Vinadio (CN) Kind iniziò la pratica dello sci in Ita- discesa con gli sci, oltre a una per
Quota lia. La maggior parte degli impianti Tipologia i gommoni e per le discese con i
Quota è stata smantellata, rimangono una cabinovia, uno skilift
840 m s.l.m. - 990 m s.l.m. bob e gli slittini e un tapis roulant.
1300 m s.l.m. - 1500 m s.l.m. l’edificio della stazione di monte Oggi il parco risulta chiuso, non è
Tipologia della seggiovia e alcune strutture Anno di costruzione dato sapere se in via definitiva o
Tipologia 1969
due skilift degli skilift. temporaneamente. La salita fino al
tre skilift
Impianti loc. Lurisia Terme rifugio Rey è una classica gita per
Anno di costruzione Anno di dismissione
Anno di costruzione scialpinisti e ciaspolatori.
anni ’60 1970
1965 Comune
Roccaforte di Mondovì (CN) La stazione di Pian Gelassa, conce-
Anno di ammodernamento
Anno di dismissione pita per diventare un comprensorio
1991 Quota
fine anni ‘90 di grandi dimensioni, ha funzionato
856 m s.l.m - 920 m s.l.m
Anno di dismissione per pochi mesi. La zona è sogget-
L’area non decollò mai, cionono-
2010 Tipologia ta a valanghe, che negli anni ‘70
stante nel 1987 si pensò a una
riorganizzazione delle strutture che uno skilift spazzarono via impianti e parte
Le sciovie della Sposa, inizialmente degli edifici già costruiti. Nel 1993
non avvenne mai. Dalla chiusura in due, sono state costruite su un pen- Anno di costruzione un nuovo proprietario acquistò il
poi l’area venne abbandonata e il dio nella Valle Grande di Vernante. 1965 comprensorio, predisponendo un
bosco piano piano si è riappropriato Servivano tre piste su cui si sono
dei luoghi. progetto di rilancio da realizzare
svolte molte gare e competizioni Anno di dismissione entro il 1997, poi sfumato. Nel 2000
sportive a carattere amatoriale. metà anni ‘80 fu lanciato un altro progetto che
Dopo diversi anni di esercizio nel non ebbe seguito, per realizzare
1991 si decise il loro rinnovo e Solo la fune è stata rimossa, il resto
Impianto monte Vandalino - Sea un collegamento tra Pian Gelassa
sostituzione con l’attuale skilift che è invaso dalla vegetazione. Nell’an-
di Torre e la stazione di Pian del Frais. Le Impianto loc. Palit - Valchiusella
segue il tracciato della precedente no 2013 è stato annunciato che sul
strutture sono state demolite a fine
Fontana della Sposa, oltre a una tracciato della sciovia è in progetto
Comune anni 2000, rimangono le stazioni Comune
rimodellazione delle piste. la realizzazione del primo Skidome
Torre Pellice (TO) di partenza e di arrivo e un ampio Traversella (TO)
italiano.
complesso edilizio fatiscente.
Quota Quota
Impianti Loc. Pian Bosco 600 m s.l.m. - 1300 m s.l.m. 1240 m s.l.m. - 1850 m s.l.m.
Il primo skilift fu costruito nel 1963. Skilift “Belotte Piz” - zona Conca Tipologia Impianti Loc. Piancavallo Impianto loc. Ghiacciaio del Impianti Comprensorio Belvedere
Nel 1983 il primo tentativo di rilancio del Sole Seggiovia ad agganciamento fisso Siedel - Otro
con l’inaugurazione di una seggiovia Comune
e due skilift. Nel 2006 la stazione Comune Anno di costruzione Oggebio (VB) Comune Comune
chiuse. Un tentativo di riapertura Pragelato 1964 Formazza (VB) Alagna (VC)
Quota
ci fu nel 2015, dopo un intervento
Quota Anno di dismissione 1075 m s.l.m. – 1307 m : s.l.m. Quota Quota
di revisione degli impianti costato
circa 2200 m s.l.m. - 2500 m s.l.m. 2007 1365 m s.l.m. - 2093 m s.l.m. 1190 m s.l.m. - 1875 m s.l.m.
370mila euro di fondi al 90% erogati Tipologia
dalla Regione Piemonte. Da allora Tipologia Lunghezza m 2000 uno skilift Tipologia Tipologia
sono andate deserte 2 gare per la Skilift a piattello uno skilift una cabinovia, una seggiovia e uno
gestione degli impianti, di proprietà Anno di costruzione skilift,alcuni edifici
dell’unione Montana dei comuni di Anno di costruzione 1969 Anno di costruzione
Brosso, Rueglio, Traversella, Vidrac- 1976 1964 Anno di costruzione
co e Vistrorio. Anno di dismissione 1951
Anno di dismissione 1996 Anno di dismissione
2011 (?) 1975 Anno di dismissione
Chiuso per problemi di innevamen- 1971
Costruito dalla Leitner , lunghezza to. Le funi sono ancora presenti L’ex sciovia era utilizzata per lo sci
dell’impianto m 1238 lungo tutta la linea, attaccate ai estivo e lo snowboard.Lo skilift è Nell’agosto del 1971 si verificò un
cavalletti. Il motore di rotazione stato dismesso per la fusione del terribile incidente alla cabinovia
Skilift “Smeraldo” - zona Conca del volano grande trasuda olio di ghiacciaio. Le stazioni di partenza Alagna-Belvedere, in cui persero
del Sole lubrificazione, a causa di ruggini e di arrivo del vecchio skilift sono la vita alcune persone. A seguito
persistenti. state smantellate e sgomberate, di questa tragedia tutti gli impianti
Comune
IMPIANTI DISMESSI
IMPIANTI DISMESSI
ma i rottami dell’impianto nel 2018 del comprensorio Belvedere-Val
Pragelato (TO)
erano ancora sul posto. d’Otro furono chiusi e abbandonati.
Quota Impianto Sommeiller, Niblè, Al momento sono ancora presenti:
Ambin Impianti loc. Mottarone piloni, stazione di partenza e di
circa 2000 m s.l.m. – 2300 m s.l.m.
Ecomostro Alpe Bianca loc. arrivo e resti di struttura alberghiera,
Comune Comune
Tornetti Tipologia seggiovia e skilift.
Colle del Sommeiller - Bardonec- Stresa (VB)
Skilift a piattello
Comune chia (TO)
Quota
Viù (TO) Anno di costruzione
Quota 1196 m s.l.m. - 1401 m s.l.m.
1983
Quota 2800 m s.l.m. - 3150 m s.l.m.
Tipologia
1450 m s.l.m. Anno di dismissione Impianto Loc. Pecetto- Rosarec-
Tipologia uno skilift
2016 (?) cio
Tipologia skilift per sci estivo
Anno di costruzione
due skilift e complesso turistico Lunghezza dell’impianto m 1100 Comune
Anno di costruzione 1976
Macugnaga (VB)
Anno di costruzione Skilift “Cristallo” - zona Conca anni ‘60
Anno di dismissione
1979 del Sole Quota
Anno di dismissione 2013
1365 m s.l.m. - 2093 m s.l.m.
Anno di dismissione Comune 1985
Impianto obsoleto, non più a norma,
1994 Pragelato (TO) Tipologia
Il ghiacciaio si è ritirato, ma sono con scarso innevamento invernale,
Funivia a doppia cabina tipo “va-e- particolarmente critica la situazione
Ecomostro alpino da manuale, con- Quota ancora chiaramente visibili due
vieni” della stazione di partenza a 1200
seguenza di una speculazione sba- circa 2050 m s.l.m. – 2200 m s.l.m. stazioni di partenza e arrivo, e sul
tracciato vi sono ancora i piloni ad metri. L’impianto, di proprietà dei
gliata, sia sciistica per la mancanza Anno di costruzione
Tipologia arco abbattuti. Borromeo è stato chiuso per sfratto
di neve, che immobiliare, perché 1964
skilift a piattello quattro giorni dopo l’apertura della Impianti Loc. Monte Rosa - Passo
le strutture residenziali restarono
Anno di dismissione stagione 2013. dei Salati
invendute. Anno di costruzione 1975
1983 Comune
Chiusa nel 1975 a causa di una Alagna (VC)
Anno di dismissione valanga.
sconosciuto Quota
2000 m s.l.m. – 3600 m s.l.m.
Lunghezza dell’impianto m 300
Tipologia
Seggiovia Clot della Soma due funivie, una cestovia
Comune Anno di costruzione
Pragelato (TO) anni ’60
Quota Anno di dismissione
circa 1500 m s.l.m. – 2300 m s.l.m. anni 2000
Negli anni 2000 i vecchi impianti Anno di costruzione Tipologia Anno di dismissione Quota Impianti Loc. Lizzola
vengono sostituiti con strutture 1992 uno skilift metà anni 2010 1541 m s.l.m. – 1689 m s.l.m
moderne. Non tutto viene però Comune
smantellato, e portato via. Nell’area Anno di dismissione Anno di costruzione Sono ancora presenti l’edificio della Tipologia Lizzola (BG)
rimangono: la vecchia stazione della 2008 anni ‘60 stazione di partenza ed i sostegni Seggiovia ad agganciamento fisso
della linea (forse anche la fune). Quota
funivia di Punta Indren (3200 m); la
Ha sostituito la precedente cabi- Anno di dismissione Nella parte bassa del compren- Anno di costruzione s.l.m.1260 m s.l.m. - 1340 m s.l.m.
stazione della vecchia funivia a valle
novia, costruita negli anni ‘60, che 1973 sorio in inverno viene allestito uno rinnovata nel 2009
alla Bocchetta delle Pisse (2400 m); Tipologia
saliva fino alla loc.Gabiet (anche di snowpark.
parte del pilone in cemento armato E’ stato acquistato dalla Soc. PILA Anno di dismissione uno skilift
questa sono ancora presenti tracce
in località miniere sulla pista Balma SpA nel 1973 ed è ormai in disuso 2020
sul territorio).La seggiovia, chiusa
a monte della Bocchetta delle a partire da quella data. Sono Anno di costruzione
per gli eccessivi costi di gestione, è
Pisse;la stazione di valle in cemento ancora presenti in loco l’edificio di Il consiglio comunale di Valsa- anni ‘60
ancora integralmente sul territo-
armato della vecchia cestovia della partenza, alcuni sostegni della linea, varenche ha approvato a marzo
rio con pali e stazioni di arrivo e Anno di dismissione
Pista Balma. nella parte alta e il basamento della 2020 la dismissione della seggiovia
partenza. anni ‘‘90
stazione di arrivo. Tihe-Payel per troppe spese e pochi
utenti. Rinnovata nel 2009, serviva
Ruderi vecchio impianto di risalita
tre piste azzurre per la discesa.
dall’opposto versante dell’attuale
stazione sciistica. Chiuso per fine
Impianti Loc. Breuil-Colle delle
“vita tecnica”.
Cime Bianche
Comune
Valtournenche (AO)
IMPIANTI DISMESSI
IMPIANTI DISMESSI
Quota
2900 m s.l.m circa
Impianto Loc. Challand - Saint
Tipologia
Andselme
Impianti Loc. Breuil-Cima del quattro funivie, uno skilift Lombardia
Impianto Baby e Sunyal, Alpe Comune Furggen
Campo - Pian della Ratta Anno di costruzione Impianti Loc. Monte Epolo
Challand-Saint Anselme (AO)
Comune anni ‘60 Impianto Loc. Monte Poietto
Comune Quota Valtournenche (AO) Comune
Rimasco (VC) Anno di dismissione Schilpario (BG) Comune
730 s.l.m. m
Quota inizio anni ’90 Selvino - Aviatico (BG)
Quota Tipologia 2400 m s.l.m. - 3.486 m s.l.m. Quota
906 m s.l.m. - 1500 m s.l.m. Tutta la zona presenta relitti abban- 1150 m s.l.m - 1300m s.l.m. Quota
uno skilift
Tipologia donati, inclusa la stazione interme- 1350 m s.l.m. - 1340 m s.l.m.
Tipologia Anno di costruzione Funivia e annesso tunnel di cemento dia di una vecchissima funivia, la Tipologia
sciovie inizio anni ‘80 per uscita sciatori prima costruita addirittura nel 1939. una seggiovia Tipologia
Inoltre della linea Plan Maison- Cime uno skilift
Anno di costruzione Anno di dismissione Anno di costruzione Bianche Rosse sono visibili le sta- Anno di costruzione
non noto fine anni ‘90 1952 zioni funivia valle e monte e piloni, 2006 Anno di costruzione
così come dello skilift Chapellette. non noto
Anno di dismissione Ha funzionato per pochissimo Anno di dismissione Anno di dismissione
Rimangono i relitti delle stazioni di
non noto tempo, fin da subito la quota si è 1993 2018 Anno di dismissione
monte e di valle delle funivie Plan
rivelata troppo bassa . anni ‘60
Tutti i tracciati erano dotati di Maison - Furghen e Cime Bianche
Funivia nata con cabine da 25 per- In sostituzione di una vecchia bi-
innevamento artificiale. Le strutture Rosse - Plateau Rosà e di Cime L’impianto faceva parte di un com-
sone, portata ridotta a 20 persone donvia, degli anni’80, poi dismessa
sciistiche sono state dismesse, è Bianche Verdi. prensorio che ha subito in passato
negli anni ‘70. Chiusa dalla Cervino nel 2005, nel 2006 è stata posta
rimasta una seggiovia biposto. Dal SPA prima della scadenza per un la seggiovia di seconda mano (di- vicende alterne con gestioni non
2014 è attivo un impianto di fun incidente alla fune traente. smessa dal Trentino). Ha funzionato sempre fortunate oltre ad una croni-
bob. fino al 2016, poi è stata chiusa e ca mancanza di neve. Attualmente
Impianti Loc. Clos parzialmente smontata nel 2018. sono ancora presenti i piloni dello
Valle d’Aosta Ora è in funzione uno skilift al suo skilift.
Comune posto.
Impianto Loc. Orsia-Bedemie La Magdaleine (AO)
Comune Quota
Gressoney-la Trinité (AO) Impianti Loc. Ozein s.l.m.1660 m s.l.m. - 1820 m s.l.m.
Quota Comune Tipologia
1640 m s.l.m. - 1890 m s.l.m. Aymavilles (AO) uno skilift Impianto: seggiovia Tihe-Payel
Tipologia Quota Anno di costruzione Comune
una seggiovia 1400 m s.l.m - 1650 m s.l.m anni ‘60 Valsavarenche (AO)
Impianti Loc. Zambla Alta Impianto Loc. Monte Arera Tipologia Il comprensorio è chiuso dal 1999; Anno di costruzione Impianto Monte Greggio/Monte
edifici del Plan e del Villaggio di nel 2002 si era costituita la società anni ’60 Sighignola
Comune Comune Preottone SIV per provare un rilancio, ma è
Oltre il Colle (BG) Oltre Il Colle - Zambia Alta (BG) andata in fallimento. Il Comune Anno di dismissione Comune
Anno di costruzione di Collio ha acquistato il primo 2000 Alta Valle Intelvi, loc. Lanzo Intelvi
Quota Quota metà anni ’70 (CO)
tronco della seggiovia, l’ha messo
1200 m s.l.m. circa 1550 m s.l.m. - 2000 m s.l.m. A partire dalla seconda metà degli
in sicurezza e in estate ha attivato
Anno di dismissione anni ‘80, il calo di presenze e so- Quota
Tipologia Tipologia un bikepark. Nel 2017 la Società
2010 circa prattutto le sempre minori nevicate, 950 m s.l.m.-1190 m s.l.m.
uno skilift una seggiovia Monte P. aveva proposto un rilancio
determinarono l’inizio delle difficoltà
All’incirca dalla seconda metà degli della località concentrato soprattut- Tipologia
per la stazione sciistica. A fine vita
Anno di costruzione Anno di costruzione anni 2000 il complesso del villaggio to sulla pratica dello sci alpinismo impianto a fune, piattelli
tecnica nel 2000 vennero chiusi e
anni 2000 anni ‘80 turistico di Plan di Montecampione, e delle ciaspole e meno sullo sci
nel 2005 in parte smantellati
affiancato agli impianti sciistici, e del di pista, ma la proposta era stata Anno di costruzione
Anno di dismissione Anno di dismissione bocciata dal comitati tecnico creato anni ‘70
villaggio di Preottone versano in un
2019 2003 dal sindaco di Collio.
profondo stato di crisi. Al Plan sia
Anno di dismissione
L’impianto non è più in funzione per Fa parte di un complesso di impianti i 142 appartamenti che, soprattut-
Impianti Loc. Monte San Primo 2007
mancanza di neve. sciistici che già fin dall’inizio si to, le sedi degli ex locali pubblici
trovarono in difficoltà a causa della sono abbandonati e regolarmente Comune Dismesso l’impianto a fune nella sua
mancanza di neve. Rimangono i preda di vandali. Medesima sorte Bellagio (CO) parte a valle. Presente la vecchia
resti della stazione di partenza, per l’hotel situato nella sottostante stazione di partenza , con piloni
qualche pilone in cemento armato e località Alpiaz. Dopo il fallimento Quota ancora presenti . Sul terreno sono
i ruderi all’arrivo. economico delle strutture si sta 1500 m s.l.m. - 1650 m s.l.m. circa rimasti cavi in acciaio, anche su
tentando un rilancio della località.
IMPIANTI DISMESSI
IMPIANTI DISMESSI
tracciati di mulattiera
Anche la situazione degli impianti è Tipologia
complessa, sono rimasti inattivi per uno skilift
Impianti loc. Pià Spiss, Valcanale qualche hanno perchè non vi erano
Anno di costruzione
Comune fondi per la revisione. Nel 2020 final-
fine anni ‘50
Ardesio (BG) mente la revisione è stata fatta, ma Impianti Loc. Pian del Tivano
resta l’incognita dell’innevamento. Anno di dismissione
Quota (vedi focus) 2013 Comune
1.200 m s.l.m.- 1.600 m s.l.m. Sormano (CO)
Gli impianti del piccolo comprenso-
Tipologia rio di cui faceva parte lo skilift sono Quota
due skilift, una seggiovia monopo- stati chiusi nel 2007 per un con- 900 m s.l.m. - 1000 m s.l.m.
sto, edifici Impianto Valcava tenzioso, riaperti nel 2012 però al Tipologia
Comune contempo è stata decisa la chiusura 3 skilift
Anno di costruzione definitiva di questo skilift. Riman-
anni ‘80 Torre de Busi (BG)
gono i ruderi del posto di arrivo e i Anno di costruzione
Anno di dismissione Quota piloni dello skilift. metà anni ’70
1997 1200 m s.l.m
Anno di dismissione
La società privata Valcanale srl, in Tipologia metà anni ‘80
liquidazione dal 1997, è proprietaria funivia
del comprensorio (250 ettari nel La quota poco elevata e l’esposi-
Anno di costruzione zione sfavorevole determinarono
Parco delle Orobie bergamasche).
1928 un’oggettiva difficoltà nell’aprire con
Nel 2013 le funi e i seggiolini dei due
skilift e della seggiovia sono stati continuità gli impianti. La scarsa
Anno di dismissione Impianto Alpe Pezzeda fruizione dei 10 km di piste ne de-
rimossi ed è stato interdetto l’ac- fine anni ‘70
cesso all’ex albergo. Sotterrata nel terminò la chiusura. Impianto Loc Monte Tesoro
Comune
piazzale antistante all’hotel è stata Tra le prime stazioni sciistiche della Collio (BS) Comune
trovata moquette, che ARPA Lom- Lombardia e delle Alpi Centrali, Carenno (LC)
bardia ha dichiarato non pericolosa. dell’impianto si conservano ad oggi Quota
La strada, costruita per raggiungere la stazione di arrivo a Valcava e, in 1330 m s.l.m.-1800 m s.l.m. Quota
l’albergo, è chiusa con una sbarra e essa, una delle cabine. Impianti loc. Monte Crocione 1400 m s.l.m circa
presenta crolli. Tipologia
Impianti Loc. Montecampione due seggiovie, inoltre in quota sono Comune Tipologia
presenti alcuni skilift Casasco (CO) uno skilift
Comune
Artogne e Pian Camune (BS) Anno di costruzione Quota Anno di costruzione
fine anni ‘70 1000 m s.l.m. - 1200 m s.l.m. N.D.
Quota
gli edifici sono a 1200 m s.l.m., le Anno di dismissione Tipologia Anno di dismissione
piste sono a s.l.m. 1200/2000 m 1999 2 skilift e 1 seggiovia N.D.
Sono ancora presenti i ruderi dello Quota Impianti Loc. Entova – Scerscen La seggiovia funziona solo durante Ci sono almeno dieci plinti, distri- Tipologia
skilift. 1440 m s.l.m. le vacanze natalizie per coloro che buiti lungo una linea retta che dalla una seggiovia
Comune possiedono le seconde case in diga del lago Fedaia arriva a Pian
Tipologia Chiesa Valmalenco (SO) zona. Gli altri impianti sono stati dei Fiacconi, per una lunghezza in li- Anno di costruzione
uno skilift doppio chiusi nel 2013 dal Comune perché i nea d’aria di circa 1,5 km. Segnalato 1956
Quota
costi sostenuti per l’innevamento ar- nel censimento realizzato per conto
Anno di costruzione 2957 m s.l.m. Anno di ammodernamento
tificiale erano troppo elevati a fronte della Fondazione Dolomiti Unesco.
non noto 1984
Tipologia di ricavi esigui.
Anno di dismissione edificio e piccola teleferica Anno di dismissione
non noto 2012
Anno di costruzione
Lo skilift è abbandonato, è rimasto 1986 L’impianto, abbandonato nel 2012,
solo un pilone a metà pista è stato anche danneggiato da Vaia
Anno di dismissione nel 2018 e rappresenta un pericolo
Impianto Cima Colletta 1993 per la sicurezza. Segnalato nel cen-
Impianto Pialeral simento realizzato per conto della
Comune Nasce da un’idea degli anni ’70
Fondazione Dolomiti Unesco.
Brallo di Pergola (PV) quando ancora si pensava che si
Comune potesse praticare lo sci estivo sul Veneto
Pasturo (LC) Quota ghiacciaio Scerscen. La fusione del
1350 m s.l.m.-1450 m s.l.m Impianti loc. Villanova
Quota ghiacciaio e i problemi economici ne
1900 m s.l.m.- 1600 m s.l.m. hanno decretato la fine. Rimane un Comune
Tipologia
albergo in stato di abbandono, una Borca di Cadore (BL)
uno skilift e una manovia
IMPIANTI DISMESSI
IMPIANTI DISMESSI
Tipologia piccola teleferica e pali accatastati Impianti loc. Poggio Sant’Elsa
uno skilift Anno di costruzione a terra. Quota
non noto Comune 950 m s.l.m. - 1150 m s.l.m.
Anno di costruzione Laveno (VA)
anni ‘60 Anno di dismissione Tipologia Impianti loc. Mietres
2019 Quota sciovia
Anno di dismissione 1000 m s.l.m. - 1062 m s.l.m. Comune
non noto Mancano i fondi per i lavori di ma- Anno di costruzione Cortina d’Ampezzo (BL)
nutenzione e gli impianti rimangono Tipologia anni 60
Alle pendici del Grignone, sul ver- chiusi. uno skilift Quota
sante valsassinese. I pali e la stazio- Anno di dismissione 1429 m s.l.m. – 1710 m s.l.m.
ne d’arrivo dello skilift sono ancora Impianti Loc. Arnoga Anno di costruzione non noto
presenti, prevedono di rimuoverli fine anni ’60 Tipologia
nel 2021. Comune Presenza di strutture in ferro e una seggiovia
Valdidentro (SO) Anno di dismissione cemento di almeno un vecchio
Impianto Cainallo primi anni ‘80 impianto di risalita. Segnalato nel Anno di costruzione
Quota censimento realizzato per conto anni ‘60
Comune 1900 m s.l.m. La piccolissima stazione sciistica della Fondazione Dolomiti Unesco.
Esino - Lario (LC) restò in funzione fino ai primi anni Anno di dismissione
Tipologia ’80, quando, a causa delle scarse 2016 circa
Quota uno skilift annesso a un albergo nevicate e della bassa quota che
da 1230 m a 1312 m non ne permetteva l’uso del canno- Impianto abbandonato, nonostante
Anno di costruzione ne delle nevi chiuse i battenti. le piste avessero un impianto di in-
Tipologia 1968 nevamento artificiale ed un piccolo
uno skilift doppio Trentino Alto Adige bacino di accumulo di acqua, per i
Anno di dismissione costi di manutenzione delle piste a
Anno di costruzione 2000 Impianto Fedaia / Pian dei Fiac- fronte di un’utenza scarsa per la fa-
non noto Impianti Loc. Caspoggio coni cilità delle piste e per l’esposizione
Dismesso per fine vita tecnologica e
Anno di dismissione a sud che le rendevano presto im-
bassa redditività Comune Comune
2005 praticabili. Ancora presente in loco
Caspoggio (SO) Canazei (TN) l’impianto cannibalizzato in alcune
Gli skilift non sono più in funzione. Quota parti e i seggiolini accatastati.
Quota
Gli impianti sono ancora in loco. 1100 m s.l.m. – 2200 m s.l.m. 2150 m s.l.m - 2625 m s.l.m.
Quando c’è neve viene messo un
tapis roulant. E’ in vendita anche il Tipologia Tipologia
Rifugio Cainallo, gestito fino a fine una funivia, sei seggiovie, due skilift una seggiovia Impianto loc. Frassené
2020
Anno di costruzione Anno di costruzione Comune
Impianto Alpe Paglio anni ‘60 anni ‘60 Voltago Agordino (BL)
Impianti loc. Staulin Abbandonata, nonostante le piste Rimangono i resti di un piccolo im- Anno di costruzione Impianto loc. Pocol – Impianto Anno di dismissione
avessero un impianto di innevamen- pianto di arroccamento per le piste anni ‘70 Baby Pocol anni ‘80
Comune to artificiale ed un piccolo bacino verso Pocol e Tofana.
Cortina d’Ampezzo (BL) di accumulo di acqua, per i costi di Anno di dismissione Comune Piccolo skilift isolato scarsamente
manutenzione delle piste a fronte anni ‘90 circa Cortina d’Ampezzo (BL) utilizzato. Resta il solo edificio della
Quota partenza.
di un’utenza scarsa per la facilità
1413 m s.l.m. – 1520 m s.l.m. Costruito in sostituzione di analogo Quota
delle piste e per l’esposizione a
impianto che si trovava 50 metri da 1190 m s.l.m. a 1520 m s.l.m. Impianti Loc. Alverà
Tipologia sud che le rendevano rapidamente
più a ovest. La pista era dotata di (funivia); da 1452 m s.l.m. a 1530
una seggiovia impraticabili. Ancora presente in Comune
innevamento artificiale. Abbando- m s.l.m. (skilift); da 1530 m s.l.m. a
loco l’impianto completo compresi Cortina d’Ampezzo (BL)
nato per problemi di innevamento 1580 m s.l.m. (baby skilift)
Anno di costruzione i seggiolini ancora agganciati alla
in quanto l’orientamento a sud della
anni ‘60 fune. Tipologia Quota
pista la rendeva impraticabile molto
una funivia e due skilift 1310 m s.l.m. - 1413 m s.l.m.
Anno di dismissione precocemente. Restano i plinti di
anni ‘80 circa appoggio dei piloni e a monte il Tipologia
Anno di costruzione
blocco del rinvio della fune. una seggiovia
La funivia è stata costruita nel 1925.
Dismessa, resta l’edificio di parten-
Gli altri impianti sono degli anni ’50.
za riconvertito in deposito.L’edificio Anno di costruzione
di arrivo è in stato di abbandono Anno di dismissione anni ‘60
con banco motore, motore e seg- La funivia è stata dismessa nel
giolini. Anno di dismissione
1975. Anni ’80 (baby Pocol) anni ’90
anni ‘70 (circa)
Impianto Loc. Guargné (skilift)
Dismessa, resta l’edificio partenza
IMPIANTI DISMESSI
IMPIANTI DISMESSI
Comune La funivia venne chiusa nel 1975
trasformato in civile abitazione e
Cortina d’Ampezzo (BL) perché l’arrivo distava 400 metri
arrivo utilizzato come deposito.
dalle piste da sci e per la diffusione
Quota dell’auto privata che rendeva più
Impianto loc. Colfiere – Col 1250 m s.l.m – 1310 m s.l.m. agevoli gli spostamenti. L’impianto
Druscié più grande di skilift è ancora pre-
Tipologia sente benché da molti anni abban-
Comune skilift Impianto loc. Lacedel donato; il secondo impianto è stato
Cortina d’Ampezzo (BL) costruito come impianto di servizio
Anno di costruzione Comune per gli ospiti degli alberghi della
Quota anni ’70 Cortina d’Ampezzo (BL) località Pocol. Resta la stazioncina
1462 m s.l.m. – 1770 m s.l.m. di partenza.
Anno di dismissione Quota
Tipologia 2015 circa 1338 m s.l.m - 1460 m s.l.m.
seggiovia
Piccolo skilift- scuola da poco Tipologia
Anno di costruzione dismesso per scarso utilizzo e skilift
1939 problemi innevamento ma ancora
completamente attrezzato e agibile. Anno di costruzione
Anno di dismissione anni ’50
2019
Anno di dismissione
Storico impianto utilizzato anche per 2010
lo slalom nelle Olimpiadi del 1956.
In corso di demolizione. Surrogato Impianto abbandonato per un lento
da nuova cabinovia. movimento franoso che ha interes-
sato la partenza.
Impianto loc. Col Tondo Impianto loc. Cortina Crignes Impianti loc. Malga S. Giorgio
Area oggetto di lottizzazione con Impianto loc. Collina Impianto Loc. Sella Chianzutan Sono presenti un fabbricato e un Quota Nel 1982 il comune acquistò la
ben 350 appartamenti, molti dei impianto completo di funi. E’ stato 1233 m s.l.m. - 1563 m m.s.l. sciovia “Del Cerro” di Pavullo nel
quali vuoti per decenni, fino al Comune Comune abbandonato a causa della costante Frignano (del 1969) chiusa po-
deserto attuale. Siamo in presenza Forni Avoltri (UD) Verzegnis (UD) diminuzione delle nevicate e alla Tipologia chi anni prima, riposizionandola
di gestioni sbagliate o addirittura costruzione degli impianti dello una seggiovia con tutte le sue strutture a Zocca
Quota Quota
cattive gestioni: negli anni 2000 Zoncolan e di Castel Valadier. La sperando in un rilancio turistico
1250 m s.l.m. 950 m s.l.m. Anno di costruzione
il presidente della società è stato proprietà, inizialmente privata, è della piccola località modenese.
metà ‘60
colpito da interdittiva antimafia. Ai Tipologia Tipologia successivamente passata in mano Il funzionamento durò solo sino ai
problemi economici si è inesora- uno skilift tre skilift al Comune, che l’ha data in conces- Anno di dismissione primi anni ‘90 alternando stagioni di
bilmente aggiunta la mancanza di sione. 2008 assenza completa di neve a stagioni
neve essendo gli impianti a bassa Anno di costruzione Anno di costruzione prosperose. Ad impianto chiuso per
quota. Ciò nonostante nel 2019 la non noto 1973 Strutture in parte dismesse. Nel scadenza di vita tecnica nulla venne
Provincia di Verona ha nuovamente 1948 è stato costruito un rifugio. fatto per un suo eventuale rinnovo
avviato un bando per la ricerca di Anno di dismissione Anno di dismissione Ora che la pista è dismessa si usa in o ripristino. Attualmente, rimangono
un gestore degli impianti sciistici di non noto 2009 parte come sentiero per raggiungere a testimonianza solo alcuni pali e
questo comprensorio. il rifugio Monte Ferro. la stazione tenditrice di valle ormai
L’impianto è stato dismesso per Il caso era già stato segnalato nel parte integrante del bosco.
mancanza di neve. Non è stato ef- dossier di Mountain Wilderness, Emilia Romagna
fettuato alcun intervento di dismis- dove si indicava la presenza delle
sione o riqualificazione, le strutture seguenti strutture abbandonate: due Impianti Cupolino
sono tuttora presenti, il mancato skilift completi di piloni, stazione di
Impianti Loc. Sella Nevea Comune
intervento da parte del Comune partenza e d’arrivo. Proprietario de-
(proprietario dell’area da 10 anni) è gli impianti è il Comune, che ha ten- Lizzano in Belvedere (BO)
Comune
IMPIANTI DISMESSI
IMPIANTI DISMESSI
imputabile al mancato innevamento tato diverse volte, senza successo, Sella Nevea, Slalom, Chiusaforte
nella zona interessata. di dare in gestione gli impianti. Ora Quota
(UD) 1638 m s.l.m. - 1817 m s.l.m.
è ancora tutto lì a quanto afferma il
Comune. Quota Secondo troncone Cimoncino
Tipologia
1100 m s.l.m. Skilift con T-bar/ancora Comune
Fanano (MO)
Friuli Venezia Giulia Tipologia Anno di costruzione
uno skilift, alcuni edifici 1985 Quota
Impianti Passo Tanamea
Anno di costruzione 1721 m s.l.m. - 1976 m s.l.m.
Anno di dismissione
Comune 1982 2013 Tipologia
Lusevera (UD)
Anno di dismissione seggiovia due posti
Impianti Val di Lauco Sciovia del Cupolino, rimangono i
Quota 2008 piloni, ma è chiusa da 7 anni causa Anno di costruzione
900 m s.l.m. troppo vento ed impianto non revi-
Comune La pista Slalom, situata sul versante non noto
Tipologia Lauco (UD) sionato negli ultimi 3 anni.
sud sotto l’Altopiano del Montasio,
Anno di dismissione
uno skilift è stata chiusa per una slavina e non
Quota 2017
più riaperta. Sella Nevea è situata
Anno di costruzione 1.180 m s.l.m.
nella conca tra il Monte Canin e lo La seggiovia non è funzionante
1970 Jof di Montasio. Dal 2009 è stato
Tipologia da almeno 2-3 anni per mancata
uno skilift reso funzionante il collegamento del revisione e carenza di neve. Anche il
Anno di dismissione
comprensorio sciistico di Sella Ne- campo scuola Pian di Falco è chiu-
1976
Anno di costruzione vea, sul versante italiano del Monte so da diverso tempo perchè situato
L’impianto è stato abbandonato nel non noto Canin, con l’area sciistica slovena di a quota troppo bassa.
1976 a seguito del terremoto. Non Bovec, sul lato sud del Canin. Lì gli
Anno di dismissione impianti di risalita partono addirittu-
è stato effettuato alcun intervento Impianto Loc. Sella Duron Impianti Loc. Zocca
non noto ra da circa 500 metri di altitudine.
di dismissione o riqualificazione, le
strutture sono tuttora presenti. E’ stato fatto un intervento di Comune Comune
dismissione parziale; sono rimasti Paularo (UD) Zocca (MO)
i tralicci per i quali non è previsto Quota Quota
alcun intervento e pertanto risultano 1080 m s.l.m. 750 m s.l.m.
abbandonati.
Tipologia Tipologia Impianti Appenninia e La Romita –
uno skilift una sciovia Loc. Civago di Villaminozzo
Tipologia Marche, Umbria Sino al 2010 la piccola stazione Abruzzo Anno di dismissione
due skilift sciistica offriva oltre 6 km di piste 2001
Impianti loc. Forca Canapine – di discesa per gli appassionati dello Comprensorio Campo Nevada
Anno di costruzione Castelluccio di Norcia sci alpino e 1 campo scuola. At- Vicino alla più celebre Campo
1966 tualmente gli impianti sono fermi; si Comune Imperatore, nel Parco Nazionale del
Comune praticano sci di fondo, sci alpinismo L’Aquila (AQ) Gran Sasso e Monti della Laga, sulla
Anno di dismissione Arquata del Tronto (AP) conca di Monte Cristo sono presenti
e ciaspolate.
2006 Quota quattro skilift, ormai dismessi. Esiste
Quota Impianto Casetta Pulledrari - Ma- 1900 m s.lm. un progetto per il ripristino dell’area
Gli impianti sono due: uno di più 1330 m s.l.m. - 1670 m s.l.m. resca 2000 e il collegamento a Campo Impera-
ridotte dimensioni che dall’Hotel Tipologia
tore. Il collegamento prevede la re-
Parco dei Principi (Ex Tana dei Lupi) Tipologia Comune edifici
alizzazione di una nuova cabinovia,
sale a quota 1.375 metri circa e due skilift, un tapis roulant, vari San Marcello Pistoiese (PT)
Anno di costruzione una seggiovia che andrà dalla cima
uno che da quota 1.260 in loca- edifici
lità Paesine porta a quota 1.657 Quota anni ‘60 del Monte Cristo all’altro versante Campania
Anno di costruzione (1900 - 1600m) lunga 1000 metri
entrambi sulle falde del Monte 1220 m s.l.m. Impianti Scioviari del Matese
inizi anni 2000 Anno di dismissione ed una telecabina di collegamento
Giovarello. Sono rimaste la stazione
Tipologia mai terminato da Fossa di Paganica a Scindarel-
di partenza, gli attacchi dei cannoni Comune
Anno di dismissione skilift e un rifugio la (1700 - 2200 metri) lunga 1600
per l’innevamento artificiale, funi e Il complesso alberghiero di Fossa Piedimonte Matese - Loc. Bocca
2016 metri. Quindi si tratta di tre nuovi
skilift. di Paganica (all’epoca chiamato della Selva (CE)
Anno di costruzione impianti di cui uno principalmente
Nella zona sono presenti impianti anni ‘60 “Campo Nevada“) è stato costru- di arroccamento e poi uno sciabile
sciistici, situati in parte nelle Marche ito al termine degli anni ’60. La Quota
da 1.450 a 2200 metri collegato alle 1450 m s.l.m. - 1600 m s.l.m.
e in parte nel territorio umbro, a Anno di dismissione costruzione di circa 30.000 mq era piste attuali di Campo Imperatore.
IMPIANTI DISMESSI
IMPIANTI DISMESSI
Forca Canapine, che servono un anni ‘90 inserita all’interno di un progetto più Tipologia
circuito di piste di discesa, oltre un ampio, per la fornitura di servizi per Marsia di Tagliacozzo tre sciovie
anello di sci di fondo nella zona di Negli anni ‘60 vennero costruiti due 2 impianti di risalita che giungono
Castelluccio. L’impianto principale skilift, uno che andava dalla Caset- sulla cima della vetta di Montecri- Comune Anno di costruzione
è la seggiovia ‘Monti del Sole’, che ta dei Pulledrari - rifugio costruito sto. Il progetto all’epoca fu bloccato Tagliacozzo (AQ) fine anni ‘60
Impianto loc. Ospitaletto porta gli sciatori dalla piana Le nel dopoguerra e gestito inizialmen- dalle istituzioni locali e dall’ente
te dal CAI pistoiese - all’arrivo della Quota Anno di dismissione
Vallette al rifugio Monti del Sole. La Parco Nazionale del Gran Sasso
pista grande e l’altro che portava da 1450 m s.lm a 1740 m s.l.m. 2011-2012
Comune zona è chiusa a causa dei danni alle e Monti della Laga per l’eccessivo
Ligonchio (RE) strade causati dal sisma, ma già in sino al Poggio Castello nei pressi impatto ambientale. Successiva- Tipologia Nel 1969 vengono costruire due
precedenza si segnalava la chiusura della Punta della Crina. L’iniziativa mente si decise per la demolizione seggiovia, skilift, edifici sciovie a cui se ne affiancherà una
Quota e stato di abbandono di due rifugi ebbe notevole successo tanto che che risultò ancora più complessa e
1200 m s.l.m.- 1600 m s.l.m. e di un hotel, il blocco degli skilift una parte della pista fu illuminata controversa e per questo i ruderi del Anno di costruzione terza nel 1981. Le prima due arrivate
per il superamento dei 30 anni di per un chilometro e si dice fosse complesso di Fossa Paganica sono 1961 a fine vita tecnica nel 1999, ottengo-
Tipologia la prima in Italia. Dai primi anni ‘90 no una proroga di soli due anni, poi
attività, la mancanza di neve. ancora lì. Dopo 50 anni la struttura
tre skilift l’innevamento delle piste, a causa Anno di dismissione vengono chiuse e parzialmente ven-
è pericolante e durante la stagione
dell’aumento delle temperature, non estiva funge da riparo per gli animali zona in stato di progressivo abban- gono smantellate. Nel 2011 anche
Anno di costruzione la terza entra in scadenza tecnica
ha più permesso la pratica dello sci al pascolo. Esiste un progetto di dono
non noto e per mancanza di alcuni requisiti
e gli impianti, non potendo utiliz- riqualifica del 2015 che però non è
zare cannoni sparaneve, sono stati mai stato attuato. Marsia è un piccolo comprensorio normativi essenziali per il funziona-
Anno di dismissione
chiusi. Il rifugio è stato inizialmente turistico-residenziale che sorge alle mento non ottiene nessuna proroga
2008
abbandonato, poi preso in gestione pendici del Monte Midia (1737m). al suo funzionamento. Quasi con-
Una parte degli impianti partiva dal da una famiglia, che fu costretta a Grazie alla sua vicinanza a Roma, testualmente la Società gestrice si
paese (ne rimane una parte abban- lasciare a causa di un contenzioso Marsia si è sviluppata a partire vede scadere le concessioni e dalla
donata proprio nel centro del paese, con la Provincia, allora proprietaria dagli anni sessanta come luogo di stagione invernale 2011-2012 gli
il campo scuola per i bambini) e Toscana dell’immobile. La Casetta è poi villeggiatura in cui praticare sport impianti smettono di funzionare. Re-
arrivavano in località Comunella in divenuta proprietà della Comunità invernali, specie sci di fondo e stano in vita attività collaterali gesti-
pieno territorio del Parco nazionale Impianti Loc. Passo delle Radici Montana e sono stati avviati lavori di alpino. Nel corso degli anni il luogo te dall’Associazione Sci Club Fondo
dell’Appennino Tosco Emiliano. Era recupero dell’edificio e di smantella- ha perso l’iniziale spinta propulsiva, Matese : attività sportive rivolte alle
Comune ritrovandosi dopo appena due de- scuole e a privati, escursioni con
previsto un progetto di recupero, mento dei vecchi impianti, interrotti
Castiglione di Garfagnana (LU) Impianti Loc. Montecristo cenni in uno stato di semi abban- ciaspole. Nel frattempo il Comune
con costruzione di una seggiovia, a causa della pandemia.
di un impianto di innevamento e di dono, causato anche dai conflitti tra di Piedimonte Matese (siamo negli
Quota Comune
altre 4 piste oltre alle tre esistenti. il consorzio che gestiva il centro e anni 2013-2015) attua un progetto
1530 m s.l.m. - 1580 m s.l.m. L’Aquila (AQ)
Non è mai stato realizzato. il Comune. Le numerose abitazioni per la realizzazione dell’Ecovillaggio
Tipologia Quota sono oggigiorno in parte abbando- Matese – Il Sentiero: ristrutturazio-
due skilift 1900 m m.l.m. nate così come gli impianti sciistici ne di casette di legno per l’acco-
di risalita, oggi chiusi. A partire dal glienza turistica e l’abbattimento di
Anno di costruzione Tipologia 2009 il Comune ha promosso la barriere architettoniche e la messa
fine anni ‘60 primi anni ‘70 quattro skilift costituzione del “Consorzio Stradale a punto di un nuovo sentiero Cai.
Permanente di Marsia” nel tentativo Oggi strutture e servizi continuano
Anno di dismissione Anno di costruzione di porre le basi per un rilancio della ad essere oggetto di abbandono e
2010 anni ‘60 località. scempio.
Quota
Tipologia 1450 m s.l.m.- 1800 m s.l.m
edificio
Tipologia
Anno di costruzione 1 seggiovia e uno skilift
2007
Anno di costruzione
Anno di dismissione non noto
non noto
Anno di dismissione
L’edificio fu realizzato con un Impianto loc. Ciricilla 2010 circa
progetto Por Campania 1.9 e P.I.T.
Parco regionale del Matese per una Comune Nei pressi della Valle del fiume Agri,
cifra di 330mila euro. Terminato nel Taverna (CZ) alle spalle di Marsicovetere, si trova
2007, fu dato in gestione ad una il maestoso massiccio del Monte
società napoletana l’anno seguente, Quota Volturino. Una seggiovia biposto
ma le attività svolte non si legarono 1300 m s.l.m. – 1400 m s.l.m. serviva una pista rossa per lo sci
IMPIANTI DISMESSI
mai alla pista di sci di fondo che ha alpino, riconosciuta dalla FISI per
come arrivo e partenza proprio il Tipologia le gare invernali; iniziava dalla vetta
rifugio. Dopo un periodo di pausa uno skilift del Monte Volturino (1836 mt) e
e di chiusura, nel 2014 il Comune si snodava per 2600 metri. Sulla
Buone pratiche
Anno di costruzione
l’ha dato in uso alla Cooperativa pista principale si immettevano due
non noto
Monte Orso, dedita per lo più ad varianti: una pista nera per utenti
accoglienza, ristorazione è qualche Anno di dismissione esperti, ed un’altra per principianti.
evento. I soci fino al 2019 ne hanno primi anni 2000 Uno skilift della lunghezza di circa
garantito il funzionamento e il colle- 300 metri serviva il campo scuola.
gamento con altre strutture ricettive Ciricilla era l’unica stazione sciistica Gli impianti sono stati chiusi a causa
della zona montuosa in provincia di Catanzaro, nei pressi di una grave dannneggiamento ad
del Villaggio Mancuso. Era costituita opera di vandali, che non è mai
Calabria da uno skilift che serviva 2 piste stato riparato.
lunghe 1 km che partivano dal
Impianto La Pagliara Monte Pietra Posta (m.1400). Oggi,
non rimangono che arrugginiti piloni
Comune
dello skilift, le strutture abbandonate
Celico (CS)
di partenza e arrivo della sciovia e
Quota la biglietteria. Nel 2019 un gruppo
1500 m s.l.m. – 1650 m s.l.m. di associazioni locali sta pensan-
do di lanciare il progetto “Ciricilla
Tipologia sport per tutti”. Il progetto prevede
una seggiovia il rilancio della struttura pensando
a un utilizzo e a una frequentazione
Anno di costruzione anche estiva.
1997
Anno di dismissione
2010
Rapporto di Legambiente
78 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 79
BUONE PRATICHE
presenza di lupi nel territorio, nel 2018 il Parco ha inoltre promosso, all’interno di una
serie di attività, l’escursione “Sulle Tracce del Lupo” per informare correttamente il La cooperativa di comunità è nata nel 2015 grazie alla volontà di un gruppo di giovani
pubblico sulla presenza di lupi nella zona. che ha deciso di valorizzare le esperienze della attivissima Pro Loco del posto, dando
www.parcobeigua.it continuità e forma cooperativa alle attività fatte. Mendatica è un paesino che conta
poco meno di duecento abitanti, a 40 minuti di macchina da Imperia, e ha una storia
e un’economia incentrate sull’antica attività della pastorizia; qui si tengono ogni anno
due appuntamenti che attirano molta gente dalla costa, sono la Festa della Transu-
manza e la Festa della Cucina Bianca, così come è chiamato il cibo tipico dei pastori,
la cui tradizione è tenuta viva e che sembra avere successo anche tra i giovani.
Dopo l’alluvione del 2016 che ha causato diversi danni alle infrastrutture e all’unico
impianto sciistico della zona, le uniche attività turistiche sono quelle svolte dalla Coo-
perativa Brigì, che gestisce il Parco Avventura di Mendatica, Mendatica didattica, ov-
vero le attività per scuole e gruppi, una parte delle quali si volge nel mulino comunale,
oggi ristrutturato, e poi la parte di accoglienza che si rifa’ al rifugio Ca’ da Cardella,
ma con l’idea di provare a realizzare un albergo diffuso per aumentare i posti letto.
La cooperativa organizza anche ciaspolate, anche in notturna, e in estate escursioni
sommeggiate.
Piemonte lo permettono, la conca del Pra è il terreno ideale per le passegiate con le ciaspole e
per lo sci da fondo seguendo un anello battuto di circa otto chilometri che consente
Associazione culturale Sassi Vivaci anche ai principianti di avvicinarsi a questa attività. Alcune facili scalate sulle creste
delle principali montagne che circondano la Conca del Pra si trasformano durante l’in-
Sassi Vivaci da anni si occupa di promuovere, attraverso il progetto AltraMontagna, verno in splendidi itinerari paragonabili alle vie alpinistiche classiche dei più importanti
il turismo sostenibile nelle valli del Monviso. Il marchio territoriale MonvisoPiemonte massicci glaciali delle Alpi. Dal rifugio è possibile scalare diverse vette con i ramponi
è il contenitore di tutte le attività proposte veicolate attraverso il sito internet www. ai piedi, scegliendo la più adatta alla propria preparazione. La Val Pellice è stata poi
monvisopiemonte.com e vari social network (Facebook, Twitter, Flickr, Instagram). una delle prime valli piemontesi nella quale si è sviluppata, alla fine degli anni ‘70, la
L’obiettivo è creare ed accrescere una coscienza collettiva che catalizzi la forza e le sistematica esplorazione delle cascate di ghiaccio. Roby Boulard e compagni hanno
capacità delle aziende e dei singoli operatori locali per sviluppare il brand MonvisoPie- esplorato una dopo l’altra tutte le colate di ghiaccio della zona e da allora queste
monte: il fine è promuovere un turismo più sostenibile legato alle attività outdoor, alla cascate rappresentano una meta ambita per gli appassionati. Durante tutto il periodo
cultura e all’enogastronomia del Monviso trecentosessantacinque giorni all’anno, cre- invernale il rifugio è sede di una scuola di arrampicata su ghiaccio gestita dalle guide
ando opportunità di reddito per le persone che si impegnano ad operare sul territorio alpine della valle che propongono corsi e stages di vari livelli. Inoltre, le guide alpine del
in modo nuovo. Tra le proposte di turismo sostenibile promosse ci sono: ciaspolate rifugio propongono interessanti gite di sci alpinismo, anche di più giorni, allacciandosi
e scialpinismo invernale, escursionismo tutto l’anno, trekking del Monviso in estate, al giro del Monviso. I numerosi canalini che percorrono i versanti della Conca del Pra
escursioni fotografiche e prossimamente giornate di benessere e yoga. sono invece il terreno ideale per la pratica dello sci ripido e le varie esposizioni dei
www.sassivivaci.org pendii favoriscono le discese durante tutto il periodo invernale, sempre in funzione
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
dell’innevamento. Al rifugio è possibile noleggiare tutta l’attrezzatura necessaria per
praticare le varie attività invernali.
www.jervis.it
ideale di partenza e ritrovo per diverse uscite di ciaspole e scialpinismo di tutti i livelli. Catapulte: rifugi del Briançonnese). Per la cucina casalinga utilizzano prodotti locali
Qui arriva solo chi vuole stare lontano dal turismo di massa ed è molto facile avvistare (tome di alpeggio, farine di Venaus, carni piemontesi, frutta e verdura di stagione…)
diverse specie animali quali camosci e stambecchi durante le escursioni. Il rifugio è In rifugio ospitano serate tematiche con presentazioni di libri e testi di montagna e
dotato di 12 camere per un totale di 40 posti letto, l’accoglienza e la competenza nel dispongono di una piccola collezione di materiale sia alpino (libri, riviste, mappe car-
proporre una montagna sostenibile qui è molto alta. tografiche) sia storico e artistico del territorio. Il Rifugio è punto di partenza per molte
www.rifugioselleries.it gite di ski alpinismo di diversa difficoltà. Nella valle è tracciata una bella pista di fondo
fondo/escursionismo. Vi sono numerose possibilità di passeggiate con racchette da
neve.
Pian Muné - Sport e relax in quota www.rifugiothures.it
Pian Munè, località della Valle Po nel Comune di Paesana offre la possibilità di trascor-
rere giornate in montagna in un’area organizzata e accessibile a tutti, sia dal punto di Val Devero
vista economico che funzionale. La località è organizzata per offrire attività di svago
in tutte le stagioni e sta lavorando per superare il concetto di sola stazione sciistica L’Alpe Devero si trova all’estremo nord della Regione Piemonte e confina con la Sviz-
per sviluppare invece un’area organizzata di sport e svago per un target di clientela zera. È situato nel territorio del comune di Baceno, nella provincia del Verbano-Cu-
ampio. sio-Ossola e fa parte del Parco naturale Veglia-Devero. Per arrivare dalla Val Devero
Principalmente le attività suddivise per stagione sono le seguenti: all’Alpe Devero l’unico mezzo sono i piedi. Nell’intera località è vietato l’accesso al
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
- Inverno: sci alpinismo, ciaspole, sci alpino, snowboard, attività di svago per non traffico veicolare: le macchine rimangono appena sotto, nei parcheggi alla base del
sciatori, servizi di ristorazione, noleggio attrezzatura presente in loco. paese. Ci vogliono 10 minuti scarsi per raggiungere la Capanna Castiglioni al fondo
- Primavera/estate: trekking, MTB, ftwalking cross, area relax, servizi di ristorazione, della conca, un’ex caserma della Guardia di Finanza adattata in rifugio. I gestori del
attività organizzate per tutte le fasce d’età (escursioni organizzate, attività didatti- rifugio propongono escursionismo con accompagnatore naturalistico, sci alpino, sci
che per bambini tutte le settimane, Pet Therapy (principalmente con asini e cavalli) nordico e ciaspole. I sentieri invernali partono dall’Alpe Devero e raggiungono l’Alpe
in collaborazione di Associazioni locali. Momenti di promozione del territorio, es. Sangiatto o il Monte Cazzola. Attualmente i gestori del rifugio, insieme alla Locanda
camminate per conoscere flora e fauna Alpina e al Bar Pensione Fattorini sono impegnati nel contrastare il progetto di colle-
- Autunno: Trekking, MTB, Servizi di ristorazione, Attività organizzate per tutte le gamento degli impianti sciistici fra la stazione di San Domenico (Comune di Varzo) e la
fasce d’età. stazione in Alpe Devero (Comune di Baceno) via Monte Cazzola. È una richiesta forte
Le attività organizzate ruotano attorno ad una serie di servizi presenti nella zona: e dirompente, questa degli albergatori, dimostra che si può vivere di turismo anche e
- Rifugio Pian Munè ,a quota 1530m. Rifugio di nuova costruzione adibito a Bar, meglio con il “modello Devero”, e che ora sono gli stessi operatori turistici a opporsi a
Ristorante, Biglietteria per gli impianti di risalita e spazio di attività ludiche e didatti- un modello vecchio e perdente.
che, nonché luogo di accoglienza e ritrovo per tutte le attività ed escursioni. www.alpedevero.it
- Baita Pian Croesio a quota 1870m. Rifugio con servizio Bar Ristorante raggiungibi-
le su strada forestale sterrata di 3,5 km con partenza dalla quota 1530m del primo
Rifugio o usufruendo della seggiovia nei periodi di apertura del servizio.
www.pianmune.it
Parkè - Associazione operatori turistici Aree Protette dell’Ossola - Attività ricreative e tutela della
della provincia del VCO natura nelle aree protette alpine: una convivenza possibile
Parkè è un’associazione composta da operatori turistici della provincia piemontese Il numero crescente di escursionisti che raggiungono sempre più spesso angoli remoti
del VCO nelle Alpi dell’Ossola a due passi dal Lago Maggiore. Nata nei primi mesi del delle nostre montagne rappresenta una nuova sfida per i gestori delle aree protette
2012 da un progetto del Parco Naturale Veglia, Devero, Antrona, a cui hanno aderito alpine. Alcune attività (soprattutto durante il periodo invernale o nei periodi riproduttivi)
gestori di strutture ricettive e figure professionali che operano nei parchi e nelle magni- possono avere un impatto negativo sulla già difficile vita della fauna selvatica. Un buon
fiche aree naturali di quest’area alpina, intende promuovere e sostenere lo sviluppo di esempio di come affrontare questa tematica è offerto dall’Ente di Gestione delle Aree
un turismo attento all’ambiente. Attraverso la condivisione dei principi di sostenibilità, Protette dell’Ossola (VB). Si tratta di un’iniziativa articolata che coinvolge diversi attori
tutela del territorio, valorizzazione del patrimonio storico-culturale e a sostegno delle della filiera turistica locale in un percorso di informazione, sensibilizzazione e anche di
attività agricole e pastorali, un gruppo numeroso di gestori di rifugi, piccoli alberghi, sviluppo economico e territoriale. Il ripetersi delle condizioni di disturbo si ripercuote
bed and breakfast, guide alpine, accompagnatori naturalistici e guide turistiche si sullo stato di salute degli animali, sulla loro resistenza a patologie e parassiti, sul suc-
sono uniti per soddisfare in sinergia quella domanda di turismo consapevole e re- cesso riproduttivo. Nei casi più gravi, il perdurare di condizioni di conflitto e/o disturbo
sponsabile in continua crescita anche in inverno. L’impegno etico e pratico dei sog- può portare gli individui (o le popolazioni) all’abbandono delle aree maggiormente vo-
getti coinvolti in questo percorso, che ha come orizzonte un nuovo modo d’intendere cate. Al fine di evitare tali rischi, sono previste attività che vanno dal monitoraggio della
lo sviluppo turistico nel rispetto dell’ambiente e delle attività tradizionali, è sottoscritto fruizione alla formazione degli operatori, dall’attivazione di una campagna informativa
da tutti i membri dell’associazione nel suo statuto. all’allestimento di alcuni percorsi escursionistici a basso impatto.
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
www.park-e.org www.areeprotetteossola.it
Ecomuseo delle miniere e della Valle Germanasca Valle Maira - Regno dello sci con le pelli di foca
Comune Prali
La Valle Maira è stata una delle valli più colpite dallo spopolamento e dall’abbando-
L’Ecomuseo Regionale delle Miniere e della Val Germanasca, è un ecomuseo territo- no. Qui il boom dello sci da discesa non è mai arrivato. E’ il luogo delle Alpi in cui si
riale che, a partire dal tema del contadino-minatore e dall’esperienza maturata con le è più creduto nel turismo dolce, con un grande investimento economico e culturale.
proposte ScopriMiniera e ScopriAlpi, estende l’interesse a tutte le risorse e alla cultura La conformazione del territorio assicura da febbraio ad aprile agli appassionati dello
della valle: il paesaggio, la religione (la cultura valdese, così radicata in questa valle, sci con le pelli di foca un amplissima gamma di itinerari, molto apprezzati dai turisti
è sicuramente una specificità da cui non è possibile prescindere), la lingua occitana, d’oltralpe tanto da trasformarlo nel paradiso del fuori pista con gli sci. Il tassello fon-
l’economia familiare, i lavori nei campi e nel bosco, la vita comunitaria. damentale è il Consorzio Turistico, che raduna circa 130 operatori, in una valle che ha
ll tour ScopriMiniera, si svolge lungo la galleria di carreggio principale della miniera circa 2000 residenti. Di recente il Consorzio turistico ha espresso una chiara contra-
“Paola”, ed un grande anello sotterraneo adiacente ai cantieri di estrazione ora di- rietà alla circolazione di fuoristrada, SUV, quad e motociclette, sulle strade bianche in
smessi, per un estensione complessiva di 1,5 km di gallerie e cunicoli . La visita gui- quota della Val Maira, respingendo una proposta della Regione Piemonte. Uno straor-
data approfondisce il tema del contadino-minatore e testimonia gli oltre 100 anni di dinario esempio di lungimiranza e di capacità di cogliere le opportunità del futuro che
estrazione del famoso “Bianco delle Alpi” (varietà di talco rara e pregiata) che hanno dovrebbe essere di esempio per tante altre località montane alla ricerca di un’identità
profondamente segnato questa valle e l’industria estrattiva in Italia. da tradurre in potenzialità di sviluppo locale (vedi focus Valle Maira).
Il tour ScopriAlpi: all’interno della miniera “Gianna”, a quasi 2 km di profondità dalla www.visitvallemaira.it
superficie, le gallerie di lavoro hanno intercettato e reso visibile un “contatto tettonico”.
Sarà così possibile vedere la cicatrice che conferma e testimonia lo scontro avvenuto
65 milioni di anni fa fra terre – le attuali Africa e Europa – che hanno dato origine alle Valle D’Aosta
nascita delle ALPI, così come le conosciamo noi oggi.
www.ecomuseominiere.it Centro Valle
Comune di Saint Marcel, Fénis e Nus
valori ambientali, culturali ed enogastronomici del proprio territorio. Sono Comuni con uno snow park per bambini. Sono numerosi anche gli itinerari per racchette da neve
un territorio che si estende in verticale, dalla piana della Dora fino ad oltre 2.000 m. di e scialpinismo. L’offerta enogastronomica è molto curata, come pure numerose sono
quota. La varietà del territorio e la presenza di importanti testimonianze storiche han- le manifestazioni che i tre Comuni organizzano in occasione dello storico Carnevale
no permesso di sviluppare un’offerta turistica sostenibile anche nella stagione inver- locale, che ricorda in modo ironico la discesa di Napoleone attraverso il passo del
nale. Interessante è senza dubbio la Via delle Stelle, un percorso lungo le strade dei Gran San Bernardo.
tre Comuni, e in particolare di quello di Nus, che ospita, nel piccolo villaggio montano www.comune.etroubles.ao.it
di Saint Barthélemy, l’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta. Nella stessa zona www.comune.saintoyen.ao.it
si sono sviluppati magnifici anelli per lo sci di fondo. Il Comune di Saint Marcel punta www.comune.saintrhemyenbosses.ao.it
soprattutto sul comprensorio minerario nella parte alta del territorio. In inverno esso è
raggiungibile con le racchette da neve, e due gallerie sono visitabili tutto l’anno. Intor-
no al tema minerario si sviluppano iniziative affascinanti, come gite in notturna, cene
“del minatore”, ecc., con un occhio di riguardo all’enogastronomia locale. Il prosciutto
di Saint Marcel è al centro di un altro itinerario attraverso i tre borghi. A Fénis si trova
uno dei castelli medievali meglio conservati della Valle d’Aosta, al centro di una nutrita
serie di attività (visite guidate ma anche concerti, feste e rievocazioni storiche).
www.centrovalledaosta.it
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
Naturavalp
Naturavalp è un’associazione nata in Valpelline per farsi promotrice di un turismo
responsabile e sostenibile nella valle. L’idea di questa associazione è nata in contrap-
posizione ad un progetto di eliski che si voleva sviluppare nel 2011 e che avrebbe
cambiato il volto di questa valle ancora incontaminata. L’associazione è fatta da im-
prenditori turistici, ma anche da artigiani, agricoltori e allevatori che insieme contribu-
iscono ad offrire al turista un’esperienza unica di reale vita valdostana. Naturavalp or-
ganizza ciaspolate con guide alpine, escursioni con gli sci e arrampicate sulle cascate
ghiacciate, ma anche visite alle malghe dove ancora si producono i formaggi o presso
Comuni della valle del Gran San Bernardo gli artigiani che lavorano il legno e il ferro battuto.
Comuni di Etroubles, Saint-Oyen e Saint-Rhémy-en-Bosses www.naturavalp.it
Nell’anno 2000 l’unico skilift presente nel Comune di Etroubles (1.280 m.) veniva
chiuso per fine vita tecnica. I cittadini, con un referendum voluto dall’amministrazio- Lombardia
ne allora in carica, scelsero di non costruirne uno nuovo. Anche da questo evento
nasce l’attuale offerta turistica sostenibile invernale dei tre Comuni. Pochi anni dopo Inverno nel Parco
anche il vicino Saint Oyen chiuse i suoi tre impianti di risalita. Le attrezzature sono Parco delle Orobie
state totalmente smantellate e i piloni rimossi. Soltanto Saint-Rhémy-en Bosses ha
mantenuto un piccolo comprensorio sciistico di interesse locale. Oggi, però, il grosso Da gennaio a marzo il Parco delle Orobie Valtellinesi offre diversi appuntamenti per
dell’offerta turistica della vallata si articola in una serie di interessanti proposte di carat- praticare sci alpinismo e per scalare le cascate di ghiaccio, in compagnia delle Guide
tere artistico, culturale e naturalistico. Il museo a cielo aperto del Borgo di Etroubles è del Parco, guide alpine e accompagnatori di media montagna accreditati dalla Regio-
visitabile tutto l’anno, e comprende opere di astisti di fama internazionale sparse per ne Lombardia. Ogni settimana propone inoltre le “Ciaspolate del Sabato”, diversi itine-
tutto l’abitato del capoluogo. L’offerta legata alla neve si incentra sulla pista di sci di rari all’interno del Parco tutti con partenza dalla stazione di Morbegno. Tra le proposte
fondo “Alta valle del Gran San Bernardo”, tre anelli gestiti in forma consortile dai tre didattiche del Parco c’è anche “Inverno sostenibile” un percorso didattico che educa
Comuni attraversati dal percorso. Nella piana di Flassin (Saint-Oyen) ha preso vita sul rapporto uomo-natura in un periodo molto delicato per gli animali, quello invernale.
I ragazzi, dopo una lezione in classe, vengono accompagnati da una Guida del Parco Vivi Ardesio
in una escursione con ciaspole nella Val Tartano, per far conoscere loro l’ambiente
montano invernale e fargli riconoscere le tracce degli animali. Vivi Ardesio è un progetto editoriale online della comunità di Ardesio, realizzato dalla
www.parcorobievalt.com/ comunità stessa. Il progetto vuole evidenziare le possibilità di fare turismo sostenibile
in quest’area delle Alpi Orobie che ha come centro proprio il Comune di Ardesio,
proponendo trekking, scalate e ice climbing, sci alpinismo sulle vecchie piste, ora in
disuso, oltre a percorsi per ciaspole attraverso le caratteristiche baite di montagna
che costellano il territorio della Valcanale.
Durante il periodo estivo è anche possibile percorrere l’Anello delle Orobie, un cam-
mino che attraversa da un capo all’altro la provincia bergamasca e collega tutti i rifugi
CAI del versante meridionale delle Orobie, e vede la cittadina di Ardesio come punto
di partenza e di arrivo dell’intero percorso.
www.viviardesio.it
BUONE PRATICHE
Albergo Diffuso Ornica
Cooperativa Donne di Montagna Il Comune di Campodolcino consapevole degli impatti ambientali derivanti dall’uso
delle motoslitte, ha voluto regolamentare in modo molto chiaro e restrittivo l’uso di
Ornica è un piccolo comune della Val Brembana a 50 km da Bergamo. Nel 2009 questo mezzo privato. L’utilizzo della motoslitta è possibile solo a chi è in possesso di
erano rimasti solo 160 residenti, così un gruppo di donne ha fondato la Cooperativa una baita che a causa l’innevamento è possibile raggiungere solo con questo mezzo.
Donne di Montagna, allo scopo di creare attività economiche che fermassero lo spo- I proprietari dovranno far richiesta in comune per avere l’autorizzazione e al Consorzio
polamento e ridessero vita alla comunità. È nata da loro l’idea dell’Albergo Diffuso: Montano di riferimento per la targa da porre sulla motoslitta. Coloro che riceveranno
le prime case da trasformare in stanze sono state offerte da abitanti ormai lontani, in l’autorizzazione potranno recarsi alla propria baita esclusivamente seguendo i tracciati
cambio di contributi simbolici; i due bar e l’unico ristorante del borgo sono diventati identificati sui cartelli posti agli inizi dei percorsi, dove vengono ben illustrati i percorsi
sale «satellite» per ospiti. Oggi gli alloggi sono dieci, i posti letto sessanta e tutta la più brevi da seguire per raggiungere le baite, e tutte le zone rosse identificate nelle
comunità si mobilità per l’accoglienza degli ospiti. Le proposte turistiche sono tra le planimetrie. Viene imposto l’obbligo al conducente della motoslitta di copertura as-
più diverse: oltre alle tradizioni escursioni, da fare anche con le ciaspole in inverno, of- sicurativa per la responsabilità civile verso terzi e intestata al titolare della targa, dove
frono agli ospiti la possibilità di vivere da veri montanari, portandoli all’alpeggio con gli sia riportato il numero di telaio del mezzo.
allevatori, facendogli provare la fienagione e guidandoli nel riconoscimento delle erbe
spontanee utili in cucina. Il progetto oggi gode del supporto del Parco delle Orobie, Veneto
della Regione e della Coldiretti ed è diventato un caso di studio internazionale.
www.albergodiffusoornica.it/ospitalita.html Dolomiti del Cadore: regno delle Ciaspe
Il progetto vede la luce con il progetto “Outdoor Park Cadore” realizzato dalla Co-
munità Montana Centro Cadore dove si vanno a localizzare itinerari semplici ma sug-
gestivi, da percorrere con le ciaspe o con le pelli. “Dolomiti del Cadore: regno delle
Ciaspe” è una guida completa di tutti gli itinerari escursionistici di media difficoltà ai
piedi delle cime delle Dolomiti: le Tre Cime di Lavaredo e gli Spalti di Toro, il Cridola e
l’Antelao, le Marmarole e i Cadini di Misurina.
Gli itinerari proposti sono adatti per le ciaspole, ma possono essere usati anche dagli
amanti dello sci alpinismo per raggiungere rapidamente il manto nevoso immacolato
e possono trasformarsi in piste per gli slittini. I percorsi sono segnati con indicazioni
specifiche (cartello con logo delle ciaspe e numero del percorso) e sulla guida sono
anche indicati i rifugi aperti e i ristoranti-pizzeria che si possono trovare lungo il tragit-
to. Alcuni rifugi infatti hanno deciso di aderire rimanendo aperti anche nel periodo in- individuati sei percorsi segnalati da frecce direzionali e tabelle con logo “ciaspole”: Le
vernale. Dolomiti Adventures organizza inoltre delle escursioni giornaliere e in notturna malghe di Rabbi, Sentiero dei masi di Valorz, Ponte sospeso - Malga Fratte, Malga
o dei trekking lungo gli itinerari proposti dalla guida, sempre accompagnati da Guide Stablasolo, Malga Monte Sole, lungo il torrente Rabbies. Il primo è un percorso ad
Alpine o da Guide Naturalistico-Ambientali anello che permette di vedere 4 malghe, con il secondo si raggiungono imponenti
www.dolomites-adventure.com/ita/dolomiti-del-cadore-regno-delle-ciaspe.php cascate ghiacciate, il terzo permette di passare su di un ponte sospeso lungo più di
100 metri, con il quarto e il quinto si raggiungono due diverse malghe e poi si può
rientrare in slittino, il sesto, lungo il torrente che dà il nome alla valle, è il più semplice
Ciaspolate: neve e inverno col Mazarol e consente molte soste sia naturalistiche che culturali ed enogastronomiche.
www.valdirabbi.com/it/a-piedi-dinverno
La Cooperativa Mazarol propone ciaspolate da novembre ad aprile all’interno del par-
co Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, accompagnati da guide esperte che hanno
anche il titolo di Osservatori Nivologici AINEVA.
Tutti gli itinerari proposti si concludono sempre in un rifugio dover poter gustare i piatti
tipici locali. Vengono proposti anche trekking di più giorni sempre con le cisapole, con
notti passate nei rifugi lungo il percorso. La Cooperativa fa anche il servizio di noleggio
ciaspole permettendo così a tutti di potersi avvicinare a questa pratica sportiva. Le
Guide della Cooperativa Mazarol sono Guide Naturalistico Ambientali Regionali che
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
da anni si occupano di, escursionismo e promozione della cultura e del territorio delle
Dolomiti Bellunesi. Sono inoltre Guide ufficiali del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi,
titolo che li rende accompagnatori ideali per scoprire al meglio e in sicurezza il terri-
torio.
www.mazarol.net/attivita-dolomiti-valbelluna/ciaspolate.php Val Cembra
PinèCembra
Val di Cembra: Grumes, Valdonega… luoghi meravigliosi, lontani dal caos delle lo-
calità turistiche. Luoghi che con un metro di neve diventano quasi irreali. L’Altopiano
di Pinè e la parallela Valle Cembra offrono numerose opportunità di praticare sport
invernali che non siano la discesa con gli sci. In primo luogo il pattinaggio su ghiaccio
sui laghi di Serraia, delle Piazze, di S. Colomba, di Lases e di Laghestel, il curling, il
pattinaggio artistico, l’hockey e il broomball nella zona del lago di S. Colomba. Per gli
amanti dello sci di fondo diversi tracciati si snodano tra boschi, prati e scenari di forte
impatto visivo ed elevato valore naturalistico, specialmente nella zona di Miola, nei
pressi del lago delle Piazze e al Passo del Redebus. Molti gli itinerari con le ciaspole
alla scoperta di malghe e paesaggio mozzafiato.
www.visitpinecembra.it
Trentino
A piedi d’Inverno
Rabbi Vacanze
Val di Fiemme, parchi Paneveggio - Pale di San Martino e un posto più sicuro e nel modo meno impattante possibile. E il progetto di valorizzare
Monte Corno i luoghi prosegue.
Nel frattempo però i proprietari dell’impianto di risalita hanno espresso la volontà di
Per gli amanti della natura la Val di Fiemme offre ciaspolate nei parchi naturali di realizzarne uno nuovo. Legambiente, con altre associazioni ambientaliste, si oppone,
Paneveggio-Pale di San Martino e del Monte Corno, fra impronte di cervi, caprioli e anche perché è già possibile arrivare in cima alla Marmolada, a Punta Roca, pren-
volpi, cene in baita ed escursioni al chiaro di luna con le guide alpine di “Sentieri in dendo la funivia a Malga Ciapela.
Compagnia” ascoltando le antiche storie del bosco, discese notturne in slittino nella www.piandeifiacconi.com
pista illuminata di Obereggen. Tutti i tracciati per le ciaspolate e le passeggiate sono
affrontabili anche senza particolare allenamento. Altra disciplina praticabile in inverno
nella Val di Fiemme è lo sci alpinismo, con tracciati di diversa difficoltà e la possibilità, Alto Adige
per i meno esperti, di essere accompagnati da una guida alpina
www.visitfiemme.it/it/active-relax/neve Val di Funes
I paesi di San Pietro e Santa Maddalena vivono tutto l’anno di turismo soft, d’inverno
si pratica lo scialpinismo e le escursioni in ciaspole e a piedi per raggiungere diverse
malghe in quota, tra cui Malga Gampen che offre un servizio di slitte (per la discesa)
a chi non ha la propria. La Val di Funes fa parte di Alpine Pearls e ha puntato il suo
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
sviluppo sulla sostenibilità proponendo numerose attività turistiche invernali a basso
impatto ambientale, promuovendo Mobilcard Alto Adige, che consente di utilizzare
gratuitamente tutti i mezzi pubblici della provincia che permettono di raggiungere tutti
i punti di inizio delle escursioni, e investendo sulla produzione di energia da fonti rin-
novabili.
www.villnoess.com/it
www.gampenalm.com/gampenalm_it.htm
escursioni invernali a misura di famiglia nella regione turistica Val Casies-Monguel- e il ghiaccio dominano il paesaggio. Qui, tra le suggestive cime innevate delle Pre-
fo-Tesido sono per lo più combinate con una sosta mangereccia in una pittoresca alpi Giulie, si scoprono luoghi poco frequentati ma estremamente interessanti. Nel
baita di montagna. Lì gli osti amano deliziare i loro ospiti con il gusto casereccio delle periodo invernale vengono proposte sia attività con le ciaspole, che nord-walking o
ricette della nonna. Il paesaggio invernale nelle località della regione turistica Val Ca- semplici passeggiate alla scoperta dei borghi e delle particolarità culturali di cui è ric-
sies-Monguelfo-Tesido è di inusitata bellezza. L’amante delle escursioni in inverno ha ca in special modo la Val Resia. Tra queste ricordiamo le feste per il Carnevale (Pust)
a disposizione una fitta rete di sentieri escursionistici ben segnalati che conducono in accompagnate dalle musiche e dalle sfrenate danze tradizionali Si può scegliere tra
alto, in un meraviglioso paesaggio montano. tantissimi itinerari diversi da percorrere di giorno o in notturna godendo dei suoni e dei
www.valle-di-casies.com profumi della montagna anche al calar della sera, come, ad esempio, in occasione
della Ciaspolata dal Tramonto al Chiaro di Luna, un itinerario che si snoda tra prati e
boschi innevati illuminati soltanto dai raggi di luna.
www.parcoprealpigiulie.it
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
Alpe di Luson
L’Alpe di Luson si trova nella Valle dell’Isarco. Sull’alpe di Luson non si pratica lo sci
da discesa perché impianti di risalita non ce ne sono (a parte uno mini per i bambi-
ni), per una scelta precisa degli abitanti che hanno preferito puntare su altre attività.
L’offerta turistica prevede escursioni con le ciaspole nei boschi di larice e cirmolo, Carnia Greeters
attività di sci da fondo, escursioni da nordic walking per godere della magia di questa
montagna incontaminata. A Luson la natura è rimasta intatta, gli hotel e le infrastrut- I Carnia Greeters appartengono al network mondiale Greeters per la promozione tu-
ture ancora sporadici. Invece di una piscina, è stato allestito un laghetto balneabile ristica della montagna. È fatto non di guide e operatori professionisti, ma di cittadini
naturale adatto alle famiglie, alimentato da acqua sorgiva dell’Alpe di Luson. Inoltre la e abitanti accoglienti e amichevoli, entusiasti del proprio territorio e desiderosi di con-
località e comodamente raggiungibile con un navetta dalla stazione di Bressanone, dividerlo al meglio e in modo speciale con i visitatori. Non si accontentano però di
per una vacanza sostenibile al 100%. valorizzare l’accoglienza turistica in loco: consapevoli dell’importanza di fare rete con i
territori ‘gemelli’ mira a creare in assoluto la prima rete mondiale di Greeters Alpini, in-
serendosi all’interno del circuito Global Greeter Network, la rete globale dei Greeters.
È un progetto senza fini di lucro che si sviluppa durante tutto l’anno ed è volto a pro-
muovere il lato più vero della Carnia. In questo modo il visitatore, sostenendo questa
iniziativa contribuisce a fare in modo che le persone possano condividere storie, posti
e sorrisi dal vivo. Propongono escursioni nella natura, visite culturali e incontro e pre-
parazione di specialità gastronomiche tradizionali. In una parola, un incontro genuino
con la montagna e i suoi abitanti.
Friuli Venezia Giulia www.carniagreeters.it
principale l’ambiente montano. Sono più di un migliaio le iniziative organizzate dagli Emilia Romagna
anni Ottanta ad oggi. Tutte segnate da un corretto rapporto con l’ambiente: uso
limitato e collettivo delle auto per l’avvicinamento; attenzione e rispetto per la flora, Neve Natura e cultura d’Appennino
la fauna e le proprietà; giusto spazio dedicato alla contemplazione, alla riflessione Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano
e alla convivialità. La stagione invernale è particolarmente ricca di proposte e per
parteciparvi è sufficiente indossare un buon paio di scarponi per camminare sui La scuola di montagna Neve Natura, ideata nel 2007 dal Parco Nazionale con la colla-
sentieri ricoperti dalla neve. borazione di Centri Visita, rifugi, istruttori sportivi, guide alpine, guide escursionistiche,
www.scoprirecamminando.it maestri di sci, naturalisti, esperti e testimoni significativi, scrittori, aziende agricole e
molte altre risorse umane presenti sul territorio, è oggi un progetto didattico e insie-
me una proposta per il turismo invernale improntato alla sostenibilità. Partecipare ad
un viaggio di istruzione Neve Natura significa avere un contatto diretto e immediato
con l’ambiente della montagna, osservando i cambiamenti meteorologici scanditi dal
passare delle ore, studiare le eccellenze paesaggistiche, naturalistiche, letterarie e
socioeconomiche del territorio, ma anche avere un contatto diretto con le comunità
dei borghi che lo ospitano, con le persone che ogni giorno scelgono l’Appennino e
la Riserva della Biosfera UNESCO come luogo dove vivere. Il Parco delle Foreste
Casentinesi propone il programma Neve Natura in collaborazione con il Parco dell’Ap-
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
pennino Tosco Emiliano.
www.parcoappennino.it/newsdettaglio.php?id=46230
In collaborazione con partner del settore pubblico e privato, il Parco si è fatto promo-
Active Tourism- Cooperativa Risorse tore dell’individuazione e realizzazione di appositi percorsi riservati allo sci di fondo
escursionismo ed alle racchette da neve. In tutto si sono individuati 6 itinerari alla
Durante il periodo invernale propongono ciaspolate e sci di fondo per le quali fanno portata di tutti gli appassionati di neve e natura, per rendere il connubio tra Parco e
anche il noleggio dell’attrezzatura e corsi per principianti. Per favorire il ritorno dei turi- turismo invernale una importante realtà. Si tratta di oltre 70 km di percorsi per lo sci
sti sui Sibillini durante il periodo natalizio hanno proposto “Regala i Sibillini” un buono di fondo-escursionistico e le ciaspole forniti di pannelli informativi, e segnaletica ver-
vacanza per effettuare escursioni lungo i sentieri ancora praticabili del Parco. Hanno ticale per i due itinerari di faggeta di Lama Bianca a Sant’Eufemia a Majella e Bosco
anche organizzato un’iniziativa di orienteering sui Monti Sibillini con cena in rifugio per di Sant’Antonio. Ogni anno il Parco organizza un’educational destinato agli operatori
stimolare il ritorno del turismo montano. turistici del territorio per promuovere questi percorsi.
www.activetourism.it www.parcomajella.it/majella-laltra-neve/majella-laltra-neve/
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
Il Camoscio dei Sibillini - Guide dei Sibillini L’inverno in sella
Parco Equituristico Majella Morrone asd
Ininterrotte attività di promozione e protezione dei Monti Sibillini.
Il Camoscio dei Sibillini è un brand che raccoglie un gruppo di professionisti nel settore Il Parco Equituristico Majella Morrone asd offre viaggi, trekking, avventure a cavallo e
ambientale, alcuni abilitati anche come guide escursionistiche dalla Regione Marche, in carrozza all’interno del Parco Nazionale della Majella. Tra le proposte invernali c’è
e il tour operator Forestalp, che propone escursioni in estate ed in inverno sui Sibillini, “L’inverno in sella” che coniuga moduli da mezza giornata con veri e propri viaggi e
attività di educazione ambientale per le scolaresche e attività di consulenza per la pia- trek a cavallo sulla neve. La notevole escursione altimetrica del Parco Nazionale della
nificazione e gestione flori faunistica. Dopo il terremoto del 2016 hanno continuato a Majella permette di adeguare gli itinerari all’altezza del manto nevoso e svolgere i
proporre ciaspolate ed escursioni sui Monti Sibillini allo scopo di mantenere viva, per trekking in tutta sicurezza per cavalli e cavalieri. Per gli itinerari di mezza giornata, al
quanto possibile, l’economia del territorio, riuscendo a riportare in zona i turisti dalle ritorno dalla passeggiata a cavallo sulla neve, è prevista una degustazione di prodotti
regioni del centro Italia. tipici della Majella nella cantina sociale del posto. Per i trekking di più giorni invece è
www.camosciosibillini.it possibile pernottare nei borghi del Parco e fare anche visite ai beni storico architetto-
nici delle località
www.turismoacavallo.com/a-cavallo-sulla-neve-della-majella/
Epicentro - Terremoto culturale
Un progetto per la rivitalizzazione culturale delle zone terremotate di Umbria e Marche
attivo trecentosessantacinque giorni l’anno.
Epicentro è il nome dato ad un progetto che, a partire dal 2017, ambisce a rivitalizza-
re i comuni di Umbria e Marche colpiti dal terremoto del 2016, con progetti culturali
che sappiano riattivare un’economia già fragile. Al progetto hanno aderito le attività
imprenditoriali, le associazioni culturali e tutte le amministrazioni comunali dell’area del
cratere poste a cavallo dell’area appenninica delle regioni Umbria e Marche. Moltissi-
me le iniziative anche nei mesi più freddi. A partire da gennaio 2017 sono state attivate
iniziative culturali (artistiche, letterarie, teatrali, musicali, didattiche) ed escursioni distri-
buite nei vari centri del terremoto e realizzate in collaborazione con le amministrazioni
comunali e le rispettive pro loco e associazioni.
www.facebook.com/epicentroterremotoculturale/
Passaporto dei Parchi di 5 km e un circuito di circa 1500 mt. Lo Sci Club è una delle realtà associative del
Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga territorio che si battono perché le attività turistiche nella zona non vadano disperse.
Ha mantenuto attiva la pista di Fondo di Bocca della Selva anche dopo la chiusura
“Il Passaporto dei Parchi” è un vero e proprio “documento di viaggio”, disponibile della società che gestiva gli impianti di risalita, ed organizza escursioni con ciaspole;
sia in formato cartaceo che online; oltre a dare diritto ad agevolazioni esclusive forni- da sempre pone particolare attenzione ad avvicinare allo sport persone diversamente
sce indicazioni e suggerisce al visitatore quelle attività che mostrano una particolare abili e con difficoltà economiche adottando una politica di inclusione.
sensibilità nei confronti dei temi della biodiversità e della sua difesa, stimolando così www.scifondomatese.blogspot.com/p/corso-ambiente-fino-in-fondo.html
un’imprenditorialità locale green. Mettendo in sinergia il mondo della produzione, della
ristorazione, dell’artigianato e dell’accoglienza turistica, il Passaporto dei Parchi per-
mette di abbinare alla visita degli splendidi itinerari naturalistici delle esperienze uniche Basilicata
che, come i visti nei veri passaporti, rimangono impresse sulle sue pagine grazie ad
un timbro rilasciato dagli operatori convenzionati, divenendo così una vera e propria Ciaspolando verso sud - Infopollino Centro Escursioni in
mappa di viaggio identificativa del percorso effettuato e della permanenza nell’area collaborazione con ASD Pollino Discovery
protetta.
www.gransassolagapark.it/man_dettaglio_man.php?id=2206 Piano Ruggio è uno dei più vasti altipiani del Parco Nazionale del Pollino. Situato nel
comune di Viggianello (Pz) a 1550 metri sul livello del mare, da dicembre ad aprile è
solitamente ammantato di neve. Partendo dal Rifugio de Gasperi si può percorrere
Majamabiente
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
con le ciaspole il sentiero più battuto del Parco Nazionale del Pollino. In questo splen-
dido scenario, ogni anno, Infopollino Centro Escursioni in collaborazione con ASD
Majambiente è una società nata nel 1994 a Caramanico Terme, formata da un gruppo Pollino Discovery organizza CIASPOLANDO VERSO SUD, unica gara con le ciaspole
di Guide Locali che propongono escursioni, percorsi in e-bike, gestiscono un centro del Centro Sud Italia. La manifestazione, adatta a tutti, dai neofiti ai professionisti del
di visita con un museo naturalistico ed archeologico, un museo della fauna, uffici infor- settore, è patrocinata dall’Ente Parco Nazionale del Pollino.
mazioni dislocati in alcuni comuni della Valle dell’Orta, un’area faunistica, un giardino Infopollino Centro Escursioni organizza ciaspolate durante tutto l’inverno.
botanico ed una foresteria scientifica con 25 posti letto. In inverno propongono itine- www.ciaspolandoversosud.it
rari escursionistici molto panoramici con le ciaspole, con partenza in minibus gratuito
da Caramanico Terme e soste ai rifugi: “Paolo Barrasso”, Monte Rapina m. 1542, “Di
Donato”, Lama Bianca m. 1299, “Di Marco”, Pianagrande m. 1747.
Tra le diverse attività svolte, segnaliamo la riscoperta del Sentiero della Libertà nella
Valle dell’Orfento, con la calendarizzazione periodica di escursioni rievocative, che
traggono spunto dal libro del caporalmaggiore neozelandese John Evelyn Broad,
pubblicato nel 1945 che racconta della sofferta sopravvivenza di tre fuggitivi nelle
grotte, nei fienili e nelle masserie della Valle dell´Orfento e di Caramanico, dove furono
nascosti e sostenuti per sette mesi dai contadini e dallo stesso podestà fino al ricon-
giungimento con le proprie truppe. Majambiente offre dunque ai visitatori della Majella
la possibilità di compiere un’esperienza unica, nella quale l’escursione sulle strade
della silenziosa resistenza degli Italiani che recarono supporto e viveri ai prigionieri, pur
essendo loro stessi in condizioni di stenti ed estrema povertà.
www.majambiente.it
Campania
Calabria spolatori, appassionati dello sci di fondo ma anche amanti della natura per godere dei
panorami innevati di Monte Soro, Portella Femmina Morta, i laghi Maulazzo e Biviere:
Camminasila una immagine suggestiva per il rinnovato impegno di “Progetto Neve- Scia nel Parco”
che intende avvicinare grandi e piccoli alla pratica sportiva approfittando del periodo
Si propone un modo diverso di vivere il turismo sulla Sila, improntato sui principi del- invernale, a testimonianza che ogni stagione possiede un particolare motivo per co-
la sostenibilità in estate come in inverno. Camminasila è un’associazione che ha lo noscere ed apprezzare la natura del Parco dei Nebrodi.
scopo di promuovere il territorio Silano attraverso le attività outdoor come il trekking, www.parcodeinebrodi.it
la mountain Bike, le ciaspole, lo sci di fondo, la canoa e tutte quelle attività eco-so-
stenibili che consentono di far conoscere il territorio in ogni stagione. L’associazione
ha anche selezionato luoghi in cui mangiare e dormire che rispecchino i criteri della
sostenibilità adottati per le attività sportive. Le ciaspolate sono studiate per venire in-
contro ad ogni tipo di esigenza, infatti organizzano sia uscite in diurna che in notturna.
Numerose anche le escursioni organizzate per coloro che amano lo sci di fondo.
www.camminasila.com
BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE
Nevediversa tra coralli e Grifoni
Rete turistica sostenibile di Legambiente Sicilia
Sulle Madonie, il massiccio montuoso più “antico” della catena appenninica siciliana,
Legambiente organizza attività escursionistiche sulla neve con le ciaspole. Le escur-
sioni partono sempre dal Rifugio CEAS il Grifone, sede della rete turistica sostenibile
di Legambiente Sicilia e punto di appoggio all’escursionismo a Piano Battaglia. Il pa-
esaggio è quello della formazione carbonatica delle alte Madonie, una antichissima
catena di isole coralline che l’azione modellatrice del Pianeta ha trasformato in queste
Sicilia magnifiche montagne oggi riconosciute dall’UNESCO quali Global Geopark. Tra gli
itinerari proposti (prenotabili anche senza eventi programmati in qualsiasi giorno della
Progetto Neve - Scia nel Parco settimana), i sentieri di Monte Ferro, Monte Mùfara, Pizzo Carbonara, anello del Cervi.
Parco dei Nebrodi Il Rifugio offre servizi di guida, ristoro, noleggio ciaspole.
www.ilgrifone.org
L’iniziativa costituisce un appuntamento per fruire del Parco nel periodo invernale, www.madonieapassolento.it
particolarmente atteso dagli appassionati dello sci di fondo. Si tratta di un rinnovato
impegno, che prevede una forma di utilizzo del territorio grazie alla pratica sportiva
dello sci e dell’escursionismo attraverso i sentieri innevati: una fruizione diversificata, Neve e nevaiuoli
organizzata dall’Ente che ha visto tanti appassionati approfittare della prima neve per Centro di Esperienza e Museo Multimediale della Montagna Siciliana
riempire i sentieri del Parco. La consolidata iniziativa si avvale della collaborazione
delle Amministrazioni di Cesarò, San Fratello, San Teodoro, Troina e Capizzi, degli Sui Nebrodi, al centro della catena appenninica siciliana, Legambiente Sicilia gesti-
istituti comprensivi di Cesarò e Capizzi, l’Azienda speciale Silvo Pastorale di Troina, sce il Centro di Esperienza e Museo Multimediale della Montagna Siciliana, ospitato
delle Associazioni SCI CLUB Pizzo Antenna, FederEscursionismo Sicilia, I Nebrodi e nella ex Caserma delle Guardie della Montagna nicosiana. La struttura ha una ampia
Vai col Trekking ed in generale dei soggetti aderenti al circuito Nebrodi Outdoor. Cia- dotazione didattico interpretativa dedicata alla natura ed alla cultura della montagna
L’impianto sciistico non è più attivo da diverso tempo, ma sono tanti i visitatori dispo- des Alpes. Un volume che consacra la
sti a fare un po’ di strada a piedi e avventurandosi in tour esperienziali lungo i pendii, Qui il boom dello sci da discesa non è val Maira come santuario dello scialpi-
FOCUS
in compagnia di una guida (sconsigliato avventurarsi da soli se non si conosce il ter- mai arrivato, pochissimi anche gli edi- nismo europeo: la conformazione del
ritorio) in mezzo a paesaggi fiabeschi e vallate innevate ricoperte di foreste di lecci e fici recenti, e alla fine dello scorso mil- territorio, con tante piccole valli late-
roverelle maestosi e boschi di castagni, noccioli e abeti, in un territorio incontaminato lennio queste assenze diventano valori rali, assicura da febbraio ad aprile agli
e spesso selvaggio. Una Sardegna inusuale, quella dei borghi dell’interno, nei territori rari e preziosi. Comincia alla fine degli appassionati dello sci con le pelli di
dei comuni di Fonni, Desulo, Villagrande Strisaili, dei monti e dei rifugi invernali. Le anni ’70 la rinascita della val Maira, foca un’amplissima gamma di itinerari.
precipitazioni nevose sono frequenti durante l’inverno e vengono organizzate escur- esempio di buone pratiche e di un’e- Anni dopo, nel 1999, esce in Svizzera
sioni con le racchette da neve, trekking, solo gruppi da un massimo di dieci persone, conomia che ha scelto il turismo dolce un’altra guida fondamentale: “Antipa-
ben distanziate e con mascherina, sia diurne e sia in notturna con guida ambientale. Il e sport della neve senza impianti di sti und alte Wege” (Antipasti e antichi
territorio di Fonni, inoltre, ospita numerosi siti archeologici, tra cui le Tombe dei Giganti risalita. Tra i pionieri si distinguono An- sentieri), che illustra dettagliatamente
di Madau e il complesso nuragico di Gremanu, unico esempio di acquedotto nuragico dreas e Maria Schneider, lui austriaco, luoghi e protagonisti dei percorsi occi-
scoperto a oggi. Accompagnati con una guida locale, le escursioni saranno più emo- lei tedesca. Arrivati per caso in questa tani. Gli autori, i giornalisti svizzeri Ur-
zionanti e sicure, anche sino al tramonto, sotto cieli brulicanti di stelle. lunga, sinuosa valle intatta se ne inna- sula Bauer e Jürg Frischknecht, rac-
www.facebook.com/Gennargentu-Escursioni-1812078562343662/ morano e nel giro di qualche anno si contano storia, tradizioni, aneddoti e
stabiliscono a Stroppo, in Borgata san curiosità della Val Maira, descrivendo
Martino, dove aprono un centro cul- l’ambiente e l’ospitalità diffusa che ca-
turale e una piccola struttura ricettiva. ratterizza i percorsi.
Con il passaparola, attivano una rete
di relazioni che innescano un proces- Antipasti e antichi sentieri, cioè cultu-
so virtuoso. Contemporaneamente, ra materiale e natura in un ambiente
per iniziativa di amministratori locali, tanto fascinoso quanto poco sfrut-
nascono i Percorsi Occitani, itinerari tato: vent’anni or sono la Val Maira
lungo le antiche mulattiere che colle- era più conosciuta a Berlino che in
gano le borgate, con posti tappa che Italia, commenta Andrea Chiappel-
lo, che dopo 7 anni di gestione del gnanti, che vanno incentivati a stabi- Turistico, che raduna circa 130 ope- senza fronzoli, per quello che è”.
rifugio Campo base ad Acceglio, a lirsi in questo territorio. Il sogno pro- ratori, in una valle che ha 2000 resi-
luglio 2020 ha aperto in una frazione seguiva con l’idea di aprire un centro denti. I visitatori pagano una tassa di Il valore del silenzio
di Stroppo un’attività con la moglie dell’artigianato e degli antichi mestieri soggiorno: 1 euro al giorno che ha Il capitale naturale della montagna è
Angelica, destinando all’accoglienza e occitani”. permesso in questi anni di attivare una fragile e costantemente sotto attacco:
alla ristorazione un’ala della loro casa promozione turistica complessiva del a febbraio il Consorzio turistico ha det-
fresca di restauro. Angelica è anche Purtroppo di questo progetto tocca territorio con proposte di ogni genere, to no alla circolazione di fuoristrada,
tra le fondatrici della cooperativa l’Ape parlare al passato, perché con l’ultima dal trekking all’alpinismo. suv, quad e motociclette, sulle strade
Maira, fondata 5 anni fa da 4 donne, tornata elettorale, nel 2019, l’orienta- “Prima della pandemia qui si conta- bianche in quota della Val Maira, re-
che gestisce a Stroppo un piccolo ne- mento delle amministrazioni è cambia- vano circa 100mila visitatori all’anno. spingendo una proposta della Regio-
gozio e un bistrot. to. Niente più plesso scolastico unico. La scorsa estate, con la riscoperta ne Piemonte. Anche in questo caso la
La coppia ha una bambina di 5 anni, I sindaci hanno deciso di modificare forzata del turismo di prossimità, si Val Maira rappresenta un’eccezione:
che frequenta a Stroppo la scuola l’accordo di programma, che era già sono registrati gli stessi numeri del poco lontano, i fuoristrada hanno libe-
materna paritaria. Per le famiglie che stato approvato e firmato da tutte le 2019 malgrado l’assenza degli stra- ro accesso 5 giorni su 7 all’Alta Via del
risiedono in montagna o che intendo- parti in causa: l’Unione Montana Val- nieri - spiega Valentina Scigliano, re- Sale, da Limone Piemonte a Monesi.
no stabilirsi nelle terre alte la presenza le Maira, di cui Roberto Colombero è sponsabile marketing del Consorzio Chi si muove a piedi o in bici è in mi-
di servizi scolastici è un requisito fon- stato presidente fino a maggio 2019, -. Alla domenica poi, da fine giugno noranza: solo al martedì e al giovedì
damentale e decisivo. Ne erano certi i la Regione Piemonte e il Governo cen- a metà settembre, c’era tanta gente camminatori e ciclisti possono godersi
promotori dell’azione sostenuta in Val trale. Ora l’idea è costruire una piccola come non s’era mai vista da queste la quiete e i suoni della montagna sen-
Maira e Val Grana dalla Strategia Na- scuola primaria a Prazzo, che tuttavia parti. A causa del Covid tante fami- za il rombo dei motori.
zionale Aree Interne. Un progetto che, non sembra più essere una priorità per glie e coppie, anziché scegliere mete
FOCUS
FOCUS
pensando al futuro e all’arrivo di nuove le amministrazioni e l’Unione Montana. più blasonate hanno scoperto le Alpi Dalla Valsusa a Pragelato fino a Prato
giovani famiglie, prevedeva di concen- I fondi, 11 milioni di euro tra risorse occidentali. Ogni volta che le restrizio- Nevoso, nel cuneese, sono in aumen-
trare in un’ex caserma di proprietà del europee e nazionali, devono essere ni sembrano allentarsi - continua Va- to le offerte di gite in motoslitta: tan-
Comune di Prazzo tutte le scuole del- spesi e rendicontati entro il 2023. A lentina - iniziano ad arrivare richieste to che l’edizione torinese del Corriere
la valle, dalla materna alle secondarie tutt’oggi non alcun progetto operati- per lo sci alpinismo, anche da parte di della Sera ha pubblicato il 20 febbraio
di primo grado. Ora l’offerta formativa vo, e il rischio è che le risorse vadano chi non l’ha mai praticato e chiede in- un articolo a tutta pagina che tesse
comprende una scuola per l’infanzia perse. formazioni sugli itinerari più semplici e le lodi di questo mezzo di trasporto,
paritaria e una scuola primaria a Praz- sul noleggio dell’attrezzatura. La novi- nato per il soccorso e ora rilanciato a
zo e una media inferiore a Stroppo, 16 La Val Maira dunque non si discosta tà sono gli utenti locali, sia per lo scial- fini turistici, “nel rispetto dell’ambiente
km più a valle, con annesso convitto da un diffuso malcostume italiano, che pinismo che per le ciaspole e lo sci alpino e della fauna selvatica”. Una li-
per i ragazzi. si manifesta con il prevalere di picco- di fondo, tendenza che ci lascia ben beralizzazione che interpreta in modo
li interessi locali su una prospettiva di sperare per il futuro. Siamo nel pie- disinvolto le regole stabilite dalla legge
L’obiettivo non era solo costruire una ampio respiro territoriale. Scelte che no della stagione per lo scialpinismo, 2 del 2009 della Regione Piemonte.
scuola, spiega Roberto Colombero, confermano la grande fragilità nell’at- ma se le temperature continueranno Legge che pone l’accento sulla sicu-
già sindaco di Carosio e ora presiden- tivare e spendere nei tempi stabiliti i a rimanere così elevate temiamo che rezza nella pratica degli sport invernali,
te dell’Uncem Piemonte. “Volevamo fondi europei, utilizzati in media solo al presto non ci saranno più le condi- fissa limiti al volo in montagna e all’uso
costituire un polo di attrazione per 30 per cento, come sentiamo ripetere zioni, mentre l’attività con le ciaspole dei mezzi “atipici” come le motoslitte,
tutta l’alta valle, concentrando alcuni spesso in questo periodo, in relazione potrà durare un po’ di più. Continua lasciando però ai Comuni la facoltà di
servizi essenziali: scuola, ambulatorio al piano Next Generation UE e in ge- intanto la forte richiesta di case in af- permetterne la circolazione su percor-
medico, dispensario farmaceutico. Un nerale ai fondi europei. fitto per l’estate: a chi viene qui però si autorizzati.
luogo per la comunità, che potesse Oltre ai pionieri e ai visionari, il tassello spieghiamo subito che non ci sono i
offrire anche residenze agevolate per fondamentale dei progetti di rigene- servizi offerti da altre mete alpine. Qui
chi lavora in valle e per gli stessi inse- razione della val Maira è il Consorzio si viene per assaporare la montagna
Altre discipline
327.000 (-12,40%)
Ciaspole
576.000 (28,90%)
Sci alpino
2.128.000 (-8,70%)
Snowboard
487.000 (-11,10%)
Sci di fondo
296.000 (2,20%)
Fonte “Skipass panorama turismo”, Situazione Congiunturale Montagna Bianca Italiana Inverno 2020-2021
Elaborazione Legambiente
Rapporto di Legambiente
110 NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI NEVEDIVERSA SPORT INVERNALI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 111
Al di là delle difficoltà nelle valutazioni macchinari, con ingenti costi di eserci- Grandi catene vs operatori locali tazione dei villaggi alpini, nonché con
che si possono fare su un’annata ano- zio legati al funzionamento degli stes- Il mondo che ruota attorno ai grandi una maggiore attenzione all’ambiente.
mala come quella che stiamo vivendo, si. In gran parte ciò è stato possibile comprensori più in quota, quelli definiti A volte genuina ma spesso solo di fac-
si può però osservare che in termini di grazie ai consistenti incentivi pubblici. dagli esperti come stazioni “corporate” ciata, utile unicamente per un green
presenze in generale nelle stazioni scii- Scelte politiche sulle quali varrebbe la è in gran parte costituito da grosse so- washing.
stiche italiane da molti anni si registra il pena di riflettere poiché si tratta di soldi cietà detentrici dell’intero controllo della L’altro modello di gestione è quello
mantenimento di un numero pressoché provenienti dalle tasse dei cittadini. Oc- catena dei servizi, dall’impiantistica fino delle stazioni “community” che deriva
costante: si aggira tra i 25 e 30 milio- correrebbe poi capire fino a che pun- ai servizi accessori, tra cui: la ricettività, dallo sviluppo locale delle economie
ni annui. Di recente si è notato un calo to l’Amministrazione possa finanziare i servizi ricreativi, le scuole di sci, ecc. di montagna. Gli operatori economici
ASPE TTI E CO NOMICI DEL TURISMO INVERNALE E P ROS P ETTI V E
nascita dei “caroselli” sciistici dovrebbe anni ’70 e ’80, di rado trascorre l’inte- del limite alla fruizione dei luoghi come re gli impianti di risalita e l’innevamento
assolvere per l’appunto questa funzio- ra vacanza sugli sci. In base ad alcune garanzia per preservarne le risorse nel artificiale con fonti rinnovabili. Piuttosto
ne favorendo così le sospirate econo- stime oggi solo l’11% dei turisti inver- medio-lungo periodo e permettere ci sarà bisogno di ridisegnare una stra-
mie di scala. Ma per la realizzazione nali è esclusivamente dedito allo sci esperienze di vacanza autentiche e ri- tegia adeguata alle nuove domande di
di questi piani industriali occorrono da discesa (mentre l’1,50% allo sci da petute nel tempo. Questa modalità di turismo e agli effetti sempre più pesanti
sempre più ingenti finanziamenti e le fondo e lo 0,50% allo snowboarding); il fruizione che auspichiamo si affermi dei cambiamenti climatici.
possibilità non sono molte: l’intervento 39% pratica lo sci da discesa, ma an- sempre più, poiché espressione di quel Dovranno essere sospese tutte le de-
dell’investitore esterno o dell’ente pub- che altre attività sportive e/o ricreative; turismo dolce e meno consumistico, cisioni che potrebbero comportare
blico o di entrambi. il restante 48,2% sono non sciatori. per noi così prezioso, è esattamente modificazioni irreversibili degli ambienti
ASPE TTI E CO NOMICI DEL TURISMO INVERNALE E P ROS P ETTI V E
ta, quando si sciava a quota 900 m, su neve naturale. frequentazione turistica) mostrano però che le dimensioni dei comprensori
sciistici non sono per forza collegate a un miglioramento delle condizioni di
Oltre la dimensione ecologica della sostenibilità, però, rimangono quella economica sviluppo della popolazione locale». Come commenta questa affermazione?
e sociale, che in molte località montane dipendono dalla doppia stagione turistica,
estiva e invernale. L’economia va misurata non solo sulle società impiantistiche, ma I grandi comprensori sciistici hanno di solito a monte grandi società molto capitalizza-
anche sull’indotto, fatto di moltissime imprese collegate, che operano nella ricettività, te, in genere Spa, e ragionano secondo logiche industriali. In questi casi senza dubbio
nella ristorazione, nei servizi e che sono per lo più di proprietà locale. Anche social- parliamo di “industria della neve”. Come tutti i sistemi industriali, anche questo preve-
mente, quindi, eliminare lo sci di massa nelle Alpi avrebbe un impatto notevole e de investimenti colossali in tecnologia, nelle infrastrutture, nei sistemi di trasporto e di
porterebbe allo spopolamento di alcune valli, rimaste abitate grazie all’attività turistica. innevamento e anche nelle attività connesse, quali la ristorazione, l’intrattenimento, i
Sta qui la difficoltà: trovare un bilanciamento tra le esigenze contrapposte, insite nel servizi di noleggio, etc. Tutto, nel grande carosello, ha dimensioni industriali e servono
rapporto tra lo sci di massa e le Alpi. grandi numeri perché funzioni. Ciò inevitabilmente fa perdere le dimensioni territoriale
ed esperienziale, perché ai grandi numeri è associata la standardizzazione.
Come trovare questo nuovo equilibrio di sostenibilità?
Nelle piccole stazioni, più legate alla logica della valle, invece, la dimensione esperien-
Lo si sta in parte già facendo: in molte stazioni sciistiche si sta puntando sull’innova- ziale è molto più forte. C’è però la questione della sostenibilità economica. Torniamo
zione e sulle pratiche alternative e integrative allo sci da discesa. Il turismo è cambiato, al discorso degli equilibri. A volte le piccole strutture resistono grazie ai contributi di
IL PARERE DEGLI ESPERTI
La seconda forzatura da evitare è la ricerca continua di nuove aree dove portare il Sì, infatti la vera questione è: perché continuare a ingrandire? La necessità di fare
paradigma dello sci di massa, realizzando nuove stazioni e collegamenti tra compren- ampliamenti risponde forse a esigenze di investire in attività più vicine al settore dell’e-
sori. Andrebbe rispettato il fatto che la montagna deve avere anche una dimensione dilizia? Verrebbe da chiedersi se investiamo perché c’è davvero bisogno di nuove
libera da infrastrutture, lasciata alla wilderness, uno spazio di un altro valore, diver- piste oppure perché il modello di business sta in piedi a condizione che le società
so da quello del turismo di massa. Invece sappiamo che la tendenza è continuare degli impianti possano gestire anche attività che non hanno molto a che fare diret-
a puntare sull’ampliamento, perché ci sono interessi molto forti. Ma la dimensione tamente con il trasporto delle persone, ma con la costruzione. Questo non lo dico in
economica, nella ricerca di un nuovo equilibrio, non deve sovrastare la componente senso critico, è questione di modello di business. Sono comunque convinto che, a un
ecologica della sostenibilità. certo punto, si debba applicare il paradigma del limite. Siccome il numero di sciatori
non cresce (ricordiamo anche che si tratta di un’attività costosa) e probabilmente già
Nel recente documento della Commissione Tutela Ambiente Montano del Cai così siamo in grado di soddisfare il bisogno di praticare questo sport, bisognerebbe
Cambiamenti climatici, neve, industria dello sci, si afferma: «La presenza del- evitare altri ampliamenti. È quello a cui facevo riferimento prima. Ma proprio perché la
le stazioni sciistiche sembra avere avuto effetti positivi, ma non dovunque, ricerca di un equilibrio è contraddittoria, emerge un altro problema: in gran parte delle
sulla permanenza degli abitanti, il cui numero è cresciuto o è rimasto stabile valli alpine che non sono attraversate da impianti, il desiderio diffuso è quello di avere
in quasi due terzi dei comuni sciistici, mentre è diminuito nel terzo restan- impianti. Quando si propone un modello diverso di sviluppo c’è un rifiuto.
te. I dati economici e demografici (redditi IRPEF, occupazione, popolazione,
C’è una difficoltà a immaginare un turismo diverso. per gli impianti di risalita. La politica dovrebbe avere la forza di stabilire criteri chiari per
investire solo dove esiste l’effetto moltiplicatore e senza dover ricorrere a quelle che io
Qui si aprirebbe un capitolo nuovo, che ha a che fare con l’innovazione, la capacità di chiamo “alchimie”, per far quadrare i conti quando non tornano.
IL PARERE DEGLI ESPERTI
In alcune valli alpine in Svizzera e in Austria gli impianti di risalita sono considerati
infrastrutture a uso pubblico, un volano di sviluppo, che provocano nell’economia Scialpinismo, ciaspole, benessere e cultura
del territorio un effetto moltiplicatore importante. Questo argomento anche in Italia
viene portato sempre a giustificazione del sostegno dato alle società che gestiscono
per completare l’offerta dello sci alpino
gli impianti di risalita e le strutture annesse, quali le piste e i sistemi di innevamento. e resistere alla crisi
È questo il punto che andrebbe considerato: se l’investimento pubblico ha realmente Intervista a Lorenzo Delladio
un effetto moltiplicativo della ricchezza, allora è giustificato e anzi è un esempio virtuo-
so. Ma questo effetto non si può dare per scontato e bisognerebbe valutare quando Da Passo Rolle alla Marmolada: per Lorenzo Delladio, imprenditore trentino, titolare
invece andiamo a creare strutture e infrastrutture in costante perdita, che hanno biso- de La Sportiva, ci sono ambienti montani che, liberi da impianti, possono completare
gno, solo per rimanere aperte, di continui trasferimenti pubblici per sanare le perdite. l’offerta dello sci alpino, aiutare a tamponare le crisi (oggi la pandemia, domani forse
Ecco, questo non è coerente con i manuali di economia pubblica e con gli insegna- la scarsità di neve) e allungare la stagione turistica rendendo la montagna fruibile nelle
menti di economisti come Joseph Stiglitz. Quando, di fronte a società di impianti che quattro stagioni, con un turismo più rivolto alla qualità rispetto alla quantità.
generano perdite continue e consistenti, si dice che deve intervenire il pubblico, si
risponde a logiche di salvataggio, lontane dal generare un moltiplicatore di ricchezza. Quest’inverno, il suo progetto per il Passo Rolle senza impianti, purtroppo mai realiz-
zato, è stato citato spesso dai media come possibilità mancata. Nel contesto attuale,
Userei questo tipo di discriminante per ragionare sull’utilità dell’investimento pubblico che ci obbliga a evitare gli assembramenti, infatti, lo scialpinismo e le escursioni con le
Passo Rolle è un luogo che frequento spesso, d’estate e d’inverno, molto vicino a Del collegamento tra San Martino di Castrozza e Passo Rolle si parla da tempo, ades-
casa mia. Un posto di straordinaria bellezza. Da tempo osservavo che i quattro im- so la politica ha fatto un passo avanti per la sua realizzazione. Molti anni fa, un impian-
pianti di risalita, ormai datati, rimanevano chiusi o aprivano a singhiozzo. Restavano lì to era già presente negli stessi luoghi, ma ora l’ambiente è libero da infrastrutture e
solo a rovinare il paesaggio. Allora mi sono chiesto: perché non smantellarli? Poteva un impatto nuovo inevitabilmente ci sarà. Io non sono molto convinto, ma mi rendo
essere una buona operazione, da portare avanti con La Sportiva, costruendo una conto che dopo tanti anni di promesse, la questione si è sbloccata e le popolazioni di
serie di percorsi per lo scialpinismo, le escursioni con le ciaspole, l’osservazione della quei luoghi ne beneficeranno.
natura, nel rispetto dei vincoli imposti dal Parco naturale Paneveggio - Pale di San
Martino, benessere, cultura e tanto altro, il tutto organizzato, messo in sicurezza e L’importante è che si operi in modo assolutamente cosciente, tenendo conto, visto
incluso in pacchetti da offrire ai potenziali clienti. che il collegamento si farà comunque, della fragilità di quel territorio e delle bellezze
naturali che non devono essere rovinate. Ci sono tecnologie che permetteranno di
Tutto questo sia per la stagione invernale sia per quella estiva, senza dimenticare la operare al meglio in questo senso.
continuità fra i due periodi.
IL PARERE DEGLI ESPERTI
Sarebbe stata un’ottima operazione di marketing, non solo per la mia azienda (che Inoltre non esclude che parte del mio progetto per Passo Rolle possa essere realiz-
avrebbe investito in modo significativo) ma per il Trentino tutto. E sarebbe stato utile zato, anche se non sarò io a farlo.
per tamponare le perdite, in tempo di covid e non solo. Dobbiamo prepararci alla
possibilità di inverni senza o con poca neve, a causa del cambiamento climatico, e La sua idea potrebbe essere trasferita in Marmolada, dopo la valanga che ha
dobbiamo mettere in conto i costi energetici e ambientali della produzione di neve distrutto il Rifugio Pian dei Fiacconi e la stazione di arrivo del vecchio impian-
programmata. to di risalita, ormai dismesso, da Passo Fedaia fino ai piedi del ghiacciaio?
Non sono contrario agli impianti di risalita, la mia idea per Passo Rolle era comple- Questo non lo so, ma certamente intendo impegnarmi perché in Marmolada non ven-
mentare e non alternativa allo sci alpino. Esistono molti impianti nelle zone limitrofe, ga costruito un nuovo impianto di risalita, oggi che la natura ha portato via le uniche
sia su un lato sia sull’altro lato del passo: stazioni sciistiche moderne. Il mio progetto infrastrutture di un versante che può rimanere libero. Ma già prima della valanga c’era
aggiungeva un ‘prodotto’ nuovo, fresco e dinamico. Non tutti i frequentatori della l’idea della ricostruzione.
montagna sciano, anzi una buona metà di loro ha bisogno di alternative.
Ripeto, non sono contrario a priori agli impianti di risalita, ma c’è situazione e situa-
Quindi non solo monocultura! Sono convinto che servano proposte in grado di pro- zione, montagna e montagna. L’impianto di cui parliamo è stato tra i primi sulle Alpi,
lungare la stagione turistica, che oggi si concentra in poche settimane. La bellezza del costruito nel 1947! Ma ora ha perso la ragione di esistere: se un turista vuole salire in
nostro territorio potrebbe offrire di più e più a lungo. Perché chiudere tutto in aprile, cima alla Marmolada basta che dal lago di Fedaia scenda con l’auto per venti minuti
alla fine della stagione sciistica, o in settembre, dopo quella estiva? ed eccolo alla partenza della funivia di Malga Ciapela, sul versante veneto, che lo
porta in pochi istanti in vetta alla Marmolada all’interno di una comoda e calda cabi-
Facciamo vivere la montagna e i suoi abitanti durante tutto l’arco dell’anno. Solo così na. Conosco bene quei luoghi, facevo quella salita ogni giorno, tra il 1975 e il 1976,
questi territori ‘difficili’ resteranno abitati e curati. durante il mio servizio militare con il soccorso alpino della Polizia, per monitorare lo
stato del ghiacciaio e renderlo sicuro per gli sciatori, segnalando l’apertura notturna di
eventuali crepacci. In quegli anni il ghiacciaio era ancora in buona salute.
Responsabilità in montagna
Oggi, purtroppo, non lo è più!
Tengo a quei luoghi e per questo ho avviato un dialogo con i nuovi proprietari dell’im-
pianto, nel tentativo di rimodulare il progetto proponendo attività diversificate e, spero,
senza ricostruire quanto la enorme valanga dei mesi scorsi ha cancellato.
Mi chiedo inoltre se, con la normativa attuale, possano essere autorizzate infrastrut-
ture in una zona rossa per rischio valanghe: chi si prende la responsabilità di una
possibile nuova catastrofe? E’ un argomento per certi verso ovvio, tere praticare alcune attività sulla neve e
ma appare il caso di richiamarlo nella riprendere contatto con gli spazi aperti.
Sono in contatto anche con Guido Trevisan, proprietario del Rifugio Pian dei Fiacconi, sua completa valenza in questi momen- Chi con le ciaspole, chi avvicinandosi
per la ricostruzione del rifugio in una zona più sicura, non al servizio di un impianto di ti che, a seguito della pandemia Covid anche per la prima volta allo sci alpi-
RESPONSABILITÀ IN MONTAGNA
risalita ma di chi vuole salire a piedi, di chi la montagna se la vuole conquistare da solo, 19, stanno determinando cambiamenti nismo, insomma una ricerca diffusa di
IL PARERE DEGLI ESPERTI
di chi vuole vivere esperienze che in altre parti non può più assaporare integralmente. nella vita sociale degli italiani e quindi aria aperta e di movimenti in Natura.
anche in quella dei frequentatori della Le forti nevicate che hanno caratterizza-
Già prima della valanga, lavoravamo a un progetto per fruire al meglio dei luoghi, montagna. In linea generale la respon- to questa prima parte dell’inverno, per
valorizzando gli aspetti storici, legati alla Grande Guerra, geologici ed energetici, vista sabilità dovrebbe far parte del bagaglio contro, stanno mettendo a dura prova
la presenza della diga di Fedaia. Lui aveva già iniziato a operare nell’ottica del rifugio di ciascun frequentatore della monta- la sopravvivenza della fauna selvatica
raggiungibile solo a piedi. Ora possiamo ripartire da lì, unendo le forze. gna, soprattutto dovrebbe accompa- ed in particolare alcune specie simbolo
gnarlo e consigliarlo nella scelta delle dagli ungulati come lo stambecco e il
Se invece si permette la costruzione di un nuovo impianto, in futuro poi si potrebbero attività da compiere e nella conseguen- capriolo, ai tetraonidi come le pernici e
rendere necessari paravalanghe per metterlo in sicurezza, come abbiamo già visto te consapevole valutazione del rischio i fagiani di monte. E qui si richiede re-
accadere altrove, invadendo di cemento quel territorio così bello e delicato. insito in quella attività per se ed even- sponsabilità. Avvicinarsi ed esplorare
tualmente per gli altri. Di questo han- certi ambienti ove questa fauna vive il
Lasciamo libero il versante trentino della Marmolada, custode dell’unico ghiacciaio no scritto in molti,ma qui si vorrebbero periodo invernale richiede un minimo di
delle Dolomiti, o, meglio, di quel poco che resta. esplorare altri aspetti della responsabili- informazioni e la volontà, da parte dei
tà che ai giorni odierni si rendono molto frequentatori di questa Montagna, di
Pensa che dovrebbe esserci un dibattito pubblico più ampio, per decidere attuali e necessari. mantenere comportamenti responsa-
del futuro di una montagna dal forte valore simbolico come la Marmolada? La situazione generale della pandemia bili. Responsabili in quanto condivisi e
ha posto da più di un anno ormai molte accettati non come i soliti divieti o limi-
Sì, credo che dovrebbe esserci un consenso ampio. Ma è anche vero che il dibattito limitazioni alla nostra vita lavorativa, fa- tazioni che “pseudoambientalisti” fanno
pubblico non deve rallentare troppo la presa di una decisione: mentre si parla nelle migliare, sociale e ricreativa. In questo imporre senza un motivato perché.
sedi politiche, gli imprenditori vanno avanti, investono e poi si fa fatica a fermarli. inverno le stazioni sciistiche sono state Responsabili in quanto partono dall’a-
Servono figure al di sopra delle parti, disinteressate, che pensino veramente alla sal- chiuse per motivi di salute pubblica.Le vere a disposizione una serie di do-
vaguardia del territorio e non solo al tornaconto immediato. Che riescano a fare da Alpi e l’Appennino hanno visto un sus- cumentate informazioni che spiegano
collante. Una politica decisa, che abbia il coraggio di guardare avanti con mentalità seguirsi di possibili date di apertura con come mai certi animali vanno in soffe-
aperta ma soprattutto sostenibile. altrettante fermate.In questa incertezza renza durante gli inverni particolarmen-
unita alla ormai lunga prostrazione per te nevosi e come mai certi comporta-
Chiaramente le persone devono poter vivere e lavorare in montagna. Naturalmente, i vari e diversificati periodi di chiusura, menti messi in atto dai frequentatori
lo sci alpino dà molte opportunità, ma non è l’unica fonte di reddito e di lavoro, nem- alla prima possibilità di uscita moltissi- della Montagna non informati possano
meno in campo turistico. mi cittadini si sono riversati in luoghi e comprometterne fin anche la sopravvi-
ambiti nuovi e sconosciuti nella loro de- venza. Esistono alcuni progetti di ricer-
licatezza ambientale, allo scopo di po- ca e comunicazione molto specifici che
fanno della comunicazione il fulcro del cie.Il periodo dei corteggiamenti, la cova
messaggio rivolto affinché i frequenta-
tori della Montagna siano effettivamen-
per gli uccelli, le nascite per i mammiferi
ecc. ; il ciclo biologico di ogni specie ha
Mobilità a basso impatto
te responsabili. Ne citiamo solo alcuni a tempi propri e definiti essenziali. Ancora
titolo puramente indicativo: Be part of di più conoscere questi aspetti etologici
the Mountain https://www.bepartofthe- oltre ad arricchire il patrimonio culturale
mountain.org/it , ResiCets https://www. di ogni frequentatore della Montagna,
cipra.org/it/cipra/italia/progetti-attivita/ permetterà ai singoli di muoversi in
resicets (descritto nel capitolo Buone ogni ambiente osservando e attuando
Pratiche) , alcune norme specifiche di comportamenti responsabili. Dopo il
comportamento adottate dal Parco Na- lungo e forzato periodo di privazioni cui
turale del Mont Avic https://www.mon- il Covid ci ha sottoposto, non vediamo Le Alpi, da oltre dieci anni indicano già funivie, molte delle perle italiane come
tavic.it/ e svariati di oltr’alpe. Un ruolo l’ora di uscire liberi verso spazi aperti la possibilità di andare sulla neve senza Moena e Racines, solo per citare due
centrale nella gestione e comunicazio- e di riprendere le cadenze della cosid- bisogno di auto propria, sia per arriva- delle dieci perle italiane del circuito,
ne di questi progetti lo svolgono sen- detta vita normale. Questa auspicata re nelle destinazioni sia per muoversi offrono in Alto Adige, un sistema inte-
RESPONSABILITÀ IN MONTAGNA
nei vari dialetti valligiani – sono il mezzo quota al solo pubblico non motorizza-
più semplice per muoversi sulla neve e
compiere escursioni a contatto con la
to. Una scelta in linea con la decisione
delle amministrazioni di rendere inac-
Bibliografia e sitografia
natura, scoprendo la magia e lo spetta- cessibile al traffico veicolare la Strada
colo della montagna d’inverno, lontano dei Cannoni o di ripetere negli ultimi
dal clamore e dalla confusione delle pi- anni l’ordinanza per chiudere da Ca-
ste da sci. nosio all’altopiano della Gardetta, tutti
Nel 2020, anche a causa della pan- i week end nei mesi estivi, suscitando
demia, l’escursionismo invernale ha fi- consensi e non poche polemiche.
nalmente trovato una sua collocazione Secondo uno Studio dell’Accademia
nell’ambito delle attività sportivo-ricre- europea di Bolzano i quattro passi at-
ative proposte dalle località turistiche torno al massiccio del Sella sono at- CambiaClimaFVG_sintesiStudio2018 friuli PDF
montane; fino a poco tempo fa, le “cia- traversati ogni anno da quasi due mi- Edoardo Cremonese, Brad Carlson e altri Novembre 2019- Rapport Climat-Cambiamenti climatici nell’a-
spole” erano quasi sconosciute, e raro lioni di veicoli, solo il parcheggio sotto rea del Monte Bianco e impatti sulle attività umane
era trovarne le caratteristiche tracce sui le cime di Lavaredo, è raggiunto ogni EURAC – RESEARCH, 2018 Rapporto sul clima Alto Adige
MOBILITÀ A BASSO IMPATTO
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
sentieri innevati delle Alpi e dell’Appen- anno da più di 50mila veicoli, concen- Mariangela Franch, Umberto Martini, Maria Della Lucia, 2011La sostenibilità dello sviluppo turistico: il
nino. trati soprattutto nei mesi estivi, quando caso delle Dolomiti patrimonio naturale Unesco, Impresa Progetto
In questi ultimi anni, anche in Italia si queste zone diventano un grande luna IPCC – 2019 Rapporto Speciale su Oceano e Criosfera in un clima che cambia.
è avuta una gran diffusione di questo park e la convivenza tra fruitori della Mostafa E. Hamouda ,Claudia Pasquero Natura January 2021 Decoupling of the Arctic Oscillation and
sport, al pari della Svizzera e, soprat- montagna entra in collisione, rendendo North Atlantic Oscillation in a warmer climate,
tutto, della Francia, dove da tempo si sgradevole per i camminatori la conqui- Permanent Secretariat of the Alpine Convention,2019 Climate-neutral and Climate-resilient Alps 2050
pratica questa attività. sta delle vette e pericolosa per i ciclisti Pietro Pulzato, 2018 - Tesi di laurea -Neve al sole: impatti climatici sui gestori degli impianti sciistici nelle
Si è affermato, quindi, un nuovo modo la condivisione della strada. Dolomiti – Uni Padova
di vivere la montagna invernale che af- Non a caso la sperimentazione della Zebre, Colucci e altri, dicembre 2020. 200 anni di variabilità dell’altitudine della linea di equilibrio attraver-
so le Alpi europee(1901 -2100).
fonda però le proprie radici in un lonta- chiusura ai veicoli a motore del Passo
Verdi Alto Adige, Overturism- Am Limit-Al limite
no passato. Sella, dove normalmente transitano
E’ il sogno della montagna senz’auto, fino a seimila veicoli in un solo giorno, Vincenzo Romeo, Cambiamenti climatici, AnnoIV-n.10, SILVÆ
e della neve oltre gli impianti di risalita, lanciata da Messner e accolta nel 2017 200 years of equilibrium-line altitude variability across the European Alps (1901−2100) | SpringerLink
che diventa sempre più diffuso con la dagli amministratori delle province au- Perché l’inverno glaciale di gennaio conferma il climate change - Linkiesta.it
crescente richiesta di natura durante il tonome di Bolzano e Trento, fu la rea- Neve e cambiamenti climatici - SLF
Covid, ma anche sempre più a rischio zione all’ennesimo incidente mortale in Special Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate — (ipcc.ch)
con l’aumento enorme di presenze bicicletta di un campione di sci nordico.
Turismo bianco, futuro nero: lo sci alpino ha gli anni contati (valori.it)
estive in montagna. Per questo la que- Lo stop al traffico durante i mercoledì
https://www.dovesciare.it/
stione della mobilità sostenibile in quota estivi è stato un gran successo a cui
diventa sempre più urgente e ammini- è seguita nel 2020 l’introduzione del http://www.espace-mont-blanc.com/asset/rapportclimat_ita.pdf
strazioni e strutture hanno esigenza di numero chiuso per auto e moto per la https://www.funivie.org/web/
trovare nuove soluzioni per offrire una riduzione del 20% di traffico giornaliero. https://www.ilpost.it/
fruizione della montagna che ritorni alla Provvedimenti che ogni estate cresco- https://www.ipcc.ch/srccl/
dimensione di silenzio e rispetto della no e possono essere un’indicazione https://www.legambiente.it/rapporti-in-evidenza/per-unitalia-piu-verde-innovativa-e-inclusiva/
maestosità delle sue vette. anche per il turismo invernale, che non
http://archivio.cai.it/fileadmin/documenti/documenti_pdf/Ambiente/Dossier_CAI_sul_Climate_Change.pdf
In Piemonte a febbraio di quest’anno, ha meno bisogno di una svolta nelle re-
Skiresort.it | Il più grande portale di test di comprensori sciistici nel mondo
ad esempio, gli operatori del Consorzio gole di accesso alla montagna e di un
https://time.com/italy-alps-climate-change/
Turistico Valle Maira hanno chiesto ai diverso rapporto tra il turismo di massa
loro amministratori la chiusura al traffico e la responsabilità nella conservazione https://www.vallemaira.org/it/contatti/