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I I concorso AIR a Rotterdam

I quattro progetti di concorso per Kop van Zuid a Rotterdam una


cosa hanno soprattutto in comune: 1'essere atti cosdenti di pianifica-
zione a scala urbana attraverso la composizione dell'architettura. I n
un'area molto vasta posta a sud del fiume che ha definito fino al se-
colo scorso i l confine urbano di Rotterdam, tra le attrezzature por-
tuali e industriali e le case in mattoni della residenza operaia, Klei-
hues, Rossi, Ungers e Walker sono stati chiamati a disegnare lo svi-
luppo e la riconversione di un sito perimetrato dai lungofiume e dai
bacini dell'ex porto e attraversato dalla ferrovia, un sito fortemente
caratterizzato anche se non omogeneo. Quattro progetti di architet-
tura urbana, e secondo la stessa intenzione quattro sezioni di citta di-
versamente tese ad affermare Tarchitettura del piano. (CasecUaj
Una occasione per Rotterdam
di Umberto Barbieri
L^urbanizzazione della riva sinistra della Mosa,
neJla seconda meta del XIX secolo, sta all'origi-
ne della moderna Rotterdam. E 1'ingegnere ca-
po dell'uffido dei lavori pubblid, H. Rose, che
nel 1862 presenta un primo progetto per I'am-
pliamento della dtta nella zona sud preveden-
do la realizzazione di badni portuali, banchine
di scarico e magazzini e di un quartiere per
50.000 abitanti. Gia nel 1870 si dava inizio alie
opere di bonifica, drenaggio e consolidamento
dei bacini e alia costmzione di edifid industria-
li, aile quali seguivano le realizzazioni delle zo-
ne residenziali - secondo un disegno sobrio e li-
neare - negli spazi iiberi tra le diverse attrezza-
ture portuali.
Le successive espansioni agli inizi del XX
secolo si formano seguendo le direttrid del pri-
mo assetto urbano e sono caratterizzate da una
aescente distanza e autonomia - anche forma-
le - dal centro storico di Rotterdam. Dopo se-
condo conflitto mondiale sia Io sviluppo della
dtta in territori periferid sia la ricostmzione del
centro distmtto da un bombardamento, vengo-
no attuati in base ad una pianificazione urbani-
stica caratterizzata dalla zonizzazione delle di-
verse parri delia dtta: alio spostamento della
funzione residenziale in periferia, corrispondo-
no la terziarizzazione del centro e il potenzia-
mento e ampamento del poito che tende ora a
svilupparsi in direzione dell'estuario della Mo-
sa sul Mare del Nord, dove esistevano ancora
ampie aree non urbanizzate adatte ad accoglie-
re le nuove installazioni per il deposito e le In-
dustrie per la rafOnazione del petrolio.
H trasporto, la lavorazione e Io stoccaggio
delle merd rimangorio fino alla fine degli anni
'60 concentrati nella vecchia zona portuale, i cui
limiti vengono pero aUa luce dopo 1'introduzio-
ne su larga scala dei trasporti per containers e le
recenti innovazioni tecnologiche dei sistemi di
carico e scarico deUe navi. Da quel momento la
realizzazione di nuovi badni pomiali aU'estua-
rio della Mosa ed il successivo spostamento di
diverse industrie divengono per Rotterdam una
necessita economica non pi dilazionabile.
In previsione di una gigantesca operazione
di ristrutturazione della zona portuale e di con-
seguenza dell'intera dtta, I'uffido di pianifica-
zione e urbanistica presenta agli inizi degli anni
'70 uno "structuurplan" in cui sono indicate le
linee future di sviluppo della zona sud di Rot-
terdam soprattutto attomo alia riva sinistra del-
la Mosa.
In questo piano erano fissate sia la destina-
zione dei suoli, fmo a quel momento occupati
da atrivita industriali, che i programmi d'inter-
vento e la forma e locaHzzazione delle infira-
stmtture urbanistidie quali strade, ponti e par-
chi. Questo documento in cui venivano anche
determinate le coordinate dei piani volumetrid
doveva, nelle intenzioni dei pianificatori, inca-
nalare Ie attivita edilizie fino all'anno 2000.
I primi suoli edificabUi si resero disponibi
aUa fine degli anni '70 proprio nel momento in
cui a causa della scareita di terreni nel centro sto-
rico veniva ritardato il programma di rinnovo
urbano iniziato nel 1975.
D risultato "architettonico" delFoperazione
di rinnovo urbano a Rotterdam era tale da far
immediatamente nascere il dubbio sulla capad-
ta dell'architettura olandese contemporanea di
afirontare la ristmtturazione di uno spazio sto-
ricamente determinato e determinante per la
fijtura immagine deUa dtta. Questo sia aci un li-
vello pratico che ad un livello teorico.
The four competition entriesfor Rotterdam's Kop van Zuid
have especiaUy one aspect in common: they demonstrate an
awareness of planning on an urban scale through
architectural composition. For a large area sotfth of the river
which until the last century had set Rotterdam's deuehpment
limit and lying between port and industrial equipment and
workers'brick housing, Kleihues, Rossig Ungers and Walker
have been asked to design a set of devehpmenl and alteration
proposals for a site bordered hy the river, by theformer port's
docks and crossed by railway tracks, a site strongly
characterized but lacking homogeneity. Four architectural
projects therefore which are aho, because of corresponding
intentions, four partsfor a dty, each trying to assert an
architecture jbr planning. (C dsubdl.-' i
An Opportunity for Rotterdam
The urbanization ofthekfi bank of the Meuse during the
second half on the 19th century forms the basis of modem
Rotterdam. It was the engineer and director of public works
H. Rose who in 1862presented the first project for the
enlargement of the city to the south including the building of
the docks, of the wharves and of the warehouses, as well as a
quarterfor 50,000 inhabitants. By 1870 the reclamation
and the consolidation of the docks, and the construction of
industrial buildings were already underway, and were later
to be followed by the construction of housing in the space left
empty between the various port facilities.
The later expansions at the beginning of the 20th century
took shapefollowing the directives ofthefirstplanning
regulations and are characterized by a Rowing distance and
autonomy - also formal -from Rotterdam's historical centre.
After the second world war both the expansion of the city in
the suburban district and the reconstruction of the bombed
centre were carried out along a town plan characterized by
the zoning ofdifferent parts of the dty: together with the
shifting of the residential functions to the suburbs, the city
centre was iertiarized and the port was expanded around the
estuary of the Meuse on e North Sea, where large unbuilt
areas were suitablefor ilie siting of new storage installations
and of petrol refineries.
The transport, working and storage of goods remained
concentrated in the old dockland untUthe end of the 1960s,
when the disadvantages became clear with the introduction
of new large transportfacilities for container-ships and cfter
the technolo^cal developments involving new loading and
unloading systems. From then onwards the building of new
docks around the Meuse estuary and ihe moving of various
industries became an economic necessity that could no longer
he postponed.
In the expectation ofa large restructuring of the port area
and consequently of the entire city, the planning authorities
in the early seventies, presented a "structuurplan " in which
the lines forfuture developments for dje southem area of
Rotterdam focused especially around the left bank of the
Meuse.
The first buildable sites became available at the end of
the 1970s, just when the rchahilitation programme, which
had started in 1975, was delayed due to a lack of land in the
historical cenlre.
It was then with the aim of stimulating a discussion on
thefunction and on the meaning ofthe architectural project,
of addressing both political planning, institutions and
architects, now armed with realistic and potentially buildable
projects emtrgfngfiom an architectural idea rather than from
1 Pianimetna dello stato di fatto deirarea di Kop van 1Plan of ths p-esent condition of Rotterdam's Kop van
Zuid a Rotterdam, Zmd area.
a building practice, that the Rotterdamsche Kunststichting
asked A. Rossi, O.M. Ungers, D: Walker,/.P. Kleihues and
R. Meier (who later withdrew) to produce an outline scheme
for theformer port area of Rotterdam. This opportunity was
the beginning of a real process of urban restructuring. In fact,
from thefirst decades of the 20th century evety direct
confrontation with the historical centre had been avoided,
and mass housing had dealt only with peripheric areas with
no urban relevance: tbe reduction of design to a technical/
constructive activity, was based on a widespread acceptance
of repeated modules and on an extreme linguistic
simplification. Differences became only dimensional^ and this
lead to the elimination of any dialectical confrontation as
part of ihe city-buildthg process.
The projects by the invited architects and especiaUy the
debate opened in Holland on the Kunststichting have been
usejid in avoiding a painless transition from planning to
architectural design and in providing a first answer to the
current political-cultural debate on the resources of
architecture, thus encouraging a reversal of the trend.
Per stimolare una discussione su funzione e
significato del progetto architettonico nel senso
lato di questo termine, per mettere a confronto
sia Ie istituzioni politiche e di piano che gli ar-
chitetti con elaborazioni conaete e potenzial-
mente realizzabili anche per parti, che nasceva-
no pi da un'idea architettonica che da una
prassi edilizia, la Rotterdamsche Kunststichting
- un organo del comune di Rotterdam attraver-
so il quale si iniziano e oiganizzano attivita cul-
turali - dedse di incaricare dnque architetti di
fama internazionale (A. Rossi, O.M. Ungers, D.
"Walker, J.R Kleihues e R, Meier, die ha poi
rimmdato all'incarico) di elaborare un proget-
to di massima per la ex-zona portuale di Rot-
terdam.
Questi incarichi facevano parte di un am-
pio programma di atrivita in cui accanto ad un
dibattito sui progetto nella dtta dovevano af-
fiancarsi discussioni sul rapporto tra piano e
progetto, tra planning e elaborazione architet-
tonica.
Questa occasione era appunto I'lnizio del
reale processo di ristruttnrazione urbana, un'at-
tivita con la quale farchitetmra olandese mo-
derna aveva poche afHnita. Fin dai primi decen-
ni del XX secolo era stato infatti evitato ogni
confronto diretto con la dtta storica e il proble-
ma di un'architettura per 1'edilizia popolare di
massa era stato posto solo in zone pre-periferi-
che al di fuori di ogni tematica mbana.
Le metodologie moderne e la disponibilita
1 Veduta aeiea di Kop van Zuid con bacini portuali; a
sinistra in ako i poriti sulla Mos;:^ che collegano I 'area a
Rotterdam nord.
2 L'accesso yll'arsa SLtraYerso i ponti ferroviado e
autoniobilistico vist da Rotterdam nord,
3 Veduta parziale delie attrezzature indEastriali e di
stoccaggio in rondo al iviaashavsri (11bacino principale
sul frame Mosa),
1 Aerial vim of Kop van Zuiiwith the port docks: at the
lop left ihe bridges crossing the Mei.se and connecting this
area 'Luith Rotterdam north.
2 The accesses io the aj-ea seen frorn Rotterdam north across
tbe raihvay ahd hje road bridges.
3 Partial view oj the industrial and loading ecpaipmeat at
the far end of IVlaaSbaven (the main docks on the river
Mei'.se).
0 -
della disdplina a rinundare radicalmente alia
spedfidta della "costmzione" di un'immagine
urbana in cambio dell'oggettivita costmttiva
aveva inoltre reso possibile una spedalizzazio-
ne del lavoro intellettuale - in campo architet-
tonico - e ima sua compressione entro limiti
istituzionali specifid quali pianificazione urba-
nistica e programmazione edilizia.
Alia riduzione del progetto ad attivita tecni-
co-costmttiva corrispondeva 1'adozione genera-
lizzata di moduli reiterati ed un'estrema sempli-
ficazione linguistica. Quasi a compensare la
"poverta" del fare architettonico molti architetti
olandesi tendono oggi ad un ritomo a motivi
decorativi e ad inserimenti omamentali di di-
versi materiali.
Non dunque per niente azzardato affer-
mare die in Olanda il progetto architettonico
tende a trasformarsi in piano tout court, processo
accentuate anche dallo spostamento del discor-
so architettonico nella sfera del sodologico. Nel
piano per I'edilizia popolare non vengono dun-
que solo risolti problem! tecnid ed organizzati-
vi ma anche il problema della "comunicazione"
delle istituzioni con I'utente ora chiamato a par-
tedpare attivamente alla costruzione dell'am-
biente.
II coinddere deUe diverse attivita in un pia-
no totale dove le differenze sono solo alia scala
dimensionale, porta ail'eliminazione di ogni
momento dialettico (e conflittuale) nel proces-
so di costruzione della dtta. Tale semplificazio-
ne risulta, come si pu ben vedere in ciiverse dt-
ta olandesi, in un aumento deUa "qualita" del
singolo abitare, degli standards urbanistid e del-
la "quantita" dl abitazioni, ma anche neUa tra-
sformazione di spazi urbani in "periferia".
I progetti degli architetti invitati e soprattut-
to il dibattito apertosi in Olanda sulla iniziativa
della Kunststichting sono in ogni caso serviti ad
evitare un passaggio indolore dalla pianificazio-
ne urbanistica al piano architettonico e hanno
dato una prima risposta alla attuale domanda
politico-culturale suUe possibilita della proget-
tazione architettonica e di conseguenza reso
possibile un'inversione di tendenza.
Non illusorio il prevedere - anche a causa
della attuale crisi economica che si riflette suUa
produzione edilizia ~ una maggiore attenzione
alia dimensione teorica del progetto architetto-
nico. Potrebbe essere un primo passo verso un
ritomo dell'architettura olandese ad un molo di
primo piano nello sviluppo dell'architettura eu-
ropea.
" t f - - - " - f f f - r; ! - . - ^ I ' l '
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"3
4-, 5 Edilizia o oceniesca e architetture indiistriali.
6 Schizzo ad acquerello di una paree (Maashaven) del
progetto Ql A. Rossi. G. Braghicri c F, R.einhsi^,
4, 5 Nbzcteenth cenltiiy koiismg and indaastriai buildings.
6 WaLercoiour sketch ofpari (Aiaashavsrn ofihe project iy
A. Ros::, G. Brofhieri a-cdF
Four Sections ofa City
The four competition entriesfor Kop van Zuid provide a
very significant example ofpossible solutions to the problems
ofihe architecture's integration with planning. The problem
in Kop van Zuid, handled as professional exercise, was:
housing instead ofindustrial buildings. In each of thefour
projects one can identify aspects of the architecture of
planning. In fact, in the second version of Ungers' projects the
architecture coincides completely with planning: where the
single volume of the harbour hotel sums up the planning
criteria for a city of objects. If in the first version a system
of objects describes an entire urban plan, in the second the
potential unity of architecture and planning is a sort of
condensation of the plan in one strategically placed large
building. The city of objects that Urigers uses to question
the development plan's ideology is based as much on a
planning strategy as on an architectural specificity consistent
with it. The Rossi, Braghieri, Reinhart project is ofa cyclopic
characterfar away from any real building possibility, and is
especially keen in marking the waterfronts. It constitutes the
latest version ofthe "analogous city" as immutable and
poetical as only memoiy with its ghosts can be. In this project
tbe reiterated elemental ceU describes already the urban plan,
or the "architecture of the city". Walker's approach is very
different. With a strong sense of reality and an empirical
altitude, the project tends to become a system of relations,
which constitutes a basic factorfor any attempt at large scale
infill of the existing fabric; this way the material presence of
the built object is lost. In the case of Ungers and Rossi this
material presence provides, on the contrary, the meamng and
the goal of the jn-oject. While Walker dominates the entire
extension of the site with scattered pieces (similar, but by
different means from Ungers and Rossi) Kleihues is especiaUy
concemed witl^ establishing the built image of a single
strategic site - the Maas Prospekt. Kleihues'project is a
detailed solution to it with an evenly spread composition of
densities (also in elevation), leaving room for afew outlined
elements to complete what the author calls "an imaginary
junctional casing act" of the entire Kop van Zuid.
Quattro sezioni di citta
di Giacomo Poli?i
I quattro progetti di concorso per Kop van Zuid
rappresentano una campionatura molto signifi-
cativa, oggi, nei liguardi delle soluzioni possibi-
li al problema dell'integrazione deH'arcliitettura
nel piano, o dei dati del piano neirarchitettura.
Cio non toglie che i quattro architetti invitati
abbiano prodotto delle esercitazioni sul corpo
fisico di un luogo altamente dinamico in virtu
del proprio elevato valore economico. A Kop
van Zuid, accanto al gigantesco "fermacarte" co-
stmito da Karel Weeber (I'autore del testo del
concorso) la cui presenza nelle planimetrie non
pu passare inosservata, il problema : case al
posto di edifid industriali.
In ognuno dei quattro progetti possibile
liconoscere aspetti frammentari ma fondamen-
tali nella costmzione disdplinare di una archi-
tettura del piano. Irmanzitutto, ed in maniera
pregiudiziale, la contemporaneita ideativa del
progetto architettonico e del sistema insediati-
vo generale che garantisce una prima unita riso-
lutiva ai problema, e che detertnina uno scatto
dimensionale che si traduce in qualita del piano
attraverso I'architetmra. Addirittura, neUa se-
conda versione del progetto di Ungers I'archi-
tettiua coindde col piano insediativo, dove il
soHtario volume dell'albergo sul porto riassume
in s il criteiio pianificatorio di una citta di og-
getti. Se nella prima versione un sistema di og-
getti a qualificare Fintero insediamento, nella
seconda la tendenziale unita di architettura e
piano si trova come prosdugata in un singolo
grande edifido strategicamente collocato. La
citta di oggetti che Ungers propone per mettere
in crisi 1'ideologia del piano regolatore e le sue
schizofreniche procedure si basa tanto su una
strategia inscdiativa tendenziosa quanto su una
spedficazione architettonica ad essa coerente. D.
progetto Rossi-Braghieri-Reinhart, al di la del
proprio carattere ddopico abbastanza lontano
da qualsiasi costruibilita reale, applicandosi so-
prattutto a definire i fi-onti suU'acqua propone
la pi recente versione di "dtta analoga", tanto
poedca ed immutabe quanto solo la memoria
e i suoi fantasmi possono esserlo. Secondo que-
sto progetto, la cellula elementare reiterata gia
di per s piano, owero "architettura della dtta".
Soprattutto in questo progetto del gmppo Ros-
si evidente quel certo carattere accademico, di
eserdtazione insieme astratta ed "esemplare",
che per riferirsi solo a se stesso ed ai propri mo-
delli precedenti finisce dawero con I'essere in-
tegralmente analogico, non sperimentale n
contestuale perch mtto intemo alla propria
"regola". Molto diverso allora Tapprocdo di
"Walker. E gli con troppo reahsmo e con attitudi-
ne empirica mette 1'accento sul progetto urbano
come sistema di relazioni, d che certamente
cosrituisce un dato fondativo per qualsiasi ten-
tative di "ricudtiira" a grande scala dell'esistente
attraverso l'architettura, anche se d che va per-
so la fisidta dell'edificato, che in Ungers e in
Rossi al contrario il presupposto e 1'obiettivo
del progetto. Nel progetto-diagramma di Wal-
ker sono i nodi e i vuoti molto pi che gli edifi-
d ad indicare il valore di una strategia mbanisri-
ca nel senso tradizionale del termine, mentre la
separazione delle fiinzioni viene anche forraa-
lizzata "per parti", dando luogo ancora una vol-
ta a grandi "ensembles". Mentre Walker, come
per vie diverse Rossi e Ungers, domina I'intera
estensione del sito intervenendo qua e la, Klei-
hues soprattutto si preoccupa di stabilire 1'im-
magine costmita di un singolo luogo strategico,
il Maas Prospekt H progetto di Kleihues inter-
viene infatti sul Maas Prospekt dettagliatamen-
te, con una. composizione a tappeto basata su
una sorta di densita sempre uguale (anche in
alzato), lasdando che pochi elementi soltanto
suggeriti completino quello che I'autore defini-
sce "un assestamento immaginifico-ftinziona-
le". Attraverso questi quattro progetti, e grazie
all'entita anche dimensionale di Kop van Zuid,
l'architettura del piano celebra eserdzi produt-
tivi, ma destinati forse a rimanere sulla caita>
17
Progetto di O. Mathias Ungers
con U. Bartelt, D. Frederick, A. Keller, W. Liebender,
S. Sterf (prima proposta)
e con L. Kiss, S. Ungers (seconda proposta).
1 Proposta 1; planimetria generale di Kop van Zni d con
la localizzazione dei due mterventi strategici previsti
per una "citta di oggetti"'; la "casa ponte" e i i grande
inter.'-ento residenziale a magiia oitogonale.
2 Tavola riassuntiva degli elementi coslritiidY la grande
"casa ponte".
1 First proposal; overall plan ofKop -van Zuid shoie^ing the
position ofthe two strategically located interventions, part of
a "dty of objects": the "bridge-hotise" a7d the iarge residential
intervention based on an orthogonal grid.
2 General table ofthe elernertts constituting the g-reat "bridge-
house".
3, 4 Assonometria deU'mterventG residenziale a grandi
corti, piante e sezioni parziali.
5, 6 Proposta 2; planimetiia parziale con la
localizzazione dello "liarbour houe""', e tavok
riassuntiya del progetto dello ''iiarboixr hotel".
Sj 4 Axonomtrie ofthe residential irdervention "^ith ibe
large courts, partial plans and sections.
5, 6 Secojid p'oposal; partial plan showing tbe position of
the ''harbour-hotel", and general table of the ''harbour-hoter.
No better examples for tbe metaphysical use of images and
analogies can be given to structure an urban reality than the
obviously popular term in Rotterdam for the "Kop van
Zuid" to identify the harbour area. The head-shaped piece of
land that is formed by the bend ofthe river Maas had given
this place its anthropomorphical identity. This shows that
there is a strong metaphysical desire to create a reality
structured through images in which places and objects become
meaningful through visions and which do not exist because
they are measurable and can be comprehended by analytical
methods, but which do exist as visions in our mind.
One could start with the thesis that the ideosyncratic
quality of a city depends on tbe particular buildings and
places that accentuate the city as a whole and that^ve
prominence to the place. In more practical terms this urban
theory would be a departure from the master plan approach
which aimed at ihe attempt to organize, structure, plan and
determine, every area and each detail in a comprehensive
plan.
If the master plan, the comprehensive planning approach
is not appropriate anymore, then the question arises how can
one provide a developmentfor a "city ofplaces". It seems that
the time has come to finally recognize that the CIAM
theories of the city from ihe twenties, the classic approach in
the thirties as weU as the organic concepts of so-caUed
'humanized cities" after world war II aU have dissolved into
fragments and pieces ofurban chaos. The dialectical urban
approach depends on a permanent creative dialogue with the
context "as found" rather than random inventions, universal
solutions and checklist methods. The urban plan is more of
an interpretation ofa given condition, a "knitting and
fitting" into an existing urban fabric and a complementary
approach rather than a contradictory one. The approadj
aims at a conglomeration, a discontinuity of intentionally
antithetical and identifiable "localities". (...)
Per illustrare 1'uso metafisico di immagini e di analogie
nel contesto della struttura della realta urbana, non c'
un termine migliore di quello popolare per Parea por-
tuale di Rotterdam "Kop van Zui d" {Testa del Sud).
Questa, zona a forma di testa, modellata dall'ansa della
Mosa, ha dato al luogo la sua identita antropomorfica.
Nella progettazione di edifici e nelle piante di luoghi
e dtta, si usano spesso metafore come strumenti di pen-
siero con f unzi oni di chiarimento e di suggestione, onde
evitare processi logi d. A dimostrare questo ripo di ap-
procdo creativo al design, la metafora "Kop van Zu d"
non ne solo una prova perfetta, ma dimostra anche che
i l pensiero collettivo usa immagini antropomorfiche per
dare ordine al corpo della dtta, i n un modo ben pi si-
gnificaUvo di quanto facdano gli ingegneri, i quali orga-
nizzano la dtta attraverso un sistema astratto di linee di
comunicazione, di numeri, di termini tecnici e di una
enorme quantita di segni e di simboH stradali. I I "Kop
van Zui d" , almeno, una indicazione ed un riferimento
al fatto che la dtta, come luogo, non determinata solo
dai pattems del tiafHco, dalla densita, dai numeri, dallo
zoning e dalla assegnazione delle f i mzi oni , ma che i l
significato del luogo, con la sua particolare e riconosdbi-
le forraa, che da alia dtta la sua fisionomia propria, la
sua unidta, la sua individuahta e la prova della sua iden-
tita. (...)
Pi spedficamente questa teoria urbana rappresente-
rebbe un allontanamento dall'approccio del piano rego-
latore, che cercava di organizzare, strutturare, pianificare
e determmare ogni area ed ogni dettaglio come parte di
un piano esauriente. I I piano regolatore da a dascuna lo-
cahzzazione ed a ciascun posto la stessa importanza e si
basa su una serie di passaggi che si susseguono i n se-
quenza fino al completamento. I I piano regolatore, per
sua natura, concepisce la dtta come una utopia, come un
continuum di una - e sempre la stessa - idea, come un
concetto totale. Di soHto, adottando un piano regolato-
re, significhera sosrituire i luoghi e gli oggetti esistenti
con dei nuovi equivalenti, d viene detto, raigliori. (...)
Dato che i l piano regolatore, con i l suo approcdo to-
talizzante, non si presenta pi come mezzo idoneo, d si
domanda come si possa progettare i l futuro della citta e
come si possa organizzare una "dtta di luoghi". E ormai
venuto i l momento di accettare che le teorie dei C I A M
sulia dtta degli anni Venri, insieme alPapprocdo classico
degli anni Trenta ed ai concetti organid della "dtta uma-
na" dopo la seconda Guerra Mondiale, si sono tutti sfa-
sdati i n pezzi e firararoenti del caos urbano. Non c' n
alcuno statuto che permetta la ricostmzione di un coe-
rente ambiente urbano, n un apparato legislativo che
coordini t ut t i i vari interessi socio-economici e culturali,
opposti e contraddittori, i n un tutto coerente. (...)
La pianta urbana , soprattutto, Pinterpretazione di
una condizione data, un lavoro di cudtura e adattamen-
to all'interno delPesistente tessuto urbano e Pespressio-
ne di un lavoro di complementarita piuttosto che di
contraddizione- Questo approccio si esprime i n una
conglomerazione, i n una discontinuita di "locaUta" i n-
tenzionalmente antiteUche ed identiflcabiH, poste all'in-
terno di condizioni, drcostanze e qualifiche spedfiche
al luogo particolare, (...)
La citta dunque una storia di formazioni e di tra-
sformazioni, da un tipo ad un altro, un continuum mor-
fologico; un manuale di awenimenti che rappresentano
idee e pensieri, dedsioni ed inddenti, lealta e disastri.
Non una immagine uniforme, ma una ensemble di pez-
zi e frammenti di t i pi e di contto-tipi, una giustapposi-
zione di contraddizioni, un processo dialettico piuttosto
che lineare. (...)
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I disegni si concentrano suli'area del Maas Prospekt,
I 'unico "pezzo" di Kop van Zuid che Kleihues ha
scelto di progettare.
1 Schizzo deU'eiemento tipologico fondamentale
dell'edificio sul Maas Prospekt.
2 I I Maas Prospekt all'interno di Kop van Zuid.
3/4 Pianta e fronte dell'edificio sul Maas Prospekt.
5/8 Pianta del piano terra, del primo e secondo piano,
del quarto piano, e dei piani dal sesto al decimo,
dell'edificio sul Maas Prospekt.
9 Schizzo zenitale dell'edificio sul Maas Prospekt
(Wilhelminapicr).
10 Planimetria generale dell'intervento prcvisto da
Kleihues sul Maas Prospekt.
11/12 Vedute del plastico da sud e da est. (Gli autori del
modello sono Rudolf Hlscher, Manfred Mertmann,
Gerold Thume.)
Tin- drawings concentrate on the Maas Prospekt, the only
"piece" of Kop van Zuid on which Kleihues has decided to
intervene.
1 Sketch of basic typological element of the building on the
Maas Prospekt
2 The position of the Maas Prospekt within Kop van Zuid.
3/4 Plan and main elevation of the building on the Maas
Prospekt.
5/8 Ground, first, second andfourth floor plans, and plans
from the sixth to the tenth floor ofthe building on the Maas
Prospekt.
9 Zenithal sketch ofthe building on the Maas Prospekt
(Wilhelminapier).
10 General plan if the proposed interventions on the Maas
Prospekt.
11, 12 South and east views ofthe model. (Model by Rudolf
Hlscher, Manfred Mertmann. Gerold T7)ume.)
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(..J If this practically-minded city has up to now been
characterized by the commercial spirit, politicalfreedom and
technical curiosity, the architectural concept of the city, as a
moral and artistic exigency, should perhaps be asserted with
greaterforce much at present, if the attempt to conserve the
historicalforces and to reinforce the identity of the city is to
succeed. This idea defines the character of the seven new
housing areas: Maas-Prospekt, Rijnhaven-Prospekt,
Sporweg-Prospekt, Ville-Rudimentaire, Katendrechthoofd (I,
2, 3 areas). The Maas-Prospekt is the most important part of
tbe whole project and the only one in design stage. It provides
small apartments for old people or those who live alone. We
would also like to provide meeting halls, old people club or
infant nursery school On the upperfloors there are
apartments of different sizes as appear in the project
The side facing the city (the panorama of Rotterdam) is
more compact. To the south and tbe planted courtyards, tbe
apartments are more opened. Only the long and undisturbed
building series along both sides of tbe Van den Broek O'
Bakema building give the unmistakable measure and
individuality of this delicate building. The building is a
homage to Rotterdam, as a new habitable and symbolform.
List of further single elements:]J.P. Oud-park, Berlage-
park. Kop van Zuid window, Koonings curiosities, big
seagull, Meuse wedge, memory place. The design of tbese two
groups of seven proposals derives more from a functional
arrangement of images than an empirical development. In
the last twenty years the empirical social enquiry and the
analitbic methods have led to a new routine in architecture
and planning sphere.
The faith in processes and methods has replaced the
generating idea aU too forcefully. The idea and the image do
not cling to an uncontrolled passing of the constituent
elements in architecture and planning hut rather to their
clarification. (...)
Solo poche citta dispongono di una dialettica funziona-
le e degli spazi urbani tanto marcata quanto Rotterdam,
o meglio: quale si evidenzia tra la citta vecchia e Kop
van Zuid. Pochi luoghi dispongono inoltre in misura
analoga di una complessita immaginifica. Vi sono in ci
dei pericoli per l'architettura e I 'urbanistica, ma nel corso
della propria storia Rotterdam ha i l pi deUe volte bril-
lantemente fatto fronte alla situazione. La topografia
naturale e 1'intervento artistico sul suolo della citta e del-
la regione circostante, hanno creato un'omogeneita la
cui realta materiale rappresenta un legame importante
per tutti i progetti, i soddisfacimenti di bisogni e i muta-
menti funzionali del futuro. (...)
Se sino a questo punto, testimoni di una citta pensa-
ta e costruita i n modo fortemente empirico sono stati lo
spirito commerciale, la apertura politica e la curiosita
tecnica, per i l futuro si dovra forse proporre con maggio-
re insistenza di quanto non awenga oggi, la concezione
della citta e dell'architettura i n quanto esigenza morale e
artistica, se vogliamo riuscire nel tentativo di conservare
le tracce storiche e di rafforzare 1'identita della citta.
Questa concezione determina il carattere delle sette
nuove zone abitative: Maas-Prospekt, Rijnhaven-Pro-
spekt, Sporweg-Prospekt, Ville-Rudimentaire. 1 Katen-
drechthoofd, 2 Katendrechthoofd, 3 Katendrecht-
hoofd.
I I Maas-Prospekt la parte pi significativa dell'inte-
ra concezione, e 1'unica che i n fase di elaborazione. Si
tratta di piccoli appartamenti per persone anziane o che
vivono da sole. Desideriamo che vengano previste an-
che sale di riunione, un club per anziani o un asilo infan-
tile. Nei piani superiori, si trovano appartamenti di di-
verse dimensioni come appare anche nei progetti.
I I lato rivolto verso la citta (panorama di Rotterdam)
pi compatto. Verso sud, verso i verdi cortili, gli appar-
tamenti sono maggiormente aperti. Solo la lunga e indi-
sturbata serie lungo entrambi i lati dell'edificio di Van
den Broek & Bakema, garantisce 1'inconfondibile misu-
ra e individuahta di questo edificio delicato. L'edificio
un omaggio a Rotterdam, come nuova forma abitativa e
nuovo simbolo.
Elenco di ulteriori elementi singoli: J.J.P. Oud-park,
Berlage-park, finestra di Kop van Zuid, curiosita di Koo-
nings, grande gabbiano, cuneo della Mosa, luogo della
rimembranza.
La determinazione di questi due gruppi di sette pro-
poste non deriva tanto dallo sviluppo empirico quanto
da un assestamento immaginifico-funzionale. Proprio
negli ult i mi vent'anni 1'indagine sociale empirica e i me-
todi analitici hanno condotto ad una nuova routine nel-
l'ambito dell'architettura e dell'urbanistica. La fede i n
processi e metodi si sostituita all'idea. L'idea e 1'imma-
gine non si aggrappano ad un incontrollato tramandare
degli elementi costitutivi nell'architettura e nell'urbani-
stica, bensi alla loro chiarificazione.
Gli elementi costitutivi della citta storica non si la-
sciano fissare, elaborare nell'imitazione o nostalgica-
mente. Sono e saranno tuttavia i l punto di partenza per
la concezione di molte altre complessita, la sicurezza ed
efficacia descrittiva delle quah comprendono anche
quanto vi di frammentario e d'improwisato.
Se si sapranno edificare nuovi luoghi, che ricevono
la loro legittimazione ed efficacia a partire dalla qualita
artistica e dall'impegno sociale, allora essi saranno anche
accettati. Se si sara infatti capaci di realizzare alcuni luo-
ghi inconfondibili - qui giardino e parco, la via e piazza,
una composizione costituita da elementi edificati di
nuovi luoghi di vita e di legami vitali - allora avremo
creato la base, esaudito 1'esigenza e la nostalgia che la cit-
ta deve trasmettere: identita.
Progetto di Derek Walker Associates
-
J > _ I I I
fc '
La natura del "Kop van Zui d" e la sua rigenerazione, so-
no sia una rigenerazione dello spirito che I 'integrazione
di grandi zone di edilizia pubblica. Essa deve magnetiz-
zare Rotterdam, e deve venir magnetizzata da Rotter-
dam. (...) Questa necessita di rigenerazione deve fare del
"Kop van Zui d" una parte integrale e "vissuta" di Rotter-
dam, non una parte "suburbana". I I commercio e le
strutture per i l tempo libero devono essere le pi diverse
e pi uniche possibile, non una ripetizione delle oppor-
tunity gia presenti i n altre parti della citta. I centri sporti-
vi , i mercati e i giardini dovrebbero sia generare se stessi,
sia essere preziose aggiunte alia fabbrica della citta. (...)
Alla scala della citta i l "Kop van Zui d" appare come
una raccolta di zone "separate": Noorderiland, Feije-
noord, Afrikaanderwijk, Katendrecht, Wilhelmina, Bi n-
nen/Spoorweg devono venire considerate separatamen-
te ed assieme. I I distretto una matrice di siti, e la natura
di ognuno di questi dipende dalla sua relazione con I 'ac-
qua, i l fiume, i l porto, i bacini, i canali, le insenature, i l
lago e i l mare. Qualsiasi edificio che si riferira a questi
elementi basati suU'acqua, non potra che assumere le ca-
ratteristiche di uno sviluppo litoraneo.
La scelta dei siti per I 'edihzia residenziale si basa sul-
la necessita di conservare quanto pi possibile della fab-
brica urbana esistente, senza compromettere i l suo f ut u-
ro uso. Si dovrebbe provvedere ad una nuova struttura
di edifici, strade e vicoli, che uniscano le diverse zone di
questa area, collegando pure le altre aree al di f uori del
distretto. inoltre necessario vitalizzare i terreni non co-
struibili, assegnando loro degli usi idonei, come parchi e
strade. Questo si riferisce i n particolare agli sviluppi lun-
go strutture "di contenimento" esistenti, che diventeran-
no inutili una volta che le vie d'acqua saranno prosciu-
gate e riempite.
La scelta delle tipologie residenziah si basa sulla for-
ma dei siti da sviluppare e sulla forma tradizionale degli
sviluppi lineari lungo 1'acqua, influenzati dalla "wohn-
kultur" del periodo tra le due guerre e dalle caratteristi-
che spaziali del lavoro dei suprematisti e dei neoplastici-
sti dello stesso periodo. Le forme dei siti sono per lo pi
lineari e ci ha dettato la forma lineare degh edifici, scel-
ta per soddisfare le richieste quantitative del concorso.
Le case a schiera sono a doppia fila, creando cosi un ac-
cesso intemo, informale e semi-privato, ed una facciata
formale e pubblica sui boulevards estemi. Questi boule-
vards regoiari sono paraUeli alle vie d'acqua e da questi si
accede ad un sistema stradale trasversale alia fine di ogni
isolato. Le corti inteme fra le case a schiera sono general-
mente senza uscita, con un ingresso per automobih da
una parte, e l'inizio di stradine pedonah dall'altra. Le ca-
se sono di quattro o cinque piani, con ingressi su balla-
toio ai piani superiori, dal secondo piano i n su. Le con-
nessioni tra i diversi siti awengono lungo laans non or-
togonali che attraversano zone urbane ancora intatte.
Quando questi laans attraversano la nuova stmttura re-
golare, esaltano gli angoli delle case a schiera dando for-
ma ad una varieta di particolari spazi urbani. Questi spa-
zi, insieme ai vicoli pedonali, interrompono la regolarita
della griglia del complesso principale. (...)
I sistemi di trasporto distribuiscono le attivita i n tut-
ta la zona, generando una attivita a scala urbana nelle
zone pi accessibili del "Kop van Zuid". La sovrapposi-
zione di diversi usi del territorio corrisponde alle inten-
zioni del concorso, ma definisce anche le differenze tra i
bisogni della comunita locale e quelli del distretto e del-
la citta. La coesione del piano si presenta sensibile a pos-
sibili cambiamenti, tollerando una gamma di interventi
successivi, i l suo carattere essendo determinato da ele-
menti di connessione. (...)
The necessity of regeneration must make the Kop van Zuid
an integral part of living" Rotterdam and not of suburban
Rotterdam. Much of the commerce and leisure must be as
diverse and unique as possible and not just a repetition of
facilities that are available elsewhere in the city. Thus sports
centres, the markets and the pleasure gardens should become
generators in their own right and unique additions to the city
fabric.
On the city scale Kop van Zuid is seen as being a
coUection of "separate" areas, Noorderiland, Feijenoord,
Afrikaanderwijk, Katendrecht, Wilhelmina, Binnen/
Spoorweg haven to be considered separately and together. The
district is a matrix ofsites, the topographical nature of the
sites are circumscribed by the relationship of each to the
water, the river, the haven, the dock, the canal, the inlet, the
lake and the sea. Any buildings preserving the references of
these water based artifacts take on the characteristics of
waterside development.
Thus the new has a relationship with the old through
their joint relationship with water.
The nature of the housing sites derives from the need to
preserve as much ofthe existingfabric as is compatible with
its future use. It should provide a new structure of buildings,
roads and paths which knit the diverse areas of the site
together but aho link the areas beyond the boundaries ofthe
district. There is also a need to identify land which cannot be
built upon and allocate appropriate uses such as parks and
roads. This primarily includes development adjoining
existing retaining structures which wiU become redundant
when the waterways arefrlled. (...)
)BtUUBU(niij.i:-i'
lion must make the Kop van Zuid
| Rotterdam and not of suburban
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provide a new structure of buildings,
knit the diverse areas of the site
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aho a need to identify land which cannot be
\Bocale appropriate uses such as parks and
rib/ includes development adjoining
:tures which will become redundant
arefiUel(...)
1 Assonometria parziale degli interventi di progetto.
2 Particolare della tavola riassuntiva di alcuni tipi
edilizi previsti.
3 Planimetria generale di Kop van Zuid con la
localizzazione degli interventi previsti.
1 Partial axonomtrie of the project with the planned
interventions.
2 Particularfrom the general table of some of the planned
building types.
3 General plan of Kop van Zuid with the position of the
planned interventions.
f f f '
Progetto di Aldo Rossi, Gianni Braghieri,
Fabio Reinhart
1 Planimetria generale di Kop van Zuid con la
localizzazione degli interventi previsti.
2 Assonometria parziale del progetto per gli havens
(bacini portuali).
3 Tavola riassuntiva (piante, prospctti e sezioni) dei
tipi edilizi previsti intorno al Maashaven.
1 General plan of Kop van Zuid with the position of the
planned interventions.
2 Partial axonomtrie of the project with the havens (port
docksj
3 General table (plans, elevations, sections) of the different
building types planned around Maashaven.
\ m
(...) The Kop van Zuid's fabric reveals a kind of urban beauty;
large shipping company buildings, warehouses with the
names of the towns or the countries from which orfor which
tbe goods come or go; the cranes and the docks are the
monuments of this extraordinary centre. Sometimes they
have architectonic characteristics, sometimes they are
industrial buUdings, economically constructed, which repeat
an old design. (..)
Although today grand ideas of urban and social
transformation ofthe city are in contrast with current
thinking it is not only due to changes in taste, but because
history has taught us in the course of recent decades, how
many of those ideas were useless demagogy, ffthe "Ville
Radieuse" was successful it is more for its realistic aspects, in
the interpretation of the new requirements of urban
speculation, than for its presumedformal beauty. (...)
A projects like tbe one shown here is in this sense a little
and a lot; little if it is limited to reading of the city (although
this always is the first task) and a lot if the aims are seen
from a distance which no maquette can explain, but only the
life of the city can shape.
In the former case, the reading of the city means
maintaining and rehabilitating the old buildings both
residential and otherwise, without modernisations like those
in the area or in the rest of Europe one can see.
In the latter case, the idea of the project here means
designing a city which grows according to its own lines of
development; lines which become concrete in analogy and in
proximity to one another. This does not mean a "collage" of
more or less composedforms which many would like to see
architecture become, but rather a coherent cily form in its
very analogy. (..)
^ Td Li d mi
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1I CD-
I T-
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] Da B a "
- t H
(...) La struttura del "Kop van Zuid" originariamente
formata da grandi bacini portuali con aree urbane isola-
te che si trovano tra di essi; i l disegno generale di queste
aree seguiva letteralmente le linee di forza del porto qua-
li bacini, ferrovie, strade, edifici industriali, depositi. (...)
La trama di "Kop van Zui d" ci mostra questo tipo di
bellezza urbana; gli edifici delle grandi compagnie nava-
l i , i depositi con i l nome della citta o delle nazioni da cui
le merci provengono o a cui sono awiate, le gru, i bacini
sono i monumenti di questo centro straordinario. A vol-
te essi hanno caratteristiche architettoniche, a volte so-
no edifici industriali, costruiti i n economia, ripetendo
un disegno antico. Le costruzioni residenziali delle aree
urbane connesse seguono i t i pi tradizionali olandesi;
non vi sono invenzioni ma solo poche trasformazioni
necessarie. Piccole case i n mattoni, spesso a schiera, i n-
terrotte da "squares" di dimensione limitata; pezzi o
paesi d'Olanda inseriti nel sistema generale. Anche oggi
queste case per continuita storica e solidita di materiali,
possiedono una loro singolare bellezza. A questa lettura
fondamentale, quasi rigida, di "Kop van Zuid", si attiene
il progetto; non vi sono invenzioni formali o direttrici
privilegiate. Se oggi ci ripugnano le grandi "idee" di tra-
sformazione urbana e sociale delle citta non solo per
questioni di gusto, ma perch la storia ci ha insegnato,
nel volgere di pochi decenni, quanto quelle idee fossero
inutile demagogia; se la "ville radieuse" ha avuto succes-
so piuttosto per l'aspetto realistico, quello di interpre-
tare le nuove necessita della speculazione urbana, che
per la sua presunta bellezza formale. (...) E pero impor-
tante, e soprattutto per questo valutiamo positivamente
un concorso di questo tipo, che questa crescita awenga
nella direzione di un disegno generale, che cresca secon-
do linee di sviluppo coerenti. (...)
(...) L'idea de progetto, significa qui proporre una
citta che cresce secondo le proprie linee di sviluppo; l i -
nee che si concretano i n accostamenti, i n analogie, con
gli edifici che fermano la linea di Manhattan (torri stra-
namente concresciute nel disegno e nell'edilizia della
New Amsterdam), con i bianchi edifici Palladiani che
costeggiano la Giudecca e determinano la linea di Vene-
zia. Certo, le analogie, sarebbero molteplici soprattutto
nella stessa Olanda e nelle nazioni poste sul mare, ma
questi esempi possono rendere esplicito i l progetto.
Non si tratta di un "collage" di forme pi o meno com-
poste a cui oggi molt i vorrebbero ricondurre l'architettu-
ra; si tratta di una forma di citta coerente proprio nella
sua analogia. E nella previsione del suo destino; le citta
disegnate dai conquistadores neU'America latina dispo-
nevano gli edifici principah attomo al porto e facevano
risultare la trama urbana dal nesso dei punti nodali. I I
centro delle citta diventato spesso solo un piccolo
quartiere; come i l "vieux carr" di New Orleans.
Ma forse anche e solo questo che noi oggi possia-
mo indicare; uno o pochi punti su cui iniziare un'opera-
zione troppo ampia per essere prevista nel suo intero
percorso. Gli amministratori devono capire I 'importan-
za di questo modo di procedere; i l "vieux carr" di New
Orleans, i l San Giorgio palladiano, I 'Empire State Buil-
ding sono cardini di riferimento che ia citta costmisce e
che pu costmire. Cosi come pu prevedere quanto si
andra conformando attorno a queste scelte prioritarie.
Sull'insieme di queste scelte i l progetto, anche i l nostro
progetto, un'occasione di lavoro concreto. Determina-
re, oltre metri cubi e costi, linee di traffico e densita so-
ciale non sarebbe solo presunzione ma anche tempo
perso per tutti. Se, per assurdo, i l "Kop van Zui d" doves-
se trasformarsi solo per logica funzionale ed economica
o per i l disegno bello o bmtto di un architerto, perdereb-
be la sua insostituibile caratteristica.
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