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MAINO BENATTI, SINDACO DI MIRANDOLA (4.5.

2014)

Intanto buon pomeriggio a tutti e benvenuti. Io credo sia importante il confronto delle idee
su una ricostruzione che noi abbiamo sempre ritenuto dovesse essere partecipata,
dovesse essere un momento di ampio confronto e di approfondimento con i cittadini, con
le persone competenti, con tutti coloro che amano queste terre; e quindi anche questo
importante. Noi gi in questi mesi abbiamo fatto decine di confronti e di incontri proprio
perch troppo importante capire e condividere la ricostruzione della nostra comunit,
per la ricostruzione spirituale e morale ma anche, naturalmente, materiale.

E come abbiamo inteso la ricostruzione? Abbiamo inteso la ricostruzione innanzitutto
partendo dal lavoro, e lo dico perch altrimenti il rischio che questa discussione venga
fatta fuori dal contesto. Questo il terremoto delle imprese, il terremoto di un territorio
dove si creava circa il 2% del PIL nazionale. E quindi abbiamo detto: la prima cosa
importante il lavoro. Poi abbiamo detto: ricostruiamo le scuole, perch sono lanima
della comunit, sono il futuro, sono il punto di partenza di un riscatto. Poi abbiamo detto: i
servizi e le case perch da li che poi si ritorna alla normalit e infine abbiamo detto: non
possono essere assolutamente dimenticate le strutture e gli edifici storici che sono
lidentit della nostra citt, lidentit della nostra popolazione, lidentit della nostra
comunit. E se devo partire da l credo che si debba partire dal centro storico e non vedo
nel nostro centro storico n devastazioni n sconvolgimenti, ma un lavoro importante da
fare. Tenendo presente che qui, nel centro storico, ci sono 600 edifici; 400 di questi erano
danneggiati e adesso oltre 200 sono i cantieri che operano su questi edifici. Quindi, in
questi mesi dopo il terremoto, lidea di ridare vita al centro storico stata una priorit.
Ricordo che qui cera unarea rossa, una zona rossa che comprendeva tutto il centro
storico. E quindi io credo che un grande lavoro sia stato fatto, con attenzione al valore dei
palazzi, al valore del nostro passato e con lidea che ricostruire il centro storico non vuol
dire solo ricostruire dal punto di vista materiale, ma che vuol dire dare, ridare vita al centro
storico.

Ricostruire gli edifici che sono stati danneggiati vuol dire che non possiamo pi costruire
come prima, ma dobbiamo costruire meglio, con pi sicurezza, assolutamente con
sicurezza, perch noi abbiamo spazi - come il teatro, che ospitava pi di 700 persone -
che devono essere sicuri per riprendere la loro attivit. La biblioteca dove andavano i
ragazzi deve riprendere la sua attivit in modo sicuro. Quindi per noi il comera - e dal
punto di vista filologico e dal punto di vista architettonico pu essere una cosa
importantissima - ma per quanto riguarda la sicurezza noi dobbiamo avere maggiore
sicurezza.
Perch questo? Perch ci stato detto che oramai lItalia tutto un paese sismico, dove i
terremoti purtroppo possono avvenire. E quindi ci stato detto e io credo che questo
deve essere il nostro futuro - dobbiamo convivere col terremoto, e per convivere col
terremoto serve sicurezza, nelle nostre case, nei nostri impianti collettivi, ma anche in
queste strutture, perch altrimenti, come ho detto anche stamattina, convivere difficile,
se non c questa sicurezza comincia a essere un con-morire.
Quindi io credo che sulla ricostruzione bisogna trovare una sintesi tra teoria e pratica, e
questo molto importante perch ripeto, oltre alle strutture bisogna che noi ridiamo vita.
Altro punto importante che io lancio qui, ma credo sia nellinteresse di tutti, che per
ricostruire tutto, noi del cratere abbiamo bisogno di un altro miliardo di euro, per quanto
riguarda la ricostruzione delle opere pubbliche. Perci quello di trovare un altro miliardo di
euro deve essere un impegno nostro, vostro, della Regione e del Governo; perch
altrimenti non c un problema di dovera e comera, ma se si ricostruisce o no. Io davvero
vi ringrazio per questo incontro, per questo dibattito. Buona giornata e buon lavoro.

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