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QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA il punto di vista il PUNTO DI OSSERVAZIONE E NARRAZIONE.

. Weig t di Margareth Atwood : ci racconta cosa pensa e come si sente, ingrassando Sto prendendo peso. Non sto diventando pi grassa, solo pi pesante. Questo non cambia il mio aspetto: tecnicamente sono la stessa. l miei vestiti mi vanno ancora bene, alla faccia di chi ti dice che il grasso occupa pi spazio dei muscoli. a pesantezza che sento e l!energia che brucio nella mia vita: per la strada, sulle scale, nel corso della giornata. " la pressione sui miei piedi. " la densit# delle cellule, come se avessi bevuto metallo pesante. Notate: non c nessuna barriera tra la coscienza del personaggio e il lettore. !O"E TI !OSTRUIS!O I# PERSONA$$IO S!RITTO SU# !ORPO di %eannette Winte&son la 'uintessen(a della )&avu&a nel des*&ive&e un pe&sonaggio. Questa una &e*ensione +olto espli*ativa, Alla base di $Scritto sul corpo$ c!% una specie di gioco che l!autrice propone ai lettori, tanto pi sorprendente e coinvolgente in &uanto applicato ad un romanzo d!amore che possiede il ritmo febbrile e coinvolgente di ogni vera passione: mentre di tutti gli altri personaggi sappiamo se si tratta di un uomo o una donna, l!autrice non lascia mai capire a &uale sesso appartenga l!'o narrante, la voce e il punto di vista attraverso i &uali vengono filtrate tutte le vicende e tutte le figure della storia. (i &uesta passione d!amore bruciante, poetica, profondamente incisa nei sensi e nella mente, conosciamo l!oggetto ) ouise, una bellissima donna sposata dai capelli color *iziano ) ma non il soggetto, se non tramite rari indizi sparsi &ua e l#, troppo incerti per ricavarne una conferma definitiva. Attraverso una scrittura appassionata, ironica, scandita con ritmi inusuali, il lettore si trover# cos+ ad esplorare emozioni e sentimenti con un!ottica e una partecipazione diverse, in un lungo e lento viaggio nella profondit# e negli enigmi dell!erotismo e del desiderio. In*ipit ,erch- % la perdita la misura dell!amore. Non piove da tre mesi. /li alberi scavano sonde sottoterra, inviano radici di riserva nel suolo arido, radici che aprono come fossero rasoi ogni vena gonfia d!ac&ua. ' grappoli si sono appassiti sulle viti. 0i1 che dovrebbe essere turgido e sodo, resistente al tatto per aprirsi in bocca, % spugnoso e piagato. Quest!anno non avr1 il piacere di rigirare gli acini bluastri fra indice e pollice e di impregnarmi di muschio il palmo della mano. ,erfino le vespe sdegnano &uelle esili gocce marroni. ,erfino le vespe, &uest!anno. Non % stato sempre cos+. 2................ 3ggi le ferrovie inglesi mi definiscono 4'l cliente5, ma preferisco il vecchio appellativo. 4'l passeggero5. Non vi sembra che 4guardavo gli altri passeggeri5 abbia un tono pi romantico e promettente che 4/uardavo gli altri clienti sul treno5. i clienti comprano formaggio, spugne e preservativi. ' passeggeri possono avere cose simili nelle valige ma non % il pensiero di &uello che hanno ac&uistato a renderli interessanti. 6n passeggero seduto davanti a me pu1 rappresentare un7avventura. a sola cosa che mi accomuna al cliente davanti % il mio portafogli. ESE"PIO !#ASSI!O DI TRA"A !ENT-ANNI DI SO#ITUDINE di $a)&iel $a&*ia "a&'ue( 0ent!anni di solitudine % la storia delle sette generazioni della famiglia colombiana dei 8uend9a nella citt# di Macondo. 'l capostipite, fondatore di Macondo, :os- Arcadio 8uend9a, e 6rsula 'guar#n, sua moglie ;e cugina di primo grado<, lasciano =iohacha, in 0olombia, per trovare una vita migliore e una nuova casa. 6na notte, durante il viaggio, accampato sulla riva di un fiume, :os>

Arcadio 8uend9a sogna $Macondo$, una citt# fatta di specchi che riflette il mondo dentro e attorno ad essa. (opo essersi destato, decide di fondare Macondo lungo &uel fiume? dopo giorni di peregrinazione nella giungla, la fondazione di Macondo da parte di :os- Arcadio 8uend+a % utopica. 'l fondatore credeva che Macondo fosse circondata dall!ac&ua, e da &uell!isola, inventa un mondo in base alle sue conoscenze e percezioni.8en presto, dopo la sua fondazione, Macondo diventa una citt# in preda ad eventi insoliti e straordinari che coinvolgono le generazioni della famiglia 8uend+a, incapaci o non disposte ad evitare le loro ripetute ;e spesso autoinflitte< disgrazie. 'nfine un uragano distrugge Macondo, la citt# degli specchi. Alla fine della narrazione, un membro della famiglia decifra un!iscrizione in codice che generazioni di uomini 8uend9a avevano tentato invano di interpretare. il messaggio segreto informa il destinatario di ogni fortuna o sventura vissuta dalla famiglia 8uend9a. a ripetitivit# del tempo e dei fatti % appunto il grande tema del romanzo, un tema in cui l!autore riconosce la caratteristica della vita colombiana e attraverso cui vediamo delinearsi altri elementi: l!utilizzo di un $realismo magico$ che mostra un microcosmo arcano in cui la linea di demarcazione fra vivi e morti non % pi cos+ nitida e in cui ai vivi % dato il dono tragico della chiaroveggenza, il tutto con un messaggio cinicamente drammatico di fondo. INCIPIT Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano 8uend+a si sarebbe ricordato di &uel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle ac&ue diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. 'l mondo era cos+ recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito. *utti gli anni, verso il mese di marzo, una famiglia di zingari cenciosi piantava la tenda vicino al villaggio, e con grande frastuono di zufoli e tamburi faceva conoscere le nuove invenzioni. ,rima portarono la calamita. 6no zingaro corpulento, con barba arruffata e mani di passero, che si present1 col nome di Mel&u+ades, diede una truculenta manifestazione pubblica di &uella che egli stesso chiamava l!ottava meraviglia dei savi alchimisti della Macedonia. And1 di casa in casa trascinando due lingotti metallici, e tutti sbigottirono vedendo che i paioli, le padelle, le molle del focolare e i treppiedi cadevano dal loro posto, e i legni scricchiolavano per la disperazione dei chiodi e delle viti che cercavano di schiavarsi, e perfino gli oggetti perduti da molto tempo ricomparivano dove pur erano stati lungamente cercati, e si trascinavano in turbolenta sbrancata dietro ai ferri magici di Mel&u+ades. $ e cose hanno vita propria,$ proclamava lo zingaro con aspro accento, $si tratta soltanto di risvegliargli l!anima.$ :os- Arcadio 8uend+a, la cui smisurata immaginazione andava sempre pi lontano dell!ingegno della natura, e ancora pi in l# del miracolo e della magia, pens1 che era possibile servirsi di &uella invenzione inutile per sviscerare l!oro della terra. Mel&u+ades, che era un uomo onesto, lo prevenne: $,er &uello non serve.$ Ma a &uel tempo :os- Arcadio 8uend+a non credeva nell!onest# degli zingari, e cos+ baratt1 il suo mulo e una partita di capri coi due lingotti calamitati.

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