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Civiltà Laica NR 20
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PROPETARIO ED EDITORE
Associazione Culturale Civilt Laica, Via Carrara, 2 - 05100 Terni e-mail: redazione@civiltalaica.it
DIRETTORE RESPONSABILE
Sergio Moscatelli
COMITATO DO REDAZIONE
Maurizio Magnani, Alessandro Petrucci, Massimiliano Brasile; Alessandro Chiometti, Marcello Ricci, Nicoletta Bernardi, Cecilia M.Calamani Stampato per lAss. Cult. Civilt Laica dalla Tipografia Visconti - Terni Autorizzazione del Tribunale di Terni n. 03/07 dell/8 Marzo 2007
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NEGAZIONISMO E REVISIONISMO
Marcello Ricci
Per comprendere che cos il negazionismo occorre capire bene che cos il revisionismo. La storia composta di fatti e di interpretazioni, questultime si susseguono continuamente a seconda dei momenti storici e costituiscono un fecondo cammino nel campo della conoscenza storiografica. In media ogni generazione di storici portata ad analizzare criticamente il lavoro degli storici precedenti o alla luce di fatti nuovi o di nuove prospettive interpretative. In altre parole sorgono nel tempo storici che tendono a rivedere le precedenti interpretazioni e a revisionarle alla luce di una nuova indagine critica, insomma il revisionismo storico un fatto fisiologico e altamente positivo. Prima ancora di diventare unespressione riferita ad una certa storiografia fortemente critica nei confronti di acquisizioni consolidate, il termine revisionismo viene adoperato in sede di lotta politica, sul finire dellOttocento, ad esempio, furono i partigiani della revisione del processo contro lufficiale ebreo francese Alfred Dreyfus (1894) per dimostrarne linnocenza a ricorrere a questo termine. A livello ideologico noto il revisionismo della dottrina marxista operato da Bernstein secondo il quale alla societ socialista non si sarebbe arrivati per via di rivoluzione ma attraverso un graduale riformismo. Possiamo perci affermare che in generale il revisionismo unoperazione storicamente corretta e positiva. Ma pu anche accadere
come successo al revisionismo sulla shoa, che sulla sua scia si innesti il negazionismo passando attraverso il giustificazionismo. Che cosa vuol dire giustificazionismo? Consiste in quella posizione tipica dello storico Nolte, che giustificava lesistenza dei campi di concentramento nazisti come risposta e reazione ai crimini dei gulag staliniani. Ebbene sulla scia della posizione di Nolte volta a giustificare i crimini nazisti ha preso piede tutta una scuola di storici che non solo hanno giustificato il nazismo come risposta al comunismo ma si sono spinti a negare lesistenza delle camere a gas e della Sho, dunque si passati dal revisionismo al giustificazionismo al negazionismo. Tutto il negazionismo basato sulla negazione dei fatti storici accertati, sulla menzogna di Auschwitz. Vediamo alcune di queste negazioni:1) qualsiasi testimonianza resa da un ebreo una menzogna o uninvenzione, 2) qualsiasi documento che mostra i crimini nazisti un falso manipolato anche le immagini sono dei montaggi, 3) qualsiasi testimonianza nazista posteriore alla fine della guerra anche quella resa nei processi frutto della tortura, 4) non possibile tecnicamente la gassificazione di massa, 5) non ci fu intenzione n pianificazione del genocidio degli ebrei, gli ebrei se lo sono inventato per il progetto sionista di diffamare la Germania e ottenere la fondazione dello stato di Israele, 6) la storia stata scritta dai vincitori della seconda
guerra mondiale per cui il processo di Norimberga un cumulo di menzogne giuridicamente e storicamente. E cos via. Mettere in discussione la storia scritta da chi al potere senzaltro unimpresa legittima e a volte necessaria, ma se la revisione della storia per motivi ideologici basata sulla negazione di fatti accertati come nel caso della Sho, i negazionisti non possono essere considerati storici e ben definisce cos il loro ragionamento lo storico Vidal-Naquet nel suo splendido libro Gli assassini della memoria: le camere a gas non esistono, perch non possono esistere, non possono esistere perch non devono esistere, o ancora: non esistono perch non esistono. Qualche hanno fa ho assistito ad una trasmissione, non ricordo su quale canale televisivo, nella quale si confrontavano un reduce da Auschwitz e un negazionista. Ad un certo punto dopo che il negazionista aveva esposto le sue tesi il reduce esclam: Bene! Lei mi ha convinto, le camere a gas e la Sho non sono esistite!...... (lunga pausa) Sono daccordo con lei per ad una condizione, prima deve spiegarmi dove sono andati a finire mio nonno, mia nonna, mio padre, mia madre e mio fratello e mia sorella che stavano deportati ad Auschwitz con me e insieme a loro deve dirmi dove sono finiti gli altri sei milioni di ebrei. Questa la pi chiara confutazione di ogni forma di negazionismo.
IL NEGAZIONISMO IPOCRITA
Eraldo Giulianelli
Recentemente il tema del negazionismo stato al centro di una curiosa polemica tutta interna al mondo laico e antireligioso. E accaduto che il noto matematico-pensatore Giorgio Odifreddi si sia lasciato andare, in un suo blog, ad un commento sul tema del negazionismo che ha suscitato un vespaio di polemiche. Vediamo il motivo: il noto matematico ha scritto sul tema queste parole: Non entro nello specifico delle camere a gas perch di esse so appunto soltanto ci che mi stato fornito dal ministero della propaganda alleato nel dopoguerra. E non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso fare altro che uniformarmi allopinione comune. Ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti. Apriti cielo! Immediatamente sono scattate nel mondo laico reazioni infuocate di sdegno contro quello che molti atei e agnostici e razionalisti hanno ritenuto un tradimento, da parte di un ateo professo e di un laico militante, della convinzione profonda che sul tema della Shoah e delle camere a gas dubbi o tentennamenti non sono ammissibili. Questi orribili fatti criminosi non hanno che da essere condannati e mai messi in dubbio a meno di schierarsi dalla parte di tutti coloro che tendono ad annacquare o addirittura a negare fatti storicamente accertati utilizzando la tecnica del negazionismo. Altri hanno cercato di difendere il professore incappato, secondo loro, soltanto in una ingenuit e comunque interpretato al di l delle proprie vere intenzioni: egli voleva soltanto difendere comunque la libert delle persone di farsi un convincimento sui fatti storici sulla base di concrete e fondate ricerche scientificamente corrette e non solo sul sentito dire, il che in linea con il suo retroterra culturale e la sua storia personale di studioso e di ricercatore. Questo nel mondo laico. Ci che per rende la vicenda interessante la reazione che essa ha suscitato nel mondo cattolico militante. L Unione Cristiani Cattolici Razionali, U.C.C.R., che fa il verso allUnione Atei Agnostici Razionalisti, U.A.A.R., ha scritto sdegnate parole di fuoco contro il matematico Odifreddi accusandolo di essere un negazionista, al pari del criminale nazista Erich Preiebke, recentemente scomparso, il quale affermava candidamente che nei campi di concentramento non esistevano le camere a gas e gli Alleati gi durante la guerra hanno cominciato a fabbricare false prove sui crimini nazisti. E i bravi cattolici dellU.C.C.R. rimproverano il matematico di non essere nuovo ad insulti contro gli ebrei e contro i cristiani cretini, atteggiandosi cos a povere vittime, insieme agli ebrei, dellodio di un non credente. Parliamoci chiaro: che tra noi atei ci siano persone che si indignano per le parole di Odifreddi cosa comprensibile e giustificabile in quanto siamo tutti estremamente sensibili al tema dellolocausto e decisamente attenti a che il negazionismo, annacquato o palese che sia, venga combattuto. E possiamo anche dividerci sul tema che sia opportuna o no una legge che punisca il negazionismo o che sia piuttosto preferibile che la storia e i documenti e la consapevolezza dei cittadini facciano giustizia di queste ed altre aberranti idee. Ci che non possiamo permettere che i cattolici diventino ora maestri di etica e di morale nei nostri confronti. Siamo costretti a ricordare a lor signori che lodio verso gli ebrei, accusati di essere gli assassini del loro dio, una invenzione tutta cristiana. Che essi hanno falsamente addebitato agli ebrei le uccisioni rituali di bambini cristiani in occasioni delle festivit pasquali, sono stati i papi ad inventare in pieno medioevo lobbligo per gli ebrei di indossare segni distintivi sugli abiti, ad obbligarli a vivere nei ghetti, a negare loro diritti civili e possibilit di scambi con i credenti, a costringerli allesilio, a torturarli e bruciarli vivi quando ritenevano che non fossero convertiti convinti, a scatenare contro di loro le stragi in massa in occasione di ogni epidemia o carestia o alla partenza di ogni crociata in Terrasanta quale atto propiziatorio per il successo della spedizione. I credenti cristiani hanno per duemila anni predicato lodio ed il disprezzo per il popolo ebraico deicida. Vorremmo ricordare che lorgano dei gesuiti La Civilt Cattolica negli anni precedenti lavvento del nazismo al potere si distinse per una violentissima campagna antisemita , carica di odio per gli ebrei di nuovo accusati di omicidi rituali e di volersi impadronire delle ricchezze del mondo intero. Chi prepara il terreno arandolo e dissodandolo per venti secoli e semina a man bassa odio e disprezzo ed umiliazione, non pu poi stupirsi ed indignarsi se piante velenose germogliano e danno frutti mortiferi. Occorre una solida faccia di bronzo ed una corazza di spesso cinismo ed ipocrisia per potersi poi atteggiare a innocenti spettatori di crudelt altrui addebitandole addirittura ad un regime politico ateo. Nagazionismo non solo negare lesistenza delle camere a gas. Un negazionismo pi insidioso e pi ipocrita quello di coloro che dopo aver lanciato sassi per venti secoli poi ritirano indietro la mano e fingono di stupirsi perch s rotto il vetro.
Heinz Kiwitz, le caricature di Hermann Gring, Joseph Goebbels and Adolf Hitler. Wikipedia
2. 3. 4.
Ci si riferisce alla proposta di modifica dellart. 414 del cod. pen. per estendere la pena gi prevista per l istigazione a commettere delitti o crimini contro lumanit anche a chi nega lesistenza di crimini di genocidio. Costoro propongono lequiparazione tra la condotta attiva di chi istiga o fa lapologia a quella di chi nega lesistenza di un fatto seppur storico. Non sfugge il passaggio importante che allarga e di molto il campo della punibilit. D.L. 26 aprile 1993, n. 122, convertito con la legge 25 giugno 1993, n. 205; Legge 9 ottobre 1967, n. 962; Cassazione sez. 3, sentenza n. 37581 dep. il 3/10/2008.
TAVOLA ROTONDA
Il 30 Novembre 2013 gli autori dei contributi pubblicati nelle pagine precedenti si sono riuniti per scambiarsi le idee sugli articoli proposti. Dalla lettura di questi emerge una sostanziale condivisione dellopinione che un inserimento del reato di negazionismo (della Shoah in particolare) non migliorerebbe la situazione pratica ed anzi aumenterebbe lesposizione mediatica di questi soggetti. Il che, tenuto presente anche che proprio la pubblicit ci che vanno cercando, significherebbe fare il loro gioco. Va tenuta presente per la posizione di Federico Piccirillo, che pur essendo contrario a punizioni di natura reclusiva, vorrebbe che in ambito accademico (e ancora pi opportunamente in ambito scolastico) loperato di persone che negano verit storiche venga per lo meno gravemente censurato finanche con la sospensione dallinsegnamento. Riguardo a questo Dagoberto Frattaroli fa rivelare che in un aula di tribunale sarebbe comunque difficile provare il dolo ovvero la malafede del soggetto in esame. Chiunque pu sostenere, secondo Dagoberto, di aver compiuto libere ricerche storiche in perfetta buonafede. Su questo punto sia Piccirillo che Chiometti dissentono in quanto la citazione di Evans sulloperato di Irving e di altri negazionisti riportata da Piccirillo chiarisce molto bene quale siano le corrette pratiche storiche. Forse non sempre, ma il dolo molto spesso appare evidente. Marcello Ricci fa notare come per comprendere a fondo il negazionismo sarebbe stato necessario affrontarlo dal punto di vista storico, ma lo spazio della rivista non lo permetteva perci si limitato a dare una definizione divulgativa dei termini negazionismo e revisionismo. Ha poi aggiunto a mo di esempio che il negazionismo ha avuto un origine in Francia con Rassinier nellimmediato secondo dopoguerra, assumendo da subito uno spiccato carattere ideologico di destra. Successivamente si spostato con Faurisson su posizioni che avevano la pretesa di essere storiograficamente scientifiche, ma che non facevano altro che nascondere le radici ideologiche della destra antisemita.. A proposito di negazionisti Alessandro Chiometti tiene a precisare la posizione di Piergiorgio Odifreddi che non in alcun modo negazionista ma che stato scambiato per tale grazie allapprossimazione del mezzo mediatico su cui era avvenuta la discussione (un blog) e ad una campagna mediatica ad hoc che non vedeva lora di dare addosso al matematico impertinente. Odifreddi in effetti aveva detto le parole riportate da Giulianelli commentando il post di un utente del suo blog che in effetti negava lOlocausto. Ma comunque specificava che si uniformava allopinione corrente. Il giorno seguente al vespaio suscitato ha spiegato in un apposito thread che quello che voleva intendere che la verit storica non una verit matematica e per questo lha definita opinione. Certo un punto di vista discutibile, ma resta il fatto che Odifreddi, al contrario di quanto scritto da quasi tutta la stampa, non un negazionista dellOlocausto. Infine Dagoberto Frattaroli trova interessante la posizione di Chiometti sullesercitare lintolleranza su chi si pone al di fuori della Dichiarazione dei Diritti dellUomo e ritiene che il problema della tolleranza (ovvero se essere tolleranti con gli intolleranti) potrebbe essere argomento di una prossima discussione.