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Guerre e malattie

Intorno al 1494 giunse in Italia una malattia nuova e sconosciuta che si estese rapidamente a tutta lEuropa. Il morbo non aveva nome e poich sembrava arrivato nello stesso anno di unaltra calamit, lesercito di Carlo VIII, si cominci a chiamarlo "mal francese"; i francesi a loro volta lo chiamarono "mal napoletano" e "male dei cristiani" fu per i turchi. Pi tardi si ipotizz che fosse venuto dal Nuovo Mondo e la sua diffusione venne messa in rapporto con la dispersione degli ebrei in fuga dalla Spagna dopo leditto del 1492 e cos fu poi chiamato il "mal spagnolo". Intorno alla nuova malattia si intrecciarono le discussioni dei medici, che cercarono di confrontarne i sintomi con quelli di morbi conosciuti, soprattutto la lebbra; si arriv a capire che si trattava di una malattia venerea che colpiva per primi gli organi genitali e che aveva carattere contagioso. Infine, nel 1521, ebbe anche il nome di "sifilide": glielo attribu Girolamo Fracastoro (1483-1553), nel suo poema Sifilide o del morbo gallico. Per lungo tempo sia nellimmaginario popolare, sia presso gli uomini colti e gli specialisti, gli studiosi di medicina, fu comunque confusa con la lebbra, nel Medioevo intesa, oltre che come malattia del corpo, come simbolo dei mali dellanima. Nelle valutazioni che accompagnano la comparsa della sifilide si sommano cos due elementi contrari: quello simbolico che attribuisce il male agli "altri" e che lo avvicina alla lebbra come bruttura che colpisce i malvagi, i nemici, i diversi (gli ebrei in primo luogo); quello realistico che ne definisce lorigine contagiosa. Tra questi due elementi si muove la medicina della prima Et moderna, alla faticosa ricerca di una spiegazione scientifica che lasci alle spalle miti e credenze superstiziose. Nella storia della sifilide vi anche un altro elemento interessante: la sua comparsa al seguito degli eserciti, portatori di rovine e malattie, come insegna tristemente lesperienza delle lunghe guerre combattute tra Cinquecento e Seicento. Lassommarsi delle devastazioni, dellimpoverimento e della crisi alimentare genera un deperimento della salute pubblica, mentre gli eserciti che percorrono le strade europee diventano facili tramiti di contagio. Per altro verso la guerra stimola la scienza medico-chirurgica alla ricerca di rimedi per le ferite da arma da fuoco, offre allo specialista un ricco campionario di uomini su cui esercitare losservazione, ma anche mettere alla prova diagnosi e cure, invita a riflettere sullimportanza delligiene, evidenziata dalle condizioni di vita promiscua in atto negli accampamenti. Non casuale che uno dei fondatori della chirurgia moderna, Ambroise Par (1510-1590), abbia seguito per trentanni le campagne dellesercito francese. Il rapporto esercito-malattie accennato nel colloquio fra un religioso e un soldato immaginato da Erasmo da Rotterdam: al soldato che torna malconcio dalla guerra il religioso oppone il proprio ideale pacifista, richiamando appunto lattenzione del reduce sulle devastazioni del suo corpo causate da una malattia contratta in guerra.

CERTOSINO: Temo proprio che tua moglie non ti riconosca. SOLDATO: Addirittura? CERTOSINO: Le cicatrici ti hanno dato unaltra faccia. L sulla fronte, cos quel buco? Sembra che tabbiano tagliato via un corno. SOLDATO: Se ne conoscessi la storia ti rallegreresti con me per questa cicatrice. CERTOSINO: Ah, s? SOLDATO: Son stato a un pelo dalla morte. CERTOSINO: Come accaduto? SOLDATO: Mentre uno tendeva una balestra di acciaio, questa si spezz e una scheggia mi colp alla fronte.

CERTOSINO: E la cicatrice lunga un palmo che hai sulla guancia? SOLDATO: stato in uno scontro. CERTOSINO: Di guerra. SOLDATO: No, fu al giuoco. Una rissa. CERTOSINO: Vedo poi sul mento una pustula o qualcosa di simile. SOLDATO: Oh, non nulla. CERTOSINO: Ho il sospetto che tu abbia preso la scabbia, il cosiddetto mal di Spagna.1 SOLDATO: Hai indovinato, fratello mio. la terza volta che vado in punto di morte, per quella scabbia. CERTOSINO: E com successo che cammini curvo, come un novantenne, o un mietitore o, che so io, uno che si spezzata la schiena? SOLDATO: la malattia che mi ha contratto i nervi a questo modo. CERTOSINO: Guarda un po che magnifica metamorfosi avvenuta in te: prima eri cavaliere, ora da centauro sei divenuto un essere semirampante. SOLDATO: Sono i rischi della guerra. CERTOSINO: Direi che il frutto della tua follia. Insomma quale bottino porti a casa a tua moglie e ai figli? La lebbra. Perch, quella tal scabbia una vera e propria lebbra, con la sola differenza che non ci si preoccupa di evitarla, dato che molto diffusa, specialmente fra i nobili. Ci che dovrebbe renderla ancor meno sopportabile. Ora andrai a infettare chi ti pi caro al mondo, e tu stesso per tutta la vita sarai un putrido cadavere ambulante. SOLDATO: Ti prego, fratello, finiscila! Ne ho avuti abbastanza di guai senza che debba subire anche il fastidio delle tue rampogne.

[Erasmo da Rotterdam, Il soldato e il certosino, in Id., I colloqui, a cura di G. P. Brega, Feltrinelli, Milano 1967, pp. 63-64]

Note 1 . Qui lappellativo di "mal di Spagna" attribuito alla scabbia, a conferma dellabitudine mentale di attribuire agli "altri" lorigine di malattie diffuse (soprattutto se suscitano disgusto, come appunto la scabbia).

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