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BALDUCCI E., Luomo planetario, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole (FI !""# pp.

152-156 Sto scrivendo queste pagine conclusive nella quiete di un monastero a picco sul mare. Poche ore fa un missionario reduce dallAfrica centrale ha proiettato, ad uso degli ospiti, un documentario sulla vita del villaggio in cui egli opera, un villaggio ancora fermo allet della pietra. !attesimi, fun"ioni liturgiche, organi""a"ione educativa e sanitaria. #a commo"ione non mi ha lasciato un momento. $a alla commo"ione si % intrecciata una riserva, che, se % vera &e che sia vera % la tesi glo'ale di questo li'ro(, getta unom'ra su questa epopea di generosit . )on potre''e essere, mi chiedevo, che con il proporre il nostro modello religioso, appena adattato negli aspetti accessori, miriamo a far s* che i negri si guardino e si giudichino con i nostri occhi+ ,he insomma lesito ultimo di tanta impresa sia di sradicare gruppi umani dai ritmi lentissimi della loro storia per inserirli in quelli celeri della nostra civilt tecnica e soprattutto nella coscien"a che noi a''iamo di loro+ Si potre''e o'iettare che ormai non c% uscita- o in nome del rispetto della diversit lasciare che ogni popolo viva la sua storia in separate""a oppure offrire ai popoli rimasti estranei ai processi di unifica"ione del pianeta gli strumenti, sia tecnici che mentali, per raggiungere anche loro let adulta dei protagonisti. $a il dilemma % sofistico. #impegno di sollevare tutti gli uomini dalla ignoran"a o dalliner"ia, perch. si facciano responsa'ili del loro futuro, rientra sicuramente negli imperativi categorici del tempo. $a limpegno va vissuto con la consapevole""a critica che, al momento, ci mancano gli strumenti mentali per questo improroga'ile salto evolutivo. )ellordine delle cose % scritta una richiesta- che lumanit sia un soggetto unico del proprio destino. /uesta concentra"ione soggettiva della nostra specie non pu0 essere delegata a nessuno. 1 finita let dei popoli eletti. 1 finita anche let dei salvatori. ,ome mi appare vera, oggi, la frase che )iet"sche rivolgeva ai cristiani del suo tempo- 2,hi vi salver dal vostro Salvatore+34 )el documentario di cui ho detto, il cele'rante, vestito con le vesti sacre in uso tra di noi, ha al"ato al cielo, dinan"i alla comunit estasiata, unostia 'ianca fatta di farina. 5n quella tri'6 non si conosce il grano. #a farina che essa usa si ottiene, con grande fatica, tritando manioca. 7 dopo il pane, il cele'rante ha al"ato al cielo il calice con il vino, anchesso sicuramente importato dall5talia. 5 sim'oli sono eloquenti. 5 neofiti del villaggio imparano che il Salvatore % venuto da lontano, mangiava pane e 'eveva vino. #a loro devo"ione % il primo passo che li porter a guardarsi non pi6 con i propri occhi, ma con quelli dei salvatori. #o sguardo % tutto. 2)on c% 'isogno di armi, di violen"e fisiche, di costri"ioni materiali3 scrive $ichel 8oucault. 2$a uno sguardo 9...: ;no sguardo che sorveglia e che ciascuno, sentendolo pesare su di s., finir con 1interiori""are al punto di osservarsi da s.- ciascuno cio% eserciter questa sorveglian"a su e contro se stesso3. 8oucault si riferisce allidea geniale che ispir0 &eravamo alla fine del Settecento( a <erem= !entham il progetto del Panopticon. 2Alla periferia3 cos* spiega 8oucault, 2un edificio a forma di anello> al centro, una torre> nella torre sono aperte le finestre che danno sulla facciata interna dellanello. #edificio periferico % diviso in celle, ciascuna delle quali ne attraversa lintero spessore. /ueste celle hanno due finestre- una aperta verso linterno, che corrisponde alle finestre della torre> laltra, che d verso lesterno, permette alla luce di attraversare la cella da parte a parte. ? sufficiente allora mettere un sorvegliante nella torre centrale, e in ogni cella rinchiudere un folle, un malato, un condannato, un operaio o uno scolaro. Per un effetto di controluce si possono vedere dalla torre le piccole sagome prigioniere nella celle della periferia, che si stagliano nella luce. 5nsomma si inverte il principio della segreta> la piena luce e lo sguardo di un sorvegliante captano meglio dell@om'ra, che in ultima analisi proteggeva3. 5l principio di !entham % sopravvissuto alla sua formula architettonica. Anche le odierne carceri speciali sono dotati di apparecchi elettronici che permettono ad uno sguardo vigile di posarsi sul detenuto ventiquattro ore al giorno. $a s'aglieremmo se pensassimo che il Panopticon riguardi solo larchitettura carceraria. 7sso traduce in modo eloquente un aspetto costante delle ideologie di dominio nella loro fase di Acivilt , che comporta il rigetto del metodo della 'ruta for"a. 5 dominati vivranno in uno stato di riconoscen"a, una volta che arrivino a guardare se stessi con lo stesso sguardo con cui li osservano i dominatori. 1 giusto, a questo punto, ricordare che non ogni sguardo trasmette la minaccia di un dominio, c% anche quello che attinge luce dal profondo e la trasmette, svegliando altri sguardi. Allora, a causa della parentela ontologica che lega tra loro tutti gli uomini, si svolge un fitto scam'io dintese e di feconde reciprocit . $a

sguardi simili sono estranei al Panopticon e se arrivano dentro il suo anello vi suscitano la volont di uscirne. 7 allora il sorvegliante della torre provvede. Socrate 'evve la cicuta, Bes6 sal* sulla croce. Cutti e due condannati 2secondo la legge3, e cio% in nome dellordine del Panopticon. ;n ordine che ha dalla sua i tratti dellumanit , della premura per il 'ene comune, del culto della verit . 7cco perch., partendo dal centro, lo sguardo si trasmette lungo lanello suscitandovi il consenso. #a parete che ci chiude nel Panopticon % tenue come un guscio duovo. 8uori del perimetro c% il vuoto, che fa paura. #a paura tie ne, pi6 delle s'arre. 8uori % notte. 7 notte o % giorno+ !uddha diceva di se stesso- 25o non sono che il primo pulcino che ha rotto il guscio3. !isognere''e rompere il guscio per scoprire la verit . 5n questi ultimi tempi il guscio si % rotto. $a si % rotto male. Si % rotto non per una dilata"ione della coscien"a, ma per una irru"ione meccanica delle cause della paura dentro il perimetro del Panopticon. )on c%, ormai, nessun occhio che ci sorvegli con tanta efficacia da darci limpressione che siamo noi a sorvegliare noi stessi. #area geografica del Panopticon si % estesa a tutta la terra, ma lideologia di sorveglian"a non ha fun"ionato. 5l 2punto di vista3 che si voleva universale si % rivelato un punto di vista fra gli altri, con lunica differen"a che dalla sua parte stanno il potere della conoscen"a tecnologica e delleconomia. Sono lontani i tempi in cui Degel poteva dire- 2#autentica filosofia comincia in Eccidente. Solo in Eccidente nasce la li'ert dellautocoscien"a, la coscien"a naturale tramonta e quindi lo spirito si approfondisce in se stesso. )el fasto dellEriente lindividuo scompare, solo in Eccidente la luce diviene il lampo del pensiero che penetra in se stesso e ivi si crea il suo mondo. #a 'eatitudine dellEccidente % quindi tale che permette al soggetto di persistere come tale e rimanere nel sostan"iale3. Allora cera un solo punto di vista sul mondo. $a questo punto di vista, che rivendicava a s. tutti i tratti delluniversalit , in realt o''ediva alla volont di poten"a. #a minaccia atomica % la produ"ione pratica della inten"ionalit reale che stava dietro il velo della 2'eatitudine dellEccidente3. )iente di ci0 che % cresciuto dentro il Panopticon pu0 ormai sopravvivere, se non accetta, come ultima pietra di paragone, il postulato di un nuovo punto di vista veramente planetario. )emmeno il marFismo. 5o sono tra quelli che considerano il marFismo come la forma culturale conclusiva della storia dEccidente, quella in cui le diverse eredit hanno trovato una nuova sintesi conoscitiva e soprattutto la tradu"ione in un progetto di cam'iamento del mondo. 7''ene, a centanni dalla morte di $arF, % difficile trovare argomenti per continuare a dire che il proletariato della societ industriale % il soggetto deputato al cam'iamento rivolu"ionario del mondo. 5l proletariato industriale, proprio perch. interno al Panopticon, ha gi perduto questa sua primogenitura, sia perch. % stato associato dal capitalismo alla sparti"ione del profitto &un profitto che, visto sul parametro planetario, % rapina(, sia perch. si % fatto erede davvero, come voleva $arF, di quella pietra pre"iosa della cultura 'orghese che % la pregiudi"iale etnocentrica. Per #enin la rivolu"ione interna"ionale avre''e avuto la sua guida nel proletariato dellEccidente. $a egli era ancora vivo quando il compagno Do ,hi $in rilevava che 2per loperaio francese lindigeno % un essere inferiore, trascura'ile, incapace di comprendere e ancora pi6 di agire3. 5 limiti del marFismo sono evidenti e riflettono le angustie della sua 'ase antropologica. Se non si ripensa radicalmente, mediante una specie di morte a se stesso, anche il marFismo % un relitto del passato. 5l che non vuol dire, come spiegher0 tra poco, che il marFismo de''a essere a''andonato. #a novit % unaltra- % che non ci si converte pi6 al marFismo come a un punto di vista totali""ante. An"i, non ci si converte pi6 a nessuna forma spirituale tra quelle esistenti, dato che in ciascuna % accaduto levento drammatico della decaden"a nella relativit .

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