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N in verit sono ignaro di essere utilit nella storia, non solo piacere.

E che dire poi del fatto che uomini di infima sorte, di nessuna fiducia delle gesta, gli artigiani infine siano dilettati dalla storia? Per la qual cosa ho compreso che necessario in queste stesse cose, che sono imparate e conosciute, si trovino attrattive, dalle quali siamo mossi ad apprendere e conoscere. E certamente gli antichi filosofi nelle isole dei beati immaginano quale sia la vita futura dei sapienti, che liberati da ogni preoccupazione, non reclamando niente di quanto la vita esige come cura o equipaggiamento, ritengono di non stare per fare nient'altro, se non adoperassero la riflessione per sempre nel ricercare e imparare appunto nella natura. Noi invece non solo vediamo che codesto diletto proprio della vita felice, ma anche il sollievo dalle disgrazie. Pertanto molti, essendo in dominio dei nemici o dei tiranni, molti in prigione, molti in esilio hanno confortato il loro dolore con gli studi del sapere. Il primo di quella citt Demetrio Falereo, essendo stato scacciato dalla patria per un'ingiuria, si rifugi presso il re Tolomeo ad Alessandria. Questo eccellendo in questa stessa filosofia, alla quale ti esortiamo, ed essendo discepolo di Teofrasto, scrisse molte cose illustri in quel misero riposo non per qualche sua consuetudine, della quale era stato privato, ma quella cultura dell'animo era per lui in un certo qual modo un qualche cibo di umanit.

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