Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Urbino
NEGLI AMBIENTI accademici continua a far discutere leditoriale di Francesco Giavazzi, economista bocconiano, pubblicato luned sulla prima pagina del Corriere della Sera dal titolo La ragnatela corporativa. Il sospetto che, in questo ultimo scorcio di agosto, tempo di immatricolazioni, i docenti della Bocconi di Milano si ingegnino per attirare le iscrizioni, screditando altri atenei in cui larea economica funziona bene e ottiene ottimi risultati. Come, appunto, la Scuola di Economia del Dipartimento di economia, societ e politica (Desp) dellUniversit degli Studi di Urbino, che la classifica Censis 2013 ha incoronato al primo posto per lattivit di ricerca tra 55 atenei italiani. LA PROPOSTA di Giavazzi di chiudere lUniversit urbinate, insieme a quelle di Bari e Messina, perch in fondo alla classifica dellAnvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) ma non su dati recenti, bens su quelli del 2004 non va gi ai docenti, in particolare agli economisti che stanno tenendo alto il nome della Carlo Bo. Lopinione comune che la spesa pubblica non va tagliata nel settore dellistruzione e della formazione, gli sprechi vanno trovati ed eliminati altrove. Ha il dente avvelenato Ilario Favaretto, direttore del Desp: Giavazzi ha espresso una forzatura tipica di chi si sente il primo della classe e pu bacchettare chiunque senza conoscere la realt. E concorrenza sleale, fatta da di, come la Bocconi, pu contare su un bacino di fondi neanche paragonabile a quello dellateneo urbinate. Teniamo presente anche che Giavazzi stato uno degli ispiratori della
LE POLEMICHE
RISPOSTA DURA Sopra, da sinistra, gli economisti Tonino Pencarelli, Ilario Favaretto e Giorgio Calcagnini
riforma Gelmini, quella che ha causato pi danni al sistema universitario italiano e che ha ideato i criteri di valutazione dellAnvur. Il suo ragionamento si basa su un predominio culturale di poco spessore, perch quei criteri sono stati creati su misura. Fortunatamente c una pluralit di classifiche basate su aspetti diversi, che fa giustizia. Invece di sostenere i grandi carrozzoni privati e criticare le strutture pubbliche, non sarebbe meglio se il ministero devolvesse i fondi dellAnvur alle universit italiane per fare ricerca?. METTERE sul tavolo altri parametri, come qualit della didattica, occupazione e servizi, la proposta di Tonino Pencarelli, docente di Strategie aziendali ed Economia e gestione delle imprese: Sia-
mo tra le universit migliori in termini di accoglienza e servizi agli studenti, infatti la gran parte degli iscritti proviene da fuori regione, tantissimi dallestero, ci significa che abbiamo una reputazione credibile. Otteniamo risultati importanti anche in alcuni ambiti della ricerca: i nostri matematici sono i primi in molte classifiche e superano anche i bocconiani. Sul fronte occupazione abbiamo un forte legame con le imprese, pi di 3mila convenzioni attivate con le ditte del territorio e questo ci permette di completare la formazione con stage professionali favorendo lingresso nel mondo del lavoro. La guerra tra universit sbagliata, bisogna invece concentrasi nel migliorare tutto il sistema di istruzione e formazione. Siamo tra gli ultimi Paesi per
numero di laureati, lobiettivo dovrebbe essere investire molte pi risorse in scuola e universit mettendole nelle condizioni di lavorare meglio. La spesa pubblica va tagliata dove serve, ai fondi destinati alle Regioni a statuto speciale per esempio. LEDITORIALE di Giavazzi non ha sorpreso Giorgio Calcagnini, docente di Economia monetaria: Esprime il pensiero tipico degli economisti liberali bocconiani. Da anni scrive articoli a favore dei tagli statali alle realt pi piccole e, a suo avviso, meno produttive, ma bisogna analizzare la situazione nel suo complesso e non citare di proposito solo le classifiche a sostegno della propria opinione. Valentina Bicchiarelli