DODIK: NEI PANNI DI NIKOLIC AVREI GI MESSO IN STATO DI ALLERTA LESERCITO SERBO Il presidente della Republika Srpska (RS)

Milorad Dodik in una lunga intervista concessa al settimanale NIN ha dichiarato che nei panni del nuovo capo di Stato della Serbia Tomislav Nikolic avrebbe gi messo in stato di allerta lesercito di Belgrado. Se fossi il presidente Nikolic aumenterei il livello di allerta dellesercito serbo e prenderei anche altre misure per rendere evidente il potere sovrano dello Stato. Certamente non starei seduto su una poltrona ad aspettare la telefonata di qualcuno da Bruxelles o dagli Stati Uniti pretendendo che la Serbia rimanga ferma e non agisca. Molti vorrebbero negoziare con il Kosovo del nord proprio per questo, cos ha risposto Dodik alla domanda iniziale. Il presidente della RS ha quindi sostenuto di essere favorevole alluso delle forza per difendere lintegrit territoriale della Serbia: A cosa servirebbe altrimenti un esercito? Certo, solo un pazzo manderebbe lesercito in Kosovo ora e per questo credo che Nikolic, essendo razionale, non lo far. Dodik ha ribadito di non voler interferire con le dinamiche interne della Serbia anche se: Non mi sentirei a mio agio a collaborare con un governo serbo che conti tra le sue fila Cedomir Jovanovic del Partito liberale democratico. Certo il candidato che sostenevo non ha vinto le elezioni. Ma non mi sento insoddisfatto per il risultato delle elezioni presidenziali in Serbia; tutto ci che mi interessa una Serbia stabile e ancora pi forte. Posso avere le mie idee personali, che tutti

conoscono, ma rispetto la volont del popolo serbo. E mi aspetto anche che il governo venga formato il pi presto possibile, queste le parole conclusive del presidente della Republika Srpska. CAMPAGNA ELETTORALE DEI BOSNIACI CONTRO UN SINDACO SERBO A SREBRENICA In Bosnia-Erzegovina molti bosniaci (musulmani) hanno intrapreso una campagna mirata a riportare pi elettori possibili a Srebrenica per impedire che le elezioni comunali di ottobre vengano vinte da un serbo. Quindi liniziativa Voter per Srebrenica stata ideata per impedire lelezione di un sindaco serbo cercando di far tornare nella citt molti abitanti bosniaci originari che dovettero fuggire; attualmente infatti Srebrenica ha una maggioranza serba e il rischio che non esca un sindaco bosniaco molto alto. Secondo gli organizzatori e i sostenitori della campagna se il nuovo sindaco di Srebrenica sar serbo allora automaticamente negher il genocidio e questo equivarr a un altro massacro nei confronti del popolo bosniaco. Emir Suljagic, uno dei principali organizzatori, e Camil Durakovic, candidato sindaco con una lista indipendente, si sono incontrati mercoled a Sarajevo con il presidente dellAlleanza per un futuro migliore in Bosnia (SBB) Fahrudin Radoncic per discutere della questione. Suljagic ha sostenuto che in pratica non esiste alcun ostacolo legale per impedire la registrazione di un

cittadino emigrato che voglia votare a Srebrenica; il problema sussiste semmai a livello locale riguardo alle procedure e alla documentazione da presentare. Infatti Suljagic convinto che amministratori e funzionari di Banja Luka stiano facendo tutto il possibile per boicottare le registrazioni dei bosniaci a Srebrenica dato che non c una lista precisa dei documenti da presentare n la polizia di Srebrenica risponde con chiarezza al riguardo. Nonostante ci Suljagic continua con la sua campagna e afferma di aver registrato gi un buon numero di bosniaci anche se il lavoro da fare immane. Il leader del SBB Fahrudin Radoncic ha mostrato disponibilit riguardo allaccordo da implementare tra gli esponenti dei quattro principali partiti bosniaci sulla questione delle elezioni comunali a Srebrenica. Ne parla Dnevni Avaz ricordando che i quattro partiti dovranno sostenere un unico candidato per evitare lelezione di un sindaco serbo. ACCORDO TRA GOVERNO MACEDONE E GIORNALISTI PER DEPENALIZZARE LA DIFFAMAZIONE Il governo macedone ha annunciato mercoled di aver ultimato un accordo con lAssociazione dei giornalisti (ZNM) per depenalizzare lattuale disciplina sulla diffamazione; inoltre lesecutivo avrebbe anche concordato con la ZNM lentit delle future pene che verranno irrogate nellambito del processo civile. Se un cronista verr quindi ritenuto colpevole di diffamazione potr essere punito con una sanzione

pecuniaria che non oltrepasser i 2.000 euro mentre leditore che ha pubblicato larticolo diffamante dovr saldare una multa massima di 15.000 euro. Secondo il presidente della ZNM Naser Selmani laccordo stretto con lesecutivo di Gruevski rimane un compromesso anche se la sanzione pecuniaria sar intesa come soluzione finale visto che la pena verr irrogata soltanto alla fine del processo: Per prima cosa i giornalisti potranno provare la veridicit di quanto hanno scritto e se non riescono a far cadere le accuse allora potranno evitare la multa scusandosi o pubblicando una doverosa smentita. Ne riferisce Dnevnik riportando le dichiarazioni relative allaccordo espresse dal ministro per gli Affari europei Teuta Arifi: Credo che lUnione Europea non avr nulla da obiettare e accoglier favorevolmente lintesa. GOVERNO MONTENEGRINO: FIRMA DI VUJANOVIC NON NECESSARIA PER LAMBASCIATA IN KOSOVO Secondo il ministro degli Affari esteri montenegrino Milan Rocen la firma del presidente Filip Vujanovic non necessaria per aprire lambasciata in Kosovo poich la missione diplomatica pu essere creata anche a livello soltanto governativo. Luned il presidente del Montenegro Filip Vujanovic aveva opposto il suo rifiuto riguardo allapertura di unambasciata a Pristina: Non firmer fin quando non verr risolto definitivamente lo status dei montenegrini nel Kosovo. Marted per Rocen, come riporta lagenzia Tanjug, ha espresso la sua posizione durante un incontro con

il ministro degli Affari esteri croato Vesna Pusic: Non affatto necessaria una lettera firmata dal presidente per inaugurare lambasciata, basta la volont del governo. Comunque non credo che lesecutivo vorr agire in questo modo.