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Tre gli artisti che si confrontono sul tema così delicato dell’uomo, del suo
ruolo e dell’armonia con il mondo e la natura. Luigi Canepa, Luciana
Bertorelli e Virginia Cafiero rappresentano uno dei volti dell’arte, quella
più tradizionale, che permane sullo sfondo del panorama delle
avanguardia, e tramanda quel fare quasi artigianale e meditativo degli
artisti di altri tempi. Eppure il percorso che viene presentato attraverso le
opere di questi artisti provenienti da diverse regioni dell’Italia, offre
anche una varietà del linguaggio e delle espressioni nel campo dalla
pittura e della scultura.
L’erranza di San Paolo, quella della sua conversione e successiva
predicazione, il cui pensiero viene definito dall’Apostolo stesso come: “Io
non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù
Cristo".
ARTE COME PENSIERO - Gli artisti in mostra in parte integrano nel loro
operato questa massima di San Paolo. L’arte come pensiero, come
messaggio da trasmettere agli uomini. Luciana Bertorelli, pittrice e
ceramista, prediligge una gamma di colori caldi e forti come il rosso, il
giallo e l’arancione. Un linguaggio sintetico, nel quale la forte espressività
della linea si stempera in una campitura delicata della superficie e
facilmente leggibile. I temi spesso trattati dall’artista sono quelli della
maternità, della natività, dell’amore ma anche quello della vita, inteso
come un albero spoglio che si disegna nel primo piano della composizione.
Orizzonti quasi astratti nei quali riconoscere il messaggio divino sia nelle
bellezze della natura sconfinata, sia quello dell’incarnazione. Nella
ceramica la tecnica stessa del Raiku, alla quale l’artista si è avvicinata,
invita il fruitore a questa meditazione spirituale. Un messaggio positivo di
amore suggerito dal tenero abbraccio di due amanti, raccolti nella loro
nudità in cui, tuttavia, vengono celate le parti più intime, per preservare
l’autenticità di un sentimento e la sua purezza.