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Trimestrale di Arte e Cultura

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Dalla natura allarte: la fotografia mineralogica di Matteo Chinellato


di Manuela Valleriani

Fotografo veneziano professionista al servizio di unagenzia di Roma, Matteo Chinellato esplora da tempo tutti i campi afferenti a tale linguaggio dalla natura allaereonautica, fino al cinema e al ritratto, allarte e alla moda praticando la fotografia anche come forma di documentazione nel restauro (attivit, questultima, iniziata a partire dal 1997 nel laboratorio paterno). Le sue immagini sono state pubblicate in vari cataloghi di mostre, soprattutto quelle promosse dalla Fondazione Cini a Venezia, ma anche a Milano, Roma, Siena. Oltre che in Italia, dal 2002 ad oggi ha lavorato allestero, in particolare negli Stati Uniti. Il suo interesse principale riguarda la natura, settore in cui si specializzato attraverso la fotografia meteorologica e il paesaggio, indagati con la tecnica macro. Alcune sue immagini meteorologiche sono state trasmesse dalla rete tv La7, mentre diversi altri lavori figurano su riviste e libri che si occupano di natura e mineralogia. In questambito collabora come figura deccezione allinterno del panorama italiano con varie e importanti testate, quali la Rivista Mineralogica Italiana, Mineralien Welt, Mineralogical Record e Gems&Gemmology. infatti soprattutto la macrofotografia mineralogica ad appassionare il fotografo veneziano e a costituire il nucleo centrale della sua produzione. Affascinato fin da bambino dal meraviglioso mondo celato allinterno dei minerali, osservati in principio solo al microscopio, Matteo Chinellato possiede la pi ampia collezione di meteoriti presente in Italia e oltre 1.300 minerali. Negli ultimi anni ha pertanto iniziato a fotografare questi cristalli colorati, in particolare microminerali, che rivelano quanto possano essere incantevoli dei prodotti naturali comunissimi come i sassi o le rocce. Nella sua indagine realizzata appunto con obiettivi macro egli ha inoltre constatato che le immagini che la macchina cattura possono essere assimilabili ad alcune opere di artisti contemporanei. Ecco

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Particolare di agata da 4,53 mm associato al dipinto di Paul Jenkins Phenomena: sun over the hour glass del 1966

allora che il particolare di unagata pu essere associato ad un dipinto dellamericano Paul Jenkins, o il particolare di un opale tagliato permette, nei suoi giochi di luci e colori, di effettuare delle analogie sotto il profilo formale e visivo con le opere astratte di Ferruccio Gard. Ancora lopalescenza di questo materiale permette di stabilire dei rimandi, in riferimento soprattutto ai rapporti cromatici, ad una serie di lavori realizzati dallarchitetto, artista e designer Alessandro Mendini.

Questo suggestivo parallelismo, da cui si sta sviluppando lidea di una possibile mostra (oltre al progetto di una pubblicazione con altri autori sulla fotografia mineralogica), frutto di una ricerca condotta in maniera non voluta, ma assolutamente spontanea. Se ne deduce per Chinellato che lessere umano non ha inventato nulla al di fuori di ci che esiste in natura: tutto quello che stato dipinto o scolpito nel corso del tempo in realt preesiste alluomo e dunque anche alla sua

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Foto di un opale australiano (intero e in particolare) da 4.5 ct associato al dipinto di Ferruccio Gard Autoritratto del 2003

creativit. il concetto classico dellarte come mimesi, ovvero imitazione della natura e della realt, applicabile secondo il fotografo veneto anche per gli artisti di et moderna, da Picasso in poi. Matteo Chinellato ha imparato a riconoscere larte dei grandi maestri osservando le tante opere circolanti nel laboratorio familiare, analizzandone i particolari, le gradazioni intermedie di colore, la variet di forme, equilibri, angolazioni. Spostando la direzione della macchina rispetto alloggetto raffigurato in questo caso un minerale cambia tutto, dichiara lartista, per cui uno stesso pezzo suscettibile di una resa fotografica dalle molteplici varianti. A questo effetto concorre luso di una tecnica che offre un punto di vista molto ravvicinato e per questo privilegiato, poich porta alla luce gli aspetti latenti insiti

Conicalcite da 2,31 mm

nelle cose, quelli che locchio nudo non pu percepire. Non forse questa allora la creativit dellarte? Mettere in evidenza ci che gli altri non vedono, linvisibilit di un mondo nascosto? Se possibile accostare la fotografia mineralogica di Matteo Chinellato al particolare di un dipinto o una scultura di noti artisti contemporanei, evidente che la natura entra nellatto artistico, ma anche vero il contrario, e cio che larte crea e riplasma attraverso la sensibilit e le attitudini, dunque per mezzo della soggettivit del suo autore la natura esi-

stente. I confini non sono pertanto cos definiti nello svolgersi di quel processo (comune ad entrambe) che insegue il perfetto ideale di bellezza e che fa del rapporto tra arte e natura unesperienza unica, diversamente uguale, che ogni volta si rinnova.

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