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Fabio Larcher

Lantimago

Copyright 2012 by Edizioni PerSempre


Written by Fabio Larcher Cover by the author

Lantimago

Cera una volta, a San Donato Milanese, una bambina molto malata. Si chiamava Cipi Cicagna. Nessuno sapeva esattamente cosa avesse, ma tutti erano preoccupati. Il suo pap e la sua mamma la riempivano di attenzioni: le mettevano in testa le calze islandesi; le preparavano il brodo di pollo; le facevano i suffumigi... Ma tutto questo non migliorava molto le cose. I giorni di Natale sfumavano a uno a uno, erano quasi passati tutti. I pomeriggi erano brevi e senza luce, perch quellanno dicembre aveva regalato al paese solo pochi giorni di sole e di cielo scintillante. Per lo pi aveva nevicato o piovuto ininterrottamente. Faceva buio presto e Cipi, per questo, era sempre pi triste e malata. Il dottore, che era anche un bravissimo
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mago, un giorno si fece raggiungere nel suo studio dal migliore amico della povera bimba, un ragazzetto smilzo e dallaria malinconica, che si chiamava Rodolfo, e gli disse: Ti piacerebbe aiutare la tua piccola amica?. Il ragazzo era proprio un soldo di cacio, ma aveva un carattere buono e coraggioso, e quando ud le parole del dottore si illumin come la vetrina di un negozio e le sue guance diventarono rosse rosse. Come possiamo aiutarla? Ha scoperto una cura per Cipi? Il vecchio scosse la testa. Non proprio, ma forse ci puoi riuscire tu. Io? Certamente. Tu vuoi molto bene a Cipi, vero? Altroch! E saresti disposto a correre qualche rischio, se da ci dipendesse la sua salvezza? Mi dica quello che devo fare e lo far, dottor Mille. Il dottore sorrise. Bravo, figliolo. Ecco cosa ho pensato. La malattia di Cipi non ha nome, perch non esiste. Non ha ragioni mediche. Non causata n da un virus, n
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da un batterio, n da qualche tara ereditaria. C sotto un mistero. E dobbiamo capire quel mistero, se vogliamo curare il male. questo il compito che ti affido: dovrai introdurti in casa sua e spiare cosa vi accade di notte. Poi mi racconterai tutto. Rodolfo esit, imbarazzato. Daccordo, ma come far? Non credo che i genitori di Cipi mi permetteranno di restare in casa loro di notte. Non sono persone molto ospitali e sono gelosissimi della loro riservatezza. Ragazzo disse il dottor Mille, con un sorriso, abbi fiducia. Ho gi preparato un piano. Vedi quella macchina che sembra una valigia con le rotelle? Rodolfo guard e vide un oggetto di plastica bianca, simile a un trolley, ma pieno di cannucce, pulsanti, display, e sul suo viso si disegn un grosso punto di domanda. In realt solo un involucro vuoto spieg il dottor Mille. Allinterno c giusto lo spazio per un bambino della tua taglia. Sar un po scomodo, credo, ma si tratter di un piccolissimo sacrificio. Per il bene della nostra amica. Ti nasconderai l dentro e io porter la
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finta macchina a casa Cicagna. Convincer i signori Cicagna che si tratta di uno strumento sperimentale; finger di applicarlo a Cipi; e lo lascer l, in camera della piccola, con la promessa di tornare il giorno dopo a riprenderlo e a verificare i risultati della nuova cura. Che ne dici? Te la senti? Rodolfo annu con convinzione. Allora siamo daccordo disse il dottor Mille. Ma ricorda: per nessuna ragione al mondo, neppure se vedrai delle cose terribili, dovrai uscire dalla macchina e rivelare la tua presenza. Metteresti in estremo pericolo te stesso, Cipi, e anche me. Prometti di restare calmo e chiuso nella valigia? Lo prometto. Sei un bravo ragazzo. Coraggio, adesso entra dentro quellaffare. Il dottor Mille schiacci un pulsante e la macchina-nascondiglio si apr di scatto, rivelando un sedile e molte lattine di bibite. Rodolfo si sedette al proprio posto e lasci che il medico lo chiudesse nella scatola di plastica. Allinizio prov un po di disagio, ma presto si abitu: non poteva muoversi, vero, ma riusci6

va a vedere tutto quello che succedeva, perch quello che allesterno sembrava un display, in realt era una finestrella; laria gli arrivava attraverso i fori di una piccola finta cassa; inoltre udiva perfettamente tutto ci che veniva detto allesterno. Il fastidio si trasform ben presto in eccitazione: si trattava di unavventura vera e propria, e di un gioco divertente. Si sentiva protetto e, allo stesso tempo, nella condizione di scoprire tutti i segreti dei signori Cicagna. Il dottor Mille alz subito il ricevitore del telefono, compose il numero e attese alcuni secondi. Poi qualcuno rispose alla sua chiamata e lui disse: Buon giorno, signora Adelaide, sono il dottor Mille. Come sta la bambina? peggiorata, dice? Bene! Cio, non intendevo dire questo, non fraintenda. La chiamavo per proporle una nuova cura sperimentale. S, un apparecchio molto sofisticato, che alcuni colleghi hanno gi avuto modo di usare con risultati sorprendenti. No, signora, non si preoccupi: un trattamento assolutamente indolore. Mi permette di venire da lei con lo strumento, oggi stesso? Allora daccordo. E speriamo bene. Arrivederci.
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Il medico riabbass la cornetta e poi Rodolfo sent la sua voce pi vicina. Tutto come previsto, figliolo. Adesso ti porter fino a casa dei signori Cicagna. Ricorda quello che ti ho detto. Dovrai soltanto osservare e ascoltare. Non dire niente. Non fare niente. Nemmeno uno starnuto. Capito? Dopodich, il ragazzo fu sballottato per un tempo che non riusc a calcolare, ma che gli sembr eterno. Ci fu una discesa nellascensore; un viaggio in automobile; lattraversamento di una strada; un nuovo viaggio in ascensore e, in fine, il trillo di un campanello. La porta di casa Cicagna si apr e sulla soglia apparvero i signori Cicagna. Il pap di Cipi era un omone baffuto e pelato, molto corpulento e dallo sguardo sospettoso. La mamma era una donnetta piccola, senza collo, con la faccia vagamente scimmiesca e piccoli occhi scintillanti di cattiveria appena decentemente dissimulata. Il dottor Mille strinse a entrambi le mani e indic la macchina che intendeva usare nella terapia della bambina. Rodolfo ebbe limpressione che i due padroni di casa non accettassero di buon animo quel nuovo rimedio miracoloso.
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Per almeno due secondi sembravano alla ricerca di una valida scusa per evitare di doverlo usare. Ma obiettivamente non cera una sola ragione al mondo perch non permettessero al dottore di fare il suo esperimento: si trattava pur sempre della salute della loro unica figlia... Cipi giaceva a letto, pallidissima e magrissima. A Rodolfo, che la sbirciava dal finto display, sembr perfino un po trasparente. Lultima volta che le aveva fatto visita, tre giorni prima, non era sdraiata, ma seduta, e aveva ancora un bel colorito sulle guance. Cosa poteva essere successo in cos poco tempo? La visita del dottor Mille si protrasse per almeno mezzora. Il medico finse di visitare la piccola e fece un po di recita, applicandole una mascherina da ossigeno e alcuni tubicini. Accese la macchina, che si illumin tutta ed emise dei suoni elettronici. Al termine del falso trattamento, il dottore auscult il cuore di Cipi, annu con aria severa ma soddisfatta, e poi si conged. Sulla soglia, la signora Adelaide domand preoccupata: Ha funzionato?. Il dottor Mille not che la donna sembra9

va spaventata allidea che la cura funzionasse davvero, ma si limit a dire nel suo miglior tono professionale: Non ne ho idea. Bisogner aspettare fino a domattina. La terapia esige almeno dodici ore, prima di manifestare qualche effetto. Se non la disturba torner domani, verso le nove, a controllare che tutto sia a posto. Ma si immagini! esclam Arturo Cicagna, con finta cortesia. Dottore, lei il benvenuto in questa casa. La aspettiamo per le nove. I coniugi richiusero la porta; attesero alcuni minuti; poi tirarono un sospiro di sollievo. Dalla sua posizione, Rodolfo li ud bisbigliare: Caro, tu pensi che la cura avr effetto?. Non lo so, tesoro. Speriamo di no. Altrimenti tutto il nostro lavoro non sar servito a niente. Ma ci sono pochissime probabilit che quel ciarlatano riesca a scoprire veramente cosa sta succedendo. Dobbiamo solo avere pazienza. Entro due o tre giorni al massimo Cipi subir la trasformazione e allora s che sar davvero nostra figlia. Acceleriamo il processo, caro. Ho un brutto presentimento. Meglio sbrigarsi.
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Non perdere la calma, tesoro. Sarebbe un rischio troppo grande: potremmo uccidere la piccola. Ma almeno facciamole un altro trattamento... Pi tardi, amore mio, pi tardi. Lo sai che non possiamo. Non prima del tramonto. Per quattro ore, Rodolfo non ud pi niente. I coniugi Cicagna erano usciti chiudendo la porta a chiave. Il ragazzo poteva vedere perfettamente la piccola Cipi distesa nel letto: era completamente immobile. Sembrava addormentata, ma il pallore la rendeva quasi spettrale. Il bambino si chiese cosa significassero le parole misteriose di Arturo e Adelaide. Che intendevano per trattamento? E come mai si mostravano tanto fiduciosi che la cura del dottor Mille non avrebbe funzionato? Gli sembrava talmente strano e mostruoso che due genitori temessero la possibilit che la loro unica figlia guarisse! Eppure sembrava proprio che le cose stessero in questa maniera. I minuti passavano lentissimi. Ormai, fuori, la luce del giorno era cambiata, passando dal giallo paglierino, al rosso del tramonto,
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al color cenere del crepuscolo. Ma soltanto quando il buio blu della sera gett nella cameretta di Cipi il suo mantello di stoffa fantasma, i Cicagna riapparvero. Forse era per colpa della semioscurit, per a Rodolfo sembravano diversi. Era come se ogni maschera di umanit fosse crollata dai loro volti, lasciando spazio soltanto a unespressione vuota e crudele. ora, mia cara disse il signor Arturo. E la mamma di Cipi fece una cosa che, per poco, non costrinse Rodolfo a gettare un urlo di spavento: si svit la testa e la depose sulla scrivania! Poi si afferr un lembo di pelle e, come se fosse una cerniera lampo, apr la pancia fino allombelico e si spogli del corpo, come se togliesse una tuta da ginnastica. La stessa cosa fece il signor Arturo. E ci che rest di loro furono due sagome nere, rugose, ripugnanti, a forma di cono, dalle quali si irradiavano molti tentacoli grigi. Al posto della testa avevano una specie di triangolo dargento, pieno di peli ispidi. Qualunque cosa fossero quelle due creature, sembravano fatte di gomma oppure di una materia fungosa.
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Rodolfo non aveva mai visto niente di simile, nemmeno al cinema, nemmeno nei suoi incubi pi terrificanti. Gli esseri a forma di cono si avvicinarono al letto dove Cipi dormiva immobile, completamente ignara di quello che stava succedendo. Molti tentacoli terminavano con delle specie di bocche carnose e quelli si attaccarono al corpicino della bambina e cominciarono a succhiare. Loperazione dur molti minuti, forse dieci, forse quindici. Alla fine Cipi appariva ancora pi trasparente, pi magra, e il suo sonno una specie di coma. Il ragazzo aveva visto tutto. Aveva assistito impotente e terrorizzato alla scena, mordendosi le mani per non gridare, per non intervenire in favore della sua piccola amica, e sentiva sul cuore il macigno di un rimorso che faceva male fisicamente. Quando i mostri si erano nuovamente nascosti nella pelle dei signori Cicagna ed erano usciti dalla camera, la tentazione di aprire la valigia di plastica, di avvicinarsi al corpo di Cipi divent insopportabile. Ma lavvertimento del dottor Mille lo ferm in tempo: Non uscire mai
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allo scoperto; non far capire che ti nascondi nella valigia di plastica. Finch sei l dentro sarai protetto.... Rodolfo rinunci. Rimase a vegliare la bambina tutta la notte, osservandola dalla finestrella del display, e pianse disperatamente, ma nel silenzio pi assoluto, finch il giorno non fece irruzione nella stanza, attraverso le persiane, sciogliendo langoscia e la paura. Cipi si lament nel sonno, quando un raggio di sole le sfior la fronte, come se quel tocco leggerissimo la facesse soffrire. Si tir le coperte fin sopra la testa e si riaddorment profondamente. La mamma e il pap, a turno, o insieme, ogni tanto si affacciavano alla porta, per controllare che tutto fosse a posto. Sorridevano, perfino, come persone normali! Ma Rodolfo li aveva visti come erano davvero e tutte le volte che li vedeva, non riusciva a reprimere un lieve sobbalzo. Si sentiva completamente anchilosato, gli faceva male la schiena a causa della posizione innaturale in cui era rimasto per cos tante ore, e la testa gli pulsava. Alle nove precise il campanello suon e,
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come aveva promesso, il dottor Mille torn. Finse di visitare la bambina e poi si alz, affettando unaria sconsolata. Dottore, la nuova cura ha funzionato? chiese la signora Adelaide. No, signora cara. Non ha sortito alcun effetto degno di nota. Temo che dovremo cercare unaltra soluzione. Ma forse una sola applicazione non sufficiente sugger il signor Arturo, forse dovrebbe lasciare qui la macchina per unaltra notte... Il dottor Mille scosse la testa. Sarebbe del tutto inutile. Il trattamento non pu essere ripetuto. Con il vostro permesso, signori, penso che porter via la mia inutile macchina. Ma vi telefoner senzaltro, se mi verr in mente qualcosa. Arrivederci. Rodolfo sent una serie di scossoni, mentre la valigia veniva trascinata fuori dallappartamento infernale, ma il dottore non lo tir fuori dalla sua prigione finch non fu tornato nel suo studio. Il ragazzo dovette essere massaggiato, bere abbondantemente e mangiare qualcosa,
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nonostante provasse nausea. Il medico lo incoraggiava, ma non lo forz a parlare di ci che aveva visto e sentito. Attese che Rodolfo lo facesse spontaneamente. E Rodolfo lo fece, altroch! Le parole cominciarono a fiottargli fuori dalla bocca come un fiume, e alla fine del racconto il dottor Mille si gratt la barba e comment: Dunque le cose stanno cos. Avrei dovuto immaginarlo. Cos come? Che significa tutta questa faccenda? Figliolo, significa che Cipi non affatto malata. Come ti dicevo ieri. Ma che cosha allora? Cosa le fanno quei mostri? Oh! Quei mostri le succhiano lanima. La stanno trasformando in qualcosa di simile a loro... In una vera figlia. Ma chi sono? Cosa sono, vuoi dire! Be, sono delle bambole di stoffa. Rodolfo rest interdetto. Ma sono vivi! Certo. Per proprio quello che sono: delle bambole magiche. Lo so, non si direbbe guardandole, ma cos. Probabilmente
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gliele avranno regalate i suoi genitori, ignari di quel che facevano, di ritorno da uno dei loro numerosi viaggi allestero. Se non sbaglio, bambole del genere si confezionavano in Norvegia, fino a qualche anno fa. E... e i signori Cicagna, allora... Il dottor Mille emise un sospiro. Se quello che mi hai raccontato corretto, temo che siano morti da molto tempo. Altrimenti come farebbero le bambole a travestirsi con la loro pelle? Probabilmente i Coni sono rimasti a osservare la vita della famiglia perfettamente immobili, per alcuni mesi, magari origliando i sogni della piccola. Alla fine hanno deciso di togliere di mezzo i veri genitori di Cipi e di prendere il loro posto. Non mi sorprenderebbe se li avessero uccisi nel sonno, spaccando loro la testa con qualche attrezzo da lavoro. il loro tipico modo di agire. Quindi hanno cominciato a succhiare lanima della piccola, per trasformare anche lei in una bambola. Quando non ci sar pi in lei alcuna traccia di anima umana, riempiranno la pelle della bambina con della sabbia, della segatura, o della bambagia, e la terranno per sempre con
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loro, come figlia. Le cuciranno la bocca con del filo, perch non parli e non dica mai cosa le successo, e le cuciranno gli occhi, affinch veda solo quello che vogliono loro. A quel punto ogni nostro tentativo sarebbe inutile. Hanno detto che Cipi sarebbe stata pronta tra due, al massimo tre giorni. Ecco, questo significa che siamo appena in tempo. Dottor Mille... Che c, figliolo? Possiamo salvare Cipi? S, con un po dastuzia e... queste. Il luminare estrasse da un astuccio una pillola allapparenza normalissima, solo un po pi scintillante. Con delle pillole contro il raffreddore? domand Rodolfo, in tono scettico. Sembrano comuni pillole contro il raffreddore spieg il dottor Mille, ma in realt sono fatte di luce concentrata e purissima. Le fabbrico io, a tempo perso, nel mio piccolo laboratorio da farmacista che sta sul retro. il mio passatempo. Le dovremo dare a Cipi?
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Oh, s! A Cipi, perch ogni ombra notturna e ogni incubo venga dissolto dal suo organismo, come una tosse grassa... Ma anche ai Coni! Non vogliamo certo che creature del genere se ne vadano in giro, dico bene, figliolo? S-s, ma come riuscir a convincere quei Cosi a inghiottirle? Non preoccuparti. Tu hai agito bene e coraggiosamente, ma il tuo ruolo in questa faccenda terminato. Mi occuper io di tutto il resto. Ma io... Io voglio aiutare ancora! Voglio salvare Cipi, e... E vuoi che Cipi lo sappia ridacchi il dottor Mille, strizzandogli locchio. Non temere. Hai gi salvato la tua amichetta. E lo verr a sapere, te lo garantisco. Quando questa sporca faccenda finir, la bambina avr bisogno di qualcuno che le stia vicino. Molto vicino. Se capisci cosa intendo. E questa promessa acquiet parzialmente il cuore di Rodolfo. Bene, adesso meglio che vada disse il dottor Mille, dandosi una manata sulle cosce
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e alzandosi dalla poltrona girevole. Si diresse verso lattaccapanni e scelse con cura il cappotto pi adatto. Si infil in testa il cappello. Si riemp le tasche di pillole di luce. Afferr la borsa da medico e scese in strada, dove lo attendeva la sua vecchia automobile. Quando suon il citofono di casa Cicagna, gli rispose una voce che poteva, grosso modo, somigliare a quella della signora Adelaide (anche se appariva pi stridula del solito, o forse solo pi strana). Sono il dottor Mille, signora confess il medico. Dottore, che sorpresa! esclam la pseudo-signora Adelaide, in tono imbarazzato. Non laspettavamo... Lo so, ma mentre facevo il mio solito giro di visite mi venuto in mente che, forse, un altro tentativo per curare vostra figlia c. Si tratta di alcune pillole svizzere, e... Oh, caro, caro dottore! lo interruppe la voce. Lei cos buono, ma... come si fa? La casa tutta in disordine. Signora, non faccio mai caso a queste sciocchezze. Figuriamoci in una situazione
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dove dal mio intervento potrebbe dipendere la vita di una bambina. Mi faccia salire, per cortesia. Ma se per questo non deve pi preoccuparsi. Credo che il trattamento di ieri abbia avuto qualche effetto positivo su Cipi. In effetti la bimba sembra molto migliorata. Davvero? Ma stupefacente! comment il dottor Mille, con il suo miglior tono da attore. A maggior ragione insisto per salire a visitare la piccola. Una guarigione cos strana e repentina un caso da studiare con la massima attenzione. Ma, io... noi, veramente... Insisto. Ci fu un istante di assoluto silenzio, rotto solo dal ronzio di sottofondo del citofono. Poi la serratura elettrica del portone scatt. Il dottor Mille si infil tranquillamente nellandrone e prese lascensore, schiacciando il pulsante del quarto piano. Non aveva paura, ma sapeva di dover essere prudente: i Coni potevano perdere la pazienza facilmente, specie se erano tanto vicini a raggiungere il loro scopo. Per questo aveva indossato quel cappotto in
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particolare: si trattava del Cappotto dellInvulnerabilit. E per la stessa ragione aveva portato quel cappello, perch era il Cappello che rende Invincibili. Gi inforcava quotidianamente gli Occhiali della Verit, che mostrano sempre le cose come stanno (ma funzionavano solo in determinate condizioni di luce, per questo il giorno prima e tutti gli altri giorni non avevano potuto mostrargli il vero volto dei Coni: i Coni sono furbi, anzi, furbissimi! Sanno perfettamente che occhiali magici di quel tipo funzionano soltanto dalle prime luci dellalba fino a mezzogiorno; dopo sono completamente inutili). Quando il dottore giunse di fronte alla porta dei Cicagna, tolse dalla borsa un gesso stregato e tracci con esso una linea bianca lunga come tutto il corridoio: cos i Coni non avrebbero potuto andare molto lontano se avessero deciso di scappare. Poi suon il campanello. Sulla porta apparvero quelli che sembravano la mamma e il pap di Cipi. Buon giorno dissero, allunisono, con aria piuttosto impacciata.
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Buon giorno e con permesso disse il dottor Mille, quasi spostando i padroni di casa e raggiungendo il capezzale di Cipi. La piccola sembrava morta: era magra magra e pallida pallida, in un modo assolutamente innaturale. S, proprio come temevo. C-che cosa temeva? domand la signora Cicagna. La bocca le tremava leggermente. Quella mattina aveva un alito cattivo, che dava molto fastidio al medico. Cipi non affatto migliorata... Al contrario! Dobbiamo provare immediatamente con il rimedio che ho portato con me. Ormai ho capito perfettamente qual la sua malattia. Ma... prov a protestare il signor Arturo. Nessun indugio, signori, se volete che vostra figlia guarisca. Non sar una cura dolorosa, vero? chiese la signora Adelaide. Completamente indolore, ve lo assicuro... E priva di qualsiasi rischio per la sua salute, se quello che cercava di obiettare, caro signor Cicagna. Il massimo che pu capitare che la bambina non tragga alcun beneficio dalliniezione che le praticher.
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Al telefono lei ha parlato di pillole, non di punture... disse Arturo, sempre pi pallido e nervoso. S, ma troppo tardi per le pillole. Nello stato in cui la piccina si trova sarebbe impossibile fargliele ingerire. E poi avrebbero un effetto troppo rallentato. necessario intervenire in fretta. Ecco, adesso preparo una soluzione al dieci percento di questa roba... E mentre parlava infil lago della siringa in un flaconcino trasparente, dove si trovava una polvere bianca che brillava. La polvere, a contatto con lacqua, divent un liquido denso e multicolore, che rifletteva la luce in maniera fantastica. Noi... Dottore, noi non vogliamo che le faccia liniezione disse il pupazzo travestito da signor Arturo, cercando di assumere un tono deciso, ma riuscendo a emettere soltanto una nota stridula, del tutto estranea al suo normale timbro di voce. Non importa, ormai, ci che volete disse il dottor Mille e pratic liniezione nel braccino della bambina, prima che ulteriori proteste potessero fermarlo.
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I signori Cicagna lanciarono un grido stridulo. Fermo! Fermo! Ed entrambi balzarono addosso allantimago, brandendo dei grossi coltelli da cucina. Il dottor Mille non si scompose. Le lame di acciaio affilatissimo toccarono il Cappotto dellInvulnerabilit e si spezzarono. I pupazzi restarono di stucco e il dottore, approfittando di questa esitazione, iniett loro quel che rimaneva dentro la siringa. La luce liquida cominci ad agire immediatamente su di loro: i finti signori Cicagna strillarono per il dolore, si afflosciarono dentro la pelle dei veri signori Cicagna, si agitarono, si contorsero, si accasciarono... E poi non si mossero pi: erano morti. Il dottor Mille raccolse la pelle di Arturo e Adelaide, ripiegandola come un vestito, e lappese a una gruccia dellarmadio. Non voleva che Cipi, svegliandosi, le vedesse e subisse un trauma. La bambina, infatti, si stava svegliando. Aveva gi riacquistato un colorito sano e le guance apparivano gi floride e piene di vita, come dovrebbe essere normale. La piccola
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si stiracchi, emise uno sbadiglio e apr gli occhi. Dottor Mille! disse, quando vide la faccia barbuta e sorridente del dottore china su di lei. Ciao, Cipi! Come stai? Benissimo! Ma ho fatto dei sogni orrendi. Il medico le accarezz i capelli. I brutti sogni preludono sempre a un ottimo risveglio. Perci sii serena. Sei stata molto male. Adesso devo chiederti di dormire ancora un po, mentre io sistemo unultima faccenda. Prima che il dottor Mille avesse finito di parlare la piccola era caduta nuovamente addormentata. Il dottore cominci a rovistare in tutta la casa: negli armadietti dei medicinali, sotto il lavandino, nella lavastoviglie, nei ripostigli delle scope. Da ultimo controll nellarmadio della camera da letto dei genitori di Cipi e trov quello che cercava: l, dietro un mare di camicie, gonne e giacche, i veri coniugi Cicagna se ne stavano chiusi in una busta di cellophan piena di liquido... ed erano entrambi vivi ma senza la pelle! Non erano certo un bello spettacolo, con i muscoli rossi, i tendini
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bianchi, le vene blu tutti esposti. Per erano vivi, e questa poteva considerarsi una notizia meravigliosa. Il dottor Mille estrasse a fatica il sacco di cellophan dallarmadio; recuper la pelle dei due genitori sfortunati; prepar la sua speciale Colla Incolla-Pelle, e (con qualche difficolt, perch le epidermidi dei signori Cicagna, con il tempo, si erano un po ristrette come dei calzini infeltriti) fece unoperazione miracolosa. I coniugi Cicagna, una volta tornati alla normalit, si profusero in mille ringraziamenti. Poi corsero nella camera di Cipi e la abbracciarono forte. Il dottor Mille usc da quella casa molto soddisfatto di s. Accese la pipa e si concesse una bella pipata, di quelle che ti rimettono in pace con il mondo. Anche stavolta la magia era stata sconfitta. E il Bene aveva trionfato.

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